6 Rischio idraulico per esondazione fiume Po

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1 6 Rischio idraulico per esondazione fiume Po 6.1 Assetto idraulico del fiume Po Il Po nasce a Piana del Re, sul fianco settentrionale del monte Monviso a metri sul livello del mare e si dirige verso il Mare Adriatico snodandosi, da ovest a est, lungo il 45 parallelo. Il bacino imbrifero del Po si estende su una superficie di circa kmq, la maggior parte dei quali sono costituiti da territori collinari e montani. In provincia di Pavia, il Po riceve i seguenti affluenti: i fiumi Sesia, Ticino, Olona e Lambro e i torrenti Agogna e Terdoppio in sinistra idrografica i torrenti Curone, Staffora, Luria, Coppa, Scuropasso, Versa e Bardoneggia in sponda destra. L aspetto attuale del fiume è fortemente influenzato dagli interventi di difesa spondale e di arginatura operati dall uomo a partire dalla fine dell Ottocento e negli anni recenti in particolare a seguito delle alluvioni verificatesi nel secolo scorso; alcune modificazioni del tracciato, tra cui il taglio delle anse, hanno progressivamente ridotto le zone allagabili e hanno consentito di stabilizzare l alveo di magra e di assicurare un battente d acqua minimo, per attenuare i consistenti effetti delle derivazioni ad uso industriale ed irriguo. L antropizzazione progressiva del Po ha innescato, nel corso del tempo, fenomeni di erosione e di deposito che hanno portato ad un interramento dei rami secondari dei sistemi di lanche. Il fiume Po risulta avere un alveo a fondo mobile, inciso in sedimenti incoerenti facilmente mobilizzabili secondo l intensità della corrente. Le più importanti alluvioni del XX secolo risultano quelle degli anni 1907, 1914, 1926 (anno in cui si verificarono due piene), 1928, 1937, 1945, 1951, 1953, 1957, 1959, 1966, 1968, 1976, 1994, mentre la più recente risale all Ottobre del In base ai rilevamenti idrometrici per il tronco del fiume Po dal Ponte della Becca a Piacenza, lungo circa 60 km, i tempi di propagazione del colmo di piena variano fra le 10 e le 16 ore, con un tempo medio di propagazione di 13 ore. 6.2 Analisi di rischio idraulico per esondazione fiume Po La definizione di rischio che si assume è quella proposta dall UNESCO nel 1986 in cui il rischio R esprime il "danno atteso" e dipende pertanto dal danno che può essere prodotto dall'evento e dalla probabilità di occorrenza del fenomeno, esso pertanto è espresso dalla seguente equazione: 6-Rischio idraulico fiume Po 1

2 R = H D =H (V E) Dove H è la pericolosità, ovvero la probabilità che un determinato fenomeno, con caratteristiche date, avvenga in un determinato spazio fisico ed in un determinato arco temporale; D è il danno, ovvero il prodotto tra il valore degli elementi a rischio (E) e la loro vulnerabilità (V) definita come il grado di danneggiamento (da 0 a 1) che ciascun elemento a rischio subisce a causa del fenomeno considerato. La rappresentazione cartografica del rischio si realizza quindi attraverso la realizzazione ed il successivo confronto tra le carte della "pericolosità" e quelle del "danno" La pericolosità sul territorio La pericolosità esprime la probabilità che un fenomeno di determinate caratteristiche accada sul territorio di interesse legandolo ad una valutazione del tempo intercorrente tra due manifestazioni di caratteristiche simili. Per il territorio di Arena Po, Portalbera e San Cipriano Po, non ci sono studi e analisi di rischio idraulico di dettaglio pertanto la pericolosità del territorio è stata definita con riferimento alle fasce fluviali del Piano per l Assetto Idrogeologico (PAI). Pertanto, si è proceduto associando alle fasce del PAI un grado di pericolosità in funzione della probabilità di accadimento. Tale scelta, è supportata dalle informazioni desunte dalla memoria storica in merito ad eventi pregressi e a valutazioni qualitative che tengono conto delle caratteristiche morfologiche del territorio e dei sistemi arginali esistenti oggi. Il grado di pericolosità è stato assegnato secondo il criterio del tempo di ritorno: Fascia A, eventi con T R <200 anni : pericolosità P4 Fascia B, eventi con T R =200 anni: pericolosità P3 Fascia C, eventi con T R >200 anni: pericolosità P2 6-Rischio idraulico fiume Po 2

3 Figura 1 Perimetrazione delle fasce Fluviali PAI sui territori interessati Il territorio comunale di San Cipriano Po ricade interamente nella perimetrazione dalle fasce fluviali del PAI sia in sponda destra sia in sponda sinistra del fiume Po, mentre Arena Po e Portalbera ricadono esclusivamente nella perimetrazione delle fasce PAI solo in sponda destra del Po. La fascia B del PAI, ricade al margine dei centri abitati dei comuni di Arena Po e Portalbera invece, la fascia C del PAI, come evidenziato in figura 1 arriva fino al margine del nucleo abitato di San Cipriano Po. 6-Rischio idraulico fiume Po 3

4 Figura 2 Carta della pericolosità per il territorio di Arena Po, Portalbera e San Cipriano Po La classe di rischio più elevata P4 interessa la aree libere più prossime alle sponde del fiume, corrispondenti alle aree golenali, mentre la classe P3 interessa le aree agricole in sponda; la classe P2 con grado di pericolosità medio-basso si estende dall argine maggiore fino ai centri abitati di Arena Po, Portalbera e San Cipriano Po Il danno atteso Il termine danno D esprime l'entità dei danni dato il verificarsi di un fenomeno ed è definito dal prodotto del valore degli elementi a rischio, esposizione E per la loro rispettiva vulnerabilità V. La vulnerabilità V esprime invece il grado di perdita (0 = perdita nulla, 1 = perdita completa), prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio, risultante dal verificarsi del fenomeno; non potendo valutare l effetti grado di perdita dei beni esposti si considera la condizione peggiore ossia la perdita totale del bene quindi V=1. Pertanto, si assume il danno pari all esposizione: D = E Gli elementi esposti a rischio sono rappresentati dalla popolazione, dalle proprietà, dalle attività economiche, dai servizi pubblici e dai beni ambientali e culturali che possono subire un danno in conseguenza del verificarsi di un fenomeno critico. Ai fini dello studio, si è proceduto a individuare le varie tipologie di elementi a rischio ai quali è stata, successivamente, assegnata una classe di esposizione così come riportato in tabella: 6-Rischio idraulico fiume Po 4

