UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE NUCLEO DI VALUTAZIONE OTTOBRE 2010

2 SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE Il Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15, norma l ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, l efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. In tale ambito, è stata istituita la Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) che, con Delibera n. 09/2010, esprimeva l avviso che: - le Università non siano tenute ad istituire gli Organismi Indipendenti di Valutazione di cui all articolo 14 del D. Lgs. n. 150/2009, - a decorrere dal 30 aprile 2010, l attività di valutazione continui ad essere svolta dai Nuclei di valutazione, di cui alla Legge n. 537/1993, come integrata e modificata dalla Legge n. 370/1999, - le Università siano comunque destinatarie della nuova disciplina dettata dal D. Lgs. n. 150/2009. Sulla base dei precedenti riferimenti normativi e delle raccomandazioni contenute nelle Delibere CIVIT n. 88/2010 e n. 89/2010, il Nucleo di valutazione dell Università degli Studi di Brescia ha proceduto allo sviluppo di uno studio preliminare atto a considerare le principali variabili influenti sul Sistema di misurazione e valutazione delle performances dell Ateneo e - in base agli elementi rilevanti emersi da tale studio ed alle indicazioni contenute anche nella più recente Delibera CIVIT n. 104/ alla stesura del presente documento. L attenzione è specificamente focalizzata sulla performance organizzativa, tenuto conto dell ampio rilievo assunto dalla stessa nell ambito dell ottimizzazione delle performance complessive d Ateneo. In proposito, nella Delibera n. 89/2010 è riportato: La misurazione della performance organizzativa è un presupposto indispensabile per una compiuta valutazione della performance sia organizzativa sia individuale. Tali attività si collocano nel più ampio ambito del ciclo di gestione della performance, tra la fase della pianificazione degli obiettivi (Piano della perfomance) e quella relativa alla rendicontazione (Relazione sulla performance). L analisi è inoltre sviluppata sulla base del significato di performance privilegiato nel Decreto: la performance è il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che un soggetto (organizzazione, unità organizzativa, gruppo di individui, singolo individuo) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi e, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali l organizzazione è stata costituita. Pertanto, il suo significato si lega strettamente all esecuzione di un azione, ai risultati della stessa e alle modalità di rappresentazione e, come tale, si presta ad essere misurata e gestita.. L obiettivo perseguito è quello di instaurare un processo di valutazione, volto al costante miglioramento del valore pubblico prodotto dall Ateneo nell erogazione dei propri servizi alla collettività (outcome). 2

3 2. AMBITO DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Ai sensi dell articolo 8 del D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, il Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa persegue specifici obiettivi, riguardanti: - l impatto delle politiche attivate sulla soddisfazione finale della collettività; - l attuazione di piani e programmi, ovvero la misurazione dell effettivo grado di raggiungimento dei medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi definiti, del livello previsto di assorbimento delle risorse; - la rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi anche attraverso modalità interattive; - la modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell organizzazione e delle competenze professionali e la capacità di attuazione di piani e programmi; - l efficienza nell impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento ed alla riduzione dei costi, nonché all ottimizzazione dei tempi dei procedimenti amministrativi; - la qualità e la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati, anche alla luce delle Linee guida per la definizione degli standard di qualità, emanate dalla CIVIT con Delibera n. 88 del 24 giugno 2010; - il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle pari opportunità. Il Sistema è dunque in primo luogo diretto a garantire l efficace ed efficiente impiego delle risorse pubbliche che per l Ateneo sono rappresentate in misura significativa dal FFO per il soddisfacimento dei bisogni di formazione universitaria, di avanzamento della ricerca e, più in generale di cultura, espressi dalla collettività. Gli attori coinvolti nel Sistema sono rappresentati, oltre che dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (principale co-maker dell Ateneo), da stakeholder esterni e stakeholder interni. Gli stakeholder esterni sono prettamente i beneficiari dell attività sviluppata dall Ateneo e si attendono servizi di formazione e di ricerca coerenti con i loro fabbisogni e costantemente rispondenti all evoluzione delle condizioni di contesto. In tale ambito, assumono specifico rilievo gli studenti e - più in generale - la collettività, in quanto destinatari primi dei servizi erogati. Gli stakeholder interni, con le proprie decisioni ed azioni, esercitano direttamente e con continuità la responsabilità nell ambito dell Ateneo, contribuendo a definirne le linee di sviluppo e le modalità di raggiungimento dei risultati (output e outcome). Gli attori interni sono dunque direttamente preposti alla definizione delle linee strategiche di sviluppo dell Ateneo e dei connessi obiettivi di piano (organi di corporate governance), alla realizzazione della gestione e al conseguimento dei risultati (personale docente in senso ampio cioè professori di prima e seconda fascia e ricercatori - e personale amministrativo). Ne deriva, che il Sistema di misurazione e di valutazione della performance richiede una primaria focalizzazione sulla complessità dell assetto organizzativo, al fine di definire le unità significative per l ottimizzazione dei risultati e, pertanto, del grado di soddisfazione degli utenti. Preme inoltre rimarcare che, per quanto riguarda le procedure di misurazione e di valutazione delle performance del personale, il Nucleo già dispone di procedure di valutazione della didattica e della ricerca, che consentono di monitorare l apporto 3

4 contributivo del personale docente al soddisfacimento dei principali stakeholder esterni, secondo un articolazione per: facoltà e corso di studio a livello di attività didattica; dipartimento a livello di attività di ricerca. Di conseguenza, in questa sede l attenzione è focalizzata sull attività amministrativa e sulla misurazione e valutazione delle performance del personale tecnico-amministrativo, che coadiuva il personale docente nella fornitura dei servizi universitari. 3. LE UNITA ORGANIZZATIVE DI RIFERIMENTO La misurazione e la valutazione della performance organizzativa e individuale è alla base del miglioramento della qualità del servizio pubblico offerto dall Università, della valorizzazione delle competenze professionali tecniche e gestionali, della responsabilità per risultati, dell integrità e della trasparenza dell azione amministrativa. Di conseguenza, l efficacia del Sistema è in primo luogo determinata dalla corretta selezione delle unità organizzative elementari da assumere a riferimento, per l attuazione di un processo di misurazione e valutazione delle performance in grado di orientare coordinatamente ed in modo integrato tutti i comportamenti. L individuazione delle unità organizzative elementari cui fare riferimento nello svolgimento della valutazione rappresenta in effetti un presupposto strutturale essenziale, dalla cui corretta definizione dipendono l efficacia e la convenienza dell intero Sistema. La massimizzazione della funzione di utilità del Sistema induce, pertanto, a considerare la composizione e la cultura dell organismo personale, i processi di delega di autorità e di responsabilità interni all organizzazione e le aree critiche per il miglioramento dell outcome. L accurata analisi degli elementi sopra esposti, ha consentito di pervenire alla definizione di centri di responsabilità in modo tale che: 1) tutta l organizzazione sia ripartita in centri di responsabilità (articolazione); 2) sussistano capacità di adattamento alla modificazione prospettica dell organizzazione (flessibilità). Per ogni centro individuato come potenzialmente rilevante, in sede di attuazione del Sistema è necessario che: - esista uno ed un solo responsabile, cui ricondurre la definizione e la realizzazione di obiettivi, parametri e target (responsabilità univoche); - sussista una chiara delimitazione delle responsabilità e dei compiti assegnati (delimitazione delle responsabilità e dei compiti); - ogni membro dell organizzazione faccia parte in ogni momento di un centro, ai cui risultati concorre per la parte connessa alla sua attività (pervasività dell orientamento agli obiettivi). In particolare, l assetto organizzativo dell Ateneo ed i processi di delega di autorità e di responsabilità in atto, evidenziano l esigenza di distinguere innanzi tutto tra Amministrazione centrale e amministrazioni periferiche. Per quanto riguarda l Amministrazione centrale, l organigramma consente di evincere quattro diversi possibili livelli gerarchici cui fare riferimento: Area, Settori, Servizi, Unità Operative (Figura 1). 4

