Il tema del Colore comporta un rapporto diretto tra cittadini e Amministrazione

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1 IL PIANO DEL COLORE Allegato al P.d.R. Centro Storico Atella (PZ) Il tema del Colore comporta un rapporto diretto tra cittadini e Amministrazione Comunale in quanto raramente gli interventi sul colore vengono programmati attraverso iniziative pubbliche; tutto è demandato all iniziativa del privato che interviene attraverso una propria scelta di progettisti ed imprese, secondo i tempi e le modalità che più ritiene idonei. Le indicazioni che il Piano contiene non rappresentano la volontà di imporre il colore attraverso uno strumento che detta gamme cromatiche, tinte e materiali per tutti gli edifici in termini precisi ed impositivi, ma individua un abaco sia di colori che rimanda ad una serie di problemi legati alla gestione e al controllo di queste operazioni proprio perché una tale scelta, spesso, porta a non prendere in considerazione la componente privata e le scelte soggettive che hanno sempre contribuito a definire la qualità cromatica di un centro storico. Il Piano del Colore ha il compito di contribuire al recupero di valori formali, di materiali, di colori e di finiture propri del luogo, della tradizione e della cultura specifica e questo è l'obiettivo a cui il progetto studiato presta la maggiore attenzione. Il colore, che quasi mai è stato una componente a sè stante indipendente dai tempi, dalle funzioni e dai significati dell'architettura, nella confusa prassi edificatoria attuale, sta perdendo progressivamente un suo innegabile e riconoscibile ruolo di connotazione dei luoghi.

2 Oggi il colore è elemento determinante del paesaggio urbano, ma ora è anche componente non secondaria della confusione urbana. Tutto questo perché l'attenzione all'insieme si è quasi interamente dissolta, sostituita dalla cura del singolo episodio architettonico. Il Piano del Colore studiato vuole spostare perciò l'attenzione dal frammento costruito all'entità globale, perché intende recuperare una cultura del sito, del luogo, dell'aggregato urbano. OBIETTIVI I principali obiettivi del Piano del Colore sono: - la valorizzazione degli scenari fisici del Centro Storico; - la conservazione e la tutela del patrimonio edilizio e dei caratteri distintivi dell'identità locale; - la leggibilità e la riconoscibilità delle stratificazioni dei diversi tessuti urbani. CAMPO DI APPLICAZIONE Le Norme del Piano del Colore si applicano al tessuto edilizio inserito nel perimetro del Centro Storico così come individuato dal P.D.R.. Le Norme forniscono i criteri da seguire per l'esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione e nuova costruzione relativi ai fronti degli edifici per quanto attiene, in particolare, gli intonaci, i rivestimenti di facciata e gli elementi architettonici e decorativi.

3 ATTUAZIONE Il Piano del Colore si attua attraverso: - l'indirizzo ed il controllo delle singole opere di coloritura, pulitura e restauro delle facciate e dei manufatti di arredo urbano; Per indirizzo e controllo si intende quell'insieme di procedure ed attività, di pertinenza degli organi istituzionalmente preposti, che devono assicurare la continuità, la qualità e la coerenza degli interventi e degli obiettivi del Piano del Colore. CONDUZIONE DEI LAVORI: VERIFICHE, SANZIONI Fatto salvo l'eventuale applicazione delle sanzioni urbanistico-ambientali l'esecuzione dei lavori in difformità dalle presenti Norme comporterà l'obbligo per i responsabili dell'intervento di rendere l'immobile conforme a quanto prescritto. In caso di inerzia dei responsabili dell'intervento, protrattasi oltre il termine di 90 giorni dalla data della diffida al ripristino e/o adeguamento, I' intervento sarà eseguito d'ufficio dal Comune ponendo le relative spese a carico dei responsabili medesimi. ESTENSIONE DELL'INTERVENTO L'intervento su un fronte unitario, appartenente ad un'unica originaria entità tipologica (per progettazione e/o per costruzione), pur appartenente a proprietari differenti, deve essere eseguito in modo completo e contemporaneo. È sempre fatto obbligo che gli interventi di coloritura e tinteggiatura siano realizzati in coerenza ed armonia fra tutti ì fronti dell'edificio, compresi quelli laterali e retrostanti.

