ALLEGATO

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1 ALLEGATO PRESCRIZIONI DI CARATTERE GEOLOGICO DOTT. GEOL. GIANNI MENCHINI

2 1. PREMESSA Lo studio geologico redatto, pur presentando un quadro dettagliato delle diverse tematiche a scala territoriale, non può rappresentare strumento da utilizzare con riferimento puntuale; in questo senso altre, e di tipo prevalentemente analitico, sono le risposte che devono fornire le relazioni geologiche e geotecniche, richieste dal Decreto Ministeriale 11 marzo 1988 ("Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione"), che è stato allegato (ALL.2 dello Studio Geologico-Tecnico del Territorio Comunale). La normativa più recente in materia (il decreto citato e la L. 109/94 e sue successive modifiche e integrazioni), evidenze come la progettazione esiga analisi e indagini atte a individuare i problemi specifici che la natura e le caratteristiche geotecniche dei terreni pongono nella scelta delle soluzioni costruttive e di intervento. L'analisi dell'interazione con il terreno deve quindi essere condotta valutando per ogni singola opera e intervento, sulla base della scelta dei parametri geotecnici di progetto, la compatibilità dello stato tensionale indotto e le deformazioni prodotte. Analoga compatibilità andrà verificata per l'apertura di fronti di scavo e negli interventi di sbancamento. Solo riguardo le costruzioni di modesto rilievo, che ricadono in zone già note, la caratterizzazione geologica e geotecnica può avvenire anche per mezzo di dati ed elementi esistenti; si ritiene che tali costruzioni possono essere considerate, quali quelle di seguito indicate (ad esempio tettoie, porticati, muretti di recinzione, limitati ampliamenti di manufatti, piccoli garage non interrati, marciapiedi, parcheggi a raso, limitati ampliamenti stradali, senza interessamento di eventuali scarpate) e analoghe. 1.1 COMPATIBILITA GEOLOGICA Nella TAV. 2 (1) della pericolosità geologica del territorio comunale, si individuano le aree inedificabili e le aree utilizzabili con prescrizioni. In particolare per le aree inedificabili si osserva che: Aree di accumulo di detriti instabili Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al punto (2) si osserva che: i centri abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non sono interessati da fenomeni di mobilizzazione di depositi detritici instabili. Aree di frana, dissesti puntuali e dissesti ripristinati Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto ai punti (2) e (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte dei Piano Regolatore non riguardano aree di frana, di dissesto puntuale e di dissesto ripristinato. Aree con pericolo di frana Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al punto (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte dei Piano Regolatore non ricadono all'interno di aree con pericolo di frana. (1) Studio geologico-tecnico del territorio comunale - G. Menchini -10 nov

3 (2) Relazione geologica allegata allo Studio geologico-tecnico dei territorio comunale. Aree con pericolo di valanga Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al punto (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non riguardano aree con pericolo di valanga. Aree ripristinate con terreni naturali opportunamente rimodellati Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al punto (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non ricadono all'interno di aree ripristinate con terreni naturali opportunamente rimodellati. Aree di evoluzione carsica - grotte e cavità Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al punto 3.1 (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non sono interessati da fenomeni di evoluzione carsica, da grotte e cavità. Aree di cava in esercizio e di cava dismessa Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto ai punti 4.1 (2) e 4.2 (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non interessano aree di cava in esercizio e di cava dismessa. Corsi d'acqua naturali, canali e rogge, vasche d'acqua Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al paragrafo 3.2 (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non ricadono all'interno di corsi d'acqua naturali, canali e rogge, e vasche d'acqua. Aree esondabili Considerato quanto indicato in cartografia ed esposto al punto (2) si osserva che: gli abitati esistenti e le zone di espansione previste dalle scelte del Piano Regolatore non sono interessati da fenomeni di esondazione del Fiume Livenza. Per quanto riguarda in generale gli eventi sismici si rileva che il comune di Caneva è classificato zona sismica di II^ categoria; con ciò si osserva in particolare che: - sono prevedibili sollecitazioni dinamiche significative nel caso di manufatti posti in corrispondenza di terreni con contrasto di rigidità sismica (o impedenza = prodotto della densità media di un terreno per la velocità di trasmissione delle onde sismiche longitudinali) e amplificazioni degli effetti in corrispondenza ai rilievi collinari, nel caso in particolare di morfologie accentuate, e di disturbi tettonici. - riguardo l'entità delle amplificazioni, resta inteso che queste dipendono in ogni caso dalle diverse forme del substrato e soprattutto dai diversi angoli di incidenza delle onde sismiche rispetto alla verticale. Per tali sollecitazioni sono interessate, in particolare, le aree di possibile insediamento che ricadono su aree a diversa litologia: terreni lapidei e terreni detritici, terreni di depositi di conoide e terreni di depositi alluvionali. Con riferimento a tale diversa litologia dovrà essere valutata l'interazione terreno-struttura anche per quel che riguarda gli effetti prodotti dalle sollecitazioni statiche. Degli effetti e delle amplificazioni, oltreché di eventuali fenomeni di liquefazione, si dovrà tener conto in sede di progetto edilizio, e di relazione geologica e geotecnica di progetto.

