Alimentazione di sicurezza (Prescrizioni particolari e verifiche)

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1 Prescrizioni particolari Sorgenti di alimentazione per i servizi di sicurezza: o Una sorgente di sicurezza deve mantenere l alimentazione per una durata adeguata. Tempi precisi vengono indicati per alcuni locali specifici, dalle regole tecniche di prevenzione incendi (es. scuole, pubblico spettacolo, ospedali, etc.); o La norma CEI 64-8 ammette le seguenti sorgenti centralizzate per i servizi di sicurezza: Pile o batterie di accumulatori: normalmente vengono utilizzate batterie al piombo di tipo aperto o chiuso (ma non batterie per autoveicoli non adatte ai servizi di sicurezza) o batterie al nickelcadmio (chiuse). Le batterie di accumulatori vengono utilizzate spesso all interno di sistemi soccorritori o UPS (gruppi statici di continuità); Generatore indipendente dall alimentazione ordinaria: in genere gruppi elettrogeni. L installazione di gruppi elettrogeni per l alimentazione dei servizi di sicurezza (produzione di energia elettrica di soccorso), non è soggetta all'autorizzazione per le emissioni in atmosfera, a cui sono soggetti normalmente i gruppi elettrogeni in base al DPR 53/98 (art. 1 comma 3b) Linea di alimentazione indipendente da quella ordinaria: poiché essere a conoscenza dell indipendenza di una linea di alimentazione da un altra è molto problematico, questo tipo di soluzione non viene in genere adottata. L art della norma CEI 64-8 afferma che non sono ammesse alimentazioni separate, da un rete pubblica di distribuzione indipendente dalla rete ordinaria di alimentazione, a meno che non si possa assicurare come improbabile che le due alimentazioni possano mancare contemporaneamente. In pratica questa soluzione diventa possibile solo quando l utente dispone di una propria rete di produzione e distribuzione, essendo questa l unica certezza di indipendenza reale dalla rete esterna; o Le sorgenti centralizzate devono essere poste in un luogo accessibile solo a persone addestrate e adeguatamente ventilato in modo che fumi o gas non possano propagarsi in luoghi occupati da persone. La loro installazione deve essere tale che un guasto dell alimentazione ordinaria, non vada ad comprometterne negativamente il funzionamento; o Una sorgente di alimentazione per i servizi di sicurezza può essere utilizzata anche per altri scopi (es. per riserva) se sono soddisfatte le seguenti due condizioni: La disponibilità di potenza per i servizi di sicurezza non venga compromessa dagli altri assorbimenti;

2 o Ci sia selettività di intervento delle protezioni tra i servizi di sicurezza e gli altri circuiti alimentati dalla sorgente, in modo che un guasto sugli altri circuiti non vada ad influenzare la disponibilità di alcuno dei servizi di sicurezza; Nel caso in cui i componenti elettrici necessari ai servizi di sicurezza siano alimentati da batterie di accumulatori in esso incorporate (es. apparecchi di illuminazione di sicurezza), non esistendo più sorgenti di sicurezza centralizzate, non valgono ovviamente più le considerazioni fatte ai punti precedenti; Circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza o I circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza con sorgente centralizzata, devono essere indipendenti da quelli di altri circuiti. Il motivo è legato al fatto che guasti o interventi sul circuito ordinario non vada ad intaccare il funzionamento degli impianti di sicurezza. Questo può essere ottenuto nei seguenti modi alternativi: Usare canalizzazioni, cassette di derivazione, involucri, completamente separate da quelle dell alimentazione ordinaria, al limite seguendo anche percorsi differenti; Usare le stesse canalizzazioni e cassette, ma con un setto separatore fra alimentazione ordinaria e alimentazione di sicurezza; o I circuiti di sicurezza non devono mai attraversare luoghi con pericolo di esplosione. Questo divieto impone di non creare percorsi per i cavi che, per giungere al luogo da proteggere, passino attraverso luoghi con pericolo di esplosione. Questo non vieta che un servizio di sicurezza venga installato in un luogo con pericolo di esplosione, ma vieta solo l eventuale attraversamento, considerandolo evidentemente pericoloso per la continuità del circuito di sicurezza; o I circuiti di sicurezza non devono attraversare luoghi con pericolo di incendio (intendendo con questi gli ambienti aventi strutture portanti combustibili e gli ambienti con presenza di materiale infiammabile o combustibile), a meno che non vengano utilizzati cavi resistenti al fuoco. Anche qui il divieto è solo sull attraversamento e non sul luogo stesso da proteggere, perché se così fosse sarebbero impedite le installazioni di sicurezza nei locali con pericolo di incendio. La resistenza al fuoco dei cavi la si può ottenere per caratteristiche intrinseche (es cavi ad isolamento minerale rispondenti alla norma CEI 20-39, cavi multipolari resistenti al fuoco rispondenti alla norma CEI 20-36, o cavi con mescola elastomerica tipo FTG10(O)M1 0,6/1 kv rispondenti alla norma CEI 20-45), oppure la si può ottenere per caratteristiche di posa (es. cavo comune H07V-K incassato nella muratura di

3 o almeno 13 o 20 cm nei casi di mattoni pieni o forati). Anche se, come si è visto, non esiste un divieto assoluto, la norma CEI 64-8, raccomanda comunque di evitare di far passare i circuiti di sicurezza nei luoghi con pericolo di incendio. Se gli apparecchi di sicurezza sono alimentati con batterie autonome all interno degli apparecchi stessi, non esistono i circuiti di sicurezza non essendoci un percorso tra sorgente e utilizzatore che sono fianco a fianco; Resistenza al fuoco o Se i servizi di sicurezza devono funzionare in caso di incendio, tutti i componenti elettrici che li compongono (cavi, cassette, apparecchi, etc.) devono avere una resistenza al fuoco di durata adeguata. La resistenza al fuoco deve essere sia per caratteristiche costruttive dei componenti che per condizioni installative; Protezione contro il sovraccarico o La norma CEI 64-8, permette l omissione della protezione contro i sovraccarichi dei circuiti di sicurezza, anzi ne sconsiglia l uso. Il motivo è chiaramente quello di salvaguardare il più possibile la continuità dell alimentazione dei servizi di sicurezza, anche a scapito della sopportazione di un possibile sovraccarico. La mancata protezione può essere ottenuta utilizzando un magnetotermico col quale non sia rispettata la condizione In <= Iz; Protezione contro il cortocircuito o I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti (quindi in genere contro i soli cortocircuiti) devono essere installati per garantire un alto livello di selettività, in modo che una sovracorrente in un circuito non vada a compromettere il funzionamento di un altro circuito di sicurezza; o La protezione contro i cortocircuiti deve comunque essere idonea nei confronti sia dell alimentazione ordinaria sia dell alimentazione di sicurezza e/o di riserva, in altri termini le caratteristiche della protezione devono essere tarate in base alle condizioni più sfavorevoli, che in genere sono quelle durante le quali funziona la sorgente di sicurezza al mancare dell alimentazione ordinaria;

