IL MIDDLE MANAGEMENT NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ 9 ottobre 2015 Sala Convegni Presidio Ospedaliero Ca Foncello TREVISO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL MIDDLE MANAGEMENT NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ 9 ottobre 2015 Sala Convegni Presidio Ospedaliero Ca Foncello TREVISO"

Transcript

1 IL MIDDLE MANAGEMENT NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ 9 ottobre 2015 Sala Convegni Presidio Ospedaliero Ca Foncello TREVISO Il contributo del Coordinatore delle Professioni Sanitarie nella rilevazione e il controllo delle principali aree di rischio nel laboratorio di Anatomia Patologica Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Bortolo Vicenza 1

2 Uno degli aspetti più controversi delle cure mediche è la capacità di causare disabilità e disagi. Ovunque cure mediche vengano dispensate, il paziente corre il rischio di essere vittima di un danno in conseguenza involontaria di quelle stesse cure. Per questo oggi la percentuale di danni iatrogeni causati è diventata un importante indicatore della qualità delle cure Thomas 2000 (tratto da Risk Management in Sanità, il problema degli errori. Commissione tecnica sul Rischio Clinico, Ministero della Salute DM 5 marzo 2003) 2

3 Obiettivo Costruire e rafforzare una cultura della sicurezza che consenta, attraverso l identificazione, l analisi e la gestione dei rischi e degli incidenti possibili per i pazienti e per gli operatori, un miglioramento continuo della qualità. Inoltre favorire le condizioni lavorative ideali per la riduzione e la gestione degli errori. 3

4 Errore Se non si può eliminare completamente l errore umano, è fondamentale favorire le condizioni lavorative ideali e porre in atto un insieme di azioni che rendano difficile per l uomo sbagliare ed in secondo luogo, attuare delle difese in grado di arginare le conseguenze di un errore che si è verificato (Reason J, 1990) 4

5 Prevenzione degli errori Va ridotto al minimo il ricorso a fattori umani come la memoria a breve termine e la vigilanza Va migliorato l accesso alle informazioni attraverso l uso del computer Vanno inseriti sistemi di tracciabilità e rintracciabilità Vanno standardizzati i processi ogni qual volta ciò sia possibile Va addestrato il personale 5

6 Il processo delle analisi di laboratorio rappresenta un momento di fondamentale importanza nell iter diagnostico di un paziente in quanto spesso costituisce uno dei primi punti di incontro con il sistema sanitario, la prima fase del processo di cura del paziente 6

7 Una non adeguata diagnosi, o un errore nelle analisi di laboratorio, possono spesso comportare disagi e rischi per la salute del paziente, soprattutto per quanto riguarda la definizione di un adeguato e specifico piano terapeutico. 7

8 Processo lavorativo Iter molto complesso Molte fasi svolte manualmente Coinvolge più figure professionali Punti critici delle fasi lavorative Rischio di Errore 8

9 Errori nel processo lavorativo Fase pre-analitica Fase analitica Fase post-analitica 9

10 Non conformità non conformità su un totale di circa esami cito-istologici

11 Analisi di Processo Personale coinvolto Macrofasi di processo Sottofasi di processo: 1. Attività elementare 2. Struttura sociale dei compiti: chi dove come quando tempo mezzo DPI 3. Conoscenze tecniche: oggetto mezzi processo 4. Condizioni di Rischio 11

12 Analisi di Processo Istologia Citologia Immunocito-istochimica Biologia molecolare Microscopia elettronica 12

13 Analisi di Processo istologia Macrofasi: Accettazione e controllo corrispondenza richiesta e materiale Inserimento dati nel pc Suddivisione del materiale in 3 diverse tipologie: mucose, pezzi medi (cuti, endometrio,ecc.), pezzi operatori Campionamento mucose Campionamento pezzi operatori Archiviazione resti in attesa di refertazione Processazione dei materiali Cambio processatori Inclusione del materiale Separazione dei casi urgenti dalla routine Taglio al microtomo Colorazione di routine Colorazioni speciali Manutenzione coloratore Montaggio vetrini Stesura blocchetti e vetrini Controllo e consegna al personale medico Archiviazione vetrini e blocchetti Eliminazione pezzi istologici refertati Esame estemporaneo al criostato Esame urgente per idoneità trapianti e per espianti Pulizia e sanificazione superfici e strumenti vari 13

14 Struttura dei compiti Struttura sociale Conoscenze tecniche Costrittività Organizzative Attività 1: accettazione del materiale e controllo corrispondenz a con la richiesta Chi: tecnico e/o OSS Dove: locale campionamento pezzi Quando: tutti i giorni Come: indossando guanti monouso in nitrile, verifica visivamente la corrispondenza dei dati sulla richiesta con l etichetta apposta sul contenitore del materiale e la presenza di fissativo (Formalina H351, H317) all interno (verificabile perché generalmente i contenitori sono trasparenti o sono dotati di un finestra d ispezione). Perché: attività necessaria per controllare le conformità dei materiali. oggetto: pericolosità intrinseca degli agenti chimici. mezzi: DPI necessari e loro limiti di protezione; dotazione e utilizzo del kit di emergenza processo: modalità di utilizzo, conservazione e stoccaggio degli agenti chimici; raccolta e smaltimento dei reflui; Presenza di agenti chimici potenzialmente cancerogeni 14

15 Analisi dei processi Sistema Qualità Documento di Valutazione dei Rischi 15

16 Sistema Qualità Il 2 luglio 2009 abbiamo superato la prima visita ispettiva dell'ente Bureau Veritas accreditandoci all'eccellenza secondo gli standard ISO 9001:2008 Procedure generali: gestione (dati, procedure, apparecchiature, magazzino/farmacia, non conformità), controllo del processo, azioni correttive, addestramento del personale, analisi di processo, procedure invio campioni, comunicazioni agli utenti, reclami Istruzioni operative: generali e specifiche per settore Metodiche analitiche per ogni settore Protocolli di campionamento Manuali d uso strumentazione Allegati 16