4 1.2 NORMATIVA Con riferimento alle aree inedificabili e alle aree utilizzabili con prescrizioni sono state redatte le norme di carattere geologico, di seguito riportate, che diventano parte integrante delle norme di attuazione del nuovo strumento urbanistico; non vengono riportate norme di legge che vigono al riguardo DISPOSIZIONI GENERALI In conformità alle disposizioni di legge in materia, allo studio geologico della variante generale del P.R.G.C. e al relativo parere regionale, vengono stabilite prescrizioni edificatorie con riferimento alla pericolosità geologica. Le zone cui tali prescrizioni fanno riferimento sono individuate nella TAV.2 (1) - "Pericolosità geologica". Le prescrizioni di carattere geologico, di cui ai successivi articoli, prevalgono sulle norme delle zone e degli elementi lineari, di cui alle norme di attuazione dello strumento urbanistico AREE DI ACCUMULO DETRITICO INSTABILE 1. Corrispondono alle aree soggette a mobilizzazione di depositi detritici instabili. Sono ammessi interventi e opere finalizzate al miglioramento delle condizioni di stabilità, sia con interventi di difesa attiva, che con interventi di difesa passiva AREE DI FRANA, DI DISSESTI PUNTUALI E CON PERICOLO DI FRANA 1. Corrispondono alle aree soggette a fenomeni franosi avvenuti e di possibile nuova evoluzione. Sono ammessi interventi e opere finalizzati al miglioramento delle condizioni di stabilità dei versanti sia con interventi di difesa attiva che con interventi di difesa passiva AREE CON PERICOLO DI VALANGA 1. Corrispondono ad un'area che può essere oggetto di fenomeni valanghivi, anche di nuova evoluzione. 2. In tale area non è ammessa la costruzione di nuovi edifici. Sono ammessi interventi e opere finalizzate al miglioramento delle condizioni di difesa sia con interventi di difesa attiva che con interventi di difesa passiva AREE RIPRISTINATE CON TERRENI NATURALI OPPORTUNAMENTE RIMODELLATI 1. Corrispondono a siti caratterizzati da un suolo e un sottosuolo oggetto di rimodellamento, con movimentazione di materiali, localmente interessati in passato da dissesti puntuali ripristinati, con possibili fenomeni di dissesto. 2. In tali siti non è ammessa la costruzione di nuovi edifici. Sono ammessi interventi che prevedono una restituzione finale del piano morfologico in analogia all'andamento dell'intorno naturale e il ripristino a verde delle superfici AREE DI EVOLUZIONE CARSICA, GROTTE E CAVITA' 1. Corrispondono ad aree caratterizzate dalla presenza di doline, grotte e inghiottitoi.

5 2. In tali aree non sono ammessi la costruzione di nuovi edifici, né interventi di modificazione morfologica. E fatto obbligo di segnalare agli Uffici Comunali l'eventuale intercettazione, durante interventi di scavo o di prospezione diretta, di cavità carsiche anche di modeste dimensioni; in questo caso dovranno essere valutati al riguardo gli aspetti di sicurezza dei lavori in corso AREE DI CAVA ED EX CAVA 1. Corrispondono a siti caratterizzati da attività estrattiva in esercizio e dismesse. Sono ammessi interventi che prevedono un ripristino o una restituzione finale del piano morfologico in analogia all'andamento dell'intorno naturale; ove questo non fosse possibile si dovrà provvedere alla messa in sicurezza dei fronti di scavo, modificando l'inclinazione dei versanti per la loro riconfigurazione in condizioni di stabilità a lungo termine, se necessario anche con andamento a gradoni e con un adeguato sistema di drenaggio per contenere i fenomeni di ruscellamento. L'idrografia dovrà essere preservata per gran parte dei suoi tratti. Eventuali locali incanalamenti dovranno essere adeguatamente motivati e, comunque, convogliare le acque in sezioni in grado di consentire l'allontanamento nella rete idrografica esistente. Le aree eventualmente da utilizzare per attrezzature e impianti di prima lavorazione e/o per ubicazione di unità prefabbricate da destinare ad uffici andranno localizzate una volta verificate le condizioni di stabilità al contorno. Potranno essere utilizzate aree e unità prefabbricate già presenti in sito, localizzate in posizioni non soggette a pericolo di fenomeni franosi. La realizzazione dell'attività dovrà prevedere, per quanto possibile, un contenimento dei fronti estrattivi parallelamente al versante, e un orientamento verso il suo interno, in modo da favorire il mantenimento dei profili naturali CORSI D'ACQUA NATURALI, CANALI E ROGGE, VASCHE, D'ACQUA 1. Corrispondono alle aree ove la presenza d'acqua è significativa, in stato permanente (corsi d'acqua naturali, canali, rogge, vasche d'acqua), in regime di temporaneità (corsi d'acqua naturali). Sono ammessi interventi e opere finalizzate al miglioramento delle condizioni di deflusso delle acque, alla protezione del suolo da fenomeni erosivi, anche con collegamento alla rete idrografica e drenante esistente e alle esigenze di attraversamento AREE ESONDABILI DEL FIUME LIVENZA 1. Corrispondono alle aree oggetto di esondazione del Fiume Livenza. Sono ammessi interventi e opere finalizzate al miglioramento del regime del corso d'acqua, per la protezione del suolo da fenomeni erosivi e per l'attraversamento dell'alveo. Sono inoltre ammessi interventi di sistemazione di superfici morfologiche, anche tramite movimento terra, esclusivamente per motivi di sicurezza idraulica. In particolare il tratto di viabilità di previsione, in prossimità di Borgo Pizzinat, che si sviluppa lungo il limite dell'area, dovrà essere realizzato a m dal piano campagna, lato fiume AREE CON FALDA FREATICA TRA 0-3 m. 1. Corrispondono alle aree come delimitate in TAV.2 (1). 2. In tali aree per gli interventi di costruzione di nuovi edifici, si dovrà prevedere opportune opere di impermeabilizzazione, drenaggio e allontanamento delle acque in caso di rialzo della falda freatica

