la Riviera DOMENICA 22MAGGIO 2011

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1 Si sono abbattuti con millimetrica precisione. Anche se il bilancio poteva essere ancor più negativo. Infatti, tra i 97 comuni calabresi dove si è votato, al netto dei quattro capoluoghi, ovvero nei piccoli centri, i non berluscones se la sono cavata abbastanza bene. Il prof. Rocco Femia dal carcere di Reggio Calabria, dove è stato ristretto a seguito dell'operazione Circolo formato, ha indirizzato al Comune di Gioiosa Marinae al prefetto dr. Varratta una lettera con la quale comunica le sue dimissioni dalla carica di sindaco. Siamo sicuri che non sarà respinta al mittente.

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3 3 DOMENICA 8 MAGGIO 2011 POST- ELEZIONI LILIANA FRASCÀ Ed ella fu Sempre sulla cresta dell'onda, i più anziani la ricordano come una fiammeggiante dirigente sindacalista della Cgil e come comunista ortodossa. In coppia politica con Giuseppe Bova. Non diede l'addio alle armi quando lasciò l'amato sindacato. Come tutti i combattenti veri, che smettono di combattere solo nell'ora della morte, si limitò a cambiare di spalla il fucile. E divenne consigliere regionale del Pd e per il Pd assessore regionale al personale nella giunta Loiero. Quando, poi, nelle elezioni regionali del 2010, onde non sottrarre un po' di voti a Peppe Bova, non si ricandidò, subito insorse limpida e cristallina la voce che la voleva assessore provinciale esterna per chiamata del Presidente avv. Giuseppe Morabito. Della sua esperienza, maturata in tanti anni di lotta e di permanenza in Consiglio regionale, non si poteva fare a meno. Non se n'avvide il Presidente e la lasciò fuori. Da lì in giù della folgorante Liliana Frascà, combattente sicura della classe operaia, aggiustata ormai sotto la testa alta di Giuseppe Bova, non si seppe più nulla. Ma eccola riapparire nelle liste provinciali nel collegio della natìa Caulonia dove fu profeta in patria. Infatti, ebbe un migliaio di voti alle regionali. Non si sa per quale mutamento della destra del Cielo ha ottenuto ora appena 363 in tutto il collegio. Da A testa alta a testa in giù. Ceneri faville senza Anche la morte fa descriminazioni. Toglie il nome agli ignoti caduti e colloca nel Pantheon gli illustri sepolti DOMENICO PANETTA Sublime coerenza Dobbiamo riconoscere che l'ing. Domenico Panetta è un irriducibile. Sono lontani ormai gli anni in cui, sfasciando il Pci, divenne sindaco di Siderno. E a questo alto ufficio non ha mai rinunciato ad aspirare pur dopo lo scioglimento del partito comunista e l'ingresso nella vita politica del Pds, dei Ds, del Pd. Un uomo di sublime coerenza. E così lo abbiamo ritrovato candidato a sindaco di una Siderno, ormai svestita della sua storia e delle sue tradizioni, e che anche lui ha contribuito a svestire. Suo avversario, forsanco suo nemico, il candidato a sindaco, dr. Riccardo Ritorto, che, tralignando dalla vocazione socialista del padre Rocco, ha guidato un centrodestra dinamico e combattivo, alla fine trionfatore. Le condoglianze per l'ing. Domenico Panetta sono dovute e sentite. Speriamo, indomito come è, che non le accolga e interpreti come auguri di rinascita. FRANCESCO MACRÌ Baron battuto Si è battuto non come un leone, ma come un barone, ancora pensante d'avere ai suoi ordini clienti e subalterni, il dr. Francesco Macrì, persona, peraltro, simpatica e cortese. Ed è stato battuto da Pepé Lombardo a dimostrazione gloriosa che i morti risorgono e afferrano i vivi. Comunque, un politico d'altri tempi, intelligente, tessitore, dal tratto educato e mite. I baroni sanno come consolarsi anche nel cordoglio, nel più estremo dei lutti, come quello che lo vede ultimo al traguardo tra tutte le liste, ultimo tra tutti gli eletti. Qui sta la consolazione per una radica vera di baron battuto: se gli ultimi saranno primi, è chiaro che i primi saranno ultimi. Non si sa quando, ma accadrà. Lunga vita al barone Francesco Macrì, che dovrà attendere un bel po' di tempo. Almeno cinque anni. GIUSEPPE PEZZIMENTI Addio senza armi Giuseppe Pezzimenti ha dominato per anni e anni la scena amministrativa e politica di Gerace. Nella Città, irradiata dalla mente bersagliera di Barlaam, fu sindaco initerrotto fino a quando