Relazione tecnica dei processi produttivi
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- Berto Rosso
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1 Relazione tecnica dei processi produttivi Allegato B 18 La presente domanda di modifica sostanziale dell'aia riguarda l'allevamento sito in Via Donizetti, 14 nel Comune di Salizzole. L'attività in esame è identificata dal codice IPPC 6.6 (a) _ Allevamento intensivo di polli da carne. L'attività di ingrasso è svolta nell'ambito di un contratto di soccida con una ditta che fornisce il mangime e i pulcini e che provvede al carico degli animali a fine ciclo per effettuarne la macellazione presso strutture proprie. L'allevamento è stato realizzato per l ingrasso di tacchini fra la fine degli anni '70 e l inizio degli anni '80 e si compone attualmente di tre capannoni avicoli (Cap 1, 2, 3 nella planimetria allegata), un deposito per il materiale della lettiera (n. 3 nella planimetria) e una concimaia per lo stoccaggio dei reflui palabili (C in planimetria); l'ultimo intervento edilizio è stata la conversione delle strutture ad allevamento di polli da carne nel Il tutto è di proprietà del Sig. Fagnani Filippo, marito di Melegari Veronica; fino al 2012 i tre capannoni avicoli sono stati gestiti in maniera indipendente da tre ditte distinte ma facevano parte di un unico complesso IPPC, titolare di AIA provvisoria congiunta rilasciata con determinazione n. 5181/12 del 21/11/2012. Successivamente, a fine 2012 si è verificato l'accorpamento gestionale degli allevamenti con subentro della ditta Melegari Veronica, fino ad allora conduttrice di uno solo di essi, la quale tutt'ora gestisce l'impianto. 1. Motivazione della domanda La ditta Melegari Veronica presenta domanda di modifica sostanziale dell'aia in previsione della costruzione di un nuovo capannone avicolo che porterà ad un aumento della capacità massima dell'impianto, superiore alla soglia AIA di posti per pollame. Il nuovo capannone, sempre di proprietà del Sig. Fagnani Filippo, sarà costruito a fianco di quelli esistenti, sull'area censita dal N.C.T. al Foglio 10 mappale 27, coprirà una superficie di 2.343,92 mq (di cui mq dedicati alla stabulazione) e avrà le caratteristiche descritte più avanti nella relazione. 2. Descrizione del ciclo produttivo La gestione dell'allevamento prevede l'ingrasso dei polli con inizio e fine del ciclo contemporanee su tutta la superficie. La stabulazione degli animali avviene a terra su lettiera costituita prevalentemente da paglia di cereali triturata; la lettiera viene
2 periodicamente rimescolata meccanicamente, rimossa a fine ciclo e accumulata in concimaia in attesa di utilizzo agronomico, oppure venduta a ditte produttrici di fertilizzanti. La modifica in progetto non andrà a modificare lo svolgimento del ciclo produttivo, le cui caratteristiche sono riferite all'ultimo anno completo (2014) e di seguito descritte: - L'ingrasso dei polli inizia subito dopo l'accasamento dei pulcini (maschi e femmine in proporzioni variabili), il cui peso medio è di 45 grammi; - La fase di ingrasso dura globalmente circa 52 giorni, durante i quali il peso vivo degli animali raggiunge i 2,5-2,6 kg circa, ma sono previsti sfoltimenti a giorni riguardanti il 40% degli animali, quando questi pesano 1,5-1,6 kg; nel complesso il peso medio raggiunto alla consegna è di 2,2-2,3 kg/capo; - Al termine dell'ingrasso gli animali vengono caricati ed inviati al macello; - Il periodo di vuoto fra due cicli consecutivi dura in media 14 giorni durante i quali vengono effettuati la rimozione della lettiera, la pulizia a secco delle pavimentazioni, il lavaggio e la sanificazione con acqua e detergenti e, infine, la distribuzione di un nuovo manto di circa 30 cm di lettiera vergine per il successivo ciclo di ingrasso. - Ogni anno si compiono mediamente 5,5 cicli completi di allevamento. 