5 Figura 1 Organigramma Amministrazione centrale 5

6 I processi di delega attualmente in atto e le esigenze di garantire l orientamento complessivo dei comportamenti, nel rispetto dei requisiti di convenienza economica, consigliano l assunzione di un articolazione basata, in sede di prima attuazione, su due livelli: l Area, i Settori. L analisi di dettaglio dell assetto organizzativo ha, in effetti, consentito di individuare una stretta dipendenza gerarchica dei Servizi di staff (Gestione risorse umane, Organizzazione, Programmazione, Controllo, Prevenzione e Protezione, SICA, Supporto Nucleo di Valutazione) dall Area Amministrazione centrale e dei Servizi di line dai Settori da cui dipendono. Ciò ha indotto a ritenere sufficiente il riferimento a due unici livelli di responsabilità, con l ipotesi di un eventuale successivo allargamento ad un terzo livello corrispondente ai Servizi. Di conseguenza, i centri di responsabilità in cui si articola l Amministrazione centrale sono: I livello Area - Centro Amministrazione centrale cui fanno capo i seguenti Servizi di staff: - Gestione risorse umane - Organizzazione, Programmazione, Controllo - Prevenzione e Protezione - SICA - Supporto Nucleo di Valutazione II livello Settori - Centro Affari Generali cui fanno capo i seguenti Servizi: ~ Servizio Affari legali ~ Servizio Appalti e contratti ~ Servizio Ricerca scientifica e Corsi cofinanziati ~ Servizio Stato giuridico personale Docente ~ Servizio Stato giuridico personale Ricercatore ~ Servizio Stato giuridico personale Tecnico / Amministrativo - Centro Gestione risorse economico-finanziarie cui fanno capo i seguenti Servizi: ~ Servizio Economico finanziario ~ Servizio Trattamento economico del personale ~ Servizio Trattamento economico del personale convenzionato con S.S.N - Centro Lavori Acquisti e Patrimonio cui fanno capo i seguenti Servizi: ~ Servizio Economato e Patrimonio ~ Servizio Gestione Edifici Centro Storico e Residenze (Tecnico impiantistico) ~ Servizio Gestione Edifici Zona Nord / Nuovi Insediamenti (Tecnico civile) ~ Servizio Servizi Generali e Impianti Tecnologici - Centro Segreteria Generale cui fanno capo i seguenti Servizi: ~ Servizio Protocollo Informatico e Archivio 6

7 ~ Servizio Supporto Organi di Governo - Centro Servizi agli Studenti cui fanno capo i seguenti Servizi: ~ Servizio Segreteria Corsi di Laurea e Laurea Magistrale (Segreteria studenti) ~ Servizio Segreteria Corsi post-laurea e Formazione esterna / Diritto allo Studio Come osservato, in futuro - qualora l azione di orientamento comportamentale del responsabile di centro gerarchicamente superiore a ciascun Servizio dovesse dimostrarsi insufficiente all ottimizzazione complessiva dei comportamenti, ovvero qualora dovessero manifestarsi situazioni di conflittualità - si può, fin d ora, ipotizzare un terzo livello di articolazione dell organizzazione in centri di responsabilità basato sui Servizi. Per ciascun centro sarà necessario procedere ad uno studio accurato delle attività sviluppate e dell impatto delle stesse sul raggiungimento degli obiettivi strategici e operativi di Ateneo. Per tale analisi il Nucleo si avvarrà della collaborazione del Direttore Amministrativo e del responsabile del Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo che, in stretta collaborazione con i responsabili di centro e secondo le indicazioni provenienti dall ANVUR, dovrebbero individuare obiettivi, indicatori e target specifici per ogni centro. Per le amministrazioni periferiche, data la necessità di monitoraggio complessivo e considerata la relativa autonomia nell ambito dell organizzazione, pare opportuno assumere un articolazione per centri di responsabilità incentrata su facoltà, dipartimenti, biblioteche e centri interfacoltà. In questo caso, è necessaria una preliminare verifica e/o ridefinizione dell assetto organizzativo, al fine di individuare chiaramente ed in modo inequivocabile il responsabile di ciascuna unità operativa, nonché di definire - in modo altrettanto chiaro ed inequivocabile - il perimetro di ciascun centro, posto che alcune unità di personale operative presso i dipartimenti svolgono anche attività di supporto alla didattica di Facoltà. Gli organi di governance dovranno inoltre considerare, al fine di ottemperare in modo efficace alle indicazioni del D.Lgs 150/2009 e della CIVIT, la convenienza a: l accorpamento della gestione amministrativa di più dipartimenti in funzione della complessità gestionale degli stessi; la creazione di un unità organizzativa centrale di coordinamento amministrativo per le facoltà; la creazione di un unità organizzativa centrale di coordinamento amministrativo per le biblioteche; l utilità di mantenere il Centro linguistico, in cui sono impegnate solo tre unità di personale, come unità elementare autonoma. Allo stato, i centri di responsabilità periferici ritenuti significativi per la valutazione delle performance sono i seguenti: - Centro Amministrazione Facoltà di Economia; - Centro Amministrazione Facoltà di Giurisprudenza; - Centro Amministrazione Facoltà di Ingegneria; - Centro Amministrazione Facoltà di Medicina e Chirurgia; 7

8 - Centro Amministrazione Dipartimento di Chimica e Fisica per l'ingegneria e per i Materiali; - Centro Amministrazione Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata; - Centro Amministrazione Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologie; - Centro Amministrazione Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche; - Centro Amministrazione Dipartimento di Specialità Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Medico-Forensi; - Centro Amministrazione Dipartimento Materno Infantile e di Tecnologie Biomediche; - Centro Amministrazione Dipartimento di Economia Aziendale; - Centro Amministrazione Dipartimento di Ingegneria dell'informazione; - Centro Amministrazione Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale; - Centro Amministrazione Dipartimento di Ingeneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente; - Centro Amministrazione Dipartimento di Matematica; - Centro Amministrazione Dipartimento di Metodi Quantitativi; - Centro Amministrazione Dipartimento di Scienze Economiche; - Centro Amministrazione Dipartimento di Scienze Giuridiche; - Centro Amministrazione Dipartimento di Studi Sociali. - Centro Amministrazione Biblioteca interfacoltà di Economia e Giurisprudenza; - Centro Amministrazione Biblioteca Facoltà di Ingegneria; - Centro Amministrazione Biblioteca Facoltà di Medicina e Chirurgia. - Amministrazione Centro Linguistico interfacoltà. Una volta ridefinito l assetto organizzativo in base all accorpamento raccomandato, per ciascuno dei centri ritenuti rilevanti per l efficacia della valutazione, sarà necessario procedere ad uno studio accurato delle attività sviluppate e dell impatto delle stesse sul raggiungimento degli obiettivi operativi e strategici di Ateneo. Per tale analisi il Nucleo si avvarrà della collaborazione del Direttore Amministrativo e del responsabile del Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo che - in stretta collaborazione con i presidi, i direttori di dipartimento, gli altri responsabili e gli utenti dei servizi erogati, nonché secondo le indicazioni provenienti dall ANVUR - dovrebbero individuare obiettivi, indicatori e target specifici per ogni centro. La suesposta articolazione dell organizzazione in unità rilevanti, data la complessità organizzativa riscontrata e le raccomandazioni effettuate per la conveniente razionalizzazione dell assetto organizzativo, pare riflettere l esigenza di ottimizzazione delle performances complessive, essendo in primo luogo definita in funzione di: - il fabbisogno di orientamento coordinato di tutti i comportamenti verso il raggiungimento degli obiettivi strategici; - la necessità di attivazione di processi di miglioramento continuo; - l instaurazione di fenomeni di realizzazione, di apprendimento e di crescita professionale nell organizzazione. 4. LE CARATTERISTICHE DEL PROCESSO Il processo di misurazione e valutazione delle performance è dato dall insieme delle operazioni necessarie per realizzare efficacemente l attività, garantendo il costante monitoraggio di tutte le variabili rilevanti. 8