decise di alzare al soglio il dr. Salvatore Galluzzo, cristianamente assistito e consigliato da un sacerdote eccezionale, don Barbaro, che è suo parente. Giuseppe Pezzimenti e Salvatore Galluzzo, anche se non si assomigliavano come due gocce d'acqua, per anni andarono d'amore e d'accordo. Poi venne il tempo della separazione. Per questa semplice ragione: i maestri, nonostante le apparenze, sono indocili nei confronti degli allievi, e Peppe Pezzimenti cominciò ad avere fastidio di Salvatore Galluzzo, che mordeva il freno in attesa d'azzannargli la mano. Intanto, l'orizzonte di Peppe Pezzimenti si slargava. Diviene consigliere regionale per la Lista Sgarbi. Balla per una sola legislatura. E, da persona modesta qual è, mette il suo cervello a disposizione di Gerace: come consigliere comunale. Ma i cavalli sono cavalli e non accettano di stare dietro agli asini. Talché per le ormai defunte elezioni di maggio si candida a sindaco. E arriva al traguardo ultimo. Da cavallo azzoppato.

4 4 DOMENICA 22 MAGGIO 2011 la settimana NORDICI E SUDICI Oroscopi sudici GIOCCHINO CRIACO Continuo a dirvi delle cose, anche se so che mi ascoltate poco. A dicembre vi avevo avvisato che la fine delle ideologie era una bufala che qualcuno, troppo furbo o troppo fesso, aveva messo in giro portando tanti di voi ad arrotolare le bandiere delle convinzioni politiche. Vi dicevo che le idee sarebbero morte con l estinzione dell uomo, e ogni volta che ci fosse stata la possibilità di scegliere, tra le proprie e le altrui idee, la gente si sarebbe schierata. Voi l avete dimenticato, ma avevo pronosticato pubblicamente che Pisapia avrebbe battuto la Moratti. La previsione era facilissima, Pisapia rappresentava una sinistra ideologica, solidale, garantista, progressista, e Giuliano era un uomo coerente con le sue idee. La Moratti rappresentava l egoismo, la conservazione e la chiusura al nuovo, senza avere una vera e propria colorazione politica o una reale connotazione ideologica. Non ci poteva essere storia, e così sarà: la Milano vera è fatta di gente aperta, solidale, che vuole vivere e non riempirsi la pancia di nascosto. In privato, e più in piccolo, avevo confidato a un amica che a Locri speravo nella vittoria di Lombardo. Le motivazioni erano uguali, al di là delle mie idee politiche, per Locri come per Milano. Lombardo ha una colorazione certa, ha idee e coerenza dalla sua parte. Quando la gente ha la possibilità di scegliere le idee lo fa, sempre. La confusione impera quando non si possono scegliere le idee, ma ci si schiera per bande, per simpatie e antipatie. Berlusconi vive politicamente da vent anni perché ha portato sempre lo scontro sul terreno del sei per le manette o per la libertà? Sei per la ricchezza o per la povertà? Sei per il Milan o l Inter? Lo schieramento avverso l ha rincorso, rinunciando alla battaglia delle idee, gli ha sempre contrapposto una banda e mai una diversa visione del mondo. Ha perso, o ha ottenuto delle vuote vittorie. L Italia è ferma da vent anni, e continuerà a esserlo sin quando non si uscirà dalla logica delle bande, e fin quando si rincorreranno le mode, gli eroi e le emergenze. E voi, nordici e sudici, continuate ad essere combattuti fra lo schifo e la paura. A volte, restate attaccati ai divani perché le scelte che vi propongono vi fanno vomitare. A volte, uscite di corsa perché la banda che rischia di vincere vi fa troppo orrore. Ma quando potete investire su un idea, andate volentieri a votare sorprendendo i maghi dei sondaggi e i pessimisti a oltranza che vi vogliono irrimediabilmente rimbecilliti. Nelle strutture di partito ci sono dirigenti senza consenso popolare LA BATOSTA DELLE URNE PIER CARLO SEMENZARA Oreste Romeo bacchetta, appoggia i candidati con i voti degli altri e ragiona sui massimi sistemi della politica. Dietro di lui Triveri, nel centro destra, Liliana Frascà nel entro sinistra e tanti altri figuranti con il naso all insù travolti da una boccata di democrazia. Dopo le elezioni regionali ecco le provinciali, dove il popolo torna alle urne e decide, con nome e cognome, chi lo deve rappresentare. Lo ha fatto nei comuni, e lo ha fatto soprattutto nella Provincia di Reggio Calabria dove finalmente si torna a capire chi in politica ha un