4 Localizzazione dei dispositivi di protezione e segnalazione o I dispositivi di protezione, comando, sezionamento e segnalazione devono essere dislocati in luoghi accessibili solo a persone addestrate. Tali luoghi devono essere sorvegliati e segnalati da cartelli monitori (come luogo di questo tipo si può intendere anche un quadro chiuso a chiave); Disposizioni particolari in caso di sorgenti non in grado di funzionare in parallelo o Occorre utilizzare interblocchi per evitare in funzionamento in parallelo delle sorgenti; o Ogni sorgente deve possedere una protezione contro i contatti indiretti e contro i cortocircuiti; Disposizioni particolari in caso di sorgenti in grado di funzionare in parallelo o Per il funzionamento in parallelo di sorgenti indipendenti occorre l autorizzazione dei distributori di energia; o La protezione contro i contatti indiretti e contro i cortocircuiti deve essere garantita sia con le singole sorgenti sia con le sorgenti funzionanti in parallelo; o Occorre prendere provvedimenti per limitare l eventuale effetto di correnti elevate dovute alle terze armoniche nei punti neutri delle sorgenti; Apparecchio utilizzatore alimentato da due sorgenti differenti o In tal caso, occorre che un guasto su un circuito di alimentazione non comprometta la protezione contro i contatti indiretti e contro i cortocircuiti sull altro circuito; Locali nei quali è prevista un alimentazione dei servizi di sicurezza o Consultare i luoghi e le tipologie di impianto riportati nella scheda sull illuminazione di sicurezza. Ricordiamo a titolo di esempio quanto riportato dal Dlgs 264/06 Attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea che si applica a tutte le gallerie situate nel territorio italiano appartenenti alla rete stradale transeuropea, di lunghezza superiore a cinquecento metri già in esercizio, in fase di costruzione o allo stato di progetto. All articolo dell allegato 2, fornisce le seguenti indicazioni: Tutte le gallerie devono disporre di un'alimentazione elettrica di emergenza per assicurare il funzionamento degli impianti di sicurezza per il tempo necessario a consentire la totale evacuazione degli utenti della galleria.

5 Caratteristiche dei circuiti di sicurezza previste dalle norme e Guide CEI per le tipologie di locali più problematici Edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica (Norma CEI 64-15) o Scopo dei servizi di sicurezza (art. 4.1): I servizi di sicurezza devono garantire, negli ambienti nei quali è prevista la presenza di pubblico, l illuminamento adeguato per l individuazione dei percorsi di deflusso e delle uscite di sicurezza anche al mancare dell alimentazione principale dell energia. Deve essere inoltre garantita la continuità di servizio di tutti i circuiti con finalità di tutela del patrimonio artistico compresi quelli realizzati per prevenire i furti o per evitare danneggiamenti conseguenti ad atti vandalici o situazioni di panico ; o Utenze per le quali è previsto il servizio di sicurezza (art. 4.2): Ai fini della presente Norma, tutti i circuiti con finalità di tutela del patrimonio artistico e storico sono da considerarsi servizi di sicurezza. Pertanto si devono disporre impianti di sicurezza per tutti i seguenti sistemi di utenza, quando richiesti da disposizioni di legge o da Enti competenti: illuminazione; allarmi antincendio; impianti di estinzione degli incendi; allarmi antintrusione; allarmi antivandalismo; diffusione sonora antipanico; TVCC per sorveglianza; ascensori antincendio; climatizzazione con finalità di tutela del patrimonio artistico; È preferibile che l alimentazione di sicurezza sia automatica: o ad interruzione breve ( <= 0,5 s) per impianti di allarme antincendio, antintrusione,antivandalismo, diffusione sonora, antipanico, TVCC per sorveglianza e illuminazione; o ad interruzione media ( <= 15 s) per impianti di estinzione incendi, ascensori antincendio e climatizzazione con finalità di tutela del patrimonio. Per gli impianti di spegnimento automatico degli incendi, vedere anche Decreto 20 maggio 1992, n art e D.P.R. 30 giugno 1995, n art Si ricorda che gli agenti estinguenti devono essere compatibili con i materiali depositati ;

