L incendio di Valdieri

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1 G.Vacchiano, R.Berretti, D.Ascoli, M.Allocco, L.Boccardo, F.De Ferrari, G.Bovio, R.Motta Bosco, incendi e disturbi naturali - 23 febbraio 2011 Effetto dei disturbi naturali sulla funzione di protezione diretta L incendio di Valdieri Foreste di protezione: techiche gestionali e innovazione nelle Alpi occidentali Progetto n. 32 finanziato nell ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Alcoltra

2 Inquadramento stazionale Quota m Esposizione Est-Nord-Est Temperatura media annua 10 C Precipitazione annua 1300 mm Dolomie, Entisuoli Pagina 2

3 Funzione di protezione diretta Obiettivo protetto: strada provinciale e fabbricati Pendenza media versante: 50-60% Canalone di valanga, m 2 Frequenza eccezionale (CLPV Prov. Cuneo) Pagina 3

4 Copertura forestale (PFT) Comprensorio 190 ha (148 comunali): Faggete 80 ha (>1000 m) FA50X, FA40X Castagneti 66 ha (<1000 m) CA20X, CA30D Rimboschimenti 22 ha (larice, peccio) Corileti di invasione 8 ha Pagina 4

5 28-31 agosto 2003

6 I giorni dell incendio Estate Stazione Valdieri 35 MEDIA MAX MIN 30 Temperatura ( C) /7 17/7 19/7 21/7 23/7 25/7 27/7 29/7 31/7 2/8 4/8 6/8 8/8 10/8 12/8 14/8 16/8 18/8 20/8 22/8 24/8 26/8 28/8 30/8 1/9 3/9 5/9 7/9 9/9 Fonte: Banca dati meteorologica Arpa Piemonte 11/9 13/9 15/9

7 I giorni dell incendio Ascoli D. Velocita vento (Km/h) /7 17/7 19/7 21/7 MEDIA Estate Stazione Boves 23/7 25/7 27/7 29/7 31/7 RAFFICA 2/8 4/8 6/8 8/8 10/8 12/8 14/8 16/8 18/8 20/8 22/8 24/8 26/8 28/8 30/8 1/9 3/9 5/9 7/9 9/9 Fonte: Banca dati meteorologica Arpa Piemonte 11/9 13/9 15/9

8 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

9 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

10 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

11 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

12 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

13 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

14 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

15 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

16 Il comportamento dell incendio Ascoli D. Fonte: Pirone S. Ispettore Regionale Corpo Volontari AIB Regione Piemonte

17 Superficie percorsa e % mortalità (2009)

18 Interventi post-incendio Pagina 18

19 Trattamento post-incendio (Alcuni) lotti percorsi sono stati appaltati per i prossimi 10 anni a privati per l esbosco delle piante morte o danneggiate Costruzione nuova pista forestale Esbosco totale nelle parti fin qui assegnate Progetto di taglio (stazione CFS di Borgo San Dalmazzo) basato sull individuazione delle superfici da tagliare Pagina 19

20 Trattamento post-incendio Pagina 20

21 Effetti del fuoco Aumento delle aperture in aree a forte pendenza Dominanza della componente arbustiva, in particolar modo di salicone e rovo. Difficoltà di affermazione da parte della rinnovazione di faggio senza adeguata copertura (pre 2010) Perdita di stabilità meccanica delle piante danneggiate, schianti anche a 2-3 m di altezza Pagina 21

22

23 Composizione e densità della rinnovazione naturale

24 Rinnovazione post-incendio Pagina 24

25

26 Analisi della stabilità a) Ortofoto digitale b) Segmentazione semiautomatica c) Localizzazione delle aree di saggio Pagina 26

27 Analisi della stabilità Compilazione della scheda di valutazione del ruolo protettivo Resistenza Resilienza Efficacia FPD Pagina 27

