PIANO DI EMERGENZA ESTERNO

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1 PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99) AVIO S.p.A. Comune di Rivalta Provincia di Torino EDIZIONE Marzo 2009 approvata con modifiche nella riunione del 5 / 3 /2009 REVISIONI DATA NOTE Rev. 0/1 Settembre 2010 Sostituito Allegato 4 a seguito di sperimentazione PROVE DEL DATA NOTE PIANO I Livello 23 Marzo 2010 Verifica dell efficacia dei contatti (REC) Provincia di Torino (Firmato in originale) UTG Prefettura di Torino (Firmato in originale)

2 PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99) AVIO S.p.A. Comune di Rivalta Provincia di Torino EDIZIONE Marzo 2009 approvata con modifiche nella riunione del 5 / 3 /2009 REVISIONI DATA NOTE PROVE DEL PIANO DATA NOTE Provincia di Torino UTG Prefettura di Torino

3 P i a n o E m e r g e n z a E s t e r n o s t a b i l i m e n t o A v i o R i v a l t a 2 INDICE INTRODUZIONE 1 Premessa 2 Aggiornamenti e prove del piano 3 Lista di distribuzione SEZIONE 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 1.1 Centro di Coordinamento Operativo 1.2 Funzioni di supporto 1.3 Aspetti territoriali 1.4 Sostanze pericolose 1.5 Descrizione dell'attività industriale SEZIONE 2 IPOTESI INCIDENTALI 2.1 Le zone di pianificazione 2.2 Scenari incidentali di riferimento Scenari stabilimento AVIO SEZIONE 3 PROCEDURE OPERATIVE 3.1 Finalità e modalità generali delle procedure di allertamento Codice Giallo Procedure del Piano di Emergenza Esterno 3.2 Procedure di allertamento ed attivazione 3.3 Procedure di cessato allarme Cessato allarme (codice arancione) Cessato allarme (codice rosso) Adempimenti successivi all'emergenza 3.4 Misure protettive e informazione alla popolazione 3.5 Messa in sicurezza attività limitrofe 3.6 Rischio ambientale 3.7 Piani di funzione 3.8 Aggiornamento dati e riferimenti ALLEGATI Allegato 1 Pianificazione dell intervento: Inquadramento territoriale ed ambientale del sito, Individuazione dello stabilimento oggetto del piano e del Centro di Coordinamento Operativo, Posti di blocco previsti Allegato 2 Vulnerabilità territoriali ed ambientali Comune di Rivalta: dati popolazione residente e attività produttive nell intorno dei 500 m. Comune di Piossasco: dati su popolazione residente e attività produttive nell intorno dei 500 m Bersagli sensibili Vulnerabilità ambientali Allegato 3 Stabilimento Avio Schede di sicurezza sostanze pericolose Planimetrie dello stabilimento - Generale - Impianti e stoccaggi con presenza di sostanze pericolose - Individuazione dei cerchi di danno - Impianti antincendio

4 P i a n o E m e r g e n z a E s t e r n o s t a b i l i m e n t o A v i o R i v a l t a - Viabilità interna - Rete fognaria 3 Allegato 4 Elenco dei recapiti telefonici Allegato 5 Moduli per la comunicazione in emergenza e per la comunicazione di fine emergenza Allegato 6 Schemi a blocchi procedure di allertamento Codice Giallo Codice Arancione Codice Rosso Allegato 7 Piani di Funzione dei singoli soggetti Tabella di assegnazione delle funzioni operative e di supporto

5 1. Premessa P r e f e t t u r a d i T o r i n o - P r o t e z i o n e C i v i l e P i a n o E m e r g e n z a E s t e r n o s t a b i l i m e n t o A v i o R i v a l t a INTRODUZIONE Il presente documento costituisce il Piano di Emergenza Esterno per lo stabilimento AVIO sito nel comune di Rivalta di Torino (TO), come previsto dall articolo 20 del Decreto Legislativo n. 334 del 17 agosto 1999, come modificato dal D.Lgs. 238/2005, che assegna al Prefetto il compito di predisporre, d intesa con la Regione e gli Enti Locali interessati, il piano di emergenza esterno per gli stabilimenti soggetti all articolo 8 ed all articolo 6 del citato decreto al fine di limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti sulla base, tra l altro, delle informazioni fornite dal gestore e delle conclusioni dell istruttoria tecnica ove disponibili. Con l attiva partecipazione dei rappresentanti delle strutture regionali competenti e dell ARPA Piemonte si è dato seguito nel corso dei lavori alle indicazioni procedurali per l espressione dell intesa sopra citata, formalizzata dalla Regione Piemonte con apposito provvedimento, in attuazione della D.G.R. n /2005. I criteri seguiti nella pianificazione seguono quelli indicati nel documento Pianificazione dell'emergenza Esterna degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante Linee Guida messo a punto ed emanato con D.P.C.M. 25 Febbraio 2005 (G.U. n.62 del 16/3/2005) dal Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L attività di pianificazione è stata realizzata con il coinvolgimento di diversi Enti ed Amministrazioni, attraverso l esame di problematiche strettamente tecniche e l acquisizione e l integrazione di informazioni di carattere territoriale. Gli elementi tecnici per l individuazione delle aree cui estendere la pianificazione dell emergenza sono quelli individuati dal gestore, nell'ambito delle attività di competenza prescritte dal decreto di cui sopra: trattandosi di stabilimento soggetto all'art.6 del decreto non si è svolta l'istruttoria tecnica del Comitato Tecnico Regionale integrato, di cui all articolo 19 del D.Lgs. 334/99. Il Piano si avvale altresì, per l informazione alla popolazione in emergenza, del servizio fornito dalle emittenti radio presenti sul territorio con le quali il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte ha stipulato apposita convenzione in attuazione dell art. 20 della L.R. n. 7/2006. Il Piano è strutturato in tre sezioni, oltre agli allegati di supporto, per consentire una rapida consultazione e rendere più agevole la revisione e l aggiornamento. La sezione 1 contiene gli elementi generali che consentono di inquadrare lo stabilimento: sono descritte sinteticamente le attività svolte, le sostanze pericolose presenti e sono dati i principali elementi di vulnerabilità del territorio circostante. La sezione 2 riporta gli scenari incidentali presi a riferimento, con l attribuzione dei relativi livelli di pericolo vale a dire: PREALLARME = CODICE ARANCIONE / ALLARME = CODICE ROSSO e la definizione dei protocolli per la comunicazione in emergenza tra i soggetti coinvolti nell attuazione del piano. La sezione 3 raccoglie le procedure operative dei singoli soggetti, diversificate a seconda dei livelli di pericolo ed organizzate in schede nelle quali ciascun soggetto ritrova i compiti assegnatigli dal Piano. Il Piano è riferito a scenari che si possono verificare a seguito di una serie di probabilità sfavorevoli e pianifica quindi le azioni immediate da intraprendere in tali eventualità. Le azioni successive dovranno invece essere commisurate alla reale entità dell evento e delle sue conseguenze. L esigenza di automatismo del piano va considerata nell assoluta necessità che le azioni previste dal piano di emergenza vengano attivate il più rapidamente possibile, onde consentire che, in attesa dell attivazione degli Organi ed Organismi decisionali, vengano comunque avviate le operazioni di soccorso. 2. Aggiornamenti e prove del Piano Come previsto dal comma 3 dell articolo 20 del D.Lgs. 334 del 17 agosto 1999 il piano deve essere riesaminato, sperimentato e, se necessario, riveduto ed aggiornato [ ] dal Prefetto ad intervalli appropriati e, comunque, non superiori a tre anni. La revisione deve tener conto dei cambiamenti avvenuti negli stabilimenti e nei servizi di emergenza, dei progressi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidenti rilevanti. Alla luce di queste disposizioni normative, si ricorda che il presente documento non può essere considerato un documento statico, ma deve essere mantenuto vivo e dinamico, in modo da contenere riferimenti a situazioni vigenti e consentire in caso di necessità la massima efficacia nel reperimento e nella gestione di tutte le risorse disponibili. 4

6 P i a n o E m e r g e n z a E s t e r n o s t a b i l i m e n t o A v i o R i v a l t a Pertanto tutti i soggetti coinvolti nell attuazione delle procedure previste dal presente Piano forniscono tempestivamente notizia, agli uffici della Prefettura ed al Servizio Tutela Ambientale della Provincia di Torino, di qualsiasi cambiamento rispetto a quanto riportato nella presente edizione, e fanno inoltre pervenire eventuali spunti di miglioramento per rendere le procedure più snelle e di facile e tempestiva attuazione. In particolare l'aggiornamento dei dati indicati in Allegato 7 è compito dei Responsabili di ciascuna Funzione di Supporto. In assenza di segnalazioni correttive e/o migliorative, si procederà comunque alla riedizione almeno triennale del documento, come previsto dal D.Lgs. 334/99. Per quanto riguarda la sperimentazione del piano, si prevede di effettuare almeno una simulazione all anno, per garantire la conoscenza da parte dei singoli attori delle rispettive procedure ed il miglior coordinamento di tutti i soggetti, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di efficacia ed efficienza della gestione dell emergenza. 5

