DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

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1 DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Capitolo V REGOLE TECNICHE VERTICALI

2 V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO Rischio a vità principale strategia an ncendio

3 V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO scopo e campo di applicazione Individuate dal progettista(o in specifica RTV) sulla base dei seguenti criteri: a. aree in cui si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose, materiali combustibili o infiammabili, in quantità significative; b. aree in cui si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell'incendio o dell'esplosione, c. aree in cui vi è presenza di impianti o componenti impiantistiche rilevanti ai fini della sicurezza antincendio (es. impianti aeraulici, di produzione del calore, distribuzione di gas infiammabili, trasformazione elettrica,...). d. aree con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/m 2, non occupate o con presenza occasionale e di breve durata di personale addetto. Lo stoccaggio di limitate quantità di liquidi infiammabili in armadi metallici per impieghi funzionali all'attività principale non è generalmente considerato rischio specifico Eventuali attività inserite nell'attività principale non sono di norma considerate aree a rischio specifico, ma sono progettate secondo le regole tecniche applicabili (Es. C.T. a servizio dell attività principale di ospedale)

4

5 Padiglione F1 Aree a rischio specifico Centrali Termiche F1 ed E 6 x 318 KW Gruppi elettrogeni F1 e E 2 x 265 kva Cabine M.T. F1 ed E e quadri B.T. gruppi frigoriferi, locali macchine condizionamento, Ascensori

6 V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO strategia antincendio In relazione alle risultanze della valutazione del rischio di incendio ed alle caratteristiche delle aree a rischio specifico, ilprogettistavalutaalmeno: a. inserimento delle aree a rischio specifico in compartimento antincendio autonomo (S.3), interposizione di distanze di separazione, riduzione delle superfici lorde di compartimento, ubicazione fuori terra o su piani poco profondi; b. installazione di impianti di controllo o estinzione dell'incendio con livello di prestazione non inferiore a II (protezionedibase); c. installazione di un impianto IRAI con livello di prestazione III(Rivel. Autom.); d. predisposizione di sistemi per il controllo fumi e calore con livello di prestazione non inferiore a II (smaltimento fumo e calore d'emergenza); e. predisposizione di idonee misure di gestione della sicurezza antincendio; f. effettuazione della valutazione del rischio di esplosione(v.2). Nel caso di compartimentazione multipiano dell'attività, le aree a rischio specifico devono comunque essere inserite in compartimento autonomo.

7 V.3 Ascensori Attuale D.M. 15 settembre 2005 ma + PULITO Indicazioni di prevenzione incendi o legate Operatività VVF e GSA. Per la disposizioni tecniche di settore (macchinario e impiantistiche norme tecniche di settore. Per vani degli ascensori devono intendersi: a. i locali macchinario; b. i locali pulegge di rinvio; c. i vani di corsa; d. le aree di lavoro destinate agli impianti di sollevamento

8 V.3 Ascensori -Classificazioni SA: vani aperti SB: vani protetti; SC: vani a prova di fumo SD:vani per ascensori antincendio; SE: vani per ascensori di soccorso.

9 V.3 Ascensori Strategia antincendio NO profili di rischio. Il capitolo fornisce ilcomefare DOVEeQUANDO RTO (esodo, operatività) e RTV S.4.9 Esodo in presenza di occupanti con disabilità Almeno un Ascensore antincendio S Soluzioni conformi per il livello di prestazione IV 32m<H<54m Almeno un Ascensore antincendio H > 54m Almeno un Ascensore soccorso

10 V.3 Ascensori Prescrizioni comuni 1. materiale non combustibile: a. le pareti, le porte ed i portelli di accesso; b. i setti di separazione tra vano di corsa, locale del macchinario, locale delle pulegge di rinvio; c. l'intelaiatura di sostegno della cabina. 2. I fori di comunicazione attraverso i setti di separazione per passaggio di funi, cavi o tubazioni, devono avere le dimensioni minime indispensabili. 3. Per i vani degli ascensori illpiidicontrollodifumiecalore (Seq f 600MJ/m 2 A/40ilD.M.15/9/20053%Aconmindi0,2m 2 ). 4. Se i compartimenti serviti sono dotati di IRAI, l'ascensore dovrebbe essere realizzato secondo la norma UNI EN (interazione IRAI/ascensore e ritorno a piano designato). 5. locale macchine 1 estintore, secondo i criteri previsti al capitolo controllo e spegnimento. NB.Lepareti,ilpavimentoediltettodellacabinainmaterialiinclasse1ita????NO, inserito da SB

11 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensori SB 1. Vano protetto o inserito in vano scala protetto (porte di accesso possono essere realizzate secondo norma EN 81-58) 2. REI del compartimento; in ogni caso Pareti, pavimento e tetto della cabina in materialigm2 Ascensori SC SB+ a prova di fumo

12 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensore SD antincendio Utilizzato dai passeggeri e munito di ulteriori protezioni, comandi e segnalazioni che lo rendono in grado di essere impiegato sotto il controllo diretto dei VVF in caso di incendio (evacuazione assistita di persone). NON conteggiati ai fini esodo. Atrio protetto: compartimento protetto dall'incendio che fornisce un accesso protetto dall'area di utilizzo dell'edificio verso gli ascensori antincendio. Caratteristiche del filtro. La superficie lorda dell'atrio protetto non può essere inferiore a 5 m 2.