17 Sistema Qualità Sito web riservato all anatomia patologica a cui tutti gli operatori possono accedere e consultare tutti i documenti aggiornati in tempo reale. In ogni documento viene riportata la data e il n di revisione. Ciascun operatore può dare il suo contributo nell aggiornamento di metodiche, procedure, ecc. dando l informazione all amministratore (coordinatore tecnico e responsabile della qualità) che provvederà all inserimento. Nel sito sono presenti anche turni, ferie, reperibilità, ecc. 17

18 Sistema Qualità Scrivi quello che fai e fai quello che scrivi 18

19 Sistema gestionale Monitoraggio dell organizzazione Monitoraggio delle non conformità Controlli di qualità Controllo del TAT Inserimento del nuovo personale Procedure di sicurezza Elenco schede di sicurezza 19

20 Ruolo del coordinatore Continua revisione dei documenti e dei dati Continuo scambio/informazione con il personale Coinvolgimento continuo del personale Delegare 20

21 Valutazione dei Rischi Tramite i processi lavorativi individuare i punti critici Scambio continuo con l UPPAZ Mettere in discussione il manuale della sicurezza Procedure di sicurezza Aggiornamento schede di sicurezza Condivisione di tutte le procedure con il personale Condivisione con il personale di settori critici per la sicurezza Pianificazione per la risoluzione dei problemi 21

22 Valutazione dei Rischi Stesura delle priorità Approvvigionamento DPI e DPC Controllo e/o stesura delle procedura di sicurezza Ricerca procedure aziendali in intranet 22

23 Valutazione dei Rischi Stesura delle procedure di sicurezza sui processi lavorativi dell Anatomia Patologica: ad ogni metodica analitica abbinamento della procedura Corso di formazione sul campo 23

24 Procedure di sicurezza Obiettivo di Budget Revisione delle metodiche analitiche per il Sistema Qualità Corso di formazione sul campo per il personale tecnico accreditato ECM con il Servizio Formazione 24

25 IOIST 019 DISINFEZIONE, SANIFICAZIONE E RIORDINO DEI PIANI DI LAVORO E MATERIALI VARI: SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura ha lo scopo di descrivere in modo dettagliato le operazioni da seguire per la sanificazione strumentale e ambientale, a cura dell OSS dell Anatomia. In assenza di quest ultimo, il personale tecnico provvede al riordino e pulizia del proprio posto di lavoro, mentre alcune attività sono a carico del coordinatore. Generalità Le attività hanno cadenza giornaliera, settimanale o altro in ragione dell organizzazione del lavoro e delle necessità lavorative degli operatori. Sono a disposizione e vanno utilizzati per le attività di pulizia, decontaminazione, sanificazione, eliminazione di reflui/rifiuti pericolosi, Dispositivi di Protezione Individuali, Dispositivi di protezione Collettiva, dispositivi medici e altro messo a disposizione dal coordinatore a cui fare riferimento per le integrazioni o necessità Gli operatori sono addestrati all utilizzo di quanto necessario. 25

26 DPI Protezione mani Protezione volto/occhi Protezione respiratoria Guanti in: nitrile,vinile, antitaglio, gomma. Visiera e occhiali Facciale filtrante FFP3 carboni maschera a filtro assoluto Protezione tronco Copricamice e manicotti certificati per il rischio chimico e biologico D.M. Cuffia e copri scarpe Grembiule impermeabile Detergenti/disinfettanti Decontaminanti* Per ogni prodotto è presente la scheda tecnica e la scheda di sicurezza. Aldek Kaltol Candeggina 5% Fenocid Extran ma 01 Vetril formalina Altro Contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Contenitori per taglienti (Halibox) Contenitori per rifiuti contaminati Taniche per il trasporto reflui 26

27 Stanza accettazione Descrizione attività DPI Utilizzo Pulizia cappa aspirante prelievi Attività giornaliera Con il pezzame a disposizione e con il prodotto Aldek procedere con la pulizia partendo dalla parte meno contaminata (periferia)a quella più contaminata (centro); sciacquare con abbondante acqua corrente, detergere le parti metalliche e i taglieri con Aldek e risciacquare. Preparare il pezzame Guanti nitrile Grembiule impermeabile Occhiali di protezione Aldek sol. pronta Attività settimanale Con l utilizzo dell anticalcare Kaltol passare la cappa e seguire l utilizzo di crema abrasiva. Sciacquare abbondantemente. Guanti nitrile Grembiule impermeabile Occhiali di protezione Attività quindicinale Rimuovere le parti metalliche e trattare come punto precedente Guanti nitrile Grembiule impermeabile Occhiali di protezione Attività mensile Spostare tutti gli oggetti sopra la cappa e detergere le superfici con vetril e asciugare. Guanti nitrile 27