9 Le principali fasi caratterizzanti il processo sono (Figura 2): 1. perfezionamento della strategia e, sulla base delle priorità degli organi di indirizzo, definizione degli obiettivi strategici di Ateneo; 2. elaborazione dei piani d azione contenenti gli obiettivi di medio-lungo periodo, generali e particolari, diretti ad attribuire continuità di indirizzo alla gestione nel tempo data la strategia selezionata e le priorità strategiche individuate; 3. predisposizione dei programmi d azione (budget) volti a declinare i parametri generali di riferimento in relazione al contributo richiesto a ciascun centro di responsabilità; 4. articolazione degli obiettivi di centro in significativi indicatori e target, da concordare in modo da essere ambiziosi ma realisticamente raggiungibili con il dovuto impegno; 5. assegnazione a ciascun responsabile di centro degli obiettivi di sua pertinenza (di norma, preconcordati), rispetto ai quali dovrà orientare i comportamenti di tutte le persone che lavorano nell unità organizzativa tenuto conto degli indicatori e dei target predefiniti; 6. rilevazione dei risultati effettivamente raggiunti (o raggiungibili) in funzione dell attività svolta e secondo una tempificazione predefinita e coerente con i fabbisogni di misurazione e di valutazione; 7. osservazione delle difformità tra indicatori e target assegnati e corrispondenti risultati conseguiti, nonché relativa classificazione in base alla rilevanza; 8. interpretazione dei fattori causanti delle difformità di rilievo riscontrate, mediante analisi basate su indicatori qualitativi, quantitativi non monetari e quantitativi monetari, nonché sull integrazione delle informazioni provenienti dai centri in stretto contatto operativo e dal medesimo centro nel tempo; 9. attivazione di eventuali interventi correttivi a livello di comportamenti e/o di obiettivi di breve e di medio/lungo periodo. Fig. 2 Le fasi del processo di misurazione e valutazione delle performances Definizione Indicatori e target di Centro Assegnazione Indicatori e target di Centro Rilevazione dei risultati Programmi d azione Osservazione e classificazione degli scostamenti Piani d azione Obiettivi strategici e priorità Interventi correttivi Analisi degli scostamenti 9

10 Le risultanze derivanti dallo sviluppo continuo del suesposto processo devono essere ricondotte all attivazione di sistemi incentivanti, diretti ad agevolare l efficacia della valutazione ai fini dell ottimizzazione dei contributi individuali al raggiungimento degli obiettivi complessivi di Ateneo. Date le sopra richiamate caratteristiche del processo ed il fabbisogno di integrazione dello stesso nell ambito del sistema di controllo interno di Ateneo, per il primo triennio di attuazione, si ritiene utile: - l introduzione graduale del Sistema di misurazione e di valutazione della performance, in coerenza con i tempi necessari per l implementazione degli strumenti di misurazione analitica utili all efficacia del processo ed in grado di supportare un sistema di controllo interno coerente con i fabbisogni d Ateneo; - procedere al graduale sviluppo degli indicatori, posto che esigenze di coordinamento tra atenei e di benchmark rimarcano l utilità di raccordare i criteri, gli obiettivi e gli indicatori di Ateneo a parametri di validità generale definiti dall ANVUR, attualmente in fase di costituzione. Inoltre, talune informazioni sul grado di soddisfazione degli studenti rispetto all attività sviluppata dalle strutture periferiche potrebbero essere convenientemente raccolte mediante l integrazione dei questionari di valutazione della didattica e dei questionari distribuiti ai laureandi ed ai dottorandi. Tale sistema di raccolta delle informazioni potrà essere adottato a partire dal 2012, dato che i questionari per l a.a. 2010/11, a settembre 2010, sono già stati in larga misura predisposti. Tenuto conto di quanto finora evidenziato, il modello di misurazione che meglio si adatta alle attuali caratteristiche dell Ateneo è il Common Assessment Framework (CAF), ispirato ai sistemi di qualità (EFQM, European Foundation for Quality Management). Tale modello, che si fonda sull autovalutazione e utilizza un ampia gamma di indicatori, non richiede software sofisticati, si presta ad avviare e promuovere il miglioramento continuo ed offre la possibilità di evoluzione verso modelli più complessi. 5. I TEMPI DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO A regime, i tempi di attuazione del processo di misurazione e di valutazione delle performance si svilupperanno annualmente secondo la seguente cadenza temporale: - settembre-ottobre: definizione delle linee di sviluppo strategico dell Ateneo (oppure verifica della validità delle linee di sviluppo in essere), con conseguente predisposizione/validazione/revisione dei piani d azione; - novembre: predisposizione dei programmi d azione, con articolazione semestrale, contenenti gli obiettivi operativi articolati per centro di responsabilità; - dicembre: elaborazione degli indici e dei target specifici di ciascun centro di responsabilità con articolazione semestrale e assegnazione degli stessi a ciascun responsabile; luglio: rilevazione dei risultati del I semestre, determinazione e classificazione degli scostamenti e relativa analisi; luglio: predisposizione dei report del I semestre, invio al Rettore, al Direttore Amministrativo, al Nucleo di valutazione ed alle unità organizzative interessate; 10

