PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ed INCLUSIONE. PER ALUNNI CON Bisogni Educativi Speciali H - DSA - SVANTAGGIO

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1 I S T I T U T O C O M P R E N S I V O S T A T A L E Via Rosenberg SALVE - Tel. e Fax 0833/ e.mail: LEMM20800X@istruzione.it PER UNA SCUOLA DELL INCLUSIVITA Infanzia Primaria Secondaria 1 grado PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ed INCLUSIONE PER ALUNNI CON Bisogni Educativi Speciali H - DSA - SVANTAGGIO (deliberato dal Collegio dei docenti del 20/01/2016) Per una scuola di tutti e di ciascuno Il presente protocollo si propone di individuare e definire pratiche condivise da tutto il personale dell'istituto allo scopo di favorire una responsabilità collettiva nell inserimento di nuovi alunni con bisogni educativi speciali. Oltre a contenere principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni, definisce i compiti ed i ruoli delle figure operanti nell Istituto. L obiettivo prioritario è quello di facilitare l'ingresso a scuola, di sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente e di promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed Enti territoriali. Il presente documento è parte integrante del PTOF(Piano Triennale dell Offerta Formativa). FASI DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA 1. Iscrizione e raccolta documentazione; 2. Prima accoglienza e colloquio preliminare della famiglia dell'alunno con Bisogno Educativo Speciale con il D.S. ed il referente dell'area Inclusione; 3. Determinazione della classe e presentazione del caso al Consiglio di Classe;

2 4. Inserimento in classe; 5. Supporto al Consiglio di Classe; 6. Patto formativo con la famiglia; 7. Procedura da seguire in caso di sospette difficoltà di apprendimento. A. ISCRIZIONE Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico - alunno - famiglia - segreteria studenti - referente di Area - insegnante di sostegno. - Le pratiche d iscrizione degli alunni sono seguite da un assistente amministrativo che se ne occupa in modo continuativo; Cosa consegnare/chiedere: - modulo d iscrizione (per le prime on line) con apposito rinvio alla documentazione allegata o Certificazione e/o diagnosi di un medico specialista ASL (Neurologo, Neuropsichiatra infantile,psichiatra) per gli alunni con DSA; - in caso di sostegno (ex legge 104/1992), la diagnosi funzionale redatta dalla équipe multidisciplinare della ASL di riferimento ed in caso di art. 3 comma 3 ex legge 104/1992, il verbale delle Commissioni delle AA.SS.LL., integrate dall INPS secondo le previsioni della legge 111 del 15 luglio ; - Documentazione dei Servizi Sociali. L'assistente amministrativo deve verificare la presenza di certificazione all interno dei moduli e comunicare al D.S. ed al referente di area eventuali segnalazioni provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado. In tal caso, i Dirigenti Scolastici di competenza concorderanno interventi comuni per garantire una comunicazione efficiente ed una continuità didattica efficace. Il D.S. ed il referente di area stabiliscono una data per un colloquio con la famiglia, dopo aver preso visione della documentazione presentata e/o inviata da altre scuole nei tempi previsti dalla normativa vigente. B. PRIMA ACCOGLIENZA Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico - referente dell' AREA Inclusione - famiglia. - II D.S. ed il referente di area effettuano un colloquio con i genitori/famiglia ed eventualmente con l'alunno, se possibile, sin dal momento della preiscrizione. Obiettivo del colloquio con i genitori: - fornire informazioni sulle figure di riferimento e sulle modalità didattiche per gli alunni con BES presenti nella scuola; - raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell'alunno; - chiedere, se possibile, informazioni sui cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle scuole di provenienza per poter creare continuità tra i due cicli e non disperdere le informazioni;

3 - durante il colloquio con i genitori sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la scuola propone per gli studenti con BES. Obiettivo del colloquio con l'alunno: - rilevare la consapevolezza delle difficoltà presenti ed il livello di autostima; - disponibilità all'utilizzo degli strumenti compensativi. C. DETERMINAZIONE DELLA CLASSE Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico - commissione composizione classi - referente di AREA. - In caso di iscrizione di alunno con BES alla classe prima, la commissione composizione classi avrà cura di inserirlo in una sezione piuttosto che in un altra, in base alla eterogeneità del gruppo classe, valutando il numero di alunni con bisogni educativi speciali presenti e tenendo in considerazione le eventuali indicazioni fornite dalla ASL o dai Servizi sociali. Nella commissione formazione classi è prevista la presenza di almeno un Referente per l Inclusione; - In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo) la scelta della sezione in cui iscrivere l'alunno sarà di competenza del Dirigente scolastico, tenuto conto dei criteri dettati dal Collegio Docenti. Nel caso di alunni stranieri occorrerà tener presente l età anagrafica, l ordinamento degli studi del paese di provenienza, l accertamento di competenze ed abilità in riferimento alla L2; - A settembre il Dirigente scolastico e/o il referente d'area comunicherà il nuovo inserimento all insegnante coordinatore della classe coinvolta che informerà il team dei docenti di classe e predisporrà il percorso di accoglienza, in collaborazione con il referente medesimo e l insegnante di sostegno per gli alunni con disabilità. D. INSERIMENTO IN CLASSE Soggetti coinvolti: coordinatore di classe -referente di AREA. - Quando in una classe viene inserito un allievo con BES, il referente d'area ed il coordinatore di classe forniscono adeguate informazioni sull'allievo e/o sulla patologia specifica ai docenti del team o del Consiglio di Classe. E. SUPPORTO AL CONSIGLIO DI CLASSE Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei confronti di un alunno con BES, può chiedere il supporto: - del D.S.; - del referente di area; - del G.L.I.; - di Associazioni formative presenti sui territorio.

