paesi candidati e i membri dell UE ha comportato un notevole aumento dell interscambio di prodotti e della mobilità dei fattori.
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- Eugenia Romagnoli
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1 3.3 GLI SCAMBI CON L ESTERO DELL ABRUZZO CON I PAESI DELL EUROPA CENTRO-ORIENTALE CANDIDATI ALL INGRESSO NELLA UE: DINAMICHE RECENTI E MO- DELLI DI INTEGRAZIONE ECONOMICA Il processo di allargamento dell Unione Europea ad altri paesi europei (e del Mediterraneo) sta entrando nella sua fase finale 1. Sebbene la dimensione economica complessiva dei paesi dell Europa centro orientale (PECO) sia modesta 2 il loro ingresso comporterà un aumento della popolazione dell Unione di oltre 100 milioni di cittadini. L ingresso di un così elevato numero di nuovi membri si rifletterà sensibilmente non solo sugli attuali assetti istituzionali della UE ma soprattutto sulle economie coinvolte nel processo di integrazione economica. Considerata la notevole somiglianza dei modelli di specializzazione viene sovente paventata la maggiore pressione concorrenziale cui i nostri prodotti saranno sottoposti sia sui mercati regionali sia sul mercato della UE, come conseguenza dei minori costi di produzione ottenuti nei paesi candidati. La teoria economica indica che il processo di integrazione fra regioni che differiscono notevolmente le une dalle altre (per livello di benessere, struttura produttiva, dotazione e costo dei fattori) è destinato a produrre nel lungo periodo effetti positivi per l insieme delle economie che vi partecipano, soprattutto grazie a un migliore sfruttamento dei vantaggi comparati. Questi vantaggi, tuttavia, possono distribuirsi in maniera diversa tra le varie regioni, poiché dipendono in misura rilevante dal grado di specializzazione conseguito e dalle opportunità di crescita legate al ruolo del progresso tecnologico e delle conoscenze nei settori in cui si è specializzati. Il graduale processo di rimozione delle barriere commerciali fra i 1 I paesi coinvolti nel processo di allargamento sono 12. Ai dieci dell Europa centro-orientale (PECO: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia e Ungheria) si aggiungono Cipro e Malta. Sulla base dei negoziati finora condotti e del processo di convergenza economica, un primo gruppo di paesi, eccetto Romania e Bulgaria, entrerà a far parte dell UE nel Il loro PIL valutato alle parità di potere d acquisto PPA è pari a circa il 10% di quello della UE. 199
2 paesi candidati e i membri dell UE ha comportato un notevole aumento dell interscambio di prodotti e della mobilità dei fattori. Il rilievo dei mercati dell Est europeo per la nostra economia è un fenomeno recente. Essi hanno rapidamente acquisito la funzione di mercati di sbocco alternativi per i nostri esportatori che compensano così la perdita di quote nei tradizionali mercati europei. Nel 2000 l Italia era, dopo la Germania, il secondo acquirente europeo delle merci realizzate nel complesso dei PECO e forniva oltre l 8% delle loro importazioni. Tuttavia, il grado di integrazione commerciale con questi paesi è fortemente eterogeneo a livello territoriale. Per alcune regioni italiane (Piemonte, Veneto, Friuli, Abruzzo) i flussi di scambio sono particolarmente intensi rispetto alla media nazionale, come effetto o della vicinanza geografica o della specializzazione produttiva. Ne deriva che per queste regioni saranno probabilmente più evidenti le eventuali ripercussioni dell allargamento a est della UE. Queste regioni presentano una struttura dell interscambio con i PECO che, oltre che essere fortemente concentrata dal punto di vista settoriale (nel 2000 il 60% degli scambi interessava i comparti degli autoveicoli, della meccanica e dei settori tessile e calzaturiero), presenta forti somiglianze con il modello di specializzazione dei futuri partner. Da qui i probabili rischi di pressione competitiva da parte di questi ultimi. I dati