11 - entro 10 settembre: sviluppo degli eventuali interventi correttivi degli obiettivi e/o dei comportamenti; gennaio (anno successivo): rilevazione dei risultati del II semestre, determinazione e classificazione degli scostamenti e relativa analisi; gennaio (anno successivo): predisposizione dei report del II semestre, invio al Rettore, al Direttore Amministrativo, al Nucleo di valutazione ed alle unità organizzative interessate; - entro 10 febbraio (anno successivo): sviluppo degli eventuali interventi correttivi degli obiettivi e/o dei comportamenti; - entro il 30 marzo: comunicazione ai responsabili di centro della valutazione ottenuta nell anno precedente e dei risultati conseguiti in termini di incentivi. In particolare, la definizione delle linee di sviluppo strategico risente dei vincoli temporali, finanziari e di risorse indicati dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e deve assumere un arco temporale di riferimento triennale. Annualmente, le linee di sviluppo strategico devono essere verificate in funzione dei cambiamenti intervenuti nella situazione di contesto, nei vincoli e nelle risorse, nonché delle informazioni fornite dal sistema di reporting predisposto nell ambito dei processi di valutazione. Dalla situazione di contesto e dalle linee di sviluppo strategico deriva il piano d azione, contenente gli obiettivi dell organizzazione per tutto il periodo di validità della strategia. La scelta del livello di dettaglio del piano deve essere coerente con il grado di prevedibilità dei fenomeni e con le esigenze di orientamento comportamentale, nel rispetto comunque delle connotazioni di flessibilità della strategia. Si consiglia, pertanto, un articolazione temporale su anno ed un livello di dettaglio coerente con il grado di attendibilità delle previsioni, anche in relazione all esistenza di fenomeni non governabili, o solo parzialmente governabili da parte dell Ateneo. In sede di piano, specifica rilevanza dovrebbe comunque essere attribuita agli indicatori assunti dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca per l allocazione delle risorse. Questi ultimi, ad evidenza, dovranno essere comunicati in tempo utile e, nel limite del possibile, mantenuti validi per tutto il periodo di pianificazione riconosciuto dal Ministero. Dati gli obiettivi strategici ed il connesso piano d azione, ogni anno si procede alla predisposizione del programma d azione, dove sono esplicitati gli obiettivi operativi. Il programma considera i vincoli di carattere qualitativo derivanti dalla strategia d Ateneo e sviluppa gli obiettivi quantitativi e quantitativo-monetari. In questa fase può costituire un problema il ritardo nell assegnazione delle risorse all Ateneo da parte del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, con conseguente aggiustamento successivo dei programmi, in caso di consistenti variazioni rispetto ai periodi precedenti. Per ogni centro occorre poi stabilire i parametri di misurazione e di valutazione delle performance, la cui definizione è strettamente connessa con le esigenze di: - corretto orientamento dei comportamenti interni rispetto alle caratteristiche delle diverse unità ed alla correlata specializzazione (differenziazione); - coordinamento di tutti i comportamenti verso il raggiungimento degli obiettivi generali d Ateneo e salvaguardia dei rapporti collaborativi tra unità organizzative distinte ma operativamente collegate (integrazione). 11

12 Nel suesposto ambito si attribuisce valore a: gli indicatori di performance, espressivi di un efficace ed efficiente sviluppo degli obiettivi rispetto all attività di ciascuna unità organizzativa; i target, cioè i risultati attesi in corrispondenza delle diverse attività o processi. In ogni caso, gli indicatori devono contemplare, nelle fattispecie in cui ciò è possibile, anche le attese degli stakeholder esterni rilevanti di Ateneo - ed in particolare gli studenti e la collettività e la misurazione del relativo grado di soddisfazione. Terminata l attività di carattere previsionale, si procede, con cadenza semestrale, alla rilevazione dei risultati, alla determinazione delle differenze tra attese di risultato e risultati effettivamente raggiunti, alla classificazione e all analisi degli scostamenti. La proposta di un articolazione semestrale dei momenti di verifica è dettata dall esigenza di garantire efficacia operativa al Sistema nel rispetto di considerazioni di convenienza economica e gestionale. Le elaborazioni di valutazione delle performance devono poi essere sintetizzate in opportuni report, per i vertici e per le singole unità operative, diretti a fornire utili riferimenti per i processi decisionali, per la valutazione, per l assegnazione degli incentivi e per l attivazione di processi di apprendimento. Gli incentivi possono avere carattere monetario e non monetario (ad esempio, riconoscimento di un punteggio utile per la progressione di carriera) ma dovranno comunque essere misurati in base a parametri oggettivi. 6. LE MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PROCESSO Come è agevole osservare, il Sistema di misurazione e di valutazione delle performance presuppone un processo continuo a carattere circolare, la cui corretta attuazione richiede risorse dedicate nell ambito dell Amministrazione centrale dell Ateneo. Tali risorse assumono un ruolo fondamentale di interazione e di coordinamento per l ottimizzazione dei risultati d Ateneo, ponendosi in relazione con: - i vertici di Ateneo, nelle fasi di sviluppo degli obiettivi strategici ed operativi dell organizzazione, di trasferimento delle risultanze emerse dalla valutazione e di individuazione delle aree gestionali critiche; - i responsabili dei centri, nelle fasi di definizione degli indicatori di performance e dei target, di rilevazione dei risultati e di analisi degli scostamenti; - l OIV, quale supervisore del corretto ed efficace funzionamento del Sistema e destinatario primo delle informazioni elaborate. Data l attuale struttura dell Amministrazione centrale dell Ateneo e considerate le ampie implicazioni di programmazione e di controllo della gestione del sistema di misurazione e di valutazione della performance, pare utile che il Sistema sia operativamente gestito dal Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo. L implementazione e la gestione operativa del processo di misurazione e di valutazione delle performance dovrebbe, dunque, competere al Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo, attualmente composto da una unità di personale a tempo pieno ed una di fatto a tempo parziale, in quanto il responsabile riveste contemporaneamente un secondo incarico all interno dell Amministrazione. In considerazione dell ampiezza dei compiti attribuiti al Servizio e dell esigenza di sviluppo congiunto del Sistema di valutazione delle performance, del sistema di controllo della gestione e dell ampliamento nelle procedure di rilevazione, si riscontra la necessità di un aumento dell organico del Servizio Organizzazione, Programmazione e 12

13 Controllo, al fine di garantire l efficace ed efficiente realizzazione della valutazione secondo le condizioni operative evidenziate nel presente documento. Per effettuare la misurazione delle performance, l Ateneo deve inoltre dotarsi di un idoneo sistema informativo, cioè di un sistema che svolga le funzioni fondamentali di acquisizione, classificazione, elaborazione, analisi, rappresentazione e trasmissione delle informazioni. Tale sistema deve essere in grado di: - migliorare, una volta a regime, il sistema di individuazione e comunicazione degli obiettivi; - verificare periodicamente il grado di raggiungimento degli obiettivi; - informare e guidare i processi decisionali; - gestire più efficacemente sia le risorse sia i processi organizzativi; - influenzare e valutare i comportamenti di gruppi e individui; - rafforzare l accountability e le responsabilità a diversi livelli gerarchici; - attivare un processo di miglioramento continuo e di apprendimento organizzativo. In particolare, il sistema informativo predisposto per la misurazione e la valutazione della performance deve essere integrato nell ambito del sistema informativo d Ateneo e riflettere i requisiti essenziali di: - rilevanza, cioè capacità di rappresentare elementi significativi per il corretto sviluppo dei processi di governance; - coerenza agli obiettivi per cui le informazioni sono predisposte, nonché tra differenti tipologie di informazioni; - chiarezza, associata all espressività dell informazione rispetto alle conoscenze ed alle capacità d impiego; - confrontabilità, nello spazio e nel tempo, essenziale per l interpretazione delle condizioni evolutive; - selettività, riconducibile alla capacità di rappresentazione delle variabili significative evitando inutili ridondanze e costi; - flessibilità, ovvero la capacità di repentino adattamento alle eventuali modificazioni nei fenomeni rilevanti oggetto di osservazione. Tra gli indicatori relativi ad obiettivi che hanno un impatto su stakeholder esterni, è inoltre necessario inserire un insieme significativo di indicatori di outcome. Da ultimo, nella fase di implementazione pare utile: - procedere all introduzione di un codice etico e di comportamento d Ateneo, diretto a sintetizzare i principi ed i valori che dovrebbero permeare i comportamenti degli organi di governance e dell organizzazione; - attivare iniziative di formazione per spiegare le caratteristiche del Sistema, al fine di agevolare l instaurazione di atteggiamenti collaborativi e di condivisione. 7. SOGGETTI E RESPONSABILITA Dati i riferimenti normativi e le caratteristiche del Sistema di misurazione e di valutazione delle performance, i soggetti coinvolti nel corretto funzionamento dello stesso sono numerosi. In termini generali, il D. Lgs 150/2009 prevede espressamente che i soggetti coinvolti a vario titolo nel processo di misurazione e valutazione della 13