28 MAIST001 EMATOSSILINA EOSINA Procedura di sicurezza Struttura dei compiti Attività : colorazione di routine Igiene delle mani vestizione DPI secondo l ordine: camice monouso allacciato al collo e al dorso, manicotti di protezione da rischio chimico, occhiali di protezione o visiera, guanti in nitrile. Rimozione DPI secondo l ordine: guanti, visiera, grembiule o manicotti. Struttura sociale Chi: tecnico di turno, secondo programmazione esposta in bacheca Dove: locale colorazioni (targhetta) Quando: tutti i giorni dalle ore 8,00 alle ore 16,00 I reagenti contenuti nelle vaschette, vengono sostituiti il lunedì e il mercoledì o al bisogno, secondo programmazione proc. IOIST 006 e IOIST 027; Come: Attività preliminari: procedere con accensione cappa, verifica livello ed eventuale rabbocco dei reagenti, senza togliere le vaschette dal coloratore. Per questa fase procedere con l igiene delle mani e utilizzo dei guanti. Lavorazione: Inserimento dei cestelli con i vetrini nel coloratore., inizio programma.; Le vaschette vengono riempite con i reagenti secondo procedura IOIST 027; Iniziare il programma come da protocollo sopra descritto. Il coloratore contiene vaschette da ml di reagenti: alcool etilico 95 e 100 [R11-facilmente infiammabile] pronto uso Panreac e xilolo [R10 - infiammabile; R20/21- nocivo per inalazione e contatto cutaneo; R38 - irritante per la pelle], pronto uso Kaltek., Ematossilina Carazzi soluz. prep.farmacia int.r /38 Eosina/Eritrosina 1% soluz. prep. farmacia int. R: 20/22. Per manovre di pulizia e sanificazione necessarie, rif. Procedura IOIST 019 Per smaltimento materiali e reflui rif. Procedura IOIST 027. Fine colorazione: prima di accedere all attività in cappa, procedere con l igiene delle mani e utilizzo dei guanti in nitrile. Con il pezzame a disposizione (compito OSS), proteggere da gocciolamento i cestelli con i vetrini che vengono trasferiti sotto cappa a fianco del coloratore, dedicata al montaggio. Se previsto si procede nuovamente con le successive colorazioni, se invece la seduta lavorativa è conclusa, si procede con i guanti indossati, al riposizionamento dei coperchi sulle vaschette e allo spegnimento del coloratore, chiusura della cappa e dell acqua corrente. Per la pulizia settimanale del coloratore vedere procedura IOIST 019. Perché: attività necessaria per avere i preparati colorati per la diagnosi Conoscenze tecniche oggetto: pericolosità intrinseca degli agenti chimici mezzi: DPI necessari e loro limiti di protezione: guanti in nitrile, occhiali protettivi o schermo monouso, manicotti, camice monouso; DPC armadi: aspirato e per infiammabili; cappa chimica Mantenere accesa la cappa durante lo svolgimento di tutte le fasi operative. Lo spegnimento è possibile ESCLUSIVAMENTE quando le vaschette contenenti i reagenti rimangono chiuse con il loro corrispondente coperchio all interno, chiuso il coperchio del coloratore, chiusa anche l apertura della cappa. In caso di spandimenti utilizzo del kit di emergenza in dotazione secondo procedure: IO 007 e IO 008 Processo: modalità di utilizzo, conservazione e stoccaggio degli agenti chimici; raccolta e smaltimento dei reflui; ricondizionamento contenitori. Rif. Proc. IOIST 019 Per maggiori informazioni e frasi H e P nuova normativa, fare riferimento alle schede di sicurezza, indirizzo web anatomia patologica vicenza\vicenza WEB\Qualita.html, voce Reagenti e schede di sicurezza. Costrittività Organizzative Presenza di agenti chimici potenzialmente tossico-nocivi Trasferimento reagenti da un locale all altro Tanica reflui da 10 litri, sostituita periodicamente (proc. IOIST 019) Utilizzo lavelli dedicati per pulizia vaschette e accessori (proc. IOIST 019) 28

29 Formazione sul campo Obiettivo di Budget: almeno 10 procedure di sicurezza Lavoro in gruppi divisi per settore con supervisione del coordinatore Periodo giugno-dicembre 40 ore a disposizione 20 crediti ECM 29

30 Formazione sul campo Il corso si è dimostrato un ottima occasione di confronto all interno del gruppo dei tecnici, utile per acquisire una maggiore consapevolezza dell operato quotidiano e migliorare quindi la qualità e la sicurezza. 30

31 Altre procedure Aggiornamento di nuove metodiche Disposizioni di sicurezza Introduzione di nuove strumentazioni Riorganizzazione già preventivata Utilizzo dove possibile di un corso a lezioni frontali in più sessioni (5-6) per un totale di ore, accreditato per tutto il personale dell Anatomia (13 crediti ECM) 31

32 Conclusione Avere competenze e conoscenze dei processi del servizio in cui opera, al fine di gestirli in qualità Utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili Gestione corretta delle metodologie Scambio continuo con il proprio personale e i servizi preposti Processi per il miglioramento continuo Riduzione delle criticità Riduzione dei rischi Riduzione dei costi 32

33 Grazie dell attenzione!... 33

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria Lista di verifica REQUITI MINIMI SPECIFICI E DI QUALITA' PER L'AUTORIZZAZIONE 1 - REQUITI STRUTTURALI LABPAT.AU.1.1 I locali e gli spazi sono dimensionati in funzione della tipologia e del volume dell'attività

Dettagli

Allestimenti e diagnosi intra-day: tecniche a confronto. Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Chiara - Trento

Allestimenti e diagnosi intra-day: tecniche a confronto. Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Chiara - Trento Allestimenti e diagnosi intra-day: tecniche a confronto Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Chiara - Trento 1 Nuove esigenze Domanda da parte dei Clinici Domanda da parte degli utenti Tempi

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI

SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N

Dettagli

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza SCHEDA LABORATORIO Dipartimento di Sez. di Direttore di Dipartimento Responsabile sezione LABORATORIO RESPONSABILE/I del laboratorio: SIG. / DOTT. / PROF. AMBIENTI DI LAVORO indicare il numero di stanze

Dettagli

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE CENTRO UNICO PREPARAZIONE FARMACI ANTITUMORALI

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE CENTRO UNICO PREPARAZIONE FARMACI ANTITUMORALI Il Centro Unico di Preparazione Farmaci Antitumorali, risponde alla necessità di garantire un adeguato sistema di prevenzione, protezione e controllo per gli operatori che professionalmente manipolano

Dettagli

AMBULATORIO DI ENDOSCOPIA 1) ENDOSCOPIA DI 1 LIVELLO

AMBULATORIO DI ENDOSCOPIA 1) ENDOSCOPIA DI 1 LIVELLO L attività di Endoscopia è una procedura invasiva basata sull introduzione di un mezzo ottico, rigido o flessibile, nelle cavità naturali a scopo diagnostico e terapeutico. Nella gestione del processo

Dettagli

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO CAPITOLO 11_a OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO 2 FASI DEL SOCCORSO INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO ALLERTAMENTO GESTIONE della COEU/SOREU

Dettagli

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza, nell ambito dello svolgimento delle lavorazioni,

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO DI REPARTO. Tecniche di Anatomia Patologica Dott. Giorgio Bettarelli

