LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI

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1 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Consulenza forestale di supporto all azione C.6 nell ambito del progetto LIFE07 NAT/IT/ ST.A.R. Progetto selvicolturale e interventi accessori AREA N. 2 TAVOLA N. 01 DATA 15 giugno 2010 PROFESSIONISTA INCARICATO dott. for. Enrico Siardi Via B. Stringher, UDINE (UD) COMMITTENTE Comune di Rivignano APPROVAZIONI VER. N. DATA 1 maggio giugno 2010

2 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI INDICE 1 PREMESSA IL PROGETTO IN BREVE OBIETTIVI UBICAZIONE DELL AREA DI INTERVENTO Riferimenti catastali e proprietà STATO DI FATTO Descrizione stazionale Descrizione del popolamento forestale RAPPORTO TRA POPOLAMENTO ANALIZZATO E HABITAT 91E0* PROGETTO Obiettivi del progetto Interventi selvicolturali Interventi accessori su suolo e acque Risorse necessarie Tempistica... 8 INDICAZIONI PER L AZIONE C.5 - INTERVENTI DI INFRASTRUTTURAZIONE INDICAZIONI PER IL MONITORAGGIO...15 Allegati fuori testo: - visura catastale - corografia 1: e 1: planimetria stato di fatto 1: planimetria catastale - planimetria di progetto (interventi sul suolo e sulle acque) 1: particolari esecutivi - indicazioni per il monitoraggio 1

3 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI 1 PREMESSA Questo progetto viene redatto a seguito dell affidamento d incarico (determina del Responsabile del Servizio n. 377 del 04//2009) per le attività di consulenza forestale di supporto alle azioni C.1, C.2, C.6 e C.9, nell ambito del progetto LIFE07 NAT/IT/ STAR Conservazione ed ampliamento dei boschi umidi appartenenti all habitat 91E0* Foreste alluvionali (Alno Padion, Salicion albae). Più in particolare rientra nell ambito dell azione C.6 - interventi selvicolturali di selezione specifica e miglioramento strutturale, azione che prevede l esecuzione di interventi a carico della vegetazione e piccoli interventi accessori di sistemazione morfologica e idraulica. 2 IL PROGETTO IN BREVE superficie totale di intervento superficie di intervento entro limiti catastali di proprietà tipologia di intervento indicazioni per l azione C.5 indicazioni per il monitoraggio 0,66 ha 0,49 ha INTERVENTI SELVICOLTURALI: taglio o cercinatura delle piante esotiche ed estirpazione dei loro semenzali, diradamenti selettivi, allevamento delle piante portaseme delle specie dell habitat91e0*, tagli di avviamento all alto fusto, sottopiantagione, allevamento della rinnovazione, decespugliamenti selettivi periodici, taglio dell edera, rilascio di legno morto. INTERVENTI SU SUOLO E ACQUE: infissione di pali a tutela dall erosione spondale, infissione di talee di salice lungo le sponde in erosione. realizzazione di sentieristica sull argine 2 transetti proposti 3 OBIETTIVI Gli obiettivi generali dell azione C.6, identificabili nella scheda dell azione contenuta nel progetto LIFE, sono i seguenti: - contenere l invadenza delle specie alloctone; - favorire la crescita di individui delle specie dell habitat 91E0* e la loro disseminazione; - diversificare la struttura arborea consentendo una maggior variabilità biologica; - migliorare localmente le condizioni idriche del suolo, mantenendole adeguate alle specie dell habitat 91E0*. Questi obiettivi vengono perseguiti tramite la seguente tipologia di interventi: - interventi selvicolturali tarati in base alla situazione locale (diradamenti selettivi, cercinatura, avviamento all alto fusto, ecc.); - decespugliamenti selettivi per favorire la crescita della rinnovazione delle specie dell habitat 91E0*; - avviamenti all alto fusto o matricinatura a gruppi; - individuazione degli alberi portaseme e riduzione della concorrenza laterale con diradamenti selettivi; - interventi di ripulitura di olle, fontanai, rami di adduzione delle acque, occlusione di fossi di sgrondo, realizzazione di modesti arginelli per favorire apporti idrici e ristagni nelle zone boscate; - sottopiantagioni localizzate. 2

4 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Gli obiettivi specifici del progetto di quest area sono descritti nel capitolo illustrativo degli interventi. 4 UBICAZIONE DELL AREA DI INTERVENTO L area di intervento occupa una delle golene poste in destra idrografica del fiume Stella ad Ariis nei pressi della sede dell Ente Tutela Pesca (ETP), immediatamente a sud del parco di Villa Savorgnan-Ottelio. Essa è raggiungibile tramite il percorso ciclo-pedonale-agricolo che parte dal parcheggio situato di fronte all ETP. Il percorso costeggia l argine che separa la golena dalle zone limitrofe e che impedisce l accesso al bosco con mezzi motorizzati. Tra l argine e la golena è presente un fosso solitamente inondato che impedisce anche l ingresso a piedi. L accessibilità a piedi è assicurata da nord, ove il fosso si interrompe. Nelle pagine seguenti, fuori testo, si riportano la corografia a scala 1: e 1:5.000 con evidenziata l area di intervento. 4.1 Riferimenti catastali e proprietà Catastalmente la zona di intervento occupa il mappale n. 26 del foglio 20 del comune censuario di Rivignano. L appezzamento è di proprietà del Comune di Rivignano, come evidenziato dalla visura catastale allegata. La superficie catastale di proprietà interessata dall intervento risulta pari a 0,49 ha. Fuori testo si riporta un estratto di mappa catastale in scala 1:2.000, con sovrapposta l area di intervento. 5 STATO DI FATTO 5.1 Descrizione stazionale L area di intervento, di forma irregolare, occupa una superficie (da misure CAD su CTRN) pari a 0,66 ha, costituita da una golena situata nella parte interna di un ansa del fiume Stella. Ai fini progettuali l area si può dividere in tre zone: - zona A, interessata da esondazioni periodiche e occupata dal popolamento forestale soggetto a intervento selvicolturale (0,55 ha); - zona B, occupata da un saliceto ripariale a Sali cinerea (0,08 ha), frequentemente sommerso; - zona C, occupata da una superficie a prato utilizzata per l accesso al fiume (0,03 ha), anch essa interessata da esondazioni periodiche. 3

5 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI zona C (a prato) argine Foto 1: accesso da est alla golena La golena presenta una morfologia pianeggiante, con dislivelli di pochi decimetri al suo interno. Le zone apparentemente più alte sono quelle intermedie, relativamente distanti sia dal corso dello Stella che dal fosso lungo l argine. All interno della golena si possono individuare diversi canali naturali decisamente poco profondi che consentono lo sgrondo delle acque di piena e che non costituiscono alcun impedimento alla percorribilità della zona. Vi sono inoltre, internamente, delle zone prive di vegetazione, sede di ristagno idrico permanente o, più probabile, emersione della falda. Foto 2: zone di ristagno/emersione della falda all'interno del bosco 4

6 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Lungo il lato sud dell area d intervento, a ridosso dell argine, è presente un fosso artificiale che si origina all inizio dell area golenale e termina in corrispondenza della sua fine, e che raccoglie parte delle acque dello Stella in occasione delle morbide facendo loro bypassare l intera zona golenale, riducendo in tal modo il pericolo di traslazione del letto del fiume. Il fosso è attualmente interrato nel suo tratto terminale verso ovest, il che da un lato favorisce lo spaglio dell acqua all interno della golena, dall altro ne mette in pericolo la permanenza. Durante le piene dello Stella tutta l area viene inondata, anche se gli allagamenti non appaiono distruttivi. L unica zona di erosione localizzata è rinvenibile all inizio del fosso di scolo, dove sono stati infatti infissi in passato dei pali come protezione spondale. fiume Stella palizzata argine Foto 3: palizzata posta in corrispondenza dell'inizio del fosso di scolo La falda è superficiale e il terreno si presenta privo di scheletro, a tessitura mista di tipo sabbioso-limosoargilloso. Le opere di origine antropica presenti nell area sono costituite dall argine a sud della golena, dal canale adiacente e dalle palificate di protezione spondale poste alle due estremità est ed ovest della golena. All interno dell area considerata non vi è alcuna viabilità forestale e l area non è considerabile accessibile a mezzi meccanici. E invece presente un sentiero che percorre la sponda della golena, utilizzato principalmente da pescatori, al quale si accede dalla zona C. 5.2 Descrizione del popolamento forestale Il soprassuolo è costituito da un bosco misto meso-igrofilo, disturbato dalle piene dello Stella. 5

7 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Foto 4: veduta dell'interno del bosco In relazione alla frequenza di esondazione ed alla permanenza dell acqua nel suolo, si possono individuare 3 sottozone, differenziate dal punto di vista non solo idraulico ma anche vegetazionale. Composizione specifica Nella zona A lo strato arboreo presenta una copertura del 90% ed è costituito prevalentemente da salice bianco (Sali alba) e frassino ossifillo (Frainus angustifolia). Accanto a queste specie sono anche presenti l ontano nero (Alnus glutinosa), il pioppo nero (Populus nigra), la farnia (Quercus robur), l acero campestre (Acer campestre), il pado (Prunus padus), il platano (Platanus hybrida) e l acero negundo (Acer negundo). Alcune di queste piante raggiungono dimensioni notevoli; in particolare, vi sono una farnia, un frassino ossifillo ed un platano con diametri superiori a 60 cm. Lungo il fusto di diverse piante di ontano nero cresce l edera (Hedera heli) con effetti a volte molto negativi. Vi sono alcune ceppaie morte di alloro (Laurus nobilis), probabilmente originatesi da disseminazione zoocora. Lo strato arbustivo ha una copertura mediamente pari al 50%. Esso è costituito prevalentemente da rinnovazione affermata di acero negundo cui si affiancano il nocciolo (Corylus avellana), il sambuco (Sambucus nigra), l acero campestre, il ligustro (Ligustrum vulgare), la berretta da prete (Euonymus europaea), il rovo (Rubus caesius), la sanguinella (Cornus sanguinea), il pallon di maggio (Viburnum opulus), il biancospino (Crataegus monogyna), l acero pseudoplatano (Acer pseudoplatanus), il pado, il prugnolo (Prunus spinosa) ed il salice cinerino (Sali cinerea). Lo strato erbaceo ha un valore di copertura pari al 50% ed è formato da diverse specie proprie delle zone umide, quali ad esempio i carici (Care pendula, C. sylvatica, C. riparia) e la Caltha palustris, e da specie tipicamente nemorali (Anemone trifolia, Polygonatum multiflorum). 6

8 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Foto 5: cespo di Care pendula lungo il sentiero interno al bosco Negli strati erbaceo ed arbustivo abbonda la rinnovazione di acero negundo ed acero campestre che è distribuita a gruppi. E anche sporadicamente presente rinnovazione di frassino ossifillo, olmo campestre e farnia. La zona B è una fascia ad arbusteto puro a Sali cinerea, poggiante su una recente espansione della golena. La zona C è costituita dall accesso al bosco che attraversa un lembo di prato umido a graminacee, con Phalaris arundinacea, Phragmites australis, Equisetum sp., Iris pseudacorus e Cardamine amara, sotto una copertura molto rada di Frainus angustifolia, Alnus glutinosa e Sali alba. La zona è delimitata verso il fiume da una palizzata e poggia su terreni in parte riportati a seguito della sistemazione spondale. 7

9 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Di seguito si riporta l elenco della flora rilevata nella primavera 2010, con riportati i valori di bioindicazione di Ellemberg, così come modif. da Pignatti 1, nel merito dell umidità del substrato (U), fermo restando che si tratta di valori puramente indicativi. SPECIE RILEVATE U SPECIE RILEVATE U Care riparia 10 Phragmites australis 10 Alnus glutinosa 9 Cardamine amara 9 Sali cinerea 9 Caltha palustris 8 Care pendula 8 Platanus hibrida 8 Populus nigra 8 Prunus padus 8 Cornus sanguinea 7 Frainus angustifolia 7 Leucojum aestivum 7 Rubus caesius 7 Sali alba 7 Viburnum opulus 7 Acer pseudoplatanus 6 Aegopodium podagraria 6 Anemone trifolia 6 Lamium orvala 6 Ornithogalum pyrenaicum 6 Paris quadrifolia 6 Quercus robur 6 Ranunculus ficaria 6 Urtica dioica 6 Acer campestre 5 Acer negundo 5 Alliaria petiolata 5 Brachypodium sylvaticum 5 Care sylvatica 5 Clematis vitalba 5 Corylus avellana 5 Euonimus europaeus 5 Hedera heli 5 Parietaria officinalis 5 Polygonatum multiflorum 5 Primula vulgaris 5 Sambucus nigra 5 Tamus communis 5 Clematis viticella 4 Crataegus monogyna 4 Galium aparine 4 Rubus ulmifolius 4 Ruscus aculeatus 4 Ligustrum vulgare Prunus spinosa Ulmus minor Equisetum sp. --- Lonicera japonica --- Veratrum lobelianum --- con i seguenti valori di U, dove i valori non riportati hanno significato intermedio: 1 forte aridità 3 aridità, assenza di suoli umidi 5 suoli ben provvisti d acqua, non soggetti a disseccamento 7 suoli umidi ma non inondati 9 suoli paludosi, frequentemente sommersi 11 piante acquatiche, emergenti piante sommerse specie ad ampio spettro Struttura Il soprassuolo della zona B, che è quella principalmente interessata dagli interventi selvicolturali, presenta una distribuzione orizzontale dei fusti relativamente regolare, con gruppi di piante giovani nate nelle radure lasciate dagli schianti. La copertura è in alcuni casi eccessiva e la distribuzione diametrica è irregolarmente disetanea con diametri fino a circa 60 cm. Le lacune nella copertura arborea, dovute alla morte di piante mature, vengono occupate da rinnovazione a prevalenza di Acer negundo e Acer campestre. La fascia boschiva verso l argine (interessata dalle acque in uscita dal fosso di scolo) appare più rada, con una maggiore copertura erbacea ed una minore rinnovazione. 1 PIGNATTI SANDRO, Valori di bioindicazione delle piante vascolari della flora d Italia, in Braun-Blanquetia n.39. 8

10 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI La struttura verticale è irregolare, tendenzialmente biplana, con uno strato dominante occupato da qualche grossa matricina di frassino, farnia e platano e dagli individui di età intermedia (sia polloni che nati da seme) che hanno filato fino a raggiungere le altezze dominanti. Gli individui nati successivamente da seme o da pollone radicale occupano lo strato intermedio e inferiore, dipendentemente dalla loro età stadiale. Si riscontra la presenza di legno morto sia in piedi che a terra, quest ultimo derivante sia da schianti che sradicamenti e, nei diametri inferiori, anche da fluitazione. Care sylvatica Foto 6: legno morto all'interno del bosco, sul quale è cresciuto un cespo di Care sylvatica. Alberi notevoli Nella zona sono presenti alcuni alberi notevoli soggetti alla normativa del Parco comunale dello Stella, e più precisamente: specie Quercus robur Frainus angustifolia Platanus hybrida Salici bianchi e pioppi neri diametro (stimati) 61 vari Tali alberi notevoli non sono necessariamente vincolati, poiché il vincolo prende validità nel momento della corresponsione di un indennizzo. In base alle valutazioni di tipo naturalistico che verranno effettuate in sede di martellata si valuterà per alcuni di essi (nel caso del platano o i salici e pioppi senza avvenire) se mantenerli in piedi o abbatterli. Gli alberi notevoli presenti non sono stati posizionati cartograficamente per l impossibilità, ai tempi del loro inventario, di accedere alla golena. Governo e trattamento Il soprassuolo appare come un vecchio e rado ceduo matricinato infittitosi naturalmente con un popolamento nato da seme. In particolare sono presenti piccoli gruppi di differente età soprattutto di Acer negundo. E presente un piano di coltura, trasmesso anche all autorità forestale competente, che prevede il governo ad alto fusto, con interventi a scopo naturalistico. 9

11 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI 6 RAPPORTO TRA POPOLAMENTO ANALIZZATO E HABITAT 91E0* Il bosco analizzato non è compreso in quelli cartografati nell Inventario quantitativo e qualitativo dell habitat 91E0*. Analizzando la sola copertura arborea visibile dall argine (l area non era accessibile al momento dei rilievi dell Inventario) risulta infatti che le specie dell habitat considerato sono minoritarie. La copertura erbacea, tuttavia, presenta una buona parte delle tipiche specie dell habitat, a indicare la sua potenziale evoluzione verso il 91E0* a fronte di interventi adeguati. Anche la situazione idraulica dell area considerata (golena a falda affiorante e spesso invasa dalle acque) fa ritenere ragionevole tale tendenza. Dal confronto con le facies individuate nell Inventario il popolamento potrebbe tendere verso la facies dei Boschi ripariali di ontano nero. I fattori limitanti l evoluzione verso l habitat 91E0* sono essenzialmente i seguenti: - la concorrenza dell Acer negundo, che si insedia e si propaga facilmente nelle zone sabbioso-limose soggette a frequenti rimaneggiamenti a seguito delle esondazioni; - la presenza di altre specie alloctone, anche sarmentose (come la Lonicera japonica) che esercitano una forte concorrenza; - la limitata presenza di individui di Alnus glutinosa (specie monoica a impollinazione anemofila), che riduce le possibilità di impollinazione incrociata e di conseguenza la disseminazione di semi fertili; - la concorrenza a livello di chioma da parte delle altre specie, che limita le possibilità di espansione di quelle più eliofile come l ontano e il salice bianco, le quali di conseguenza si presentano con chiome compresse e poco rigogliose, limitate alla parte superiore del fusto, con le relative conseguenze a livello di fioritura e fruttificazione. In queste condizioni l edera contribuisce inoltre a limitare ulteriormente lo sviluppo in particolare degli ontani. - l effetto di disturbo eccessivo dato dalle piene, con il continuo ringiovanimento del suolo con sedimenti fini spesso caratterizzati da elevato contenuto di nutrienti in soluzione (per gli apporti dalle peschiere e dall agricoltura). Di seguito si riportano le specie dell habitat 91E0* specificate nell Interpretation Manual of European Union Habitats (limitatamente a quelle potenzialmente presenti nell area geografica considerata) 2, rilevate nell area di intervento. Tabella 1: specie presenti nella scheda del manuale europeo di interpretazione degli habitat presenti nell'area di intervento presente specie U Alnus glutinosa 9 Angelica sylvestrys 8 Cardamine amara 9 Cardamine pratensis 7 Care acutiformis 9 Care pendula 8 Care remota 6 Care sylvatica 5 Cirsium oleraceum 7 Equisetum spp. - Equisetum telmateia 8 Filipendula ulmaria 8 Lycopus europaeus 9 Populus nigra 8 Sali alba 7 Ulmus glabra 7 Urtica dioica 6 Molte altre specie rilevate nell area di intervento sono presenti nell elenco delle specie delle diverse facies dell habitat 91E0* individuate dall Inventario 3 : 2 Sulla base dei dati riportati in Poldini, Nuovo atlante corologico delle piante vascolari nel Friuli Venezia Giulia. 10

12 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Tabella 2: specie delle diverse facies rilevate nell'inventario presenti nell'area di intervento Acer campestre Geranium purpureum Quercus robur Agrostis stolonifera Geum sp Rhamnus catharticus Alnus glutinosa Hedera heli Rubus caesius Angelica sylvestris Humulus lupulus Rubus ulmifolius Bidens tripartita Hypericum tetrapterum Rubus ulmifolius pl Brachypodium sylvaticum Iris pseudacorus Ruscus aculeatus Calystegia sepium Ligustrum vulgare Sali alba Care pendula Lonicera sp Sali cinerea Care remota Lonicera ylosteum Sali sp Carpinus betulus Lycopus europaeus Sambucus nigra Clematis vitalba Lythrum salicaria Symphytum officinale Cornus sanguinea Melica nutans Tamus communis Corylus avellana Nasturtium officinale Thalictrum aquilegifolium Crataegus monogyna Parietaria officinalis Typhoides arundinacea Duchesnea indica Phragmites australis Ulmus minor Epilobium parviflorum Phyllitis scolopendrium Urtica dioica Equisetum (cfr) Platanus hybrida Viburnum lantana Equisetum telmateja Polygonum mite Viburnum opulus Euonymus europaeus Polystichum aculeatum Viola sp Eupatorium cannabinum () Populus canadensis Filipendula ulmaria Potentilla reptans Frangula alnus Primula vulgaris Frainus oycarpa Prunus spinosa 7 PROGETTO 7.1 Obiettivi del progetto Gli interventi hanno come obiettivo immediato la salvaguardia delle specie proprie dell habitat 91E0* e, per le arboree e arbustive, l incremento del numero di individui di tali specie tramite sottopiantagioni. L obiettivo di medio-lungo periodo è quello di dotare la zona di un numero sufficiente di individui portaseme e creare condizioni adatte alla rinnovazione naturale. Ciò significa proteggere la golena da esondazioni distruttive e assicurare condizioni di umidità edafica e di copertura arboreo-arbustiva adeguate. A fronte dei fattori citati che limitano l evoluzione della cenosi verso l habitat 91E0*, è stata individuata una lista di obiettivi specifici da perseguire tramite l esecuzione di interventi mirati di tipo selvicolturale e idraulico. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: - proteggere il tratto iniziale della golena da eventuali migrazioni distruttive del corso d acqua; - contrastare l invadenza dell Acer negundo e delle altre specie alloctone; - incrementare il livello di luminosità al suolo; - favorire la crescita di individui portaseme delle specie dell habitat; - favorire l insediamento e la crescita della rinnovazione delle specie dell habitat; - incrementare il numero delle piante delle specie dell habitat; - mantenere in bosco del legno morto di discrete dimensioni, ove non idraulicamente pericoloso, per favorire la complessità ecologica locale. 3 Occorre tener presente che l inventario è stato effettuato nel periodo estivo e che quindi il relativo elenco floristico non è completo. Dati più esaustivi saranno disponibili a seguito del monitoraggio. 11

13 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Foto 7: l edera risale i fusti degli individui di ontano nero già deperienti Foto 8: rinnovazione affermata di acero della Virginia (Acer negundo)

14 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI 7.2 Interventi selvicolturali Gli interventi selvicolturali intendono perseguire gli obiettivi citati tramite l esecuzione dei seguenti interventi: OBIETTIVO SPECIFICO Incrementare il livello di luminosità al suolo favorire la crescita di individui portaseme delle specie dell habitat favorire l insediamento e la crescita della rinnovazione delle specie dell habitat contrastare l invadenza dell Acer negundo e delle altre specie alloctone incrementare il numero delle piante delle specie dell habitat mantenere in bosco del legno morto di discrete dimensioni INTERVENTO - diradamento selettivo ove necessario. - abbattimento degli individui arborei in diretta concorrenza (in particolar modo per la luce) con le piante delle specie dell habitat; - eventuale avviamento all alto fusto nelle ceppaie delle specie arboree dell habitat con il rilascio di un unico pollone e taglio degli eventuali ricacci nelle stagioni successive; - taglio dell edera e delle altre rampicanti e sarmentose presenti sulle specie dell habitat. - individuazione dell eventuale rinnovazione delle specie dell habitat con cannuccia e suo allevamento tramite decespugliamenti selettivi. - abbattimento degli individui di Acer negundo e Platanus hybrida e delle eventuali altre specie arboree di dimensioni medie (diam < 40 cm) e arbustive alloctone; - cercinatura del platano presente avente diam > 60 cm; - taglio e, dove possibile, sradicamento della rinnovazione di Acer negundo e delle altre specie alloctone; - taglio ripetuto nella stagione estiva degli eventuali ricacci nelle ceppaie degli alberi abbattuti, fino ad esaurimento delle ceppaie. - sottopiantagione delle specie dell habitat 91E0*nelle zone aperte a seguito degli abbattimenti, segnatura con cannuccia dei nuovi impianti e loro allevamento. - cercinatura del platano presente avente diam > 60 cm e rilascio di eventuali stump di alberi abbattuti o già morti in piedi; - rilascio di tronchi a terra con diam. variabile e lunghezza < 2 m, posti solo all interno del bosco, ortogonalmente alla direzione della corrente e fissati a pali infissi al suolo. Le piante da abbattere e le zone da piantumare saranno segnate direttamente in sede di direzione dei lavori. Non si prevede l esecuzione di aree di saggio o cavallettamenti preventivi per il motivo che tali dati non risultano utili nella scelta delle piante da abbattere, poiché i criteri di intervento sono esclusivamente colturali, ai limiti della selvicoltura d albero, e non vengono influenzati da parametri medi del popolamento. Verranno comunque registrate le piante abbattute con diam.> 7,5 cm indicate in sede di DL. Le misure necessarie agli scopi tecnico-scientifici e illustrativi del progetto verranno invece rilevate nelle aree di saggio permanenti (transetti) da parte del personale incaricato del monitoraggio. 7.3 Interventi accessori su suolo e acque Il pericolo che lo Stella modifichi il suo corso distruggendo il bosco in esame è reale, poiché quest ultimo alligna in una golena posta nell ansa interna di un meandro. Il canale di scolo esistente presso l argine riduce questo pericolo, ma è necessario prevenire eventuali erosioni laterali rinforzando la sponda interessata dalla corrente. Si prevede quindi il seguente intervento:

15 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI OBIETTIVO SPECIFICO proteggere il tratto iniziale della golena da eventuali migrazioni distruttive del corso d acqua INTERVENTO - infissione di pali di rinforzo in posizione retrospondale a scopo preventivo, per la tutela della golena da modifiche improvvise del letto del corso d acqua; utilizzo di pali non trattati, con diametro > 15 cm e lunghezza > 1,5 m, possibilmente derivanti da diradamenti effettuati in loco; - infissione di talee di Sali cinerea sulla sponda interessata dall azione battente della corrente, dall imbocco del fosso di scolo fino al termine della palizzata. 7.4 Risorse necessarie Per l esecuzione degli interventi citati sono necessarie le seguenti risorse materiali: Interventi selvicolturali: - motosega leggera - motosega media - accessori (cunei, pennato, leva giratronchi,...) - verricello manuale ( tirfor ) di ausilio per l abbattimento - carrucole di rinvio e accessori (cinghie piatte) - verricello su trattore (o portatile) per esbosco e accessori (cordoli, choker, catene,...) - trattore con rimorchio ed eventuale pinza idraulica - decespugliatore portatile - DPI (casco forestale, tuta antitaglio, guanti antitaglio, scarponi antischiacciamento,...) - materiali di consumo (miscela,...) - travetti e tavolame per realizzare un accesso temporaneo al bosco dall argine (e per l esbosco). Interventi su suolo e acque: - pali in legno diam. > 15 cm - camion per trasporto materiali - attrezzi vari (pennato, mazza, scaletta,...). Come risorse umane si prevede l utilizzo di 2 operai. 7.5 Tempistica Gli interventi di abbattimento dovranno avvenire cercando ci contenere al massimo il disturbo all avifauna nel periodo di nidificazione. Dovranno quindi essere evitati indicativamente nel periodo compreso tra gli inizi di marzo e la fine di giugno, fatti salvi gli interventi di taglio e sradicamento della rinnovazione di specie alloctone che potranno essere effettuati anche prima per il limitato disturbo creato. La sequenza degli interventi ritenuta ottimale viene riportata nel cronoprogramma seguente, il quale non indica la tempistica assoluta degli interventi ma la consequenzialità consigliata, fermo restando che potrà essere modificata in base alle esigenze generali del progetto STAR e alla disponibilità di risorse umane e materiali.

16 LIFE07 NAT/IT/ STAR. AZIONE C.6. INTERVENTI SELVICOLTURALI Tabella 3: sequenzialità degli interventi intervento giu lug ago set ott diradamento selettivo e abbattimento degli individui di Acer negundo e Platanus hybrida taglio degli individui arborei in diretta concorrenza con le piante delle specie dell habitat avviamento all alto fusto nelle ceppaie delle specie arboree dell habitat novdic anni successivi taglio dell edera e altre rampicanti segnalazione (con cannuccia) dell eventuale rinnovazione delle specie dell habitat cercinatura del platano presente con diam > 60 cm taglio/sradicamento della rinnovazione di Acer negundo e delle altre specie alloctone sottopiantagione, con segnalazione con cannuccia dei trapianti taglio degli eventuali ricacci dalle ceppaie allevamento dei semenzali tramite decespugliamenti selettivi rilascio del legno morto di maggiori dimensioni infissione di pali di rinforzo in posizione retrospondale infissione di talee di Sali cinerea sulla sponda 8 INDICAZIONI PER L AZIONE C.5 - INTERVENTI DI INFRASTRUTTURAZIONE Non si ritiene sicuro indicare alcun percorso di visita entro il bosco, per la pericolosità legata alle piene dello Stella. La presenza dell argine a margine del bosco di intervento (situato presso una zona ricreativa molto frequentata) rende invece interessante la realizzazione di un breve percorso sommitale, che viene qui proposto, per la visione dall esterno del bosco oggetto di intervento. Come indicazione tipologica del percorso si ritiene sufficiente la posa di tout-venant e la realizzazione di scalette in legno per l accesso all argine, con eventualmente una recinzione di protezione da cadute verso il fosso di scolo. 9 INDICAZIONI PER IL MONITORAGGIO Si suggerisce l esecuzione di due transetti trasversali, secondo quanto riportato nella cartografia allegata. 15

17 VISURA CATASTALE

18 Data: 16/06/ Ora: Visura per immobile Visura n.: T94969 Pag: 1 Situazione degli atti informatizzati al 16/06/2010 Fine Dati della richiesta Comune di RIVIGNANO ( Codice: H352) Provincia di UDINE Catasto Terreni Foglio: 20 Particella: 26 Immobile N. DATI IDENTIFICATIVI DATI CLASSAMENTO DATI DERIVANTI DA Foglio Particella Sub Porz Qualità Classe Superficie(m²) Deduz Reddito ha are ca Dominicale Agrario BOSCO CEDUO U Euro 10,99 L Euro 1,65 L Notifica Partita Annotazioni PASSAGGI INTERMEDI DA ESAMINARE ISTRUMENTO (ATTO PUBBLICO) del 17/06/1997 n /1997 in atti dal 18/11/1999 INTESTATO N. DATI ANAGRAFICI CODICE FISCALE DIRITTI E ONERI REALI 1 COMUNE DI RIVIGNANO con sede in RIVIGNANO * (1) Proprieta` per 1000/1000 DATI DERIVANTI DA ISTRUMENTO (ATTO PUBBLICO) del 17/06/1997 Voltura n /1997 in atti dal 11/05/2001 (protocollo n ) Repertorio n.: 92 Rogante: SEGR.COM. Sede: RIVIGNANO Registrazione: UR Sede: LATISANA n: 178 del 03/07/1997 COMPRAVENDITA Rilasciata da: Servizio Telematico * Codice Fiscale Validato in Anagrafe Tributaria

19 L D Anzil Brodiz N I X 18 I C.li Viola F. Stella 17 C. Zarnicco N O V A Cerclizza C.li Belizza il Bosco Sivigliano 16 B R A I Rog.a D I S A T E I Flambruzzo E R A Rog.a Belizza F. 16 I B TAGLIO C.se Zoccolan T A S S Miliana Madriola M.no Colo' Rog.a Can.le Luvich C. Colavini C O M U G N E E T Rog.a D A Cap.la del Falt Ariis B R A I C. Stel C.li Petazzo C U N Z A D I S E N S S A T P A T N O V A I STELLA O M U G B A O F. C.li Miliana C Roveredo C T A P Teor B E L V E D E R 10 E 11 S T A M P E T Torsa C. Scussolini 10 F M.no Mazzarola S P U L A M I 11 S 11 Driolassa Rivalta 9 10 D I S C O 11 C.li Dose 9 10

20 VILLA SAVORGNAN -OTTELIO STELLA FIUME E

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23 !"# $ $ $

24 PARTICOLARI ESECUTIVI

25 INTERVENTI DI PREVENZIONE DALL'EROSIONE SPONDALE (scala indicativa 1 : 50) talee di Sali cinerea ricoprimento in terra della palizzata 20cm fiume palizzata interrata (diam. pali > 15 cm; L = 150 cm circa)

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