Workshop 3 parte Stili cognitivi e intelligenze multiple" dr.ssa Luisa Zaccarelli

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1 Workshop 3 parte Stili cognitivi e intelligenze multiple" dr.ssa Luisa Zaccarelli luisa@quartocervello.it

2 Conoscere conoscersi Stile alunno Stile docente

3 definizioni e non abilità stile cognitivo: modalità di elaborazione delle informazioni, che un soggetto adotta in modo prevalente, che permane nel tempo, che si generalizza a compiti diversi e settori diversi del comportamento (Boscolo, Psicologia dell apprendimento scolastico. Aspetti cognitivi, 1986)

4 definizioni avremo un certo stile cognitivo... tutte le volte in cui si evidenzia la tendenza costante e stabile nel tempo a utilizzare una determinata classe di strategie per risolvere compiti cognitivi o anche sociali... lo stile cognitivo influenza anche aspetti di personalità quali le interazioni sociali, gli atteggiamenti, le reazioni emotive

5 Stili di apprendimento

6 stile globale analitico

7 stile globale La persona ha preferenze percettive per l insieme. analitico La persona ha preferenze percettive per il dettaglio. Ciò influisce anche sul successivo recupero dell informazione (memoria).

8 - preferenza analitica: tendenza a preferire il ragionamento logico e sistematico, basato su fatti e dettagli; - preferenza globale: tendono a considerare le situazioni in modo sintetico, basandosi sull'intuito e sugli aspetti generali di un problema.

9 Lo stile analitico 9 L alunno predilige lo stile analitico se si sofferma sui particolari di ciò che legge, osserva, scrive o studia

10 Lo stile globale 10 L alunno predilige lo stile globale se, quando legge, osserva, scrive o studia, si sofferma sugli aspetti d insieme. N.B. Uno stile che abbia ai suoi poli la tendenza olistica da un lato e quella analitica dall altra, è uno stile cognitivo fondamentale in quanto permette di riflettere sull opportunità di utilizzare lo stile personale e, quando necessario, anche quello opposto

11 visuale verbale

12 stile verbale visuale La persona predilige il codice linguistico La persona predilige il codice visuospaziale

13 - preferenza visiva verbale: imparano meglio leggendo; - preferenza visiva non verbale: guardando figure, diagrammi, ecc.; - preferenza uditiva: ascoltando; - preferenza cinestesica: esperienza diretta delle cose.

14 Lo stile verbale 14 L alunno tende a ricordare le parole, ha preferenza per l uso del codice linguistico e privilegia attività in cui sono richieste abilità di tipo verbale. Si parla, in genere di soggetto verbalizzatore.

15 15 Lo stile visuale L alunno tende a ricordare le immagini, le figure e privilegia attività in cui sono richieste abilità basate sulla visualizzazione ( es. disegno, esame di grafici, ecc. ) N.B. E evidente che la preferenza per uno stile è accentuata da una differenza di abilità: gli alunni con un intelligenza visuo-spaziale elevata presentano abilità

16 stile (Wallach, 1971) Queste componenti costituiscono indici per la valutazione del comportamento creativo, abilità nell esaminare l ambiente esterno ed il magazzino di memoria per ricavarne elementi da utilizzare nelle risposte. convergente logico Il soggetto, basandosi sulle informazioni a disposizione, procede seguendo una linea logica e consequenziale convergendo verso una risposta unica. divergente contestuale Il soggetto parte dall informazione e procede in modo autonomo e creativo generando una quantità e varietà di risposte o soluzioni originali.

17 stile sistematico I soggetti avanzano gradualmente considerando le variabili una per volta. intuitivo I soggetti procedono per ipotesi che cercano di confermare o confutare.

18 Lo stile sistematico Si caratterizza per la procedura a piccoli passi e la considerazione di tutte le variabili in gioco. L alunno sistematico ama programmare le sue attività, le segue e le porta alla conclusione, è un sottile analizzatore e lavora con piacere per migliorare il funzionamento delle cose. N.B. La precisione, la capacità di programmare, l organizzazione o la sistematicità costituiscono un valido aiuto sia nello studio che in altre attività. Non sempre, però, queste caratteristiche sono sufficienti: talvolta occorre una brillante intuizione per risolvere la situazione. 18

19 Lo stile intuitivo 19 E caratterizzato da un modo di lavorare basato su ipotesi che si cerca di confutare o confermare. L alunno intuitivo tende a seguire le proprie ispirazioni, ama cimentarsi con il nuovo e con le situazioni complesse, salta facilmente alle conclusioni, fa fatica a programmare e a seguire un lungo procedimento logico. N.B. A parità di efficienza nell esecuzione di un compito, uno stile non può essere considerato migliore di un altro. A volte, a seconda del particolare tipo di compito e del contesto può essere privilegiata l intuizione o la sistematicità.

20 PROCESSO: pensiero - ragionamento induttivo SOTTOPROCESSO: classificazione (si basa sui tempi decisionali, i processi di valutazione e decisione nella risoluzione di un compito cognitivo)

21 PROCESSO: pensiero - ragionamento induttivo SOTTOPROCESSO: classificazione (si basa sui tempi decisionali, i processi di valutazione e decisione nella risoluzione di un compito cognitivo) riflessivo impulsivo I soggetti hanno la tendenza a rispondere più lentamente e accuratamente. I soggetti hanno la tendenza a rispondere precipitosamente e sbagliano facilmente.

22 Lo stile riflessivo 22 L alunno tende ad esaminare con attenzione i dettagli, riflette bene prima di dare una risposta o compiere un azione, procede per ipotesi e verifiche, così facendo commette meno errori. N.B. Alcune attività richiedono riflessione e concentrazione, in altre, invece, occorre raccogliere velocemente alcune informazioni e prendere altrettanto velocemente delle decisioni

23 Lo stile impulsivo 23 L alunno tende a dare con velocità una risposta o una soluzione al compito, cogliendo solo le caratteristiche che balzano subito all occhio, talvolta può commettere errori. N.B. All interno di una prospettiva che esamini gli aspetti anche positivi di questa polarità dello stile può servire a riconoscere l importanza della rapidità e a valorizzare e meglio finalizzare talune caratteristiche del soggetto impulsivo che, generalmente latenti, potrebbero invece essere fatte emergere con un lavoro adeguato.

24 STILI DI APPRENDIMENTO area A area B area C Canali sensoriali Elaborazione informazioni Modalità di lavoro Visivo-verbale Visivo- non verbale Uditivo cinestetico Analitica Globale Individuale Di gruppo

25 apprendimento intenzionale scuola fattori di influenza età fattori sociali fattori affettivi (ansia; motivazione; autostima; introversione-estroversione); fattori cognitivi (memoria, attenzione, ecc.); difficoltà e/o disturbi di apprendimento; abilità di studio; natura dei materiali da apprendere; relazione insegnante-allievo.

26 STYLE WARS? STILI DI INSEGNAMENTO STILI DI APPRENDIMENTO INCONTRO SCONTRO successo insuccesso

27 Una didattica Strategica e metacognitiva

28 ADATTAMENTO DEL COMPITO / AL COMPITO

29 Si dovrebbero insegnare i principi di strategia che permettano di affrontare i rischi, l'inatteso e l'incerto, e di modificarne l'evoluzione grazie alle informazioni acquisite nel corso dell'azione. Bisogna apprendere a navigare in un oceano d'incertezze attraverso arcipelaghi di certezza. E.Morin

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