3. Capacità produttiva massima e presenza media effettiva Nella situazione attuale i tre capannoni esistenti forniscono una superficie utile di allevamento di mq; in questo modo l'impianto possiede una capacità massima di posti (tabella seguente): Capacità massima autorizzata (attuale) posti SUA (capannoni 1-2-3) mq Una volta completato il nuovo capannone, saranno disponibili ulteriori mq di SUA e l'impianto raggiungerà la capacità massima di posti. Questa è stata calcolata sulla base del peso vivo massimo allevabile per unità di superficie (39 kg di peso vivo per mq, per il quale l azienda ha già ottenuto il parere favorevole dell ULSS), ipotizzando di allevare sole femmine, fino a un peso di 1,5 kg/capo e prevedendo una mortalità media del 5%: SUA capannoni (mq) Peso vivo massimo allevabile (kg/mq) Peso vivo a fine ciclo (kg/capo) Densità massima (capi/mq) Capacità massima (posti) A B C D (B/C) A*D/95% Situazione futura , Differenza rispetto attuale
3 Come detto, però, la gestione ordinaria, prevede l'allevamento promiscuo di maschi e femmine in proporzioni variabili; questo, considerando il maggiore peso medio dei maschi rispetto alle femmine, non consente di allevare un numero di capi pari a quello dei posti. Nella realtà, infatti, si prevedono di accasare circa 20 capi/mq ( capi/ciclo); di questi mediamente ne arrivano a fine ciclo circa , per effetto di una mortalità media del 5%. In questo modo, tenuto conto che la mortalità media è del 5% e considerando i 5,5 cicli che mediamente vengono completati in un anno, si prevede una presenza media effettiva di circa capi, un incremento del 56% rispetto alla situazione attuale: Capi accasati ogni ciclo n. capi/mq n. cicli/anno Durata ingrasso gg Mortalità media % Presenza media Situazione attuale , Situazione futura , Differenza (+56%) (+56%) 4. Strutture zootecniche capannone n. 1 (esistente): costituito da una struttura in metallo con tamponamenti laterali in pannello sandwich e copertura tipo tunnel in telo in materiale plastico; l'estremità nord è realizzata in muratura e ospita un locale tecnico e una stanza in cui si trova l autoclave per il prelievo dell'acqua da pozzo, oltre alla vasca per la miscelazione dei medicinali. L edificio ha una lunghezza totale di 120 ml ed una larghezza di 10,1 ml ed è dotato di impianto di ventilazione forzata in depressione con ventilatori montati sulla testata a sud, mentre l'impianto di raffrescamento è a cooling. Complessivamente nel capannone sono presenti 8 ventilatori da mc/ora. capannoni nn. 2 e 3 (esistenti): sono due edifici pressochè identici lunghi 120,4 ml e larghi 12,48 ml. Le strutture è metallica con tetto a due falde, tamponamenti laterali e copertura in pannello sandwich, mentre i tamponamenti sui lati nord e sud sono realizzati con blocchi di cls posati a vista; all'estremità nord di entrambi sono presenti una zona servizi (comprende un w.c. con antibagno ed uno spogliatoio con doccia); un locale per la preparazione degli alimenti e la miscelazione dei medicinali ed una zona ingressodeposito. Alla ventilazione provvedono 10 estrattori da mc/ora per capannone, posizionati nell estremità sud, mentre per il raffrescamento estivo sono presenti impianti a cooling.
