Report incentivi ISI 2011
|
|
- Cesare Giuseppe
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2
3 Report incentivi ISI 2011 Il 28 giugno 2012 si è conclusa regolarmente la procedura telematica che nell'arco di tre giorni ha coinvolto circa imprese per l'assegnazione dei 205 milioni di euro stanziati a fondo perduto dall INAIL nell ambito del bando degli incentivi alle imprese ISI L elevato interesse delle imprese a tale iniziativa è testimoniato dall ammontare complessivo dei progetti presentati, che arriva a toccare i 2 mld di euro. I 205 milioni di euro messi a disposizione dall Istituto e finalizzato a sostenere le imprese nella realizzazione di interventi mirati a migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è stato assegnato rispettando la priorità cronologica di arrivo delle domande, fino alla copertura del budget previsto per ogni regione. Il budget regionale è stato stabilito in modo tale da tenere in considerazione non solo la distribuzione territoriale degli addetti, ma anche la gravità degli infortuni registrati portando alla seguente distribuzione percentuale: Tabella 1 Distribuzione % del budget disponibile per regione Regione Budget disponibile Abruzzo 2,0% Basilicata 1,1% Bolzano 0,9% Calabria 2,8% Campania 9,0% Emilia Romagna 7,4% Friuli 1,6% Lazio 12,8% Liguria 2,5% Lombardia 17,5% Marche 2,7% Molise 0,5% Piemonte 6,5% Puglia 3,5% Sardegna 2,9% Sicilia 7,8% Toscana 8,2% Trento 1,0% Umbria 1,8% Valle d'aosta 0,4% Veneto 7,1% Oltre la metà dei progetti presentati dalle aziende per interventi di prevenzione mirati a ridurre le principali cause di infortuni sul lavoro e di malattie professionali, incluso l acquisto di macchinari e attrezzature e l adozione di modelli organizzativi e gestionali, afferisce al Nord dell Italia (Nord Ovest 31% e Nord Est 23%) al quale è stato assegnato circa il 45% del budget complessivo, mentre il 25% afferisce a Sud ed Isole e il restante 21% al Centro. Gli elenchi cronologici delle imprese a livello regionale che hanno partecipato al bando saranno pubblicati sul portale INAIL entro venerdì 6 luglio con l'indicazione dei progetti hanno ottenuto l'accesso ai finanziamenti. A poter essere presentato un solo progetto ad impresa da realizzare in una singola unità di lavoro su tutto il territorio nazionale inerente uno dei seguenti ambiti: l investimento o l adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (SGSL). La metà dell importo complessivo del progetto, presentato e risultato idoneo al finanziamento, è a carico dell INAIL prevedendo comunque un contributo massimo erogabile pari a euro e un contributo minimo di euro, quest ultimo non previsto per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l adozione di SGSL.
4 Particolare peso è stato riconosciuto anche al coinvolgimento delle parti sociali che se previsto nella domanda del progetto garantisce all azienda di usufruire di un BONUS sulla valutazione assegnata che oscilla tra il 10% e il 14% 1. Stando ai dati disponibili a luglio grazie ai 205 milioni messi a disposizione dall INAIL e quasi completamente assegnati è stato possibile finanziare progetti prevenzionali per un ammontare complessivo di quasi mezzo milione di euro, progetti questi presentati da più di aziende, vale a dire un quinto di quelle che hanno fatto richiesta. 3 Va comunque considerato che l ampliamento dell importo messo a disposizione dall INAIL ha permesso di quadruplicare il numero delle aziende che hanno potuto giovare del finanziamento essendo passate da circa per il bando ISI 2010 ad oltre Grafico 1 Distribuzione delle domande presentate e delle domande ammesse a finanziamento per regione VENETO VALLE D'AOSTA UMBRIA TRENTO TOSCANA SICILIA SARDEGNA PUGLIA PIEMONTE MOLISE MARCHE LOMBARDIA LIGURIA LAZIO FRIULI VENEZIA GIULIA EMILIA ROMAGNA CAMPANIA CALABRIA BOLZANO BASILICATA ABRUZZO domande ammesse a finanziamento domande presentate 1 10% se il progetto è realizzato coinvolgendo una sola parte sociale; 12% se il progetto è realizzato coinvolgendo due o più parti sociali; 14% se il progetto è realizzato nell ambito della bilateralità. 2 Dati provvisori in via di consolidamento. 3 Si precisa che per DOMANDE PRESENTATE si intendono il complesso delle domande inoltrate nell ambito del Progetto ISI 2011 all INAIL; per DOMANDE AMMESSE si intendono i soli progetti che sono stati ammessi al finanziamento; per IMPORTO COMPLESSIVO PROGETTI si intende l ammontare economico dei progetti relativi al complesso delle domande presentate ( somma comprensiva della parte finanziabile dall INAIL e della parte a carico del datore di lavoro); per IMPORTO ASSEGNATO si intende la quota finanziabile dall INAIL dell importo relativo ai progetti ammessi al finanziamento; per STANZIAMENTI REGIONALI si intendono i budget messi a disposizione dall INAIL per le singole regioni.