6 o Ambienti per i quali è prescritta l illuminazione di sicurezza (art. 4.3): L illuminazione di sicurezza è prescritta per tutti gli ambienti ai quali può accedere il pubblico e in quegli ambienti ove sono installati sistemi di video controllo a protezione delle opere di valore storico e/o artistico. A questo proposito l illuminamento deve essere tale da permettere il rilevamento delle immagini. (Per gli ambienti protetti con sistemi di video-controllo a raggi infrarossi e non accessibili al pubblico, non è prescritta l illuminazione di sicurezza fatto salva la seguente situazione: l illuminazione di sicurezza è prescritta anche per gli ambienti non accessibili al pubblico se, a causa della conformazione o dell utilizzo degli stessi, si possono determinare pericoli alle persone e/o alle opere oggetto di tutela. (Ad esempio nei magazzini di opere d arte ricavati in antichi sotterranei, ove staziona o transita normalmente personale sprovvisto di torce autonome di emergenza) ; o Diffusione sonora di sicurezza (art. 4.4): Quando prescritto, deve essere installato un impianto di altoparlanti da utilizzare in condizioni di emergenza per dare le necessarie istruzioni ai presenti. Le apparecchiature di trasmissione devono essere poste in luogo sicuro noto al personale e facilmente raggiungibile dallo stesso e protetto contro manomissioni e atti vandalici ; o Alimentazione dei servizi di sicurezza (Art. 4.5): o Caratteristiche delle sorgenti di energia: In caso di vincoli artistici che rendono problematica la posa di condutture elettriche, si suggerisce l utilizzo di sorgenti di energia di tipo autonomo localizzate all interno o nelle vicinanze degli apparecchi utilizzatori. Le sorgenti di energia per l illuminazione di sicurezza, sia di tipo centralizzato che di tipo autonomo, devono essere dimensionate in modo da garantire almeno 1 h di autonomia dopo una ricarica pari al tempo di intervallo di chiusura giornaliera del locale. (Laddove non diversamente specificato dal responsabile tecnico addetto alla sicurezza, l intervallo di chiusura notturna dei locali soggetti alla presente Norma si assume in 12 h. Si ricorda che gli apparecchi costruiti in conformità alla Norma CEI sono verificati con un tempo di ricarica di 24 h. Tempi diversi devono essere dichiarati dal costruttore) ; o Segnalazioni di intervento: L intervento dell impianto di illuminazione di sicurezza centralizzato e quello dei dispositivi di protezione dei singoli circuiti, deve essere segnalato automaticamente mediante segnalazione ottica e acustica, sul quadro generale, nell ambiente del personale di servizio e all eventuale posto di guardia dei Vigili del Fuoco. (È preferibile segnalare anche l intervento degli apparecchi autonomi per l illuminazione di sicurezza, in particolare quelli installati in ambienti con opere oggetto di tutela. Non è richiesta la segnalazione di intervento delle protezioni di

7 circuiti facenti capo ad apparecchi autonomi per l illuminazione di sicurezza in quanto non sono considerati circuiti di sicurezza) ; o Suddivisione dei circuiti: Lampade derivate da un impianto di sicurezza centralizzato e facenti capo a circuiti diversi o lampade derivate da apparecchi autonomi per l illuminazione di sicurezza indipendenti, sono da considerare, ai fini della presente Norma, appartenenti a circuiti diversi anche se installate nello stesso apparecchio di illuminazione ; o Protezione contro i sovraccarichi: Sui circuiti dell illuminazione di sicurezza deve essere prevista la protezione contro i sovraccarichi. A tale riguardo, al fine di evitare interventi inopportuni del dispositivo di protezione da sovraccarico, è preferibile realizzare il coordinamento tra i conduttori e i dispositivi di protezione, a modifica di quanto prescritto nell art ) della Norma CEI 64-8, secondo la condizione: 2I B <= In <= I z. (Tale prescrizione, a parziale modifica di quanto prescritto nell art della Norma CEI 64-8, viene richiesta in quanto l omissione della protezione da sovraccarico può determinare, in caso di guasto sui circuiti alimentati da batterie o sistemi analoghi, correnti di cortocircuito in fondo linea molto instabili e difficilmente prevedibili e quindi pericolose ai fini dell innesco dell incendio ; o Valori di illuminamento di sicurezza (art. 4.6): Ad integrazione e parziale modifica di quanto prescritto in della Norma CEI 64-8, l illuminamento medio deve risultare, su un piano orizzontale ad 1 m di altezza dal piano calpestio, non inferiore a: o 2 lx con un minimo di 1 lx in tutti gli ambienti nei quali abbia accesso il pubblico; o 5 lx con un minimo di 2,5 lx nelle zone di deflusso in generale, (pedane, guide o corsie di passaggio, corridoi, scale); o 5 lx in corrispondenza delle uscite e uscite di sicurezza. Eventuali livelli di illuminamento superiori (es. 10 lx), devono essere previsti in fase progettuale in relazione all analisi del rischio connesso al danneggiamento e trafugamento delle opere in situazioni di panico. Il livello di illuminamento medio per la ripresa del controllo TVCC deve essere valutato considerando la capacità di riflessione degli oggetti e degli ambienti da controllare. In generale si considerano sufficienti i seguenti valori misurati sugli oggetti stessi: o 1 lx per oggetti chiari; o 5 lx per oggetti scuri. (La posizione degli apparecchi di illuminazione e i livelli di illuminamento dovrebbero essere tali da permettere una sicura deambulazione nei percorsi di deflusso anche in presenza di ostacoli, impedimenti, pavimenti sconnessi o asperità del terreno. A tale riguardo è preferibile ottenere sugli stessi un livello di illuminamento non inferiore a 2,5 lux. Per accertare il livello di

8 illuminamento minimo degli ostacoli la misura deve essere eseguita sull ostacolo stesso o nella immediata prossimità. Il posizionamento degli apparecchi deve tenere conto anche della necessità di illuminare in modo specifico i punti di chiamata di soccorso e i mezzi antincendio che possono non essere espressamente posizionati lungo le vie di esodo. Gli apparecchi di illuminazione devono essere ubicati tenendo presente la possibilità di illuminare i percorsi di deflusso anche in situazioni critiche. Ad esempio il fascio di luce degli apparecchi di illuminazione installati ad altezze inferiori ai 2 m potrebbe risultare oscurato dalla presenza di molte persone ; o Servizi di sicurezza per impianti temporanei (art ): Quando l esposizione o la mostra vengono tenute all aperto e il pubblico è presente solo nelle ore diurne, non è necessario prevedere una illuminazione di riserva o di sicurezza: un sistema di allarme contro l incendio deve comunque essere previsto per le eventuali aree chiuse allo scopo di facilitare l evacuazione ;