peso specifico e chi invece è un ospite indesiderato che impone la sua presenza nelle strutture di partito. La verità è che, chi non si confronta con gli elettori, e chi soprattutto non lo ha mai fatto, non dovrebbe avere titolo né ad avere incarichi di partito né È nato tutto da un normale controllo di fine carriera: l'area didattica non trova alcuni esami sul sistema informatico e convoca il pofessor Roberto Bondì, docente di Storia del pensiero scientifico a Lettere e filosofia, il quale, stupito e sgomento, si trova d'avanti uno statino sul quale non riconosce la propria firma, evidentemente falsa. Bondì provvede, tempestivamente, a informare i responsabili dell'area didattica e il preside di Facoltà, da qui parte la denuncia alla magistratura e la conseguente inchiesta che rischia di assumere proporzioni colossali. Al vaglio degli inquirenti, fino a giovedì, c'erano già 800 statini sospetti, numero destinato, inevitabilmente, a lievitare. L'ipotesi d'accusa, al momento, è quella di falso. Una marea di fango che rischia di travolgere tanto meno dovrebbe poter decidere le sorti di chi davanti alle urne la faccia ce l'ha messa. Partiamo con il considerare la fascia media, i candidati che in queste provinciali hanno galleggiato su un giro di voti che spazia dagli 800 ai Gente che alla fine ha un certo consenso, porta preferenze alla coalizione e senza dubbio sa, che nel marasma generale, un bel po' di persone credono nella loro capacità politica. Insomma gente che tutto sommato danno un senso in termini di numeri alla loro candidatura: 800 o 900 voti in un collegio sono più che dignitosi, con una base così si potrebbe ritentare. Naturalmente escludiamo da questa disamina chi alle provinciali si è accaparrato oltre i voti, qualcuno arrivando a prendere anche 2 mila preferenze ma purtroppo senza riuscire a essere eletto. Ma perché candidati da quasi voti non hanno centrato l'obiettivo? Uno dei motivi è senza dubbio perché in giro per la Locride c'è stata una corsa alla candidatura che ha visto scendere in campo persone che con i voti che hanno preso non si sarebbero potuti candidare neppure ai consigli comunali del loro paese. Prendiamo ad esempio il risultato di chi ha fatto per cinque anni l'assessore regionale, Liliana Frascà, ed è in politica da decenni: 300 voti e una manciata, magari gli stessi che sarebbero serviti a qualcun altro per raggiungere un quorum di lista o andare da primo eletto a consigliere. E come i 300 voti della Frascà, roba da consiglio comunale, in giro per i collegi ce ne sono stati molti, anche nel Pdl o con la Lista Scopelliti, a raggiungere a stento i 250 voti o poco più. Oggi si giustificano ARCAVACATA SOTTO ESAME Se la Procura estenderà l inchiesta sugli esami sostenuti a tutte le facoltà dell Unical saranno centinaia le lauree a rischio. l'intera università della Calabria. Un danno d'immagine parzialmente limitato dalle affermazioni del Procuratore capo di Cosenza Dario Granieri che dichiara che allo stato dei fatti non ci sono indagati e che nell'inchiesta professori ed università sono parti lese. A far intuire la portata dell'indagine sono le dure parole del Rettore Giovanni Latorre: «Controlli saranno effettuati anche per i laureati degli ultimi cinque anni. Se dovessero riscontrarsi anomalie ci saranno conseguenze penali e l'annullamento del titolo. È un'indagine a tappeto, gli studenti già laureati sono circa ventimila, siamo interessati a individuare chi ha barato. Vogliamo tutelare gli studenti onesti e l'immagine dell'università». Pietro Criaco

5 REGGIO: ANNULLATI I VOTI DEL COMUNE DI STAITI Le elezioni sono state annullate in quanto per essere considerate valide dovevano recarsi a votare la metà degli aventi diritto più uno, poiché a Staiti c era un solo candidato alla carica di Sindaco. I dati risultano chiari su 464 aventi diritto di voto alle urne si sono presentati solo 161 (ovvero il 34,69%), rendendo così nulle le votazioni. la Riviera 5 DOMENICA 1 MAGGIO 2010 PILLOLE di Anna Laura Tringali Palazzo Foti sede della provincia di Reggio Calabria con la frase candidatura di servizio. Tutti candidati che magari nella loro professione, nella loro vita privata, sono preparati, capaci, ma la politica è un'altra cosa, e le (e)lezioni