DECRETO DEL COMMISSARIO

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1 REGIONE CALABRIA DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 30 dicembre 2009, n. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data ) DCA n. 69 del 29 Giugno 2015 OGGETTO: Riorganizzazione Rete dei Trapianti Hub-Spoke. Programma Operativo P 13.1: Approvazione documento costitutivo. Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. del _ 1

2 REGIONE IL COMMISSARIO CALABRIA AD ACTA (per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 30 dicembre 2009, n. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data ) VISTO l'articolo 120 della Costituzione; VISTO l'articolo 8, comma 1, della legge 5 Giugno 2003, n.131; VISTO l'articolo 4, commi l e 2, del decreto legge lo Ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni dalla legge 29 Novembre 2007, n. 222; VISTO l'accordo sul Piano di rientro della Regione Calabria, firmato tra il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Presidente pro tempore della regione in data 17 dicembre 2009, poi recepito con DGR N. 97 del 12 febbraio 2010; RICHIAMATA la Deliberazione del 30 Luglio 2010, con la quale, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni, il Presidente pro tempore della Giunta della Regione Calabria è stato nominato Commissario ad acta per la realizzazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario di detta Regione e sono stati contestualmente indicati gli interventi prioritari da realizzare; RILEVATO che il sopra citato articolo 4, comma 2, del decreto legge n. 159/2007, al fine di assicurare la puntuale attuazione del Piano di rientro, attribuisce al Consiglio dei Ministri - su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni - la facoltà di nominare, anche dopo l'inizio della gestione commissariale, uno o più sub commissari di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria, con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale; VISTO l'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, il quale dispone che per le regioni già sottoposte ai piani di rientro e già commissariate alla data di entrata in vigore della predetta legge restano fermi l'assetto della gestione commissariale previgente per la prosecuzione del piano di rientro, secondo programmi operativi, coerenti con gli obiettivi finanziari programmati, predisposti dal Commissario ad acta, nonché le relative azioni di supporto contabile e gestionale. VISTI gli esiti delle riunioni di verifica dell'attuazione del Piano di rientro, da ultimo della riunione del 28 ottobre e del 12 novembre 2014 con particolare riferimento all'adozione dei Programmi operativi ; VISTO il Patto per la salute di cui all'intesa Stato-Regioni del lo luglio 2014 (Rep. n. 82/CSR) ed, in particolare l'articolo 12 di detta Intesa; VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (in particolare, l'articolo 1, commi da 569 a 572) che recepisce quanto disposto dal Patto per la salute di cui alla citata Intesa Stato-Regioni dello luglio 2014 (Rep. n. 82/CSR) statuendo che la nomina a Commissario ad acta per cui è deliberazione è incompatibile con qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento; VISTA la nota prot. n.298/ucl397 del 20 marzo 2015 con la quale il Ministero dell'economia e delle Finanze ha trasmesso alla Regione Calabria la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del con la quale è stato nominato l'ing. Massimo Scura quale Commissario ad acta per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, e successive modificazioni; VISTA la medesima Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data con la quale è stato nominato il Dott. Andrea Urbani sub Commissario unico nell'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del SSR della regione Calabria con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale; 2

3 RILEVATO che con la anzidetta Deliberazione è stato assegnato al Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro l'incarico prioritario di adottare e ed attuare i Programmi operativi e gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termìni indicati dai Tavoli tecnici di verifica, nell'ambito della cornice normativa vigente, con particolare riferimento alle seguenti azioni ed interventi prioritari: 1) adozione del provvedimento di riassetto della rete ospedaliera, coerentemente con il Regolamento sugli standard ospedalieri di cui all'intesa Stato-Regioni del 5 agosto'2014 e con i pareri resi dai Ministeri affiancanti, nonché con le indicazioni formulate dai Tavoli tecnici di verifica; 2) monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla programmazione sanitaria regionale; 3) adozione del provvedimento di riassetto della rete dell'emergenza urgenza secondo quanto previsto dalla,normativa vigente; 4) adozione del provvedimento di riassetto della rete di assistenza territoriale, in coerenza con quanto specificatamente previsto dal Patto per la salute ; 5) razionalizzazione e contenimento della spesa per il personale; 6) razionalizzazione e contenimento della spesa per l'acquisto di beni e servizi; 7) interventi sulla spesa farmaceutica convenzionata Cl ospedaliera al fine di garantire il rispetto dei vigenti tetti di, spesa previsti dalla normativa nazionale; 8) definizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati e dei tetti di spesa delle relative prestazioni, con l'attivazione, in caso di mancata stipulazione del contratto, di quanto prescritto dall'articolo 8-quinquies> comma 2- quìnquies, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto disposto dall'art. 15, comma 17, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012; 9) completamento del riassetto della rete laboratoristica e di assistenza specialistica ambulatoriale; lo) attuazione della normativa statale in materia di autorizzazioni e accreditamenti istituzionali, mediante adeguamento della vigente normativa regionale; Il) interventi sulla spesa relativa alla medicina di base; 12)adozione dei provvedimenti necessari alla regolarizzazione degli interventi di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti; 13)rimozione, ai sensi di quanto previsto dall'art. 2, comma 80, della legge n. 191 del 2009, dei provvedimenti, anche legislativi, adottati dagli organi regionali e i provvedimenti aziendali che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro e dei successivi Programmi operativi, nonché in contrasto con la normativa vigente e con i pareri e le valutazioni espressi dai Tavoli tecnici di verifica e dai Ministeri affiancanti; 14)tempestivo trasferimento delle risorse destinate al SSR da parte del bilancio regionale; 15) conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all'asp di Reggio Calabria; 16)puntuale riconduzione dei tempi di pagamento dei fornitori ai tempi della direttiva europea /UE del 2011, recepita con decreto legislativo n. 192 del 2012; PREMESSO CHE la Regione Calabria, nella formulazione del programma operativo (ai sensi dell'art. 15, comma 20, DL 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni nella L. 7 agosto 2012, n. 135), ha previsto nel programma 13 "Reti assistenziali per intensità di cure", l'individuazione dei presidi secondo il modello Hub e Spoke e secondo la logica dell'intensità delle cure (rete ictus, trauma, trapianti, etc); TENUTO CONTO che tra le azioni previste è indicata l'approvazione del "documento costitutivo" delle reti, tra le quali la rete trapianti, al fine di prevedere una rigorosa organizzazione hub e spoke e regole di 3