4 Gli interventi devono interessare tutte le finiture e gli elementi di facciata che contribuiscono a determinare l'immagine complessiva del fabbricato (elementi decorativi, serramenti, opere in ferro, ecc.) e pertanto vanno compresi e specificati nel progetto. INTEGRAZIONE CROMATICA DELL'INTERVENTO Il progetto deve mirare all'integrazione armonica dell'intervento nel quadro visivo prossimo e nel quadro visivo d'insieme. La valutazione da parte dell'ufficio Tecnico Comunale si fonda sulla documentazione fotografica e sugli elaborati grafici forniti e su eventuali sopralluoghi. Al termine dei lavori è richiesta una certificazione a firma del Direttore Dei Lavori di conformità delle opere eseguite corredata da documentazione fotografica dell'intervento concluso.

5 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE PARTE GENERALE Le presenti norme sono prescrittive e vincolanti per gli interventi riguardanti gli edifici ricadenti nell ambito del P.D.R. del Centro Storico di Atella. Tutte le operazioni inerenti la tinteggiatura delle parti pubblicamente visibili degli edifici compresi entro il perimetro del Centro Storico devono essere autorizzate e nel caso di edifici vincolati ai sensi della Legge 1089/39 dette autorizzazioni devono seguire le procedure di detta Legge. Per ottenere l'autorizzazione sarà necessario inoltrare al Comune la domanda con l'indicazione delle tinte prescelte, dedotte dalla "Tavolozza dei colori", e sarà predisposta una campionatura sull'edificio. Le tinteggiature eseguite con materiali non ammessi o male eseguite dovranno essere rifatte a cura e spese della proprietà. In caso di inottemperanza il Comune si avvarrà di potere sostitutivo a norma di legge. La Tavolozza dei colori proposti vuole evitare contrasti eccessivi di tonalità fra edifici e fra parti dello stesso edificio. La tinteggiatura deve rispettare l'edificio, sottolineandone le valenze e le scansioni architettoniche. La coloritura monocromatica sarà perciò permessa solo per gli edifici senza alcuna parte in rilievo.

6 Per gli edifici la cui facciata possiede elementi architettonici in rilievo (lesene, cornici, fasce, fondi e piani di risalto), la colorazione policroma è obbligatoria, per potere così dare risalto alle decorazioni e conferire il massimo della visibilità all'edificio stesso. Art.1- Intonaci 1.1- L'intervento di risanamento degli intonaci di facciata dovrà privilegiare la conservazione mediante pulitura e consolidamento degli intonaci storici esistenti a base di malta di calce. Le eventuali integrazioni dovranno essere realizzate con materiali, granulometrie e tecniche analoghe a quelle originali da conservare Il rifacimento totale o parziale degli intonaci di tutti gli edifici non deve prevedere l'uso di malta cementizia né di intonaci o rivestimenti plastici di qualsiasi genere Non è consentito di norma ridurre a faccia a vista pareti o parti di parete che si presentano attualmente intonacate, salvo i casi di paramento murario documentato, di particolari architettonici in pietra o di rinvenimento di pietre di spoglio comunque scolpite e decorate; in presenza di edifici con assenza di intonaco dovrà essere opportunamente valutata l'opportunità, soprattutto in riferimento al contesto ed al tipo di muratura, di un ripristino dell'intonaco E vietata la realizzazione di rivestimenti di qualsiasi genere. I rivestimenti esistenti - in piastrelle di ceramica, in marmo, in lastre di pietra- vanno rimossi in occasione di interventi sulla facciate.

