Nuove tecnologie e metodologie nella conoscenza e prevenzione delle valanghe
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- Ottaviano Sole
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1 SULLE NEVI DELL APPENNINO IN SICUREZZA Giornata di studi sugli strumenti di prevenzione Roma, 10 dicembre 2010, ore Nuove tecnologie e metodologie nella conoscenza e prevenzione delle valanghe Massimo Pecci, IA Istruttore di Alpinismo della Scuola "F. Alletto" del CAI di Roma e Ricercatore glaciologo e nivologo
2 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System) 2 - Metodologie e conoscenze tradizionali per un utilizzazione tecnologicamente avanzata (Il diario invernale della neve)
3 Un paio di premesse culturali : Rischio = pericolosità x vulnerabilità x valore Il rischio esprime dunque il numero atteso di perdite di vite umane, di feriti, di danni a proprietà, di distruzione di attività economiche o di risorse naturali, dovuti ad un particolare evento dannoso; in altre parole il rischio è il prodotto della probabilità di accadimento di un evento per le dimensioni del danno atteso Valutazione del rischio (singolo pendio: 0 o 1)!!! La vulnerabilità indica l attitudine di un determinata componente ambientale (popolazione umana, edifici, servizi, infrastrutture, etc.) a sopportare gli effetti in funzione dell intensità dell evento. La vulnerabilità esprime il grado di perdite di un dato elemento o di una serie di elementi risultante dal verificarsi di un fenomeno di una data magnitudo, espressa in una scala da zero (nessun danno) a uno (distruzione totale). Il valore esposto o esposizione indica l elemento che deve sopportare l evento e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal valore delle risorse naturali ed economiche presenti,. La pericolosità esprime la probabilità che in una zona si verifichi un evento dannoso di una determinata intensità entro un determinato periodo di tempo (che può essere il tempo di ritorno ). La pericolosità è, dunque, una caratteristica intrinseca del territorio (es: versante. montano di circa 30 innevato) Il bollettino valanghe esprime un grado di pericolosità! esposte ad un determinato pericolo Il prodotto vulnerabilità per valore indica quindi le conseguenze derivanti all uomo, in termini sia di perdite di vite umane, che di danni materiali agli edifici, alle infrastrutture ed al sistema produttivo.
4 È vero che basta un pendio e uno spessore di neve per avere valanghe, ma, al momento attuale, non è ancora possibile prevedere se, dove e quando cadranno; quindi, rispetto al rischio valanghe durante una gita: abbiamo ben chiari i concetti, i comportamenti e le scelte di: Previsione Prevenzione Riduzione/mitigazione GESTIONE Emergenza Intervento/Autosoccorso? ARTVA PC
5 Scivoliamo sulla neve, sia in salita, sia in discesa, divertendoci, ma ricordandoci che non ci può e non ci deve bastare più e solo un rapporto superficiale con la neve. Dobbiamo cominciare a conoscerla, ad apprezzarla (e ad adattarcisi) per come è, anche al suo interno, nel corso della sua evoluzione e maturazione durante la stagione invernale. Scuola di Alpinismo, Sci-alpinismo e Arrampicata Libera "Franco Alletto" Club Alpino Italiano Sezione di Roma
6 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): cosa abbiamo a disposizione
7 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): cosa abbiamo a disposizione
8 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): cosa abbiamo a disposizione CLPV: Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe
9 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): cosa abbiamo a disposizione CLPV: Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe
10 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): il caso di studio del Gran Sasso d Italia Menù pubblicazioni Zonazione delle aree valanghive a partire dalla suscettibilità al distacco di valanghe
11 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): il caso di studio del Gran Sasso d Italia Tra le possibili implementazioni:
12 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): il caso di studio del Gran Sasso d Italia In concomitanza di bassi valori della pericolosità emessi dal bollettino valanghe, è possibile concentrare l attenzione solamente in quelle aree dove la zonazione del modello evidenzia elevati valori (aree rosse) se il bollettino prevede un grado di pericolo medio-alto (es. 3) è possibile concentrare l attenzione a partire già dalle aree con valore del codice di zonazione più basso. In questo modo è possibile ottenere, oltre alla zonazione delle aree suscettibili alle valanghe, anche la zonazione di previsione del pericolo valanghe, aggiornabile in tempo reale
13 1 - Nuove tecnologie: l uso del GIS (Geographic Information System): test nel caso della Val di Rabbi (TN) Classificazione di pendenza dei versanti Previsione completa Previsione parziale
14 2 - Metodologie e conoscenze tradizionali per un utilizzazione tecnologicamente avanzata (Il diario invernale della neve)
15 2 - Metodologie e conoscenze tradizionali per un utilizzazione tecnologicamente avanzata (Il diario invernale della neve)
16 2 - Metodologie e conoscenze tradizionali per un utilizzazione tecnologicamente avanzata (Il diario invernale della neve) La base di partenza è sempre l osservazione e registrazione delle condizioni nivometeorologiche della neve (durante la precipitazione e al suolo, in termini di metamorfismo) in maniera costante e a partire dalla formazione del primo stato di neve, anche in maniera qualitativa.