14 performance siano: Commissione (CIVIT), Organismi indipendenti per la valutazione (Nuclei presso le Università), organo di indirizzo politico-amministrativo, dirigenti. In termini specifici, ai sensi dell articolo 7, comma 2, del Decreto, un ruolo essenziale a garanzia dell efficacia del Sistema è ricoperto da (Tabella 1): - l organo di indirizzo politico-amministrativo, principale organo di governance dell Ateneo identificabile con il Consiglio di Amministrazione - che adempie compiti di amministrazione/gestione dell Università, riconducibili al perfezionamento delle decisioni strategiche (deliberate dal Senato Accademico ed espresse nei piani pluriennali di sviluppo) coerentemente con i fini istituzionali dell Ateneo ed il suo Presidente, cioè il Rettore, che rappresenta l Ateneo, nelle relazioni interne e nei rapporti con rilevanza esterna; - l OIV che, coincidendo nell università con il Nucleo di Valutazione, sviluppa peraltro già specifiche verifiche di efficacia nell interazione con i principali stakeholder esterni; - il Direttore amministrativo, che riveste un ruolo di intermediazione tra Consiglio di Amministrazione e organizzazione per l efficace ed efficiente realizzazione degli obiettivi di breve e di medio-lungo periodo (si tratta del responsabile dell unico centro di responsabilità di primo livello selezionato in base all attuale struttura organizzativa dell Ateneo); - i responsabili di centro, che partecipano alla definizione degli obiettivi operativi di propria pertinenza e dei connessi indicatori e target, ne sono responsabili per l attuazione (anche in relazione alla capacità di traduzione degli stessi in variabili di coordinamento di strutture ed individui la cui attività ricade nell ambito della responsabilità assegnata al centro), raccolgono e trasferiscono le informazioni sui risultati, collaborano alla fase di interpretazione e analisi degli scostamenti tra previsioni e risultati effettivamente conseguiti, nonché valutano il personale facente parte dei centri che coordinano. Ai sopra citati soggetti, si affiancano due servizi, peraltro in staff alla Direzione amministrativa, con funzioni eminentemente operative: - il Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo, cui è affidata la responsabilità per la gestione operativa del processo, per la predisposizione delle informazioni e dei report e per la relativa comunicazione; - il Servizio Supporto Nucleo di Valutazione, che assume compiti di supporto tecnico-amministrativo per l efficace sviluppo di tutte le attività del Nucleo di valutazione e, dunque, anche per la realizzazione della funzione di organismo indipendente di valutazione. 14

15 Tab. 1 Gli attori delle diverse fasi del Sistema di misurazione e valutazione delle performance Fasi Organi Organi di governance dell Ateneo Direzione Amministrativa Direttore Amministrativo Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo Responsabili di centro Perfezionamento strategia e obiettivi strategici Sviluppo Piani d azione Sviluppo Programmi d azione Sviluppo Indicatori e target di Centro Assegnazione Indicatori e target di Centro Rilevazione dei risultati Osservazione e classificazione degli scostamenti Analisi degli scostamenti Interventi correttivi Valutazione performance Definizione del Sistema Monitoraggio funzionamento Valutazione performance complessiva Predisposizione relazione sullo stato del Sistema OIV Servizio Supporto Nucleo di Valutazione All OIV - secondo quanto previsto dall articolo 14, comma 4, lett. a), del Decreto compete: in sede di prima attuazione del Decreto, la definizione dei principi generali e delle variabili rilevanti del Sistema; in sede di attuazione, il monitoraggio del funzionamento complessivo del Sistema e l acquisizione delle informazioni di carattere previsionale e consuntivo elaborate nell ambito dello stesso; annualmente, la valutazione della performance organizzativa nel suo complesso e la proposta all organo di indirizzo politico-amministrativo della valutazione individuale dei dirigenti di vertice, l elaborazione di una relazione sullo stato del Sistema e la comunicazione della stessa agli organi previsti dal Decreto. Per i dirigenti di vertice sarà comunque il Nucleo, nella sua funzione di OIV, a proporre la valutazione, tenuto conto dei criteri e degli obiettivi generali che dovrebbero essere formulati dall'anvur nell ambito delle indicazioni della CIVIT. 15

16 Il monitoraggio in corso d anno è svolto, ai sensi dell articolo 6 del Decreto, dall organo di indirizzo politico-amministrativo, con il supporto della Direzione amministrativa, del Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo e dei responsabili dei centri di responsabilità. In tale ambito, si rilevano gli scostamenti tra gli obiettivi intermedi programmati ed il risultato di performance raggiunto e si attivano, ove utile e/o necessario, interventi correttivi a livello di obiettivi di programma operativo ed eventualmente di piano triennale. Il responsabile dell Amministrazione Centrale (attualmente unico centro di primo livello), con il supporto del Servizio Organizzazione, Programmazione e Controllo, provvede alla misurazione e valutazione della performance dei centri di secondo livello e individuale dei relativi responsabili. Inoltre, nell ambito della propria unità organizzativa, il Direttore Amministrativo provvede alla misurazione e valutazione della performance dei Servizi e individuale del personale assegnato ai propri uffici, nel rispetto del principio del merito, ai fini della progressione economica, nonché della corresponsione di indennità e premi incentivanti. I responsabili dei centri di secondo livello (Settori) provvedono alla misurazione e valutazione della performance dei Servizi e individuale del personale assegnato ai propri uffici, sempre nel rispetto del principio del merito, ai fini della progressione economica, nonché della corresponsione di indennità e premi incentivanti. La collocazione organizzativa dell OIV, anche in considerazione del ruolo primario di Nucleo di valutazione dell Ateneo, è nell ambito degli organi di controllo di corporate governance con connotazioni di totale indipendenza dalla struttura soggetta a valutazione. Da ultimo, pare opportuno evidenziare che la pluralità dei soggetti e degli organi coinvolti nel processo di misurazione e di valutazione della performance, ben si presta ad evitare il potenziale insorgere di situazioni di conflittualità tra controllato e controllore. 8. PROCEDURE DI CONCILIAZIONE Le procedure di conciliazione sono dirette a risolvere i conflitti nell ambito della processo di valutazione della performance individuale ed a prevenire l eventuale contenzioso in sede giurisdizionale. Il processo di misurazione e di valutazione individuale delle performance è teso a limitare il più possibile l insorgere di contrasti tra i soggetti responsabili della valutazione ed i valutati. A livello di prevenzione dei contrasti il processo prevede: lo sviluppo di opportune iniziative formative dirette a diffondere, in tutta l organizzazione, la cultura della gestione per obiettivi e della valutazione, nonché a creare condivisione del Sistema nel momento di introduzione dello stesso; la predisposizione di codici etici e di comportamento d Ateneo, atti a sintetizzare e diffondere un insieme di principi e di linee guida, la cui osservanza è fondamentale per il conseguimento degli obiettivi a tutti i livelli dell organizzazione; un ampio coinvolgimento dei singoli responsabili nella definizione degli obiettivi, degli indicatori e dei target di loro pertinenza, nel rispetto ovviamente delle 16