5 Classi di esposizione E1 E2 E3 E4 Tipologia elementi a rischio Aree disabitate o improduttive; demanio pubblico non edificato e/o edificabile Aree con limitata presenza di persone; edifici isolati; infrastrutture viarie minori; zone agricole o a verde pubblico Nuclei urbani non densamente popolati; insediamenti industriali, artigianali e commerciali minori; infrastrutture viarie secondarie (strade statali, provinciali e comunali) Centri urbani; grandi insediamenti industriali e commerciali; beni architettonici, storici e artistici; principali infrastrutture viarie; servizi di rilevante interesse sociale; zona campeggi e villaggi turistici Per quanto concerne il territorio di Arena Po, Portalbera e San Cipriano Po, la classificazione degli elementi vulnerabili è stata condotta attraverso un analisi a scala territoriale basata sulla cartografia dell uso del suolo del Documento di Piano dei rispettivi PGT. Come emerge dalla carta di uso del suolo, le aree ricadenti nelle fasce fluviali del PAI sono prevalentemente libere da edificazioni e destinate alla coltivazione di seminativi e pioppeti; tuttavia, va riscontrato che i centri abitati di Arena Po, e Portalbera ricadono nella fascia di esondazione del fiume Po, in prossimità dell argine maggiore. Figura 3 Vista aerea del centro abitato di Arena Po, Portalbera e San Cipriano Po a rischio esondazione 6-Rischio idraulico fiume Po 5

6 6.2.3 Le classi di rischio Le valutazioni della pericolosità e del danno, effettuate mediante i metodi approcciati, inserite nell equazione del rischio hanno consentito di individuare i vari gradi di rischio a cui sono sottoposte le diverse porzioni di territorio soggette ad esondazione. La classificazione del rischio sul territorio viene effettuata sulla base di quattro livelli che si differenziano per il grado di tollerabilità e per le attività di prevenzione da attuarsi. La successiva tabella riassume le caratteristiche di ogni classe. R1 R2 R3 R4 Rischio Nullo o basso Moderato Alto Molto alto Descrizione Rischio trascurabile Rischio socialmente tollerabile (non sono necessarie attività di prevenzione) Rischio non socialmente tollerabile (sono necessarie attività di prevenzione) Rischio di catastrofe (sono necessarie attività di prevenzione con assoluta priorità) In tabella si fa riferimento al concetto di "rischio accettabile" (o tollerabile) per indicare il rischio connesso con una probabilità di accadimento dell'evento e/o un'entità di danno potenziale compatibili con il contesto socio-economico del territorio considerato. La seguente matrice, invece, propone le relazione tra le pericolosità e il danno e i diversi gradi di rischio corrispondenti; infatti, il grado di rischio in un area con pericolosità elevata può essere modesto se il danno in essa non è rilevante. Oppure, nelle aree dove il danno è rilevante, il rischio potrà essere nullo se la pericolosità è nulla. 6-Rischio idraulico fiume Po 6

7 D1 D2 D3 D4 P1 R1 R1 R1 R1 P2 R1 R2 R2 R3 P3 R1 R2 R3 R4 P4 R1 R3 R4 R4 Dall applicazione di questa matrice di dati al territorio di Portalbera e San Cipriano Po, si è ottenuta la carta del rischio idraulico per il territorio che risulta essere classificato in classe R3. Il territorio di Arena Po invece, come si può notare dalla seguente figura risulta essere classificato in classe R4. Figura 4 Particolare di Arena Po estratto dalla carta di valutazione del rischio del PGT vigente (si distinguono le aree campite in rosa dove le acque della piena supererebbero il metro di altezza R4; in giallo le aree dove le acque non raggiungerebbero il metro di altezza R2; in verde sono le aree all interno del PAI che non si allagherebbero R1 secondo il DGR. 7/7365) 6-Rischio idraulico fiume Po 7

8 6.3 Il Sistema di Allertamento per il rischio idrogeologico La Direttiva del PCM del 27 febbraio 2004 introduce il Sistema Nazionale di Allerta Distribuito il quale si basa sulle relazioni costituite tra il Centro Funzionale Centrale, istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, ed i Centri Funzionali Decentrati, istituiti presso le regioni. Tali Centri Funzionali svolgono la propria attività, supportati da Centri di Competenza, sia durante i periodi di crisi (cosiddetto tempo reale ) che durante i periodi intercorrenti due emergenze ( tempo differito ) con diverse attività che si esplicano nelle diverse fasi nelle quali tali periodi sono stati suddivisi. Nella successiva tabella sono sinteticamente riportate le attività di queste fasi: TEMPO FASE ATTIVITA REALE DIFFERITO Previsione Monitoraggio e sorveglianza Assimilazione dei dati osservati e/o elaborazione della previsione circa la natura e l'intensità degli eventi meteorologici attesi Previsione degli effetti che il manifestarsi di eventi critici dovrebbe determinare sul dominio territoriale attribuito a ciascun Centro Funzionale Valutazione del livello di criticità complessivamente atteso nelle zone d'allerta, ottenuto anche confrontando le previsioni elaborate con i valori delle soglie adottate Emissione dell avviso meteo regionale Composizione e rappresentazione di dati meteoclimatici rilevati sia da piattaforme satellitari, radiosonde e sonde aerostatiche, che da stazioni strumentali e reti a terra Composizione e rappresentazione di dati idropluviometrici Previsione a brevissimo termine sia dell'evoluzione dell'evento che dei relativi effetti attraverso il now casting meteorologico, cioè l'uso di modelli meteorologici ad area limitata inizializzati sulla base delle informazioni radar meteorologiche e pluvioidrometriche raccolte in tempo reale, e quindi di modelli idrologici-idraulici-idrogeologici, oppure attraverso il solo uso dei modelli idrologici- idrauliciidrogeologici inizializzati dalle misure pluvioidrometriche raccolte in tempo reale Verifica del livello di criticità in essere e previsto, attraverso il confronto delle misure rilevate con le soglie adottate e/o con eventuali notizie fornite da osservatori locali debitamente istruiti Gestione della rete dei Centri Funzionali e del sistema di monitoraggio e continuo controllo della sua corretta operatività Progettazione e realizzazione degli adeguamenti e degli ampliamenti necessari Permanente attività di studio, definizione ed aggiornamento delle zone, delle soglie di allerta e dei relativi scenari 6-Rischio idraulico fiume Po 8

