B. 18 RELAZIONE TECNICA DEI PROCESSI PRODUTTIVI DELL IMPIANTO

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1 B. 18 RELAZIONE TECNICA DEI PROCESSI PRODUTTIVI DELL IMPIANTO

2 1. Descrizione dell azienda La ditta individuale ZANDONA ELVINO ha sede operativa nel Comune di Villa Bartolomea (VR) in Motta n. 2, la ditta svolge l attività di allevamento pollame da riproduzione. L allevamento è di tipo intensivo 1 e la tipologia riguarda avicoli da riproduzione, i capi accasati sono riproduttori sia maschi che femmine ed il numero di maschi varia dall 11 al 13 % sul totale dei capi in rapporto al numero di femmine presenti. Il ciclo produttivo ha una durata media di 150 giorni, al termine dei quali i capi allevati vengono avviati a strutture specializzate che provvedono alla loro riproduzione. La mortalità per l allevamento in oggetto si aggira tra il 3-3,5%. In un anno si effettuano 2 cicli di allevamento. La tecnica di allevamento è fondata per quanto possibile sui principi dell allevamento protetto e del tutto dentro tutto fuori. Tra un ciclo e l altro si procede alla pulizia e alla disinfezione e si pratica il vuoto sanitario (circa 21 giorni). Durante il ciclo di allevamento ai capi viene somministrata una quantità di mangime specifica per i due sessi e differente per ogni settimana di età. La tabella di accrescimento viene dettata dall azienda soccidante, e il gestore deve rispettarla scrupolosamente La tabella di accrescimento prevede che a fine ciclo le femmine pesino 2,36 Kg/capo e i maschi 3,119 Kg/capo. La tipologia di capi avicoli da riproduzione non prevende un riscontro del peso in fase di caricamento o in liquidazione ma solo del numero dei capi. All Azienda Agricola è stata rilasciata l Autorizzazione Integrata Ambientale per l esercizio dell attività di allevamento intensivo di pollame con più di posti (codice IPPC 6.6a) con Determinazione del Settore Ambiente della Provincia di Verona n. 1310/15 del 14 aprile L allevamento attualmente è formato dalle seguenti strutture: n. 01 cancello d ingresso con arco di disinfezione per i mezzi in entrata ed in uscita, piazzale asfaltato e recintato per la sosta e lo scarico dei mezzi; n. 01 cella frigo per animali morti della capacità di 12 m 3 ; n. 01 locale accessorio all allevamento in cui sono presenti: ingresso, spogliatoio maschi con 2 docce, spogliatoio femmine con 2 docce, per il personale autorizzato in ingresso dalla zona sporca; n. 01 magazzino agricolo in cui sono presenti: deposito truciolo, zona per lo stoccaggio rifiuti e ricovero attrezzi; n. 05 silos per il deposito di mangime ciascuno con capacità di q.li 130; n. 01 serbatoio per lo stoccaggio del gasolio; n. 03 serbatoi per lo stoccaggio GPL. n. 04 capannoni avicoli ad un piano (superficie utile di allevamento complessiva di 6.189,90 m 2 ), le strutture presentano le seguenti caratteristiche: 1 L allevamento è intensivo in quanto non rispetta i requisiti per il riconoscimento del nesso funzionale tra allevamento e azienda agricola. 2

3 CARATTERISTICHE CAPANNONE 1 CAPANNONE 2 CAPANNONE 3 CAPANNONE 4 Lunghezza (m) 123,26 123,26 123,26 96,38 Larghezza (m) 14,20 14,20 14,20 14,35 Superficie utile di allevamento (m 2 ) 1.642, , , ,40 Posti pollame Altezza esterna(m) 4,30 4,30 4,30 4,30 Altezza in gronda (m) 2,90 2,90 2,90 2,88 Materiali pareti Muratura a blocchi Muratura a blocchi Muratura a blocchi Pannelli Sandwich Materiali tetto Pannelli Sandwich Pannelli Sandwich Pannelli Sandwich Pannelli Sandwich Materiale pavimento Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Tabella 1: Caratteristiche capannoni esistenti Nel lato Sud di ogni capannone sono presenti due locali tecnici uno dei quali, per ogni capannone contiene la vasca per la diluizione medicinali e le centraline di controllo (temperatura, umidità, ventilatori). L altro locale invece contiene, nel capannone 1 l impianto di potabilizzazione dell acqua, nel capannone 2 il generatore elettrico, nel capannone 3 il frigo per i medicinali e vaccini, nel capannone 4 è presente la pesa/tramoggia mangime e le cappe radianti. Tutto lo stabilimento è recintato da una rete metallica, ed esternamente ad esso è presente una concimaia in cemento avente le seguenti misure: lunghezza m 29,60 larghezza m 15,30 (di cui utile m 14,70) e altezza m 2,40. La concimaia è raggiungibile da una capezzagna esterna che si snoda all esterno della recinzione. 2. Descrizione dell intervento in progetto Il progetto prevede la costruzione di un nuovo capannone avicolo per l allevamento di avicoli da riproduzione. Tale costruzione si inserisce in un allevamento avicolo esistente composto da n. 4 capannoni avicoli; il lotto è identificato al catasto terreni del comune di Villa Bartolomea al Foglio 47 mappali nn. 76, 77, 78, 79, 186, 206, 440, 442. Il capannone in progetto verrà realizzato sul terreno identificato al catasto terreni del comune di Villa Bartolomea al Foglio 47 mappali nn. 65, 509, 511. Nella tabella seguente e nelle Tavola 3 Inquadramento generale e mappa delle distanze si riportano le superfici utili di allevamento dei capannoni esistenti e del capannone in progetto: Superficie lorda (m 2 ) Superficie utile di allevamento (m 2 ) Superficie Capannone 1 Superficie Capannone 2 Superficie Capannone 3 Superficie Capannone 4 Superficie Capannone in progetto Superficie totale 1.750, , , , , , , , , , , ,06 Tabella 2: Superfici capannoni Complessivamente l intervento porterà ad un aumento della superficie esistente pari a 1.862,88 m 2 di cui utile all allevamento di 1.724,16 m 2. I capannoni avicoli dopo l ampliamento occuperanno una superficie totale complessiva pari a 8.496,83 m 2 di cui utile all allevamento di 7.923,06 m 2. Nella tabella seguente si riassumono le caratteristiche generali del capannone in progetto: 3