17 condizioni di ottimizzazione delle performance per la realizzazione degli obiettivi di breve e di medio-lungo periodo; la fattiva collaborazione e l instaurarsi di rapporti partecipativi nella raccolta delle informazioni a consuntivo, nella determinazione, classificazione e analisi degli scostamenti. In particolare, il codice etico, se ben strutturato, promuove elevati standard di professionalità e mira ad evitare pratiche comportamentali difformi rispetto agli interessi dell Ateneo, ai valori che questo riconosce, ai regolamenti interni ed alla legge. Più precisamente, il codice contiene le regole di condotta che tutta l organizzazione è tenuta ad applicare nelle relazioni interne e nei rapporti con gli stakeholder esterni e con i co-maker. Il documento considera, dunque, gli elementi che determinano l affermazione di un clima positivo e collaborativo all interno dell Ateneo, influendo altresì sull ottimalità delle relazioni con gli stakeholder, con evidenti effetti favorevoli al miglioramento delle condizioni operative ed al conseguimento degli obiettivi strategici. Nel caso in cui, a valle del processo di valutazione, insorgano contestazioni e/o conflitti, si prevede l introduzione di una procedura ispirata ai principi di celerità, efficacia, efficienza ed economicità, atta a risolvere le situazioni di contrasto salvaguardando la validità del Sistema. La procedura contempla l istituzione di un apposita Commissione per il Riesame, nominata dal Rettore, con composizione tale da garantire obiettività di giudizio ed indipendenza da valutato e valutatore. La Commissione ha il compito di cercare di ricomporre le divergenze, per giungere ad un giudizio definitivo che valorizzi gli elementi oggettivi di valutazione. La procedura di conciliazione considera i tempi ed i modi di attuazione sinteticamente indicati di seguito: - comunicazione al Direttore amministrativo dell eventuale contestazione della valutazione da parte del soggetto interessato, da attuarsi entro 15 giorni dalla comunicazione ufficiale dei risultati della valutazione; - istruzione del problema, convocazione della Commissione per il Riesame e perfezionamento del giudizio finale, entro 30 giorni dalla comunicazione ufficiale della contestazione. Il giudizio finale deve essere trasferito all OIV, che ne terrà conto nel predisporre la propria relazione annuale. 9. MODALITA DI RACCORDO CON I SISTEMI DI CONTROLLO ESISTENTI L attività interna di controllo richiede interventi in più direzioni, tra cui assumono rilievo fondamentale: - l attuazione di tutti i processi utili a migliorare la qualità delle decisioni di vertice, mediante la predisposizione di apposite informazioni; - la verifica della correttezza formale e sostanziale delle procedure, dei comportamenti e delle informazioni prodotte in ambito gestionale; - la verifica della chiarezza e della trasparenza delle comunicazioni predisposte per gli stakeholder e della relativa coerenza con le attese conoscitive; 17

18 - il supporto per il corretto e coordinato orientamento dei comportamenti gestionali, per l ottenimento di risultati effettivi coerenti con gli indirizzi espressi dagli organi di governance e per l ottimizzazione delle performance gestionali. Nel suesposto ambito assume un ruolo di rilievo la programmazione e il controllo della gestione, cioè l insieme di strutture e di processi volti ad agevolare la coerente e sintonica attuazione delle decisioni di vertice, nonché a favorire la realizzazione di comportamenti organizzativi atti a garantire il corretto comporsi del rapporto attese degli stakeholder, risorse, attività, risultati. L Università degli Studi di Brescia ha posto in atto una serie di iniziative per dotarsi di un modello di controllo di gestione. Infatti, un apposita Commissione ha definito l impianto teorico del sistema di controllo; l implementazione del sistema ha però trovato fattori di rallentamento e di vincolo nello sviluppo degli elementi strutturali (struttura organizzativa e struttura informativa e contabile) essenziali per il funzionamento del processo di controllo, ciò anche in relazione ai vincoli ed alle priorità attribuite nella destinazione della sempre più limitata disponibilità di risorse. Data la fase di sviluppo dei sistemi di controllo interni all Ateneo, il Nucleo auspica l implementazione congiunta dei sistemi di controllo necessari per l ottimizzazione delle relazioni risorse/attività/risultati, in cui trova collocazione il sistema di misurazione e valutazione della performance. In particolare, il sistema informativo alla base dell attività di controllo deve essere studiato in modo tale da fornire sia le informazioni utili per l adozione di un sistema completo di controllo della gestione (che tenga conto di tutte le determinanti di risultato e di tutte le unità organizzative rilevanti), sia le informazioni essenziali ai fini dell efficacia del sistema di misurazione e valutazione della performance. In tal senso, i contenuti, i tempi di predisposizione e di comunicazione delle informazioni andranno raccordati. Pare inoltre opportuno segnalare che l Ateneo ha recentemente attivato un sistema di valutazione dell organizzazione, articolato per titolare di posizione organizzativa e per individui. Per quanto riguarda il sistema di valutazione dei titolari di posizione organizzativa, sono state sviluppate le seguenti attività: è stata approvata la metodologia da applicare per l Amministrazione centrale; successivamente, la metodologia è stata estesa alle strutture amministrative esterne all Amministrazione centrale; nel 2009 è stata attuata la prima applicazione della valutazione, a seguito del formale avvio del riassetto organizzativo a decorrere dal 1 gennaio del medesimo anno. La metodologia si basa su una logica di confronto tra obiettivi e risultati. In assenza di sistemi di misurazione e di indicatori, gli obiettivi sono stati: in parte pre-definiti, per tutte le posizioni, dalla Direzione amministrativa in modo da esprimere, complessivamente, l obiettivo di mantenimento del funzionamento corrente delle corrispondenti unità organizzative, nonché l adeguamento al riassetto; sono stati formulati in modo da essere riscontrabili, ma non in senso stretto misurabili. Per quanto riguarda il sistema di valutazione cui assoggettare la generalità del personale di categoria B-C-D: nell aprile 2010, sono stati approvati i criteri da utilizzare per la valutazione; nel giugno 2010, è stata realizzata la prima applicazione della valutazione. 18