5 Di seguito si può apprezzare la percentuale di accoglimento delle domande per singola regione e la relativa posizione rispetto alla media nazionale (21%). Grafico 2 Distribuzione percentuale delle domande ammesse a finanziamento su quelle presentate per regione VALLE TRENTO BOLZANO SICILIA SARDEGNA LAZIO LIGURIA CAMPANIA TOSCANA PUGLIA ITALIA CALABRIA LOMBARDIA FRIULI VENETO EMILIA UMBRIA ABRUZZO PIEMONTE BASILICATA MOLISE MARCHE 9% 26% 24% 24% 21% 18% 18% 17% 16% 16% 16% 15% 14% 14% 13% 36% 34% 43% 42% 41% 40% 47%
6 Va comunque considerato che tutte le regioni hanno usufruito completamente o quasi del budget regionale messo a disposizione dall INAIL: Tabella 2 Distribuzione delle domande ammesse a finanziamento, del relativo importo assegnato, dello stanziamento regionale e del relativo rapporto percentuale per regione Regione domande ammesse Importo Complessivo Progetti ammessi Importi assegnati Stanziamenti regionali rapporto percentuale tra richieste e disponibilità ABRUZZO % BASILICATA % BOLZANO % CALABRIA % CAMPANIA % EMILIA ROMAGNA % FRIULI VENEZIA GIULIA % LAZIO % LIGURIA % LOMBARDIA % MARCHE % MOLISE % PIEMONTE % PUGLIA % SARDEGNA % SICILIA % TOSCANA % TRENTO % UMBRIA % VALLE D'AOSTA % VENETO % ITALIA %
7 ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO ITALIA Il 97% dell importo riconosciuto ha riguardato la casistica Investimento, mentre il residuo 3% è stato assorbito da responsabilità sociale, tale ripartizione è stata rispettata pressoché da tutte le regioni. Grafico 3 Incidenza percentuale della tipologia di intervento delle domande ammesse a finanziamento per regione 4% 4% 4% 3% 3% 4% 8% 4% 3% 2% 2% 4% 3% 6% 3% 4% 2% 3% 3% 3% 3% 3% 96% 96% 96% 97% 97% 96% 92% 96% 97% 98% 98% 96% 97% 94% 97% 96% 98% 97% 97% 97% 97% 97% Investimento SGSL Di seguito si riporta la distribuzione dettagliata per regione per tipologia di investimento e adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Tabella 3 Distribuzione delle domande presentate, delle domande ammesse a finanziamento e del relativo importo assegnato per regione e per tipologia di intervento importo importo Regione domande domande complessivo assegnato presentate ammesse progetti progetti ammessi ammessi ABRUZZO responsabilità sociale Investimento BASILICATA responsabilità sociale Investimento BOLZANO responsabilità sociale Investimento CALABRIA responsabilità sociale Investimento CAMPANIA responsabilità sociale Investimento EMILIA ROMAGNA
8 responsabilità sociale Investimento FRIULI VENEZIA GIULIA responsabilità sociale Investimento LAZIO responsabilità sociale Investimento LIGURIA responsabilità sociale Investimento LOMBARDIA responsabilità sociale Investimento MARCHE responsabilità sociale Investimento MOLISE responsabilità sociale Investimento PIEMONTE responsabilità sociale Investimento PUGLIA responsabilità sociale Investimento SARDEGNA responsabilità sociale Investimento SICILIA responsabilità sociale Investimento TOSCANA responsabilità sociale Investimento TRENTO responsabilità sociale Investimento UMBRIA responsabilità sociale Investimento VALLE D'AOSTA responsabilità sociale Investimento VENETO responsabilità sociale Investimento ITALIA
9 A beneficiare del contributo prevalentemente le microimprese (51%), in aumento rispetto a quanto verificatosi in ambito ISI 2010 (45%): Grafico 4 Distribuzione percentuale delle Imprese che hanno ottenuto l accesso al finanziamento ISI 2011 per dimensione aziendale 51% 14% 8% 8% 8% 6% 5% oltre 100 L area geografica alla quale è stato destinato l importo più consistente risulta essere il Nord del Paese (45%), in crescita rispetto al 2010 la quota destinata a Sud e Isole che arriva al 30%, in linea il Centro con il 25%: Grafico 5 Distribuzione percentuale degli importi riconosciuti nell ambito di ISI 2011 per macroarea. Nord Est 18% Nord Ovest 27% Centro 25% Sud ed Isole 30% Sud 19% Isole 11% A differenza di quanto ottenuto nel bando precedente, va precisato che, essendo prevista una ripartizione territoriale dell importo complessivamente messo a disposizione dall Inail, in funzione della distribuzione degli addetti e del rapporto di gravità, tutte le macroaree hanno interamente o quasi usufruito dell importo assegnatogli.
10 L importo medio dei finanziamenti si attesta a circa 47mila euro, importo maggiore rispetto ai 41mila euro dell anno scorso, con un importo medio più basso nel Nord Est (circa 42mila euro) e più alto nel Centro (circa 52mila euro). A livello Italia 22 aziende su 100 hanno visto riconosciuto un importo superiore ai euro, la metà delle quali afferisce in ugual misura nel Nord Ovest e nel Centro del Paese. Nella tabella seguente la distribuzione degli importi ammessi a finanziamento che rispecchia ampiamente la distribuzione dei budget messi a disposizione delle varie regioni Grafico 6 Distribuzione percentuale degli importi riconosciuti nell ambito di ISI 2011 per regioni. LOMBARDIA LAZIO CAMPANIA TOSCANA SICILIA EMILIA ROMAGNA VENETO PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA CALABRIA MARCHE LIGURIA ABRUZZO UMBRIA FRIULI VENEZIA BASILICATA TRENTO BOLZANO MOLISE VALLE D'AOSTA 3,5% 2,9% 2,7% 2,7% 2,5% 1,9% 1,8% 1,6% 1,1% 1,0% 0,9% 0,5% 0,4% 9,0% 8,2% 7,8% 7,4% 7,1% 6,5% 12,8% 17,5% Nell ambito dei progetti che hanno visto specificato il numero dei lavoratori interessati dal miglioramento (l 83% degli ammessi a finanziamento) risulta che in due casi su tre si è trattato di un intervento che è andato a coinvolgere una quota almeno pari al 70% dei lavoratori dell impresa e che uno su tre ha interessato una quota dei lavoratori dell azienda inferiore a tale percentuale. Tabella 4 Distribuzione dei progetti per lavoratori coinvolti Quota lavoratori coinvolti(*) Percentuale progetti fino al 40% 14% Oltre 40% e fino al 70% 19% Oltre 70% e fino a 100% 67% Totale complessivo 100% * al netto dei casi non specificati
11 Tabella 5 Distribuzione dei progetti per percentuale di lavoratori coinvolti per regioni Regione fino al 40% Oltre 40% e fino al 70% Oltre 70% e fino al 100% non specificato Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO ITALIA
12 Il 41% dei progetti ammessi a finanziamento hanno visto il coinvolgimento delle parti sociali, incidenza più marcata nel Nord Est e nel Centro (52% e 45%). Tabella 6 Distribuzione regionale dei progetti per coinvolgimento parti sociali Regione Una parte sociale Due o più parti sociali Nell'ambito della bilateralità Nessun coinvolgimento Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
13 Le prime quindici attività economiche, che rappresentano il 74% delle aziende che hanno ottenuto l accesso al finanziamento, sono risultate le seguenti: Tabella 7 Distribuzione delle domande presentate, delle domande ammesse a finanziamento e relativo importo assegnato per tipo di attività economica dell azienda richiedente Tipo di attività economica domande presentate domande ammesse importo assegnato COSTRUZIONE DI EDIFICI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE) LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI COMMERCIO ALL'INGROSSO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI) INDUSTRIE ALIMENTARI FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI) INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLUSI I MOBILI); FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PAGLIA E MATERIALI DA INTRECCIO INGEGNERIA CIVILE FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE TRASPORTO TERRESTRE E TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTE ATTIVITÀ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI; RECUPERO DEI MATERIALI ALTRE ATTIVITA' TOTALE COMPLESSIVO