9 Ciascun Centro Funzionale decentrato è un sistema generalmente organizzato in tre grandi aree alle quali possono concorrere per lo svolgimento delle diverse funzioni altre strutture regionali e/o Centri di Competenza. La seguente figura riporta lo schema organizzativo di un Centro Funzionale Decentrato e il sistema di connessione con le altre strutture. Nella successiva figura si riporta invece uno schema esemplificativo del sistema di relazione tra i Centri di Competenza Regionali e Nazionali, i Centri Funzionali Decentrati ed il Centro Funzionale Centrale. 6-Rischio idraulico fiume Po 9

10 6.3.1 Zone omogenee d allerta La D.G.R. n. 8/8753 del 22 dicembre 2008, aggiornata con il D.D.U.O. n del 22/12/2011 suddivide il territorio regionale in zone omogenee di allerta intese come ambiti territoriali sostanzialmente uniformi riguardo gli effetti al suolo, cioè i rischi che si considerano. Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, il principale fenomeno naturale sono le precipitazioni, ma anche altri fattori, quali la quota dello zero termico, possono incidere in modo importante sulla gravità del rischio che si genera. I conseguenti criteri considerati per definire le aree omogenee sono di natura meteorologica, orografica, idrografica e amministrativa. Il criterio prioritario d omogeneità è rappresentato dalla valutazione del regime delle precipitazioni sulle quali incide in modo rilevante l orografia del territorio. I rilievi, infatti, forzando il sollevamento delle masse d aria, contribuiscono alla formazione delle nubi e delle precipitazioni. Il criterio idrografico è decisivo sull evoluzione dei fenomeni di piena, perché la pioggia caduta all interno di un bacino idrografico genera effetti sul territorio dello stesso bacino. I confini amministrativi permettono infine di rendere le fasi di allerta e di prima risposta all insorgenza di rischi più semplici e veloci. CODICE DENOMINAZIO NE DESCRIZIONE A Alta Valtellina Comprende l alta Valtellina a partire dal comune di Tirano verso monte PROVINCE INTERESSATE SO B Media-bassa Valtellina Comprende la media-bassa Valtellina, dal comune di Tirano fino al lago di Como SO C Nordovest Comprende il bacino del Verbano, parte del bacino Ceresio, il bacino del Lario e la Valchiavenna. D Pianura Occidentale Comprende l area milanese, il bacino Ticino sub lacuale, l alto bacino dei fiumi Olona, Lambro, il bacino del fiume Olona, la Lomellina, la pianura milanese, bergamasca, lodigiana e parte della cremonese. È delimitata a sud dal fiume Po e dal limite pedeappenninico in provincia di Pavia. E Oltrepò Pavese Coincide con l Oltrepò Pavese; il limite nord dell area si attesta al limite pedeappenninico F Pianura Orientale G Garda - Valcamonica Delimitata dalla linea pedemontana a nord e dal confine regionale a sud comprende la pianura bresciana, mantovana, parte della pianura cremonese e la sponda destra di pianura della provincia di Bergamo. Identificabile con parte della provincia di Brescia e delimitata ad ovest dal bacino dell Oglio e a sud dalla linea pedemontana (basso Lago Garda). H Prealpi Centrali Delimitata dalla linea pedemontana a sud, dallo spartiacque del bacino dell Oglio ad est, dallo spartiacque a ridosso della testata bacino fiume Brembo -Serio a nord e dal bacino del Brembo ad est. VA, CO, LC, SO VA, CO, LC, MZ, MI, CR, LO, PV PV BG, BS, CR, MN BS, BG BG, LC Tabella 1 Descrizione delle zone omogenee per il rischio idrogeologico 6-Rischio idraulico fiume Po 10

11 Figura 5 Zone omogenee di allerta per il rischio idrogeologico I comuni di Arena Po, Bosnasco, Portalbera e San Cipriano Po ricadono nella zona omogenea D Pianura Occidentale; Zenevredo invece, ricade nella zona omogenea E Oltrepò Pavese Zone di allerta per rischio idraulico localizzato sul fiume Po L Avviso di criticità per rischio idraulico localizzato sul Fiume Po nasce dall esigenza di allertare la porzione di territorio lombardo interessata da eventi di piena del fiume. Pur essendo un ambito limitato territorialmente, l importanza del corso d acqua e l entità dei possibili fenomeni ad esso collegati, è tale da rendere necessaria un attenzione maggiore di qualsiasi altro rischio localizzato. Inoltre, per la natura del fenomeno, le piene del Po possono interessare il territorio lombardo anche in ritardo rispetto a precipitazioni sulla nostra regione, ma soprattutto sul bacino più a monte del Po. I livelli restano elevati anche per diversi giorni, ma le criticità maggiori, che si manifestano in prossimità del passaggio del colmo di piena, richiedono la definizione di specifiche Zone di allerta. 6-Rischio idraulico fiume Po 11

12 Si è deciso infine di considerare all interno di queste Zone tutti i comuni i cui limiti amministrativi sono compresi, anche solo parzialmente, all interno delle tre fasce fluviali PAI (fasce A, B e C), interessabili quindi da fenomeni di piena con tempo di ritorno fino a 500 anni. Sulla base dei criteri sopra descritti si sono definite 8 Zone, che tengono conto anche delle confluenze con i maggiori affluenti e della disponibilità di previsioni idrauliche in sezioni di riferimento. Figura 6 Zone di allerta per rischio idraulico localizzato fiume Po I territori di Arena Po e Portalbera ricadono nella zona omogenea PO3 che comprende 13 comuni; San Cipriano ricade nella zona omogenea PO2 comprendente 40 comuni nel tratto del fiume Po racchiusi tra la confluenza del torrente Agogna e la confluenza del fiume Ticino. 6-Rischio idraulico fiume Po 12