19 In questo caso, gli obiettivi assegnati considerano la dipendenza gerarchica, con un primo obiettivo definito come collaborazione al perseguimento degli obiettivi comuni assegnati ai responsabili di posizione organizzativa, ed obiettivi specifici di attività formulati in modo da essere riscontrabili, ma non in senso stretto misurabili. L implementazione del Sistema di misurazione e di valutazione delle performance presuppone la sostituzione dei sistemi di valutazione del personale attualmente in essere, sebbene, nella fase iniziale, tali sistemi possano fornire utili riferimenti. Da ultimo, il Sistema di valutazione delle performance dovrebbe raccordarsi con i processi di valutazione posti in atto dal Nucleo, di cui alla Legge n. 537/1993, come integrata e modificata dalla Legge n. 370/1999. In particolare, nell ambito dei propri processi di valutazione della didattica, il Nucleo già dispone di strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione degli studenti frequentanti e dei laureandi, tali strumenti potrebbero essere rivisti ed ampliati per raccogliere anche informazioni utili per la valutazione delle performance organizzative. In questo caso, però, risulta più complesso il raccordo temporale delle informazioni, in specie con riferimento agli studenti frequentanti, per i quali il momento di raccolta delle informazioni è dato dal calendario accademico. 10. MODALITA DI RACCORDO E INTEGRAZIONE CON I DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E DI BILANCIO Le risorse disponibili per l Università, espresse in termini di entrate consolidate, sono caratterizzate da forte dipendenza dai trasferimenti statali, che costituiscono (dati 2009) quasi l 85 percento della previsione definitiva totale, al netto dei trasferimenti da aziende sanitarie per il personale convenzionato, delle partite di giro e dei trasferimenti intra-ateneo. D altra parte, le risorse necessarie, espresse in termini di previsioni definitive consolidate di spesa, riguardano la gestione corrente per più dell 80 percento del totale e, all interno di questa, le spese di personale, strutturato e non strutturato, rappresentano più del 65 percento, di cui poco più del 20 percento relativo a personale tecnico-amministrativo. In un tale contesto di rigidità nell ottenimento e nell impiego delle risorse, la programmazione si è principalmente esplicata sul fronte degli investimenti - in particolar modo legati all espansione edilizia dell Ateneo e, a livello di spesa corrente, sull attento dimensionamento degli organici in relazione alle scelte operate in ambito didattico e di ricerca. L Ateneo dispone di una pluralità di documenti di carattere programmatico, prodotti da organi diversi in base alle rispettive competenze, che non trovano però sintetica elaborazione in un documento annuale volto alla rappresentazione complessiva degli orientamenti gestionali. In tal senso, esistono solo alcune informazioni riportate nelle relazioni di accompagnamento ai bilanci preventivi, peraltro con contenuto interpretativo ed esplicativo, non programmatico. Inoltre, non è mai stato adottato un bilancio di previsione pluriennale, che avrebbe consentito di meglio evidenziare nel tempo le ricadute economico-finanziarie delle decisioni assunte. Ne deriva che, la formazione delle previsioni di spesa, soprattutto corrente, avviene nel rispetto delle norme di contenimento del disavanzo pubblico susseguitesi nel tempo prevalentemente su base storica incrementale, con ricorso, negli ultimi tre esercizi, all avanzo di amministrazione per compensare entrate stazionarie o in diminuzione. 19

20 Il Sistema di misurazione e di valutazione delle performance presuppone la predisposizione di un sistema completo di budget, volto a definire le modalità di mantenimento congiunto delle condizioni ottimali di equilibrio reddituale, patrimoniale e finanziario. In tal senso, si prospetta l opportunità di configurare i documenti di programmazione finanziaria e di bilancio contestualmente alla definizione del sistema di valutazione della performance, in modo da ottenere un sistema integrato di governo dell economicità. Va fatto osservare, tuttavia, che il Sistema di valutazione della performance concentra l attenzione sull apporto al perseguimento degli obiettivi dell ente della sola componente tecnico-amministrativa del personale, apporto che è meramente strumentale in relazione all erogazione di servizi di ricerca e didattica costituenti la ragion d essere dell Università. Pertanto, nell ambito della programmazione il raccordo andrà situato negli snodi principalmente inerenti all allocazione ottimale e all efficiente utilizzo delle risorse umane e strumentali nei processi gestionali. In sintesi, tutte le elaborazioni programmatiche trovano determinanti prime nei vincoli di risorse e, in tale ambito, nelle linee di sviluppo strategico perfezionate a livello di vertice. Data la strategia selezionata e le priorità strategiche individuate, l Ateneo dovrà procedere a: l elaborazione dei piani d azione contenenti gli obiettivi di medio-lungo periodo, generali e particolari, diretti ad attribuire continuità di indirizzo alla gestione nel tempo; la conseguente predisposizione di un sistema articolato di budget operativi, idoneo a contemplare tutte le dimensioni rilevanti per il monitoraggio delle condizioni di efficacia e di efficienza della propria gestione. I diversi budget potranno poi trovare specificazione e sviluppo differenti in relazione a: il Sistema di misurazione e di valutazione della performance, per il quale assume precipuo rilievo la determinazione di indicatori e target per la valutazione dei comportamenti intra-organizzativi; il bilancio finanziario di competenza, dove prevarranno i livelli di dettaglio necessari per assolvere correttamente la doppia finalità autorizzatoria e conoscitiva. Con riferimento al bilancio in uso, il vigente Regolamento di Ateneo per l Amministrazione, la Contabilità e la Finanza dell Università stabilisce che esso abbia un regime finanziario di competenza su base annuale e la classica struttura suddivisa per le entrate in Titoli, Categorie e Capitoli e per le spese in Unità Previsionali di Base, Titoli, Categorie e Capitoli. Il piano dei conti contempla congiuntamente valori classificati secondo la natura e valori classificati anche secondo destinazione, come le entrate e le spese per la ricerca scientifica. È altresì previsto l inserimento di centri di gestione autonomi, come i Dipartimenti, dotati di proprio bilancio. Ne deriva la necessità di redigere un bilancio consolidato, tanto preventivo quanto consuntivo, al fine di una corretta rappresentazione dell azione complessiva dell ente. Occorre poi segnalare che il bilancio, data la doppia finalità autorizzatoria e conoscitiva, presenta un elevata frammentazione dei capitoli, con effetti talora eccessivamente vincolanti l ambito di autonomia dei responsabili, ovvero le esigenze di mantenimento di un adeguata flessibilità possono limitare il raggiungimento delle finalità specifiche. La L n. 196 di riforma della contabilità e finanza pubblica, rinviando a decreti legislativi ad oggi non ancora emanati, tuttavia stabilisce che in essi dovranno essere definiti per tutte le pubbliche amministrazioni, incluse le università, regole contabili uniformi e un comune piano dei conti integrato, che consenta: il consolidamento, il monitoraggio, la gestione e la rendicontazione dei rispettivi bilanci; schemi di bilancio comuni e l adozione a fini conoscitivi accanto ai sistemi di 20

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA INDICE 1. Introduzione... 4 2. Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa... 4 2.1. L Albero

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

Regolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance.

Regolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance. Regolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance. Art. 1 OBIETTIVI Il sistema di misurazione, valutazione e trasparenza delle performance viene applicato

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE CITTA' DI VARAZZE REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE approvato con deliberazione Giunta comunale n. 147 del 9 agosto 2012 1 SOMMARIO CAPO I MISURAZIONE E VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Giusta delibera n. 302 del 18/11/2010

Giusta delibera n. 302 del 18/11/2010 Comune di Trapani Regolamento di disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della Performance - Modifiche di raccordo ad alcuni articoli del Regolamento istituito dall' O.I.V.

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

PIANO DELLA PERFORMANCE

PIANO DELLA PERFORMANCE PIANO DELLA PERFORMANCE PROGRAMMI E PROGETTI DELL AMMINISTRAZIONE PER IL PERIODO 2011-2012 - 2013 L Albero della Performance Consiglio Comunale Piano di mandato Sindaco e Giunta Comunale Piano della Performance

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Documento condiviso tra le Università di Macerata e Camerino in attuazione degli indirizzi dell accordo di programma dell 11 febbraio 2010 tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca,

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

COMUNE DI MONTEBELLO JONICO

COMUNE DI MONTEBELLO JONICO COMUNE DI MONTEBELLO JONICO CAPO X SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE ART.57 -FINALITA DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE 1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo

Dettagli

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA

Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 23/02/2011 1 INDICE Titolo I Programmazione e valutazione

Dettagli

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE COMUNE DI CASLINO D ERBA Provincia di Como REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (approvato con delibera della Giunta Comunale n. 21 del 08.03.2013) INDICE CAPO I - PRINCIPI

Dettagli

COMUNE DI FIGLINE VALDARNO (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CONTROLLO DI GESTIONE

COMUNE DI FIGLINE VALDARNO (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI FIGLINE VALDARNO (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CONTROLLO DI GESTIONE Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n 17 del 31.1.2013 ART. 1: NORME GENERALI...