14 Per quanto concerne la rischiosità delle aziende ammesse a finanziamento dei progetti presentati, si riporta la seguente tabella, dalla quale emerge che la fascia di tasso di tariffa più interessata, in termini di progetti accettati e di importo assegnato, è quella massima Tabella 8 Distribuzione delle domande ammesse a finanziamento e del relativo importo assegnato per tasso di tariffa aziendale Tasso di tariffa Domande ammesse Importo assegnato non definito Totale complessivo Il 97% dell importo riconosciuto ha riguardato la casistica Investimento, che rappresenta da sola l 83% delle richieste pervenute, mentre il residuo 3% è stato assorbito da Adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, che rappresenta il 17% dei progetti. Tabella 9 Distribuzione delle domande ammesse a finanziamento e relativo importo assegnato per tipologia di intervento TIPOLOGIA INVESTIMENTO PROGETTI AMMESSI A FINANZIAMENTO IMPORTO ASSEGNATO SGSL INVESTIMENTO INFORTUNI FATTORI DI RISCHIO TOTALE COMPLESSIVO
15 In merito all adozione degli SGSL dei circa 6,5 mln di euro destinatigli spiccano quelli certificati secondo la norma BS OHSAS da un ente di certificazione accreditato per lo specifico settore presso ACCREDIA o presso altro ente unico nazionale di accreditamento con accordo di mutuo riconoscimento per questa norma (52% dei progetti per un importo pari al 64% del riconosciuto). Tabella 10 Distribuzione delle domande ammesse a finanziamento e relativo importo assegnato nell ambito dell adozione di SGSL SGSL domande ammesse importo assegnato Adozione di un SGSL certificato secondo la norma BS OHSAS da un ente di certificazione accreditato per lo specifico settore presso ACCREDIA o presso altro ente unico nazionale di accreditamento con accordo di mutuo riconoscimento per questa norma Adozione di un modello organizzativo e gestionale ex D.Lgs 231/ Adozione di un SGSL Adozione di un SGSL certificato da enti non accreditati per lo specifico settore presso ACCREDIA Adozione di sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) di settore previsti da accordi INAIL-Parti Sociali Adozione di un sistema di responsabilità sociale certificato SA Modalità di rendicontazione sociale asseverata da parte terza indipendente Totale complessivo Gli interventi prevenzionali ammessi a finanziamento attraverso l investimento hanno mirato per il 35% alla riduzione delle principali cause di infortunio, mentre per il restante 65% uno dei fattori di rischio connessi all ambiente di lavoro come specificato nel bando. Per quanto concerne i progetti destinanti a ridurre le principali cause di infortunio (quasi 70 mln di euro), la prima causa è stata contrastata nel 44% dei progetti con un assorbimento del 45% del riconosciuto. Prescindendo dall ordinamento delle cause di infortunio, che varia al variare del territorio di appartenenza dell impresa, principalmente contrastate Caduta del lavoratore dall'alto (impalcatura, scala, sedia) (29% dei progetti per un importo pari al 26% del riconosciuto) e Sforzo fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico (24% dei progetti per il 23% del riconosciuto). Tabella 11 Distribuzione delle domande ammesse a finanziamento e relativo importo assegnato dell investimento per contrastare le principali cause di infortunio Causa di infortunio domande ammesse importo assegnato Caduta del lavoratore dall'alto (impalcatura, scale, sedia..) Sforzo fisico a carico del sistema muscoloscheletrico Ferita o taglio con oggetti appuntiti Ferita per contatto con materiale duro Urto o collisione con oggetto in movimento Caduta in piano Caduta di oggetto dall'alto Incastramento, schiacciamento in genere (escluso da grave dall'alto) Schiacciamento o incastramento sotto qualcosa Inalazione, ingestione o contatto con sostanze pericolose Totale complessivo
16 Infine, tra i progetti destinati all eliminazione e alla riduzione dei principali fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro, sono stati rilevanti, tanto per numero di progetti quanto per importo destinato, gli interventi volti a contrastare movimentazione manuale di carichi - movimenti e sforzi ripetuti - posture incongrue e bonifica amianto (escluso mero smaltimento). Tabella 12 Distribuzione delle domande ammesse a finanziamento e relativo importo assegnato dell investimento per contrastare i principali fattori di rischio Fattori di rischio domande ammesse importo assegnato movimentazione manuale di carichi - movimenti e sforzi ripetuti - posture incongrue bonifica amianto (escluso mero smaltimento) vibrazioni trasmesse al corpo intero agenti chimici "molto tossici" altro rumore incendio ed emergenze agenti "cancerogeni", "mutageni" e "teratogeni" (escluso amianto) rischio elettrico spazi confinati vibrazioni al sistema mano-braccio Totale complessivo
17 Domande presentate e domande ammesse a finanziamento per Regione Regione domande inoltrate domande ammesse ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
18 Domande ammesse a finanziamento per regione, importo complessivo progetti, importo assegnato e rapporto percentuale tra richieste e disponibilità per Regione Regione domande ammesse Importo Complessivo progetto Importo assegnato Rapporto percentuale tra richieste e disponibilità ABRUZZO % BASILICATA % BOLZANO % CALABRIA % CAMPANIA % EMILIA ROMAGNA % FRIULI VENEZIA GIULIA % LAZIO % LIGURIA % LOMBARDIA % MARCHE % MOLISE % PIEMONTE % PUGLIA % SARDEGNA % SICILIA % TOSCANA % TRENTO % UMBRIA % VALLE D'AOSTA % VENETO % Totale complessivo %
19 Budget stanziati regionali e relative percentuali Regione Addetti Rapporto gravità Stanziamenti regionale Ripartizione percentuale Abruzzo ,5 5, ,96% Basilicata , ,12% Bolzano ,7 4, ,90% Calabria , ,78% Campania ,1 8, ,04% Emilia Romagna ,8 4, ,40% Friuli Venezia Giulia ,4 3, ,57% Lazio ,7 5, ,76% Liguria ,6 5, ,49% Lombardia ,2 4, ,48% Marche ,6 5, ,66% Molise 68463,1 7, ,53% Piemonte ,9 4, ,53% Puglia ,4 4, ,54% Sardegna ,7 7, ,94% Sicilia ,4 8, ,82% Toscana ,9 6, ,20% Trento ,9 5, ,03% Umbria ,3 6, ,76% Valle d'aosta 48326,1 7, ,37% Veneto , ,12% Italia , ,00%
20 Tipologia progetto domande presentate e domande ammesse a finanziamento Regione domande inoltrate domande ammesse importo complessivo progetti importo assegnato ABRUZZO responsabilità sociale Investimento BASILICATA responsabilità sociale Investimento BOLZANO responsabilità sociale Investimento CALABRIA responsabilità sociale Investimento CAMPANIA responsabilità sociale Investimento EMILIA ROMAGNA
21 responsabilità sociale Investimento FRIULI VENEZIA GIULIA responsabilità sociale Investimento LAZIO responsabilità sociale Investimento LIGURIA responsabilità sociale Investimento LOMBARDIA responsabilità sociale Investimento MARCHE responsabilità sociale Investimento MOLISE responsabilità sociale
22 Investimento PIEMONTE responsabilità sociale Investimento PUGLIA responsabilità sociale Investimento SARDEGNA responsabilità sociale Investimento SICILIA responsabilità sociale Investimento TOSCANA responsabilità sociale Investimento TRENTO responsabilità sociale Investimento
23 UMBRIA responsabilità sociale Investimento VALLE D'AOSTA responsabilità sociale Investimento VENETO responsabilità sociale Investimento Totale complessivo
24 Domande presentate per dimensione aziendale Regione oltre 500 Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
25 Domande ammesse a finanziamento per dimensione aziendale Regione oltre 500 Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA
26 TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
27 Domande inoltrate e domande ammesse a finanziamento per coinvolgimento lavoratori Regione fino al 40% fino al 70% fino al 100% non specificato Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