13 6.3.3 Codici di allerta Per il rischio idrogeologico si fa riferimento ai seguenti codici di allerta Livello di criticità Codice Descrizione Assente 0 Non sono previsti fenomeni naturali responsabili dell attivazione del rischio considerato Criticità ordinaria 1 Criticità moderata 2 Criticità elevata 3 Emergenza 4 Sono previsti fenomeni naturali, che si ritiene possano dare luogo a criticità, che si considerano comunemente ed usualmente accettabili dalla popolazione. Livello di criticità riconducibile a eventi governabili dalle strutture locali competenti mediante l adozione di misure previste nei piani di emergenza e il rinforzo dell operatività con l attivazione della pronta reperibilità Sono previsti fenomeni naturali che non raggiungono valori estremi e che si ritiene possano dare luogo a danni ed a rischi moderati per la popolazione, tali da interessare complessivamente una importante porzione del territorio considerato Sono previsti fenomeni naturali suscettibili di raggiungere valori estremi e che si ritiene possano dare luogo a danni e rischi anche gravi per la popolazione, tali da interessare complessivamente una consistente quota del territorio considerato Di fronte a situazioni estremamente gravi, in cui i danni si stanno già manifestando in modo diffuso e le azioni devono essere innanzitutto indirizzate a portare aiuto alla popolazione, perde di significato parlare di livello di criticità elevata Soglie di criticità e soglie di allerta Relativamente alle dinamiche legate al rischio di tipo idrogeologico la D.G.R. 8/8753 individua due tipologie di soglia: le soglie di criticità: si intendono i valori indicativi di prefissati livelli di rischio; per queste soglie si considerano tre livelli di criticità: ordinaria, moderata ed elevata. le soglie di allerta: sono rappresentate dai valori da associare ad alcuni parametri, in grado di fornire ai decisori, con un certo anticipo, indicazioni sulla gravità del fenomeno che sta approssimandosi; anche per queste soglie si considerano tre livelli, analoghi ai livelli di criticità: ordinaria, moderata ed elevata. 6-Rischio idraulico fiume Po 13

14 Le soglie di criticità sono definite dal CFR-RL sulla base delle previsioni meteorologiche e degli studi statistici effettuati nel corso del tempo, mentre le soglie di allerta sono funzioni locali dipendenti dalle caratteristiche territoriali specifiche e vengono definite sulla base dei fenomeni pregressi (frane, esondazioni, alluvioni ecc.). La Regione Lombardia ha sviluppato un proprio sistema di identificazione dei valori di pioggia che fanno passare da una fase alla successiva: S 0 rappresenta la soglia di criticità che fa passare dallo stato di normalità allo stato di criticità ordinaria; S 1 definisce il passaggio dalla fase di criticità ordinaria alla fase di criticità moderata; S 2 definisce il passaggio dalla fase di criticità moderata alla fase di criticità elevata. Condizioni di criticità S 0 S 1 S 2 Normalità Criticità ordinaria Criticità moderata Criticità elevata Il valori pluviometrici di soglia per le aree omogenee sono i seguenti: Aree omogenee A B C D E F G H S0 min (mm/12h) S0 min (mm/24h) S1 min (mm/12h) S1 min (mm/24h) S1 min (mm/48h) S2 min (mm/12h) S2 min (mm/24h) S2 min (mm/48h) 30,00 35,00 40,00-25,00-35,00 40,00 40,00 50,00 60,00 50,00 35,00 50,00 50,00 60,00 35,00 45,00 55,00-30,00-45,00 50,00 50,00 65,00 80,00 70,00 45,00 70,00 70,00 75,00 65,00 85,00 120,00 95,00 65,00 95,00 95,00 110,00 60,00 70,00 85,00-55,00-75,00 80,00 80,00 90,00 115,00 100,00 75,00 100,00 100,00 110,00 130,00 145,00 190,00 160,00 115,00 160,00 155,00 180,00 6-Rischio idraulico fiume Po 14

15 6.3.5 La Procedura di Allertamento La D.G.R. n. 8/8753 codifica la procedura di allertamento per il rischio idrogeologico ed idraulico che si riporta nella seguente tabella: ORGANO RESPONSABILE ATTIVITÀ / DOCUMENTI INFORMATIVI TEMPI ORGANO DESTINATARIO / EFFETTI Veglia meteo / La Veglia meteo ed il Centro funzionale Ministeri Regioni CF centrale centrale presso il Dipartimento di Protezione presso civile garantiscono sussidiarietà operativa ai Dipartimento Centri funzionali regionali fintantoché non Protezione siano operativi, o per limitate e giustificate civile nazionale impossibilità ad effettuare il servizio. (Presidenza Assicura una generale sorveglianza Consiglio dei radarmeteorologica e idropluviometrica del Ministri) territorio nazionale e la mosaicatura delle informazioni provenienti dalle Regioni. Predispone e diffonde quotidianamente un Avviso di condizioni meteorologiche avverse, integrato dagli Avvisi di condizioni meteorologiche avverse regionali, contenente indicazioni circa il periodo di validità, la situazione meteorologica ed il tipo di evento attesi, il tempo di avvento e la durata della sua evoluzione spazio temporale. Predispone e diffonde un Bollettino di criticità nazionale, integrato dagli Avvisi di criticità regionali, contenente valutazioni in merito agli scenari d evento attesi e/o in atto e ai livelli di criticità per i rischi considerati. 6-Rischio idraulico fiume Po 15

16 CFR / ARPA- 1. Predispone ed invia quotidianamente (da Entro le CFR / UOPC di SMR di Regione lunedì a sabato) il BOLLETTINO DI Regione Lombardia Lombardia VIGILANZA METEOROLOGICA DPC-Roma / CFN REGIONALE con finalità di protezione (Centro Funzionale civile. Detto bollettino ha lo scopo di Nazionale) individuare i superamenti di soglia relativi ai Al superamento di rischi naturali considerati nel presente prefissate soglie scatta capitolo. l obbligo per CFR/ARPA-SMR di emettere l Avviso di Condizioni meteo avverse 2. Predispone ed invia quotidianamente (da Entro le Tutti lunedì a sabato) il BOLLETTINO METEOROLOGICO PER LA LOMBARDIA, (METEO LOMBARDIA), valido sul territorio regionale per i successivi 5 giorni. 3. Nel caso di eventi considerati Entro le CFR / UOPC di potenzialmente critici ai fini di protezione Regione Lombardia civile, cioè qualora si preveda il o appena si DPC-Roma / CFN superamento di valori di soglia per criticità rende (Centro Funzionale almeno MODERATA, predispone ed emette necessario Nazionale) un AVVISO REGIONALE DI L emissione CONDIZIONI METEOROLOGICHE dell AVVISO CMA fa AVVERSE (AVVISO CMA). scattare l obbligo per Tale Avviso contiene indicazioni sul periodo CFR / UOPC di valutare di validità, le Aree omogenee interessate, la detto Avviso al fine di situazione meteorologica ed il tipo di evento emettere l AVVISO DI attesi, l evoluzione spazio -temporale, il CRITICITÀ periodo di massima intensità, nonché la REGIONALE valutazione, qualitativa e quantitativa, delle grandezze meteoidrologiche previste 6-Rischio idraulico fiume Po 16