4 Caratteristica Capannone in progetto Lunghezza esterna (m) 111,00 Larghezza esterna (m) 16,66 Superficie utile di allevamento (m 2 ) 1.724,16 Altezza utile (m) 3,96 Altezza esterna (m) 4,30 Materiali pareti Pannelli Sandwich Materiali tetto Pannelli Sandwich Materiale pavimento Calcestruzzo Tabella 3: Caratteristiche capannone in progetto A completamento del capannone in progetto verrà realizzato: 1) un piazzale utilizzato dai mezzi nella fase di scarico e carico dei capi. Inoltre, verrà installato un nuovo serbatoio GPL utilizzato per il riscaldamento del capannone in progetto e un silos, posto a metà del lato est, della capienza di q.li per lo stoccaggio della razione giornaliera da fornire ai capi allevati nella nuova struttura. 2) la copertura della concimaia con struttura in acciaio fissa (colonne e tralicci) e copertura fissa con telo pesante in PVC; 3) completamento della la recinzione perimetrale continua della zona di allevamento. 3. Classificazione dell allevamento alla potenzialità di progetto A seguito dell ampliamento dei capannoni avicoli la superficie utile di allevamento subirà un incremento pari a 1.724,16 m 2, complessivamente la superficie utile di allevamento è pari a 7.923,06 m 2. Tale superficie permetterà di allevare un numero di capi maggiore rispetto allo stato attuale. Per la verifica del rispetto della norma si procede calcolando il peso vivo complessivo massimo allevato per ciclo, ipotizzando l'assenza di mortalità. Il punto 1.1 dell allegato A alla Dgr Veneto n. 856 del 15 maggio 2012, prevede che in caso di ampliamento di allevamenti pre-esistenti le distanze devono essere calcolate con riferimento all intero complesso zootecnico. L allevamento è di tipo intensivo in quanto non rispetta i requisiti per il riconoscimento del nesso funzionale tra allevamento e azienda agricola. La dimostrazione della classe dimensionale viene eseguita utilizzando come dati: La densità di allevamento di 39 Kg/m 2 utilizzate per le pollastre da riproduzione; La superficie utile di allevamento: 7.923,06 m 2 ; Il calcolo del peso vivo medio viene eseguito come segue: Peso vivo medio = (densità) x (superficie utile di allevamento) / 2 Peso vivo medio = (39 Kg/m 2 x 7.923,06 m 2 ) / 2 = Kg (circa 154,50 Ton) Considerando come peso vivo medi a capo 1,25 Kg il numero potenziale di capi accasati per ciclo, ad intervento in progetto concluso, è pari a capi. 4

5 Il peso vivo medio totale dell allevamento è pari a 154,50 Ton, secondo la tabella 1, punto 2 dell allegato A alla Dgr Veneto n. 856 del 15 maggio 2012, l'allevamento intensivo ricade nella Classe dimensionale n. 3 in quanto il peso vivo medio è superiore alle 120 Ton previste per gli avicoli. L allevamento Zandonà Elvino nella situazione di progetto rispetta le distanze sopra riportate. L allevamento di riproduttori dista più di metri da altri allevamenti avicoli intensivi. In zona sono presenti altri tre allevamenti, che distano dall allevamento di Zandonà Elvino: 1) Az. Agr. Maragno Nadia allevamento di bovini da carne: dista circa 1 km; 2) Soc. Agr. Porcellino d oro allevamento di suini da ingrasso: dista circa 3 km; 3) Soc. Agr. ERREBI FREE S.S. allevamento di avicoli da riproduzione: dista circa 3 km. (Tavola 3 Inquadramento Generale e mappa delle distanze ) 2) allevamento suini da ingrasso 1) allevamento bovini da carne Allevamento Zandonà Elvino Immagine 1: localizzazione allevamenti 3) allevamento avicoli da riproduzione 5. Verifica della concimaia presente con la potenzialità di progetto La concimaia presente in azienda ha le seguenti misure utili: lunghezza m 29,60, larghezza m 14,70 ed altezza di m 2,40, con una superficie utile di stoccaggio di 435,12 m 2. Il progetto prevede di coprire stabilmente la concimaia con un telo pesante in PVC fissato ad una struttura fissa con colonne e tralicci in acciaio. Per calcolare la capacità della concimaia il cumulo è stato scomposto in solidi di riferimento e, per ognuno di essi, si è calcolata la superficie e il volume. Dalla somma dei volumi dei solidi che formano il cumulo si è giunti alla conclusione che la concimaia può contenere complessivamente m 3. I calcoli svolti per il dimensionamento della concimaia coperta vengono effettuati tenendo presente la normativa vigente riguardo l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e l'allegato A al 5

6 decreto n. 262 dell'08 luglio Il dimensionamento della concimaia è stato effettuato a partire dal peso vivo medio per ciclo pari a 154,50 Ton, La quantità di pollina prodotta per peso vivo medio per anno viene definita secondo la tabella 1 dell'allegato A al decreto n. 262 dell'08 luglio Per cui il volume di pollina prodotto annualmente è pari a: 309 Ton x 9,5 m 3 /Ton /anno = 2.935,50 m 3 /anno La capacità di stoccaggio della concimaia in rapporto alla consistenza e ai cicli effettuati in un anno, non deve essere inferiore al volume di materiale palabile prodotto in 180 giorni. Per cui la capacità della concimaia in progetto deve essere di almeno: 2.935,50 m 3 /anno / (365/180) = 1.447,64 m 3 La concimaia presente in azienda garantisce una capacità di stoccaggio pari a m 3, quindi un volume di pollina superiore a quanto prodotto in 180 giorni. La pollina prodotta viene utilizzata agronomicamente su terreni direttamente condotti dall azienda Zandonà Elvino e su terreni concessi in asservimento da aziende agricole terze. L azienda continuerà a redigere annualmente il piano di utilizzazione agronomica dell effluente e il registro delle concimazioni rispettando i limiti di azoto zootecnico per zone vulnerabili e non vulnerabili, i fabbisogni massimi di azoto delle colture, i coefficienti di efficienza in riferimento ad epoca e modalità di distribuzione e i divieti stagionali e climatici nella distribuzione della pollina. 6. Attrezzature presenti nell impianto Il capannone in progetto verrà dotato degli impianti e delle attrezzature necessarie per il normale svolgimento dell attività, così come sono dotati i 04 capannoni presenti. Le dotazioni sono: Portoni di accesso: posti sul lato Nord e Sud di ogni capannone i portoni hanno larghezza 3,50 m e altezza 3,00 m. Per i capannoni 1, 2, 3 sono presenti 2 porte per l accesso del personale ai locali tecnici aventi larghezza 1,00 m e altezza 2,00 m e per l accesso del personale all interno della zona di allevamento è presente all interno del locale tecnico ad ovest una porta di larghezza 0,90 m e altezza 2,00 m. Per il capannone 4 sono presenti 2 porte per l accesso del personale ai locali tecnici aventi larghezza 1,50 m e altezza 2,00 m e per l accesso del personale all interno della zona di allevamento è presente all interno del locale tecnico ad ovest una porta di larghezza 1,00 m e altezza 2,00 m. Le porte di accesso del capannone in progetto saranno come quelle del capannone 4. Locale tecnico antistante la zona di allevamento dei capi: è presente in ogni capannone, è diviso in due parti, in una si trovano le centraline per il controllo della temperatura e dell umidità, la vasca per la diluizione dei vaccini e medicinali con l acqua di abbeverata. L altro locale invece contiene, nel capannone 1 l impianto di potabilizzazione dell acqua, nel capannone 2 il generatore elettrico, nel capannone 3 il frigo per i medicinali e vaccini, nel capannone 4 è presente la tramoggia mangime e le cappe radianti. 6