28 Domande ammesse a finanziamento per coinvolgimento lavoratori Regione fino al 40% fino al 70% fino al 100% non specificato Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO
29 28 7 UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
30 Tipologia coinvolgimento parti sociali domande presentate Regione Una parte sociale Due o più parti sociali Nell'ambito della bilateralità Nessun coinvolgimento Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
31 Tipologia coinvolgimento parti sociali domande ammesse a finanziamento Regione Una parte sociale Due o più parti sociali Nell'ambito della bilateralità Nessun coinvolgimento Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
32 Domande presentate e domande ammesse a finanziamento per tipo di attività Tipo di attività domande inoltrate domande ammesse importo assegnato COSTRUZIONE DI EDIFICI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE) LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI COMMERCIO ALL'INGROSSO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI) INDUSTRIE ALIMENTARI FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI) INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLUSI I MOBILI); FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PAGLIA E MATERIALI DA INTRECCIO INGEGNERIA CIVILE FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE TRASPORTO TERRESTRE E TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTE ATTIVITÀ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI; RECUPERO DEI MATERIALI
33 FABBRICAZIONE DI MOBILI FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI ATTIVITÀ DI SERVIZI PER EDIFICI E PAESAGGIO RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO NON ELETTRICHE ALTRE ATTIVITÀ DI ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE MAGAZZINAGGIO E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI FABBRICAZIONE DI CARTA E DI PRODOTTI DI CARTA ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE METALLURGIA ATTIVITÀ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E D'INGEGNERIA; COLLAUDI ED ANALISI TECNICHE FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E SIMILI STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI ASSISTENZA SANITARIA INDUSTRIE TESSILI FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA; APPARECCHI ELETTROMEDICALI, APPARECCHI DI MISURAZIONE E DI OROLOGI ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE ALTRE ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE
34 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO INDUSTRIA DELLE BEVANDE ALLOGGIO ATTIVITÀ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALE FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E PELLICCIA ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE ATTIVITÀ DEI SERVIZI D'INFORMAZIONE E ALTRI SERVIZI INFORMATICI ISTRUZIONE SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI PER LA PERSONA ATTIVITÀ IMMOBILIARI ATTIVITÀ DI NOLEGGIO E LEASING OPERATIVO SILVICOLTURA ED UTILIZZO DI AREE FORESTALI ATTIVITÀ SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DI DIVERTIMENTO GESTIONE DELLE RETI FOGNARIE RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO ATTIVITÀ DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, DI VIDEO E DI PROGRAMMI TELEVISIVI, DI REGISTRAZIONI MUSICALI E SONORE
35 FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA RACCOLTA, TRATTAMENTO E FORNITURA DI ACQUA ATTIVITÀ CREATIVE, ARTISTICHE E DI INTRATTENIMENTO ATTIVITÀ DI RISANAMENTO E ALTRI SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI ATTIVITÀ LEGALI E CONTABILITÀ FABBRICAZIONE DI COKE E PRODOTTI DERIVANTI DALLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO SERVIZI DI VIGILANZA E INVESTIGAZIONE ATTIVITÀ DEI SERVIZI DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, DEI TOUR OPERATOR E SERVIZI DI PRENOTAZIONE E ATTIVITÀ CONNESSE ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONI ASSOCIATIVE ATTIVITÀ EDITORIALI PUBBLICITÀ E RICERCHE DI MERCATO RIPARAZIONE DI COMPUTER E DI BENI PER USO PERSONALE E PER LA CASA ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE E TRASMISSIONE ATTIVITÀ DI SERVIZI FINANZIARI (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E I FONDI PENSIONE) PESCA E ACQUACOLTURA SERVIZI POSTALI E ATTIVITÀ DI CORRIERE TELECOMUNICAZIONI Non specificato ATTIVITÀ DI BIBLIOTECHE, ARCHIVI, MUSEI ED ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI
36 TRASPORTO AEREO AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA ASSICURAZIONI, RIASSICURAZIONI E FONDI PENSIONE (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI SOCIALI OBBLIGATORIE) ATTIVITÀ AUSILIARIE DEI SERVIZI FINANZIARI E DELLE ATTIVITÀ ASSICURATIVE ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI SUPPORTO ALL'ESTRAZIONE ATTIVITÀ DI RICERCA, SELEZIONE, FORNITURA DI PERSONALE ATTIVITÀ RIGUARDANTI LE LOTTERIE, LE SCOMMESSE, LE CASE DA GIOCO ESTRAZIONE DI CARBONE (ESCLUSA TORBA) ESTRAZIONE DI PETROLIO GREGGIO E DI GAS NATURALE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI PREPARATI FARMACEUTICI TRASPORTO MARITTIMO E PER VIE D'ACQUA Totale complessivo
37 Domande ammesse a finanziamento per tasso di tariffa aziendale Regione non definito Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE
38 PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
39 Domande ammesse a finanziamento per investimento per principali cause di infortunio Regione Caduta del lavoratore dall'alto (impalc) Caduta di oggetto dall'alto Caduta in piano (scivolamento, inciampo) Ferita o taglio con oggetti appuntiti o Ferita per contatto con materiale duro Inalazione, ingestione o contatto con s Incastrament o, schiacciament o in genere Schiacciamen to o incastrament o sotto qu Sforzo fisico a carico del sistema musc Urto o collisione con oggetto in movimento Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDI A MARCHE MOLISE 1 1 4
40 1 1 PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
41 Domande ammesse a finanziamento per investimento per fattori di rischio Regione agenti "canceroge ni", "mutageni" e "teratogeni " (escluso amianto) agenti chimici "molto tossici" altro bonifica amianto (escluso mero smaltiment o) incendio ed emergenze movimentazione manuale di carichi - movimenti e sforzi ripetuti - posture incongrue rischio elettrico rumore spazi confinati vibrazioni al sistema manobraccio vibrazioni trasmesse al corpo intero Totale complessivo ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE
42 MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
43 Domande ammesse a finanziamento per adozione SGSL Regione Adozione di sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) di settore previsti da accordi INAIL-Parti Sociali Adozione di un modello organizzativo e gestionale ex D.Lgs 231/01 Adozione di un SGSL Adozione di un SGSL certificato da enti non accreditati per lo specifico settore presso ACCREDIA Adozione di un SGSL certificato secondo la norma BS OHSAS da un ente di certificazione accreditato per lo specifico settore presso ACCREDIA o presso altro ente unico nazionale di accreditamento con accordo di mutuo riconoscimento per questa norma Adozione di un sistema di responsabili tà sociale certificato SA 8000 Modalità di rendicontazion e sociale asseverata da parte terza indipendente Totale ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE
44 MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Totale complessivo
Tipologia dei Corsi di formazione: Corrispondenza ATECO classi di rischio
Tipologia dei Corsi di formazione: Corrispondenza ATECO classi di rischio La formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è regolamentata dall Accordo Stato Regioni del 22/12/2011, questo stabilisce
DettagliRISCHIO BASSO (6 ore)