Dettagli

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze Classificazione della spesa delle università per missioni e programmi VISTI gli articoli

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato PREMESSA. Il presente Sistema di misurazione e valutazione della performance del personale

Dettagli

IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE (PROCEDURA) LE FASI

IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE (PROCEDURA) LE FASI IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE (PROCEDURA) LE FASI FASE 0 IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DELL ENTE FASE 1 DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONE DEGLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE FASE 2 MONITORAGGIO IN CORSO DI

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Regolamento 27 maggio 2008, n.14. Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti

Regolamento 27 maggio 2008, n.14. Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti Regolamento 27 maggio 2008, n.14 Regolamento relativo alla presentazione e valutazione di progetti volti al miglioramento della produttività e del servizio Art. 1 Oggetto del regolamento 1. Al fine di

Dettagli

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso

COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso COMUNE DI ZERO BRANCO Provincia di Treviso SISTEMA DI VALUTAZIONE PERMANENTE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE E DELLE PERFORMANCE ORGANIZZATIVE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI G.C. N. 15 DEL 9.2.2012 E MODIFICATO

Dettagli

U.O.C. Programmazione e Controllo di Gestione. Regolamento di Budget

U.O.C. Programmazione e Controllo di Gestione. Regolamento di Budget Regolamento di Budget 1 RIFERIMENTI NORMATIVI Preliminarmente qui di seguito si richiamano i principali riferimenti normativi che costituiscono fonte principale del presente regolamento: D.L.vo n. 502/92

Dettagli

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n. COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso

Dettagli

AQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA

AQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA AQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA Gli attori Attori del processo di Assicurazione della Qualità della Ricerca Scientifica Dipartimentale sono: a) Il Rettore b) il Senato Accademico (SA) c) il Consiglio di Amministrazione

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 COMUNE DI BORORE Provincia di Nuoro PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 (Art. 11, comma 2, del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150) Allegato alla Deliberazione Giunta Comunale

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat

Dettagli

Quanto sopra premesso per evidenziare che, nel corso dell esercizio 2013 si è provveduto a:

Quanto sopra premesso per evidenziare che, nel corso dell esercizio 2013 si è provveduto a: Allegato 1 Riclassificazione della spesa per missioni e programmi Con l entrata in vigore del decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 18 Introduzione della contabilità economico-patrimoniale, della contabilità

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione

Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Schema metodologico per la valutazione del personale del comparto addetto agli uffici di diretta collaborazione Sommario Premessa... 2 1. Introduzione... 3 2. Criteri generali della metodologia di valutazione...

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Comune di Castagneto Carducci Provincia di Livorno COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Comune di Neive Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Premessa La trasparenza è intesa come accessibilità totale, delle informazioni concernenti ogni aspetto

Dettagli

PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA. Disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della Performance

PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA. Disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della Performance PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA Disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della Performance APPROVATO CON DELIBERA 58 CG 2013 E MODIFICATO ED INTEGRATO CON DELIBERE 59 E 149CG/2013

Dettagli

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto

CAPO I - PARTE GENERALE. Art. 1 Oggetto 1 REGOLAMENTO RELATIVO ALLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI TRASFERIMENTO E DI MOBILITA INTERNA PER LA COPERTURA DEI POSTI VACANTI DI PROFESSORE ORDINARIO, DI PROFESSORE ASSOCIATO E DI RICERCATORE, AI SENSI

Dettagli

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione

Dettagli

Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania

Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania La riorganizzazione amministrativa deve essere concepita come parte di un più ampio processo che riguarda il governo dell Ateneo,

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation

Paolo Baffi Centre on International Markets, Money and Regulation Centro Permanente di Ricerca Permanent Research Centre Acronimo BAFFI CENTRE Denominazione "Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation Oggetto di attività Economia e diritto dei

Dettagli

AZIENDA ULSS N. 8 - ASOLO. Sistema di misurazione e valutazione della performance

AZIENDA ULSS N. 8 - ASOLO. Sistema di misurazione e valutazione della performance AZIENDA ULSS N. 8 - ASOLO Sistema di misurazione e valutazione della performance in attuazione del D.Lgs. n. 150/2009 1 Indice Presentazione... 3 Principi... 3 Articolazione del sistema... 4 1. La Valutazione

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

Prot. n. 24708 IL DIRETTORE. VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

Prot. n. 24708 IL DIRETTORE. VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. Prot. n. 24708 IL DIRETTORE VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; VISTI in particolare gli articoli 6, comma 3, e 1, comma 1, del decreto

Dettagli

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche

Dettagli

REGOLAMENTO SUL- L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO COMUNALE DI VA- LUTAZIONE NU- CLEO DI VALUTA- ZIONE

REGOLAMENTO SUL- L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO COMUNALE DI VA- LUTAZIONE NU- CLEO DI VALUTA- ZIONE COMUNE DI CARTURA PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO SUL- L ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO COMUNALE DI VA- LUTAZIONE NU- CLEO DI VALUTA- ZIONE Approvato con deliberazioni della Giunta Comunale

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Contabilità e fiscalità pubblica

Contabilità e fiscalità pubblica Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE COMUNE DI GHISALBA (Provincia di Bergamo) Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 111 del 13/10/2014 REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE 1 Sommario Art. 1 -

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) COMUNE DI SANT ANGELO A SCALA Provincia di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014 (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) Cod. SAS-PTI01 Data: 30/04/2012 Adottato con

Dettagli

Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni

Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni Modifiche e Integrazioni al D. Lgs. 118/2011 inerenti l introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale nelle Regioni ROBERTA SCOLA Staff e Affari Giuridici della Direzione Centrale Risorse Strumentali,

Dettagli

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (art. 7 del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (art. 7 del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (art. 7 del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150) 1 INDICE Introduzione pag 3 1. Caratteristiche del Sistema di misurazione e valutazione della

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Provincia di Palermo Sede legale: Prizzi Corso Umberto I Tel 091 8344507 Fax 091 8344507 Codice fiscale 97178810822 REGOLAMENTO RELATIVO AL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 1

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA MISURAZIONE, VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA MISURAZIONE, VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA MISURAZIONE, VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione n. del 18 /08/2015 Art.1. PRINCIPI GENERALI 1. La misurazione e la valutazione

Dettagli

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria Approvato con Delibera G.C. n. 20 del 30/01/2013 COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ *** 2013 2015 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche

Dettagli

LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO

LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO ALLEGATO AL PIANO DELLA PERFORMANCE 2014-2016 Approvato con Decreto del Presidente n. 27

Dettagli

PIANIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE: processi, attori e strumenti

PIANIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE: processi, attori e strumenti PIANIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE: processi, attori e strumenti Dott.ssa Patrizia Castelli Premessa: Il processo di pianificazione della formazione nasce dall esigenza di sviluppare le competenze e le conoscenze

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 ***

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** 2013 2015 1 Approvato con delibera della GC n 30 del 29/01/2013, immediatamente eseguibile. 1 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche normative

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

Il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2013/CONT/A9-3/0000106 il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; il r.d. 23 maggio 1924 n.827, che

Dettagli

Elaborazione di una scheda di budget

Elaborazione di una scheda di budget LAUREA MAGISTRALE PREVENZIONE A.A 2005-2006 Elaborazione di una scheda di budget Maria Patrizia Becheroni Università degli Studi di Firenze Facoltà di Medicina e chirurgia Dipartimento di sanità Pubblica

Dettagli