7 Arco di disinfezione: i mezzi che giungono all allevamento prima di entrarvi, vengono fatti passare sotto l arco di disinfezione munito di ugelli che nebulizzano ad alta pressione il disinfettante diluito in acqua. La stessa operazione viene svolta anche in uscita del mezzo. La disinfezione dei mezzi previene l insorgere di patologie virali, che potrebbero compromettere la salubrità degli animali allevati durante il ciclo. La nebulizzazione non provoca la formazione di acque di lavaggio comunque è presente un pozzetto di raccolta per l eventuale formazione di acque di lavaggio. Immagine 2: arco di disinfezione Impianto di abbeverata: ogni capannone è dotato di 4 linee di abbeverata, che distano 3 m dal fondo del capannone e dal termine di locali tecnici. Ogni linea presenta abbeveratoi con tazzina antispreco, uno ogni 20 cm. Le linee esterne di abbeverata distano 3,45 m dalle pareti laterali del capannone, mentre le linee di abbeverata interna distano tra loro 2,20 m e ciascuna 2,30 m dalle linee di abbeverata esterne. L impianto è collegato alla pompa tramite tubature sotterranee. L acqua proviene un pozzo artesiano, prima di giungere alle linee di abbeverata, passa per un impianto a filtri per la depurazione, in modo che l acqua raggiunga le caratteristiche di potabilità. L impianto di abbeverata è dotato di un vasca, per ogni capannone di allevamento, per la diluizione dei vaccini e medicinali utilizzati per i capi, che vengono somministrati tramite, l acqua di abbeverata. Nel capannone in progetto verranno installate 4 linee di abbeverata circa a 3,50 m l una dall altra, con abbeveratoi con tazzina antispreco, uno ogni 20 cm. Immagine 3: abbeveratoi con tazzina antispreco 7

8 Impianto di alimentazione: ogni impianto è dotato di una linea di alimentazione posta centralmente al capannone e composta per i capannoni 1, 2, 3 da 9 mangiatoie a spaglio. La mangiatoia all inizio e in fondo al capannone si trova ad una distanza di 7 m dalle pareti, mentre le altre mangiatoie si trovano ad una distanza di 14 m. Nel capannone 4, sono presenti 7 mangiatoie a spaglio poste a una distanza di 7 m dalle pareti mentre le altre mangiatoie si trovano ad una distanza di 14 m. La linea è dotata di temporizzatori che regolano la distribuzione del mangime ad orari prefissati: le mangiatoie a spaglio sono programmate in modo tale da distribuire una quantità fissata di mangime per capo una volta al giorno a secondo della tabella alimentare. Nel periodo di svezzamento (15 giorni), si utilizzano piatti supplementari posti a terra. Ogni capannone è dotato da una propria linea di alimentazione che parte dai silos e che raggiunge la tramoggia di ogni capannone. La coclea di innesto nelle mangiatoie viene alimentata da una tramoggia sospesa della capacità di 25 Kg posizionata all inizio di ciascuna linea. L ingresso del mangime nei capannoni avviene attraverso una coclea con diametro di cm 30 che viene alimentata dai silos esterni collegati tra loro in serie. Il tutto viene regolato da una pesa che dosa la razione alimentare prevista, per il capannone 1, 2, 3 è posta all interno della zona di allevamento in prossimità del muro locale tecnico, mentre nel capannone 4 è posta all interno del locale tecnico. Si utilizzano diversi tipi di mangime a seconda della fase di accrescimento di capi. Immagine 4: mangiatoia a spaglio Il capannone in progetto verrà dotato di un sistema di alimentazione ad anelli chiusi Flat Chain, una tramoggia distribuirà il mangime nelle mangiatoie a piatto. La velocità di movimento dell anello varia dai 18 ai 36 m/min, e garantisce una rapida distribuzione del mangime agli animali. Nel capannone verranno installati 6 circuiti (3 circuiti per ogni metà capannone), a partire da una linea di carico centrale. In numero di mangiatoie a piatto installate è variabile a seconda del numero di capi accasati; una mangiatoia alimenta circa 13 capi. 8

9 Immagine 5 e 6: anello di alimentazione e mangiatoia a piatto Data la distanza del nuovo capannone dai silos, per un corretto approvvigionamento di mangime, verrà realizzata una linea di alimentazione dal capannone 4, e non direttamente dai silos. Questa linea andrà a caricare un silos esterno di capacità q.li, che garantirà lo stoccaggio della quantità giornaliera di mangime. Il silos verrà collocato all esterno sul lato est del capannone in progetto circa a metà lunghezza. Dal silos ci sarà la linea di collegamento con il sistema di alimentazione a catane, il cui caricamento sarà centrale rispetto alle stesse. Impianto di illuminazione: ogni capannone è dotato di tre linee di luci al neon. Nei capannoni 1, 2, 3 le linee laterali sono poste a 3,10 m dalle pareti del capannone, ogni linea è composta da 26 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro sono posti ad un a distanza di 3 m. Nel capannone 4, la linea di illuminazione centrale è composta da 20 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro sono posti ad un a distanza di 3 m, mentre le due linee di illuminazione laterali sono composte da 11 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro sono posti ad un a distanza di 7,50 m. Nel capannone in progetto verranno installate tre linee di luci al neon, una centrale e le altre due a 4 m dalle pareti del capannone. La linea centrale sarà composta da 23 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro saranno poste ad un a distanza di 3 m mentre le due linee di illuminazione laterali saranno composte da 12 neon della lunghezza di 1,50 m e tra loro saranno poste ad un a distanza di 7,50 m. Impianto di riscaldamento: i capannoni vengono riscaldati attraverso cappe radianti alimentati a GPL. Ogni cappa è alimentata da un tubo flessibile che la unisce ad un tubo di alimentazione principale che risulta collegata tramite una centralina ai serbatoi posti all esterno; il tubo di alimentazione principale è posto al centro del capannone. Nei capannoni esistenti sono utilizzate n. 30 cappe. Nel capannone in progetto verranno installati sul lato est n. 5 generatori di calore alimentati a GPL, ogni dispositivo ha larghezza paria 1,28 m ed altezza 0,50 m. Impianto di ventilazione: nei capannoni 1, 2, 3 sono presenti 4 ventilatori sul lato est e 4 sul lato ovest, aventi una portata di m 3 /h e che misurano 1,40 m di larghezza e 1,40 m di altezza, sugli stessi lati sono presenti 2 ventilatori più piccoli della portata di m 3 /h e che misurano 1,20 di larghezza e 1,00 di altezza. Il capannone 4 presenta 10 ventilatori posti sul lato nord del capannone, della portata di m 3 /h e che misurano 1,40 m di larghezza e 1,40 m di altezza. In capannone in progetto prevede che, in testata, sul lato nord vengano disposti dai 10 ai 12 ventilatori di portata di m 3 /h e che misurano 1,40 m di larghezza e 1,40 m di altezza, e 2 ventilatori posti sul fondo nel lato est ed ovest, sempre della portata dei precedenti. La ventilazione è di tipo forzata negativa longitudinale concentrata. I ventilatori sono posti sulla testata di fondo del capannone, mentre le prese d aria sono poste nella parte opposta 9