devono servire. Devono servire a chi con arroganza vuole candidarsi a tutti i costi, togliendo voti a chi ha vere possibilità di essere eletto, e devono servire a chi oggi galleggia nelle strutture di partito millantando anche poteri decisionali senza però essersi mai confrontato con l'urna. La politica nella Locride deve cominciare a farla chi ha i numeri e non chi ha gli incarichi. Chi magari ha preso voti, o voti, ma non è stato eletto per una manciata di schede, non chi da una poltrona, senza mai avere preso una preferenza neppure alla sagra di paese, telefona al Governatore e spocchiosamente indica le strategie. La politica è eletta, o comunque indirizzata, dal popolo sovrano, e solo chi ha consenso può rappresentarlo, da eletto o da escluso per pochi voti, ma con il consenso popolare. Allora via tutti quelli che non hanno mai avuto un voto dalle strutture di partito, di sinistra, ma soprattutto di destra. Via, a casa gli arroganti in giacca e cravatta che sono stati bastonati dalle urne e quelli che con le urne non si sono mai confrontati. Vogliamo, anche nei partiti, quelli che ci siamo scelti votando, non gli amici degli amici degli amici. 1 E stata presentata ufficialmente mercoledì a Vibo la quarta ha sequestrato 50 milioni di rale di disaffezione al voto, e 2 La dia di Reggio Calabria 3 In un quadro nazionale gene- edizione della Fiera Nautica Delle euro ad un imprenditore calabrese dunque, di affluenza alle urne Calabrie. L evento, che si svolgerà che secondo le ricostruzioni sarebbe legato alle cosche Longo e Ver- inverte il trend e fa da maestra. ampiamente ridotta la Calabria dal 20 al 24 maggio, prevede la partecipazione speciale per la giornata di sace di Polistena.L uomo era già Catanzaro,infatti, si conferma il apertura del ministro Ministro delle stato posto sotto arresto nel 2007 capoluogo di regione con la piu Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli (nella foto). ni comunali,seguita da Bologna con nell ambito dell Operazione Arca. alta affluenza in Italia per le elezio- dieci punti percentuali di distacco. 4 Non guarderemo in faccia nessuno,al fine di tutelare l immagine e gli interessi dell Ateneo queste le parole del rettore dell Università della Calabria in merito ad alcune anomalie che sarebbero state riscontrate nella registrazione di alcuni esami,e su cui sta ora indagando la Procura della Repubblica di Cosenza. Il tutto ha preso avvio da un controllo dell area didattica che ha portato alla luce delle difformità su alcune firme dei docenti che parrebbero state falsate. IL DIAVOLO NERO Elio Belcastro, anima inquieta Il deputato Elio Belcastro è una anima inquieta ed errabonda. Si direbbe anche: una anima dannata. Non trova pace. Siamo sicuri che anche quando verrà la sua ora- il più tardi possibile - si rivolterà nella tomba. Poiché cambiare posizione è la sua natura. Come nella bella e disperata poesia di Enrico Heine, tradotta da Giosué Carducci, è come il vento perfido il suo cuore, e sempre qua e là presto a voltare. Ma non recriminiamo. I suoi mutamenti sono determinati da alti ideali, traditi sempre dai compagni di viaggio, che si rivelano poi essere compagni di ventura. A Elio Belcastro si può rimproverare soltanto di avere sbagliato nella scelta, e gli si deve lode per Siamo sicuri che anche quando verrà la sua ora - il più tardi possibile - si rivolterà nella tomba. Poiché cambiare posizione è la sua natura aver accusato, come ogni buon pentito, i correi. Pensate: s'era affiancato a Vincenzo Scotti, di buona memoria. Pensate ancora: aveva voluto quale capo dei Responsabili un certo Sardelli, un uomo non libero, ci dice adesso. Insieme, avevano salvato il Governo, e ne ebbero un po' di sottosegretari. Troppo poco. Un personaggio alto, come Elio Belcastro, aspira naturalmente a qualcosa di più: a salvare la Patria e a passare alla storia come padre della Patria. Per questo ha abbandonato i Responsabili, e in attesa che il gran giorno venga, insieme al siciliano Micciché, vuole salvare il Mezzogiorno, risolvere la questione meridionale. Noi non ci fidiamo. E, restando ai panni, di Elio Belcastro vorremmo ripetere quel che Francesco De Sanctis disse del volubile Vincenzo Monti: che è più da compatire che da criticare.