IL SISTEMA INFORMATIVO DI REPARTO. Tecniche di Anatomia Patologica Dott. Giorgio Bettarelli IL SISTEMA INFORMATIVO DI REPARTO IL SISTEMA INFORMATIVO DI REPARTO Cosa si intende per sistema informativo? IL SISTEMA INFORMATIVO DI REPARTO Un sistema informativo è una combinazione di risorse, umane

Dettagli

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI PRECAUZIONI GENERALI Lavarsi

Dettagli

LISTA DI RISCONTRO PER GLI AUDIT INTERNI

LISTA DI RISCONTRO PER GLI AUDIT INTERNI INTEGRATI QUALITA E SICUREZZA Data: Unità Operativa: Cognome e Nome Auditor Firma Personale contattato: Cognome e Nome Ruolo Area/ processi auditati: Considerazioni Complessive Pagina 1 di 9 Modalità di

Dettagli

CH 2 O Situazione attuale in area sanitaria. Pier Sergio Soldati Servizio Prevenzione e Protezione Azienda Sanitaria Locale Roma 2 ex Roma C

CH 2 O Situazione attuale in area sanitaria. Pier Sergio Soldati Servizio Prevenzione e Protezione Azienda Sanitaria Locale Roma 2 ex Roma C CH 2 O Situazione attuale in area sanitaria Pier Sergio Soldati Servizio Prevenzione e Protezione Azienda Sanitaria Locale Roma 2 ex Roma C CH 2 O perché la utilizziamo La conservazione dei pezzi anatomici

Dettagli

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE DAY HOSPITAL ONCOLOGICO

ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE DAY HOSPITAL ONCOLOGICO Il Day Hospital Oncologico (DHO) costituisce il ricovero diurno funzionale alla somministrazione centralizzata dei Chemioterapici Antiblastici (CA). L attività di ospedalizzazione è condizionata alla coesistenza

Dettagli

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza MODULO A Unità didattica A7.1a CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.

Dettagli

Tatuaggio e Piercing: aspetti di igiene e sicurezza

Tatuaggio e Piercing: aspetti di igiene e sicurezza Corso di formazione ai sensi della DGR 465/2007 Tatuaggio e Piercing: aspetti di igiene e sicurezza Rimini, Via Coriano, 38 Sala Smeraldo - piano terra, scala G 15, 22 Febbraio 2010-1 Marzo 2010 Aspetti

Dettagli

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE - 187 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.3 188 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alla gestione, valutazione e miglioramento della qualità consistono nella:

Dettagli

Appendice 4. Il lavaggio delle mani

Appendice 4. Il lavaggio delle mani Appendice 4 La World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato nell Agosto 2014 la guida Interim infection control guidance for care of patients with suspected or confirmed

Dettagli

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN PROCEDURA DI SICUREZZA INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE - VITERBO I RISCHI LAVORATIVI IN CAMERA OPERATORIA: PREVENZIONE E PROTEZIONE

AZIENDA SANITARIA LOCALE - VITERBO I RISCHI LAVORATIVI IN CAMERA OPERATORIA: PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDA SANITARIA LOCALE - VITERBO CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA (accreditato presso E.C.M. Min. Sanità) OBIETTIVI: I RISCHI LAVORATIVI IN CAMERA OPERATORIA: PREVENZIONE E PROTEZIONE 1) Fare acquisire

Dettagli

SCHEDA DI INFORMAZIONI TECNICHE E DI SICUREZZA

SCHEDA DI INFORMAZIONI TECNICHE E DI SICUREZZA SCHEDA DI INFORMAZIONI TECNICHE E DI SICUREZZA (DIRETTIVE CEE 88/379-93/112-D.M. SANITA' 28-1-92) 1. - IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA' RESPONSABILE DELL' IMMISSIONE IN COMMERCIO : Nome del

Dettagli

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L. le misure di prevenzione e protezione MISURE DI PREVENZIONE il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza, la tecnica, per evitare o diminuire

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS

INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS ISTRUZIONE OPERATIVA n 2/2003 Revisione 1/2003 INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS Ratificato dalla Commissione Aziendale per la Sorveglianza e il Controllo delle

Dettagli

SCELTA ED ASSEGNAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

SCELTA ED ASSEGNAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Proc. Pagina 1 di 7 Rev. Data Motivazione della Redazione Verifica Approvazio revisione ne 0 24/10/2012 RSPP Proc. Pagina 2 di 7 INDICE 1 SCOPO...3 2 CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3 RIFERIMENTI...3 4 DEFINIZIONI...3

Dettagli

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Anatomia Patologica. Guida ai Servizi

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Anatomia Patologica. Guida ai Servizi Ospedale Ca Foncello di Treviso Anatomia Patologica Guida ai Servizi L Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica effettua indagini di laboratorio su campioni di diversa tipologia con lo scopo di

Dettagli

STRUTTURA TECNICA E TECNOLOGIE

STRUTTURA TECNICA E TECNOLOGIE STRUTTURA TECNICA E TECNOLOGIE La qualità del nostro servizio non può prescindere oltre che dalla costante preparazione professionale e aggiornamento dei professionisti, anche da un elevato standard qualitativo

Dettagli

Vecchi e nuovi compiti del Medico Competente

Vecchi e nuovi compiti del Medico Competente Vecchi e nuovi compiti del Medico Competente IL MEDICO COMPETENTE E IL CODICE ETICO ICOH S.P.I.S.A.L. Azienda ULSS n. 6 Vicenza Relatore: Dr Roberto Bronzato Vicenza, 6 luglio 2009 Decreto Legislativo

Dettagli

Il pezzo operatorio: conservazione perfetta per una diagnosi ottimale: dalla sala riduzione al vetrino. A. Marazzi L. Annaratone

Il pezzo operatorio: conservazione perfetta per una diagnosi ottimale: dalla sala riduzione al vetrino. A. Marazzi L. Annaratone + Il pezzo operatorio: conservazione perfetta per una diagnosi ottimale: dalla sala riduzione al vetrino A. Marazzi L. Annaratone + Dalla sala chirurgica all AP Trasferimento del pezzo chirurgico, conservato