suggeriscono che questo giudizio debba essere, almeno parzialmente, modificato. Se si osservano i dati dell interscambio ad un elevato livello di disaggregazione settoriale emerge che tali rischi sono piuttosto ipotetici che reali: le imprese italiane conserverebbero infatti vantaggi comparati rispetto ai paesi candidati nei segmenti qualitativamente più elevati delle medesime categorie di prodotti. L Abruzzo si colloca tra le principali regioni italiane fornitrici dei paesi PECO (tabella 3.3.1). Il principale destinatario delle merci abruzzesi è la Polonia con oltre 171 milioni di euro nel 2001 (tabella 3.3.2), corrispondenti a circa il 38% del totale destinato all area; seguono la Slovenia (15%), l Ungheria (14,4%) e la Romania (10,4%). L export dell Abruzzo può essere suddiviso in due grandi sezioni (tabella 3.3.3). Da un lato l insieme dei prodotti destinati al consumo locale; dall altro, i prodotti soggetti a lavorazione e quindi a successiva ri- 200
3 esportazione. Il primo gruppo comprende prevalentemente beni di investimento e totalizza circa 332 milioni di euro (643 miliardi di lire). Mezzi di trasporto e macchine ed apparecchi meccanici assorbono circa 282 milioni di euro. Significativo è anche l export di prodotti chimici e di apparecchiature elettriche. Questi dati non devono sorprendere: appaiono coerenti con il quadro di economie a basso reddito nelle quali è in corso uno sforzo di trasformazione infrastrutturale e di profonda riconversione dell apparato industriale. Nel secondo gruppo si possono collocare tessile, abbigliamento e prodotti in cuoio. L export abruzzese in questi settori è pari a circa 70 milioni di euro (135 miliardi di lire circa). Una pluralità di informazioni e i dati messi recentemente a disposizione dall Istat 3 consentono di classificare gran parte di queste esportazioni come esportazioni per la lavorazione in loco e successiva reimportazione: flussi commerciali, cioè, connessi ad operazioni di decentramento produttivo da parte di imprese abruzzesi verso imprese locali o verso proprie filiali. L insieme di queste operazioni viene normalmente definito traffico di perfezionamento passivo 4. 3 Dalla banca dati online dell Istat dedicata al commercio con l estero (COEWEB) è possibile ottenere una cospicua serie di dati sull interscambio in base al regime statistico ad un elevato grado di disaggregazione territoriale. Le variabili consultabili sono le seguenti: esportazioni temporanee (merci italiane spedite temporaneamente in uno stato estero a scopo di perfezionamento, per subire una lavorazione, trasformazione o riparazione); importazioni temporanee (merci provenienti da uno stato estero introdotte, temporaneamente, nel territorio nazionale a scopo di perfezionamento, per subire una lavorazione, trasformazione o riparazione); riesportazioni (spedizione all estero di merci provenienti da uno stato estero a seguito di una temporanea introduzione nel territorio nazionale a scopo di perfezionamento); reimportazioni (reintroduzione nel territorio nazionale di merci italiane a seguito di una temporanea spedizione ad altro Stato a scopo di perfezionamento). In base a tali dati è possibile quantificare l ammontare di interscambio di ciascun paese/regione collegato al traffico di perfezionamento passivo per singolo settore. 4 Nei paesi industriali alcuni settori produttivi, e in particolare il tessile, abbigliamento e calzature, hanno conosciuto negli ultimi anni un accentuarsi del processo di internazionalizzazione produttiva, attraverso le forme dell investimento diretto estero e della subfornitura internazionale. La delocalizzazione di alcune fasi della produzione (direttamente presso filiali estere o mediante contratti di subfornitura internazionale) verso paesi situati al di fuori dei confini dell UE può realizzarsi registrando i relativi scambi come esportazioni ed importazioni temporanee attraverso lo strumento del traffico di perfezionamento passivo (TPP) che consente all utilizzatore di usufruire dell esenzione (totale o parziale) dai dazi doganali. 201