6 DOMENICA 22 MAGGIO 2011 la Riviera 6 La Copertina BOVA SINDACO/ Lista Reggio Città Metropolitana voti ottenuti 16 La solitudine dei numeri zero MARIA G COGLIANDRO La Riviera lo disse subito e per prima: non basta una legge dello Stato - quasi fosse una bacchetta magica - per trasformare un modesto capoluogo in una rutilante città metropolitana. Chi lo pensava, lo pensa ancora e lo va strombazzando, non fa altro che prolungare la vita di una panzana. All inizio furono i due vertici reggini a urlare più degli altri: gli allora Sindaco Scopelliti e Presidente del Consiglio regionale Bova. Questi con accalorato entusiasmo dichiarò: Per tutti noi, reggini e calabresi, si apre una grande sfida: quella di dimostrare con i fatti che l area dello Stretto, con all interno il grande porto di Gioia Tauro, possa diventare crocevia e riferimento di relazioni, politiche culturali, iniziative, traffici commerciali, flussi turistici, che la qualifichino come una delle capitali del Mediterraneo. E da lì non si è più mosso, incurante dei fatti che accadono sotto gli occhi, con la storia recente che sospinge Reggio verso una dimensione ancor più periferica di quella geografica. Come il declino del Porto di Gioia Tauro; un Mediterraneo ignoto sulla cui altra sponda è in corso una rivoluzione non prevista, non compresa e dalla quale (anche come Paese) ci teniamo colpevolmente alla larga; la progressiva insignificanza dell Aeroporto; la presunzione posta alla base di un waterfront che prevede alle sue estremità uno sproporzionato Centro congressi e un Museo in cui nessuno sa cosa metterci. Uno scenario fosco, che diverrebbe ancora più scuro se per disgrazia (ma grazie al Cielo Dei due sostenitori della patacca città metropolitana il primo è nella polvere, per il secondo si vedrà Nella foto il vertice del Movimento A Testa Alta questo pericolo è scampato) venisse realizzato il Ponte. Questo quadro fa toccare con mano la fallacia di quelle promesse, l arroganza di voler permeare Reggio con un ingiustificata aura di grandezza e onnipotenza. Spocchia, millanteria, vanagloria. Una realtà immaginaria. Una simulazione che ormai da tempo ha perso ogni ammissibilità. Anche se una lista delle ultime elezioni intitolata appunto alla Città Metropolitana ha tentato di tenerla in vita: ma i risultati - impietosi e inequivocabili - hanno dimostrato che i reggini sono cresciuti e non credono più alle favole. Al punto che non vi presta più fede neanche chi le rappresenta, tanto da non riuscire a mettere una X sulla propria lista e a scrivere il proprio nome sulla scheda elettorale. Infatti il totale dei voti raccolti dalla lista Bova Sindaco - Reggio Città Metropolitana è il seguente: 16! Dei 22 candidati i più votati sono Giuseppe Dattola e Amina Giusti, con un voto a testa, molto probabilmente il proprio, neanche i parenti stretti li hanno considerati. Per gli altri 20 candidati zeru tituli! Essi quindi o hanno consegnato la scheda in bianco o non si sono nemmeno recati alle urne. Perché sarebbe davvero ridicolo pensare che abbiano dato la loro fiducia a uno schieramento avversario. Una lista formata da candidati fantasma che non hanno distribuito santini, che non hanno impiastricciato la città con le loro facce, che non sono riusciti a darsi fiducia. Il bollino Città Metropolitana di cui Reggio si vanta da tempo e che Bova ha avuto l ardire di porre a simbolo della omonima lista dimostra di essere sempre più quello che avevamo detto da subito: una vera, smaccata patacca gettata addosso ai reggini. Con l intento, ancora una volta, di prenderli in giro. Comunque ricaviamone un motivo di speranza: dei due araldi sostenitori della patacca città