Pagina1 RISCHIO BASSO (6 ore) Commercio ingrosso e dettaglio Attività Artigianali non assimilabili alle precedenti (carrozzerie, riparazione veicoli lavanderie, parrucchieri, panificatori, pasticceri,
DettagliReport incentivi ISI 2014
Report incentivi ISI 2014 Il 25 giugno 2015 si è conclusa regolarmente la procedura telematica per l'assegnazione dei 267,427 milioni di euro stanziati dall INAIL nell ambito del bando degli incentivi
DettagliRISCHIO BASSO H I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 55 - ALLOGGIO 56 - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE
RISCHIO BASSO ATECO 2002 ATECO 2007 Commercio ingrosso e dettaglio Attività Artigianali non assimilabili alle precedenti (carrozzerie, riparazione veicoli lavanderie, parrucchieri, panificatori, pasticceri,
DettagliReport incentivi ISI 2011
Report incentivi ISI 2011 Il 28 giugno 2012 si è conclusa regolarmente la procedura telematica che nell'arco di tre giorni ha coinvolto circa 20.600 imprese per l'assegnazione dei 205 milioni di euro stanziati
DettagliE OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE
SMAIL Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro IMPRESE E OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE Imprese attive in provincia con ADDETTI Aggiornamento a marzo 2013 2013 Sistema informativo
DettagliReport incentivi ISI 2012
Report incentivi ISI 2012 Il 18 aprile 2013 si è conclusa regolarmente la procedura telematica per l'assegnazione dei 155 milioni di euro stanziati a fondo perduto dall INAIL nell ambito del bando degli
DettagliLa Cassa Integrazione Guadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese. Anno 2013
La Cassa Integrazione Guadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese Anno 2013 febbraio 2014 Indice Lavoratori inseriti in lista di MOBILITÀ Per legge di riferimento pag. 1 Per Centro per l Impiego
Dettagliterre di Toscana come sta e dove va il Chianti Stefano Casini Benvenuti San Casciano in Val di Pesa, 21 settembre 2016
terre di Toscana come sta e dove va il Chianti Stefano Casini Benvenuti San Casciano in Val di Pesa, 21 settembre 2016 Qualche cenno sulla fase attuale 1. La gravità della crisi 1867-72 1930-36 2008-14
DettagliRESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DATORE DI LAVORO (DLSPP)
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DATORE DI LAVORO (DLSPP) Art. 34 D. Lgs 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato Regioni 21/12/2011 e s.m.i. DESTINATARI Tutti i datori di lavoro che ricoprono
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Regione Basilicata. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Basilicata Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 gennaio 2015 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Provincia autonoma di Trento. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Provincia autonoma di Trento Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 dicembre 2016 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Regione Liguria. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Liguria Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 dicembre 2016 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Regione Liguria. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Liguria Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 gennaio 2017 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce di
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Regione Emilia-Romagna. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Emilia-Romagna Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 30 novembre 2016 Inail - Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli Infortuni
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Regione Toscana. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Toscana Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 ottobre 2016 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce di
DettagliTabelle regionali con cadenza mensile. Regione Lombardia. Analisi della numerosità degli infortuni
Tabelle regionali con cadenza mensile Regione Lombardia Analisi della numerosità degli infortuni Dati rilevati al 31 maggio 2016 Nota metodologica Nelle tabelle mensili le totalizzazioni delle denunce
DettagliReport incentivi ISI 2013
Report incentivi ISI 2013 Il 29 maggio 2014 si è conclusa regolarmente la procedura telematica per l'assegnazione dei 307,359 milioni di euro stanziati dall INAIL nell ambito del bando degli incentivi
DettagliRapporto annuale regionale
Rapporto annuale regionale 2014 - Sicilia Appendice statistica Dati rilevati al 31 ottobre 2015 Sommario Tabelle regionali con cadenza semestrale relative agli infortuni 1 Tabelle regionali con cadenza
DettagliINDAGINE CONGIUNTURALE SULL'INDUSTRIA MANIFATTURIERA. LAZIO Tavole statistiche
INDAGINE CONGIUNTURALE SULL'INDUSTRIA MANIFATTURIERA LAZIO Tavole statistiche Risultati del IV trimestre 2015 e previsioni per il I trimestre 2016 REGIONE LAZIO Indice delle tavole Tavola 1 Tavola 2 Tavola
Dettagli/H VWDUWXS LQQRYDWLYH LQ SURYLQFLD GL 5RPD
Ufficio Studi Il report è realizzato a cura dell Ufficio Studi della Camera di Commercio di Roma. Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma 2015 Camera di Commercio di Roma Via de
DettagliDATI INAIL NAZIONALI Anno 2016: aggiornamento al 31/7/2016
CE.S.I.L. RE Centro Studi Infortuni sul lavoro Reggio Emilia, 2//2016 Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro a cura del Centro Studi Infortuni sul Lavoro di Conflavoro Pmi Reggio Emilia
DettagliElaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2014: aggiornamento al 30/04/2014 DATI INAIL NAZIONALI
Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 204: aggiornamento al 30/04/204 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering su base dati Inail DATI INAIL NAZIONALI
DettagliDATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 31//2016 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega
DettagliDATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 201: aggiornamento al 30//201 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega
DettagliL IMPRESA FEMMINILE IN LIGURIA
L IMPRESA FEMMINILE IN LIGURIA L imprenditoria femminile in Liguria conta 36.170 imprese a fine 2014 e il suo peso sull intero tessuto imprenditoriale è pari al 22,1%, superiore di mezzo punto percentuale
DettagliCLASSIFICAZIONE PER SEZIONI E DIVISIONI
CLASSIFICAZIONE PER SEZIONI E DIVISIONI CLASSIFICAZIONE PER SEZIONI E DIVISIONI 51 A AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 01 COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI
DettagliDATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 31/7/2016 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega
DettagliElaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2017: aggiornamento al 31/1/2017 DATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 7: aggiornamento al 3//7 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering
DettagliGuadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese
La Cassa Integrazione Guadagni in deroga e la Mobilità in provincia di Varese Anno 2009 Indice Lavoratori inseriti in lista di MOBILITÀ per legge di riferimento pag. 1 CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA Le aziende
DettagliPRRI Livorno: Risultati della Call per manifestazioni di interesse
Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA PRRI Livorno: Risultati della Call per manifestazioni di interesse Giugno 206 Incentivi e Innovazione Sviluppo e CRM Sistemi
DettagliIn occasione. di lavoro Senza mezzo. di trasporto 32 In itinere. mezzo di trasporto 62. In itinere Senza. di trasporto 144. Con mezzo di.