7 Art.2- Rivestimenti di facciata, particolari costruttivi e decorativi 2.1- Nel caso di interventi sulle facciate è fatto obbligo di evidenziare e restaurare gli elementi decorativi e i particolari architettonici in materiale lapideo o in pietra artificiale come: cornici lisce o modanate, fasce marcapiano, lesene e capitelli, stipiti e frontespizi delle aperture, mensole dei balconi, bugnati ecc Per tutte le parti a faccia a vista della facciata è consentita solamente una lieve pulitura, mediante opportuni lavaggi, mentre è vietato l'uso di ogni genere di sabbiatura. E' altresì vietato intonacare o tinteggiare i mattoni faccia a vista, le pietre naturali e le parti in conglomerato cementizio, costituenti decorazioni di facciata Per le parti lapidee a vista è consentito il consolidamento, l'eventuale tassellatura e sostituzione per parti Nel restauro di facciata non è consentita la apposizione di soglie, e davanzali in materiale incongruo.. Art.3- Porte - Portoni - Infissi - Serramenti esterni - Vetrine 3.1- Porte, portoni e vetrine dei negozi sono elementi essenziali dell'immagine degli edifici, pertanto risulta fondamentale la salvaguardia ed il ripristino di porte e portoni di legno o in ferro di tipo tradizionale; nel caso di porte e portoni ben conservati è consentita la sola manutenzione; nel caso invece di infissi estremamente degradati dovrà essere di norma prevista la sostituzione con un

8 infisso di tipo tradizionale utilizzando forme della tradizione locale La colorazione degli infissi di porte e portoni, fermo restando il concetto di recupero del colore originale e della integrazione cromatica della intera facciata, può diversificarsi da quella degli infissi di finestre e porte finestre dei piani superiori In ogni caso, in presenza di interventi di restauro di facciata, dovranno essere rimossi gli infissi esterni realizzati recentemente in lega leggera e quant'altro incongruo per forma e materiale rispetto al complesso dell'edificio Può essere prevista l'installazione, solo per motivate ragioni di funzionalità, di serrande di sicurezza avvolgibili, esclusivamente del tipo a maglia verniciata con colori analoghi agli infissi della vetrina Le vetrine dovranno essere arretrate dal filo esterno della facciata di almeno 20 cm I serramenti esterni saranno verniciati con le tinte stabilite dalla Tavolozza dei colori appositamente definita. Lo stesso dicasi per le parti in ferro (ringhiere, inferriate) per gli interventi in cui è richiesta la sostituzione delle ringhiere, si dovrà intervenire con ringhiere in ferro, battuto o meno, con una struttura in montanti verticali semplici e traverso unico o doppio seguendo la forma originaria se documentata o presente in altra parte dell'edificio. (fig.1)

9 Fig.1

10 3.8- per gli infissi si rimanda alle N.T.A. del Piano di Recupero Centro Storico. Art.4- Insegne - Targhe tende frangisole - Contenitori distributivi ed espositivi L insieme degli oggetti legati allo svolgimento delle attività commerciali, costituisce elemento fondamentale per la riqualificazione dell immagine urbana. La loro organizzazione deve perciò rientrare nel progetto di restauro del fronte edilizio prospiciente la pubblica via. Nel caso perciò che l intervento contempli la sola sistemazione dei seguenti elementi: Insegne; Targhe; Tende frangisole; Contenitori distributivi ed espositivi Esso dovrà avere come quadro di riferimento l assetto globale della facciata in cui si inserisce, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche decorative dell edificio Le insegne devono essere collocate all'interno dei vani delle porte, portoni e vetrine. L'insegna dovrà essere arretrata di almeno 10 cm. rispetto al filo esterno degli stipiti e dell architrave. Le lunette sovrapporta o finestre munite di inferriata debbono essere lasciate a vista, pertanto su di esse non potrà essere collocata alcun tipo di insegna. Sono altresì escluse le insegne fisse applicate sugli sguinci laterali delle aperture. Le insegne possono essere illuminate solo con luce indiretta, è vietato l uso di luci intermittenti e a variazioni di colore. Per quanto riguarda i colori delle insegne, sarà doveroso attenersi alle