Dettagli

CATALOGO CORSI. Novembre Dicembre Catalogo corsi Novembre - Dicembre 2016 Valrisk S.r.l. Pagina 1 di 15

CATALOGO CORSI. Novembre Dicembre Catalogo corsi Novembre - Dicembre 2016 Valrisk S.r.l. Pagina 1 di 15 CATALOGO CORSI Sede Operativa: Via Stelvio, 19-23014 Delebio (Sondrio) Sede legale: Via Giulio Uberti, 12-20129 MILANO Telefono:0342-684377 - FAX:0342-685899 e-mail: info@valrisk.it P.Iva 07246240969 Novembre

Dettagli

Dispositivi di Protezione Individuale DPI

Dispositivi di Protezione Individuale DPI Dispositivi di Protezione Individuale DPI Definizione - Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne

Dettagli

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE - 199 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.4 200 I requisiti relativi alla richiedono che quanto definito sia formalizzato in una serie di documenti che forniscano l evidenza oggettiva

Dettagli

RACCOMANDAZIONE REGIONALE PER LA SICUREZZA DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA N 3 «GESTIONE SICURA DEI FARMACI ANTINEOPLASTICI»

RACCOMANDAZIONE REGIONALE PER LA SICUREZZA DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA N 3 «GESTIONE SICURA DEI FARMACI ANTINEOPLASTICI» RACCOMANDAZIONE REGIONALE PER LA SICUREZZA DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA N 3 «GESTIONE SICURA DEI FARMACI ANTINEOPLASTICI» Bologna 8 Aprile 2014 APPROVVIGIONAMENTO e STOCCAGGIO del FARMACO ANTINEOPLASTICO

Dettagli

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A L L E R G I A Allergeni animali: pelo, urina, forfora, saliva, siero (prevalentemente di topo, ratto, coniglio, gatto) Laboratory Animal Allergy: allergia connessa all esposizione ad animali da laboratorio

Dettagli

Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola. Lorena Martini

Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola. Lorena Martini Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola Lorena Martini Documenti di riferimento Diseases Contact Droplet DPI: quali selezionare e indossare

Dettagli

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione Servizio Prevenzione Protezione I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione Dott. Stefania Bertoldo ottobre novembre 2014 L'ospedale, così come ogni altra realtà aziendale produttiva, dà origine

Dettagli

Addetti al settore alimentare HACCP

Addetti al settore alimentare HACCP Autori: Matteo Fadenti, Federica Ipprio, Tiziana Mogavero, Giancarlo Ronchi, Costantino Signorini, Rocco Vitale Addetti al settore alimentare HACCP Regolamento (CE) n. 852/2004 Il supporto didattico Materiali

Dettagli

FORMAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI

FORMAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI FORMAZIONE GENERALE DEI LAVORATORI FORMAZIONE Specifica DEI LAVORATORI: «presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro» Contenuti: Dispositivi di Protezione Individuale

Dettagli

Per validazione tecnica intendiamo una validazione analitica ristretta al controllo strumentale e al controllo di qualità interno

Per validazione tecnica intendiamo una validazione analitica ristretta al controllo strumentale e al controllo di qualità interno Per validazione tecnica intendiamo una validazione analitica ristretta al controllo strumentale e al controllo di qualità interno Per poter parlare di validazione tecnica dobbiamo prendere in considerazione

Dettagli

LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula!

LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula! LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula! OBIETTIVI! La maggior parte degli studenti della nostra Facoltà svolge un attività, legata alla preparazione della

Dettagli

La ges'one del rischio Formaldeide nelle stru4ure sanitarie: cri'cità e soluzioni possibili Claudio Ferri e Domenico Maria Cavallo

La ges'one del rischio Formaldeide nelle stru4ure sanitarie: cri'cità e soluzioni possibili Claudio Ferri e Domenico Maria Cavallo GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ - PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE La ges'one del rischio Formaldeide nelle stru4ure sanitarie: cri'cità e soluzioni possibili Claudio Ferri e Domenico Maria

Dettagli

La Formaldeide nelle Aziende Sanitarie Strategie di Prevenzione e Controllo

La Formaldeide nelle Aziende Sanitarie Strategie di Prevenzione e Controllo GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ -PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE La Formaldeide nelle Aziende Sanitarie Strategie di Prevenzione e Controllo Az. USL di Bologna - FIASO 28 settembre 2016

Dettagli

Percorso strutturato di formazione per operatori di centrale di sterilizzazione

Percorso strutturato di formazione per operatori di centrale di sterilizzazione Percorso strutturato di formazione per operatori di centrale di sterilizzazione Ripensare alla sterilizzazione dei DM : Sfide organizzative e soluzioni innovative Pisa, 6 febbraio 2015 Dr.sa Elisabetta

Dettagli

6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ

6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 176 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.1 177 Questa sezione del D.A. 890/2002 comprende 13 requisiti identificati dalla sigla SVQM.1.1A che richiedono: - la pianificazione dell attività

Dettagli

Documento di Valutazione dei Rischi in un Reparto di Anatomia Patologica. Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S.

Documento di Valutazione dei Rischi in un Reparto di Anatomia Patologica. Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Documento di Valutazione dei Rischi in un Reparto di Anatomia Patologica Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Chiara Trento 1 Analisi di Processo Decreto legislativo 626/94 1997 veniva redatta

Dettagli

IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione

IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione IV Sessione Rischio Clinico Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione Roberta Rapetti Ospedale S. Paolo Savona Medicina Interna 2 Orientamenti Normativi ANNI 50 D.P.R. 547/55 Norme

Dettagli

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO CHIMICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico

Dettagli

LISTA DI CONTROLLO STABULARI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano 3 Unità organizzativa Stabulario.