4 organizzazione chiare, definite in collaborazione con i clinici e rese poi vincolanti con un adeguato livello di fonnalizzazione; PRESO ATTO CHE, con DGR n.70 del 13 febbraio 2006, è stato definito il modello organizzativo per le attività di donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule, secondo quanto disposto dalla legge n. 91/99; RITENUTO, pertanto, di dover procedere all'approvazione della Rete Trapianti, al fine di migliorare l'organizzazione e la qualità dei servizi su tutto il territorio regionale, secondo i principi della "clinical govemance", per favorire l'espressione dell'eccellenza clinica; DATO ATTO che il presente provvedimento è stato redatto materialmente dal Dirigente di Settore; DECRETA Per le motivazioni di cui in premessa, che qui si intendono riportate quale parte integrante e sostanziale: DI APPROVARE" La Rete Trapianti Calabrese Hub e Spoke", che si allega, quale parte integrante, al presente provvedimento; DI FARE OBBLIGO ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedahere di dare la massima diffusione al predetto documento, di attuare quanto in esso contenuto secondo le indicazioni e la tempistica indicata e di provvedere al monitoraggio di attuazione; DI STABILIRE che venga effettuato dal Dipartimento Tutela della Salute il monitoraggio semestrale sull' attuazione delle azioni a carico delle Aziende Ospedali ere e Sanitarie Provinciali, previste nel presente provvedimento;'. DI PRECISARE che l'attuazione delle reti sarà obiettivo prioritario dei Commissari/Direttori Generali delle Aziende Ospedali ere e Sanitarie Provinciali; DI TRASMETTERE il presente decreto, ai sensi dell'art. 3 comma 1 dell'accordo del Piano di rientro, ai Ministeri competenti; DI DARE MANDATO alla Struttura Commissariale per la trasmissione del presente decreto al Dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute ed agli interessati; DI DARE MANDATO al Dirigente generale per la pubblicazione sul BURC telematico e sul sito web del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Il Di~en~,~~ Settore Dott.J/tr R./jSiilba Barone Il SU~bmitariO na drea rbani ( V ~. Il Commissario ad acta ID.lj) ~r..~i.mo Scura ~Q1:L~ 4

5 ALLEGATO AL DCA N. DEL Rete trapianti

6 Sommario 1 Il sistema organizzativo dei trapianti in Calabri.a 1.1 Premessa 2 Introduzione 3 Struttura organizzativa 3.1 Livello di Coordinamento Regionale 3.2 Centro Regionale Trapianti 3.3 Centro Trapianti di Rene 3.4 Trapianti di fegato 3.5 Livello di Coordinamento Ospedaliero 4 Attività di procurement e di trapianto da GENNAIO 2008 al31 DICEMBRE Valutazione di qualità dell'attività di trapianto 6 Laboratorio di Tipizzazione Tissutale HLA 7 Trapianti di cellule staminali e terapia cellulare 7.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni 7.2 L'attività nell'anno La collezione di cellule staminali, l'ambulatorio e Day - Hospital 7.4 Il Laboratorio di manipolazione cellulare 7.5 Il laboratorio di Biologia Molecolare 8 Banca Occhi Calabria 9 Calabria Coord Blood Bank: Banca Cellule Staminali Cordonali 9.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni 10 Prossime azioni da svolgere 11 Monitoraggio

7 1 Il SISTEMA ORGANIZZATIVO DEI TRAPIANTI IN CALABRIA 1.1 Premessa Negli ultimi anni il trapianto di organi è diventato in tutto il mondo una pratica frequente ed in costante aumento che procura ogni anno immensi benefici a migliaia di pazienti. Oggi è la cura più efficace in termini di costi per l'insufficienza renale cronica in. fase uremica, ed è l'unica terapia esistente per insufficienze terminali di organi quali cuore, fegato e polmone e per patojogie tissutali (ad es. cornea). Gli eccellenti risultati dei trapianti, in termini di qualità e di anni di vita guadagnati, hanno moltiplicato le indicazioni di questo tipo di terapia. Le procedure di trapianto continuano a perfezionarsi e in futuro potranno certamente offrire in campo medico un trattamento per tante altre necessità finora insoddisfatte. Il trapianto è il prodotto di un'organizzazione che, coinvolgendo più figure professionali e di discipline diverse, inizia in rianimazione con l'identificazione del potenziale donatore e si conclude con il trapianto degli organi prelevati. Esso, oltre ad essere una reale necessità terapeutica per tutti i pazienti che sono in lista d'attesa di un organo, rappresenta la conclusione di un lungo e impegnativo lavoro di molti operatori sanitari di unità diverse. Un'organizzazione efficiente, insieme alle stesura di specifiche Procedure Operative condivise da tutti gli operatori coinvolti, è fondamentale per il corretto svolgimento del processo donazione-prelievo-trapianto. Tale processo è coordinato interamente dal Centro Regionale per i Trapianti che garantisce a tutte le sue fasi la corretta applicazione delle procedure in uso indispensabili a soddisfare criteri di qualità, sicurezza, tracciabilità, trasparenza e pari opportunità. In Italia l'attività trapiantologica è regolamentata dalla legge n. 91 del r Aprile 1999 che disciplina il prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto da soggetto di cui sia stata accertata la morte con criteri neurologici. I tessuti vengono processati, conservati e distribuiti per trapianto dalle banche dei tessuti, strutture sanitarie pubbliche senza scopo di lucro (art. 15 della legge 91/1999). Infatti, a differenza dei trapianti d'organo che devono essere effettuati entro poche ore dal prelievo, i tessuti possono essere conservati per un periodo di tempo maggiore. La Legge n. 91/99, inoltre, definiva l'organizzazione della rete trapiantologica nazionale in: Rete Nazionale (Centro Nazionale Trapianti); Rete Interregionale (Centri Inter-Regionali NITp, AIRT e OCST); Rete Regionale (Centri Regionali Trapianti); Rete Locale (Coordinatori Locali). Oggi, alla luce delle sopraggiunte modifiche legislative, l'organizzazione nazionale prevede: Rete Nazionale (Centro Nazionale Trapianti); Centro Nazionale Trapianti Operativo (CNTO); Rete Regionale (Centri Regionali Trapianti); Rete Locale (Coordinatori Ospedalieri). 2 INTRODUZIONE Il Centro Regionale Trapianti Calabria (istituito con DGR n 70 del 13 Febbraio 2006) per lo svolgimento dei compiti istituzionali e per assicurare il necessario raccordo con gli organi regionali, ha sede presso il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie che rappresenta il livello istituzionale di riferimento, mentre dal punto di vista operativo, data la necessità del funzionamento in H24, è attualmente attivo presso l'azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. Annualmente il Dipartimento Tutela della Salute prowederà a stabilire l'allocazione del centro operativo. Le funzioni del Centro Regionale per i Trapianti (CRT), riportate dalla stessa DGR, sono quelle previste dall'art. lo della legge 91 del 1999 e dalle Linee Guida emanate dal Centro Nazionale Trapianti, approvate dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 21 marzo 2002 e recepite dalla Regione Calabria con DGR n 107 del 19 Febbraio Le suddette Linee Guida sono finalizzate ad uniformare le attività di coordinamento dei Centri Regionali per i Trapianti relativamente al reperimento di organi e tessuti in ambito nazionale (artt. 8, lo, 11, 12 della Legge n 91 del 1 Aprile 1999). In esse viene, inoltre, precisato