9 Centri commerciali (Guida CEI 64-51) o Alimentazione dei servizi di sicurezza (art. 3.2): Nelle grandi strutture commerciali la cui superficie di vendita superi 1500 m 2 e, se a più piani, la cui altezza della gronda dell ultimo piano sia superiore a 30 m e comunque nei casi in cui venga imposto dai V.V.F territorialmente competenti deve essere prevista un alimentazione di sicurezza. Si raccomanda che in tutte le strutture commerciali oggetto della presente Guida sia prevista un alimentazione di sicurezza. La sorgente per l alimentazione di sicurezza va ubicata in apposito locale, in muratura, ben aerato, non comunicante con gli ambienti destinati alla vendita né con i locali destinati a deposito di materiale infiammabile o facilmente combustibile. Nelle medie strutture commerciali la sorgente per l alimentazione di sicurezza può essere ubicata anche in locali adibiti ad altri usi, purché realizzati con strutture incombustibili e comunque esterni all area di vendita ed ai locali di deposito. La resistenza al fuoco non è richiesta se la sorgente è collocata in apposito edificio separato. Nel caso in cui la sorgente per l alimentazione di sicurezza sia costituita da accumulatori stazionari, vanno osservate le prescrizioni di cui alla Norma CEI Fa eccezione il caso in cui l illuminazione di sicurezza sia realizzata con lampade ad alimentazione autonoma o con apposito armadio contenente il carica batteria e la batteria di accumulatori di tipo chiuso, o a bassa emissione di idrogeno e per potenza sino a 3 kva. L impianto di sicurezza deve avere alimentazione indipendente (non è valida al riguardo una seconda alimentazione dalla rete pubblica) - v. art. 351 e della Norma CEI 64-8 e si raccomanda che entri in funzione entro 0,5 s al mancare dell alimentazione ordinaria. Essa deve disporre di sorgenti permanentemente disponibili e in grado di fornire alimentazione per almeno 1 h: se queste sorgenti sono costituite da accumulatori, essi devono potersi ricaricare automaticamente entro il periodo di chiusura previsto per il centro commerciale (per esempio 8 h) oppure essere sovradimensionati in modo da garantire l autonomia prescritta entro tale tempo. L impianto di sicurezza deve essere escludibile solo con comando a mano e deve sempre comportare una chiara segnalazione. Esso deve disporre preferibilmente di due sorgenti di sicurezza ; o Impianto dei servizi di sicurezza (art. 4.5): L impianto dei servizi di sicurezza deve essere alimentato da apposita sorgente autonoma e indipendente (ad esempio da gruppo di continuità e/o equivalente). Si raccomanda che da tale impianto siano alimentate le seguenti utilizzazioni strettamente connesse con la sicurezza delle persone, con propri circuiti: illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi pericolosi, le uscite in zona sicura e il percorso per raggiungere queste ultime (D.Lgs 493/96); eventuale comando dell apertura dell interruttore generale;

10 rilevamento presenza e intercettazione di gas; diffusione sonora per l avviso al pubblico; rilevatori di incendio e relativi impianti di protezione attiva (ad es. apertura cupoline). I circuiti di allarme (segnalazione di gas, di calore o di presenza di fumi) vanno derivati da una propria sorgente e vanno permanentemente alimentati. In presenza di più sorgenti di sicurezza è ammesso alimentare anche utilizzazioni diverse da quelle connesse con la sicurezza delle persone (ad esempio circuito casse e computer). In questi casi devono essere prese precauzioni affinché non venga compromesso il corretto funzionamento dell impianto dei servizi di sicurezza e l autonomia della relativa sorgente. L impianto di illuminazione di sicurezza deve interessare tutti i locali ai quali ha accesso il pubblico (comprese le autorimesse con capienza > 300 autoveicoli, vedere D.M ) e quelli nei quali abitualmente opera il personale, nonché i percorsi necessari per raggiungere le uscite di sicurezza e gli indicatori per la loro individuazione. Si consiglia che tali indicatori siano permanentemente accesi al fine di renderli ben visibili. L entrata in funzione dell alimentazione di sicurezza deve avvenire automaticamente al mancare dell alimentazione, ma non deve avvenire automaticamente quando vengono aperti gli interruttori principali alla chiusura del locale (qui per interruttore principale si intende il dispositivo di interruzione automatica a monte del quale è derivata l alimentazione dell impianto dei servizi di sicurezza). Deve essere possibile reinserire a mano l alimentazione di sicurezza dall eventuale posto presidiato o da un altro ambiente immediatamente raggiungibile dal personale addetto. L autonomia dei sistemi che alimentano i circuiti di illuminazione di sicurezza (ad esempio UPS più gruppo elettrogeno) non deve essere inferiore a 1 h, in modo da consentire un ordinato sfollamento dei locali. I circuiti che alimentano i servizi di sicurezza devono essere indipendenti da quelle degli altri circuiti. A tal fine può essere necessario utilizzare per tali circuiti cavi multipolari distinti, canalizzazioni (tubi protettivi, canali) distinte, cassette di derivazione distinte, condotti sbarre, materiali resistenti al fuoco, o circuiti con percorsi diversi, o sistemi equivalenti (per maggiore affidabilità impiantistica è da preferire la soluzione che preveda percorsi in canalizzazioni distinte). Si raccomanda che le condutture che alimentano i circuiti di sicurezza possano poter funzionare durante un incendio che possa svilupparsi lungo l eventuale loro percorso esterno alla zona di pertinenza e pertanto devono essere, per costruzione e installazione, resistenti al fuoco in relazione al tempo di funzionamento previsto. L impianto di illuminazione di sicurezza deve essere suddiviso in più circuiti distinti, con un minimo di due in ogni singolo locale. Sono ammesse singole lampade autoalimentate ad intervento automatico. Si raccomanda che l illuminamento

11 medio sia sufficiente per consentire in condizione di ragionevole sicurezza uno sfollamento del pubblico e del personale, e non sia inferiore a 5 lx, misurato su un piano orizzontale ad 1 m di altezza dal piano di calpestio, in corrispondenza delle porte e delle scale e non sia inferiore a 2 lx in qualsiasi altra zona percorribile e in qualsiasi condizione di funzionamento. Si raccomanda che tutti i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti dell impianto di sicurezza siano dotati di segnalazione di intervento riportata in luogo presidiato ;