17 CFR / UOPC 1. Il gruppo tecnico del Centro funzionale Con Dirigente UOPC di Regione attivo nella sala operativa regionale (UOPC), immediatez Lombardia ricevuto il BOLLETTINO DI VIGILANZA za appena METEOROLOGICA REGIONALE e si renda l AVVISO CMA, valuta gli effetti al suolo necessario. derivanti dai fenomeni meteorologici indicati, e propone al dirigente UOPC (delegato dal Presidente della Giunta Regionale) di emettere un AVVISO DI CRITICITÀ REGIONALE. Per previsioni meteorologiche che interessano solamente porzioni limitate di aree omogenee o per fenomeni ben circoscritti, come esondazioni di laghi e fiumi o frane e dissesti, risulta opportuno indirizzare l AVVISO solo ad aree specifiche, da definire di volta in volta, sulla base delle previsioni. Dirigente UOPC 2.a Il dirigente UOPC (delegato dal A seguire, Gruppo tecnico del Presidente della Giunta Regionale), sulla con Centro funzionale scorta dell AVVISO CMA e delle valutazioni immediatez attivo nella sala degli effetti al suolo prodotte dal Centro za operativa regionale funzionale, adotta e dispone l emissione di (CFR/UOPC) un AVVISO DI CRITICITÀ, per la conseguente attivazione: dello STATO DI ALLERTA (Codice 2) se si tratta di MODERATA CRITICITÀ; dello STATO DI ALLERTA (Codice 3) se si tratta di ELEVATA CRITICITÀ. L AVVISO DI CRITICITÀ potrà riguardare le intere aree omogenee, ovvero porzioni di esse, definite di volta in volta sulla base delle previsioni di estensione del fenomeno in atto. 6-Rischio idraulico fiume Po 17

18 CFR / UOPC 2.b L AVVISO DI CRITICITÀ viene A seguire, _ Prefetture-UTG, di Regione inviato tramite Lombardia Integrata Posta con _ Province, Lombardia Sicura (LIPS) / fax, e via sms, a cura del immediatez _ Comunità personale della sala operativa regionale za e montane, (UOPC) a: comunque _ Comuni, _ Prefetture-UTG non oltre le _ STER, _ Province ore 14:00 _ ARPA Lombardia, _ Comunità montane, locali, _ AIPO sede di _ Comuni, ovvero Parma e strutture _ STER appena si operative di Pv, Mi, _ ARPA Lombardia renda Cr e Mn, _ AIPO (Agenzia Interregionale per il Po) necessario _ Consorzi di sede di Parma regolazione dei e strutture operative di Pv, Mi, Cr e Mn. laghi, _ Consorzi di regolazione dei laghi _ Consorzi di _ Consorzi di Bonifica e Irrigazione Bonifica e _ R.I.D. (Registro Italiano Dighe) sede di Irrigazione, Milano _ R.I.D. sede di _ TERNA ed Enti concessionari di grandi Milano, derivazioni _ TERNA e Enti _ Diramazione interna regionale concessionari di _ DPC-Roma / Sala situazioni-ce.si. grandi derivazioni _ DPC-Roma / CFN (Centro Funzionale _ Diramazione nazionale) interna regionale _ Centri Funzionali delle Regioni del Bacino _ DPC-Roma / Sala del Po situazioni CE.SI., _ DPC-Roma / CFN, _ Centri Funzionali delle Regioni del bacino del Po, in funzione degli enti coinvolti dall AVVISO DI CRITICITÀ 6-Rischio idraulico fiume Po 18

19 2.c L AVVISO DI CRITICITÀ viene pubblicato sulla parte pubblica del sito Web RL-UOPC, con inserimento nel banner scorrevole e nella cartina in home page, per evidenziare col cambio di colore le condizioni di allerta sul territorio regionale. 2.d Il gruppo tecnico Segue l evoluzione dei fenomeni in atto in un raffronto continuo con le previsioni e gli aggiornamenti meteorologici curati da CFR/ARPA-SMR; Mantiene sotto costante osservazione i valori dei parametri, in particolare di quelli su cui sono definite soglie di allerta; Utilizza la modellistica di previsione disponibile per valutare tutte le informazioni possibili sull evoluzione dei fenomeni; Contatta referenti nelle sedi dislocate sul territorio per assumere eventuali ulteriori informazioni ritenute utili; Aggiorna gli scenari di rischio in conseguenza dell evoluzione meteoidrologica, e mette a disposizione sul sito web della protezione civile regionale un: _ BOLLETTINO DI AGGIORNAMENTO DELLA SITUAZIONE METEO-IDROLOGICA. Il ricevimento dell AVVISO di CRITICITÀ, per livelli 2 (CRITICITÀ MODERATA) e 3 (CRITICITÀ ELEVATA), fa scattare l obbligo di attivare, per i Presidi territoriali e le Strutture operative locali, misure di monitoraggio e servizi di vigilanza rinforzati sul territorio. 6-Rischio idraulico fiume Po 19