8 che le funzioni assegnate al Centro Regionale per i Trapianti sono riconducibili ad una struttura assistenziale complessa con caratteristiche operative e gestionali uniche nel Servizio Sanitario Nazionale che interagisce con le unità operative e le strutture sanitarie assistenziali del territorio regionale che svolgono attività di donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule, nei confronti delle quali il Centro Regionale Trapianti svolge non soltanto compiti di coordinamento, ma anche di indirizzo e monitoraggio. Il Centro Regionale Trapianti gestisce, tra l'altro, le liste d'attesa per trapianto di rene (DGR n 70.. del 13 Febbraio 2006) e per trapianto di fegato (DPGR-CA n. 118 del 2 'AGO 2013 ) ed è, quindi, responsabile.. dell'inserimento e del mantenimento in lista dei pazienti idonei al trapianto e dell'assegnàzione, secondo algoritmi predefiniti, di reni e fegati prelevati in Calabria su riceventi iscritti in tali liste nel rispetto della regolamentazione nazionale e regionale vigente. 3 STRunURA ORGANIZZATIVA 3.1 LIVElLO DI COORDINAMENTO REGIONALE 3.2 CENTROREGIONALETRAPIANTI Il CRT Calabria è stato istituito con DGR n. 70 del 13 FEB 2006 con sede istituzionale a Catanzaro presso il Dipartimento Regionale Tutela della Salute e con sede operativa presso l'azienda Ospedali.era di Reggio Calabria per la necessaria operatività in H24 per 365 giorni l'anno. Il Centro Regionale Trapianti è responsabile di importanti funzioni nell'ambito dell'attività donazione-prelievo-trapianto,tra le quali quelle di: a) gestire all'interno della propria Regione le liste d'attesa ed i rapporti con i centri ospedalieri HUB e SPOKE; b) coordinare le attività di prelievo ed i rapporti con i reparti di rianimazione operativi in regione; c) controllare l'esecuzione dei test immunologici necessari per la compatibilità e per l'allocazione di organi e tessuti; d) assegnare gli organi in eccedenza al CNT Operativo prendendo rapporti con quest'ultimo; e) coordinare e organizzare il trasporto di materiale biologico, organi, tessuti ed equipes sanitarie dal reparto di rianimazione in cui è presente il donatore al polo presso cui sarà eseguito il trapianto; f) curare i rapporti con le autorità sanitarie e le associazioni di volontariato; g) gestire i rapporti in H24 con gli esperti (Second Opinion) del Centro Nazionale Trapianti per le problematiche infettivologiche, anatomopatologiche e medico legali riscontrate nel corso della diagnosi di morte. h) Predisporre procedure, regolamenti e linee guida che disciplinano l'attività della rete regionale secondo criteri di qualità, sicurezza, tracciabilità, trasparenza e pari opportunità. Il CRT Calabria ha ottenuto, infatti: a) l'accreditamento istituzionale del Centro Nazionale Trapianti a seguito di AUDIT nazionale del 15 e 16 giugno 2009; b) la certificazione di qualità secondo il sistema ISO 9001/2008 rilasciata dall'ente certificatore KIWA CERMET a seguito di verifica ispettiva del 9 e 10 Dicembre A supporto delle attività del CRT Calabria ed in relazione alle disposizioni dell'art. 11, comma 2, della legge 91/99,iI Centro Regionale Trapianti per lo svolgimento delle proprie funzioni, per come previsto dalla DGR n. 70/2006, è coadiuvato dal Comitato Tecnico Regionale per i Trapianti, da ricostituire con Decreto del Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria in sostituzione del decreto n del 1 AGO 2014.