28 Priorità e tipi di intervento

29 Cantiere sperimentale 400 m 150 m Pagina 29

30 Cantiere sperimentale 1.8 ha 2 ha 1 ha 1 ha Pagina 30

31 Settore non percorso -composizione e rinnovazione < esigenze minime. composizione densità struttura taglio di selezione diffuso all interno del popolamento stabilità creazione di aperture caratterizzate da una ampiezza pari a 1 volta o 1 e ½ l altezza delle piante rinnovazione Pagina 31

32 Settore percorso, pendenza >> Esclusive valutazioni sul processo di rinnovazione - continui movimenti dei tronchi a terra verso valle - elevata erosione composizione densità rimboschimenti (pioppo tremolo, frassino, ciliegio, acero) e semine (faggio) riduzione movimento manto nevoso con abbattimento dei tronchi e ancoraggio a monte di ceppaie riduzione del movimento della necromassa di piccole dimensioni attraverso triturazione o abbruciamento struttura stabilità rinnovazione

33 Settore percorso, pendenza << composizione piante morte in piedi, sporadiche piante vive danneggiate, media-bassa pendenza - ruolo di stabilizzazione del manto nevoso da parte dei tronchi morti in piedi e a terra - rinnovazione favorita dall ombreggiamento delle piante morte in piedi e dei tronchi a terra - favorevole effetto di ombreggiamento del margine bosco non percorso per l insediamento della rinnovazione non necessario un intervento densità struttura stabilità margine bosco non distrutto bosco distrutto rinnovazione

34 Settore parzialmente percorso - struttura con condizioni minime e ipotesi di un lieve peggioramento nel breve-medio periodo -rinnovazione < esigenze minime e ipotesi di una sua evoluzione positiva nel futuro composizione densità struttura miglioramento stabilità e struttura del popolamento attraverso taglio delle piante morte o fortemente deperienti presenti. stabilità selezione positiva dei polloni sulle ceppaie presenti concentrato principalmente attorno alle aperture in modo da ridurre le dimensioni di queste con i tronchi lasciati a terra. rinnovazione

35 Progetto di ricostituzione PSR misura 226 Az.1. Investimenti materiali e immateriali per la ricostituzione di aree percorse dal fuoco (D.D , n. 784). Committente: Parco delle Alpi Marittime Progettista: dott. for. Marco Allocco (Seacoop) Superficie di intervento: 28,5 ha (+29 ha Valle Stura) Investimento complessivo: Euro ,34 Pagina 35

36 Intervento Abbattimento delle piante morte (taglio a 1.5 m dal suolo) Allestimento cavalletti fermaneve (due tipologie) Messa a dimora: plantule h 80 cm in 760 nuclei Pagina 36

37 Pagina 37

38 Messa a dimora della piantina Pacciamatura con quadrotto Protezione individuale con rete metallica Miscela ammendante: ALGHE NERE (es. Ascophyllum nodosum), stimolante per lo sviluppo radicale (5 ml per pianta); CONCIME MINERALE a lenta cessione (NPK+Mg ) per apportare nutrienti al suolo povero (20 g per pianta); IDRORITENTORE (Copolymer acrylamide agrylate 99.5% +0.5 pigment) contro stress idrico (polvere, 3 g per pianta); LAPILLO VULCANICO con funzione di supporto e diluente per gli altri componenti (200 ml per pianta).

39 Pagina 39 Da Cemagref 2006, Guide des sylvicultures de montagne Alpes du Nord francaises

40 Sviluppi futuri Ricerca ecologica: rapporto disturbo-rinnovazione Gestione selvicolturale: esecuzione cantiere e rimboschimento Cooperazione internazionale: visita cantiere e monitoraggio stabilità postintervento Pagina 40

41 G.Vacchiano, R.Berretti, D.Ascoli, M.Allocco, L.Boccardo, F.De Ferrari, G.Bovio, R.Motta Bosco, incendi e disturbi naturali - 23 febbraio 2011 Effetto dei disturbi naturali sulla funzione di protezione diretta L incendio di Valdieri Foreste di protezione: techiche gestionali e innovazione nelle Alpi occidentali Progetto n. 32 finanziato nell ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Alcoltra

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