20 Presidi Al ricevimento dell AVVISO DI A seguire, Strutture di Protezione territoriali CRITICITÀ, per livelli di criticità con civile o di pronto _ Prefetture -UTG MODERATA o ELEVATA: immediatez intervento di Province, _ Comuni za Comuni e Presidi _ STER a) I Sindaci dei Comuni e i Responsabili territoriali _ ARPA CMG di dei Presidi territoriali: In relazione ai livelli di Sondrio _ attivano azioni di monitoraggio e servizi di criticità dichiarati _ AIPO (Agenzia vigilanza intensificati sul territorio, con forze nell AVVISO DI Interregionale istituzionali e di volontariato; CRITICITÀ le Strutture per il Po) sede di _ allertano le aziende municipalizzate operative devono Parma e strutture erogatrici dei servizi essenziali; assicurare le operative di Pv, _ attivano eventuali misure, previste nei conseguenti attività di Mi, Cr e Mn. Piani di Emergenza, per garantire la monitoraggio e servizi _ Consorzi di salvaguardia della pubblica incolumità, di vigilanza rinforzati regolazione dei nonché la riduzione di danni al contesto previsti nei Piani di laghi sociale; emergenza o disposti _ Consorzi di _ comunicano agli enti preposti alla dall Autorità locale di Bonifica e gestione delle emergenze ed alla sala Protezione civile Irrigazione operativa regionale di protezione civile le Le aziende _ Province situazioni che comportano rischi per la municipalizzate, in _ Società private popolazione; caso di interruzione di e soggetti privati _ comunicano agli enti preposti alla erogazione dei servizi, che gestiscono gestione delle emergenze ed alla sala provvedono con la manufatti e/o operativa regionale di protezione civile, massima urgenza a infrastrutture, tramite fax, il superamento delle soglie porre in essere gli come grandi individuate nei piani di emergenza locali e/o interventi finalizzati al derivazioni e in servizi di vigilanza disciplinati da leggi e ripristino. manufatti di regolamenti, come il servizio di piena, le ritenuta situazioni che comportano rischi per la popolazione, indicando: + le aree potenzialmente coinvolte e il relativo livello di rischio, + le azioni già intraprese per fronteggiare l emergenza, allo scopo di assicurare il coordinamento delle forze a livello regionale. 6-Rischio idraulico fiume Po 20

21 b) Le Prefetture: diffondono l Avviso di criticità ricevuto, presso le strutture operative del sistema di protezione civile statale (forze di polizia e vigili del fuoco). c) Le Prefetture, assieme alle Province, in accordo con quanto disposto all art. 7, comma 2 della l. r. 16/2004, coordinano le forze di intervento dei rispettivi sistemi di competenza, statale o locale. In particolare: _ effettuano azioni di monitoraggio del territorio utilizzando, dove già attive, le sale operative unificate di protezione civile; _ coordinano le azioni a livello provinciale, raccolgono le istanze e comunicano, in relazione alla gravità dei fatti, con tempestività o a cadenza fissa concordata con la sala operativa regionale, gli aggiornamenti della situazione in atto; _ comunicano agli enti preposti alla gestione delle emergenze ed alla sala operativa regionale di protezione civile le situazioni che comportano rischi per la popolazione. Qualora sia previsto un codice di allerta 1 (CRITICITÀ ORDINARIA) l attività di monitoraggio e sorveglianza è assicurata dalle strutture regionali. Tale livello di criticità, ritenuto comunemente ed usualmente accettabile dalle popolazioni, non è comunicato ai Presidi territoriali ed alle Strutture operative locali. A seguire, con immediatez za A seguire, con immediatez za A seguire, con immediatez za 6-Rischio idraulico fiume Po 21

22 Enti gestori di trasporto pubblico e/o relative infrastrutture: - ANAS e società di gestione autostradale - Province, - Trenitalia SpA, - FNM spa, RFI spa -VVF, -Polizia Locale Al ricevimento dell AVVISO DI CRITICITÀ almeno MODERATA: _ adottano modalità operative che assicurino la fruibilità dei servizi e delle infrastrutture in sicurezza, garantendo anche misure di assistenza e pronto intervento, quando si renda necessario, _ adeguano il livello di informazione verso la clientela, _ assicurano adeguato livello di comunicazione verso gli enti istituzionali e la Sala operativa di protezione civile regionale. Al ricevimento dell AVVISO DI CRITICITÀ almeno MODERATA: _ adeguano i livelli di erogazione del servizio secondo le disposizioni dei propri comandi. A seguire, con immediatez za A seguire, con immediatez za 6.4 I bollettini e i comunicati Regione Lombardia, attraverso il Centro Funzionale di Monitoraggio, provvede ogni giorno alla verifica delle condizioni meteorologiche, ed in caso di superamento delle soglie di allertamento, emette l Avviso di Criticità regionale. L Avviso di Criticità viene diramato a tutti i soggetti preposti a contrastare o ridurre i rischi (Prefetture, Province, Comuni, ARPA, AIPO, ecc..), allo scopo di adottare per tempo una serie provvedimenti atti a garantire la sicurezza di persone e cose. Tale avviso attiva lo Stato di Allerta per il rischio considerato indicando le aree interessate, gli scenari di rischio e ogni altra raccomandazione del caso. Grazie a questo servizio svolto da Regione Lombardia, sulla base di un aggiornamento costante delle condizioni meteorologiche, è possibile prevedere ragionevolmente, determinati fenomeni che possono comportare rischi sul territorio regionale. Nelle pagine seguenti si riportano alcuni esempi dell Avviso di Criticità regionale e dei bollettini di aggiornamento emessi dal Centro Funzionale e dalla Sala Operativa di Regione Lombardia. 6-Rischio idraulico fiume Po 22

23 6-Rischio idraulico fiume Po 23

24 6-Rischio idraulico fiume Po 24

25 6.5 Le soglie idrometriche di criticità e di allertamento È quanto mai opportuno fornire in questa sede dei livelli idrometrici di riferimento calcolati in alcune sezioni dell asta del fiume Po; le soglie idrometriche che si riportano sono quelle contenute nel Quaderno Soglie Idrometriche edito dal Centro Funzionale Regionale. Le soglie di criticità sono state ottenute dall elaborazione delle informazioni d archivio e corrispondono alle quote idrometriche per le quali si sono verificati danni a cose o persone mentre le soglie di allertamento sono state ricavate attraverso l elaborazione statistica dei dati storici rilevati dalle stazioni di monitoraggio. In particolare, per i corsi d acqua principali i valori di soglia di allertamento sono individuati con i seguenti criteri: soglia ordinaria: l altezza di piena ordinaria, ovvero il livello superato o uguagliato dalle massime altezze annuali verificate nella sezione in ¾ degli anni di osservazione; soglia moderata: l altezza di piena associata al tempo di ritorno T R = 5 anni; soglia elevata: l altezza di piena associata con tempo di ritorno T R = 10 anni. Per il territorio di Arena Po, Portalbera e San Cipriano al Po, si segnala la soglia di allertamento individuata alla sezione di Spessa Po. Stazione Fiume Soglie di allertamento [m] Ordinaria Moderata Elevata Spessa Po Po +2,09 +4,18 +4, Il sistema di monitoraggio idro-meteorologico della Lombardia È fondamentale importanza porre attenzione sul sistema di monitoraggio ambientale, in quanto i dati da questo desumibili nel tempo reale risultano essere determinanti per le scelte strategiche di gestione delle emergenze idrauliche. La disponibilità di questo servizio è particolarmente importante in quanto consente di effettuare con congruo anticipo le scelte migliori di salvaguardia e, conseguentemente di gestione dell emergenza. Il sistema idraulico richiede particolare attenzione nelle valutazioni relative ai valori numerici dei parametri registrati dalle diverse centraline, in quanto gli stessi devono venire attentamente 6-Rischio idraulico fiume Po 25