LISTA DI CONTROLLO STABULARI. Rilevatore: Referente sede. Edificio Codice edificio Piano 3 Unità organizzativa Stabulario. Pagina 1 di 5 LISTA DI CONTROLLO STABULARI Rilevatore: Referente sede Edificio Codice edificio Piano 3 Unità organizzativa Stabulario Responsabile/i Locali presenti Locali stabulazione/allevamento Locale

Dettagli

La valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori della A.S.L. di Lanusei

La valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori della A.S.L. di Lanusei salute e sicurezza dei lavoratori della A.S.L. di Lanusei maggio 2015 maggio 2016 Attività svolta in tema di prevenzione e protezione dei rischi Deliberazioni 2015/124 nomina R.S.P.P. 2015/183 attribuzione

Dettagli

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1

MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 Dott. Maurizio Dal Maso Direttore Sanitario Dott.ssa Ausilia Pulimeno Dirigente Area

Dettagli

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 10. TECNICO DEI TRATTAMENTI ESTETICI Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 5. Professioni qualificate

Dettagli

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari Rev. 1 del 14.10.09 Misure di protezione per gli Operatori Sanitari (Circolare Ministero della Salute n. 23671del 20.05.09) Gli Operatori Sanitari, a stretto contatto con casi sospetti di influenza da

Dettagli

L'APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI EUROPEI DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN AMBITO SANITARIO Bologna, 15 ottobre 2015

L'APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI EUROPEI DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN AMBITO SANITARIO Bologna, 15 ottobre 2015 L'APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI EUROPEI DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN AMBITO SANITARIO Bologna, 15 ottobre 2015 LE MISURE DI GESTIONE DEL RISCHIO NELL USO DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN SANITÀ Paolo Giuliani -

Dettagli

Tecnico dell acconciatura. Standard della Figura nazionale

Tecnico dell acconciatura. Standard della Figura nazionale Tecnico dell acconciatura Standard della Figura nazionale 1 Denominazione della figura Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento: ATECO 2007/ISTAT

Dettagli

DESTINATARI CREDITI DURATA SCADENZA ISCRIZIONI

DESTINATARI CREDITI DURATA SCADENZA ISCRIZIONI Corso ECM L'audit interno nell'ambito dei sistemi regionali di prevenzione in sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria in base al Regolamento CE 882/2004 Responsabili Scientifici: Manlio

Dettagli

TECNICO DELL?ACCONCIATURA

TECNICO DELL?ACCONCIATURA Denominazione Figura / Profilo / Obiettivo Professioni NUP/ISTAT correlate TECNICO DELL ACCONCIATURA 5 - Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi 5.5.3.1 - Parrucchieri, estetisti

Dettagli

REQUISITI SPECIFICI MINIMI UNITA FARMACI ANTITUMORALI - U.F.A.

REQUISITI SPECIFICI MINIMI UNITA FARMACI ANTITUMORALI - U.F.A. Allegato n. 2 alla Delib.G.R. n. 47/15 del 29.9.2015 REQUISITI SPECIFICI MINIMI UNITA FARMACI ANTITUMORALI - U.F.A. Scheda La preparazione dei farmaci antineoplastici per somministrazione parenterale,

Dettagli

SIGNIFICATO DELLA TRACCIABILITA E STATO DELL ARTE

SIGNIFICATO DELLA TRACCIABILITA E STATO DELL ARTE SIGNIFICATO DELLA TRACCIABILITA E STATO DELL ARTE X X I I C o r s o N a z i o n a l e i n T e c n i c h e d i L a b o r a t o r i o B i o m e d i c o R i c c i o n e, 1 9-2 2 m a g g i o 2 0 1 5 M a r

Dettagli

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO. Referenziazioni della Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO. Referenziazioni della Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 17. TECNICO DELL ACCONCIATURA Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 5. Professioni qualificate nelle

Dettagli

PROCEDURA TECNICA DI TRASPORTO CAMPIONI BIOLOGICI DAI REPARTI AL LABORATORIO

PROCEDURA TECNICA DI TRASPORTO CAMPIONI BIOLOGICI DAI REPARTI AL LABORATORIO Data di applicazione della procedura Redazione Verifica Approvazione Ruolo Data Firma Ruolo Data Firma Ruolo Data Firma Dirigente 1 livello Dr. M.L. Capuano 18/12/00 Responsabile U.O. Lab. P.O. Dr. R.

Dettagli

ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI CHE DEVONO ESSERE A DISPOSIZIONE PRESSO LE UNITA OPERATIVE DELL AZIENDA SANITARIA

ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI CHE DEVONO ESSERE A DISPOSIZIONE PRESSO LE UNITA OPERATIVE DELL AZIENDA SANITARIA REGIONE VENETO UNITÀ LOCALE SOCIO SANITARIA n. 1 BELLUNO Via Feltre n. 57 32100 Belluno ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI CHE DEVONO ESSERE A DISPOSIZIONE PRESSO LE UNITA OPERATIVE DELL

Dettagli

Le misure di prevenzione

Le misure di prevenzione Prevenzione del rischio cancerogeno Piano mirato di prevenzione Applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox

Dettagli

Biosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge

Biosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge Biosicurezza negli ambienti clinici Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge Obiettivi Generali Sicurezza Proteggere personale, studenti

Dettagli

Rischio Biologico D.lgs. 81/08

Rischio Biologico D.lgs. 81/08 Rischio Biologico D.lgs. 81/08 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 266 - Campo di applicazione 1. Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attività

Dettagli

SCHEDA TECNICA INFORMATIVA CERE/PASTE/STICK PER CAPELLI USO PROFESSIONALE

SCHEDA TECNICA INFORMATIVA CERE/PASTE/STICK PER CAPELLI USO PROFESSIONALE SCHEDA TECNICA INFORMATIVA CERE/PASTE/STICK PER CAPELLI USO PROFESSIONALE IDENTIFICAZIONE DEL DISTRIBUTORE L Oréal Italia S.p.A. - Via Garibaldi 42 10122 Torino - Tel. 011/4603111 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

GLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati.

GLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati. GLOSSARIO ANALISI DEL PERICOLO Il processo di raccolta e valutazione delle informazioni riguardanti i pericoli e le condizioni che ne provocano la presenza, per decidere quali necessitano di essere considerati.

