CONSIGLIO NAZIONALE. DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI mandato Programma di attività dell area di delega
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1 CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Programma di attività dell area di delega Consigliere delegato: Consiglieri co-delegati: ENRICOMARIA GUERRA MASSIMO MELLACINA GIULIA PUSTERLA
2 Oggetto D.lgs. 231/2007, di recepimento della terza direttiva antiriciclaggio (Dir. 2005/60/CE) ed emanande disposizioni applicative: modifiche agli obblighi dei professionisti del settore giuridico-contabile e introduzione di nuovi adempimenti in capo agli Ordini professionali. Premessa La nuova disciplina antiriciclaggio è contenuta nel d.lgs. 21 novembre 2007, n. 231 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 dicembre 2007, n. 268, S.O.). Essa reca non poche novità per i professionisti del settore giuridico-contabile, avendo l adeguamento alla terza direttiva antiriciclaggio imposto la modifica di alcuni dei principali adempimenti posti a loro carico. Così, gli obblighi di identificazione, di registrazione e conservazione dei dati e di segnalazione delle operazioni sospette subiscono modifiche tali da aggravarne i contenuti, rendendone più oneroso l adempimento. Non solo. Diversamente dal passato, il legislatore coinvolge attivamente anche gli ordini professionali, chiamandoli in causa nell ambito della procedura di segnalazione e ponendo in capo agli stessi obblighi informativi e di adozione di misure di formazione del personale. Di seguito si riporta un quadro sintetico delle principali novità: modificazione sostanziale dei divieti di cui all art. 1 della legge 197/1991 (limitazioni all uso del contante e dei titoli al portatore) sostituzione dell obbligo di identificazione con quello di adeguata verifica della clientela innalzamento a euro della soglia oltre la quale scattano gli obblighi antiriciclaggio previsione sia di procedure semplificate sia di misure rafforzate per l adempimento dell obbligo di adeguata verifica della clientela adozione di un sistema di valutazione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo Pagina 2
3 possibilità di scelta tra archivio unico informatico e registro della clientela a fini antiriciclaggio inclusione dei reati di terrorismo anche internazionale tra quelli che danno luogo all obbligo di segnalazione delle operazioni sospette individuazione degli Ordini professionali quali possibili destinatari della segnalazione delle operazioni sospette da parte dei professionisti. Il decreto è entrato in vigore il 29 dicembre Tuttavia, non tutte le norme in esso contenute sono immediatamente applicabili, essendo espressamente prevista l emanazione di più provvedimenti attuativi. Per tale motivo il Ministero dell economia e delle finanze, con la circolare 19 dicembre 2007, prot , ha specificato che, come previsto dall art. 66, co. 1 del decreto, fino all adozione di detti provvedimenti attuativi restano in vigore, in quanto compatibili, le disposizioni emanate in attuazione della disciplina abrogata. Con particolare riferimento ai professionisti, si tratta: del d.m. 3 febbraio 2006 n. 141 delle relative istruzioni operative (provvedimento UIC 24 febbraio 2006). Obiettivi Breve periodo: 1. Valutazione preliminare circa l utilità complessiva della disciplina antiriciclaggio 2. Predisposizione di un documento di analisi dei principali adempimenti posti dalla legge a carico degli iscritti e degli ordini professionali (entro il 15 febbraio 2008) 3. Predisposizione di un fac-simile di informativa alla clientela sull art. 49 del decreto, in vigore dal 30 aprile Richiesta di chiarimenti ministeriali sulle norme del d.lgs. 231/2007 che coinvolgono gli ordini professionali 1 1 Sivedal?allegaton.1alprogetto. Pagina 3