11 compatibilità dell'aspetto cromatico dell'intera facciata; comunque è vietato usare colori e luci che possano creare confusione con la segnaletica stradale e con la pubblica illuminazione. Sono vietate le insegne addossate al muro e quelle affisse "a bandiera". Le insegne a bandiera relative a rivendite di tabacchi, posti telefonici pubblici e posti di pronto soccorso devono limitarsi ad installare il simbolo prescritto dalla normativa vigente, in un solo esemplare La collocazione di targhe indicanti arti, mestieri e attività in genere è consentita all interno di androni e atri d ingresso. Quando non sia possibile, le targhe possono essere collocate sula porta o sulla parete esterna degli edifici, sul lato del portale o dello stipite. In ogni caso la collocazione delle targhe non deve coprire o interferire con particolari costruttivi e decorativi di qualunque tipo. Le targhe non possono superare la dimensione di cm. 20 x 30 devono essere poste a filo parete e devono essere realizzate con materiali tradizionali e compatibili con il contesto ambientale,come pietra, ceramica, rame, ottone L apposizione di tende frangisole dovrà avere come quadro di riferimento globale l assetto dell intero edificio in cui essa si inserisce, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e decorative dell immobile. Pertanto le tende frangisole potranno essere collocate, previa autorizzazione comunale, solamente al piano terra e a servizio esclusivo dei negozi prospicienti le piazze con esclusione delle vie.

12 Le tende frangisole non dovranno in particolare nascondere gli elementi architettonici costituiti dalle cornici delle porte, portoni, vetrine ed eventualmente finestre e nemmeno i sopraluce costituiti da roste in ferro battuto. Dovranno essere del tipo a braccio estensibile che non implichino appoggi e chiusure laterali; non è quindi consentito l uso di tende a pagoda o a cappottina. L aggetto massimo consentito non può superare 120 cm. dal filo di facciata. I lembi inferiori della tenda dovranno mantenersi a 220 cm. dal suolo. Nello stesso edificio, anche se presenti più negozi, le tende dovranno essere uniformate il più possibile per profilo, altezza da terra, sporgenza e materiale. La colorazione delle tende dovrà essere uniforme e compatibile con l assetto cromatico dell intera facciata. Per l installazione di tende frangisole ai piani superiori, in appartamenti privati, vale la norma che essa è consentita ogni qualvolta si intendano coprire esclusivamente superfici a balcone o a terrazzo. In questi casi la tenda dovrà avere l estensione sia in larghezza, sia in profondità del balcone. Anche in questi casi le colorazioni devono essere compatibili con l assetto cromatico dell intero edificio, inoltre la forma deve essere del tipo a braccio estensibile che non implichi appoggi a terra e chiusure laterali. Nelle vie e nelle piazze, ove lo spazio lo consenta, e su sollecitazione di esercenti di esercizi pubblici, quali ristoranti, pizzerie, tavole calde e similari, il Responsabile del servizio potrà concedere, previa presentazione di un progetto, l installazione di tende, tale progetto può prevedere un estensione maggiore di quanto sopra esposto, compatibilmente, in profondità, alle esigenze di viabilità, e, in larghezza, all estensione della facciata sulla quale insiste l esercizio.