12 Edifici scolastici (Guida CEI 64-52) o Alimentazione dei servizi di sicurezza (art. 3.2): Le strutture scolastiche devono essere dotate di un alimentazione di sicurezza da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria (DM 26/08/92). Questo significa che un guasto elettrico, un intervento, una modifica su un circuito non comprometta il corretto funzionamento di un altro circuito; ciò può rendere necessarie separazioni con materiali resistenti al fuoco, involucri o circuiti con percorsi diversi. Dalla sorgente di sicurezza devono essere derivate le seguenti utilizzazioni strettamente connesse con la sicurezza delle persone: illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lx su un piano orizzontale ad 1m di altezza dal piano di calpestio; impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme. Non è ammesso derivare dalla sorgente di sicurezza utilizzazioni diverse da quelle sopra elencate. I circuiti di sicurezza devono potersi inserire anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale. L autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30 min. Sono ammesse le seguenti sorgenti per i circuiti di sicurezza: Batterie di accumulatori; (Le batterie di avviamento dei veicoli non soddisfano in genere le prescrizioni per le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza); Altri generatori indipendenti dall alimentazione ordinaria; Linea di alimentazione effettivamente indipendente da quella ordinaria. Utilizzando degli accumulatori come sorgente di sicurezza, il dispositivo di carica deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica, per l autonomia richiesta, entro 12h. Per l illuminazione di sicurezza è ammesso l impiego di singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma. La sorgente di sicurezza deve essere ubicata in un luogo apposito di costruzione antincendio e sottratto, per quanto possibile, all azione immediata di un eventuale incendio, con aerazione naturale verso l esterno. Il luogo deve essere accessibile solo a persone addestrate. (L installazione di gruppi elettrogeni è regolamentata dalla circolare del Ministero dell Interno n.31 del 31/8/78: Norme di sicurezza per l installazione di motori a combustione interna, accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice. Le prescrizioni per l installazione di accumulatori stazionari sono indicate nella Norma CEI 21-6/3. Le prescrizioni per i sistemi statici di continuità e la scelta dei tipi (A oppure B) degli interruttori

13 differenziali per la relativa protezione contro i contatti indiretti sono riportate nella Norma CEI Prescrizioni generali e di sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all operatore ) ;

14 Locali di pubblico spettacolo (Guida CEI 64-54) o Alimentazione dei servizi di sicurezza (art ): Il locale deve disporre dei seguenti servizi di sicurezza (DM ): illuminazione; allarme acustico. Inoltre sono da considerare servizi di sicurezza, ove previsti: rivelazione fumi ed incendio; impianti di estinzione incendi; ascensori antincendio; sipario di sicurezza. È compito del progettista valutare se apparecchiature e relativi circuiti generalmente non utilizzati per servizi di sicurezza, quali un ulteriore impianto di diffusione sonora, impianti di ripresa TV, impianti per la visualizzazione di messaggi su schermi, elaboratori con liste dei presenti, chiamate di soccorso (disabili), debbano venire considerati in casi specifici come appartenenti ad un servizio di sicurezza. Secondo il DM art. 13.2) l alimentazione di sicurezza deve essere automatica ad interruzione breve (<= 0,5 s) per gli impianti di rivelazione, allarme e illuminazione; ad interruzione media (<= 15 s) per gli ascensori antincendio e gli impianti idrici antincendio. Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da assicurare la ricarica necessaria per fornire l autonomia minima prevista, entro il tempo intercorrente tra l avvenuto funzionamento e lo spettacolo successivo e comunque in un tempo non superiore alle 12 ore. Gli accumulatori elettrici devono essere rispondenti alle Norme CEI di prodotto e tenendo presente la Norma CEI 21-6/3, la Guida CEI e la Norma CEI EN , se al piombo, relativamente alle raccomandazioni all installazione ed all esercizio. Si consiglia che gli accumulatori asserviti all illuminazione di sicurezza ed ai sistemi antincendio siano installati in un apposito locale di costruzione antincendio. Fa eccezione il caso in cui l illuminazione di sicurezza sia realizzata con apparecchi autonomi o con apposito armadio contenente il carica batteria avente potenza sino a 3 kva e la batteria di accumulatori sia di tipo chiuso, o a bassa emissione di idrogeno. Due sorgenti di energia, batteria di accumulatori e gruppo elettrogeno, che siano dimensionate in modo che l una sia in grado di espletare il servizio per un tempo sufficiente a che l altra possa entrare in funzione possono essere utilizzate come sorgenti di sicurezza se di autonomia sufficiente e comunque il gruppo elettrogeno deve essere di potenza pari ad almeno 1,25 volte la potenza assorbita dall impianto di sicurezza (art della Norma CEI 64-8). L autonomia

15 dell alimentazione di sicurezza deve consentire lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento dell eventuale incendio per il tempo necessario; in ogni caso l autonomia minima viene stabilita per ogni impianto come segue (rif. DM ): rivelazione e allarme: 30 min; illuminazione di sicurezza: 1 h; ascensori antincendio: 1 h; impianti idrici antincendio: 1 h. Secondo il Titolo XIV del DM il sistema di allarme acustico deve essere realizzato mediante altoparlanti con caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. Il comando del sistema di allarme deve essere ubicato in un luogo continuamente presidiato. L impianto idrico antincendio può richiedere elettropompe e serbatoi di accumulo qualora la alimentazione idrica non soddisfi i requisiti richiesti. Secondo l art della Norma CEI 64-8 i circuiti di sicurezza devono essere indipendenti dai circuiti ordinari affinché un guasto elettrico, un intervento o una modifica su un circuito non comprometta il corretto funzionamento dei circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza ed a tale scopo può essere necessario utilizzare cavi multipolari distinti, canalizzazioni distinte, cassette di derivazione distinte o con setti separatori, materiali resistenti al fuoco, circuiti su percorsi diversi, ecc. Per i componenti asserviti all impianto di sicurezza, non immediatamente identificabili come tali, è opportuno che ciò risulti invece in modo inequivocabile. I circuiti di sicurezza devono poter essere interrotti in maniera indipendente da quelli dell alimentazione principale (art della Norma CEI 64-8). La protezione contro i sovraccarichi può essere omessa (art della Norma CEI 64-8). È comunque compito del progettista valutare se la omissione di tale protezione possa comportare un danneggiamento della sorgente di sicurezza, compromettendo quindi la continuità del servizio di sicurezza. Soluzioni alternative possono essere il sovradimensionamento della sezione del cavo riferito ad una corrente di impiego doppia (2I b ) ed il mantenimento della protezione da sovraccarico del cavo stesso oppure un dispositivo di segnalazione da sovraccarico senza sgancio dell interruttore. In presenza di alimentazione centralizzata occorre prestare la massima attenzione nel garantire una adeguata selettività di intervento in presenza di cortocircuito. I dispositivi di protezione, di comando e di sezionamento devono essere chiaramente identificati e raggruppati in luoghi accessibili solo a persone addestrate (ad esempio in quadri elettrici con chiusura a chiave), art e relativo commento della Norma CEI 64-8). Deve essere verificata anche per i circuiti di sicurezza la protezione dai