4 Si evidenziano dunque due modelli di integrazione commerciale che si sviluppano contemporaneamente. Da un lato, un modello incentrato sui flussi commerciali rivolti ai mercati e alle comunità locali. Tali flussi sembrano basarsi sostanzialmente sui vantaggi comparati: la presenza di sensibili disparità di reddito e di sviluppo fra i partner comporta sovente una struttura degli scambi di tipo verticale, cioè tra prodotti realizzati con una diversa proporzione dei fattori produttivi (intensità fattoriali) e differente contenuto tecnologico. L altro modello di integrazione prevede scambi commerciali collegati al decentramento produttivo. Questo aspetto rappresenta un fatto inedito per la nostra regione. I dati sulle reimportazioni dell Abruzzo dai paesi PECO permettono di specificare meglio l intensità dei legami commerciali tra le diverse economie ed il modello di integrazione economica che si è andato configurando negli anni più recenti. Le reimportazioni abruzzesi dai PECO sono nel 1992 pari a quasi 990 mila euro (due miliardi di lire circa), corrispondenti al 4,9% delle importazioni complessive dell Abruzzo dall area. Diventano nel 2001 quasi 32 milioni di euro (62 miliardi di lire circa), pari al 17,6% del totale. Quasi l intero ammontare delle reimportazioni è concentrato nel tessile-abbigliamento e nei prodotti in cuoio: del totale delle reimportazioni abruzzesi in questi settori, rispettivamente il 93,3% ed il 100% viene dall Est. Come già sottolineato, questi intensi flussi commerciali legati al decentramento rappresentano una novità storica per l Abruzzo, poiché è con gli anni novanta che i processi di decentramento hanno inizio e conoscono una rapida crescita. L intensità degli scambi intra-industriali è in gran parte legata a investimenti diretti nell area dei PECO e al conseguente traffico di perfezionamento passivo, cioè l esportazione dalle regioni di semilavorati a elevata intensità di capitale e la successiva reimportazione di prodotti finiti ad alta intensità di lavoro. In Italia, nei settori tessile, abbigliamento, cuoio e calzature le esportazioni temporanee e le reimportazioni raggiungono il 20% circa dell interscambio complessivo del paese con i PECO. Questo stesso valore è pari per l Abruzzo al 35,2%; 23,1% nel 1992 (tabella 3.3.4). Se si confrontano le reimporta- 202
5 zioni provenienti dai paesi PECO con quelle totali, si osserva che praticamente tutto il decentramento produttivo abruzzese nella lavorazione del cuoio e la maggior parte di quello del tessile e dell abbigliamento avviene in questa area. Dal punto di vista territoriale, motore del primo modello di integrazione è la provincia di Chieti, da cui proviene oltre il 70% dei beni importati dai PECO (per lo più mezzi di trasporto e macchine ed apparecchi meccanici). Naturalmente, non si può escludere che anche all interno della metalmeccanica vi siano operazioni di decentramento, con parti e semilavorati sottoposti a lavorazioni nei paesi PECO e poi reimportati in Abruzzo. Questo fenomeno risulta tuttavia marginale con riferimento a questo comparto. I processi di decentramento produttivo sono per lo più collegati alle lavorazioni tradizionali e in questo senso è la provincia teramana, e solo in parte ridotta quella chietina, a porre in essere la stragrande maggioranza delle operazioni di scambio. Quali sono le ragioni che spingono buona parte delle imprese abruzzesi a delocalizzare le proprie produzioni nei paesi dell Europa centroorientale? In primo luogo, esse possono avvantaggiarsi di un minor costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP). Posto pari a 100 il livello italiano di costo del lavoro nel settore dell abbigliamento, si scende a livelli compresi tra 12 e 15 nei principali paesi candidati all ingresso nell UE, a 5 in Romania, a 3 in Bulgaria 5. Se questi dati si leggono congiuntamente