metropolitana il primo è nella polvere, per il secondo si vedrà. Ma come si suol dire: nutriamo fiducia. La vittoria mutilata PASQUINO CRUPI C eravamo augurati urne meridionaliste, cioè che dalle urne esplodessero voti in grado di risollecitare concrete speranze di riscatto della città di Reggio Calabria e della provincia di Reggio Calabria. Così non è stato, e così non poteva essere per tre ragioni fondamentali. La prima è ma senza voler stabilire rapporti automatici- che in un città quaternaria e in una provincia quaternaria, come lo sono Reggio e la sua Provincia, il voto è fortemente condizionato dal bisogno di lavoro, d occupazione, di pane. Vince chi offre. Vincono i mercanti che meglio sanno propagandare la loro mercanzia. Vincono i trasformisti e gli opportunisti. La colpa, però, non è da rovesciare, con acre spirito illuministico, sulle spalle di padri e madri, che lametano un presente infelice per i loro figli e un futuro impossibile. La seconda è che nessuno degli schieramenti, dei blocchi di liste, cosiddetti alternativi, ha saputo proporsi come fronte meridionalista, che, rompendo la cornice dell aggregazione, fosse in grado di mettere al centro della proposta programmatica la difesa intransigente degli interessi generali della Città e della Provincia. In questa direzione non ha funzionato e ome?- il Centrodestra, ma non ha funzionato neppure il Centrosinistra, azzoppato alla Provincia e azzoppato al Comune per le sue divisioni interne. E non ha funzionato neppuresarebbe stato un miracolo- il blocco che ha visto insieme Bova, Fuda, Tripodi. La lista A testa alta è andata testa in giù nelle elezioni comunali, e il contrario è acaduto per il Polo di centro, che s attesta sul 20% alla Provincia. Un buon risultato, ma inferiore nelle intenzioni e nei desideri dell animatore del Polo di centro, ing. Pietro Fuda della cui cultura meridionalista non dubitiamo. Vorremmo anche non dubitare della sua politica meridionalista, e che ha il suo banco di prova nella decisione che andrà a prendere per il ballottaggio: centrodestra o centrosinistra? Verrà l ora, l ora suprema della verità, per il blocco Fuda-Bova- Tripodi. Sapremo, dalla prassi e non dalle chiacchiere, se il meridionalismo invocato e sbandierato fu un gargarismo elettorale o l avvertita coscienza che, pr rinascere, primo da abbattere è il Centrodestra antimeridionalista. Facendo poi, solo poi, i conti con l esangue meridionalismo di qualche frazione, maggioritaria, del Centrosinistra Intanto, il Centrodestra gonfia le gote per la vittoria al comune di Reggio Calabria, e c è anche chi, con le vene piene d aria, fa spirare il vento di Scopelliti. Non fortemente avvertibile. Poiché certo è che il Governatore può solo rivendicare una vittoria mutilata. Infatti, il Centrodestra passa al Comune, ma con il 56% per cento di Arena rispetto al 72% di Scopelliti: 14 punti percentuali in meno. E alla Provincia va al ballottaggio, nonostante l impoverimento del Centrosinistra del Presidente uscente al quale avevano dato l addio una cospicua manciata di consiglieri provinciali, partiti, come Sel, Idv e il secessionista Peppe Bova oltre che l Udc di Pasquale Tripodi. Da qui a qualche settimana verrà l ora della verità. Sapremo chi avrà vinto e chi avrà perso. Verrà l ora, l ora suprema della verità, per il blocco Fuda-Bova- Tripodi. Sapremo, dalla prassi e non dalle chiacchiere, se il meridionalismo invocato e sbandierato fu un gargarismo elettorale o l avvertita coscienza che, pr rinascere, primo da abbattere è il Centrodestra antimeridionalista. Facendo poi, solo poi, i conti con l esangue meridionalismo di qualche frazione, maggioritaria, del Centrosinistra.