16 contatti indiretti. La sorgente di alimentazione per le utenze di sicurezza è spesso rappresentata dai gruppi di continuità UPS e/o CPS (sorgente di alimentazione centralizzata) che devono essere rispondenti alle relative Norme di prodotto ed alle prescrizioni di sicurezza (CEI EN 22-13, 22-14, e CEI EN 50171) e vanno scelti di potenza, tensione e tipo in funzione delle esigenze degli apparecchi utilizzatori. Per la loro corretta scelta bisogna tenere conto anche delle eventuali correnti di spunto degli apparecchi utilizzatori serviti. Vanno inoltre correttamente scelte le soglie di intervento dei dispositivi di protezione. È necessario garantire l intervento dei dispositivi di protezione senza determinare l autoesclusione dell UPS e/o CPS. A tale proposito si consiglia, nel caso si utilizzino interruttori automatici per uso domestico e similare, di: incrementare la suddivisione dei circuiti in uscita dell UPS e/o CPS e proteggerli con interruttori di bassa corrente nominale ed in curva B (CEI EN ); soddisfare la condizione che la corrente di intervento istantaneo dell interruttore automatico sia inferiore alla corrente di autoesclusione istantanea dell inverter. Per la protezione contro i contatti indiretti sarebbero da preferire sistemi che non richiedono l interruzione automatica del circuito di alimentazione per primo guasto a terra e si deve porre attenzione al sezionamento del dispositivo per interventi di manutenzione. Sorgenti quali linee indipendenti e pile possono, se idonee, essere utilizzate come sorgenti alternative. L ubicazione delle sorgenti di energia per l impianto di sicurezza, diverse dagli accumulatori, deve essere situata in un apposito locale di costruzione antincendio, ventilato ed accessibile solo a personale addestrato (art della Norma CEI 64-8). In figura 1 sono riportati alcuni esempi di sorgenti di illuminazione di sicurezza. La sorgente dell alimentazione dei circuiti di sicurezza dovrebbe essere asservita solo ad essi. In linea con la norma CEI 64-8 tale sorgente può essere utilizzata per alimentare utenze non di sicurezza a condizione che: la disponibilità per i servizi di sicurezza non sia compromessa; un guasto su un circuito ordinario non comprometta i circuiti di sicurezza.

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18 Figura 1 Esempi di sorgenti per servizi di sicurezza (guida CEI 64-54)

19 Strutture alberghiere (Guida CEI 64-55) o Alimentazione dei servizi di sicurezza (art ): Secondo le disposizioni del DM del Ministero dell Interno del 9 aprile 1994, gli alberghi devono essere forniti di servizi di sicurezza necessari a garantire l incolumità del personale e dei clienti nelle emergenze. Nel caso di alberghi di notevoli dimensioni, con oltre 25 posti letto (la valutazione dei 25 posti letto deve essere fatta per ogni compartimento antincendio), la sorgente di sicurezza va ubicata in apposito locale dedicato, in muratura, ben aerato non comunicante con ambienti destinati alla clientela o in prossimità di depositi con materiale infiammabile o combustibile (art. 5 del citato DM). Negli alberghi di più modeste dimensioni la sorgente per l alimentazione di sicurezza può essere ubicata in locali adibiti ad altri usi purché realizzati con strutture incombustibili e, comunque, esterni all area destinata ai clienti. La resistenza al fuoco delle strutture non è richiesta se la sorgente è installata in apposito locale separato dal resto dell albergo. Nel caso in cui la sorgente dei circuiti di sicurezza è realizzata con batterie di accumulatori stazionari occorre osservare le prescrizioni della Norma CEI Fa eccezione il caso di illuminazione di sicurezza realizzata con lampade ad alimentazione autonoma o con apposito armadio contenente il carica batteria avente potenza fino a 3 kva, e la batteria di accumulatori sia di tipo chiuso o a bassa emissione di idrogeno. Non si considera accettabile, al riguardo, una seconda alimentazione da rete pubblica (art. 351 e della Norma CEI 64-8) a meno che non si possa assicurare che le due alimentazioni non possano mancare contemporaneamente. Il tempo di intervento deve essere conforme alle disposizioni dei VVF. La sorgente dell impianto di sicurezza deve essere di tipo automatico, ad interruzione breve (DM 9 aprile 1994 del Ministero dell Interno art. 9). L impianto di sicurezza deve essere escludibile solo con comando manuale posto in luogo facilmente accessibile ed in posizione segnalata ; o Illuminazione di sicurezza (art. 18.1): Il DM del Ministero dell Interno 9 aprile 1994 prevede, per le strutture alberghiere che possono ospitare oltre 25 posti letto, un impianto di illuminazione di sicurezza che abbia le seguenti caratteristiche: alimentazione automatica con tempo di intervento breve (0,5 s); dispositivo automatico di ricarica completa degli accumulatori entro 12 h(4); autonomia della sorgente non inferiore a 1 h; illuminamento non inferiore a 5 lx ad 1 m di altezza dal piano del pavimento, lungo le vie d uscita. Sono ammesse singole lampade con alimentazione autonoma che assicurino il funzionamento per almeno 1 h. La norma UNI EN 1838 prevede modalità di