13 4.4 - Per contenitori espositivi si intendono le bacheche informative e le vetrinette dei negozi applicate a rilievo sulla facciata, anche se mobili. Per tali contenitori è vietata categoricamente l installazione ex novo, ad eccezione di quelli informativi delle farmacie e dell Amministrazione Comunale. Pertanto nel caso di restauro di facciata dovranno essere rimossi tutti quei contenitori e vetrinette esistenti. Per quanto concerne le bacheche informative di Enti, Società, Partiti, Sindacati, Servizi pubblici, ecc., non potranno trovare posizionamento in facciata. Pertanto dovranno, nel caso di necessità di installazione, trovare alloggiamento all interno della vetrina della sede. Il Responsabile del Servizio, su sollecitazione di più Enti o Società, previa presentazione di un progetto unitario, potrà concedere l installazione di bacheche informative, da posizionarsi, convenientemente raggruppate, in particolari luoghi del centro abitato. Per contenitori distributivi si intendono apparecchiature per la distribuzione di sigarette, caramelle,bancomat ecc. Per tali contenitori è vietata assolutamente l installazione a rilievo sulla facciata. Potranno essere installate, previa autorizzazione, se comprese in un progetto unitario, a filo vetrina di un negozio o di una banca. Nel caso di esercizi commerciali non sarà consentita l installazione anche se mobile di contenitori o di oggetti pubblicitari al di fuori della vetrina.

14 Art. 5 - Coloriture e tinteggiature 5.1- Tutti i prospetti intonacati degli edifici, compresi quelli laterali ed interni, quelli emergenti dalle coperture e le canne fumarie intonacate, vanno tinteggiati Per tutti gli edifici del centro storico é vietato l'uso delle pitture lavabili, ancorché traspiranti, e di sovraintonaci plastici (graffiati in genere) e di pitture al quarzo La tinteggiatura negli edifici storici, dovrà essere eseguita di norma con tecniche tradizionali e con colori a base di calce; 5.4- Tutti gli interventi relativi alle facciate dovranno prevedere la diversificazione cromatica per gli elementi architettonico-decorativi e tecnologici (lesene, cornici, cornicioni, davanzali, marcapiani, infissi, inferriate, rivestimenti del piano terra, canali di gronda e pluviali ecc.) nell ambito della Tavolozza dei Colori e degli abbinamenti consentiti di cui all apposita scheda In presenza di edifici accorpati, quando l'accorpamento risulti chiaramente leggibile anche esternamente, per la diversificazione degli allineamenti orizzontali delle finestre, per il differente assetto dei piani terra, per la diversa altezza dei fabbricati, per il diverso trattamento dei cornicioni, ecc., si interverrà di norma con più colori distinti, anche se i corpi di fabbrica risultano essere di un'unica proprietà Nel caso di un edificio unitario frazionato in termini di proprietà, ma che

15 conserva inequivocabilmente la costante tipologia originale di una sola unità edilizia, la colorazione dovrà essere unica I colori dovranno essere definiti sulla base delle priorità di seguito riportate: - Nel caso di tracce o documenti che possono attestare tinteggiature originari o comunque storicamente documentati, si farà riferimento a tali elementi;.- In mancanza di tracce e documentazione si farà riferimento alla Tavolozza dei colori che costituisce parte integrante delle presenti norme, valutando di volta in volta da parte del progettista e poi da parte del tecnico comunale addetto al controllo i colori dell edificio in riferimento al contesto ambientale; - Per tutti gli edifici compresi nella delimitazione del Centro Storico potranno essere utilizzati i colori riportati nella Tavolozza VINCOLI E PRESCRIZIONI È da considerarsi vietato: - la tinteggiatura o la verniciatura di pietre, marmi, pietre artificiali, elementi litocementizi, cementi decorativi, laterizi e quelle parti destinate in origine a rimanere a vista; - l'uso di prodotti vernicianti sintetici per tinteggiare gli intonaci delle fronti di edifici con intonaci non compromessi da precedenti pitture sintetiche ed in particolare di quelli ancora tinteggiati a calce; - effettuare tinteggiature parziali o consolidamenti di parti pericolanti nelle facciate senza procedere alla successiva tinteggiatura. Per i casi di pericolo e per gli