7 P i a n o E m e r g e n z a E s t e r n o s t a b i l i m e n t o A v i o R i v a l t a 6 Lista di distribuzione Copia del presente piano è distribuita a tutti gli enti coinvolti nella gestione dell emergenza nonché ai soggetti istituzionali previsti dall art. 20 del D.Lgs. 334/99. Si riporta nel seguito l elenco dei soggetti cui il presente documento è trasmesso: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile Ministero dell Interno Dip.to Soccorso Pubblico, Vigili del Fuoco, Difesa Civile Ministero dell Ambiente Regione Piemonte Presidenza della Giunta Regione Piemonte - Assessorato Sanità Regione Piemonte Settore Grandi Rischi Regione Piemonte Settore Protezione Civile Provincia di Torino - Presidenza della Giunta Provincia di Torino Servizio Protezione Civile Provincia di Torino Servizio Tutela Ambientale Comune di Rivalta di Torino Comune di Piossasco Comune di Bruino Comune di Orbassano Direzione Regionale Vigili del Fuoco Comando Provinciale Vigili del Fuoco Comando Regione Carabinieri Comando Provinciale Carabinieri Nucleo Elicotteri Carabinieri Questura di Torino Comando Sezione Polizia Stradale Comando Regione Guardia di Finanza Comando Provinciale Guardia di Finanza Centrale Operativa 118 Azienda Sanitaria Locale TO3 A.R.P.A. Piemonte Struttura Complessa SC03 A.R.P.A. Piemonte Struttura Complessa SC06 - Dipartimento di Torino Compartimento ANAS Società G.T.T. S.p.A. Società SAPAV S.p.A. Centro Operativo ENEL Società Metropolitana Acque Torino S.p.A (SMAT) Circoscrizione Aeroportuale Stabilimento AVIO S.p.A. Supermercato FAMILA ROMA ROMA ROMA TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO RIVALTA PIOSSASCO BRUINO ORBASSANO GRUGLIASCO TORINO TORINO TORINO VOLPIANO TORINO TORINO TORINO TORINO GRUGLIASCO COLLEGNO TORINO TORINO TORINO TORINO PINEROLO BORGARETTO DI BEINASCO TORINO CASELLE RIVALTA RIVALTA

8 S e z 1 / p a g. 1 SEZIONE 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Nel territorio del Comune di Rivalta di Torino è presente lo stabilimento della società Avio, soggetto all art. 6 del D.Lgs. 334/99 ed evidenziato nella planimetria riportata in Allegato 1. Nella stessa planimetria è indicata anche la sede del Centro di Coordinamento Operativo che fungerà da sala operativa al verificarsi di un emergenza. 1.1 Centro di Coordinamento operativo (CCO) E ubicato nel Comune di Rivalta, presso la Sala Operativa comunale, sita in Via Balma n.5/7 e rappresenta il punto di riferimento per la gestione e la comunicazione in emergenza. Infatti presso il CCO si recano i responsabili delle strutture operative presenti sul territorio al fine di coordinare le strategie di intervento per il superamento dell emergenza in modo tale da: garantire il raccordo tra i soggetti impegnati nelle operazioni di soccorso tenere costantemente informati i soggetti sull evoluzione del fenomeno incidentale e sullo stato delle operazioni coordinare e gestire l informazione alla popolazione dell area coinvolta e rapportarsi con i mezzi di informazione. Il CCO è gestito dal comune di Rivalta, che è responsabile della sua attivazione in caso di necessità e del mantenimento in efficienza degli strumenti di comunicazione (almeno due linee telefoniche e un fax) e delle dotazioni tecniche e cartografiche necessarie per la gestione dell emergenza. E stabilita inoltre un Area Raduno Soccorsi presso piazzale parcheggio Avio lato Est dello stabilimento. L area ha la funzione di spazio aperto per il raduno dei mezzi operativi degli Enti deputati all intervento, vicina allo stabilimento ma non interessata dai prevedibili effetti dell incidente Funzioni di supporto Per l'attuazione del presente Piano la funzione operativa incaricata della DIREZIONE DELL'INTERVENTO ha come Ente Responsabile il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Sono attivate inoltre le seguenti funzioni di supporto: 1) SANITARIA: rileva gli effetti sanitari dell'incidente sulla popolazione e supporta il Sindaco nell'individuazione di provvedimenti restrittivi. Enti coinvolti: ASL TO3, Servizio Emergenza Sanitaria 2) INFORMAZIONE E STAMPA: cura l'informazione alla popolazione e i rapporti con i mass-media. Enti responsabili: Sindaco del Comune di Rivalta, Prefetto di Torino 3) TRASPORTO E VIABILITA': gestisce la circolazione stradale nell'area interessata dall'evento incidentale come previsto dal Piano. Enti coinvolti: Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale dei Comuni di Rivalta, Piossasco, Bruino, Orbassano 4) ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE: coordina l'assistenza alla popolazione colpita o a rischio e verifica l'adozione delle misure di mitigazione delle conseguenze quali il rifugio al chiuso.

9 S e z 1 / p a g. 2 Ente responsabile: Comune di Rivalta Polizia Municipale, Comune di Piossasco Polizia Municipale 5) COORDINAMENTO CENTRO OPERATIVO: coordina le operazioni di soccorso e la diffusione delle informazioni tramite il Centro di Coordinamento Operativo (CCO). Ente responsabile: Prefetto di Torino Allestimento CCO: Comune di Rivalta 6) PROTEZIONE DELL'AMBIENTE: esegue gli accertamenti sulle matrici ambientali coinvolte, fornisce supporto tecnico sul rischio industriale specifico, con particolare riferimento alle caratteristiche tossicologiche e chimico-fisiche delle sostanze pericolose e supporta il Sindaco nell individuazione delle conseguenti azioni da intraprendere a tutela della popolazione e dei luoghi dove si è verificato l evento. Ente responsabile: ARPA Piemonte Ciascun ente responsabile di una funzione operativa o di supporto designa al proprio interno un responsabile della funzione la cui nomina è parte integrante del Piano di Funzione da redigere come specificato nella Sezione 3; i responsabili di ciascuna funzione si assumono l'obbligo dell'aggiornamento dei dati specificati nella tabella riportata in Allegato 7.

10 S e z 1 / p a g Aspetti territoriali Le caratteristiche territoriali ed i bersagli sensibili delle aree circostanti lo stabilimento sono riportati in Allegato 2. Lo stabilimento è ubicato in area industriale, occupa una superficie di circa mq e confina: o a nord con area residenziale Ghetto o a sud con stabilimento ex Fiat Auto o a est con area demaniale occupata da ex magazzini militari o a ovest con area agricola con case rurali sparse in territorio di Piossasco. Lo stabilimento dista in linea d aria: dai seguenti centri abitati: - circa 50 m dall inizio della zona residenziale Ghetto in territorio di Rivalta - circa 800 m ad Est dalla frazione Tetti Francesi in territorio di Rivalta dalle seguenti strade di rilievo: - circa 1,5 km a Sud-Est dalla S.P. 589 dei Laghi di Avigliana altro: - circa 1 km a Nord Ovest dall ex campo volo denominato Aeroporto Cerrina. Lo stabilimento si trova al di fuori del cono di atterraggio e decollo dell aeroporto di Caselle. Bersagli sensibili all interno dei 1000 m intorno allo stabilimento Si segnalano: - l ex campo volo denominato Aeroporto Cerrina, peraltro dismesso; - un centro sportivo situato a circa 1 km in direzione Sud Est; - una pista di prova autovetture a circa 1,5 km a Sud; - un supermercato situato a circa 500 m in direzione Sud. Le relative cartografie e la lista completa degli elementi territoriali vulnerabili individuati anche a maggiore distanza sono raccolte in Allegato 2. Prevalenti attività antropiche limitrofe ai fini della sicurezza Le prevalenti attività antropiche limitrofe allo stabilimento Avio sono riportate in apposita planimetria con allegata tabella (All. 2). Dati meteorologici Dai dati meteorologici desunti dalla rete di rilevamento provinciale si rileva che i venti hanno direzione prevalente di provenienza Est Nord Est. Nello stabilimento sono installate due maniche a vento. Al verificarsi di un incidente che comporti l attivazione del presente Piano i dati di direzione del vento saranno trasmessi in tempo reale al Centro di Coordinamento Operativo in modo da poter ottimizzare le azioni a supporto dell emergenza.

11 Inquadramento geologico e idrogeologico S e z 1 / p a g. 4 Lo stabilimento è situato in una zona pianeggiante, caratterizzata da falda freatica con soggiacenza inferiore a 10 m di profondità dal piano campagna. Il sottosuolo è caratterizzato da classi di vulnerabilità alte (Classe 2), con litologia ghiaioso sabbiosa. La direzione di scorrimento della falda è da Nord-Ovest verso Sud-Est. All interno dei 1000 m dallo stabilimento sono presenti alcuni pozzi privati o industriali. Complessivamente quindi l area è da ritenersi vulnerabile alla contaminazione in caso di sversamenti accidentali. Altri elementi ambientali vulnerabili Nella zona non sono presenti corsi d acqua significativi né aree protette o di particolare interesse ambientale. Il suolo è prevalentemente destinato a prato Sostanze pericolose Le schede di sicurezza delle sostanze pericolose potenzialmente coinvolte negli eventi incidentali considerati dal presente Piano sono riportate in Allegato 3.