17 2 - Metodologie e conoscenze tradizionali per un utilizzazione tecnologicamente avanzata (Il diario invernale della neve) Metodologia: Per quanto riguarda le regioni che insistono sull arco alpino e che sono tutte associate nell AINEVA (Associazione Interregionale NEve e Valanghe: vale a dire Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d Aosta, Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l emissione di un bollettino neve e valanghe ( con cadenza regolare (bi o trisettimanale) è in grado di orientare i comportamenti dei frequentatori della montagna a favore della sicurezza, anche tramite la visualizzazione (con colori semaforici ) sulle cartine, di un grado di pericolo espresso nei termini della scala europea del pericolo valanghe, anche in maniera geograficamente circostanziata, spesso per sottogruppo montuoso. Per quanto riguarda tutte le montagne italiane, in particolare per l Appennino e per le montagne insulari, le informazioni riguardanti la montagna invernale sono raccolte dal servizio Meteomont (Comando Truppe Alpine e Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con il Servizio Meteorologico dell Aeronautica Militare) e vengono pubblicate in un bollettino nivo-meteorologico ( oppure a cadenza giornaliera. Nel bollettino sono dettagliate le seguenti informazioni: condizioni del tempo, valutazione del manto nevoso, grado e tendenza del pericolo (evidenziato in forma grafica) e alcune avvertenze, nonché i principali parametri meteonivometrici registrati presso i campi di rilevamento neve. I bollettini sono emessi per areali geografici e comprendenti i settori dell Appennino: Settentrionale Tirrenico (comprendente la Liguria), Emiliano Romagnolo, Grandi Massicci Appenninici e Appennino Abruzzese, Marchigiano, Calabro Lucano, nonché Etna, Monti Nebrodi e Madonie. Mancano i monti della Sardegna e, generalmente, non viene riportata un indicazione sul grado di pericolo geograficamente dettagliata alla scala del sottogruppo montuoso. Obiettivo: Sintesi ragionata per individuare gli elementi di valutazione generale riguardo alla stabilità del manto nevoso, che è in costante e progressiva evoluzione durante tutto il corso dell inverno per promuovere un approfondimento personale OGNI VOLTA CHE SI è PRESENTI SU UN PENDIO INNEVATO e, quindi, comportamenti consapevoli Principali fonti dei dati: Webcam:
18 Diamo i numeri da ricordare (per memorizzare contenuti e obiettivi): n I particolari a cui fare attenzione e i giorni dell inverno di cui annotare le precipitazioni nevose e le temperature (n=tutti) Diario invernale 360 (-/+ 45) Esposizioni del versante, espresse in gradi, più favorevole ai distacchi Lo spessore critico per singolo evento di precipitazione nevosa (cm) 15 I minuti (nelle migliori condizioni) di sopravvivenza se travolti da valanga Le pendenze del versante, espressa in gradi, su cui si osservano i più numerosi distacchi il gradiente di temperatura (in gradi diviso spessore di neve in m) critico per l innesco del metamorfismo da gradiente medio-elevato (COSTRUTTIVO) Non fa 9 (con le valanghe) e riassume i nostri comportamenti (Regola di Munter o del 3x3) 3x3 1 0/1 Indica le condizioni di equilibrio limite, in termini di indice di stabilità Interruttore comportamentale: ambiente artificiale/ambiente naturale
19 Buon divertimento sicuro sulle nevi dell Appennino!!!
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