16 interventi urgenti di ripristino, soggetti ad apposita domanda e relativa autorizzazione, i rappezzi o i consolidamenti dovranno essere ridotti entro i sei mesi successivi, con la tinteggiatura di tutta la facciata. - la realizzazione, con tinteggiatura, di finti bugnati, fasce marcapiano, incorniciature di finestre, cantonate, lesene ecc. - tinteggiare parzialmente la facciata di un edificio. E' vietato tinteggiare i mattoni a vista, le terracotte, le pietre naturali e i cementi decorativi costituenti le decorazioni di facciata o la facciata stessa. Essi dovranno solamente essere puliti e lasciati a vista o ripristinati all'originale. - posare lungo il prospetto principale tubazioni di distribuzione idrica, gas, aerazione o smaltimento fumi, salvo diversa prescrizione derivante da normative di sicurezza non altrimenti risolvibili. E reso obbligatorio: - a tutti i proprietari di eseguire i campioni delle coloriture o dei materiali al fine di una puntuale verifica da parte dell Ufficio Tecnico Comunale; - avvisare gli organi competenti dì tutela quando, nel corso delle demolizioni degli intonaci, compaiano tracce di antiche decorazioni o tracce di elementi architettonici preesistenti; - a tutti i proprietari di mantenere in buono stato le fronti dei loro edifici o dei manufatti come agli articoli nn del Codice Civile - Ogni nuovo intervento edilizio soggetto al rilascio del permesso di costruzione o altra autorizzazione è condizionato all'approvazione preventiva di una specifica proposta cromatica.

17 - procedendo al ripristino/rifacimento del fronte, di dare idonea sistemazione alle canalizzazioni ed agli impianti eventualmente presenti in facciata, rimuovendo gli elementi o le parti non più in uso, comprese mensole o staffe. - la rimozione di tutti gli elementi che costituiscono elementi in aggetto rispetto alla facciata, ovvero: caldaie, motorini elettrici, ventole di raffreddamento, contatori, bocchettoni e prese d'aria; - rimuovere tutte quelle strutture, precarie o stabili, realizzate in aggiunta al manufatto in epoca successiva alla sua costruzione che dovessero presentare aspetti non integrabili al carattere storico del manufatto stesso. In particolare, vanno rimosse le seguenti superfetazioni: Pensiline e tettoie su porte e finestre; Pensiline e tettoie su scale esterne.

18 TAVOLOZZA DEI COLORI Non esistendo ricerche né indicazioni sugli assetti cromatici storici, le testimonianze di riferimento sono deducibili solo da un indagine visiva dei prospetti colorati degli edifici e da documentazioni fotografiche risalenti negli anni. L indagine ha evidenziato un utilizzo prevalente di tinte che oscillano dal bianco, ocra, giallo e grigio, con pochi discostamenti che, legati all importanza dei segni architettonici, prevede tinte più decise. Rilevato ogni fronte si è proceduto alla organizzazione ed alla lettura ordinata dei dati. In generale trattasi di edifici modesti, di edilizia minore, di non più di due piani o case di abitazione a cui si accede, sovente, da una scala esterna con la cantina o locale di servizio seminterrato, eccezion fatta per alcune emergenze pubbliche o private riconducibili a periodi storici di epoca diversa. Il risultato di questa indagine si riassume nella Tavolozza dei Colori che Rappresenta l elaborato più sintetico e significativo del Piano del Colore del centro storico di Atella. L'apparato dei colori matrice individuati per il trattamento dei fondi e delle cornici delle facciate (fronti edilizi e/o piani verticali) del centro storico si rifà agli originari sistemi a calce nelle applicazioni tradizionali e deriva dalla selezione delle tipologie cromatiche rilevate. La tavolozza che ne discende è costituita da 16 tinte semplificate nella "cartella colori, a valenza orientativa per l'applicazione del Piano del colore del centro storico; a queste sono peraltro da aggiungersi gli scalari tonali più chiari (non riprodotti in tavolozza) derivati dall'ulteriore sviluppo delle tinte ottenute con incremento di bianco