20 funzionamento dell impianto elettrico di sicurezza diverse rispetto a quanto imposto dal citato DM del Ministero dell Interno. In attesa della equiparazione della Norma UNI con la regola tecnica ministeriale converrà dare la preferenza a quella del Ministero dell Interno. Tuttavia ove all Interno della struttura alberghiera fossero individuate zone ad alto rischio, secondo le definizioni della Norma UNI, sarà opportuno integrare le indicazioni del citato DM con quelle della Norma UNI. Successivamente all emanazione del decreto, è stato chiarito che per ricarica completa deve intendersi non la ricarica a fondo della batteria ma quella che consente alla batteria di fornire le prestazioni previste dalla normativa. Quindi le 12 ore devono essere intese come il tempo massimo consentito alle batterie per ricaricarsi in maniera tale da consentire alla lampada di permettere una illuminazione di 5 lx per almeno 1 h nell ambiente considerato ; o Sistemi di allarme (art. 18.2): La parte della struttura alberghiera destinata ad accogliere il pubblico deve essere fornita di sistema di allarme acustico in grado di avvertire gli ospiti ed il personale presente di eventuali situazioni di rischio in caso di incendio. I dispositivi sonori devono essere ubicati in modo da poter segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato. Il comando di funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori deve essere posto in ambiente presidiato sotto il controllo del personale preposto. Si raccomanda l installazione di un secondo dispositivo di comando in un ambiente che non presenti particolari rischi di incendio. Il sistema di allarme deve essere alimentato da sorgente di sicurezza ; o Caratteristiche delle sorgenti di sicurezza (art. 18.3): Le sorgenti di sicurezza devono avere le seguenti caratteristiche: o per gli impianti di illuminazione, rivelazione ed allarme devono essere di tipo automatico ad interruzione breve (non superiore a 0,5 s); o per ascensori antincendio e reti idriche antincendio deve essere di tipo automatico ad interruzione media (non superiore a 15 s); o il dispositivo di ricarica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro le 12 h. Per ricarica completa si deve intendere la ricarica che mette in grado la sorgente di erogare le prestazioni previste dalla legislazione vigente; o l autonomia deve essere sufficiente a consentire lo svolgimento in sicurezza dei soccorsi e comunque non inferiore a: rilevazione di sicurezza almeno 30 min; illuminazione di sicurezza almeno 1 h; ascensori antincendio almeno 1 h; impianti idrici antincendio almeno 1 h.

21 La sorgente dei circuiti di sicurezza va ubicata in apposito locale in muratura, ben aerato, non comunicante con gli ambienti destinati al pubblico né con locali destinati a deposito di materiale infiammabile o facilmente combustibile ; o Caratteristiche dei circuiti di sicurezza (art. 18.4): I circuiti di allarme (segnalazione di gas, di calore o di presenza di fumi) è consigliabile siano derivati da propria sorgente di alimentazione e siano sempre alimentati. In presenza di più sorgenti di sicurezza è consentito alimentare anche utilizzazioni diverse da quelle connesse con la sicurezza delle persone (ad esempio circuiti casse e computer). In questi casi devono essere prese precauzioni affinché non venga compromesso il corretto funzionamento dell impianto dei servizi di sicurezza e l autonomia della relativa sorgente. L impianto di illuminazione di sicurezza deve interessare tutti i locali ad uso comune ai quali ha accesso il pubblico (comprese le autorimesse con capienza superiore a 300 posti auto come richiesto dal DM del Ministero dell Interno del 1 febbraio 1986) ed i locali tecnologici che presentano un alto rischio ( Norma UNI EN 1838) nei quali abitualmente opera il personale nonché i percorsi per raggiungere le uscite di sicurezza e la relativa segnaletica. L alimentazione di sicurezza deve poter essere reinseribile manualmente dall eventuale posto presidiato o da altro ambiente immediatamente raggiungibile dal personale addetto. I circuiti che alimentano i servizi di sicurezza devono essere indipendenti dagli altri circuiti. A tal fine può essere necessario utilizzare per tali circuiti cavi multipolari distinti, canalizzazioni distinte, cassette di derivazione distinte, condotti sbarre, materiali resistenti al fuoco, o circuiti con percorsi diversi o sistemi equivalenti. Per maggiore affidabilità impiantistica è da preferire la soluzione che preveda percorsi in canalizzazioni distinte. Disposizioni integrative sull illuminazione di sicurezza e sulla segnaletica di sicurezza sono riportate nella Norma UNI EN Si raccomanda che le condutture che alimentano i circuiti di sicurezza possano funzionare durante un incendio che possa svilupparsi lungo l eventuale loro percorso esterno alla zona di pertinenza e pertanto possano essere, per costruzione ed installazione, resistenti al fuoco in relazione al tempo di funzionamento previsto. L impianto di illuminazione di sicurezza deve essere suddiviso su più circuiti distinti, con un minimo di due, per ogni locale. Si consiglia, infine, che i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti dell impianto di sicurezza siano dotati di segnalazione di intervento riportata in luogo presidiato.

22 Locali ad uso medico (Guida CEI 64-56) o Alimentazione dei servizi di sicurezza (art ): Nelle strutture ospedaliere ed in genere in quelle contenenti locali ad uso medico vi sono dei carichi essenziali, per i quali è richiesta una disponibilità della alimentazione maggiore che per i carichi ordinari, per cui è necessario che l alimentazione abbia delle caratteristiche di ridondanza, intesa come presenza di più di un mezzo per svolgere la funzione. A tale scopo occorre impiegare apparecchiature o più in generale un impianto destinato alla alimentazione di sicurezza per i carichi necessari per la sicurezza delle persone e riportati di seguito, e all alimentazione di riserva per i carichi destinati alla salvaguardia di beni, cose o servizi e per la continuazione dell attività. Le caratteristiche di tali alimentazioni devono essere stabilite dal progettista, in accordo con il committente, tenendo conto delle effettive esigenze delle struttura sanitaria da servire. Delle sorgenti e dei circuiti per l alimentazione dei servizi di sicurezza in generale si occupano i capitoli 35 e 56, dei gruppi generatori di bassa tensione si occupa la sezione 551 della Norma CEI Per gli apparecchi di illuminazione dei tavoli chirurgici e per alcuni apparecchi elettromedicali, di supporto vitale, è necessario garantire, al mancare della tensione sul quadro di distribuzione principale, l intervento di una alimentazione di sicurezza entro 0,5 s, (ad interruzione breve), garantendo un autonomia di 3 h, riducibili ad 1 h se è possibile commutare la sorgente su un altra, di solito una sorgente ad autonomia illimitata (ad esempio un gruppo elettrogeno). La sorgente può essere costituita da un gruppo soccorritore ad interruzione breve anziché da un gruppo di continuità (UPS), salvo che per alcuni apparecchi elettronici. Una alimentazione di sicurezza che intervenga entro 15 s (interruzione media), per mancanza di tensione o per abbassamento della stessa tensione del 12% sul quadro principale per una durata superiore a 3 s, deve essere garantita per l illuminazione di sicurezza e per alcuni servizi e apparecchi elettromedicali non compresi tra quelli previsti in precedenza. In tali condizioni deve essere garantita una autonomia di 24 h o almeno 1 h se sufficiente per effettuare l evacuazione dell edificio e per eseguire i trattamenti e gli esami previsti. L illuminazione di sicurezza di cui sopra è richiesta nei seguenti ambienti, con le modalità riportate: vie di esodo e uscite di sicurezza, compresa la relativa segnaletica di sicurezza; locali di cabine, quadri elettrici, sorgenti di impianti di produzione; locali con servizi essenziali, quali locali macchinario ascensori, cucine, centrali di climatizzazione, centri elaborazione dati; locali ad uso medico del gruppo 1 (almeno un apparecchio) e del gruppo 2 (almeno la metà degli apparecchi).