13 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensori SD SC + REI 60 Conforme UNI EN pareti, pavimento e tetto della cabina materiali non combustibili Sbarco al piano di riferimento su luogo sicuro direttamente o mediante percorso protetto

14 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensori SD SC + UNI EN Alimentazione secondaria posta in area protetta Le apparecchiature elettriche all'interno dell'ascensore antincendio e sopra la cabina, poste entro 1,0 m da ogni parete che contenga una porta di piano, devono essere protette da gocciolamenti e spruzzi d'acqua oppure essere munite di protezioni classificate almeno IPX3

15 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensori SD SC + UNI EN 81-72

16 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensori SE SD + Atri protetti indipendenti dal sistema delle vie d'esodo dell'attività, per evitare interferenze tra l'opera dei Vigili del fuoco e l'esodo. N. ascensori SE deve servire l'intera S piano. Dimensioni interne della cabina e degli atri protetti stabilite in accordo con il Comando Porte di piano e di cabina devono essere ad azionamento manuale, la porta di cabina deve essere ad una o più ante scorrevoli orizzontali. Interruttore a chiave, posto a ogni piano servito, deve consentire ai VVF di chiamare direttamente l'ascensore di soccorso.

17 V.3 Ascensori -prescrizioni Ascensori SE SD + Riporto della cabina al piano di riferimento del compartimento mediante manovra. In caso di uso improprio, dispositivo di riporto al piano di riferimento del compartimento. Un allarme luminoso ed acustico deve segnalare il fallimento di questa manovra al personale dell'edificio; tale allarme non deve essere operativo quando l'ascensore è sotto il controllo dei Vigili del fuoco.

18 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 alternativa al DM 22/02/2006 Scopo e Campo di applicazione edifici o locali adibiti ad uffici > 300 pppresenti Classificazioni F(numero persone presenti) OA: 300< n 500; OB: 500< n 800; OC: n > 800. F(quota max piani) (NOh antincendio ) HA: h 12 m; HB: 12 m < h 24 m; HC: 24 m < h 32 m; HD: 32 m < h 54 m; HE: h > 54 m.

19 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 Campo di applicazione > 300 pppresenti Classificazioni F(numero persone presenti) OA: 300< n 500; OB: 500< n 800; OC: n > 800. VS DM 22/2/2006 Campo di applicazione >25 persone presenti F(numero persone presenti) tipo 3 : 300< n 500; tipo 4 : 500< n 1000; tipo 5 : n > 1000.

20 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 Classificazione F(tipologia locali) TA locali destinati agli uffici e spazi comuni TM depositi o archivi di superficie lorda maggiore di 25 m 2 e carico di incendio specifico qf > 600 MJ/mq TO locali con affollamento > 100 persone TK locali con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/mq (aree a rischio specifico) ; TT locali in cui siano presenti quantità significative di apparecchiature elettriche ed elettroniche, locali tecnici rilevanti ai fini della sicurezza antincendio(centri elaborazione dati, stamperie, cabine elettriche,...) TZ altre aree

21 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 Profili di rischio Individuati secondo la metodologia del capitolo G.3

22 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 Strategia antincendio V Devono essere applicate tutte le misure antincendio della RTO attribuendo i livelli di prestazione secondo i criteri in esse definiti. 2. Devono essere applicate le prescrizioni del capitolo V.1inmeritoalleareearischiospecificoeV3. 3. Nei seguenti paragrafi sono riportate indicazioni complementari (aggiuntive/sostitutive) alle soluzioni conformi previste nella RTO

23 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V Reazione al fuoco

24 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V Resistenza al fuoco

25 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V Resistenza al fuoco VS DM 22/2/2006 piani interrati: R e REI/EI 90; H< 24 m: R e REI/EI 60; H compresa tra 24 e 54 m: R e REI/EI 90; H > 54 m: R e REI/EI Per edifici di tipo isolato fino a tre piani fuori terra, ad esclusione dei piani interrati, sono con-sentite caratteristiche di resistenza al fuoco R e REI/EI 30 qualora compatibili con il carico di in-cendio.