OSSERVATORIOO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2015: aggiornamento al 31/08/ /2015 a cura dell Osservatorioo Sicurezza sul Lavoro
DettagliA cura dell Ufficio Studi. Le Reti di impresa nella provincia di Roma
A cura dell Ufficio Studi Le Reti di impresa nella provincia di Roma Le Reti di impresa nella provincia di Roma Il report è stato realizzato dall Ufficio Studi della Camera di Commercio di Roma. Camera
DettagliC28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 302 258-6 302 258 2 3
Tav 1.1 Imprese registrate e attive per divisioni di attività economica (ATECO 2007) I e II trimestre 2012. Iscrizioni e cessazioni trimestrali Provincia di CREMONA Fonte: Infocamere, Stockview, 2012 SEZIONE
DettagliLa demografia delle imprese
La demografia delle imprese Imprese registrate e attive per divisioni di attività economica (ATECO 2007) alla fine dei trimestri 2011. Iscrizioni e cessazioni trimestrali nel 2011 SEZIONE E DIVISIONE DI
DettagliRIEPILOGO INDICATORI MARCHE: LE ESPORTAZIONI
RIEPILOGO INDICATORI MARCHE: LE ESPORTAZIONI Dicembre 2015 Esportazioni delle regioni italiane gennaio- settembre (valori assoluti, composizione e variazioni %) Ripartizioni e regioni 2014 2015 2014/2015
DettagliGennaio. Marzo Totale SUL LAVORO DI. In occasione. mezzo di trasporto 28. Senzaa mezzo di. In itinere Senza. In itinere.
OSSERVATORIOO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 216: aggiornamento al 1//216 a cura dell Osservatorioo Sicurezza sul Lavoro di Vega
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Casi di morte sul lavoro per Regione Regione Graduatoria in base all'indice di incidenza Indice di incidenza sugli occupati* n casi % sul totale Occupati annuali** Abruzzo Trentino Alto Adige 2 Campania
DettagliCassa Integrazione in Deroga
Cassa Integrazione in Deroga (Analisi dati al 3 Novembre 2016) Dal 4 maggio 2009 al 3 Novembre 2016 sono pervenute c/o il Settore lavoro della Regione Toscana 81.381 richieste di autorizzazione alla CIG
DettagliARAG Tutela Legale Impresa: questionario di raccolta dati
Dati del Contraente Ragione sociale: Indirizzo sede legale: Partita IVA: Codice ATECO: ARAG Tutela Legale Impresa: questionario di raccolta dati Iscrizione a Cassa Edile (Si/NO) (solo per settore Edilizia)
DettagliGennaio. Aprile 2015 223 187 36 82 34 48 305. In occasione. di lavoro. di trasporto 48. di lavoro Senza mezzo In itinere. mezzo di trasporto 34
OSSERVATORIOO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2015: aggiornamento al 30/0/ /2015 a cura dell Osservatorioo Sicurezza sul Lavoro
DettagliL economia reale dal punto di osservazione della Camera di commercio. - Allegato statistico - A cura dell Ufficio Studi e Statistica
RAPPORTO 2010 L economia reale dal punto di osservazione della Camera di commercio - Allegato statistico - A cura dell Ufficio Studi e Statistica La demografia delle imprese Imprese registrate e attive
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Casi di morte sul lavoro per Regione in Italia Regione Graduatoria in base all'indice di incidenza Indice di incidenza sugli occupati* n casi % sul totale Occupati annuali** Abruzzo Liguria Marche 8 7,0
DettagliL ANDAMENTO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI GORIZIA NELL ANNO 2012
L ANDAMENTO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI GORIZIA NELL ANNO 2012 Ufficio Studi e Statistica A cura di Roberto Zavan Ufficio Studi e Statistica CCIAA Gorizia Tel. 0481-384227 e-mail: roberto.zavan@go.camcom.it
DettagliElaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 30/9/2016 DATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 30/9/2016 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Casi di morte sul lavoro per Regione Regione % sul totale n casi Emilia Romagna 4,5% 2 Lombardia 4,5% 2 Sicilia 2,0% 0 Campania 8 Piemonte 7,2% 6 Veneto 6,0% 5 Basilicata 4,8% 4 Calabria 4,8% 4 Trentino
DettagliAllegato 2 - Individuazione macrocategorie di rischio e corrispondenze ATECO 2002_2007
Allegato 2 - Individuazione macrocategorie di rischio e corrispondenze ATECO 2002_2007 Rischio BASSO (Datore di lavoro R.S.P.P. 16 ore - Formazione per i Dipendenti 4 ore modulo generale + 4 ore modulo
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Sicilia 1 7 Campania 1 7 Emilia Romagna 1 5 Veneto 8, 4 Basilicata 3 Calabria 3 Liguria 3 Piemonte 3 Valle d'aosta 2 Trentino Alto Adige 2 Puglia 2 Abruzzo 1 Sardegna 1 Lazio 1 Friuli Venezia Giulia 0
DettagliDATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 31/10/2016 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di
DettagliDATI INAIL NAZIONALI
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 30/11/2016 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di
DettagliStrumenti a sostegno delle imprese. Dott.ssa Maria Ilaria Barra
Strumenti a sostegno delle imprese Dott.ssa Maria Ilaria Barra Schema Panoramica Il ruolo dell INAIL Attività L INAIL ed i modelli organizzativi e gestionali Strumenti Incentivi alle imprese Oscillazione
DettagliOPPORTUNITÀ E SVILUPPO POSSIBILE NEL SUD DELLA TOSCANA. Stefano Casini Benvenuti
OPPORTUNITÀ E SVILUPPO POSSIBILE NEL SUD DELLA TOSCANA Stefano Casini Benvenuti Follonica, 18 gennaio 2016 Quale sud della Toscana Quale sud della Toscana Montepulciano Piombino Follonica Montalcino Castel
DettagliISTRUZIONI PER INDIVIDUARE LA DURATA DEL CORSO A CUI ISCRIVERE I LAVORATORI, DIRIGENTI, PREPOSTI E DATORI DI LAVORO CHE SVOLGONO IL RUOLO DI RSPP