26 correlati tra loro nel tempo e nello spazio e non possono venire presi come valori assoluti e fini a se stessi. La concomitanza di molteplici fattori e parametri che variano nel tempo e nello spazio spesso rende difficile fare valutazioni certe in merito all evoluzione del fenomeno. L'attività di monitoraggio e sorveglianza si basa sulla rilevazione di dati in tempo reale, acquisiti da una rete di oltre 250 stazioni di misura. Si tratta di stazioni di proprietà di ARPA e da questa gestite, che acquisiscono e trasmettono i dati prevalentemente con frequenza di 30 minuti. I dati, che vengono esaminati dai tecnici presenti nel Centro funzionale, costituiscono una preziosa fonte di informazioni sullo stato degli eventi naturali in atto e possono inoltre, essere utilizzati da alcuni modelli di previsione in continuo sviluppo. Attraverso tali informazioni e con il continuo aggiornamento dei valori di soglia, è possibile ottenere una valutazione globale dei probabili effetti al suolo e dei livelli di rischio cui è soggetta la popolazione. Per l importanza che questi dati rivestono nelle fasi decisionali, è possibile accedere liberamente alla lettura della rete idro-pluviometrica tramite il sito web della D.G. Protezione Civile della Regione Lombardia: work.jsf L applicativo webgis su base aerea Google Maps consente di visualizzare la mappatura della rete di monitoraggio regionale e permette la lettura dei dati rilevati dai sensori; in aggiunta al dato ultimo registrato, è possibile accedere alla lettura dei dati pregressi per archi temporali che variano dalle 24 ore ai 7 giorni precedenti. i dati registrati sono scaricabili sotto forma di grafico, tabella o immagine ai fini di ulteriori elaborazioni. 6-Rischio idraulico fiume Po 26

27 Figura 7 Schermata dell'applicativo webgis per la lettura dei dati delle centraline Per quanto riguarda il monitoraggio dei livelli idrometrici del fiume Po, le stazioni di rilevamento utili sono sul Ponte della Becca a Linarolo e sul Ponte di Spessa Po nell omonimo Comune. 6-Rischio idraulico fiume Po 27

28 Figura 8 Stazioni idrometriche mappate con il pallino verde, dei comuni interessati al piano di emergenza (Fonte: Google earth) I dati delle centraline sono visualizzabili sotto forma di grafico su scala temporale di 24 ore, 3 e 7 giorni; inoltre, i dati sono scaricabili sia in formato immagine sia in formato tabellare. 6-Rischio idraulico fiume Po 28

29 Figura 9 Cartografia dell ubicazione della stazione al Ponte della Becca Figura 10 Fotografia della sezione del ponte della Becca 6-Rischio idraulico fiume Po 29

30 Figura 11 Idrogramma della sezione al Ponte della Becca Figura 12 Idrogramma della sezione al Ponte di Spessa Po 6-Rischio idraulico fiume Po 30

31 6.7 I ruoli e le competenze: matrice attività responsabilità DITTE DI MANUTENZIONE ENTI GESTORI RETI TECNOLOGICHE VOLONTARI MEMBRI U.C.L. ROC SINDACO SEDI TERRITORIALI R.L. (EX GENIO CIVILE) S.S.U.Em. 118 VIGILI DEL FUOCO POLIZIA STRADALE CARABINIERI - POLIZIA PREFETTURA PROVINCIA ARPA -SMR REGIONE LOMBARDIA DG PROTEZIONE CIVILE DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE ENTI \ AZIONI S R I COMUNICATO PREALLARME AVVERSE I I S R I INVIO PREALLARME AVVERSE CONDIZIONI I I I I I R I S INVIO A EE.LL. E STRUTTURE OPERATIVE I I S R I AGGIORNAMENTO SITUAZIONE METEO I I I I I R I INVIO AGGIORNAMENTO A EE.LL. E STRUTTURE I I I I I I I I S R I REVOCA AVVERSE CONDIZIONI METEO I I R R COMUNICATO ALLARME AVVERSE CONDIZIONI I I I I I R I R I INVIO ALLARME AVVERSE CONDIZIONI METEO I I I R I I ATTIVAZIONE UNITA' DI CRISI LOCALE S S S R S S S S S I S ATTIVAZIONE SORVEGLIANZA AREE A RISCHIO I I I I I I I I I R R I AGGIORNAMENTO METEO S S S R S S S S I PREDISPOSIZIONE EVACUAZIONI S S S R I I S S I I CHIUSURA STRADE COMUNALI S S S R S S S S I I I ATTIVAZIONE PROCEDURE Di EMERGENZA S S S R S S S S I I I I EVACUAZIONE POPOLAZIONE S S S R S S R S R I I DELIMITAZIONE AREE A RISCHIO S S S R I S R R I I ISTITUZIONE CANCELLI E CONTROLLO FLUSSI S S S R S S S S RACCOLTA POPOLAZIONE NELLE AREE DI S S S R S S S S PRIMO RICOVERO DELLA POPOLAZIONE S S S S S R ASSISTENZA E VETTOVAGLIAMENTO S R I S S R S VERIFICA DEI SERVIZI ESSENZIALI (ACQUA, GAS, S S S S S R S S S S S MESSA IN SICUREZZA DELLE STRUTTURE S S S S S R S R S S S VERIFICA AGIBILITA' DELLE STRUTTURE S S S S S R I I I I I I I I APERTURA AREE AMMASSAMENTO SOCCORSI S S S S S R I I I I I I I I ALLESTIMENTO AREE Di ACCOGLIENZA S S S S S R I I S S GESTIONE AREE Di EMERGENZA S S R S I I I I PRIMO CENSIMENTO DANNI PREALLARME ALLARME EMERGENZA 6-Rischio idraulico fiume Po 31