4 Capannone n. 4 (in progetto): rispecchierà per tipologia costruttiva i precedenti due, con struttura metallica, tetto a due falde, copertura e tamponamenti laterali in pannello sandwich. Il nuovo capannone sarà lungo 141,2 ml, largo 16,6 ml e come i precedenti sarà costituito da un'area stabulativa e da locali accessori collocati all'estremità nord comprendenti: un locale deposito con zona ingresso, utilizzato anche per le operazioni di carico e scarico degli animali, un locale per la preparazione degli alimenti dotato di deposito medicinali e lavabo, un locale tecnico dove sono disposte alcune attrezzature (motorini, quadri elettrici ecc.) per la gestione dell allevamento. La ventilazione ed il ricambio dell aria avviene mediante 9 ventilatori funzionanti in depressione, applicati sulla testata sud del capannone, che richiamano aria fresca dalle finestrelle laterali con deflettori. L'impianto di raffrescamento utilizza gli stessi ventilatori del ricambio forzato, che richiamano aria dai pannelli alveolari umidificatori, disposti lateralmente la stalla (cooling). Nella seguente tabella viene presentato un riepilogo dei sistemi di ventilazione adottati ed evidenziati anche nelle planimetrie allegate: Capannone Tipo di n. Portata massima ventilazione ventilatori unitaria (mc/h) 1 Depressione Depressione Depressione Depressione La dotazione impiantistica è completata in ciascun capannone da: impianto di riscaldamento con lampade radianti a G.P.L., sistema di alimentazione, costituito da due silos esterni per lo stoccaggio del mangime (in totale saranno presenti 8 silos per una capacità di 980 q.li) e linea di distribuzione del mangime automatizzata, impianto di abbeveraggio costituito da un pozzo tubolare comune (P), avente profondità di 120 mt, con 5 mt di filtro, con distributori antispreco, e impianto di illuminazione con lampade fluorescenti e luci d'emergenza autonome. Il carico e lo scarico degli animali avviene dal lato nord, dove l'area antistante i capannoni è pavimentata in cls e permette ampi spazi di manovra; in questa zona è presente anche la pesa, mentre a fianco del deposito n. 3 è stata predisposta una piazzola in cls. per la disinfezione dei pneumatici degli automezzi che trasportano animali o mangime.
5 5. Flussi di energia L'impianto necessita di energia elettrica e termica che si prevede verranno utilizzate nel seguente modo: 5.1 Energia elettrica Serve principalmente per la ventilazione artificiale, particolarmente onerosa nel periodo estivo e in misura minore per l azionamento dell impianto di alimentazione/abbeverata. Il consumo elettrico annuo stimato a modifica ultimata è di 120 Mwh che verranno acquistati dalla rete. 5.2 Energia termica Per il riscaldamento dei locali di stabulazione, limitatamente alla fase iniziale del ciclo e nel periodo freddo dell anno, verranno impiegate caldaie mobili a GPL. Il nuovo capannone avicolo verrà riscaldato mediante caldaia a biomasse da 180 kwt alimentata a pellet o granella di mais. 6. Flussi di materie 6.1 Materie in entrata La materia prima più importante è rappresentata dai pulcini; una previsione della quantità in ingresso ad ampliamento avvenuto, è già stata fatta in precedenza e porta ad un aumento di circa 56% rispetto alla situazione attuale. La quantità stimata di lettiera necessaria, è stata ottenuta considerando di distribuire prima dell'inizio di ogni ciclo di ingrasso, un manto dello spessore di circa 30 cm su tutta la superficie di stabulazione disponibile. Per quanto riguarda le altre materie in ingresso si prevede un incremento del consumo proporzionale all'aumento produttivo (+56%) rispetto a quello registrato l'ultimo anno (2014). In sintesi, nell'arco dell'anno si prevedono i seguenti flussi di materie in entrata: Attuale Futuro Pulcini (45 gr/capo) n Lettiera (paglia di grano) mc mc Mangime 1.766,123 t t Acqua mc Detergenti e disinfettanti 130 l 203 l Medicinali veterinari 286 kg 446 kg Vaccini dosi dosi GPL 21,755 t 34 t Granella di mais o pellet (stima) 0 60 t