G.QUATTRO SERVIZI S.R.L. via San Rocco, 7 35028 Piove di Sacco (PD) C.F e P.IVA 0348078 02 81 N R.E.A. PD 315121 www.gquattroservizi.it Tel. 049970 127 3 Fax 049 97 117 28 E-mail: info@gquattroservizi.it
DettagliSettore Formazione, Lavoro, Sviluppo Economico e Turistico Servizio Crisi Aziendali
Settore Formazione, Lavoro, Sviluppo Economico e Turistico Servizio Crisi Aziendali Sintesi Statistica 1 Semestre 2013 In questa sintesi vengono riportati i dati afferenti le procedure di Cassa Integrazione
DettagliFIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO
29 marzo 2011 Marzo 2011 FIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO Nel mese di marzo 2011 l indice del clima di fiducia scende sia per le imprese dei servizi sia, in misura più limitata, per quelle
DettagliImprese importatrici ed esportatrici in Emilia-Romagna. Anno 2013
Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica Imprese importatrici ed esportatrici in Emilia-Romagna. Anno 20 Bologna,
DettagliFIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO
28 aprile 2011 Aprile 2011 FIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO Nel mese di aprile 2011 l indice destagionalizzato del clima di fiducia sale per le imprese del commercio (da 100,8 di marzo
DettagliFIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO
30 Gennaio 2012 Gennaio 2012 FIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO Nel mese di gennaio l indice destagionalizzato del clima di fiducia scende ancora sia nelle imprese dei servizi, sia in quelle
DettagliFIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO
26 Ottobre Ottobre FIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO Nel mese di ottobre l indice destagionalizzato del clima di fiducia sale nelle imprese dei servizi, ma scende in quelle del commercio
DettagliFIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO
26 Aprile 2012. Aprile 2012 FIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI E DEL COMMERCIO Nel mese di aprile, l indice destagionalizzato del clima di fiducia scende sia nelle imprese dei servizi, sia in quelle del
DettagliCONTABILITÀ NAZIONALE - DATI TERRITORIALI
8 CONTABILITÀ NAZIONALE - DATI TERRITORIALI Nel 2005, in termini reali, il PIL ha avuto una crescita, a livello nazionale, pari allo zero (rispetto all'anno precedente), La staticità del PIL a livello
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Anno - Dati aggiornati al Giugno Casi di morte sul lavoro per Regione Regione % sul totale n casi Lombardia,% 7 Emilia Romagna,6% Piemonte,% Veneto,% Sicilia 7,% Toscana 7,% 9 Abruzzo 6,% 6 Campania 6,%
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Anno 00 - Dati aggiornati al Dicembre Casi di morte sul lavoro per Regione Regione % sul totale n casi Lombardia 4,% 74 Veneto 0,5% 55 Campania 8,4% 44 Puglia 8,% 4 Lazio 7,% 8 Sicilia 6,7% 5 Emilia Romagna
DettagliOsservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering
Anno - Dati aggiornati al Settembre,9% 6 Veneto,9% 6 Campania 6,% Lazio 6,% 6 Abruzzo,% Trentino Alto Adige,% Marche,% Calabria,% Liguria,% Umbria Casi di morte sul lavoro per Regione Regione % sul totale
DettagliNOGA 2008 Nomenclatura generale delle attività economiche. Struttura
NOGA 2008 Nomenclatura generale delle attività economiche Struttura Neuchâtel, 2008 La serie «Statistica della Svizzera» pubblicata dall Ufficio federale di statistica (UST) comprende i settori seguenti:
DettagliCapitolo 14. Industria
Capitolo 14 Industria 14. Industria Per saperne di più... ISTAT. Banche dati e sistemi informativi. Roma. http://www.istat.it. Questo capitolo raccoglie informazioni sul settore dell industria in senso
DettagliANALISI SULLE RETI D IMPRESA REGIONALI AL 3 ottobre 2015
AZIENDA SPECIALE CONCENTRO DELLA CAMERA DI COMMERCIO I.A.A. DI PORDENONE ANALISI SULLE RETI D IMPRESA REGIONALI AL 3 ottobre 2015 Al 3 ottobre 2015 si sono registrati in Italia 2.405 contratti di rete
DettagliCLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE
Agosto CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE Ad agosto l indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, scende a 88,2 da 90,8
DettagliAmmortizzatori Sociali in Deroga
Ammortizzatori Sociali in Deroga (Analisi all' 8 Settembre 2014) - 1 - Indice: CIG in Deroga pag. 3 Mobilità in Deroga pag. 10 Politiche attive erogate ai lavoratori con Ammortizzatori sociali in Deroga
DettagliIndice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali
29 novembre 2010 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Ottobre 2010 Nel mese di ottobre 2010, sulla base degli elementi finora disponibili, l indice totale dei prezzi alla produzione
DettagliIndice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali
31 gennaio 2011 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Dicembre 2010 Nel mese di dicembre 2010, sulla base degli elementi finora disponibili, l indice totale dei prezzi alla produzione
DettagliStruttura Ateco 2007
Struttura A AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 01 COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACCIA E SERVIZI CONNESSI 01.1 COLTIVAZIONE DI COLTURE AGRICOLE NON PERMANENTI 01.2 COLTIVAZIONE
DettagliAmmortizzatori Sociali in Deroga
Ammortizzatori Sociali in Deroga (Analisi al 3 Luglio 2014) - 1 - Indice: CIG in Deroga pag. 3 Mobilità in Deroga pag. 10 Politiche attive erogate ai lavoratori con Ammortizzatori sociali in Deroga pag.
DettagliAffitti Quota Latte - Periodo 2014/2015
Affitti Quota Latte - Periodo 2014/2015 PIEMONTE 603 1.127 87.148.771 13,0 144.525 VALLE D'AOSTA 80 88 1.490.121 0,2 18.627 LOMBARDIA 1.503 2.985 280.666.835 41,8 186.738 PROV. AUT. BOLZANO 1 1 31.970
DettagliLe esportazioni delle regioni italiane
Le esportazioni delle regioni italiane Gennaio dicembre 2010 14 Marzo 2011 Nella media del 2010 la ripresa delle esportazioni ha interessato tutte le ripartizioni territoriali. Particolarmente e levato
DettagliNOTE CONGIUNTURALI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE IN PROVINCIA DI MODENA I TRIMESTRE 2016
NOTE CONGIUNTURALI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE IN PROVINCIA DI MODENA I TRIMESTRE 2016 Camera di Commercio di Modena Via Ganaceto, 134 41121 Modena Tel. 059 208806 http://www.mo.camcom.it Natalità
DettagliI dati Namea regionali
Workshop Conti Namea regionali delle emissioni atmosferiche Istat, Conti economici nazionali integrati con conti ambientali vetrella@istat.it Roma, 13 ottobre 2009, Istat Finalità principale della Namea
DettagliI FALLIMENTI IN PROVINCIA DI BOLOGNA 1^ Semestre 2015
I FALLIMENTI IN PROVINCIA DI BOLOGNA 1^ Semestre 215 I dati utilizzati nella presente pubblicazione sono stati elaborati dall Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Bologna sugli estratti delle
Dettagli27 febbraio Febbraio 2014 CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE
27 febbraio 2014 Febbraio 2014 CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE A febbraio 2014 l indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base
DettagliAnalisi richieste di CIG in Deroga (Aggiornamento al 27/05/2010)
Analisi richieste di CIG in Deroga (Aggiornamento al 27/05/2010) Dal 4 maggio 2009 al 27 maggio 2010 sono pervenute c/o il Settore lavoro della Regione Toscana 13.400 richieste di autorizzazione alla CIG
DettagliImprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2005 (Fonte: InfoCamere)
213 attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2005 ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, caccia e relativi servizi 18 Industrie alimentari e delle bevande 3 Industrie tessili - Confezione di
DettagliMANAGERITALIA: LE DONNE MANAGER CRESCONO, MA NON BASTA. DOBBIAMO PASSARE DALLA PARITÀ AL DIVERSITY
MANAGERITALIA: LE DONNE MANAGER CRESCONO, MA NON BASTA. DOBBIAMO PASSARE DALLA PARITÀ AL DIVERSITY Le donne dirigenti nel settore privato sono cresciute del 20% negli ultimi 5 anni, attestandosi a fine
DettagliIl saldo della bilancia commerciale risulta positivo ed è pari a 18 miliardi e 454 milioni di euro.
I SEMESTRE 2015: CRESCITA DELL EXPORT IN LIGURIA DEL 7% Nel primo semestre 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, in Italia le vendite di beni sui mercati esteri risultano in sensibile espansione
DettagliIndice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali
28 agosto 2009 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Luglio 2009 Nel mese di luglio 2009, sulla base degli elementi finora disponibili, l indice totale dei prezzi alla produzione dei
DettagliFIGURA 1 ESPORTAZIONI PER MACROAREA DATI TRIMESTRALI (variazioni percentuali rispetto all anno precedente)
Le esportazioni delle regioni italiane estre 3 13/6/3 CONGIUNTURA TERRITORIALE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE I Trimestre 3 Giugno 3 La dinamica delle esportazioni in valore nel estre 3 registra un
DettagliFonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento delle Finanze
Tab. 1 Nuove aperture di partite IVA per sesso in Italia Sesso 2011 2012 Var. % Var. % 2010-2011 2011-2012 Femmine 137.429 147.536-2,83 7,35 Maschi 251.582 265.544-3,72 5,55 Sesso nd 5 1-28,57-80,00 Persone
DettagliImprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2008 (Fonte: InfoCamere) Comune Imprese Addetti ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura,
253 ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, caccia e relativi servizi 15 22 - Industrie alimentari e delle bevande 3 11 Industrie tessili 1 - Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tinture di pellicce
DettagliI.N.A.I.L. Bando ISI 2015
I.N.A.I.L. Bando ISI 2015 BUDGET REGIONALI REGIONE RIPARTIZIONE FONDI (%) STANZIAMENTO ISI 2015 Graduatoria 1 Progetti di investimento (1) e modelli organizzativi e di responsabilità sociale (2) STANZIAMENTO
DettagliINDAGINE CONGIUNTURALE SULLE AZIENDE COMMERCIALI. LAZIO Tavole statistiche
INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE AZIENDE COMMERCIALI LAZIO Tavole statistiche Risultati del II trimestre 2015 e previsioni per il III trimestre 2015 Indice delle tavole Tavola 1 Tavola 2 Tavola 3 Tavola 4
DettagliImprese attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2007 (Fonte: InfoCamere)
attive per divisione di attività economica al 31 dicembre 2007 ACQUANEGRA CREMONESE Agricoltura, caccia e relativi servizi 16 Industrie alimentari e delle bevande 3 Industrie tessili 1 Confezione di articoli
DettagliLe esportazioni delle regioni italiane
14 marzo 2003 Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2002 Nel 2002 le esportazioni italiane hanno registrato una diminuzione in valore del 2,8 per cento rispetto al 2001. La contrazione, pur interessando
DettagliQUADERNO DELLA CHIMICA A MILANO 2006
QUADERNO DELLA CHIMICA A MILANO 2006 L industria chimica e farmaceutica italiana in Europa Produzione chimica e farmaceutica europea per paese 2004 (quota % sul totale) 30 25 24,5% 20 15,7% 15 10 5 12,3%
Dettagli30 agosto Agosto 2012 CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE
30 agosto Agosto CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE L indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator; per i dettagli si veda la nota metodologica allegata),
DettagliElaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 2016: aggiornamento al 31/1/2016
OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO DI VEGA ENGINEERING Elaborazione Statistica degli Infortuni Mortali sul Lavoro Anno 6: aggiornamento al 3//6 a cura dell Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering
DettagliIl ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria ed in Deroga Anno 2013
Il ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria ed in Deroga Anno CIGO e CIGS e CIG in Deroga CIGO CIGS Il numero di ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria ed in deroga complessivamente
Dettagli30 dicembre Dicembre Prossima diffusione: 29 gennaio 2015 CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE
30 dicembre Dicembre CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE A dicembre l indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=, è stabile,
DettagliLa Toscana oltre la crisi
La Toscana oltre la crisi Stefano Casini Benvenuti Firenze, 3 febbraio 2014 Recessioni a confronto: dall Unità d Italia Durata complessiva Anni di recessione in senso stretto Caduta del PIL (punti percentuali)
DettagliUfficio Studi Startup & PMI innovative in provincia di Roma
Ufficio Studi Startup & PMI innovative in provincia di Roma Aggiornamento dati al 2 maggio 2016 Startup & PMI innovative in provincia di Roma Aggiornamento dati al 2 maggio 2016 Il report è stato realizzato
DettagliLE COSTRUZIONI IN BREVE: CAMPANIA
LE COSTRUZIONI IN BREVE: CAMPANIA Ottobre A cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi Sommario SCHEDA CAMPANIA... 3 TAVOLE REGIONALI E PROVINCIALI... 9 Occupazione... 11 Imprese... 15 Permessi
DettagliAZIENDE AGRICOLE ATTIVITA MANIFATTURIERA
AZIENDE AGRICOLE ATTIVITA MANIFATTURIERA Divisione atmosfera e impianti 1 Inquadramento del tema Per azienda agricola si intende l'unità tecnico-economica costituita da terreni, anche in appezzamenti non
Dettagli