4 F. PATTO FORMATIVO CON LA FAMIGLIA In previsione del primo Consiglio di Classe, il coordinatore di classe, assistito dal referente di area e dall'insegnante di sostegno, convoca i genitori/famiglia degli alunni in questione per definire le linee essenziali del patto formativo con la famiglia, nel quale vengono esplicitati e concordati gli interventi programmatici essenziali nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative accordate dal Consiglio di Classe agli alunni. G. PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DI ALUNNI CON BES Nel caso in cui un docente rilevi che un suo alunno possa avere bisogni educativi speciali/o venga a conoscenza di situazioni inerenti l ambito di intervento di cui alla direttiva 27/12/2012 e CM 8 del 06/03/2013, avvia un confronto all'interno dei C.d.C o dei Team docenti. Successivamente, informato il DS e il referente di area, il coordinatore di classe e/o i team docenti procederanno come segue: convocazione dei genitori/famiglia; eventuale invito rivolto ai genitori/famiglia a recarsi alla ASL di competenza, nel caso in cui si ipotizzi una disabilità o un disturbo specifico di apprendimento. STRUMENTI PER L'INCLUSIONE Il Protocollo di Accoglienza ed Inclusione, utile strumento, in primis per i Docenti, poi per tutta la comunità educante, per orientarsi nel complesso mondo dei BES ed avviare delle buone prassi. Il Piano Educativo Individualizzato PEI è lo strumento cardine per l'inclusione degli studenti con disabilità. Il Piano Didattico Personalizzato PDP- è lo strumento utilizzato per gli alunni con disturbi evolutivi specifici e in situazione di svantaggio socio e culturale. In quest'ultima categoria il PDP può avere carattere transitorio e attenere ad aspetti didattici più che a strumenti compensativi e a misure dispensative. Inoltre, con la Direttiva MIIUR 12/12, il PDP assume una connotazione più ampia: potrà includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, strumenti programmatici non solo compensazioni o dispense a carattere didattico-strumentale. RISORSE PER L'INCLUSIONE Risorse interne Il Dirigente scolastico: garantisce che i diritti dell Infanzia e dell Adolescenza vengano attuati in base alle normative vigenti; rende militanti i principi della Costituzione; orienta la sua funzione a servizio dell inclusione; per questo motivo coordina i rapporti con le famiglie, con le ASL, con il MIUR; si attiva per reperire risorse; identifica e valorizza le risorse presenti; assegna le risorse alla luce della mission inclusiva della scuola; promuove iniziative di condivisione e di formazione del personale;

5 coordina e monitora costantemente gli aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo. Il Gruppo di Lavoro per l Inclusione (GLI). Il gruppo è composto dal Dirigente scolastico, dalle funzioni strumentali d istituto, dai docenti di sostegno e dai Docenti rappresentanti di ogni plesso. Il gruppo ha il compito di: censire i BES; raccogliere tutta la progettazione che si riferisce all attuazione dei PEI e PDP; formulare il Piano Annuale per l Inclusione secondo le indicazioni previste dalla Direttiva MIUR del 12/12. Il GLH d'istituto. Il GLH d'istituto è composto dal DS, dal coordinatore delle attività di sostegno, dai docenti di sostegno, dai rappresentanti dei servizi territoriali e dalle famiglie: nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di Piano Annuale per l inclusione ; nel mese di settembre adatta la proposta di Piano Annuale per l inclusione in base alle risorse assegnate alla scuola. Il Gruppo di Lavoro Operativo per l Handicap (G.L.H.O). Il gruppo è costituito dal Dirigente scolastico, dal docente di sostegno, dei docenti curriculari, dagli specialisti ASL, dai genitori, dall'aec: delinea e verifica le strategie didattico-educative atte a favorire l'inclusione dell'alunno; elabora il Piano Educativo Individualizzato in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito dalla legge 104/94; concorda con la famiglia il PEI. La funzioni strumentale organizza la ricognizione delle specificità presenti; gestisce, su delega del Dirigente, la documentazione diagnostica collocata in luogo riservato, all interno della Presidenza; coordina il personale (nel sostegno insegnanti, educatori, assistenti alla comunicazione provinciali, collaboratori scolastici con compiti di assistenza alla persona e alla disabilità); ha facoltà di proporre la modalità di utilizzo del personale; coordina attività di accoglienza; coordina la creazione di un archivio e di una banca dati di proposte didattiche integrate fruibili dai docenti; propone materiali inerenti le metodologie e le strategie didattiche; promuove l attivazione di laboratori specifici; predispone apposita modulistica; formula proposte in base ai bisogni educativi emersi nell Istituto e in base alle proposte del GLI; monitora il livello d inclusività degli alunni con BES all interno dell Istituto; attua il monitoraggio del Piano, supervisionando l attuazione del Protocollo di Inclusione e Accoglienza Alunni BES; collabora con il Personale di Segreteria; controlla la documentazione in ingresso, in itinere e predispone quella in uscita.