26 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V Compartimentazione

27 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V Compartimentazione

28 ESODO V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 Nessuna indicazione integralmente capitolo S4 RTO In prima approssimazione per L.P.=1, A>300 persone R vita = A2 Lunghezza 60 m e 25 m c. cieco R vita = B2 Lunghezza 50 m e 20 m c. cieco VS DM 22/2/2006 La lunghezza massima del percorso di esodo e' fissata in: 45 m (dalla porta di ciascun locale) 30 m su scala protetta e 15 m c. ciechi

29 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V controllo dell incendio L'attività deve essere dotata di misure di controllo dell'incendio secondo i livelli di prestazione previsti in tabella Preferenza di naspi rispetto ad idranti Normatore prevede L.P. III già da 12m in RTO L.P.II sino a 32m.

30 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V controllo dell incendio VS

31 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 V Rivelazione e allarme VS DM 22/2/2006 Negli uffici deve essere prevista l'installazione in tutte le aree di: segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi

32 V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016 Controllo di fumi e calore Nessuna indicazione integralmente capitolo 8 RTO V gestione della sicurezza antincendio

33 V.5 ALBERGHI Decreto 09/08/2016 alternativa al DM 9 aprile 1994, DM 6 ottobre 2003 e Decreto 14 luglio 2015 Scopo e Campo di applicazione strutture > 25 posti letto (NO RIFUGI ALPINI)

34 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 Classificazioni F(numero posti letto) PA: 25< p 50; PB: 50< p 100; PC: 100< p 500; PD: 500< p 1000; PE: p > 1000 F(quota max piani) (NOh antincendio ) HA: h 12 m; HB: 12 m < h 24 m; HC: 24 m < h 32 m; HD: 32 m < h 54 m; HE: h > 54 m.

35 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 Classificazioni F(numero posti letto) PA: 25< p 50; PB: 50< p 100; PC: 100< p 500; PD: 500< p 1000; PE: p > 1000 F(quota max piani) (NOh antincendio ) HA: h 12 m; HB: 12 m < h 24 m; HC: 24 m < h 32 m; HD: 32 m < h 54 m; HE: h > 54 m.

36 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 Classificazione F(tipologia locali) TA spazi riservati, occupanti in stato di veglia e conosce l edificio TB spazi comuni, occupanti in stato di veglia e NON conosce l edificio TC spazi di riposo TM depositi o archivi di superficie lorda maggiore di 25 m 2 e carico di incendio specifico qf > 600 MJ/mq TO locali con affollamento > 100 persone TK locali con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/mq (aree a rischio specifico) ; TT locali in cui siano presenti quantità significative di apparecchiature elettriche ed elettroniche, locali tecnici rilevanti ai fini della sicurezza antincendio(centri elaborazione dati, stamperie, cabine elettriche,...) TZ altre aree (lavanderie, stirerie, locali cottura, ecc.)

37 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 Profili di rischio Individuati secondo la metodologia del capitolo G.3

38 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 Strategia antincendio V Devono essere applicate tutte le misure antincendio della RTO attribuendo ilivelli di prestazione secondo i criteri in esse definiti. 2. Devono essere applicate le prescrizioni del capitolo V.1 in merito alle aree a rischio specifico e V3. 3. Nei seguenti paragrafi sono riportate indicazioni complementari (aggiuntive/sostitutive) alle soluzioni conformi previste nella RTO 4. Per le attività esercite in diverse opere da costruzione, anche adiacenti, purchécompartimentate, le misure antincendio devono essere correlate al numero di posti letto della singola opera da costruzione 5. Per le attività di cui al precedente punto 4, aventi una singola opera da costruzione, posti letto <25, si applicano solo le misure antincendio del paragrafo V.5.6.

39 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Reazione al fuoco

40 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Resistenza al fuoco

41 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Resistenza al fuoco VS DM 09/04/1993 VS DM 14/07/2005 (25<p.l. 50 esistenti) R/REI >30; 4 piano f.t. Livello III di prestazione di DM 9 marzo 2007, tetti di copertura non collaboranti alla statica complessiva del fabbricato, indipendentemente dall altezza dell edificio, R>30

42 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Compartimentazione

43 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Compartimentazione

44 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Esodo Esodo

45 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 In prima approssimazione per L.P.=1, R vita = C2 Lunghezza 30m e 15m c. cieco VS DM 09/04/1993 La lunghezza massima del percorso di esodo e' fissata in: 40m (dalla porta di ciascun locale) 30 m su scala protetta dirett. su luogo sicuro (fino a 6p. f.t) e 15 m c. ciechi

46 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Controllo dell incendio livelli di prestazione previsti in tabella Normatore prevede L.P. III già da 12m in RTO L.P.II sino a 32m.

47 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Controllo dell incendio VS DM 09/04/1993

48 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 V Rivelazione ed allarme livelli di prestazione previsti in tabella VS DM 09/04/1993 capienza superiore a 100 posti letto deve essere prevista l'installazione di un impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi

49 V.5 ALBERGHI -Decreto 09/08/2016 Controllo di fumi e calore Nessuna indicazione integralmente capitolo 8 RTO V gestione della sicurezza antincendio

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