6 (opere strutturali e impiantistiche), e tener conto dell'azione dell'acqua nell'interazione terrenostruttura e di un relativo incremento nella sollecitazione sismica locale. E' vietata la realizzazione di vani interrati AREE CON FALDA FREATICA TRA 3-6 m. 1. Corrispondono alle aree come delimitate in TAV.2 (1). 2. In tali aree per gli interventi di costruzione di nuovi edifici, si dovrà considerare la possibilità di locali rialzi della falda per quel che riguarda l'interazione terreno-struttura e per la possibilità di allagamento nel caso di realizzazione di vani interrati e di un ulteriore incremento nella sollecitazione sismica locale AREE ESONDABILI 1. Corrispondono alle aree oggetto di esondazione del Torrente Insuga e del Torrente Vallegher- Silliga. 2. In tali aree per gli interventi di costruzione di nuovi edifici si dovrà considerare la possibilità di flussi d'acqua sino a una altezza media di 0.20 dal piano campagna esistente AREE ALLAGABILI 1. Si tratta di aree spesso in depressione poste al margine o in prossimità della confluenza di corsi d'acqua, all'interno o in continuità con centri abitati (Fratta), oggetto di allagamento causa una insoddisfacente risposta idraulica della rete drenante. 2. Fintanto che non saranno eseguiti interventi e opere in grado di evitare il ripetersi di tali fenomeni, per la costruzione di nuovi edifici si dovranno indicare opportuni accorgimenti volti ad eliminare o limitare gli effetti negativi, prodotti da flussi d'acqua sino a una altezza media di 0.20 m dal piano campagna esistente AREA UMIDA E DI RISTAGNO D'ACQUA 1. Corrispondono alle aree come delimitate in TAV.2 (1). Si tratta delle aree della zona umida del Palù in corrispondenza delle sorgenti del Molinetto e di un'arca ubicata in prossimità di località Fiaschetti, caratterizzata quest'ultima da un terreno di natura coerente soggetta al ristagno di acque. 2. L'utilizzo di tali aree quale sedime di opere, in materiali naturali e non, dovrà tener conto di eventuali processi di consolidazione dei terreni AREE DI TUTELA DEI PUNTI DI CAPTAZIONE IDRICA 1. Corrispondono alle aree di approvvigionamento delle acque sotterranee a fini potabili. In conformità alla normativa vigente viene individuata una zona di tutela assoluta dell'area immediatamente circostante le captazioni di 10 m di raggio. Tale area è adibita esclusivamente alle opere di captazione o presa e a infrastrutture di servizi AREE CON MATERIALE RIPORTATO 1. Si tratta di un'area individuata in prossimità del Fiume Livenza, a fianco della strada che corre a Ovest del col Longone. 2. L'utilizzo di tale area quale sedime di opere, dovrà tener conto di eventuali processi di consolidazione dei terreni.

7 MASSA ROCCIOSA CON CARATTERISTICHE MECCANICHE SCADENTI 1. Sono interessate aree della fascia collinare come delimitate in TAV. 2 (1). 2. Interventi e opere dovranno tener conto della natura geotecnica di terreni e fornire particolari indicazioni in merito alla geometria di scavo e alle opere di sostegno dei fronti provvisionali e non, per garantire il mantenimento dell'equilibrio geostatico dell'area di interesse e di quelle circostanti FASCE DI DISTURBO TETTONICO 1. Corrispondono a fasce di terreno interessate da un incremento dell'intensità sismica, con amplificazione degli effetti delle scosse. 2. Interventi e opere in tali aree dovranno tenere conto di questi effetti, sia per interventi in elevazione che per interventi in scavo REALIZZAZIONE INFRASTRUTTURE E VOLUMI TECNICI IN AREE NON EDIFICABILI 1. Corrispondono alle aree riconosciute inedificabili in , , , , , , , La realizzazione di infrastrutture e volumi tecnici è subordinata agli esiti dell'esecuzione dell'indagine geologica che al riguardo ne definisca le condizioni di fattibilità.