19 (grassello di calce). Anche questi scalari tonali più chiari sono da intendersi comunque parte integrante della tavolozza, quindi compresi a tutti gli effetti fra le tinte complementari. Nell'ambito dell'impiego della tavolozza dei colori, i campioni rappresentano i tipi di riferimento per l'applicazione corretta del Piano del colore, quindi indicati a tutti gli effetti come "unità di misura" per gli eventuali controlli e verifiche per la valutazione e l'analisi comparativa di provini in sito.

20 TAVOLOZZA DEI COLORI DI PROGETTO PARETI MURARIE Cod.1 Cod.2 Cod. 3 Cod.4 Cod.5 Cod.6 Cod.7 Cod.8 Cod.9 Cod.10 Cod.11 Cod.12 Cod.13 Cod.14 Cod.15 Cod. 16 TAVOLOZZA DEI COLORI DI PROGETTO ELEMENTI IN FERRO Cod.F1 Cod.F2 Cod.F3 Cod.F4 TAVOLOZZA DEI COLORI DI PROGETTO ELEMENTI IN LEGNO Cod.L1 Cod.L2 Cod.L3 Cod.L4

21 ACCOSTAMENTI CROMATICI FACCIATA/ELEMENTI IN RILIEVO

22 MODULISTICA DI RIFERIMENTO DA ALLEGARE ALLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE : PIANO COLORE DI ATELLA RESTAURO FACCIATE - COLORI E MATERIALI DI FINITURA Ubicazione del fabbricato... Richiedente...C.F./P.IVA...Tel... Ditta appaltatrice...c.f./p.iva...tel... CRITERI ADOTTATI PER LA SCELTA DEI COLORI E DEI MATERIALI DI FINITURA Allegare 2 foto a colori di viste diverse della facciata; eventuale bozzetto di colorazione e documenti d'archivio. La proposta del richiedente sarà sottoposta all Ufficio Tecnico Comunale, per le eventuali prescrizioni. COLORI E MATERIALI DI FINITURA ATTUALI ELEMENTI COLORE (CODICE) MATERIALI DI FINITURA DI FACCIATA Fondo basamento rilievi cornicione finestre porte tapp./persiane/scur ringhiere/inferriate/serrande pluviali/gronde

23 COLORI E MATERIALI DI FINITURA PROPOSTI ELEMENTI COLORE (CODICE) MATERIALI DI FINITURA DI FACCIATA Fondo basamento rilievi cornicione finestre porte tapp./persiane/scur ringhiere/inferriate/serrande pluviali/gronde NOTE Data Il Proprietario......

24 OBIETTIVI... 2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 ATTUAZIONE... 3 CONDUZIONE DEI LAVORI: VERIFICHE, SANZIONI... 3 ESTENSIONE DELL'INTERVENTO... 3 INTEGRAZIONE CROMATICA DELL'INTERVENTO... 4 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE... 5 Art.1- Intonaci... 6 Art.2- Rivestimenti di facciata, particolari costruttivi e decorativi... 7 Art.3- Porte - Portoni - Infissi - Serramenti esterni - Vetrine... 7 Art.4- Insegne - Targhe tende frangisole - Contenitori distributivi ed espositivi Art. 5 - Coloriture e tinteggiature VINCOLI E PRESCRIZIONI È da considerarsi vietato: E reso obbligatorio: TAVOLOZZA DEI COLORI TAVOLOZZA DEI COLORI DI PROGETTO PARETI MURARIE TAVOLOZZA DEI COLORI DI PROGETTO ELEMENTI IN FERRO TAVOLOZZA DEI COLORI DI PROGETTO ELEMENTI IN LEGNO ACCOSTAMENTI CROMATICI FACCIATA/ELEMENTI IN RILIEVO MODULISTICA... 23

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