Dettagli

Pittogramma che rappresenta il rischio chimico

Pittogramma che rappresenta il rischio chimico Pittogramma che rappresenta il rischio chimico Pittogramma che rappresenta il rischio biologico ALLEGATO IX Elenco esemplificativo di attività lavorative che possono comportare la presenza di agenti biologici

Dettagli

La cultura della sicurezza: scelta e gestione dei D.P.I. in ambito agricolo. Dott. Massimiliano Mochetti Business Stewardship Manager

La cultura della sicurezza: scelta e gestione dei D.P.I. in ambito agricolo. Dott. Massimiliano Mochetti Business Stewardship Manager La cultura della sicurezza: scelta e gestione dei D.P.I. in ambito agricolo Dott. Massimiliano Mochetti Business Stewardship Manager Temi trattati Alcune premesse importanti Quali dispositivi utilizzare

Dettagli

GESTIONE IN SICUREZZA: SOSTANZE E MISCELE INFIAMMABILI

GESTIONE IN SICUREZZA: SOSTANZE E MISCELE INFIAMMABILI SIC03 Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità

Dettagli

SCHEDA DI RISCHIO INDIVIDUALE ANNO 20

SCHEDA DI RISCHIO INDIVIDUALE ANNO 20 Servizio Prevenzione e Protezione sul Lavoro Responsabile: Dott.ssa Francesca Pofi Tel. 06.7705.3724 -Vice Responsabile: 3461 - Segreteria: 3433- Fax 06.7705.3463 e-mail: fpofi@hsangiovanni.roma.it SCHEDA

Dettagli

DAY HOSPITAL ONCOLOGICO REQUISITI MINIMI SPECIFICI

DAY HOSPITAL ONCOLOGICO REQUISITI MINIMI SPECIFICI Allegato n. 5 alla Delib.G.R. n. 29.9.2015 DAY HOSPITAL ONCOLOGICO REQUISITI MINIMI SPECIFICI Scheda Il Day Hospital Oncologico e/o Oncoematologico costituisce il ricovero diurno funzionale alla somministrazione

Dettagli

GUANTI PER IL RISCHIO CHIMICO

GUANTI PER IL RISCHIO CHIMICO DPI E RISCHIO CHIMICO: MASCHERE RESPIRATORIE E GUANTI GUANTI PER IL RISCHIO CHIMICO Dott. Enrico Contessotto SPISAL Az. U.L.SS.. N. 8 - Asolo Treviso, 26 novembre 2014 Auditorium S.Artemio I guanti sono

Dettagli

IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali

IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali NELLO STUDIO ODONTOIATRICO SONO COSTANTEMENTE ESPOSTI A DIVERSE

Dettagli

L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento

L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di

Dettagli

Tecnico dell acconciatura. Standard della Figura nazionale

Tecnico dell acconciatura. Standard della Figura nazionale Tecnico dell acconciatura Standard della Figura nazionale 1 Denominazione della figura Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento: ATECO 2007/ISTAT

Dettagli

IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO

IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO IL RISCHIO BIOLOGICO E LE BUONE PRASSI DI LABORATORIO LA GESTIONE DELLA SICUREZZA IN LABORATORIO Dr.ssa Laura Gasperetti IZSLT Sezione di Pisa 1) Organizzazione dell IZS Lazio e Toscana Direttore Generale

Dettagli

MODULO DI OFFERTA (da inserire nella busta n. 1) Marca da bollo da Euro 14,62=

MODULO DI OFFERTA (da inserire nella busta n. 1) Marca da bollo da Euro 14,62= MODULO DI OFFERTA (da inserire nella busta n. 1) Marca da bollo da Euro 14,62= Al Direttore Generale AZIENDA OSPEDALIERA BOLOGNINI DI SERIATE SERIATE (BG) Il Sottoscritto... nato a.... il... residente

Dettagli

Con il patrocinio del Comune di Cosenza Assessorato alla Sostenibilità Ambientale ed Energie Rinnovabili

Con il patrocinio del Comune di Cosenza Assessorato alla Sostenibilità Ambientale ed Energie Rinnovabili Ente NO PROFIT fondato dall e dall Università della Calabria Accreditato Decreto n.1168 del 03/02/2012 6 edizione - Corso di Formazione Gestionale di 50 ore destinato a professionisti, amministratori e

Dettagli

CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA DELL INCONTRO: Quadro normativo di riferimento Atipicità del lavoratore Pro Civ Metodologia 8 passi e scelta DPI Esempi pratici di

Dettagli

3M ITALIA S.P.A. VIA SAN BOVIO 1/3 I-20090 SEGRATE MI ITALY

3M ITALIA S.P.A. VIA SAN BOVIO 1/3 I-20090 SEGRATE MI ITALY Pagina 1 3M ITALIA S.P.A. VIA SAN BOVIO 1/3 I-20090 SEGRATE MI ITALY ======================================================================== Scheda di dati di sicurezza ========================================================================

Dettagli

Si richiede la fornitura annuale di un sistema di determinazione dell HPV per l Asl Roma1, relativo a tests.