10 vicino alla testata frontale. Estraendo l aria dal capannone tramite il funzionamento dei ventilatori e facendola viaggiare ad una certa velocità, si produce una depressione all interno dell allevamento. La diversa pressione dell aria esterna forza l aria ad entrare nel capannone avicolo attraverso opportune prese. Ogni capannone è dotato di finestrelle invernali poste su entrambi i lati lunghi di ogni capannone, per i capannoni 1, 2, 3 sono presenti su tutta la lunghezza del capannone, nel capannone 4 sono 15 per lato e misurano 1,00 m di lunghezza e 0,36 di altezza. Nel capannone in progetto verranno installate 23 finestrelle per lato aventi misura 1,00 m di lunghezza e 0,30. Nel capannone sono presenti le finestre estive, nel capannone 1, 2, 3 sono 8 per lato suddivise in 4 in testa e 4 sul fondo del capannone, nel capannone 4 sono presenti 8 finestre per lato tutte poste in testa al capannone. Nel capannone in progetto verranno poste 22 finestre estive per lato tutte poste in testa al capannone. Queste finestre hanno misura 1,55 di lunghezza e 1, 50 m di altezza. Immagine 7: ventilazione forzata In prossimità dei ventilatori sono stati installati dei dispositivi antipolvere. Tali dispositivi sono formati da una struttura in ferro/acciaio che viene installata su dei basamenti in cemento. Tale struttura viene ricoperta da una rete tessuta a maglia molto fitta che permette il passaggio dell aria ma che riesce a trattenere le polveri in uscita dai ventilatori, riducendone l emissione nell ambiente circostante. Impianto di disinfezione: sul lato Ovest di ogni capannone è presente una linea fissa per l erogazione di acqua, munita di attacchi a cui collegare l idropulitrice mobile ad alta pressione. L idropulitrice permette di miscelare l acqua proveniente dall impianto e il disinfettante/sanificante contenuto nel serbatoio, alla concentrazione specifica per ogni prodotto, e di erogare il tutto ad alta pressione, senza la formazione di percolati. Sulla linea fissa sono presenti 6 attacchi per la disinfezione nel capannone 1, 2, 3, mentre 5 attacchi per il capannone 4 e sono posti: il primo a 6 m dalla testata frontale del capannone, e gli altri a 21 metri tra loro. Nel capannone in progetto verranno predisposti 6 attacchi. Impianto di controllo ambientale: consiste in una serie di centraline che controllano le diverse linee di esercizio (alimentazione, acqua, luce, ventilazione) e i parametri di temperatura e umidità, sono localizzate nel locale tecnico all entrata di ogni capannone. L accesso alla zona di allevamento (zona pulita) è ammesso al solo personale autorizzato che deve adottare tutte le misure di sicurezza ed igiene previste per tale tipologia di allevamento. Nel locale accessorio è presente lo spogliatoio con le docce che permette al personale, una volta lavati, di 10

11 munirsi degli indumenti (tuta, cuffia e calzari) necessari per poter entrare nella zona di allevamento (zona pulita),. Non sono ammesse visite in allevamento da parte di personale non autorizzato. Il allevamento sono tenuti dei registri che riportano gli ingressi di mezzi e persone, come stabilito dalla DGR 3009/2011. L azienda per realizzare il capannone in progetto toglierà parte del frutteto presente sui terreni, data la particolare tipologia di allevamento, non prevede di realizzare una siepe di contorno nel lotto interessato dall allevamento. In quanto la nidificazione di uccelli migratori e di specie stanziali aumentano il rischio di trasmettere malattie infettive, svolgendo il ruolo di vettori. 7. Descrizione del ciclo produttivo Il ciclo produttivo consiste nell allevamento di pollastre e galletti riproduttori. Il ciclo ha una durata media di 150 giorni, al termine dei quali i capi allevati vengono avviati a strutture specializzate che provvedono alla loro riproduzione. In un anno si effettuano 2 cicli. La mortalità per allevamenti di questo tipo si aggira tra il 3-3,5%. Il vuoto sanitario tra i cicli dura 21 giorni. La tecnica di allevamento è fondata per quanto possibile sui principi dell allevamento protetto e del tutto dentro tutto fuori. Tra un ciclo e l altro si procede alla pulizia e alla disinfezione e si pratica il vuoto sanitario. L impianto ad ampliamento realizzato avrà una capacità produttiva massima di capi/ciclo così suddivisi nei 4 capannoni: Le fasi del processo produttivo si articolano in diverse fasi che di seguito verranno descritte: 1) Preparazione pulcinaia La preparazione della pulcinaia avviene dopo il periodo di vuoto sanitario tra i due cicli, obbligatorio per legge, e la disinfezione del capannone. Tale fase ha inizio con l arrivo di automezzi contenenti il truciolo di legno vergine che viene scaricato in prossimità di ogni capannone e disteso su tutta la superficie, fino a formare uno strato di almeno 5 cm di lettiera. L automezzo portante il truciolo viene disinfettato per mezzo dell arco di disinfezione prima di entrare nella zona esterna all allevamento, l operazione di disinfezione viene ripetuta anche prima dell uscita del mezzo. L operazione di stesura del truciolo può durare circa 1-2 giorni. Il truciolo di legno vergine deriva da legname non trattato per cui risulta privo di additivi e resine, non viene consegnato sfuso ma imballato con nylon. L azienda non ricicla la lettiera, questa a fine ciclo viene completamente rimossa. 2) Pulcinaia Gli animali che vengono accasati sono pulcini con un giorno di vita; essi arrivano a bordo di automezzi all interno di scatole ciascuna contenente 80 capi circa. Tramite un sollevatore, le scatole vengono scaricate dall automezzo e portate all interno dei capannoni. Lo svuotamento delle scatole avviene dal fondo del capannone in modo tale da distribuire gli animali in maniera uniforme. L arrivo dei pulcini può avvenire in 1 o al massimo 2 giorni. L automezzo portante i pulcini viene disinfettato per mezzo dell arco di disinfezione prima di entrare nella zona esterna all allevamento, l operazione di disinfezione viene ripetuta anche prima dell uscita del mezzo. Nei primi giorni di accasamento, per la fornitura di mangimi ai pulcini si utilizzano delle mangiatoie a spaglio poste nelle vicinanze della fonte di calore. Inoltre viene fornito del mangime 11