23 In particolare dell illuminazione di emergenza (sicurezza e riserva) si occupa la Norma UNI EN In essa l illuminazione, oltre che per l esodo, viene considerata anche per aree estese, di tipo antipanico (è prevista anche per aree ad alto rischio, per altro non riscontrabili in strutture ospedaliere). Per le vie di esodo la Norma UNI prevede il livello di illuminamento minimo, che deve essere raggiunto al 50% entro 5 s, il grado di uniformità, il grado di abbagliamento e l indice di resa cromatica della sorgente luminosa. Si fa presente che il DM del Ministero degli Interni richiede un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 m di altezza dal piano di calpestio Analoghe prescrizioni vengono dettate per l illuminazione antipanico, cioè in aree estese da cui possono essere identificate le vie di esodo. Per la segnaletica di sicurezza, oltre alla Norma UNI 1838, è in vigore il DLgs 493/96. Per la segnaletica di sicurezza delle vie di esodo, con i segnali illuminati internamente o esternamente, le norme danno i livelli minimi di luminanza e il tempo in cui devono essere raggiunti, il grado di uniformità, allo scopo di consentire di individuarli adeguatamente. L illuminazione di sicurezza oltre che con gruppi centralizzati può essere ottenuta tramite apparecchi autonomi, provvisti di una batteria di accumulatori, oggetto della Norma CEI (EN ) Apparecchi di illuminazione Parte 2 - Prescrizioni particolari Sezione 22: Apparecchi di emergenza. L utilizzo di piccoli gruppi batteria di accumulatori (mini inverter) in apparecchi di illuminazione di uso ordinario deve essere previsto dal costruttore di questi ultimi, che deve dichiarare la loro rispondenza alla Norma CEI (apparecchi di emergenza combinati). Alcuni servizi ed altri apparecchi elettromedicali per i quali è necessaria una alimentazione di sicurezza entro un tempo di 15 s risultano, ad esempio, i seguenti: ascensori destinati a funzionare in caso di incendio; sistemi di ventilazione per estrazione fumi; sistemi di chiamata; apparecchi elettromedicali che necessitano di una alimentazione di sicurezza entro 15 s, diversi da quelli indicati in della Norma CEI 64-8, per i quali è richiesto un tempo di intervento di 0,5 s; apparecchi elettrici di sistemi destinati a fornire gas per uso medico, compresi l aria compressa, il vuoto ed i gas anestetici, come pure i loro sistemi di monitoraggio; sistemi di rivelazione di incendi, di allarme in caso di incendio e di estinzione degli incendi. Vi sono apparecchi ed impianti, oltre quelli visti in precedenza, per i quali è richiesta comunque una buona disponibilità, che devono essere dotati di una illuminazione di sicurezza con tempi di intervento anche superiori a 15 s. La

24 sorgente deve garantire un autonomia adeguata, ad esempio minima di 24 h. Si fa presente tuttavia che il DM del Ministero degli Interni richiede per l alimentazione di sicurezza di impianti di rivelazione, allarme e illuminazione (di sicurezza) interventi entro 0,5 s. L individuazione di tali apparecchi ed impianti spetta al progettista, e comunque tra essi è possibile individuare i seguenti: apparecchi di sterilizzazione; impianti tecnici dell edificio, in particolare condizionamento dell aria, sistemi di riscaldamento e di ventilazione, servizi dell edificio, sistema di smaltimento dei rifiuti; apparecchi frigoriferi; apparecchi di cottura; apparecchiature per la carica batterie di accumulatori a servizio dei locali di gruppo 1 e 2. o Sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza (art ): Le sorgenti dovrebbero essere ubicate in appositi ambienti, accessibili solo a persone addestrate ed autorizzate. I locali, tra l'altro, devono essere convenientemente ventilati, tenendo conto della produzione di calore e della eventuale produzione di idrogeno (infiammabile) da parte delle batterie. In alcuni casi, per gruppi statici è necessario ricorrere al condizionamento dell'ambiente, allo scopo di garantire il funzionamento delle apparecchiature entro i limiti di temperatura previsti dai costruttori. Per piccoli gruppi statici, come quelli per lampade scialitiche, si può ricorrere ad un posizionamento in idonei locali attigui ai reparti interessati dall'alimentazione. In generale, le sorgenti richiedono particolare attenzione per: la protezione contro i contatti indiretti in dipendenza dello stato del neutro della diversa configurazione a cui può dar luogo; il sezionamento del neutro; la presenza di armoniche sul neutro, a causa dell'alimentazione di carichi non lineari e della presenza delle stesse sorgenti, che può comportare un suo più accurato dimensionamento; la protezione dalle sovracorrenti delle condutture a valle, a causa di possibili valori ridotti delle correnti di cortocircuito. La scelta e il dimensionamento delle sorgenti degli impianti di sicurezza e di riserva vanno fatti riferendosi al tipo di carichi da alimentare e, quindi, soprattutto: a loro caratteristiche, tempo di interruzione ammissibile, tempo di funzionamento, requisiti di disponibilità e continuità richiesti, variazioni consentite sui parametri tensione, frequenza, disturbi, possibili sovraccarichi transitori. Si fa presente che il DM del Ministero degli Interni prevede, per l illuminazione di sicurezza, un autonomia minima di 2 ore. Questa prescrizione può essere rispettata con l impiego di apparecchi di illuminazione autonomi, o di gruppi di continuità, supportati, se necessario,

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