NEL CUOREUORE DELLO SPORTPORT FONDAZIONE ANTONIO VALENTINO ONLUS

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1 NEL CUOREUORE DELLO SPORTPORT FONDAZIONE ANTONIO VALENTINO ONLUS

2 Introduzione La opera dal 2000 nel settore della ricerca scientifica per lo studio delle cardiomiopatie di origine genetica, causa di morte improvvisa giovanile. Nata per ricordare Antonio Valentino, deceduto nel dicembre del 1999 da una cardiomiopatia del ventricolo destro, la Fondazione costituisce oggi un punto di incontro per cittadini, istituzioni ed operatori sanitari, contribuendo alla diagnosi ed alla cura di tali patologie. Obiettivi della Fondazione sono: a) fornire informazioni sulle cause di morte improvvisa cardiaca giovanile ed, in particolare, sulla cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro; b) effettuare uno screening cardiologico dei sospetti appartenenti alle famiglie colpite, al fine di evidenziare la presenza di cardiomiopatie; c) indirizzare i soggetti a rischio individuati all interno delle famiglie sottoposte a screening verso un corretto follow-up cardiologico; d) fornire una consulenza genetica alle famiglie affette; e) istruire le famiglie presso le quali vivono soggetti a rischio di morte improvvisa sulle modalità di un intervento di primo soccorso in caso di arresto cardiaco.

3 Premessa La morte improvvisa (M.I.) giovanile rappresenta un evento raro, ma drammatico, che suscita una serie di interrogativi nel grande pubblico, tra cui in primo luogo la possibilità di prevenire (o ridurre) tali eventi. La giovane età dei pazienti e le circostanze repentine ed inaspettate del decesso fanno si che la M.I. giovanile eserciti un formidabile impatto sociale, amplificato dalla frequente familiarità di alcune delle patologie responsabili che possono rimanere misconosciute fino al momento del decesso (1). Nel linguaggio medico, la M.I. è definita come la cessazione repentina ed inaspettata delle funzioni vitali entro un ora dall inizio dei sintomi in soggetti sino ad allora in apparente buona salute o il cui stato di malattia cronica non facesse prevedere un esito repentino. Causa di M.I. sono alcune malattie cardiovascolari, in particolare la cardiopatia ischemica nei soggetti adulti (di età oltre i 35 anni) e le cardiomiopatie aritmogene nei giovani, usualmente su base genetica (cardiomiopatie, strutturali e non, ed aritmie dovute a mutazioni di geni codificanti per i canali ionici cardiaci). Un aspetto peculiare delle cardiomiopatie aritmogene è la stretta associazione tra l insorgenza della aritmia fatale e la pratica sportiva (2-4). Infatti, è stato dimostrato che l attività sportiva, in presenza di una cardiomiopatia spesso misconosciuta, induce l evento scatenante: l arresto cardiaco. In presenza di tali anomalie, il miocardio può diventare elettricamente instabile e si può innescare una tachiaritmia ventricolare rapida, che può degenerare in arresto cardiaco.

4 Strategie di intervento per prevenire la M.I. giovanile (1) A partire dagli anni 90 la ricerca medica ha chiarito le cause più frequenti della M.I. giovanile ed hanno diffuso il concetto che, se opportunamente ricercate, molte delle patologie responsabili possono essere identificate in vita, permettendo quindi di prevenire parte degli eventi fatali. A tal fine appare molto importante l effettuazione della visita medico-sportiva, che nel nostro paese rappresenta l unica occasione di prevenzione cardiovascolare nella popolazione giovanile. Nella maggior parte dei casi di arresto cardiaco, all evento assiste un testimone che potrebbe, se correttamente informato ed addestrato, attivare i soccorsi, iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare (BLS) e, se fornito di defibrillatore, effettuare anche la defibrillazione in tempi rapidi.

