IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE IN EMILIA-ROMAGNA

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1 Il Sistema Regionale di Protezione Civile IL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE IN EMILIA-ROMAGNA Corso si specializzazione per soccorritori e operatori CRI I livello Nato L.R. n.45/95 Rinnovato/Modificato con la L.R. n.1/2005 COMPONENTI ISTITUZIONALI: Regione, Uffici Territoriali del Governo, Province, Comuni, Unione di Comuni, Comunità Montane, altre forme associative STRUTTURE OPERATIVE: Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Capitanerie di Porto, CROCE ROSSA ITALIANA, Volontariato, Sanità, Aziende di Servizi, ARNI, AIPO, Comunità Scientifica GINEVRA 22 DI AGOSTO GINEVRA DI AGOSTO 1864 Principi, oggetto e finalità Protezione civile materia concorrente STATO- REGIONI La Regione Emilia-Romagna attraverso la legge n.1/2005 provvede alla disciplina e al riordino delle funzioni in materia di protezione civile ed assume quale finalità prioritaria della propria azione la sicurezza territoriale Garantire la salvaguardia dell incolumità dei cittadini, la tutela dell ambiente, del patrimonio culturale ed artistico e degli insediamenti civili e produttivi dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi Istituzione Agenzia di protezione civile della Regione Emilia-Romagna Tipologia eventi calamitosi a) eventi naturali o connessi con attività umane che possono essere fronteggiati a livello locale con le risorse, gli strumenti ed i poteri di cui dispone ogni singolo ente ed amministrazione per l esercizio ordinario delle funzioni ad esso spettanti b) eventi naturali o connessi con attività umane che per natura ed estensione richiedono l intervento, coordinato dalla Regione anche in raccordo con le amministrazioni locali e gli organi periferici dello Stato c) eventi calamitosi di origine naturale o connessi con le attività umane che, per intensità ed estensione, richiedono l intervento e il coordinamento dello Stato (225/92) GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 Attività del sistema regionale di protezione civile Elaborare del quadro conoscitivo e valutativo dei rischi presenti sul territorio regionale Preparare e pianificare la risposta all emergenza Formare e addestrare il volontariato e gli operatori di PC Informare la popolazione sui rischi presenti sul territorio Allertare gli enti e le strutture operative di protezione civile nonché della popolazione Prestare soccorso alle popolazioni colpite mediante interventi (prima assistenza) Fronteggiare e superare l emergenza, mediante: interventi di somma urgenza e interventi urgenti di primo ripristino dei beni e delle infrastrutture danneggiati; iniziative ed interventi necessari per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita; concorso agli interventi per la riduzione e la mitigazione dei rischi Funzioni e compiti della Regione Favorisce l integrazione, indirizza e coordina l attività in materia di protezione civile degli organismi di diritto pubblico e di ogni altra organizzazione pubblica e privata operante nel territorio regionale Coordina la partecipazione delle componenti del sistema regionale di protezione civile alle iniziative di protezione civile al di fuori del territorio regionale e nazionale e promuovere forme di collaborazione con le altre Regioni per l espletamento di attività di protezione civile Incentiva lo sviluppo delle strutture di protezione civile degli Enti locali (contributi/consulenze) per preparare e migliorare la risposta all emergenza Favorisce la costituzione di Centri provinciali unificati di protezione civile per ottimizzare il raccordo funzionale DI 1