9 3.3 CENTRO TRAPIANTI DI RENE Il Centro Trapianti di Rene della Calabria, nel rispetto di quanto previsto dal DPGR n. 170 del 9 OD 2012, è oggi autorizzato a trapiantare su due Poli attivi presso le Aziende Ospedaliere di Reggio Calabria e Cosenza per cui, fatti salvi. i programmi nazionali (urgenze - PNI) o eventuali complicanze di carattere orga!1izzativo, i due reni prelevati dal donatore cadavere vengon.o assegnati dal Centro Regionale Trapianti.,. ai due pazienti più compatibili selezionati dalla lista d'attesa unica regionale per trapianto di rene ed inviati uno presso il Polo di Reggio Calabria e l'altro presso quello di Cosenza. Per la parte chirurgica e per l'assistenza al paziente nel pre e nel post-trapianto, il Polo di Reggio Calabria è gestito operativa mente in collaborazione tra l'uoc di Urologia e l'uoc di Nefrologia, mentre quello di Cosenza è gestito operativa mente in collaborazione tra l'uoc di Chirurgia epato-bilio-pancreatica e l'uoc di Nefrologia. Con decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria n del 23 APR 2014 sono stati autorizzati temporaneamente all'esecuzione degli interventi di trapianto di rene, in attesa dell'esito degli Audit da parte del Centro Nazionale Trapianti, operatori afferenti ai Poli di Trapianto delle Aziende Ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria. Gli operatori autorizzati come titolari sono uno a Cosenza ed uno a Reggio Calabria; gli altri sono tutti chirurghi in formazione. In caso di assenza del chirurgo autorizzato in uno dei due Poli, preventivamente comunicata al CRT, il trapianto dei due reni è generalmente garantito dal chirurgo dell'altro Polo. Se questo non è possibile, il CRT è obbligato ad offrire in eccedenza uno dei due reni al Centro Nazionale Trapianti Operativo (CNTO). Dal momento che: l'attività chirurgica di trapianto di rene in regione è attiva su due Poli (RC e CS); presso gli OO.RR. di Reggio Calabria ha sede l'unico Laboratorio di Tipizzazione Tissutale certificato cui fa riferimento il CRT per esecuzione HLA, Cross-Match ed Archivio Biologico, vi è la necessità di organizzare il trasferimento a Reggio Calabria e/o a Cosenza non solo dei pazienti selezionati per il trapianto ma anche dei campioni biologici, degli organi e dei tessuti prelevati nei diversi ospedali della regione. Calabria. Per l'attività di trapianto di rene da donatore vivente è, in atto, autorizzato soltanto il Polo di Reggio Per assicurare tempestive e corrette comunicazioni per la gestione dei pazienti in lista d'attesa per trapianto di rene tra le diverse Nefrologie e dialisi del territorio con i Poli di Trapianto ed il Centro Regionale Trapianti, sono stati individuati presso le Nefrologie e dialisi dei referenti di lista che garantiscono la qualità assistenziale dei dializzati candidati a ricevere un trapianto renale da donatore cadavere o vivente. In linea con le indicazioni del Centro Nazionale Trapianti, che raccomanda programmi di Certificazione per tutti gli operatori coinvolti nel processo donazione-prelievo-trapianto, si è ritenuto necessario regolamentare, qualificare e certificare il ruolo dei medici Referenti per il Trapianto Renale. A questo scopo è stato organizzato nel 2013 il primo corso Regionale per la formazione e la certificazione dei suddetti professionisti. 3.4 TRAPIANTI DI FEGATO Per il trapianto di fegato da donatore cadavere, in relazione alla popolazione residente ed al rapporto costo-beneficio, gli standard minimi di attività annuale richiesti dall'accordo conferenza Stato Regione del 14 febbraio 2002 non sono tali da consentire l'attivazione e l'autorizzazione di un nuovo centro trapianti sul territorio regionale.

10 Pertanto, per offrire una risposta assistenziale immediata ai pazienti affetti da epatopatia cronica in attesa di trapianto di fegato e per ridurre la mobilità passiva della Calabria, previo parere favorevole del Centro Nazionale Trapianti, è stata approvata con DPGR n. 118 del 2 Agosto 2013 la Convenzione tra Regione Calabria e Azienda Policlinico Umberto I di Roma per la realizzazione del programma di trapianto di fegato con la quale è stato avviato l'iter necessario per la gestione dei pazienti affetti da epatopatia cronica iscritti nella.iista d'attesa della Regione Calabria - in collaborazione operativa con la U.O.c. Chirurgia... Generale e Trapianti d'organo della succitata Azienda Policliniéo, Il suddetto DPGR regolamenta l'utilizzo.. degli organi prelevati da donatori cadaveri nei Presidi Ospedalieri della Regione Calab"ria, nel rispetto della regolamentazione nazionale e interregionale vigente in materia. Per la valutazione e l'inserimento dei pazienti in lista d'attesa per trapianto di fegato sono stati individuati con Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute n. 512 del 18 Giu 2014 i componenti del Gruppo Clinico Regionale del Programma per Trapianto di Fegato e le relative strutture di appartenenza a cui potranno fare riferimento i suddetti pazienti. Con lo stesso decreto è stata approvata anche la relativa Procedura Operativa. 3.5 LIVELLODI COORDINAMENTO OSPEDALI ERO La Rete Locale di cui si avvale il Centro Regionale Trapianti della Calabria per l'attivazione delle procedure finalizzate alle attività di procurement e prelievo di organi a scopo di trapianto terapeutico è generalmente costituita da medici rianimatori esperti (Coordinatori Ospedalieri per donazioni e prelievi) nel processo di identificazione e trattamento del potenziale donatore. I Coordinatori Ospedalieri previsti in ogni ospedale sede di prelievo svolgono i seguenti compiti: a) identificare, gestire e trattare il potenziale donatore fino alla certificazione di morte con criteri neurologici, che viene effettuata dal Collegio medico-legale per una durata non inferiore alle sei ore, ed all'eventuale prelievo degli organi; b) predisporre il programma annuale delle attività, da sottoporre alla valutazione della Direzione Generale della propria Azienda e del Coordinatore Regionale Trapianti; c) attivare attraverso la direzione medica di presidio il collegio per l'accertamento della morte nei casi previsti della normative vigenti in materia (legge 578/93 e DM 582/94), anche indipendentemente della donazione di organi e tessuti; d) predisporre l'invio del materiale biologico del donatore al laboratorio di tipizzazione tissutale; e) assicurare l'immediata comunicazione dei dati relativi al potenziale donatore al centro regionale trapianti; f) assicurare, su indicazione del CRT Calabria, il coordinamento di tutte le operazioni di prelievo e trasferimento di organi e tessuti; g) coordinare e trasmettere gli atti amministrativi relativi agli interventi di prelievo previsti dalle norme; h) compilare, in collaborazione con il proprio Coordinatore di Area e con la Direzione Medica di presidio, il Registro locale dei cerebrolesi deceduti, dei prelievi effettuati e delle cause di mancata effettuazione dei prelievi, nonché le schede inerenti al programma Garanzia di Qualità del processo di donazione; i) monito rizzare i decessi per individuare i potenziali donatori di tessuti e collaborare con i rianimatori ai colloqui con i loro familiari; j) partecipare in collaborazione con il referente del/' unità operativa di rianimazione alla elaborazione di un percorso assistenziale di donazione e trapianto; k) elaborare programmi per il reperimento di organi e tessuti;

11 I) svolgere attività di sensibilizzazione e consulenza nei confronti degli operatori sanitari della propria azienda sulle problematiche relative a donazione e trapianto in accordo con le linee programmatiche della Regione; m) curare i rapporti con le famiglie dei donatori, sia nel contesto della donazione che nei momenti successivi; ~) sviluppare relazioni organiche con i medici di medicina generale, allo scopo di sensibilizzare e informar~ correttamente sulle possibilità terapeutiche del trapianto é sul valore sociale della donazione; o) presentare annualmente, alla Direzione Generale dell'azienda e al Coordinatore Regionale per i Trapianti, una motivata relazione in merito alle attività svolte; p) individuare, nell'ambito del programma, i percorsi per assicurare l'ottimizzazione della logistica ospedaliera delle attività di prelievo e trapianto; q) organizzare attività di informazione, educazione sanitaria e di crescita culturale della comunità locale in tema di trapianti in collaborazione con le associazioni di volontariato, utilizzando materiali e modalità concordati con il Centro Regionale Trapianti; In Calabria le rianimazioni attive nella segnalazione dei potenziali donatori deceduti per lesioni cerebro vascolari acute sono quelle delle Aziende Ospedaliere di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria (sede sia di Coordinamento Ospedaliero che di Area) e dell'azienda Ospedaliera di Catanzaro Mater Domini (sede solo di Coordinamento Ospedaliero). A Catanzaro presso la rianimazione dell'ospedale Pugliese-Ciaccio opera un medico rianimatore che, oltre ad essere il Coordinatore Ospedaliero, è anche responsabile di Area per le rianimazioni di Catanzaro MD, Lamezia Terme e Vibo Valentia. Inoltre, in caso di assenza del Coordinatore Ospedaliero, altri tre medici della stessa rianimazione coadiuvati da un infermiere professionale che si interfaccia con il Centro Regionale Trapianti per l'inserimento dei dati su supporto informatico (GEDON), sono stati appositamente formati e sono in grado di gestire autonomamente il potenziale donatore. Il Coordinatore Ospedaliero e l'infermiere professionale, che fanno parte dell'ufficio di coordinamento con orario dedicato, svolgono regolarmente la loro attività professionale in Rianimazione. A Cosenza presso la rianimazione dell'ospedale Annunziata, oltre al Coordinatore di Area responsabile anche per le rianimazioni di Castrovillari, Cetraro e Rossano, opera un medico rianimatore e coordinatore ospedaliero, coadiuvato per le segnalazioni dei potenziali donatori da una biologa in servizio presso la Banca Occhi che dalla sala medici della Rianimazione si interfaccia con il Centro Regionale Trapianti per l'inserimento dei dati su supporto informatico (GEDON). A Reggio Calabria presso la rianimazione degli OO.RR. opera un medico rianimatore che oltre ad essere il Coordinatore Ospedaliero, è anche responsabile di Area per le rianimazioni di Polistena e Locri. 4 ATTIVITÀ di PROCUREMENT e TRAPIANTO di ORGANI e TESSUTI dal 1 0 GENNAIO 2008 al 31 DICEMBRE 2014 DATI RELA T/VI AL PROCUREMENT DI ORGANI: A.O. COSENZA CETRARO 2 1 1

12 CASTROVI LLARI ROSSANO l l A.O. CATANZARO Pugliese - Ciaccio A.O.U. CATANZARO M.D LAMEZIA TERME l VIBO VALEN:rIA CROTONE REGGIO CALABRIA LOCRI POLISTENA DATI RELATIVI AL TRAPIANTO di RENE: POLI TX TX DA CADAVERE TX DA VIVENTE COSENZA 89 POLO NON AUTORIZZA TG REGGIO CALABRIA DATI RELATIVI A PROCUREMENT e TRAPIANTO di TESSUTI (CORNEE): OSPEDALE PRELI EVI TRAPIANTI COSENZA CETRARO CASTROVI LLARI ROSSANO CATANZARO Az. Osp. Pugliese - Ciaccio CATANZARO A.O.U Mater Domini LAMEZIA TERME 4 VIBO VALENTIA 14 CROTONE OO.RR. REGGIO CALABRIA LOCRI 4 7 POLISTENA VALUTAZIONE DI QUALITÀ DELL'ATTIVITÀ DI TRAPIANTO Il Centro Trapianti della Regione è operativo sui due poli di Reggio Calabria e Cosenza, presso i quali operano professionisti attualmente autorizzati, e che pertanto è opportuno mantenere attivi per fare tesoro delle competenze acquisite e della possibilità di formare altri professionisti. Per quanto riguarda, invece, l'attività di trapianto di rene da donatore vivente è, in atto, autorizzato solo il Polo di Reggio Calabria.

13 In Calabria l'attività di donazione e trapianto è ancora fortemente condizionata sia dalla insufficiente segnalazione di potenziali donatori da parte delle rianimazioni che dall'alto tasso di opposizioni da parte dei loro familiari dovuto ad una non corretta informazione di base. 6 LABORATORIO DI TIPIZZAZIONE TISSUTALE HLA Il Centro Regionale Trapianti si avvale dell'unico Laboratorio di Tipizzazione Tissutale certificato, EFI,che è quello attivo p'resso l'azienda Ospedaliera B.M.M. di Reggio Calabria. Tale l'aboratorio, nell'ambito dei programmi regionali 'di trapianto, esegue indagini quali 'tipizzazione HLA, cross-match pre-trapianto tra i sieri di donatori e riceventi, ricerca anticorpi anti HLA nel siero dei pazienti in attesa di trapianto ed è depositario dell'archivio biologico regionale dei sieri di donatori e riceventi di organi. Il Centro Nazionale Trapianti presiede al controllo di qualità periodico del suddetto laboratorio. 7 TRAPIANTI DI CELLULESTAMINALI E TERAPIA CelLULARE 7.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni Il Centro Unico Regionale Trapianti Cellule Staminali e Terapie Cellulari "Alberto Neri" CTMO è stato istituito con deliberazione del Consiglio Regionale del 22 febbraio 1999, n 344. Nel documento, la mission del CTMO veniva identificata nella ricerca nel campo delle emopatie, della patologia tumorale e dell'immunoterapia. La deliberazione della Giunta Regionale del 18 maggio 2004, n 339 individuava il CTMO dell'azienda Ospedaliera B.M.M. di Reggio Calabria come unico centro autorizzato alle attività di trapianto, ingegneria dei tessuti e terapia cellulare, nonché quelle di prelievo, manipolazione, conservazione di cellule staminali autologhe e allogeniche da sangue midollare, periferico e placentare. La Legge regionale 19 marzo 2004, n 11 - Piano Regionale per la Salute individuava il CTMO nella rete di eccellenza, di alta specializzazione e di ricerca, in base al fatto che in tale Centro si svolgono attività con competenze avanzate sia sul versante clinico assistenziale che dal punto di vista scientifico e faceva riferimento agli accreditamenti nazionali ed internazionali che il CTMO già vantava per le attività di trapianto delle cellule Staminali Emopoietiche (CSE): GITMO, /BMDR, EBMT. Nel 2007 il Centro ha ottenuto il primo accreditamento / riconfermato nel 2013 con un nuovo livello definito / Nel 2014, come richiesto dalla normativa vigente, ha raggiunto l'accreditamento internazionale interpares JAClE (Joint Accreditation Committee-/5CT & EBMT) e istituzionale CNT/CN L'attività nell'anno 2013 Unità Clinica - L'attività trapiantologica ha confermato un numero di trapianti (88) ormai consolidato negli anni (v. tabella 1). Va ricordato che l'attività trapiantologica e gli indicatori di performance vanno calcolati su una attività lavorativa effettiva di 11 mesi poiché l'unità di degenza viene chiusa per 4 settimane l'anno per la consueta e improcrastinabile manutenzione del Centro necessaria per la conservazione degli standard di sicurezza. Tab,l TIPO ' ALLOGENICI Related Aploidentici

14 TIPO Unrelated Related Out-Patient 2 2 O O O Totale Allogenici In-Patient AUTOLOGHI Out-Patient Totale Autologhi TOTALE TRAPIANTI la Collezione di cellule staminali, l'ambulatorio e il Day-Hospital L'ambulatorio e il Day Hospital hanno registrato oltre 3300 accessi per la sola gestione dei pazienti trapiantati o da avviare al trapianto. Sono state effettuate 174 procedure' di collezione aferetica, 202 Fotaferesi Extracorporea, 6 espianti e 3 linfocitoaferesi. Il programma di trapianto di cellule staminali ematopoietiche e midollo osseo ha consentito l'esecuzione di trapianto autologo da donatore familiare o non-familiare o da donatore familiare aploidentico. L'ambulatorio, ha eseguito visite ematologiche per la diagnosi e il trattamento delle neoplasie ematologiche sottoposte a trapianto di midollo osseo e procedure diagnostiche invasive quali biopsie osteomidollari ed aspirati midollari. In regime di Day-Hospital sono stati trattati pazienti affetti da leucemie acute mieloidi e linfoidi, Mieloma Multiplo e Linfomi per completamento diagnostico, chemioterapia di consolidamento, chemioterapia di mobilizzazione delle cellule staminali periferiche e trattamento delle complicanze post trapianto (infettive ed immunologiche) laboratorio di manipolazione cellulare Sede della produzione dei prodotti cellulari destinati ad impiego trapiantologico, il laboratorio è responsabile di sicurezza e qualità dei prodotti cellulari attraverso: 1) il doppio controllo per singola procedura da almeno due operatori; 2) il divieto di lavorazione contemporanea di prodotti di donazioni differenti al fine di ridurre il rischio di scambio dei prodotti; 3) la distribuzione dei carichi di lavoro e del personale in funzione delle attività del laboratorio. Presso il Laboratorio si accettano prodotti di donazione di differente origine: cellule staminali adulte periferiche e midollari e raccolte linfocitarie. In generale, i prodotti cellulari seguono due vie: a) manipolazione minima e utilizzo a fresco; b) manipolazione minima e stoccaggio/criopreservazione. Indipendentemente dalla destinazione, tutti i prodotti cellulari vengono lavorati nel rispetto delle normative che salvaguardano qualità e sicurezza attraverso: a) sistema di tracciabilità di tutte le attività in ogni fase della lavorazione; sistema di verifica e controllo della contaminazione microbica durante il processo di produzione e rilascio dei prodotti cellulari; b) sistema di verifica di sicurezza e qualità con riferimento ai parametri biologici previsti dalle linee guida internazionali (vitalità, staminalità e potenza clonogenica);

15 c) sistema di controllo della documentazione e modulistica alla distribuzione dei prodotti cellulari. 7.5 Il laboratorio di Biologia Molecolare Le indagini molecolari eseguite, oltre , hanno riguardato: A) l'area di sorveglianza del rischio infettivo mediato da patogeni ad elevata mortalità e co-morbilità.. nei pazienti trapiantati B) la tipizzazione molecolare delle emopatie all'esordio; C} il monitoraggio della malattia minima resid~a nei pazienti sottoposti a chemioterap(e e/o terapie cellulari di trapianto è un consolidato marcatore surrogato di MRD nel paziente HSCT. Presso il laboratorio CTMO, il chimerismo ematologico è eseguito mediante esame semiquantitativo; D) la determinazione dei livelli di espressione genica dei mediatori immuni coinvolti nelle reazioni correlate al trapianto (Graft vs Host Disease acuta e cronica, malattie autoimmuni post-trapianto). 8 BANCA OCCHI CALABRIA La Banca Occhi Calabria è stata istituita dalla Regione Calabria (con atto deliberativo n 6919 del 1/12/1996) presso l'u.o. di Oculistica dell'azienda Ospedaliera di Cosenza. Alla luce della normativa nazionale vigente (art. 2,3,4 della legge 301/93) e dell'art. 15 della legge 91/99, la Banca ha il compito di valutare, conservare e distribuire i tessuti corneali a scopo di trapianto prelevati nella Regione Calabria e certificare la loro idoneità e sicurezza. È membro della European Eye Bank Association (EEBA) e della Società Italiana Banche Occhi (SIBO). Dal 2004, in collaborazione con l'u.o. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. dell'annunziata, ha attivato un programma di donazione di placenta per offrire la disponibilità di frammenti di Membrana amniotica alle strutture ospedaliere ed ai pazienti della regione. La Banca Occhi Calabria ha superato con ottimi risultati quattro Audit del Centro Nazionale Trapianti (anno 2006/2008/2012/2014) ricevendo quindi la certificazione per le seguenti attività: raccolta di tessuto oculare processazione e deposito di tessuto oculare; distribuzione di tessuto oculare; raccolta e processazione della placenta; distribuzione di membrana amniotica. La Banca Occhi Calabria lavora in stretta collaborazione con il Centro Regionale Trapianti, il coordinamento ospedaliero del P.O. Annunziata e le altre strutture ospedaliere della Regione Calabria, allo scopo di favorire e regolamentare le attività di donazione e trapianto di cornee. La presenza della Banca, garantisce a tutte le UU.OO. di Oculistica della Regione Calabria la disponibilità di tessuti corneali idonei al trapianto, favorendo la riduzione della emigrazione sanitaria verso altre Regioni. In mancanza di tessuti corneali disponibili in regione, una convenzione con altre Banche degli Occhi distribuite sul territorio nazionale permette di richiedere i tessuti corneali necessari. La Banca Occhi Calabria collabora con le Associazioni di Volontariato del settore ed organizza numerose attività sul territorio a favore della diffusione della cultura della donazione. 9 CALABRIA CORO BlOOD BANK: BANCA CElLULE STAMINALI CORDONALI \'

16 9.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni La Banca del Cordone Ombelicale della Regione Calabria, denominata Calabria Card Blood Bank (Calabria CBB), si occupa della raccolta, caratterizzazione, manipolazione cellulare e rilascio delle unità cordonali, ai sensi della L. 19/2005 e del DM 18/11/2009. Il sangue del cordone ombelicale. nei neonati a termine contiene un numero elevato di cellule. staminali emopoietiche, le stesse cellule presenti nel midollo ~sseo e 'che sono uhli per trapianto poiché capaci di dare origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il sangue cordonale.,rappresenta, per.ciò, una valida alternativa al midollo osseo per il trapianto da donatore non consanguineo nell'adulto e nel bambino (allogenico-solidaristico e dedicato per familiari a rischio). In Italia, le cellule cordonali donate dalle mamme e raccolte subito dopo il parto presso i Punti Nascita Regionali (denominati Centri di Raccolta), vengono conservate presso le banche pubbliche riconosciute dal Centro Nazionale Sangue (CNS) e Centro Nazionale Trapianti (CNT) del Ministero della Salute. 2004: Istituzione della Banca del Cordone Ombelicale della Regione Calabria - DGR n 339 del MAG : Start-up della Calabria CBB per l'attività di raccolta, validazione, processazione, conservazione e rilascio di cellule staminali cordonali. 2007: La Calabria CBB entra a far parte della rete nazionale ITCBN (Italian Cord Blood Network) istituita ai sensi del D.Lgs 18/11/2009 e costituita da 19 Banche di cordone ombelicale attive sul territorio nazionale e autorizzate dal CNT/CNS (Centro Nazionale Trapianti/Centro Nazionale Sangue). 2007: Certificazione di qualità ISO 9001:2008 ottenuta nel 2007 e rinnovata annualmente, dopo opportuna verifica ispettiva (ultima verifica 6/8/2014). 2009: Le biobanche, tra cui la Calabria CBB, rientrano negli Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale strategici e prioritari tanto da includere la raccolta del sangue cordonale nei LEA (Accordo Stato Regioni n 57 del 25/03/ punto 5.1). 2009: Vista la conformità agli Standard IBMDR e alla normativa vigente, la Calabria CBB ha ottenuto l'autorizzazione dal CNS e CNT all'inserimento dati delle unità cordonali idonee al trapianto nel Registro IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry) visibile a tutti i Centri Trapianto mondiali. 2010: Inizia attività di rilascio di unità cordonali ad uso trapiantologico a Centri Trapianto Internazionali. Dal 2010 al 2014 la Calabria CBB ha ricevuto n 128 richieste di unità cordonali, di cui n 19 rilasciate per pazienti italiani e stranieri (vedi allegato 2). 2011: Attestato di conformità rilasciato dal National Marrow Donor Program per l'invio delle unità cordonali negli Stati Uniti, in accordo con il Protocollo IND (Investigational New Drug). 2013: Trasferimento dell'attività della Calabria CBB presso l'uoc Servizio di Medicina Immunotrasfusionale della A.O. "B.M.M." di Reggio Calabria ed inserimento nell'atto Aziendale con Delibera n 652 del 30/6/ : Attestato di accreditamento Ministeriale rilasciato dal CNT e CNS.

17 GL! ATTORI OH NETWORK DElLA CALABRIA CORO BLOOD BANi( L'attività della Calabria CBB si distingue per il network di collaborazione creato sull'intero territorio regionale e che coinvolge differenti servizi sanitari multidisciplinari e multispecialistici e servizi parasanitari (ginecologi, personale ostetrico e infermieristico, medici trasfusionisti, pediatri e neonatologi, personale di laboratorio, associazioni di volontar'iato): ATTORE RUOLO AMBITO TERRITORIALE Centri di Raccolta: UO di Ostefricia e Valutazione idoneità madre Intera Regione (AO/ASP/Case di Ginecologia (vedi Allegato 1) Raccolta sangue cordonale cura) Servizi di Medicina Immunotrasfusionale Validazione emocomponente Intera Regione (AO/ ASP) (STR/SIT) sangue cordonale Esecuzione test infettivo logici di legge Controllo a 6/12 mesi dopo il parto Laboratorio di Tipizzazione Tissutale Caratterizzazione HLA AO Bianchi Melacrino Morelli, RC Laboratorio di Microbiologia-Virologia, Test idoneità AO Bianchi Melacrino Morelli, RC Laboratorio Patologia Generale - Settore emocromi UO Pediatria e Neonatologia Valutazione neonato Intera Regione (AO/ASP/ Case di cura) Pediatri di base Controllo a 6/12 mesi dopo il Intera Regione parto Associazioni di volontariato Supporto attività Intera Regione Trasporto unità cordonali RESOCONTO ATTIVITÀ CALABRIA CORO BlOOD BANK Dall'inizio dell'attività (gennaio 2006) sono state raccolte 7359 unità di SCO di cui 904 Bancate. Tabella Resoconto attività (dati aggiornati al 30/06/2014) I UNITÀ SCO semestre TOTALE 2014 TOTALE UNITÀ RACCOLTE TOTALE UNITÀ BANCATE TOTALE UNITÀ RILASCIATE PERCENTUALE 12,30 13,88 13,78 15,83 13,61 8,98 media 7,06% 13,05% BANKING % % % % % % 11,85% 12,26% (la percentuale media nazionale di bancaggio è pari ail'8%).

18 OBiETTIVI e INDICATORI La Calabria CBB si propone di incrementare il numero di unità sia raccolte che bancate, attuando azioni di potenzia mento e incentivazione per le attività svolte presso i Centri di Raccolta e attraverso il miglioramento e approfondimento della comunicazione e informazione alle mamme, agendo in modo più capillare sul territorio. Per il monitoraggio delle attività e dei risùltati connessi, si prendano come riferimento i seguenti indicatori: Indicatori di processo: - Rapporto tra n adesioni alla donazione e n raccolte eseguite. - Rapporto tra n unità cordonali raccolte e n totale parti/anno per Centro di Raccolta. - Rapporto tra n unità cordonali raccolte e n unità cordonali bancate. - N" non conformità di processo. RISULTATI ADESI I Centri di raccolta (CR), come da Procedure condivise con i Direttori di UOC di "Ostetricia e Ginecologia" e referenti medici ed ostetrici dei CR, dovranno raggiungere i seguenti risultati: CR con n parti/anno tra i 500 e 1000: ;::10% di raccolte rispetto al numero dei parti CR con n parti/anno superiori a 1000: ;::8% di raccolte rispetto.al numero dei parti percentuale minima di unità cordonali bancate pari al 10% delle unità raccolte. Da tenere conto che ad oggi non è mai stata attivata una rete di trasporto codificata, nonostante la Delibera Regione Calabria 328 del 24/04/2008, che prevede la stipula di apposite convenzioni con le associazioni per il trasporto degli emocomponenti, incluso il sangue cordonale. In questi anni il trasporto è stato garantito da diverse Associazioni di volontariato. La soluzione più appropriata sarebbe includere il trasporto delle unità cordonali all'interno del trasporto degli emocomponenti, già codificato a livello regionale e tra le AO e ASP presenti sul territorio, essendo il sangue cordonale un emocomponente ed inserito nei LEA. \t

19 10 PROSSIME AZIONI DA SVOLGERE Istituzione dei Coordinamenti Regionali e di Area entro 30 giorni dall'approvazione della Rete. Il coordinamento regionale è costituito dal Dirigente del settore competente del Dipartimento Tutela della Salute e dai coordinatori degli Hub delle tre Aree territoriali (Nord, Centro, Sud). I coordinamenti di Area sono cdstituiti dai coordinatori dell'hub e degli Spoke. Tali coordinamenti saranno integrati con il Coordinamento regionale del 118 e dei Dea.. - Programmare gli AUDIT per i coordinamenti degli Hub e degli spoke al fine di un'analisi dell'intero processo di donazione per: a) conoscere la capacità teorica di donazione del singolo ospedale; b) identificare i punti critici nel processo della donazione; c) analizzare la causa di perdita dei potenziali donatori; d) identificare i fattori ospedalieri che ostacolano il processo. Infine, si rende necessario negli ospedali sede di HUB, come già realizzato a Catanzaro Pugliese, - affiancare al Coordinatore Ospedaliero due collaboratori che, opportunamente formati, collaboreranno con lo stesso nello svolgimento delle funzioni previste. I collaboratori, oltre che facilitare lo svolgimento delle funzioni di cui sopra, contribuiranno certamente con il loro impegno al miglioramento dei dati relativi alla identificazione dei potenziali donatori e, di conseguenza, all'incremento del numero dei donatori effettivi e dei trapianti. 11 MONITORAGGIO Il Dipartimento Tutela della Salute effettuerà trimestralmente il monitoraggio dello stato di attuazione della rete, attraverso la valutazione di appositi indicatori che saranno concordati con il gruppo di lavoro e con il sostegno del tavolo di governo del sistema e predisporrà la relazione per la struttura Commissariale.

20 REGIONE CALABRL\ Dipartimento Tutela della Salute Catanzaro, 30/06/2015 Settore n.3 "~\ttività Ospedaliera ed Emergenza-Urgenza" Referente per quanto comunicato Dott.'Ssa Rosalba Barone Prot. / siar. RELAZIONE DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA: RIORGANIZZAZIONE RETE DEI TRAPIANTI HUB E SPOKE. PROGRAMMA OPERATIVO P 13.1 APPROVAZIONE DOCUMENTO COSTITUTIVO. Con il presente Decreto del Commissario ad acta per il Piano di Rientro si ridefinisce l'organizzazione della rete Trapianti delb Regione Calabria, secondo la logica dell'intensità di cure delle reti assistenziali per come previsto nel punto 13 del Programma Operativo La rete Trapianti inoltre segue quanto disposto dalla legge n. 91/99, in particolare in ordine all'organizzazione della rete trapiantologica nazionale. Punto chiave della rete è il Centro Regionale Trapianti che, per lo svolgimento dei compiti istituzionali e per assicurare il necessario raccordo con tutte le strutture regionali, ha sede presso il Dipartimento Tutela della Salute che rappresenta il livello istituzionale di riferimento, mentre dal punto di vista operativo, data la necessità del funzionamento in H 24, attualmente è attivo presso l'azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. In Regione Calabria è attivo il programma di trapianto di rene con il Centro Trapianti di rene, attivo su due poli, presso le Aziende Ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria, mentre presso quest'ultima Azienda ha sede l'unico laboratorio di Tipizzazione Tissutale. Inoltre il polo chirurgico di Reggio Calabria è autorizzato per l'attività di trapianto di rene da donatore vivente. Il trapianto di fegato non attivabile, quale programma, nella Regione Calabria per mancanza degli standard minimi previsti, è garantito ai cittadini cabbresi attraverso una convenzione con l'azienda Policlinico Umberto I di Roma, che consente di trapiantare i pazienti in lista d'attesa nella Regione Calabria, con gli organi prelevati nella Regione stessa. Il centro Regionale Trapianti si avvale dei coordinamenti ospedalieri, rappresentati da medici rianimatori esperti per l'attività di procurement e prelievo di organi a scopo di trapianto. Della rete trapiantologica regionale fanno inoltre parte il "Centro Unico Regionale Trapianti Cellule Staminali e Terapie Cellulari" e b Banca delle Cellule Staminali cordonali presso l'azienda Ospedaliera di Reggio Calabria e la Banca Occhi presso l'azienda Ospedaliera di Cosenza. Dopo l'approvazione della rete si provvederà a costituire i coordinamenti regionale e d'area e la loro integrazione con il coordinamento regionale del 118 e dei DEA. Il D~::1-fJ,i Settore Dott tsa Kfsalba Barone Catanzaro - via Edmondo Btla'c1rel/i n. 30 ~tel: r.barone@regt'c1lit

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