12 S e z 1 / p a g Descrizione dell attività industriale AVIO (Allegato 3) Sede legale: Strada del Drosso TORINO Sede stabilimento: Via I Maggio RIVALTA DI TORINO Gestore:...Marco DI MASI Responsabile Stabilimento...Marco DI MASI Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione:...Roberto AGAGLIATE Responsabile dell emergenza:...sergio SATTANINO Capo Squadra antincendio:...capoturno VVFF aziendali Sirio Le principali attività dello stabilimento consistono in lavorazioni meccaniche volte alla costruzione di particolari aeronautici per motori civili e militari, quali palette, dischi ingranaggi, scatole di trasmissione e particolari per l'industria spaziale. In particolare, le attività oggetto della notifica sono parte dell area integrata Processi e comprendono: Linee per Trattamenti Galvanici e relativo magazzino prodotti chimici di reparto Trattamenti Termici ( forni di nitrurazione ) Verniciatura Deposito ammoniaca Deposito prodotti chimici e vernici. Una descrizione più dettagliata è riportata in Allegato 3. Nello stabilimento sono detenute sostanze molto tossiche in quantità superiore alle soglie riportate in Allegato I, parte 2 del D.Lgs. 334/1999. Si riporta nella tabella seguente il riepilogo delle principali sostanze pericolose detenute in stabilimento: SOSTANZE QUANTITA (t) MODALITA DI STOCCAGGIO, DIMENSIONE SERBATOI Molto tossiche ACIDO FLUORIDRICO > 7% 2,28 Vasche in linea all interno del reparto ACIDO FLUORIDRICO AL 40% 0,2 Recipienti mobili ALODINE 1200 S POLVERE 0,06 Recipienti mobili AMMONIO BICROMATO 98% 0,06 Recipienti mobili ANIDRIDE CROMICA SOLUZIONE > 7% 0,83 Recipienti mobili ANIDRIDE CROMICA SOLUZIONE > 7% 6,54 Vasche in linea all interno del reparto DEOXIDIZER 16 0,13 Recipienti mobili DEOXIDIZER MAKE UP 6 0,13 Recipienti mobili OSSIDAL 252A - AMMONIO DICROMATO 0,1 Recipienti mobili OSSIDAL 262N - SODIO BICROMATO 0,2 Recipienti mobili POTASSIO BICROMATO MICROCRISTALLINO 99% 0,13 Recipienti mobili SODIO BICROMATO CRISTALLINO 98% 0,13 Recipienti mobili Tossiche ACIDO FLUORIDRICO > 1 % < 7% 3,91 Vasche in linea all interno del reparto AMMONIACA ANIDRA 0,8 Serbatoi da 400kg ANIDRIDE CROMICA SOLUZIONE >1% <7% 3,22 Vasche in linea all interno del reparto DEOXIDIZER MAKE UP 6 > 1% < 7% 3,05 Vasche in linea all interno del reparto INORGANIC SEALANT COATING 0,02 Recipienti mobili LIQUIDO A PH NEUTRO PER SCRITTURAZIONE 0,01 Recipienti mobili NICHEL CLORURO 22,9% IN NICHEL 0,05 Recipienti mobili OSSIDAL 252A - AMMONIO DICROMATO 2,03 Vasche in linea all interno del reparto

13 S e z 1 / p a g. 6 OSSIDAL 262N - SODIO BICROMATO >1% <7% 2,95 Vasche in linea all interno del reparto OSSIDAL 294K POTASSIO BICROMATO 0,01 Recipienti mobili OSSIDAL 294K POTASSIO BICROMATO > 1 % < 7% 1,31 Vasche in linea all interno del reparto RIVESTIMENTO INORGANICO ALLALLUMINIO 0,07 Recipienti mobili Sermetel W 0,06 Recipienti mobili SODIO NITRITO 0,05 Recipienti mobili Infiammabili principali Idrogeno 0,02 Bombole GPL e metano 1,5 Acetilene 0,1 Bombole Metanolo 0,02 Pericolose per l ambiente possono essere già comprese negli elenchi precedenti Pericolose per l ambiente R50 ADDITIVO 77 0,01 Recipienti mobili ALODINE 1200 S POLVERE 0,06 Recipienti mobili AMMONIACA ANIDRA 0,8 Serbatoio 400kg AMMONIO BICROMATO 98% 0,06 Recipienti mobili ANIDRIDE CROMICA SOLUZIONE > 1% < 7% 0,83 Recipienti mobili INORGANIC SEALANT COATING 0,02 Recipienti mobili NICHEL CLORURO 22,9% IN NICHEL 0,05 Recipienti mobili NICHEL CLORURO IN SOLUZIONE > 7% 3,04 Vasche in linea all interno del reparto OSSIDAL 252A - AMMONIO DICROMATO 0,1 Recipienti mobili OSSIDAL 262N SODIO BICROMATO 0,2 Recipienti mobili OSSIDAL 294K POTASSIO BICROMATO 0,01 Recipienti mobili POLVERE PRAXAIR CO ,12 Recipienti mobili POTASSIO BICROMATO MICROCRISTALLINO 99% 0,13 Recipienti mobili POTASSIO PERMANGANATO FU 98% 0,11 Recipienti mobili RIVESTIMENTO INORGANICO ALLUMINIO 0,07 Recipienti mobili SODIO BICROMATO CRISTALLINO 98% 0,13 Recipienti mobili VERNICE DI FONDO EPOXI 588/60 0,02 Recipienti mobili Pericolose per l ambiente R51/53 ALGHICIDA PER TRATTAMENTO ACQUE 0,04 Recipienti mobili ANIDRIDE CROMICA SOLUZIONE > 1% < 7% 11,79 Vasche in linea all interno del reparto ARALDITE AW 106 0,002 Recipienti mobili ARALDITE TIPO AY103 0,003 Recipienti mobili BATTERICIDA TK1 0,04 Recipienti mobili DEOXIDIZER 16 0,13 Recipienti mobili DEOXIDIZER MAKE UP 6 0,13 Recipienti mobili DOW CORNING 3400A 0,001 Recipienti mobili GRANODINE 880 M PREPARAZIONE 0,07 Recipienti mobili GRANODINE 880 RIT ALIMENTAZI. 0,06 Recipienti mobili INORGANIC SEALANT COATING 0,02 Recipienti mobili JAUNE SATINE 4080Y /3708 0,02 Recipienti mobili KIT M-BOND GA-2 0,004 Recipienti mobili MACROPLAST BK SC 0,04 Recipienti mobili MANGANESE SOLFATO MONOIDRATO POLV. 98% 0,05 Recipienti mobili MIL-PRF COLOR ,003 Recipienti mobili MOLYDAG 254 N (A50TF147 CL.A) 0,004 Recipienti mobili MSRR9500/120 ALUMINIUM BRAZING FLUX 0,008 Recipienti mobili OLIO OTM 690/22 IN FUSTI DA 180 Kg 0,54 Recipienti mobili OSSIDAL 262N SODIO BICROMATO IN SOLUZIONE > 1% < 7% 2,96 Vasche in linea all interno del reparto OSSIDAL 294K POTASSIO BICROMATO IN 1,31 Vasche in linea all interno del reparto

14 S e z 1 / p a g. 7 SOLUZIONE > 1% < 7% PASTA CENTER SAVER CIMCOOL 0,1 Recipienti mobili PENETRANTE ARDROX 970 P25E 0,2 Recipienti mobili PERCLOROETILENE HOLD - UP LAVATRICI + ESAUSTO DEPOSITO RIFIUTI 12,4 Recipienti mobili REDUX 420 A/B (ARALDITE) 0,01 Recipienti mobili RESINA ARALDITE CW 2418 NERA 0,02 Recipienti mobili RESINA EA9396 0,003 Recipienti mobili Sermetel W 0,07 Recipienti mobili THIXOTROPIC EPOXY RESIN ADHESIVE EA934NA 0,01 Recipienti mobili VERNICE DI FONDO EPOSSIDICA MIL-P ,25 Recipienti mobili VERNICE PELABILE TURCO 5580-G CONF.LT 5 0,07 Recipienti mobili N.B.:La situazione sopra descritta è conforme a quella dichiarata dal gestore nella notifica aggiornata trasmessa nel 2007 alle autorità competenti..

15 S e z 2 / p a g Le zone di pianificazione SEZIONE 2 IPOTESI INCIDENTALI Per l individuazione delle zone cui deve essere estesa la pianificazione dell emergenza, si prendono in generale in considerazione i cerchi di danno relativi agli scenari incidentali ritenuti credibili e notificati dal gestore. Le conseguenze prevedibili di un evento incidentale si possono determinare in termini di effetti nocivi per le persone o le cose, con riferimento a determinati valori soglia corrispondenti a fenomenologie a carattere tossicologico o energetico. Per utilizzare definizioni e parametri standard, si fa riferimento al documento citato nell'introduzione Pianificazione dell'emergenza Esterna degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante Linee Guida messo a punto ed emanato con D.P.C.M. 25 Febbraio 2005 dal Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel quale sono anche stabiliti i criteri per l individuazione delle aree coinvolte da eventuali incidenti sulle quali effettuare interventi di Protezione Civile. Tale documento individua tre zone di pianificazione: - Prima zona Zona di sicuro impatto. E la zona, in genere limitata alle immediate vicinanze dello stabilimento, nella quale debbono attendersi effetti sanitari che comportano un elevata probabilità di letalità (12.5 kw/m 2 e LC50 1 in caso di dispersione di vapori tossici). - Seconda zona Zona di danno. E la zona, esterna alla prima, in cui possiamo aspettarci effetti gravi ed irreversibili per le persone che non adottano le misure di autoprotezione consigliate ed effetti letali per soggetti particolarmente vulnerabili, quali anziani, bambini, malati (5 kw/m 2 e IDLH 2 in caso di dispersione di vapori tossici). - Terza zona Zona di attenzione. Questa zona, la più esterna, riguarda le aree in cui sono possibili danni non gravi per soggetti particolarmente vulnerabili (non è indicato un valore di riferimento: si provvede caso per caso a identificare un'area nella quale vi siano centri di particolare vulnerabilità). 2.2 Scenari incidentali di riferimento Per l elaborazione del presente Piano di Emergenza Esterno gli scenari incidentali, identificati e ipotizzati dal gestore nell analisi dei rischi, sono stati accorpati in termini di tipologia di effetti e gravità delle conseguenze attraverso l utilizzo di codici semplici e predefiniti cui sono associate specifiche procedure di comunicazione ed intervento. L area presa in considerazione per la definizione delle operazioni da svolgersi in emergenza ( Area di interesse per la pianificazione dell'intervento), che è costituita da un'area circolare con centro sul principale centro di pericolo dello stabilimento e di raggio 500 m, non rappresenta tuttavia l inviluppo delle aree di danno associate ai suddetti scenari, ma tiene conto sia delle necessità operative e funzionali del piano sia, da un punto di vista precauzionale, di distanze maggiori in relazione alla variabilità delle ipotesi e dell evoluzione spazio-temporale dei fenomeni. 1 Lethal Concentration 50%: concentrazione di sostanza tossica letale per inalazione per il 50% dei soggetti esposti per 30 minuti. 2 Immediately Dangerous to Life or Health: limite di concentrazione di sostanza tossica al quale può essere esposto un uomo per 30 minuti senza subire per inalazione danni irreversibili per la salute o sintomi tali da impedire l esecuzione delle appropriate azioni protettive.