2 Funzioni e compiti delle Province Costituiscono presidio territoriale locale per la prevenzione, previsione e gestione dei rischi presenti nel territorio Effettuano rilevazione, raccolta, elaborazione ed aggiornamento dei dati interessanti la protezione civile, dati sono trasmessi all Agenzia regionale Predispongono i piani provinciali di emergenza sulla base degli indirizzi regionali Effettuano coordinamento e supporto delle attività di pianificazione comunale Funzioni e compiti dei Comuni Predisporre ed attuare i piani comunali o intercomunali di emergenza; per l elaborazione dei piani i Comuni possono avvalersi anche del supporto tecnico dell Agenzia regionale Informare la popolazione sulle situazioni di pericolo e sui rischi presenti sul proprio territorio Provvedere all attivazione degli interventi di prima assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi e all approntamento dei mezzi e delle strutture necessarie Favorire la costituzione e lo sviluppo dei gruppi comunali e delle associazioni di volontariato di protezione civile Al verificarsi sul territorio comunale di un evento di tipo a) il Sindaco provvede alla direzione e al coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita, comunicandolo al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Presidente della Giunta regionale GINEVRA 22 DI AGOSTO GINEVRA DI AGOSTO 1864 Comitato regionale di protezione civile Istituito per assicurare l armonizzazione delle iniziative regionali con quelle di altri enti, amministrazioni ed organismi del sistema regionale di protezione civile è istituito Comitato è composto dal Presidente della Regione o, per sua delega, dall Assessore competente, che lo presiede, dai Presidenti delle Province o dagli Assessori delegati competenti, dal Presidente dell Uncem regionale o suo delegato I PREFETTI SONO INVITATI A PARTECITARE POSSONO ESSERE CHIAMATI A PARTECIPARE in relazione agli argomenti posti all ordine del giorno, rappresentanti di altri enti pubblici e privati ed esperti appartenenti alla comunità scientifica Dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza nel territorio regionale Al verificarsi di eventi di tipo b), che colpiscono o minacciano di colpire il territorio regionale il Presidente della Giunta regionale decreta lo stato di crisi regionale, determinandone durata ed estensione territoriale Il Presidente della Giunta regionale o, per sua delega, l'assessore competente: a) provvede ad attuare gli interventi necessari al superamento dello stato di crisi (anche a mezzo di ordinanze) b) assume il coordinamento istituzionale delle attività finalizzate a superare lo stato di crisi Il Presidente della Giunta regionale, qualora la gravità dell'evento sia tale per intensità ed estensione richiede l'intervento dello Stato GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 Interventi per il superamento dello stato di crisi e di emergenza Per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree del territorio regionale colpite dagli eventi per i quali è stato dichiarato lo stato di crisi e di emergenza si può disporre lo stanziamento di appositi fondi Le risorse stanziate sono finalizzate al ripristino, in condizioni di sicurezza, delle strutture e delle infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico danneggiate e alla rimozione del pericolo L'Agenzia regionale di protezione civile coordina l'istruttoria tecnica dei piani di interventi urgenti di protezione civile Interventi indifferibili ed urgenti Al verificarsi o nell'imminenza di una situazione di pericolo, anche in assenza della dichiarazione dello stato di crisi, il Direttore dell'agenzia regionale adotta tutti i provvedimenti amministrativi necessari a fronteggiare l evento DI 2

3 Convenzioni e contributi L'Agenzia regionale può stipulare convenzioni con le Strutture Operative Regionali nonché con aziende pubbliche e private anche al fine di assicurare la pronta disponibilità di particolari servizi, mezzi, attrezzature, strutture e personale specializzato da impiegare in situazioni di crisi e di emergenza L'Agenzia regionale può erogare contributi per l'acquisto di attrezzature e mezzi, e per la realizzazione, la ristrutturazione e l'allestimento di strutture a favore degli Enti locali e di ogni altro soggetto che partecipi alle attività di protezione civile Strumenti e strutture operative Allo svolgimento delle attività e dei servizi connessi all esercizio delle funzioni amministrative in materia di protezione civile provvedono oltre all Agenzia Regionale di protezione civile: le strutture organizzative regionali competenti in materia di sicurezza territoriale il sistema ospedaliero il sistema di emergenza sanitaria e sanità pubblica il Centro Funzionale Regionale come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 dicembre 1998 GINEVRA 22 DI AGOSTO GINEVRA DI AGOSTO 1864 Strumenti e strutture operative L Agenzia regionale si avvale altresì, anche previa stipula di apposite convenzioni, della collaborazione, del supporto e della consulenza tecnica delle strutture operative di cui all articolo 11, comma 1, lettere e) ed f) della legge n. 225 del 1992 e delle seguenti strutture operanti nel territorio regionale: a) Corpo nazionale dei vigili del fuoco; b) Corpo forestale dello Stato; c) Corpo delle Capitanerie di porto; d) Agenzia regionale per la prevenzione e l ambiente; e) Organizzazioni di volontariato iscritte nell elenco regionale f) ; g) Corpo nazionale soccorso alpino; h) Consorzi di bonifica; i) ogni altro soggetto pubblico e privato che svolga compiti di interesse della protezione civile. Formazione e informazione in materia di protezione civile Le componenti del sistema di protezione civile promuovono le attività di informazione rivolte alla popolazione sui rischi presenti sul territorio regionale, sulle norme comportamentali da osservare, sulle modalità e misure di autoprotezione da assumere in situazioni di pericolo, anche attraverso la promozione di attività educative nelle scuole GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 Volontariato di Protezione Civile I capisaldi del Sistema Impiegati per eventi di tipo: idrogeologico/idraulico terremoti incendi boschivi assistenza alla popolazione supporto al soccorso tecnico urgente Organizzati in: 9 coordinamenti e consulte provinciali 204 associazioni comunali 7 associazioni regionali Attraverso: 9 Colonne mobili provinciali, la Colonna mobile regionale, la Colonna mobile regionale integrata e la Colonna mobile nazionale di protezione civile PIANIFICAZIONE COORDINAMENTO INTEGRAZIONE INNOVAZIONE FORZA COMPOSTA DI UOMINI E MEZZI CHE INTERAGISCE E COOPERA IN BASE A REGOLE CHIARE, RESPONSABILITÀ PREDEFINITE E PROCEDURE COMUNI DI INTERVENTO NELLE EMERGENZE DI 3