Si richiede la fornitura annuale di un sistema di determinazione dell HPV per l Asl Roma1, relativo a tests. Oggetto: gara HPV Test primario nello Screening cervico-vaginale. Si richiede la fornitura annuale di un sistema di determinazione dell HPV per l Asl Roma1, relativo a 20.000 tests. Requisiti minimi indispensabili

Dettagli

L uso in sicurezza dei chemioterapici antiblastici: premesse e normative. Fabrizio Meliga

L uso in sicurezza dei chemioterapici antiblastici: premesse e normative. Fabrizio Meliga Corso di accreditamento e aggiornamento per operatori sanitari dedicati alla preparazione di farmaci antiblastici presso le varie U.F.A. Piemonte e Valle d Aosta 15-22 settembre 2015 L uso in sicurezza

Dettagli

Gestione delle Emergenze nelle RSA

Gestione delle Emergenze nelle RSA Emergenzaaa! Gestione delle Emergenze nelle RSA Intervento a cura di: Milano, 31 gennaio 2013 Progetto: Obiettivi 1. Valutare le modalità di gestione delle emergenze nelle RSA milanesi. 2. Promuovere un

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE MINERARIO ASPRONI-FERMI IGLESIAS anno scolastico 2015/2016

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE MINERARIO ASPRONI-FERMI IGLESIAS anno scolastico 2015/2016 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE MINERARIO ASPRONI-FERMI IGLESIAS anno scolastico 2015/2016 PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA Classe 4 a Geotecnici (ore settimanali: 2) Prof.:

Dettagli

U.O. Anatomia Patologica Dolo (VE) tel /3461 fax CARTA DEI SERVIZI

U.O. Anatomia Patologica Dolo (VE) tel /3461 fax CARTA DEI SERVIZI Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto Azienda U.L.S.S. n. 13 UNITA OPERATIVA DI ANATOMIA PATOLOGICA Direttore dott. Renzo Giordano 1 UBICAZIONE La Anatomia Patologica della U.L.S.S. n. 13 si trova

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA PER ESPERIENZE DI LABORATORIO

SCHEDA DI SICUREZZA PER ESPERIENZE DI LABORATORIO I.T.A.S. Ginori Conti via del Ghirlandaio 52 FIRENZE SCHEDA DI SICUREZZA PER ESPERIENZE DI LABORATORIO A.S. 2013-14 CLASSE 4 NUMERO ALUNNI 20 (5 gruppi) PROF. LAVORAZIONE Separazione clorofille e caroteni

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. Revisione n del 04/10/2006 COD. DERMI.4 Pag. 1 di 5

SCHEDA DI SICUREZZA. Revisione n del 04/10/2006 COD. DERMI.4 Pag. 1 di 5 SCHEDA DI SICUREZZA Revisione n 1.00.02 del 04/10/2006 COD. DERMI.4 Pag. 1 di 5 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA' NOME COMMERCIALE: DERMIDROL Z Codice commerciale: DERMI.4 Tipo di prodotto

Dettagli

Organizzazione Tirocinio di Malattie Trasmissibili, Benessere e Condizionalità (VET05,06,08)

Organizzazione Tirocinio di Malattie Trasmissibili, Benessere e Condizionalità (VET05,06,08) Organizzazione Tirocinio di Malattie Trasmissibili, Benessere e Condizionalità (VET05,06,08) DURATA ANNUALE E ORARIO Il tirocinio è attivo 7 mesi / anno (gennaio-giugno e settembre) e ogni turno ha la

Dettagli

RISCHIO AMIANTO IL PIANO DI LAVORO

RISCHIO AMIANTO IL PIANO DI LAVORO Corso per addetto alle attività di rimozione, smaltimento e bonifica: RISCHIO AMIANTO Titolo IX Capo III del D.Lgs 81/08 IL PIANO DI LAVORO Tricarico, 28.12.2013 Medico del Lavoro dr.sergio Mangia D.Lgs.

Dettagli

PULIZIA E DISINFEZIONE

PULIZIA E DISINFEZIONE PULIZIA E DISINFEZIONE Nuovo dispositivo per la disinfezione a vapore di stanze e veicoli Nuovi prodotti per la pulizia e la disinfezione di tutte le superfici PULIZIA E DISINFEZIONE Disinfezione veloce

Dettagli

INDIVIDUAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI DI LAVORATORI (GOL)

INDIVIDUAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI DI LAVORATORI (GOL) INDIVIDUAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI DI LAVORATORI (GOL) Da un esame degli elementi stressogeni individuati e tenendo conto del fatto che ci sono elementi che possono avere un effetto trasversale su tutti

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. Direttiva CEE 91/155

SCHEDA DI SICUREZZA. Direttiva CEE 91/155 SCHEDA DI SICUREZZA Direttiva CEE 91/155 1.0 IDENTIFICAZIONE PRODOTTO E SOCIETA' 1.1 Nome commerciale ALG 5-MB 1.2 Impieghi Addensante per stampa. 1.3 Produttore ed assistenza DATT CHIMICA SRL Via Clerici,

Dettagli

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente 1 di 6 LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttori Presidi Ospedalieri Direttori di Dipartimento Servizio Infermieristico Direttori UU.OO. Coordinatori Infermieristici UU.OO. Rev. Data Causale Redazione Verifica

Dettagli

GESTIONE IN SICUREZZA: ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

GESTIONE IN SICUREZZA: ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità

Dettagli

ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona

ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Titolo: Requisiti generali per la competenza dei laboratori

Dettagli

SCHEDA DATI DI SICUREZZA

SCHEDA DATI DI SICUREZZA IDENTIFICAZIONE DEL E DELLA SOCIETÀ ( Nastro nero per famiglia Signum ); codice produzione BT SETTORE RICHIEDENTE PRODUTTORE Compuprint S.p.A. INDIRIZZO Via Martiri d'italia, 26-10014 Caluso - Torino -

Dettagli

4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI

4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI Unione Industriale 55 di 94 4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI 4.10.1 Generalità Il fornitore deve predisporre e mantenere attive procedure documentate per le attività di prova, controllo e collaudo allo

Dettagli

cos è nel quotidiano

cos è nel quotidiano I SGS in pratica cos è nel quotidiano Il sistema di gestione è un modello di funzionamento e di regole che l organizzazione si da per realizzare quotidianamente i processi aziendali. Alcuni modelli definiti

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ - PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE

GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ - PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ - PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE Roberto Dighera e Ba.sta Magna ATS Milano 28 se&embre 2016 Milano FAST piazzale Morandi 2 Ore 9.00-13.30 Formaldeide Attività

Dettagli

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 NUOVA SIGA COLLANTI E RASANTI IN POLVERE A BASE CEMENTO PER INTERNI E PER ESTERNI A BASSO SPESSORE ED ELEVATA LAVORABILITA 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA

Dettagli

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni)

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Coordinatore Prof.

Dettagli