32 6.8 Procedure Operative per il rischio esondazione fiume Po FASE SCENARIO SITUAZIONE DI EMERGENZA AZIONI DI PROTEZIONE CIVILE RISORSE PER IL SOCCORSO Fenomeno piovoso di Deflussi idrici in forte Attivazione procedura operativa per Sistemi informativi (Internet, Voice IP, notevole intensità e di aumento a causa delle rischio esondazione del fiume Po telefoni, dati meteo); durata critica piogge; Attivazione struttura di monitoraggio Sistemi di comunicazione radio; Preallarme Arrivo dell avviso di moderata criticità Arrivo del fax di allerta meteo Attivazione lettura dati idrometeorologici Allerta componenti U.C.L. Allerta volontari del Gruppo Comunale Personale da dislocare nei punti critici Attivare contatti con i comuni limitrofi coinvolti nell emergenza Incremento delle Aumento delle portate nel Attivazione dell'u.c.l. Sistemi informativi Internet, telefoni, portate in alveo inizio fiume Po Predisposizione servizio di dati meteo); crisi sezioni sensibili monitoraggio diretto e via internet; Sistemi di comunicazione radio; Allarme Attivazione strutture operative; Preparazione presidi per arginature temporanee; Attrezzatura per confezionamento argini temporanei; Macchine per il trasporto arginature Predisposizione servizi di viabilità temporanee; Personale Polizia Locale 6-Rischio idraulico fiume Po 32

33 Raggiungimento della Flusso idrico massimo Monitoraggio dei fenomeni Sistemi informativi portata limite contenuta contenibile dagli argini del pluviometrici; Mezzi per la movimentazione degli nell'alveo fiume e dei corsi d acqua Monitoraggio comportamento di fiumi argini temporanei; secondari (rogge e rii). Po nei comuni confinanti; Personale Polizia Municipale e Predisposizione attrezzature per la segnaletica stradale; mitigazione della piena; Informazione alla popolazione Raggiungimento dei Il fiume Po ha raggiunto i Informazione alla popolazione; Megafoni e radio; livelli di soglia elavata. livelli prossimi S.A.R. popolazione coinvolta; Attrezzature per il soccorso (VV.F. - Emergenza Flusso idrico consistente con raggiungimento delle portate limite. Presenza di fontanazzi all esondazione; anche i corsi d acqua minori hanno raggiunto livelli di elevata criticità Salvaguardia degli operatori; Evacuazione popolazione; Attivazione dei presidi di assistenza alla popolazione sfollata nelle aree di attesa; Gestione dei cancelli Volontari); Segnaletica stradale per chiusura; Personale di censimento della popolazione evacuata Attrezzature per lo sgombero di lungo gli argini Attività di Pubblica Sicurezza; materiali trasportati dalla corrente; Personale di P.M. 6-Rischio idraulico fiume Po 33

34 Esondazione del fiume, Una parte della popolazione Evacuazione e ricovero della Strutture per l'accoglienza passaggio del colmo di è interessata dal fenomeno popolazione interessata dal fenomeno Beni di prima assistenza (cibo, acqua, piena; di esondazione Interruzione della viabilità verso le aree vestiario, ricovero); interessate dal fenomeno; S.A.R. Approvvigionamento di beni di prima Segnaletica ed operai necessità; Monitoraggio della situazione, definizione del territorio interessato; Colmo della piena Popolazione a rischio Assistenza alla popolazione nei centri di Strutture per l'accoglienza passato inizio del ricoverata nelle strutture di accoglienza; Beni di prima assistenza; deflusso idrico dalle aree accoglienza nei comuni Valutazioni sui danni; Strutture tecniche competenti per i più marginali ospitanti Messa in sicurezza degli edifici servizi essenziali; lesionati; Pompe da esaurimento per acque Interventi di mitigazione del danno su scure, raschiafango, badili, idropulitrici, edifici sensibili in area di esondazione; secchi, stivali e guanti di gomma; Mantenimento posti di blocco; Segnaletica ed operai; Ripristino dei servizi essenziali nelle Squadre di tecnici; aree dove l'acqua si è ritirata; Bonifica dei piani più bassi degli edifici interessati dall'acqua; 6-Rischio idraulico fiume Po 34

35 Ritiro delle acque dalle Popolazione in procinto di Assistenza alla popolazione ancora nei Strutture per l'accoglienza; aree nelle immediate rientrare nelle case centri di accoglienza; Beni di prima assistenza; vicinanze del fiume Ripristino di tutti i servizi essenziali Strutture tecniche competenti per i (acqua, luce, gas, telecomunicazioni, servizi essenziali; drenaggio urbano) e bonifica di quelli Pompe da esaurimento per acque danneggiati; scure, raschiafango, badili, idropulitrici, Bonifica dei piani terra delle abitazioni secchi, stivali e guanti di gomma; e dei negozi; Sistema di raccolta ed evacuazione dei Ripristino della viabilità ordinaria; rifiuti prodotti; Valutazioni sui danni; Squadre di tecnici per la valutazione Messa in sicurezza degli edifici dei danni e modulistica; lesionati; Struttura di segreteria dell'ufficio Supporto alla popolazione per il rimborsi; rimborso dei danni. Deflusso idrico tornato Tutta la popolazione nelle Bonifica degli scantinati dai residui Pompe da esaurimento per acque scure nell'alveo ordinario del proprie case liquidi e solidi lasciati dalla piena; (spurghi), idropulitrici, badili e fiume Eliminazione barriere di governo delle raschiafango, secchi, stivali e guanti in acque esondate; gomma; Bonifica delle sezioni critiche dal Macchine per il movimento terra; materiale solido trasportato dalla piena; 6-Rischio idraulico fiume Po 35

36 Situazione tornata alla Inoltro richiesta di rimborso Pulizia generale delle aree allagate; Camion con cassoni e "ragni"; Post emergenza normalità dei danni Bonifica della rete di drenaggio urbano; Pratiche amministrative per il rimborso dei danni subiti dalla popolazione Mezzi per la raccolta dei rifiuti (e discarica); Personale amministrativo per la risoluzione delle pratiche - modulistica ed attività di segreteria 6-Rischio idraulico fiume Po 36

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