4 La Legge Regionale N.1/2005 NUOVE NORME IN MATERIA PROTEZIONE CIVILE E VOLONTARIATO. ISTITUZIONEDELL AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE OBIETTIVI della legge: Salvaguardare l incolumità dei cittadini Tutelare l ambiente Tutelare il patrimonio culturale ed artistico degli insediamenti civili e produttivi ISTITUZIONE DELL AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE Organi dell Agenzia: Direttore (incaricato dalla Giunta) Collegio dei Revisori (3 membri) La Legge Regionale N.1/2005 NUOVE NORME IN MATERIA PROTEZIONE CIVILE E VOLONTARIATO. ISTITUZIONEDELL AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE CONTENUTI della legge: ISTITUZIONEDELL AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE con sede in Bologna Indicazioni sull organizzazione coordinata dei soccorsi Modalità relative alle attività di previsione e mitigazione dei rischi Promozione del sistema di relazioni tra Regione, Uffici Territoriali del Governo - Prefetture, VVF, CFS, Capitanerie di Porto, Volontariato, CRI, Sanità, ed altre strutture operative statali; Province, Comuni ed altri enti pubblici e privati Concessione di contributi alle associazioni di volontariato finalizzati al potenziamento (rimborso spese- cessione in comodato d uso gratuito) GINEVRA 22 DI AGOSTO GINEVRA DI AGOSTO 1864 Caratteristiche Finalità Autonomia giuridica (personalità giuridica di diritto pubblico) Autonomia tecnico-operativa Autonomia amministrativa e contabile gestione finanziaria gestione tecnica e operativa delle attività di Protezione Civile OBIETTIVO PRIMARIO PRESIDIO SICUREZZA TERRITORIALE Assicurare l unitarietà della gestione delle attività di protezione civile di competenza regionale Operare in stretto raccordo con le altre strutture regionali e locali competenti Stipulare convenzioni Con le strutture operative Aziende pubbliche e private per la pronta disponibilità in situazioni di crisi Richiedere collaborazioni scientifiche (DISTART, UNIBO CHIMICA SCIENZE DELLE COMUNICAZIONI, INGV ecc ) GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 Attività Predisposizione atti Predisposizione programma previsione e prevenzione del rischio Predisposizione piano regionale per la preparazione e gestione e gestione dell emergenza Programmazione attività A.I.B. con Corpo Forestale dello Stato Istruttoria interventi urgenti Emissione Allerte di Protezione Civile Organizzazione ed impiego del volontariato Coordinamento regionale delle attività di Protezione Civile Organi a supporto Assicurare coordinamento tecnico-operativo regionale: COREM (Comitato Operativo Regionale per l Emergenza) Direttore dell agenzia ed i responsabili delle varie Strutture Operative (VVF, SANITA, CFS, CAPITANERIE DI PORTO, ARPA ecc) COMMISSIONE REGIONALE PER LA PREVISIONE E LA PREVENZIONE DEI GRANDI RISCHI con funzioni consultive, propositive e di supporto tecnico-scientifico in materia di previsione e prevenzione delle principali tipologie di rischio presenti sul territorio regionale CENTRO OPERATIVO REGIONALE (organizzato in Sala Operativa e Centro Multirischio) DI 4