con i rispettivi livelli di produttività, si evidenziano vantaggi relativi consistenti sotto il profilo del CLUP. Tali vantaggi sono riscontrabili anche in altri paesi, per esempio dell Estremo Oriente. Tuttavia, i PECO presentano condizioni e caratteristiche uniche difficilmente individuabili in altre aree del mondo. Tra queste, un passato di economie relativamente industrializzate e una forza lavoro con un certo livello di scolarizzazione; tassi di cambio con l euro deboli il che significa bassi costi. Più di tutto, i paesi PECO presentano una caratteristica unica rispetto a tutti gli altri: la pros- 5 I dati sono tratti da Viesti G., Italia e sud est Europa: nuove dinamiche e nuovi modelli di integrazione geoeconomica, in Rapporto ICE , L Italia nell economia internazionale, Roma,
6 simità geografica e culturale, soprattutto con le regioni costiere. I caratteri di queste relazioni sono assai differenziati e il criterio della vicinanza fisica non sempre spiega l intensità dei legami commerciali esistenti. Il modello di integrazione economica abruzzese, al pari di quello di altre regioni adriatiche, è basato su un forte ruolo del decentramento e sulla ricomposizione geografica dei sistemi produttivi locali (nel 1992 il peso delle esportazioni di manufatti dirette nei paesi PECO era pari al 3,5% delle vendite all estero complessive dell Abruzzo. Nel 2001, questo valore sale al 10%). L integrazione con i paesi PECO ha avuto dunque riflessi diversi sull economia abruzzese. Da un lato, ha posto le basi per uno sbocco aggiuntivo dei nostri prodotti, soprattutto prodotti di base e mezzi utili all infrastrutturazione di quei paesi; dall altro, ha comportato uno sforzo di riorganizzazione internazionale della produzione di alcuni settori del made in Italy. Quest ultimo aspetto rappresenta una vera e propria novità, imperniata soprattutto su fenomeni di integrazione tra alcuni sistemi produttivi, soprattutto costieri, e aree all interno dei PECO. 204
7 TAB COMMERCIO DI ALCUNE REGIONI ITALIANE CON I PECO NEL 2000 Quote % sul totale regionale (1) Indici di specializazione (2) Regioni Import Export PECO UE Piemonte 6,4 6,1 1,3 1,1 Veneto 9,8 7,9 1,7 1,0 Friuli V. Giulia 14,5 8,1 2,1 1,0 Marche 10,8 9,3 2,0 0,8 Abruzzo 3,3 6,6 1,0 1,2 Italia 4,3 5,7 1,0 1,0 (1) Importazioni ed esportazioni della regione da e verso i PECO sul totale regionale (2) Per ciascuna regione sono calcolate le somme di esportazioni e di importazioni verso i PECO e la UE, rispettivamente, sul totale regionale e sono poi rapportate alla stessa quota riferita all Italia. Fonte: Banca d Italia, Relazione annuale, 2001 TAB INTERSCAMBIO DELL ABRUZZO CON I PAESI PECO (valori in migliaia di euro; tra parentesi la posizione occupata nel 2000) Esportazioni Importazioni Posizione * Paesi Valori pesi % Posizione * Paesi Valori pesi % 1 (1) Polonia ,9 1 (1) Romania ,8 2 ( 3) Slovenia ,0 2 (2) Slovacchia ,4 3 (2) Ungheria ,4 3 (5) Polonia ,4 4 (4) Romania ,4 4 (3) Slovenia ,8 5 (5) Rep. Ceca ,2 5 (6) Bulgaria ,5 6 (6) Bulgaria ,8 6 (7) Ungheria ,1 7 (8) Lituania ,0 7 (4) Rep. Ceca ,9 8 (7) Slovacchia ,5 8 (8) Estonia 121 0,1 9 (9) Lettonia ,7 9 (9) Lettonia 73 0,0 10 (10) Estonia 515 0,1 10 (10) Lituania 57 0,0 Totale Totale * Tra parentesi la posizione riferita all anno precedente. 205
8 TAB ESPORTAZIONI DI MANUFATTI DELL ABRUZZO NEI PAESI PECO PER SETTORE (valori assoluti in euro e variazioni percentuali) Settori var. % Prodotti dell agricoltura ,6 Prodotti della pesca Minerali energetici e non energetici ,0 Totale prodotti trasformati e manufatti ,5 Prodotti alimentari ,7 Prodotti tessili e dell abbigliamento ,0 Cuoio e prodotti in cuoio ,9 Legno e prodotti in legno ,5 Carta e prodotti dell editoria ,9 Prodotti petroliferi ,2 Prodotti chimici e fibre sintetiche ,8 Articoli in gomma e materie plastiche ,6 Prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi ,0 Metallo e prodotti in metallo ,8 Macchine ed apparecchi meccanici ,3 Macchine ed apparecchiature elettriche ,0 Mezzi di trasporto ,4 Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,8 TAB INTERSCAMBIO TRA ABRUZZO E PAESI PECO COLLEGATI AL TRAFFICO DI PERFEZIONAMENTO PASSIVO (valori assoluti in euro e peso percentuale sull interscambio complessivo) Settori interscambio scambi peso% interscambio scambi peso% complessivo* collegati al complessivo* collegati al traffico di traffico di perfezionam. perfezionam. passivo ** passivo ** Prodotti alimentari , ,8 Prodotti tessili e dell abbigliamento , ,6 Cuoio e prodotti in cuoio , ,2 Legno e prodotti in legno , ,0 Prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi , ,0 Metallo e prodotti in metallo , ,9 Macchine ed apparecchi meccanici , ,7 Macchine ed apparecchiature elettriche , ,6 Mezzi di trasporto , ,0 Altri prodotti delle industrie manifatturiere , ,5 Totale manufatti , ,4 * Somma delle esportazioni definitive e delle importazioni definitive dell Abruzzo verso e dai paesi PECO ** Somma delle esportazioni temporanee e delle reimportazioni dell Abruzzo verso e dai paesi PECO. 206
9 TAB ESPORTAZIONI DI MANUFATTI DELLA PROVINCIA DELL AQUILA NEI PAESI PECO (valori assoluti in euro e variazioni percentuali) Settori var. % Prodotti dell agricoltura ,6 Prodotti trasformati e manufatti ,0 Prodotti alimentari ,5 Prodotti tessili e dell abbigliamento ,5 Cuoio e prodotti in cuoio ,6 Legno e prodotti in legno ,6 Carta e prodotti dell editoria ,3 Prodotti chimici e fibre sintetiche ,0 Articoli in gomma e materie plastiche ,8 Prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi ,9 Metallo e prodotti in metallo ,5 Macchine ed apparecchi meccanici ,0 Macchine ed apparecchiature elettriche ,1 Mezzi di trasporto ,9 Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,3 Prodotti delle attività informatiche e professionali ,1 TAB ESPORTAZIONI DI MANUFATTI DELLA PROVINCIA DI TERAMO NEI PAESI PECO (valori assoluti in euro e variazioni percentuali) Settori var. % Prodotti dell agricoltura ,7 Prodotti trasformati e manufatti ,1 Prodotti alimentari ,9 Prodotti tessili e dell abbigliamento ,5 Cuoio e prodotti in cuoio ,8 Legno e prodotti in legno ,9 Carta e prodotti dell editoria ,4 Prodotti chimici e fibre sintetiche ,3 Articoli in gomma e materie plastiche ,6 Prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi ,6 Metallo e prodotti in metallo ,0 Macchine ed apparecchi meccanici ,7 Macchine ed apparecchiature elettriche ,2 Mezzi di trasporto ,6 Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,0 207
10 TAB ESPORTAZIONI DI MANUFATTI DELLA PROVINCIA DI PESCARA NEI PAESI PECO (valori assoluti in euro e variazioni percentuali) Settori var. % Prodotti dell agricoltura ,7 Prodotti trasformati e manufatti ,7 Prodotti alimentari ,7 Prodotti tessili e dell abbigliamento ,6 Cuoio e prodotti in cuoio ,7 Legno e prodotti in legno ,4 Carta e prodotti dell editoria ,7 Prodotti chimici e fibre sintetiche ,3 Articoli in gomma e materie plastiche ,9 Prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi ,7 Metallo e prodotti in metallo ,4 Macchine ed apparecchi meccanici ,9 Macchine ed apparecchiature elettriche ,2 Mezzi di trasporto ,3 Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,3 TAB ESPORTAZIONI DI MANUFATTI DELLA PROVINCIA DI CHIETI NEI PAESI PECO (valori assoluti in euro e variazioni percentuali) Settori var. % Prodotti dell agricoltura ,1 Prodotti trasformati e manufatti ,0 Prodotti alimentari ,1 Prodotti tessili e dell abbigliamento ,9 Cuoio e prodotti in cuoio ,5 Legno e prodotti in legno ,8 Carta e prodotti dell editoria ,2 Prodotti chimici e fibre sintetiche ,0 Articoli in gomma e materie plastiche ,1 Prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi ,4 Metallo e prodotti in metallo ,2 Macchine ed apparecchi meccanici ,2 Macchine ed apparecchiature elettriche ,9 Mezzi di trasporto ,5 Altri prodotti delle industrie manifatturiere ,5 208
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