5 Strategie di intervento per prevenire la M.I. giovanile (2) E stato dimostrato, infatti, che un interevento precoce ed appropriato con manovre di rianimazione cardiopolmonare (BLS) e/o con defibrillatore semi automatico esterno (DAE) permette di ridurre significativamente il numero delle morti improvvise, salvando la vita ad una percentuale elevata di pazienti e contribuendo ad evitare (o ridurre) i danni cerebrali che conseguono ad un prolungato arresto di circolo (5,6). Il procedimento BLS comprende alcune tecniche di rianimazione condotte in sequenza, il cui obiettivo è il sostegno delle funzioni vitali (garantire un minimo di ossigenazione polmonare e di perfusione miocardia e cerebrale). Nel paziente privo di coscienza ma con attività respiratoria e cardiache conservate, il procedimento BLS garantisce una buona respirazione spontanea. Nel paziente privo di coscienza e senza attività respiratoria spontanea, il BLS garantisce un minimo apporto di ossigeno con la respirazione bocca a bocca e la disostruzione delle prime vie respiratorie (7,8).

6 Strategie di intervento per prevenire la M.I. giovanile (3) La defibrillazione elettrica rappresenta l unico presidio efficace per interrompere le tachiaritmie responsabili di arresto cardiaco. La scarica elettrica erogata dal defibrillatore è in grado di interrompere la aritmia maligna, ristabilendo il sincronismo tra l attività elettrica e la contrazione cardiaca. L efficacia della defibrillazione dipende dal tempo che intercorre tra l inizio della perdita di coscienza ed il momento dell erogazione del primo shock elettrico: più breve è il tempo, maggiori sono le probabilità di rianimare il paziente. Il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è uno strumento semplice e di facile uso (9), tanto da poter essere affidato anche a personale non medico dopo opportuno addestramento. I defibrillatori attuali sono anche in grado di fornire una diagnosi elettrocardiografica del ritmo cardiaco e di avvertire il soccorritore con allarme acustico o vocale se il paziente è in arresto cardiaco. Una volta rilevata l aritmia, il defibrillatore avverte con un allarme acustico di essere pronto ad erogare lo shock, che viene effettuato dal soccorritore mediante la semplice pressione di un pulsante. L utilizzo del DAE ha ridotto in maniera significativa i tempi di soccorso ed ha permesso di aumentare il numero di pazienti resuscitati da un arresto cardiaco (10).

7 Opere citate 1. Priori SG, Aliot E, Blomstrom-Lundqvist. Task Force on sudden cardiac death of the European Society Cardiology. Eur Heart J 2001;22: Myerburg RJ. Sudden death due to cardiac arrhytmias. N Engl J Med 2001, 345: Frolkis JP, Pothier CE, Blackstone EH, et al. Frequent ventricular ectopy after exercise as a predictor of death. N Engl J Med 2003,348: ACC/AHA/ESC 2006 Guidelines for management of patients with ventricular arrhytmias and the prevention of sudden cardiac death-executive summary. JACC 2006 vol. 48 n Guidelines 2000 for cardiopulmonary resuscitation and emergency cardiovascular care. Circulation 2000;102 (8 suppl): The American Heart Association in collaboration with the International Liaison Committee on Resuscitation. Guidelines 2000 for cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care. Part 6: advanced life support section 7: algorithm approach to ACLS emergencies : section 7A: principles and practice of ACLS. Circulation 2000;102:I American Heart Association guidelines for cardiopulmonary resuscitation and emergency cardiovascular care. Circulation 2005 ;112:IV Nolan JP, Deakin CD, Soar J, et al. European Resuscitation Council Guidelines for resuscitation 2005 Section 4. Adult advanced life support. Resuscitation 2005;67 Suppl 1.S Priori SG Bossaert LL, Chamberlain DA et al. ESC-ERC recommendations for the use of automated external defibrillators ( AEDs) in Europe. Eur Heart J 2004;25: Caffrey SL, Willoughby PJ, Pepe PE et al. Public use of automated external defibrillators N Engl J Med 2002;347:

8 Obiettivi e target di riferimento In accordo con le finalità istituzionali della Fondazione, sorta nella convinzione che la ricerca scientifica, unita alla divulgazione delle più moderne esperienze cliniche, possa aiutare a ridurre il fenomeno della M.I. cardiaca giovanile, si propone il progetto Nel cuore dello sport. Lo scopo del progetto è quello di diffondere le informazioni sulle cause e sui mezzi di prevenzione della morte improvvisa giovanile nei Centri e nelle Associazioni Sportive ad alto numero di frequenza dell hinterland romano, attraverso l organizzazione di corsi di formazione all uso del defibrillatore (BLS-D) per gli utenti sportivi (atleti, allenatori, dirigenti sportivi) che rappresentano il maggior target di riferimento della popolazione che si vuole proteggere dal rischio di M.I. giovanile.

9 Pianificazione ed operatività Il presente progetto, a cura diretta della, mira pertanto a curare i seguenti aspetti: 1. Individuazione dei Centri e delle Associazioni sportive a più alta frequentazione nei comuni dell interland romano. 2. Laddove la numerosità dei praticanti sportivi lo suggerisca e l organizzazione della società sportiva sia affidabile, la Fondazione offrirà un defibrillatore (DAE). 3. A seguire verrà svolto il corso BLS-D, riservato ad un numero ristretto di uditori selezionati tra dirigenti, allenatori, atleti, in modo da preparare un gruppo di operatori laici abilitati a fornire il primo soccorso. Il corso BLS-D verrà svolto da organizzazioni autorizzate (ad esempio, Croce Rossa, AMCO, etc..) che rilasceranno un certificato agli uditori. 4. Coinvolgimento degli Enti locali (Assessorato allo Sport, Ente sportivo) per un più idoneo e peculiare contatto con i rappresentanti sportivi e per una opportuna e rilevante visibilità del progetto attraverso i media. L inizio del progetto è previsto per febbraio 2009.

10 Obiettivi del Progetto e risultati attesi Fornire, mediante donazione, di un defibrillatore i Centri e le Associazioni Sportive di maggior rilievo, mettendo in condizione alcuni rappresentanti degli stessi di acquisire le dovute nozioni per il loro utilizzo attraverso corsi BLS-D certificati. Coinvolgere nel progetto le istituzioni locali, provinciali e regionali attraverso la concessioni di patrocini e la richiesta di campagne di sensibilizzazione a livello locale nei comuni prescelti per gli eventi. Coinvolgere i dirigenti, gli allenatori, i rappresentanti ed i responsabili delle Associazioni Sportive locali affinché possano svolgere un ruolo determinante nella sensibilizzazione alla prevenzione della Morte Improvvisa giovanile verso i ragazzi che svolgono attività sportiva. Veicolare il progetto a livello locale, provinciale e regionale attraverso comunicati stampa e la diffusione di materiale pubblicitario.

11 Preventivo di spesa (i costi sono suddivisi per singolo evento) Realizzazione grafica, distribuzione e stampa di volantini 300,00 Stampa di 300 brochure informative e 10 manifesti dell evento 500,00 Spese di Gestione: gestione contatti con autorità, associazioni e società sportive con invio di documentazione ed incontri locali, gestione corso, materiale tecnico, consulenza scientifica, ufficio stampa, spese telefoniche e postali) 1.000,00 Defibrillatore semi automatico 1.500,00 Corso BLS-D 2.000,00 TOTALE 5.300

12 Contatti e riferimenti Via Panama Roma tel info@avonlus.org Responsabile del Progetto prof. Antonio Pelliccia Dirigente Medico dell Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI Responsabile Attività Istituzionali e Segreteria Organizzativa Luciana Elefante tel luciana.elefante@avonlus.org

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