5 Centro Operativo Regionale Struttura del COR LEGGE 1/2005 (art. 23) il Centro Operativo Regionale (COR) è costituito presso l' quale presidio permanente della Regione preposto alle attività e ai compiti di Sala Operativa Assicura l operatività nell arco delle 24 ore Presidio organizzato in turni ( ) Servizio di reperibilità ( ) Determinazioni Dirigenziali n.9320 del 05/08/2008 Attivazione delle procedure per l'operatività del Centro Multirischio di protezione civile n.50 del 03/03/2009 Integrazioni e modifiche alle procedure per l'operatività del Centro multirischio di protezione civile. Determinazione n.9320/2008 GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 SALA OPERATIVA - SALA MULTIRISCHIO: presidia le funzioni ed i compiti della Regione in materia di preparazione, allertamento e gestione di situazioni di crisi e di emergenza di supporto agli organi decisionali (Direttore, COREM e Commissione regionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi) SERVIZIO DI REPERIBILITA : personale tecnico dell Agenzia Protezione Civile, organizzato in turni settimanali da squadre composte da un referente e tre coadiutori CENTRI DI PRONTO INTERVENTO: CERPIC: Centro di Pronto Intervento idraulico CREMM: Centro Regionale Logistica Mezzi e Materiali (modulo assistenza alla popolazione) CERPIC CREMM SALA OPERATIVA COR SALA MULTIRISCHIO 22 GINEVRA DI AGOSTO 1864 COR - attività ordinaria Attività a presidio della sicurezza territoriale Raccolta dati Attività di monitoraggio Contatti con altre sale operative Predisposizione procedure Esercitazioni Formazione Aggiornamento in materia di protezione civile COR - attività in emergenza Allertamento di Protezione Civile: attivazione e cessazione delle fasi previste dal modello di intervento (ATTENZIONE, PREALLARME e ALLARME) Raccolta di informazioni al fine di valutare gli eventi calamitosi e le eventuali conseguenze Elaborazione ed aggiornamento scenari di rischio Coordinamento e gestione interventi urgenti Gestione risorse umane e materiali per fronteggiare le emergenze: Volontari (9 Coordinamenti provinciali del volontariato ed Associazioni Regionali/Nazionali) Attrezzature (Cerpic, CREMM) GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 Riassumendo Convenzione DIPARTIMENTO NAZIONALE PROTEZIONE CIVILE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE DIRETTORE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA AGENZIA PROTEZIONE CIVILE REGIONE EMILIA-ROMAGNA COR Centro Operativo Regionale Commissione regionale previsione e prevenzione grandi rischi COREM Comitato Operativo Regionale per l EMergenza Volontariato Colonna Mobile regionale di Protezione Civile Strutture Operative Regionali DI 5

6 Convenzione C.R.I. Agenzia Regionale di Protezione Civile Stipulata il 06 ottobre 2004 Validità quinquennale Obiettivo il consolidamento ed il potenziamento della capacità operativa della qualificazione tecnica della C.R.I. -RER, nonché la definizione dei rapporti di reciproca collaborazione tra la Regione e la C.R.I. Emilia Romagna, al fine di rafforzare e rendere sempre più moderno ed efficiente il sistema di protezione civile nella regione Emilia-Romagna P.O.A. Programma Operativo Annuale Acquisto attrezzature Attivazione degli interventi in previsione o in caso di eventi calamitosi Contributi per attività di formazione, informazione e addestramento di reciproco interesse Condivisione dei dati in possesso delle parti con riferimento alle diverse tipologie di rischio Implementazione collegamenti radio tra C.O.R. e C.R.I. RER GINEVRA 22 DI AGOSTO GINEVRA DI AGOSTO 1864 Fasi del P.O.A. Il programma operativo annuale viene elaborato, anche per stralci, secondo la seguente procedura: Entro il mese di novembre di ciascun anno viene avviata una valutazione tecnica congiunta delle esigenze e delle disponibilità operative delle parti Entro il mese di gennaio dell'anno successivo, la programmazione di massima viene sottoposta a verifica di compatibilità con le risorse disponibili nel bilancio Delibera di approvazione da parte della Giunta Regionale dello schema di programma operativo annuale Erogazione immediata del 40% dell importo deliberato 60% a rendicontazione avvenuta Comitato tecnico Alle attività istruttorie per l elaborazione e la definizione del programma operativo annuale provvede un comitato tecnico a carattere temporaneo composto: C.R.I. Delegato Regionale alla Protezione Civile C.R.I. dal Direttore Regionale C.R.I. dall Incaricato Area Socio- Sanitaria C.R.I. Agenzia PC Responsabile del Servizio Protezione Civile della Regione (Direttore) da due rappresentanti designati GINEVRA 22 DI AGOSTO 1864 Compiti del comitato tecnico Il Comitato tecnico entro il mese di dicembre di ciascun anno: Provvede alla verifica dell attività svolta Redige uno specifico documento di valutazione congiunta del livello di perseguimento degli obiettivi annuali Formula altresì proposte di modifiche e miglioramenti in merito alle procedure ed alle modalità attuative del P.O.A. anche al fine della definizione dei successivi programmi annuali Riferimenti Bibliografici: Legge Regionale n.1/2005 del 7 febbraio 2005 Deliberazione della Giunta Regionale 21 giugno 2004 n.1166 Approvazione del protocollo d intesa e delle linee guida regionali per la pianificazione di emergenza in materia di protezione civile Protezione civile e disaster management di Francesco Santoianni Accursio Edizioni DI 6

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