12 supplementare su carta crespata (materiale sterile e a perdere) posta su tutta la lunghezza del capannone e mangiatoie supplementari poste ogni 2 m. Dopo questo breve periodo (circa 7 giorni) si abituano i pulcini alle loro dosi quotidiane di mangime e alle loro modalità di rifornimento, togliendo gradualmente le mangiatoie supplementari poste a terra. I silos del mangime sono posti nella zona dell allevamento adibita allo scarico dei mezzi, delimitata dalla restante zona con delle barriere in ferro, gli automezzi che riforniscono il mangime vengono disinfettati per mezzo dell arco di disinfezione sia in entrata che in uscita. Il riscaldamento avviene attraverso cappe radianti/ generatori di calore alimentati a GPL. La temperatura si mantiene, per i primi 5-6 giorni dall accasamento dei pulcini, a C poi, scalando di un grado ogni settimana si arriva a raggiungere una temperatura di 20 C che viene mantenuta fino a fine ciclo. A questo punto inizia la fase di vaccinazione secondo la programmazione veterinaria della ditta soccidante che prevede che i pulcini vengano vaccinati tramite vaccinazioni diluite in acqua e somministrate ai capi tramite l acqua di abbeverata. L impianto di abbeverata è dotato di vasche per la diluizione dei vaccini e medicinali utilizzati per i capi, che vengono somministrati tramite, l acqua di abbeverata. Al termine del trattamento avviene un adeguato lavaggio della linea di abbeverata per evitare la presenza di residui di farmaci nell impianto. 3) Allevamento ed accrescimento La fase di allevamento ed accrescimento ha una durata di circa 143 giorni, in questo periodo avviene il monitoraggio dei parametri ambientali e dell accrescimento degli animali. Per monitoraggio ambientale si intende il controllo di umidità, temperatura e ricambio dell aria. I veterinari dell azienda soccidante controllano lo stato di salubrità degli ambienti attraverso il controllo dei quantitativi di polveri presenti nei capannoni e l analisi dell acqua. Per il monitoraggio dell accrescimento degli animali si intende una serie di controlli periodici fatti su un campione di animali, per verificare lo stato di salute degli animali stessi. Questi controlli risultano utili per prevenire l insorgere di problemi di salute, ed eventualmente per poter intervenire tempestivamente con opportune cure sempre su prescrizione veterinaria. Nella fase di accrescimento verranno utilizzati diversi tipi di mangime a seconda della fase di accrescimento dei capi secondo la tabella alimentare fornita dall azienda soccidante, formulata a seguito del controllo del peso settimanale di ciascun capannone che viene effettuato controllando circa il 3 % dei capi. I capi deceduti giornalmente vengono riposti nella cella frigorifera posta all esterno della zona pulita. La mortalità degli animali è un evento naturale che si verifica durante tutto il ciclo produttivo Tale evento è maggiore nelle prime fasi di allevamento. Normalmente la mortalità si aggira intorno al 3-3,5%, la capacità della cella garantisce attualmente l autonomia per tutta la durata del ciclo produttivo. I capi deceduti vengono registrati giornalmente su delle schede proprie per ogni capannone e per sesso dei capi. Raggiunto il peso finale prefissato viene avvisata l azienda soccidante e si procede con l organizzazione del carico dei polli. 4) Carico polli Il caricamento del pollame riproduttore attraverso una macchina carica polli che riempie le gabbie presenti sull automezzo. L automezzo adibito al trasporto dei capi viene disinfettato per mezzo dell arco di disinfezione prima di entrare nella zona esterna all allevamento. 12

13 La fase di caricamento ha una durata variabile a seconda del programma di carico stabilito dall azienda soccidante. Al termine della fase di caricamento una ditta specializzata effettua il ritiro, il trasporto e lo smaltimento delle spoglie contenute nella cella frigorifera dei capi deceduti, descritta al punto precedente. Il mezzo che ritira i capi deceduti viene disinfettato per mezzo dell arco di disinfezione prima di entrare nella zona esterna all allevamento, l operazione di disinfezione viene ripetuta anche prima dell uscita del mezzo. 5) Pulizia e disinfezione dei capannoni avicoli La pulizia dei capannoni consiste come prima operazione nella rimozione della pollina dai capannoni utilizzando una pala meccanica munita di raschiatore. La pollina viene caricata in cassoni e stoccata nella concimaia coperta, situata all esterno del lotto recintato dell impianto. La capacità della concimaia garantisce un periodo di stoccaggio superiore ai 180 giorni. La pollina (materiale palabile) viene utilizzata come concime organico sui terreni agricoli secondo la normativa Direttiva Nitrati. Dopo l operazione di carico della pollina, manualmente si procede alla pulizia delle pareti, delle finestre e delle apparecchiature, in modo che, i residui si depositino sul pavimento per venire successivamente rimossi. L operazione di disinfezione si effettua distribuendo, sul pavimento e sulle pareti dei capannoni, il disinfettante diluito con acqua attraverso l utilizzo di un impianto fisso con attacchi per l idropulitrice mobile ad alta pressione. I disinfettanti e i sanificanti vengono diluiti alla concentrazione specifica per ogni prodotto. Nelle operazioni di disinfezione periodicamente vengono eseguiti da ditta autorizzata dei trattamenti di derattizzazione. Al termine di ogni trattamento il tecnico della ditta compila un rapporto degli interventi che descrive la situazione riscontrata e la posizione numerata delle esche/trappole, come da piantina allegata. Periodicamente vengono controllate e sostituite. Tali trattamenti sono fondamentali per il contenimento dei rischi connessi alla diffusione delle malattie, alla contaminazione degli alimenti ed al danneggiamento delle strutture e degli impianti. 8. Benessere animale Il Decreto Legislativo n. 181 del 27 settembre 2010, Attuazione della Direttiva 2007/43/2010/CE che stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la produzione di carne, in particolare l Allegato 1 prevede delle Norme applicabili agli stabilimenti. Di seguito si riportano gli accorgimenti attuati dal gestore dell impianto presenti allo stato attuale e che si manterranno anche dopo l intervento in progetto. Gli accorgimenti sono: Abbeveratoi a goccia con tazzina antispreco, sottoposti a controllo giornaliero e pulizia a fine ciclo, in modo da ridurre al minimo eventuali perdite. Presenza di lettiera asciutta. Sistema di ventilazione forzata. Adeguato posizionamento e taratura dei dispositivi utilizzati nella fase di riscaldamento. Illuminazione adeguata dei capannoni con periodo di oscurità. 13