16 S e z 2 / p a g. 2 CODIFICAZIONE DELLA TIPOLOGIA DI EFFETTI DEGLI SCENARI INCIDENTALI Scenario T Scenario E Scenario N Rilascio di sostanza tossica Rilascio di energia: barica (ESPLOSIONE) termica stazionaria (INCENDIO) termica variabile (BLEVE) termica istantanea (FLASH-FIRE) Rilascio di sostanza tossica per l ambiente CODIFICAZIONE DELLA GRAVITÀ DEGLI SCENARI INCIDENTALI O DEI LIVELLI DI PERICOLO Sulla base delle conseguenze previste dagli scenari incidentali ipotizzati, si può distinguere una scala graduata di livelli di pericolo cui devono riferirsi le procedure di allertamento e le conseguenti azioni di intervento e soccorso di ciascuno dei soggetti coinvolti. Ai fini del presente piano si fa pertanto riferimento alle seguenti codifiche: CODICE GIALLO (Attenzione) CODICE ARANCIONE (Preallarme) CODICE ROSSO (Allarme) eventi che, seppur privi di qualsiasi ripercussione all'esterno dello stabilimento, possono essere avvertiti dalla popolazione dando luogo ad allarmismi o preoccupazioni eventi di limitata estensione: riferibili ad incidenti causati da rilasci tossici e/o energetici aventi un impatto contenuto all interno dell area di stabilimento eventi estesi: riferibili ad incidenti causati da rilasci tossici e/o energetici aventi un potenziale impatto all esterno dell area dello stabilimento La situazione di "Attenzione" comporta la necessità di attivare una procedura informativa da parte del gestore nei confronti dei soggetti individuati nell'apposito schema dell'allegato 6, ma non attiva il Piano di Emergenza Esterno. I successivi livelli di allerta, viceversa, attivano il Piano secondo le procedure stabilite. Ad esempio, in generale, Codice arancione scenario E corrisponderà ad un evento di natura energetica che non provoca conseguenze all esterno dello stabilimento, ma che richiede l intervento operativo di alcuni enti esterni di soccorso (es. Vigili del Fuoco); Codice rosso scenario T corrisponderà ad un evento di natura tossicologica, con potenziale impatto all esterno dello stabilimento e che richiede l intervento di tutti gli enti coinvolti nella gestione dell emergenza. Viene riportata nel seguito la codifica degli scenari incidentali individuati per lo stabilimento oggetto del presente Piano di Emergenza Esterno.

17 2.2.1 Scenari stabilimento AVIO S e z 2 / p a g. 3 Gli eventi incidentali dedotti dal documento di Notifica presentato dal Gestore sono stati raggruppati per tipologia in modo da codificare le azioni di intervento degli enti chiamati a supporto dell emergenza e si riassumono nella seguente tabella: TOP EVENT 0 TOP EVENT 1 TOP EVENT 2 TOP EVENT 3 TOP EVENT 4 Incidente non identificabile a priori Incendio in area non predeterminata Rilascio contenuto di sostanza tossica Rilascio di ammoniaca anidra Rilascio sul suolo di sostanze pericolose per l ambiente Le sostanze interessate possono essere tutte quelle indicate nella Sezione 1, tra le quali si citano in particolare ammoniaca, acido fluoridrico e acido cloridrico. Esse sono indicate dal gestore nella scheda di diramazione SOS riportata in allegato 5. La seguente tabella mette in corrispondenza l evento ipotizzato con la relativa procedura di allertamento. SCENARIO INCIDENTALE CODICE ARANCIONE CODICE ROSSO TOP EVENT 0 - NIP TOP EVENT 1 E, T - TOP EVENT 2 T - TOP EVENT 3 - T TOP EVENT 4 N - Legenda: (NIP) non identificabile a priori (T) rilascio di sostanza tossica (E) rilascio di energia (*) (N) rilascio di sostanza tossica per l ambiente (*) (*) il versamento di alcune delle suddette sostanze può determinare inquinamento ambientale; inoltre, l evento incendio è comunque associato a versamento di sostanza pericolosa per l ambiente, anche tenuto conto dello spandimento delle stesse acque di spegnimento e delle schiume.

18 S e z 3 / p a g. 1 SEZIONE 3 PROCEDURE OPERATIVE 3.1. Finalità e modalità generali delle procedure di allertamento Codice giallo Attenzione Gli eventi che rientrano nella tipologia di Attenzione non attivano il Piano di Emergenza Esterno. Si rende solamente necessaria una procedura informativa da parte del gestore nei confronti dei Comuni coinvolti e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, secondo lo schema riportato in Allegato 6, per consentire la gestione di possibili situazioni di allarme nella popolazione Procedure del Piano di Emergenza Esterno Nel seguito sono descritte, per le due tipologie di livello di pericolo codificate, le dinamiche di comunicazione / allertamento e le azioni che devono essere attuate da ciascuno dei soggetti coinvolti, sintetizzate nei diagrammi a blocchi riportati in Allegato 6. In particolare le azioni previste allo scattare del Codice Arancione (eventi con conseguenze limitate all interno dello stabilimento) non corrispondono ad una situazione di emergenza esterna vera e propria, ma i vari soggetti vengono comunque allertati in previsione di un possibile aggravamento dello scenario. Nel caso di attivazione del Codice Rosso si ha la mobilitazione generale di tutti di soggetti esterni. Allo scattare dell emergenza, sia in Codice Arancione che in Codice Rosso, è previsto l allestimento del Centro di Coordinamento Operativo presso la Sala Operativa del Comune di Rivalta in Via Balma 5/7 ove si recano i rappresentanti delle strutture operative e di supporto appena giunti sul posto. In particolare è prevista la presenza al CCO dei rappresentanti dei seguenti Enti: in caso di Codice Arancione: in caso di Codice Rosso: VVF, Carabinieri, Comune di Rivalta Le Strutture che, in base al presente Piano, devono effettuare interventi A seconda delle specifiche esigenze che si potranno presentare, il coordinatore dell emergenza disporrà l intervento al CCO dei rappresentanti degli ulteriori enti di supporto che si renderanno necessari. Le azioni successive saranno commisurate alla reale entità dell evento e delle sue conseguenze e saranno disposte dal coordinatore dell emergenza presente al Centro di Coordinamento Operativo sulla base delle indicazioni fornite dagli organi tecnici competenti Procedure di allertamento ed attivazione In questo paragrafo si riassumono i compiti operativi dei diversi soggetti coinvolti nella gestione dell emergenza, rimandando, per le azioni specifiche, alle rispettive procedure operative di intervento, che ciascun Soggetto predispone nel proprio piano di funzione (Allegato 7), da conservarsi ed aggiornarsi unitamente al Piano, quale parte integrante del medesimo. Il paragrafo è suddiviso in schede nelle quali è riassunto il quadro completo delle azioni spettanti a ciascun soggetto in caso di attivazione, rispettivamente, del Codice Arancione o del Codice Rosso.

19 S e z 3 / p a g. 2 STABILIMENTO AVIO In caso di CODICE ARANCIONE Il Responsabile del Piano di Emergenza Interno dello stabilimento: attiva le procedure di emergenza e di messa in sicurezza degli impianti previste nel Piano di Emergenza Interno; richiede, tramite comunicazione telefonica su linea telefonica 115, l intervento del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, inoltrando, successivamente alle incombenze di primo intervento, tale richiesta tramite modello fax SOS preimpostato (Allegato 5); allerta tramite comunicazione telefonica i Comuni di Rivalta, Bruino, Piossasco e Orbassano, inoltrando, successivamente alle incombenze di primo intervento, il modello fax SOS preimpostato (allegato 5); informa il supermercato Famila della potenziale situazione pericolosa ai fini della messa in sicurezza delle persone presenti; all arrivo dei Vigili del Fuoco fornisce ogni utile assistenza alle squadre d intervento nelle primarie operazioni di soccorso tecnico urgente, anche mettendo a disposizione le dotazioni opportunamente custodite e mantenute in perfetta efficienza presso lo stabilimento; rimane in contatto con il Centro di Coordinamento Operativo e fornisce informazioni sull evolversi della situazione. In caso di CODICE ROSSO Il Responsabile del Piano di Emergenza Interno dello stabilimento: attiva le procedure di emergenza e di messa in sicurezza degli impianti previste nel Piano di Emergenza Interno; richiede, tramite comunicazione telefonica su linea telefonica 115, l intervento del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, inoltrando, successivamente alle incombenze di primo intervento, tale richiesta tramite modello fax SOS preimpostato (Allegato 5); allerta tramite comunicazione telefonica i Comuni di Rivalta, Bruino, Piossasco e Orbassano inoltrando, successivamente alle incombenze di primo intervento, il modello fax SOS preimpostato (allegato 5); attiva il sistema ottico-acustico opportunamente mantenuto in efficienza - per la diramazione dello stato di allarme alla popolazione residente nelle vicinanze dello stabilimento; informa il supermercato Famila della potenziale situazione pericolosa ai fini della messa in sicurezza delle persone presenti; all arrivo dei Vigili del Fuoco fornisce ogni utile assistenza alle squadre d intervento nelle primarie operazioni di soccorso tecnico urgente, anche mettendo a disposizione le dotazioni opportunamente custodite e mantenute in perfetta efficienza presso lo stabilimento; rimane in contatto con il Centro di Coordinamento Operativo e fornisce informazioni sull evolversi della situazione, inclusi i dati di direzione del vento ricavati in tempo reale dalle maniche a vento installate presso lo stabilimento.

20 S e z 3 / p a g. 3 COMANDO PROV.LE VIGILI DEL FUOCO In caso di CODICE ARANCIONE Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco: invia sul posto le unità necessarie per la gestione dell intervento, a seguito della richiesta telefonica dello stabilimento ed assume la direzione tecnico-operativa dell intervento; richiede tramite comunicazione telefonica, l intervento di: - Questura (113); - Carabinieri (112); - Servizio Emergenza Sanitaria (118); informa la Prefettura di Torino. in caso di evento con ricaduta ambientale (N) concorre con ARPA e con l'azienda alla predisposizione dei primi interventi di messa in sicurezza d'emergenza. Le predette comunicazioni dovranno essere successivamente inoltrate tramite modello fax SOS preimpostato (Allegato 5). Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco o suo delegato: - si reca al CCO ed assume la direzione tecnico-operativa degli interventi. In caso di CODICE ROSSO Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco: invia sul posto le unità necessarie per la gestione dell intervento, a seguito della richiesta telefonica del gestore, ed assume la direzione tecnico-operativa dell intervento di soccorso; richiede tramite comunicazione telefonica, l intervento di: - Questura (113); - Carabinieri (112); - Servizio Emergenza Sanitaria (118); informa la Prefettura di Torino. in caso di evento con ricaduta ambientale (N) concorre con ARPA e con l'azienda alla predisposizione dei primi interventi di messa in sicurezza d'emergenza. Le predette comunicazioni dovranno essere successivamente inoltrate tramite modello fax SOS preimpostato (allegato 5). Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco o suo delegato: - si reca al CCO ed assume la direzione tecnico-operativa degli interventi.

21 S e z 3 / p a g. 4 In caso di CODICE ARANCIONE COMUNE DI RIVALTA Il Sindaco del Comune di Rivalta o suo delegato: predispone all uso il locale Centro di Coordinamento Operativo; attiva la Polizia Municipale; attiva i servizi tecnici comunali; si reca al CCO e rimane a disposizione del direttore tecnico-operativo dell intervento; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; informa, tramite la Polizia Municipale, la popolazione interessata; ordina eventuali misure interdittive per la tutela igienico sanitaria della popolazione, informandone immediatamente il Prefetto e la popolazione interessata. La Polizia Municipale del Comune di Rivalta: si reca presso la postazione prevista per il posto di blocco su Via I Maggio incrocio Via Mattei (blocco non prioritario), come indicato in planimetria in Allegato 1, restando in contatto con il coordinatore dell emergenza; il posto di blocco sarà attivato a seconda dell'evoluzione incidentale e delle disposizioni del direttore tecnico operativo dell intervento; utilizza per la gestione dell'emergenza le dotazioni cartografiche e telefoniche mantenute in efficienza e a disposizione presso la sala operativa di protezione civile; si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri; informa la popolazione e le attività produttive limitrofe, per mezzo di radiomobili dotate di apparato di diffusione sonora o di altoparlante manuale. In caso di CODICE ROSSO Il Sindaco del Comune di Rivalta o suo delegato: predispone all uso il locale Centro di Coordinamento Operativo; attiva e coordina la Polizia Municipale; attiva e coordina i servizi tecnici comunali; si reca al CCO e rimane a disposizione del coordinatore dell emergenza; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; informa, tramite la Polizia Municipale, la popolazione interessata; ordina eventuali misure interdittive per la tutela igienico sanitaria della popolazione, informandone immediatamente il Prefetto e la popolazione interessata. La Polizia Municipale del Comune di Rivalta: dispone il posto di blocco previsto su Via I Maggio incrocio Via Mattei (blocco non prioritario), come indicato in planimetria in Allegato 1, restando in contatto con il coordinatore dell emergenza; utilizza per la gestione dell'emergenza le dotazioni cartografiche e telefoniche mantenute in efficienza e a disposizione presso la sala operativa di protezione civile; si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri; informa la popolazione e le attività produttive limitrofe, per mezzo di radiomobili dotate di apparato di diffusione sonora o di altoparlante manuale. Le Organizzazioni di volontariato : si tengono a disposizione del Sindaco e del coordinatore dell emergenza.

22 S e z 3 / p a g. 5 SERVIZIO EMERGENZA SANITARIA (118) In caso di CODICE ARANCIONE Il Servizio Emergenza Sanitaria (118): invia al CCO un unità di pronto intervento sanitario, a seguito della richiesta telefonica dei Vigili del Fuoco; informa il dirigente reperibile del Dipartimento provinciale dell ARPA di Torino tramite comunicazione telefonica; su indicazione del direttore tecnico-operativo degli interventi, informa l ASL TO3 tramite comunicazione telefonica. In caso di CODICE ROSSO Il Servizio Emergenza Sanitaria (118): invia all Area Raduno Soccorsi un unità di pronto intervento sanitario, a seguito della richiesta telefonica dei Vigili del Fuoco; un responsabile si reca al CCO; richiede l intervento dell ARPA tramite comunicazione telefonica al dirigente reperibile del Dipartimento provinciale di Torino; richiede l intervento dell ASL TO3 tramite comunicazione telefonica al funzionario reperibile; allerta i Presidi ospedalieri limitrofi e quelli potenzialmente interessati circa la possibilità di assistere traumatizzati, ustionati e/o intossicati da vapori acidi o ammoniacali o da fumi di combustione.

23 S e z 3 / p a g. 6 QUESTURA / POLIZIA STRADALE (113) In caso di CODICE ARANCIONE La Questura (113): preallerta la Polizia di Stato ai fini del supporto e del coordinamento con i Carabinieri; allerta la Polizia Stradale; informa le Società di trasporto pubblico GTT e SAPAV ai fini della sospensione del servizio autobus sulle strade interessate dall emergenza e della predisposizione di percorsi alternativi; rimane in contatto con il CCO. In caso di CODICE ROSSO La Questura (113): attiva la Polizia di Stato ai fini del supporto e del coordinamento con i Carabinieri; allerta la Polizia Stradale; informa le Società di trasporto pubblico GTT e SAPAV ai fini della sospensione del servizio autobus sulle strade interessate dall emergenza e della deviazione su percorsi alternativi; invia un funzionario al CCO.

24 CARABINIERI (112) S e z 3 / p a g. 7 In caso di CODICE ARANCIONE I Carabinieri (112): richiedono l intervento di n.1 pattuglia che si reca presso la postazione prevista su Via Torino incrocio Via Sacra di San Michele, come indicato nella planimetria in Allegato 1; il posto di blocco sarà attivato a seconda dell evoluzione incidentale e delle disposizioni del direttore tecnico operativo dell intervento; allertano la Guardia di Finanza; un rappresentante si reca al CCO; si predispongono alla gestione della viabilità in coordinamento con la Polizia Municipale dei comuni coinvolti. In caso di CODICE ROSSO I Carabinieri (112): richiedono l intervento di n.1 pattuglia che dispone il posto di blocco previsto, su Via Torino incrocio Via Sacra di San Michele, come evidenziato nella planimetria in Allegato 1; un rappresentante si reca al CCO; attivano la Guardia di Finanza; si predispongono alla gestione della viabilità in coordinamento con la Polizia Municipale dei comuni coinvolti.

25 S e z 3 / p a g. 8 PREFETTURA di TORINO In caso di CODICE ARANCIONE Il Prefetto di Torino o suo delegato: informa la Provincia e la Regione dell evento in atto e si tiene in contatto con il Comandante dei Vigili del Fuoco, o suo delegato, presente al CCO; sulla base degli elementi tecnici forniti dai Vigili del Fuoco e dell eventuale evolversi della situazione verso Codice Rosso si reca al CCO e coordina l emergenza. In caso di CODICE ROSSO Il Prefetto di Torino o suo delegato: si reca al CCO e coordina le operazioni di soccorso e di emergenza; informa la Provincia e la Regione dell evento in atto; assicura le comunicazioni e gli eventuali raccordi con i soggetti coinvolti sulla base degli elementi tecnici forniti dai Vigili del Fuoco; provvede ad informare gli organi di stampa e comunicazione sull evolversi dell incidente, in raccordo con la Provincia e il Sindaco.

26 S e z 3 / p a g. 9 PROVINCIA DI TORINO / REGIONE PIEMONTE In caso di CODICE ARANCIONE La Provincia di Torino e la Regione Piemonte: mantengono le necessarie comunicazioni con il Prefetto. In caso di CODICE ROSSO La Provincia di Torino e la Regione Piemonte: mantengono le necessarie comunicazioni con il Prefetto.

27 ARPA (Dipartimento di Torino) S e z 3 / p a g. 10 In caso di CODICE ARANCIONE L ARPA: su richiesta del coordinatore dell emergenza, invia sul posto le unità necessarie per i necessari rilievi e monitoraggi anche in riferimento alle situazioni di vulnerabilità ambientale indicate in Allegato 2; chiede, ove necessario, il supporto tecnico-scientifico delle competenti strutture interne; informa il Settore Grandi Rischi della Regione Piemonte; comunica ai Sindaci dei Comuni di Rivalta e Piossasco eventuali necessità di misure di salvaguardia della salute pubblica, sotto il profilo igienico sanitario; invia sul posto le unità necessarie per la gestione dell intervento e, previa disposizione del direttore dell intervento concorre con i Vigili del Fuoco e con l azienda alla predisposizione dei primi interventi di messa in sicurezza d emergenza. In caso di CODICE ROSSO L ARPA: invia sul posto le unità necessarie per la gestione dell intervento e, previa disposizione del direttore dell intervento, concorre con i Vigili del Fuoco e con l azienda alla predisposizione dei primi interventi di messa in sicurezza d emergenza; invia le unità di monitoraggio necessarie a effettuare eventuali primi campionamenti e verifiche ambientali, su indicazione del coordinatore dell emergenza e sulla base dei dati meteorologici reali; chiede, ove necessario, il supporto tecnico-scientifico delle competenti strutture interne; informa il Settore Grandi Rischi della Regione Piemonte; congiuntamente ai Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell ASL TO3, comunica ai Sindaci dei Comuni di Rivalta e Piossasco eventuali necessità di misure di salvaguardia della salute pubblica, sotto il profilo igienico sanitario, quali la tutela di opere di presa per aree irrigue o altri usi sensibili, o il divieto di commercio e consumo di prodotti agricoli o d'allevamento provenienti da aree interessate dall'evento o altri profili di rilevanza igienico sanitaria.

28 ASL TO3 S e z 3 / p a g. 11 In caso di CODICE ARANCIONE L ASL TO3: in caso di informativa ricevuta dal Servizio Emergenza Sanitaria, mantiene il contatto con il CCO. In caso di CODICE ROSSO L ASL TO3: allerta le strutture di prevenzione deputate agli interventi specifici; congiuntamente alla competente struttura dell ARPA, comunica ai Sindaci dei Comuni di Rivalta e Piossasco eventuali necessità di misure di salvaguardia della salute pubblica, quali la tutela di opere di presa per aree irrigue o altri usi sensibili, o il divieto di commercio e consumo di prodotti agricoli o d'allevamento provenienti da aree interessate dall'evento o altri profili di rilevanza igienico sanitaria.

29 S e z 3 / p a g. 12 COMUNE DI PIOSSASCO In caso di CODICE ARANCIONE Il Sindaco del Comune di Piossasco: attiva la Polizia Municipale; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; rimane in contatto con il Sindaco del Comune di Rivalta. La Polizia Municipale del Comune di Piossasco: si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri e con la Polizia Municipale di Rivalta; informa la popolazione e le attività produttive limitrofe, per mezzo di radiomobili dotate di apparato di diffusione sonora. In caso di CODICE ROSSO Il Sindaco del Comune di Piossasco: attiva la Polizia Municipale; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; rimane in contatto con il Sindaco del Comune di Rivalta. La Polizia Municipale del Comune di Piossasco: si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri e con la Polizia Municipale di Rivalta; invia radiomobili dotate di apparato di diffusione per diffondere alla popolazione ed alle attività produttive limitrofe il messaggio di emergenza preregistrato con le informazioni sul comportamento da seguire. Le Organizzazioni di volontariato : si tengono a disposizione del Sindaco e del coordinatore dell emergenza.

30 COMUNE DI BRUINO S e z 3 / p a g. 13 In caso di CODICE ARANCIONE Il Sindaco del Comune di Bruino: attiva la Polizia Municipale; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; rimane in contatto con il Sindaco del Comune di Rivalta. La Polizia Municipale del Comune di Bruino: si reca presso la postazione prevista per il posto di blocco su Via Sacra di San Michele incrocio Via Rivalta, come indicato in planimetria in Allegato 1; il posto di blocco sarà attivato a seconda dell evoluzione incidentale e delle disposizioni del direttore tecnico-operativo dell intervento; si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri e con la Polizia Municipale di Rivalta; informa la popolazione e le attività produttive limitrofe, per mezzo di radiomobili dotate di apparato di diffusione sonora. In caso di CODICE ROSSO Il Sindaco del Comune di Bruino: attiva la Polizia Municipale; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; rimane in contatto con il Sindaco del Comune di Rivalta. La Polizia Municipale del Comune di Bruino: dispone il posto di blocco previsto su Via Sacra di San Michele incrocio Via Rivalta, come indicato in planimetria in Allegato 1, restando in contatto con il direttore tecnico-operativo dell intervento; si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri e con la Polizia Municipale di Rivalta; invia radiomobili dotate di apparato di diffusione per diffondere alla popolazione ed alle attività produttive limitrofe il messaggio di emergenza preregistrato con le informazioni sul comportamento da seguire. Le Organizzazioni di volontariato: si tengono a disposizione del Sindaco e del coordinatore dell emergenza.

31 COMUNE DI ORBASSANO S e z 3 / p a g. 14 In caso di CODICE ARANCIONE Il Sindaco del Comune di Orbassano: attiva la Polizia Municipale; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; rimane in contatto con il Sindaco del Comune di Rivalta. La Polizia Municipale del Comune di Orbassano: si reca presso la postazione prevista per il posto di blocco su Via I Maggio rotonda pressi confine comunale con Rivalta, come indicato in planimetria in Allegato 1; il posto di blocco sarà attivato a seconda dell evoluzione incidentale e delle disposizioni del direttore tecnico-operativo dell intervento; si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri e con la Polizia Municipale di Rivalta; informa la popolazione e le attività produttive limitrofe, per mezzo di radiomobili dotate di apparato di diffusione sonora. In caso di CODICE ROSSO Il Sindaco del Comune di Orbassano: attiva la Polizia Municipale; allerta i gruppi e le organizzazioni di volontariato; rimane in contatto con il Sindaco del Comune di Rivalta. La Polizia Municipale del Comune di Orbassano: dispone il posto di blocco previsto su Via I Maggio rotonda pressi confine comunale con Rivalta, come indicato in planimetria in Allegato 1, restando in contatto con il direttore tecnico-operativo dell intervento; si predispone alla gestione della viabilità in coordinamento con i Carabinieri e con la Polizia Municipale di Rivalta; invia radiomobili dotate di apparato di diffusione per diffondere alla popolazione ed alle attività produttive limitrofe il messaggio di emergenza preregistrato con le informazioni sul comportamento da seguire. Le Organizzazioni di volontariato: si tengono a disposizione del Sindaco e del coordinatore dell emergenza.

32 S e z 3 / p a g. 15 GUARDIA di FINANZA (117) In caso di CODICE ARANCIONE La Guardia di Finanza (117): richiede l intervento di n.1 pattuglia che si reca presso la postazione prevista su Via Turati incrocio Via Meucci, come indicato nella planimetria in Allegato 1; il posto di blocco sarà attivato a seconda dell evoluzione incidentale e delle disposizioni del direttore tecnico-operativo dell intervento. In caso di CODICE ROSSO La Guardia di Finanza (117): richiede l intervento di n.1 pattuglia che dispone il posto di blocco previsto su Via Turati incrocio Via Meucci, come indicato nella planimetria in Allegato 1.

33 S e z 3 / p a g. 16 Società GTT, SAPAV In caso di CODICE ARANCIONE Le Società GTT e SAPAV: mettono in atto le procedure interne previste per la sospensione del servizio di trasporto nel tratto interessato dai blocchi stradali (compreso quello effettuato in pool) e predispongono percorsi alternativi per le autolinee che transitano nel tratto interessato dall emergenza. In caso di CODICE ROSSO Le Società GTT e SAPAV: dispongono la deviazione su percorsi alternativi delle autolinee (comprese quelle effettuate in pool) che transitano nel tratto interessato dall emergenza.

34 S e z 3 / p a g. 17 ATTIVITA LIMITROFE In caso di CODICE ARANCIONE Le Società limitrofe Supermercato Famila predispongono il rifugio al chiuso delle persone presenti, informandole delle procedure del Piano, disattivando i sistemi di ventilazione e/o condizionamento, attendono indicazioni dalla Polizia Municipale e mantengono il contatto con lo Stabilimento Avio al fine di garantire la migliore gestione dell'intervento; si attengono in generale alle indicazioni dei paragrafi 3.4. e 3.5. In caso di CODICE ROSSO Le Società limitrofe Supermercato Famila predispongono il rifugio al chiuso delle persone presenti, informandole delle procedure del Piano, disattivando i sistemi di ventilazione e/o condizionamento, attendono indicazioni dalla Polizia Municipale e mantengono il contatto con lo Stabilimento Avio al fine di garantire la migliore gestione dell'intervento; si attengono in generale alle indicazioni dei paragrafi 3.4. e 3.5.

35 3.3. Procedure di cessato allarme S e z 3 / p a g Cessato allarme (codice arancione) Il Comandante dei Vigili del Fuoco o suo sostituto presente sul luogo dell incidente, dà comunicazione della fine delle operazioni di soccorso tecnico al Prefetto ed ai Sindaci dei Comuni di Rivalta, Piossasco, Bruino e Orbassano che, in relazione alle rispettive competenze in materia di ordine e sicurezza pubblica, sanità, ambiente e protezione civile adottano se del caso le determinazioni necessarie a ricondurre la situazione a normalità, dandone notizia ai Soggetti coinvolti e alla popolazione Cessato allarme (codice rosso) Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco o funzionario delegato che ha assunto la direzione tecnicooperativa dell intervento dà comunicazione della fine delle operazioni di soccorso tecnico al Prefetto ed ai Sindaci dei Comuni di Rivalta, Piossasco, Bruino e Orbassano. Il Prefetto e i Sindaci dei Comuni di Rivalta, Piossasco, Bruino e Orbassano in relazione alle rispettive competenze in materia di ordine e sicurezza pubblica, sanità, ambiente e protezione civile adottano se del caso le determinazioni necessarie a ricondurre la situazione a normalità, dando notizia della fine dello stato di emergenza ai Soggetti presenti al CCO ed al Responsabile del Piano di Emergenza Interno dello stabilimento tramite comunicazione telefonica seguita da fax secondo il modulo preimpostato e alla popolazione. Il Responsabile del Piano di Emergenza Interno: ricevuta dal Prefetto o suo delegato la comunicazione della fine dello stato di emergenza, informa le attività limitrofe. La Polizia Municipale del Comune di Rivalta e del Comune di Piossasco provvedono a diramare alla popolazione il cessato allarme tramite diffusione di messaggio verbale con automezzi muniti di altoparlante. I Rappresentanti dei diversi Soggetti di intervento e di soccorso, presenti al CCO, comunicano la fine dello stato di emergenza alle rispettive unità operative presenti sul territorio Adempimenti successivi all emergenza Una volta superata l emergenza, i Sindaci dei Comuni di Rivalta e Piossasco, al fine di ripristinare le normali condizioni di utilizzo del territorio, predispongono una ricognizione, con gli Enti competenti, per il censimento degli eventuali danni, valutano la necessità di procedere all attività di bonifica ed intraprendono all occorrenza ulteriori misure di tutela sanitaria.

36 3.4 Misure protettive e Informazione della popolazione S e z 3 / p a g. 19 La segnalazione d inizio emergenza (Codice Rosso) è effettuata mediante una sirena INTERMITTENTE udibile all esterno dello stabilimento, azionata dal Responsabile del Piano di Emergenza Interno dello stabilimento. Il segnale di fine emergenza è diramato mediante messaggio verbale diffuso tramite automezzi di Polizia Municipale muniti di altoparlante. Si riportano di seguito alcune norme di comportamento che tutte le persone presenti nelle zone di pericolo dovrebbero seguire al segnale della sirena di emergenza esterna. Tali norme devono essere comunicate alla popolazione interessata e alle attività produttive individuate nell Allegato 2 nel corso di iniziative di informazione organizzate dal Comune di Rivalta e dal Comune di Piossasco e in particolare nel messaggio diffuso tramite automezzo in emergenza. Se sono fuori casa: - cercano riparo nel locale al chiuso più vicino. Se sono in auto: - si allontanano in direzione opposta allo stabilimento; - si astengono dal fumare; - non si recano sul luogo dell incidente; - si sintonizzano sulle radio convenzionate per la trasmissione dell informazione in emergenza: radio GRP FM 99.3, radio Alfa Canavese FM 97.1, radio Amica FM 97.6, radio Dora FM 88.0, radio Flash FM 97.6, radio Jukebox FM Se sono a casa o rifugiati al chiuso: - non usano ascensori; - si astengono dal fumare; - chiudono le porte e le finestre che danno sull esterno, tamponando le fessure a pavimento con strofinacci bagnati; - fermano i sistemi di ventilazione o di condizionamento; - prestano la massima attenzione ai messaggi trasmessi dall esterno per altoparlante; - non usano il telefono né per chiedere informazioni né per chiamare parenti o amici; - si sintonizzano sulle radio convenzionate per la trasmissione dell informazione in emergenza: radio GRP FM 99.3, radio Alfa Canavese FM 97.1, radio Amica FM 97.6, radio Dora FM 88.0, radio Flash FM 97.6, radio Jukebox FM 94.4; - attendono che venga diramato il segnale di cessata emergenza. Il messaggio tipo da diramare in emergenza è il seguente: "Attenzione: si è verificato un incidente presso lo stabilimento AVIO (ex Fiat Avio) è stato attivato il piano di emergenza - le forze di intervento sono all opera per mantenere la situazione sotto controllo rimanete chiusi dentro le vostre abitazioni o cercate riparo nel locale chiuso più vicino sintonizzatevi sulla frequenza di radio GRP FM prestate attenzione ai messaggi trasmessi con altoparlante Ripeto:..." Sebbene le citate Linee Guida del Dipartimento Protezione Civile indichino nell'evacuazione un provvedimento estremo da adottare esclusivamente qualora le conseguenze dell'evento incidentale lo consentano, sussiste l'eventualità che debba ritenersi necessario allontanare soggetti particolarmente vulnerabili o gestire la spontanea aggregazione di persone in luoghi aperti.

37 S e z 3 / p a g. 20 Il Comune di Rivalta indica a tal proposito, quale luogo di ricovero al chiuso di persone che si trovino nelle condizioni di cui sopra, l Istituto comprensivo Garelli situato in Via Fossano 10 e presidiato da personale autorizzato. Il Comune di Piossasco indica, allo stesso scopo, la Scuola materna Andersen sita in Via Alfano e presidiata da personale autorizzato. La Polizia Municipale, in concorso con le forze dell ordine effettuerà la ricognizione di tutta la zona interessata al fine di verificare che la misura del riparo al chiuso sia stata correttamente applicata Messa in sicurezza Attività Limitrofe I Responsabili delle attività produttive limitrofe, con le modalità previste dal proprio piano di emergenza interno, sospendono le operazioni in corso, provvedono alla messa in sicurezza degli impianti e concentrano il personale nelle aree meno esposte verso l esterno, disattivando i sistemi di aerazione e mantenendo disponibile il contatto telefonico con l esterno Rischio Ambientale In caso di evento che comporti rischio ambientale, l'a.r.p.a. fornisce supporto tecnico per l adozione di azioni di messa in sicurezza di emergenza, conformemente alla vigente normativa in materia di bonifiche. Resta fermo che gli oneri di tutte le attività di bonifica ricadono sull'azienda responsabile sempre in conformità alle leggi vigenti. L'azienda Avio, nell'esercizio della sua attività, garantisce il contenimento delle acque di spegnimento incendi e la rimozione tempestiva di eventuali sversamenti anche mediante contratto con ditta specializzata per il pronto intervento Piani di Funzione Coerentemente con quanto suggerito dalle citate Linee Guida, ciascun Soggetto destinatario di funzioni operative o di supporto predispone un Piano di Funzione contenente le procedure attraverso cui lo stesso dà esecuzione ai compiti operativi ad esso assegnati dal presente Piano e designa allo scopo un responsabile cui spetta inoltre l'aggiornamento e la comunicazione dei dati di competenza. I Piani di Funzione sono mantenuti da ciascun ente responsabile nell'allegato 7 della propria copia del Piano e sono inviati, tempestivamente dopo la loro redazione, alla Prefettura, al Servizio Tutela Ambientale della Provincia e al Comune di Rivalta. Il Comune di Rivalta provvede a tenere la copia del Piano così integrata presso il CCO Aggiornamento dati e riferimenti E fondamentale che tutti i soggetti coinvolti nell attuazione delle procedure previste dal presente Piano forniscano tempestivamente notizia, agli uffici della Prefettura ed al Servizio Tutela Ambientale della Provincia di Torino, di qualsiasi cambiamento rispetto a quanto riportato nella presente edizione, e facciano inoltre pervenire eventuali spunti di miglioramento per rendere le procedure più snelle e di facile e tempestiva attuazione.

38 S e z 3 / p a g. 21 E' inoltre fatto obbligo alla Ditta AVIO di adeguare e coordinare il proprio Piano di Emergenza Interno con le previsioni del presente Piano, entro tre mesi dalla data di trasmissione dello stesso. In assenza di segnalazioni correttive e/o migliorative, si procederà comunque alla riedizione almeno triennale del documento, come previsto dal D.Lgs. 334/99 e s.m.i.

39 Prefettura di Torino PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99) ALLEGATO 1 Carta di pianificazione dell'intervento: Inquadramento generale territoriale ed ambientale del sito Posizione dello stabilimento e del Centro di Coordinamento Operativo Posti di blocco Lista Posti di Blocco

40 Posti di blocco AVVERTENZA: I numeri dei posti di blocco di questo elenco corrispondono ai numeri indicati sul simbolo nella planimetria. COMUNE DI RIVALTA POLIZIA MUNICIPALE 1. Via I Maggio incrocio Via Mattei (blocco non prioritario) GUARDIA DI FINANZA CARABINIERI 2. Via Turati incrocio Via Meucci 3. Via Torino incrocio Via Sacra di San Michele (il posto di blocco impedirà l accesso a Via Torino in direzione Orbassano e a Via Sacra di San Michele in direzione Avio) COMUNE DI BRUINO - POLIZIA MUNICIPALE 4. Via Sacra di San Michele incrocio Via Rivalta COMUNE DI ORBASSANO POLIZIA MUNICIPALE 5. Via I Maggio rotonda pressi confine comunale con Rivalta

41 Prefettura di Torino PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99) ALLEGATO 2 Vulnerabilità territoriali ed ambientali Bersagli sensibili su dati forniti dalla Regione Piemonte Cartografia Elenco Comune di Rivalta: popolazione residente, attività produttive e servizi essenziali Comune di Piossasco: popolazione residente, attività produttive e servizi essenziali Vulnerabilità idrica ed elementi ambientali vulnerabili a cura della Provincia di Torino

42 P r e f e t t u r a d i T o r i n o P r o t e z i o n e C i v i l e Comune di Rivalta: Elementi territoriali vulnerabili L elenco dei bersagli sensibili e la relativa cartografia si trovano in calce a questo allegato. NUMERO RESIDENTI NEL RAGGIO DI 500 m. DALLO STABILIMENTO Avio Denominazione Strada Numero totale residenti Bambini (< 14 anni) Anziani (> 65 anni) Disabili Via Turati Via I Maggio TOTALE ATTIVITÀ PRODUTTIVE IN UN RAGGIO DI 500 m Rag. Sociale Indirizzo Lavorazione Dipendenti OTRA SAS di Girardello Fabio ARCOMANO SERRAMENTI di Arcomano Luca Via I Maggio 112/116 Sede: Orbassano Via Gioberti 4 Tel Via I Maggio ; Tel Fasce orarie Deposito autocarri Lavorazione serramenti in alluminio R.R. CARROZZERIA di Gentile e Crovero NIKI Coop. Soc. Cooperativa di Giorgitto Saverio Via I Maggio 128 Tel Via I Maggio 134/b (Via Sacra di S. Michele 134/b) Tel Carrozzeria Deposito autocarri BIEFFE NAUTICA SRL di Facello Roberto RE.VIN. snc Di Vinci Francesco e Renna Giuseppe MIRAFIORI MARKET srl Supermercato FAMILA Via I Maggio 134 (Via Sacra di S. Michele 134) Tel Via I Maggio 134/a (Via Sacra di S. Michele 134/a) tel Via I Maggio Tel Via I Maggio 124 tel Falegnameria, allestimenti nautici Verniciatura e lavorazione legno Media struttura commerciale Supermercato n.d n.d.

43 P r e f e t t u r a d i T o r i n o P r o t e z i o n e C i v i l e Si segnala inoltre la presenza, sebbene fuori dai 500 m, dei seguenti stabilimenti industriali: - Fiat AUTO in Via I Maggio 64 con orario 0:00-24:00; - Turin Auto in Via I Maggio Lavorazione: Stampaggio lamiere Orario 0:00-24:00 addetti 300. e di n.6 esercizi di genere alimentare in Via Adige.

44 P r e f e t t u r a d i T o r i n o P r o t e z i o n e C i v i l e Comune di Piossasco: Elementi territoriali vulnerabili L elenco dei bersagli sensibili e la relativa cartografia si trovano in calce a questo allegato. NUMERO RESIDENTI NEL RAGGIO DI 500 m. DALLO STABILIMENTO Avio Denominazione Strada Numero totale residenti Bambini (< 14 anni) Anziani (> 65 anni) Disabili Via Sacra di San Michele n.d. Via Sesia n.d. TOTALE n.d. ATTIVITÀ PRODUTTIVE IN UN RAGGIO DI 500 m Rag. Sociale Indirizzo Lavorazione Dipendenti Az. Agricola Via Rivalta, 78 Allevamento Mucche COLETTO Vendita latte e derivati Bar Sapor Divino sas Di Garolalo Giuseppina Bar Desy di Alario Davide Fasce orarie Via Torino, 91 Bar, Ristorante Via Torino, 107 Bar, Giornalaio / Rapid Service Via Torino, 127 Stazione di servizio API, Officina, Lavaggio Auto A.t.c. To. 3 Via Torino, 100 Ufficio Ambito Territoriale Caccia TO3 Pinerolese Euroceramiche Via Torino commercializzazione piastrelle murarie Pizzeria Trinacria Via Torino / TAMOIL Via Torino Km Distributore benzina / Pasticceria Via Torino, 85 Rivendita pasticceria / Tecnocasa Via Torino, 89 Agenzia Immobiliare ARI.DE Via Torino, 95 Rivendita Tabacchi / Hairdressing Via Torino, Parrucchiere uomo donna Il Fornetto Via Torino, 115 Rivendita generi alimentari / Davi Via Sesia, 14 Azienda agricola /

45 P r e f e t t u r a d i T o r i n o P r o t e z i o n e C i v i l e Elementi ambientali vulnerabili Tabella pozzi entro l'area di indagine sugli elementi ambientali vulnerabili (riferimento alla Carta della Vulnerabilità Idrica) Pozzo Comune Titolare concessione Profondità(m) 1 RIVALTA Roccia Mario 54 umano 2 PIOSSASCO GENERAL FLUID 42 altro uso 3 RIVALTA FENICE Qualità per 20,5 uso non classificato l Ambiente 4 RIVALTA FENICE Qualità per l Ambiente 42,5 agricoltura o allevamento Uso NOTA: i pozzi evidenziati in grassetto sono quelli da considerarsi a maggior rischio in quanto a valle o in estrema prossimità dello Stabilimento Avio. Si precisa inoltre che l uso qui indicato è da intendersi ai soli fini del piano di Emergenza Esterno e non modifica in alcun modo i termini della concessione in atto.

46 Legenda classi di capacità protettiva del suolo (riferimento alla Carta della Vulnerabilità Idrica) BASSA MEDIA ALTA CAPACITA' PROTETTIVA CLASSI SOGGIACENZA DELLA FALDA FREATICA Suoli scarsamente adatti a trattenere gli 1 Meno di 3 m dal piano inquinanti e rallentarne l'infiltrazione, con campagna possibilità di fenomeni di bypass-flow 2 Più di 3 m dal piano Suoli moderatamente adatti a trattenere gli inquinanti e rallentarne l'infiltrazione, con bassa possibilità di fenomeni di bypassflow campagna 3 Meno di 3 m dal piano campagna 4 Più di 3 m dal piano campagna Suoli adatti a trattenere gli inquinanti e 5 Meno di 3 m dal piano rallentarne l'infiltrazione, con orizzonti campagna poco permeabili, contaminanti di solito 6 Più di 3 m dal piano limitati al di sopra dei 2 m di profondità campagna NOTA: L'area di indagine sugli elementi vulnerabili (che differisce dall'area di pianificazione dell'intervento di cui alla Sezione 2 e Allegato 1), ove non diversamente specificato, ha un raggio pari a 1000 m e centro sul principale centro di pericolo dello stabilimento Avio.

47 Prefettura di Torino PIANO DI EMERGENZA ESTERNO (Art. 20 D. Lgs. 334/99) ALLEGATO 3 Stabilimento Avio Descrizione dettagliata del ciclo produttivo Schede di Sicurezza Sostanze Pericolose Planimetrie dello stabilimento: -Planimetria generale -Ubicazione sostanze pericolose - Viabilità interna - Rete fognaria - Individuazione cerchi di danno - Rete antincendio

48 Descrizione dettagliata del ciclo produttivo Nello stabilimento Avio di Rivalta Torinese sono eseguite lavorazioni meccaniche volte alla costruzione di particolari aeronautici per motori civili e militari, quali palette, dischi ingranaggi, scatole di trasmissione e particolari per l'industria spaziale. La rilocazione dell'attività produttiva nello Stabilimento di Rivalta ha consentito l'adozione di soluzioni impiantistiche atte a minimizzarne il più possibile l impatto sull'ambiente. Lo stabilimento lavora su tre turni dal lunedì mattina al sabato mattina ed occupa circa persone. Nei reparti e nei depositi oggetto della presente relazione la presenza del personale può essere così suddivisa: Reparto Trattamenti Superficiali: Impianto Trattamenti Galvanici e Verniciatura 33 addetti su tre turni, con presenza massima contemporanea di 18; Reparto Trattamenti Termici 20 addetti su tre turni, con presenza massima Deposito Prodotti Chimici / Deposito Vernici 2 addetti. contemporanea di 15; Durante il turno centrale (ore ) nello stabilimento possono essere al massimo presenti circa 1100 persone. Nel deposito Prodotti Chimici / Vernici la distribuzione dei prodotti avviene solo nel turno centrale (ore ). Le attività che danno luogo all obbligo di notifica sono: Linee per Trattamenti Galvanici e relativo magazzino prodotti chimici di reparto Trattamenti Termici (forni di nitrurazione) Verniciatura Deposito Ammoniaca Anidra Deposito Prodotti Chimici e vernici Trattamenti Galvanici Nello Stabilimento è presente un impianto di trattamenti galvanici nel quale, tramite la conversione chimica o deposizione elettrochimica, viene trasformata la superficie metallica o depositato un riporto sulle superfici di taluni particolari di produzione, come richiesto dai capitolati tecnici delle commesse pubbliche e private. Trattamenti Termici È inoltre presente un impianto per il trattamento termico dei pezzi lavorati, ed in particolare per la nitrurazione degli strati superficiali dei pezzi meccanici. Tutte le emissioni in atmosfera provenienti dall impianto dei trattamenti galvanici sono captate alla fonte e convogliate ad un impianto di trattamento dei fumi, dotato di torri di abbattimento ad umido, mentre le emissioni provenienti, a fine ciclo, dai forni di nitrurazione sono inviate ad un apposito combustore. Gli effluenti liquidi provenienti dall impianto di trattamenti galvanici sono convogliati all'impianto di pretrattamento acque e poi inviati all'impianto di trattamento finale delle acque reflue dell intero Comprensorio Industriale di Rivalta e da qui scaricate. Gli impianti di abbattimento degli effluenti sono stati realizzati secondo aggiornati standard di buona tecnica e sono previsti programmi di manutenzione preventiva.

49 LAVORAZIONI MECCANICHE LAVORAZIONI AL BANCO TRATTAMENTI SUPERFICIALI Trattamenti termici Sabbiatura GALVANICA Pallinatura COLLAUDI ( Zyglo e strumentali) MONTAGGIO PROVA SCATOLE INGRANAGGI IMBALLO E SPEDIZIONE

50 Schede di sicurezza sostanze pericolose Le schede di sicurezza delle sostanze pericolose si trovano in allegato al presente documento. Planimetrie Le seguenti planimetrie si trovano in calce al presente documento: Planimetria generale Planimetria con ubicazione sostanze pericolose Planimetria con viabilità interna Planimetria con rete fognaria Planimetrie con cerchi di danno (n.4 carte) Planimetria con rete antincendio

51 Planimetria generale

52 Planimetria con ubicazione sostanze pericolose

53 Planimetria con viabilità interna

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