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8 PRIMO PIANO la Riviera DOMENICA 22 MAGGIO FALCOMATÀ, IL BENIAMINO DEGLI ELETTORI RODERIGO DI CASTIGLIA Giuseppe Falcomatà, del Partito democratico, è il primo degli eletti di tutte le liste in lizza a Reggio Calabria. Oltre 2300 voti di preferenza. In cima. Un voto plebiscitario.torna a merito del suo profilo di giovane intellettuale, che spende il suo sapere al servizio della Città, prelevata nei suoi strati sociali più fragili e bisognosi. E lui per prima sa che non diminuiamo certamente la vertiginosa altezza del risultato conseguito se diciamo, come diciamo, che questo suo risultato è lo splendido riflesso della vita, che non è più, del padre Italo, non semplicemente uno dei sindaci di Reggio, ma il sindaco di Reggio. Con questo singolare sindaco cominciò la primavera di Reggio. Con questo eccezionale sindaco, che non amava i giochi dei partiti e nemmeno quelli del suo partito, Reggio, dentro la Calabria e fuori della Calabria, iniziò a non essere più assunta come la metafora del male e del negativo. Divenne un modello di virtù amministrativa. Questa fu l opera meridionalista che lo consacra alla storia, e ai probi cittadini, che non hanno dimenticato e hanno dato al figlio suo il voto che a Lui non potevano più dare. Non c'è un altro modello Reggio. Il modello Reggio di Scopelliti non è neppure una contraffazione. Arena sindaco di Reggio Continueremo offrendo un messaggio positivo di Reggio Al termine della proclamazione ufficiale alla carica di Sindaco Demetrio Arena ha affermato: La responsabilità è proporzionale al consenso ricevuto ed alla risposta dei reggini. Comincio già a sentirne il peso. La proclamazione è un passaggio importante e molto emozionante, però, superato questo splendido momento dobbiamo metterci subito al lavoro per affrontare e risolvere le emergenze. I primi giorni serviranno per accendere i motori della macchina ed organizzare l'ufficio. Oggi mi sento anche di dire che la nostra città può mandare un messaggio forte in riferimento alla campagna elettorale che è stata affrontata da tutti con toni pacati, in modo molto civile. Reggio, anche su questo versante, Continua il percorso di un gruppo dirigente che vuol far crescere la città può offrire un esempio positivo. Anche il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti è intervenuto in occasione della proclamazione: Continua il percorso di un gruppo dirigente che in questi anni ha coltivato il sogno di far crescere Reggio Calabria. Demetrio Arena era la persona più indicata, capace di rappresentare nel migliore dei modi questo tipo di progetto. Mi sembra che i reggini abbiamo apprezzato questa scelta e, soprattutto, abbiano espresso un giudizio estremamente positivo su ciò che ha rappresentato questa grande stagione. Adesso dobbiamo confrontarci con quelle che sono le difficoltà dei Comuni, con l'impegno di avviare la stagione del grande rilancio della città. Come Regione siamo pronti a sostenere questa idea di città che sicuramente è un'idea vincente. Ritorto sindaco di Siderno Siamo contrari alla logica interventistica dei cento giorni Ieri è venuto a trovarci in redazione il dottore Riccardo Ritorto, neo eletto Sindaco di Siderno al primo turno con 5404 voti pari 51,40%. Sindaco quali sono i problemi più importanti che intende affrontare in questo suo nuovo mandato? Svolgeremo il nostro mandato dal primo giorno fino all'ultimo, contrari alla logica interventistica dei cento giorni ma adempiendo il nostro incarico in maniera continuativa nel tempo. Siamo consapevoli che la città ha delle esigenze che nell'immediato si tradurranno in pulizia e decoro dell'ambiente, sistemazione della rete viaria e, non ultimo, in vista dell'imminente stagione estiva, Un governo in grado per competenza e professionalità di divenire riferimento interverremo sul lungomare delle Palme perché necessitante di una manutenzione ordinaria e straordinaria. I problemi del nostro paese pensiamo di averli individuati già, esaurientemente, nel programma che abbiamo messo a disposizione dei cittadini che, anche grazie alla divulgazione elettorale passata attraverso q u e s t o mezzo, ci hanno premiato ponendoci alla guida dell'amministrazione della città. Un'Amministrazione che sarà in grado per competenze professionali e trasparenza di diventare il referente esclusivo del cittadino che preghiamo calorosamente di avvicinarsi alla politica cittadina, perché l'unione, nella Casa comunale, farà la forza di Siderno. M