14 Ispezione dei capi presenti nell allevamento almeno due volte al giorno. Rimozione della pollina a fine ciclo e successiva pulizia e disinfezione delle strutture di allevamento. Pulizia dei mezzi, delle attrezzature e degli utensili utilizzati durante le diverse fasi del ciclo produttivo. Registrazione per ogni capannone dei capi accasati, del mangime consumato e dei capi deceduti. Somministrazione di presidi medici secondo prescrizione veterinaria nel caso in cui i capi ne presentino necessità. 9. Biosicurezza negli allevamenti avicoli La ditta Zandonà Elvino attualmente mette in atto tutta una serie di accorgimenti riguardo la biosicurezza dell'allevamento come previsto dall'allegato 1, Decreto della Giunta Regionale del Veneto n. 311, del 15 giugno 2005 Misure di sicurezza negli allevamenti avicoli e s.m. e i 2. Tale normativa è stata considerata anche in fase di progettazione degli interventi in progetto. Le misure che il titolare adotta attualmente, intende mantenere e che prevede di adottare sono le seguenti: Il pavimento in cemento all interno dei capannoni in modo da facilitare le operazioni di pulizia e disinfezione; le pareti e soffitti pulibili; le attrezzature facilmente pulibili e disinfettabili; chiusure adeguate su tutte le aperture. Cancello all ingresso dell allevamento per evitare l ingresso non controllato di automezzi. All ingresso dei capannoni sono presenti piazzole di carico e scarico dei materiali d uso e degli animali dotate di un solido fondo ben mantenuto, lavabili e disinfettabili e di dimensioni minime pari all apertura del capannone. La superficie esterna lungo tutta la lunghezza esterna dei capannoni mantenuta pulita. Un deposito al chiuso, al coperto e protette per lo stoccaggio di alcune materie prime e dei mezzi meccanici. All entrata dell azienda è presente una zona filtro dotata di spogliatoio, lavandini e detergenti. Assenza di qualsiasi materiale nelle zone attigue ai capannoni. Locale chiuso e coperto adibito a stoccaggio temporaneo dei rifiuti. Arco di disinfezione per la pulizia degli automezzi in entrata e in uscita dall allevamento. Divieto di accesso alle persone estranee, il loro ingresso è subordinato dall uso di calzari, guanti, camici o tute e cappelli dedicati. Programma di derattizzazione e lotta agli insetti nocivi. Alla fine di ogni ciclo di allevamento e prima dell inizio di un nuovo ciclo i locali e le attrezzature debbono essere puliti e disinfettati. Rispetto del periodo di vuoto sanitario. Presenza di celle di congelazione per la conservazione dei capi morti, il cui ritiro avviene da ditta regolarmente utilizzata. La lettiera viene asportata tramite pala meccanica a tenuta e caricata su automezzi a tenuta e coperti e stoccata presso la concimaia coperta presente in azienda. 2 Decreto Regione Veneto n. 32 del 23 febbraio 2009 con oggetto: Misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli modifica del Decreto n. 451 del 22 luglio

15 10. Normativa IPPC La ditta Zandonà Elvino nel proprio allevamento applica le seguenti Migliori Tecniche Disponibili (MTD) previste dalla normativa vigente per il comparto avicolo e precisamente per i polli da carne 3. Le tecniche adottate vengono riportate nella tabella seguente: Tecniche adottate LG nazionali Elenco MTD Riferimento Formazione ed aggiornamento mediante corsi specializzati e riviste tecniche. Controllo periodico dei contatori di energia elettrica, delle cisterne dei combustibili, dei contatori dell acqua e dei silos dei mangimi. Procedure in caso d incendio dovuto a fuoriuscita di GPL e/o gasolio Ispezioni e controlli giornalieri, periodici e annuali. La manutenzione ordinaria viene eseguita dal gestore. La straordinaria viene svolta da personale esterno qualificato. Controllo e pulizia giornaliera e periodica delle strutture e delle aree di servizio. Programmazione degli acquisti di materie prime. Pianificazione delle attività per prevedere il flusso di uscita dei materiali Pulizia effettuata trovando il giusto equilibrio tra le adeguate condizioni igieniche e il contenimento dei consumi idrici Controllo giornaliero degli abbeveratoi Programmi di informazione e formazione del personale aziendale. Registrazione dei consumi di energia e di materie prime. Predisposizione di una procedura di emergenza da applicare nel caso di emissioni non previste e incidenti. Programma di manutenzione ordinaria e straordinaria alle strutture e alle attrezzature. Interventi sulle strutture e aree di servizio. Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato. Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con acqua ad alta pressione e/o idropulitrici Esecuzione periodica dei controlli sulla pressione di erogazione degli abbeveratoi per evitare sprechi Controllo giornaliero dei contatori Installazione e mantenimento in efficienza dei contatori idrici, per monitorare i consumi ed identificare le perdite Controlli per individuare eventuali perdite da raccordi, rubinetti, abbeveratoi. Utilizzo di porte e portoni isolanti e coibentati che riducono la dispersione del calore e utilizzo di panelli a sandwich Pulizia giornaliera delle cappe radianti per riscaldamento e controllo del loro funzionamento Controllo ed interventi di riparazione nel caso di perdite da raccordi, rubinetti e abbeveratoi Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente Corretta regolazione dei bruciatori e omogenea distribuzione dell aria calda nei ricoveri 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.1 Buone pratiche di allevamento 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.2 Riduzione dei consumi di acqua 1.3 Riduzione dei consumi energetici 1.3 Riduzione dei consumi energetici Controllo giornaliero delle sonde Controllo e calibrazione frequente dei sensori termici 1.3 Riduzione dei consumi energetici Utilizzo di ventilatori longitudinali Corretta ricircolazione dell aria calda 1.3 Riduzione dei consumi energetici Disposizione a cm delle apertura di uscita dell aria di ventilazione Riduzione dell espulsione dell aria calda 1.3 Riduzione dei consumi energetici Controllo e pulizia giornaliera sui sistemi di ventilazione Prevenzione dei fenomeni di resistenza nei sistemi di ventilazione 1.3 Riduzione dei consumi energetici Utilizzo di lampade al neon spegnendo l illuminazione Riduzione dei consumi di energia 1.3 Riduzione dei consumi alla sera e alla notte elettrica energetici Quantità di pollina distribuita sui terreni aziendali in base alla coltura in atto, secondo il MAS (quantità massima di azoto asportabile dalla coltura), secondo il rispetto della quantità di azoto totale per le zone ordinarie 340 Kg/Ha e per le zone vulnerabili 170 kg/ha Riduzione al minimo delle emissioni dall effluente al suolo e nelle acque. Esame delle caratteristiche dei terreni nel pianificare lo spandimento. 1.4 Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti 3 Secondo l Allegato A alla Dgr Veneto n del 28 aprile 2009, l Allegato I del D.l. n. 59 del 18 febbraio 2005 e le linee guida per l identificazione delle MTD categoria IPPC

16 Rispetto delle distanze di spargimento previste dalla DGR 1150 del 2011, da casa, strade, canali, fasce tampone Rispetto dei vincoli di spandimento dettati dalla normativa Direttiva Nitrati del Veneto. Operazioni di spandimento condotta in modo da evitare molestie alla popolazione. Rispetto di una distanza di almeno 5 m dalle sponde dei corsi d acqua. Divieto di spandimento in condizioni climatiche avverse e in condizioni di suolo saturo d acqua, gelato o innevato. 1.4 Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti 1.4 Buone pratiche nell uso agronomico degli effluenti Adattamento della dieta e dei suoi contenuti in minerali e amminoacidi alle specifiche esigenze dei capi allevati nei vari stadi di sviluppo Riduzione periodica del contenuto di proteine del mangime Alimentazioni per fasi Alimentazione a ridotto tenore proteico e integrazione con amminoacidi di sintesi 2.1 Alimentazioni per fasi 2.2 Alimentazione a ridotto tenore proteico e integrazione con amminoacidi di sintesi Integrazione della dieta con fosforo inorganico altamente digeribile Alimentazione a ridotto tenore di fosforo 2.3 Alimentazione a ridotto tenore di fosforo con addizione di fitasi 2.4 Integrazione della dieta con fosforo inorganico altamente digeribile Impiego di integratori e di mangimi complementari Integrazione della dieta con altri additivi 2.5. Integrazione della dieta con Ricoveri con ventilazione forzata che garantisce condizioni di benessere per gli avicoli impossibili da ottenere solo con la ventilazione naturale. La ventilazione forzata va anche ritenuta fondamentale per garantire il mantenimento di lettiera asciutta nei capannoni (da cui dipende l impatto ambientale). Abbeveratoi a goccia on tazzina antispreco. Impiego di rivoltatori per arieggiare la pollina. Ricoveri a ventilazione naturale con pavimento interamente ricoperti da lettiera e con abbeveratoi antispreco per ridurre i consumi eccessivi di acqua, causa di bagnamenti della lettiera stessa in tutta l area adiacente e di conseguenti fermentazioni putride, fonte a loro volta di incremento di emissioni. Struttura con pannello sandwich Ricoveri con ottimizzazione dell isolamento termico e della ventilazione (anche artificiale), con lettiera integrale e abbeveratoi antispreco. Stoccaggio della pollina su piattaforma di cemento con muretto di contenimento, copertura fissa con telo pesante in PVC. Incorporamento della pollina attraverso aratura entro le 24 ore Stoccaggio di materiali palabili Spandimento effluenti palabili altri additivi Ricoveri avicoli da carne a terra Ricoveri avicoli da carne a terra Stoccaggio dei materiali palabili 7.2.Spandimento di effluenti palabili 11. Flussi di processo Per l attività di allevamento sono necessarie materie prime di diversa natura che serviranno per il ciclo produttivo. I dati sotto riportati sono valori stimati facendo riferimento: Alle Linee Guida per l identificazione delle migliori tecniche disponibili (Decreto Legislativo 372/99 art. 3, comma 2); Ai dati dei consumi riferiti all anno di allevamento 2014 ricavati dai documenti forniti dal gestore dell allevamento, per la redazione del PMC. Mangimi La ditta soccidante, attraverso uno o più fornitori della zona, fornirà annualmente i mangimi all allevamento. Durante il ciclo di allevamento ne verranno utilizzati quattro tipi in base al periodo di accrescimento dei capi L alimentazione dei capi allevati potrà essere integrata, secondo necessità, con i seguenti prodotti: 1) Mangimi complementari: mangimi composti concentrati integrati (nuclei) che, per l elevato tenore in sostanze nutritive, devono essere miscelati con altri semplici; 16

17 2) Integratori: preparazioni contenenti, allo stato di dispersione o in supporto liquido, singolarmente o in associazione, elementi da aggiungere al mangime allo scopo di potenziarne il valore nutritivo, o di stimolare determinate funzioni produttive ed energetiche degli animali. Un alimentazione così pianificata tiene in considerazione il reale fabbisogno degli animali, aumentando la disponibilità e l assimilabilità dei nutrienti. Migliorando la digeribilità degli alimenti si riduce la quota di nutrienti eliminata con le feci, adeguando gli apporti nutrizionali alle esigenze dell animale, si limita la quota di azoto eliminata. La quantità di mangime stimato per la nuova capacità produttiva è pari a Ton. Truciolo La ditta, una volta terminati i lavori di ampliamento, stima di consumare annualmente 570 m 3 di truciolo da utilizzare come lettiera nei capannoni avicoli. La quantità di truciolo usata a m 2, nel 2014, è stata rapportata alla nuova superficie totale di allevamento ad ampliamento avvenuto. Acqua di abbeverata L acqua di abbeverata dei capi viene prelevata da un pozzo, il consumo stimato in un anno per la nuova capacità produttiva è pari a m 3. La stima si è effettuata partendo dalla quantità di acqua utilizzata nel 2014 per l abbeverata dei capi accasati a cui si è rapportata la nuova potenzialità di allevamento. Vaccini e medicinali I vaccini vengono forniti secondo la programmazione dei veterinari della ditta soccidante e il numero di capi presenti nell allevamento. Il loro consumo si stima proporzionale al numero di capi accasati in quanto le vaccinazioni vengono diluite in acqua e somministrate ai capi tramite l acqua di abbeverata. I medicinali sono acquistati su prescrizione del medico veterinario e secondo bisogno aziendale da distributori della zona. Disinfettanti Per il consumo di disinfettanti si stima che, ad ampliamento completato, a ciclo, l azienda avrà bisogno di 210 kg di disinfettanti per la disinfezione e la pulizia a fine ciclo dei capannoni avicoli e di 80 litri di disinfettante per l arco di disinfezione. I disinfettanti prima di venire utilizzati vengono diluiti in acqua, si stima di consumare annualmente 150 m 3 di acqua. Combustibili Nell attività aziendale i combustibili usati sono il GPL e il gasolio, che vengono consegnati da distributori della zona e stoccati in serbatoi, recintati e fuori terra. Il GPL verrà utilizzato per il funzionamento delle cappe radianti all interno dei capannoni avicoli esistenti (sistema di riscaldamento) e per alimentare i generatori che verranno installati nel capannone in progetto, il consumo annuo di GPL stimato è pari a kg. Per la stima si è utilizzata la quantità di GPL utilizzato nel 2014 per riscaldare i capi allevati nel 2014, tale quantità è stata rapportata alla numero di capi della nuova potenzialità. 17