6 Il Coordinatore di classe di composto dai rappresentanti degli insegnanti di sostegno e cu In accordo con i colleghi di classe, raccoglie informazioni di carattere didattico educativo sull allievo BES; Monitora insieme al Consiglio di Classe la situazione dell alunno ; Mette a conoscenza i nuovi insegnanti o i supplenti dell alunno BES e fornisce in visione il PDP; Mantiene i contatti con la famiglia per aggiornarla sull andamento del percorso di apprendimento dell alunno; Provvede a coordinare l elaborazione del PDP, lo illustra e lo fa firmare ad entrambi i genitori e ne conserva una copia. L insegnante di sostegno Partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione; Cura gli aspetti metodologici e didattici; Svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici; Compila le documentazioni previste il PDF, il PEI e le relazioni finali. Il Consiglio di Classe Collabora all attuazione di forme di rilevazione precoce del disturbo specifico dell apprendimento; Richiede, se necessario, un consulto al referente Inclusione; Comunica alla famiglia la possibilità di invio al servizio sanitario di competenza; Collabora alla stesura del PDP; Favorisce l inclusione dell alunno DSA/BES nella classe; Progetta curricoli adattati o individualizzati in base a quanto stabilito dalla normativa vigente e dà la certificazione medico-sanitaria prodotta alla scuola; Osserva le capacità socio-relazionali del discente, i suoi atteggiamenti e comportamenti nell ambito della classe.

7 Vigila sul rispetto dell alunno da parte dei compagni. Individua ed applica modalità di apprendimento più consone e stabilisce i contenuti essenziali, adattando ad essi la verifica e la valutazione Il personale di Segreteria Collabora con il Dirigente, con gli insegnanti nella gestione dei documenti e nelle pratiche relative all area alunni con B.E.S e con le famiglie. L'Assistente alla comunicazione e Assistente specialistico L intervento è attivato in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o impediscano l'autonomia e la comunicazione, fornisce l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici e sensoriali. L assistente alla comunicazione opera per la promozione della persona con Bisogni Educativi Speciali, soprattutto nell area dell autonomia personale, dell autosufficienza di base, della generalizzazione delle abilità apprese nei vari contesti di vita e delle relazioni sociali. Collabora alla stesura e alla realizzazione degli obiettivi previsti dal Piano di Inclusione Scolastica con il Consiglio di Classe. L assistente specializzato ha come obiettivo il raggiungimento dell autonomia e della comunicazione personale del minore diversamente abile. Facilita l integrazione scolastica, il diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni, nella socializzazione. Collaboratore scolastico Assiste gli alunni diversamente abili, nella cura alla persona, ove individuato nel PEI. Risorse umane esterne Esperti ASL e/o di Centri Accreditati Servizi sociali degli Enti Locali; Associazioni/formatori; Esperti in regime di convenzionamento con la scuola (psicologi, psicopedagogisti, logopedisti, ecc )

8 RIFERIMENTI NORMATIVI L art. 3 della Costituzione italiana sancisce che È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La legge n. 104 (Legge Quadro) del 5 febbraio 1992, all art.3, commi 1 e 2, definisce come persona con disabilità colui che presenta una minoranza fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione, di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo sociale di emarginazione. La Legge n.104, chiarisce che l integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona che si trova in situazione di difficoltà nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con la Legge 18/2009, impegna a prevedere forme di integrazione scolastica nelle classi comuni... Linee Guida per l integrazione scolastica degli alunni disabili (4 agosto 2009). Accordo di Programma territoriale tra scuola e ASL Indicazioni per l inclusione - Direttiva MIUR 27 dic e della C. M. n. 8 del 6 agosto 2013.

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