6 6.2 Materie in uscita La produzione annua di animali destinati macello è stimata in base all'aumento produttivo (+56%) e alla mortalità media prevista (5%); con lo stesso criterio è stato stimato il numero di carcasse. La quantità di acque reflue derivanti dal lavaggio dei capannoni, equivale a circa 1 l di soluzione disinfettante per ogni mq di superficie e per ogni lavaggio (per 5,5 lavaggi/anno). Per quanto riguarda la pollina, la produzione futura è stata calcolata sulla base della presenza media prevista e utilizzando i parametri di produzione unitaria presenti nel DM 07/04/2006. In sintesi, nell'arco dell'anno si prevedono i seguenti flussi di materie in uscita: Animali da macello (Carne prodotta netta) Attuale n (958 t) Futuro n (1.500 t) Pollina 837 mc mc Acque reflue 22 mc 34,3 mc Carcasse morti (mortalità 5%) n n Rifiuti speciali ( l azienda aderisce al Consorzio di Bacino Verona Due Quadrilatero) Circa 4 kg Circa 6 kg 7. Logistica di approvvigionamento materie prime, spedizione prodotti finiti e ritiro sottoprodotti e rifiuti La fornitura delle materie in entrata avverrà mediante camion con o senza motrice. Per quanto riguarda i pulcini si avranno circa 5-6 scarichi all'anno, mentre per il ma ngime la fornitura sarà continua ed è quantificabile in circa 1 autotreno ogni 2 giorni. L'approvvigionamento di lettiera avverrà durante un unico periodo all'anno, dopo la mietitura del grano e comporterà circa 12 scarichi l'anno. Riguardo ai flussi in uscita, saranno costituiti principalmente dagli animali pronti per il macello caricati in 5-6 periodi l'anno ad opera di circa 50 autotreni. La pollina matura e le acque di lavaggio dei capannoni verranno distribuite in campo con mezzi agricoli percorrendo la viabilità locale e interpoderale e comunque nel raggio di pochi km. La lettiera esausta venduta alle ditte di fertilizzanti, verrà caricata direttamente dai capannoni avicoli sugli autotreni; si prevedono circa 3 autotreni/anno ad ampliamento ultimato. La viabilità interna è ben strutturata ed è presente nel lato nord dell'allevamento un'area dedicata al carico-scarico, sufficiente a garantire ampi spazi di manovra anche per gli autotreni.
7 8. Sistemi di regolazione, controllo e sistemi di sicurezza La gestione dell'allevamento è dotata di automazioni e meccanizzazioni che permettono, oltre ad un consistente contenimento del fabbisogno di manodopera, anche di avere un controllo dei processi e degli eventuali malfunzionamenti. Si citano in particolare: - l'impianto di ventilazione forzata; - l'impianto di distribuzione del mangime; - l'impianto di distribuzione dell'acqua di abbeverata. Per quanto riguarda l alimentazione, l azienda adotta un sistema per fasi, che tiene conto cioè, delle esigenze degli animali in relazione a ciascun momento del ciclo di accrescimento. Le razioni adottate, formulate dalla ditta con la quale è stato stipulato il contratto di soccida, sono le seguenti: - fino a 15 giorni di età: mangime P 12 - fino a 21 giorni di età: mangime P.B. 1 - oltre i 21 giorni di età: mangime P.B. 2 - pre-macellazione: mangime P.B. 3. La composizione dei mangimi è riportata nei cartellini allegati. Si specifica che i cartellini possono cambiare in funzione delle esigenze commerciali del soccidante. L allevamento è dotato di un sistema di allarme che segnala la mancanza di corrente elettrica e i malfunzionamenti delle apparecchiature elettriche, oltre ai superamenti delle temperature massime e minime preimpostate all interno dei locali di stabulazione. Sempre in caso di mancanza di elettricità, l'impianto è dotato di gruppo elettrogeno di emergenza (n. 11 in planimetria). 9. Linee di impatto ambientale Per l attività in esame si elencano di seguito sinteticamente gli impatti ambientali individuati e le misure di prevenzione adottate, per una trattazione più dettagliata si rimanda all'allegato E3_Descrizione delle modalità di gestione ambientale: - rischio di inquinamento atmosferico da sorgenti diffuse e rischio di produzione di cattivi odori: si fa riferimento alle emissioni gassose rilasciate in atmosfera in modo particolare nella fase di stabulazione. Come misure di prevenzione si segnalano in particolare l adozione delle Migliori Tecniche Disponibili per il settore in questione e la realizzazione di una barriera vegetale su due lati dell'allevamento; - potenziali contributi all emissione di gas serra: le emissioni in atmosfera sono costituite anche da gas serra quali in particolare ammoniaca, metano e protossido di azoto. L adozione delle MTD contribuisce a prevenire anche questo tipo di problema;
8 - riduzione della disponibilità e consumo di risorse idriche sotterranee: i consumi di acqua da pozzo sono tenuti sotto controllo e gestiti in modo corretto, onde evitare inutili sprechi. Anche in questo caso l azienda adotta le MTD (utilizzo di contalitri, di abbeveratoi antispreco, lavaggi ridotti al minimo e con acqua in pressione).
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