18 Il gasolio viene utilizzato sia per alcune operazioni riguardanti l allevamento che per la conduzione dei terreni agricoli di proprietà del gestore dell allevamento. In proporzione le due attività consumano il 50 % del gasolio acquistato annualmente. Riguardo l attività di allevamento il gasolio verrà utilizzato per il funzionamento dei mezzi aziendali, che viene impiegato solamente in alcune fasi del ciclo produttivo e per un numero di giorni limitato all anno. Il consumo annuo di gasolio stimato è pari a kg. Per la stima si è utilizzata la quantità di gasolio utilizzato nel 2014 tale quantità è stata rapportata alla numero di capi della nuova potenzialità. Il gasolio verrà anche utilizzato per il funzionamento del generatore di corrente silenziato da utilizzare in caso di cessazione temporanea della fornitura di elettricità pubblica. Energia Elettrica L energia elettrica è fornita dall azienda Enel, con relativo contatore per monitorare i consumi a cui segue regolare fatturazione. L energia elettrica viene utilizzata per l illuminazione delle strutture quali capannoni e dei locali accessori per il funzionamento dei dispositivi in uso ai capannoni avicoli come il sistema di ventilazione, di distribuzione del mangime e per il funzionamento cella frigo per capi deceduti. Il consumo annuo stimato per la nuova capacità produttiva è pari a 115,80 MWh. La stima si è effettuata a partire dal consumo elettrico del 2014, tale quantità è stata rapportata alla numero di capi della nuova potenzialità. Emissioni e scarico Le emissioni diffuse prodotte non agiscono in maniera significativa sul livello di inquinamento dell area geografica interessata dall allevamento avicolo. Il calcolo delle emissioni è stimato secondo quando definito dalle Linee Guida per l identificazione delle migliori tecniche disponibile secondo il Decreto Legislativo 337/99 (art. 3, comma 2). Fase Coefficiente Unità di misura N capi/anno Ton/anno F1-F2-F3-F4 0,093 Coeff. emissioni ricoveri Kg N/posto/anno 22,99 F5 0,016 Coeff. Kg N/posto/anno stoccaggio ,95 F6 0,02 Coeff. Kg N/posto/anno spandimento 4,94 F1-F2-F3-F4-F5-F6 0,079 Kg CH 4/posto/anno 19,53 Tabella 5: Tabella di calcolo emissioni Le emissioni sono di tipo non convogliato ed interessano: 1) la movimentazione dei mezzi utilizzati per le attività di preparazione pulcinai, arieggiamento lettiera, carico polli, rimozione pollina e pulizia capannoni; 2) la produzione di azoto e metano (tabella precedente); 3) la produzione di polveri derivanti dalla ventilazione forzata dei capannoni. Gli scarichi idrici riguardano: 1) riguarda le acque meteoriche che interessa il piazzale scoperto presenti nell allevamento. Non sono presenti vasche o pozzetti di raccolta, ma l acqua viene dispersa nella superficie scoperta adiacente, tali acque non risultano contaminate in quanto la superficie dei piazzali risulta sempre pulite, ed in caso di presenza accidentale di materiale (pollina, mangime, paglia, ecc.) si procederà al ripristino delle condizioni di pulizia. 18

19 2) acqua di disinfezione dei mezzi in entrata ed in uscita dall allevamento derivante dall uso dell arco di disinfezione: la raccolta dello scarico avviene in un pozzetto di tenuta posto a valle, che periodicamente verrà svuotato da una ditta specializzata. Tale quantitativo è modesto se non nullo in quanto la disinfezione dei mezzi avviene per nebulizzazione. Lo svuotamento del pozzetto avverrà secondo necessità e lo smaltimento avverrà in maniera corretta. 3) i servizi igienici: lo scarico prodotto dai soli conduttori dell allevamento è di modesta entità e avviene sul terreno per sub-irrigazione. Lo scarico è composto da una vasca Imhoff a tenuta per la raccolta e il trattamento delle acque nere, da un pozzetto di raccordo ed ispezione e da una linea disperdente nel terreno per sub-irrigazione. Rifiuti I rifiuti che troviamo in allevamento provengono dalle fasi di allevamento e dalla pulizia. La descrizione della tipologia di rifiuto viene riportata nella tabella seguente, dove si descrivono i rifiuti presenti nel PMC dell AIA in possesso della ditta a cui si aggiunge il rifiuto prodotto dai servizi igienici. RIFIUTI DESCRIZIONE (codice CER) * Imballaggi contenenti sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze * Recipienti veterinari Imballaggi di plastica Imballaggi di materiali misti Imballaggi in vetro Acque reflue di disinfezione Fanghi delle fosse settiche Lo stoccaggio dei rifiuti prodotti avviene in appositi contenitori, in un locale chiuso e coperto. Tali rifiuti vengono stoccati all interno di contenitori su cui è riportato un cartello indicante il codice CER del rifiuto. Le acque reflue di disinfezione derivano dalla disinfezione dei mezzi in entrata nell allevamento. La quantità prodotta è di modesta entità se non nulla ed il pozzetto di tenuta verrà svuotato al bisogno. I fanghi delle fosse settiche riguardano la Imhoff installata per il servizio igienico; tale vasca verrà svuotata al bisogno. Per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti l azienda si avvale di una ditta specializzata della zona. Spoglie animali La mortalità degli animali è un evento naturale che si verifica durante tutto il ciclo produttivo. Normalmente la mortalità si aggira intorno al 3% - 3,5 % ed è dovuta principalmente a morte naturale per selezione. Tale evento è maggiore nelle prime fasi di allevamento. Ogni volta che un capo muore il gestore dell allevamento deve riporre la carcassa nella cella frigorifera e registra su apposite schede la mortalità giornaliera di ogni capannone. A fine ciclo viene contattata una ditta specializzata che effettua il ritiro, il trasporto e lo smaltimento delle spoglie, rilasciando al gestore dell allevamento un Documento Di Trasporto riportante il peso e la tipologia del materiale ritirato. I capi avicoli deceduti sono definiti come materiali di categoria 2 non destinati al consumo animale. La ditta specializzata di cui si avvale il gestore dell allevamento è la Pasetto F.lli s.r.l. 19

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