9 la Riviera DOMENICA 22 MAGGIO Lombardo, sindaco di Locri Lanzetta, sindaco di Monasterace Crinò, sindaco di Casignana Verso la partecipazione democratica dei miei concittadini Privilegeremo l aspetto sociale rispetto a quello strutturale Continueremo la nostra azione di potenziamento della cultura A D A bbiamo rivolto una domanda a Giuseppe L ombardo neo eletto sindaco di Locri con 3152 voti pari al 40,7%. Sindaco quali sono i problemi più importanti che intende affrontare in questo suo mandato? Partiremo con la costituzione dei Comitati di quartiere, strumenti indispensabili per conoscere e favorire la soluzione dei problemi e per fare diventare reale la partecipazione democratica dei cittadini. L'U.R.P., l'ufficio relazioni con il pubblico, verrà attivato per fornire informazioni all'utenza sui servizi degli uffici comunali e per rendere più agevole l'utilizzo degli stessi, con l'attivazione anche di servizi online. Attraverso le segnalazioni e i suggerimenti dei cittadini, riteniamo che sia possibile rendere la struttura organizzativa del Comune più efficiente, prevedendo anche la possibilità per i cittadini di compilare dei questionari per la valutazione della qualità dei servizi offerti. Quello dei rifiuti è uno dei problemi più gravi del nostro territorio che, tra l'altro, danneggia fortemente l'immagine della città. Affronteremo da subito questa problematica cercando di informare e sensibilizzare i cittadini sulla necessità della raccolta differenziata, per attivarne in tempi brevi il servizio. Lavoreremo, da subito, per rendere più vivibile la Città e dargli un decoro accettabile. Anche questi problemi saranno affrontati con la partecipazione diretta della cittadinanza, delle scuole, delle associazioni, delle imprese che potrebbero prendersi direttamente cura dello spazio verde e ne determineremo le modalità attraverso appositi regolamenti. Lavoreremo a breve termine per rendere più vivibile la città e per dargli un decoro i nuovo in cattedra Maria Carmela Lanzetta, rieletta Sindaco con 817 voti (35,35%). Ci dica: quali sono i problemi più importanti che intende affrontare in questo suo nuovo mandato? Metterò al centro del nostro lavoro il rapporto con la cittadinanza, a tal proposito siamo riusciti ad attrezzare un'apposita sala dove organizzare degli incontri costanti con la nostra popolazione. Anche nella scelta degli assessorati privilegeremo l'aspetto sociale rispetto a quello strutturale. Altri importanti interventi riguarderanno la ristrutturazione di Metteremo al centro del nostro lavoro il rapporto con la cittadinanza di Monasterace Piazza Portosalvo, la ripresa e il completamento dei lavori della scuola media e la copertura e la ristrutturazione della palestra comunale. Tra gli interventi urgenti c'è il finanziamento per porre riparo alla frana di contrada Oliveto a Monasterace Superiore. Provvederemo, naturalmente, al completamento di tutti i lavori pubblici in itinere e c'impegneremo per far riprendere i lavori del centro storico, sospesi dalla Regione. Vorrei chiudere ringraziando i cittadini che ci hanno voluto, nuovamente, accordare la loro fiducia confermando la bontà del nostro lavoro. domanda il dottore Pietro Crinò, rieletto Sindaco di Casignana con il 67,5% dei consensi, risponde-. Quali sono i problemi più importanti che intende affrontare in questo suo nuovo mandato? Fortunatamente non dovrò affrontare solo dei problemi. Lo scorso anno, ad esempio, quando abbiamo avviato il progetto Prove Aperte a Casignana, con un cast di bravissimi attori ospitati per più di un mese nel nostro Borgo Antico, ci siamo impegnati per dare un'opportunità ai nostri cittadini.continueremo, quindi, la nostra azione di potenziamento della cultura, completando il progetto dell'albergo Diffuso nel Borgo Antico e avviando nuove campagne di scavi e nuove manifestazioni nella Villa Romana di contrada Palazzi. Io credo che tutto Manifestazioni alla Villa Romana e Albergo diffuso priorità in agenda questo abbia molto a che fare con la parola turismo. Per quando riguarda i problemi, sono quelli che riguardano i paesi interni. Primo fra tutti quello dello spopolamento. Da tempo, poi, mi sto battendo per migliorare le nostre vie di comunicazione e spero di ottenere dei risultati. Ancora, oltre a vigilare sempre sul perfetto funzionamento della discarica che ci è stata imposta, stiamo cercando di creare energia pulita dallo sfruttamento del biogas. Naturalmente continueremo a sostenere le fasce più deboli, i giovani, gli studenti, mantenendo sempre efficienti i servizi essenziali per tutta la cittadinanza. Anche se la sfida che ci attende non è semplice, siamo convinti che, per dirla con Albert Camus, la vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente.