I tagli successivi. Tagli successivi

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1 I tagli successivi Con il trattamento a tagli successivi, il popolamento giunto alla maturità economica viene asportato tramite più interventi selvicolturali. La progressiva apertura del popolamento ha lo scopo di favorire l insediamento e l affermazione della rinnovazione naturale che può comunque godere della protezione di una parte degli alberi del vecchio ciclo colturale. A seconda dei casi, per completare l intera serie dei tagli successivi è richiesto un periodo di tempo variabile tra 5 e 30 anni (ma anche più), chiamato periodo di rinnovazione.

2 Schema del trattamento tagli successivi

3 Nella forma più classica e completa i tagli successivi, in base all ordine e allo scopo per cui vengono effettuati, si distinguono in: a) Taglio di preparazione b) Tagli di utilizzazione - taglio di sementazione - uno o più tagli secondari - taglio di sgombero

4 Taglio di preparazione E richiesto se i diradamenti non sono stati effettuati o sono stati insufficienti. Serve a rendere le condizioni del suolo più idonee ad accogliere la rinnovazione e a aumentare la fruttificazione. Si effettua anni prima della scadenza del turno Si può assimilare a un diradamento selettivo, di modesta entità con il quale eliminare il piano dominato, se ancora presente, e aprire leggeremente la copertura superiore.

5 Variazione nel tempo della massa corrente in una fustaia trattata a tagli successivi

6 Taglio di sementazione Si effettua alla scadenza del turno. Consente di: scoprire parzialmente il terreno per farvi giungere più luce, calore ed acqua, favorendo così l insediamento e l affermazione della rinnovazione naturale distanziare le chiome degli alberi per aumentare la produzione di seme

7 Taglio di sementazione L intensità del taglio dipende da: - temperamento della specie - tipo di disseminazione - frequenza delle annate di pasciona - condizioni di densità del popolamento e della rinnovazione

8 Taglio di sementazione Il taglio potrà essere più intenso (> 35% della massa legnosa): per le specie eliofile ed a crescita rapida (fino al 75% della massa legnosa per il pino silvestre) per le specie a disseminazione anemofila con annate di pasciona frequenti in popolamenti in cui sono mancati i diradamenti e il taglio di preparazione

9 Taglio di sementazione Il taglio dovrà essere meno intenso (< 35% della massa legnosa): per le specie tolleranti l ombreggiamento e a crescita meno rapida (massimo 40% della massa legnosa nelle faggete per le specie a disseminazione barocora con annate di pasciona distanziate nel tempo in popolamenti in cui sono stati regolarmente effettuati i diradamenti o il taglio di preparazione

10 Taglio di sementazione Gli alberi rilasciati devono garantire alla rinnovazione una sufficiente protezione contro: l eccesso di luce le gelate precoci o tardive la risalita della falda freatica la concorrenza della vegetazione erbacea ed arbustiva

11 Taglio di sementazione Regola generale E bene che il taglio di sementazione sia sempre prudente perchè la troppa densità residua potrà sempre essere corretta con i tagli secondari.

12 Tagli secondari Scopo dei tagli secondari è quello di ridurre gradualmente la copertura arborea per consentire l affermazione della rinnovazione. Il numero, l intensità e la periodicità dei tagli secondari dipenderanno dal grado di affermazione della rinnovazione naturale. Specie tolleranti: più tagli secondari leggeri Specie eliofile: un solo taglio di forte intensità Bosco misto con specie a temperamento differente: prima si favoriscono le specie tolleranti, poi quelle eliofile

13 Tagli secondari L abbattimento e l esbosco delle piante possono causare danni anche molto seri alla rinnovazione naturale. L esperienza ha dimostrato che più interventi scaglionati nel tempo sono meno dannosi di un solo taglio di forte intensità.

14 Taglio di sgombero Con il taglio di sgombero si utilizzano tutti gli alberi del turno precedente rimasti ancora in piedi. Va effettuato quando il novellame non ha più bisogno di protezione e la presenza del residuo strato superiore ne rallenta l accrescimento. Nel taglio di sgombero i danni alla rinnovazione possono essere ancora più seri perchè le piante da tagliare sono di dimensioni molto grandi e le piantine del nuovo ciclo già ben lignificate.

15 Considerazioni generali sui tagli successivi E un trattamento più elastico del taglio raso. Può essere applicato in tutte le condizioni stazionali e a quasi tutte le specie. Abbina i vantaggi economici della fustatia coetanea con quelli della rinnovazione naturale. Gli impatti negativi del taglio sull ambiente sono mitigati, specie quelli sul suolo, se man mano che lo strato superiore viene eliminato contemporaneamente si afferma uniformemente la rinnovazione naturale. Il periodo di rinnovazione è di durata variabile da specie a specie ma non può superare certi limiti (15-20 anni nei querceti, nella faggete). Oltre questi limiti occorre ricorrere alla rinnovazione artificiale.

16 Considerazioni generali sui tagli successivi Richiede competenza nella scelta delle piante da abbattere Punti deboli: incertezza della rinnovazione danni agli alberi rilasciati e alla rinnovazione durante l abbattimento e l esbosco. danni ai fusti rilasciati per l improvviso isolamento (schianti, scottatura del fusto) peggioramento della qualità del legname del alberi rilasciati (irregolarità degli anelli di accrescimento, emissione rami epicormici).

17 Modalità di applicazione dei tagli successivi uniformi: ciascun tipo di taglio viene uniformemente eseguito su tutta la superficie occupata dal soprassuolo arboreo maturo. graduali o su piccole superfici: ciascun tipo di taglio interessa solo una porzione del soprassuolo maturo. Si distinguono: - tagli successivi a gruppi - tagli successivi a strisce - tagli a cuneo o ventaglio - tagli successivi ad orlo - tagli marginali di Wagner

18 Schema operativo dei tagli successivi a gruppi Fase 1 Sementazione in A C B Fase 2 Secondario in A Sementazione in B A Fase 3 Sgombero in A Secondario in B Sementazione in C... e così via proseguendo

19 Schema operativo dei tagli successivi a gruppi Confine della particella forestale

20 a gruppi realizzati a partire da un nucleo di rinnovazione presistente fustaia matura fustaia dopo il taglio di sementazione fustaia dopo il taglio di sementazione nucleo di rinnovazione presistente

21 a strisce parallele direzione vento dominante fustaia matura fustaia dopo il taglio di sementazione fustaia dopo il taglio secondario novelleto dopo il taglio di sgombero

22 Schema operativo dei tagli successivi a gruppi Confine della particella forestale Fase 1 Sementazione in A Fase 2 Secondario in A Sementazione in B A B C Fase 3 Sgombero in A Secondario in B Sementazione in C... e così via proseguendo

23 a cuneo 1 fustaia dopo il taglio di sementazione 2 fustaia dopo il primo taglio secondario

24 a cuneo 1 fustaia dopo il taglio di sementazione 2 fustaia dopo il primo taglio secondario 3 fustaia dopo il secondo taglio secondario novelleto dopo il tagliodi sgombero

25 a orlo (tagli marginali di Wagner) Con questa forma di trattamento si cerca di sfruttare la possibilità che la rinnovazione ha di insediarsi sugli orli del bosco senza l aiuto dell uomo in virtù del particolare microclima che caratterizza l area marginale.

26 Considerazioni generali sui tagli successivi su piccole superfici Con i tagli successivi a su piccole superfici si riducono i vantaggi economici e si accentuano quelli di tipo ambientale Il legname da utilizzare è meno concentrato. La redditività dell intervento è molto legata alla presenza di una viabilità forestale molto densa e ramificata. E necessaria la presenza di personale tecnico esperto per scegliere le piante da abbattere. Si possono ridurre i danni alla rinnovazione organizzando le utilizzazioni in modo che l esbosco avvenga attraverso le zone non ancora in rinnovazione. Si possono ottenere popolamenti con struttura, composizione ed età più diversificata rispetto ai tagli successivi uniformi.

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