4 5. Organizzazione di un tavolo interprofessionale con le categorie degli avvocati e dei notai per l analisi e la risoluzione delle problematiche comuni 6. Richiesta di eventuali modifiche alla normativa in sede di emanazione del T.U. in materia di antiriciclaggio (scadenza dei lavori della commissione Lettieri: giugno 2008) Medio-lungo periodo: 1. Svolgimento di un ruolo consultivo attivo, mediante partecipazione ai tavoli tecnici nella fase di emanazione dei regolamenti attuativi del d.lgs. 231/2007. Quest ultimo, infatti, impone la consultazione degli ordini professionali in relazione all emanazione delle disposizioni attuative in materia di obblighi di adeguata verifica della clientela (art. 19, co. 2), di modalità di registrazione dei dati (art. 38, co. 7) e di emanazione degli indicatori di anomalia ai fini dell individuazione delle operazioni sospette (art. 41, co. 2, lett. b) 2. Individuazione dei principali argomenti potenzialmente oggetto di concertazione con il Ministero della giustizia 3. Monitoraggio costante dell evoluzione della normativa e dei regolamenti di settore Organizzazione Ai fini del raggiungimento dei predetti obiettivi, dovrà procedersi alla costituzione di una Commissione di studio, all interno della quale saranno individuati il Presidente e il Segretario. Nell ambito della Commissione saranno costituiti diversi Gruppi di lavoro autonomi. I Consiglieri delegati, ovvero i componenti della Commissione specificatamente individuati dai Consiglieri delegati parteciperanno ai lavori delle Commissioni interprofessionali. La Commissione dovrà insediarsi entro il mese di febbraio Pagina 4
5 Il calendario delle riunioni della Commissione dovrà essere stilato nel corso della prima riunione. La Commissione dovrà svolgere un duplice ruolo: di tipo scientifico, finalizzato allo studio delle disposizioni e alla produzione di documenti di ausilio per i soggetti coinvolti (professionisti e ordini professionali); di supporto tecnico all attività politica del, eventualmente rivolta ad ottenere modificazioni dell attuale impianto normativo. In particolare, la Commissione dovrà: 1. analizzare la normativa, al fine di evidenziarne i principali punti di criticità, ma anche le eventuali opportunità di intervento per la categoria professionale; 2. produrre documenti volti a fornire un ausilio sia ai professionisti, sia agli ordini professionali, nell adempimento degli obblighi ad essi imposti dalla legge; 3. offrire il supporto tecnico necessario per l elaborazione delle proposte legislative che il CNDCEC intenderà formulare. Pagina 5
6 Allegato n. 1 Norme del d.lgs. 231/2007 che prevedono un coinvolgimento degli ordini professionali Art. 5 (Ministero dell economia e delle finanze) Co. 2. Prevede che il Presidente del Comitato di sicurezza finanziaria istituito dal MEF possa invitare anche rappresentanti dei consigli nazionali degli ordini professionali e delle associazioni private di categoria a partecipare alle riunioni del Comitato medesimo per acquisire elementi informativi e pareri. Co. 3, lett. b). Entro il 30 marzo di ogni anno gli Ordini professionali forniscono al MEF i dati statistici e le informazioni sulle attività rispettivamente svolte, nell anno solare precedente, nell ambito delle funzioni di vigilanza e controllo. I dati statistici riguardano quanto meno il numero di segnalazioni di operazioni sospette inviate all UIF e il seguito dato a tali segnalazioni, il numero di casi investigati, di persone perseguite, di persone condannate per reati di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo e gli importi dei beni congelati, sequestrati o confiscati, ai sensi del d.lgs. 109/2007. Art. 8, co. 1 (Amministrazioni interessate, ordini professionali e forze di polizia) Assegna ai collegi e agli ordini professionali funzioni di promozione e di controllo dell osservanza degli obblighi antiriciclaggio da parte dei professionisti destinatari degli obblighi del decreto. La stessa norma attribuisce al Ministero della giustizia poteri di alta vigilanza sui menzionati collegi e ordini professionali competenti, in relazione ai compiti ad essi assegnati. Art. 9, co. 6 (Scambio di informazioni e collaborazione tra Autorità e forze di polizia) Pone in capo agli ordini professionali l obbligo di informare la UIF delle ipotesi di omissione delle segnalazioni di operazioni sospette e di ogni fatto che potrebbe essere correlato a riciclaggio o finanziamento del terrorismo, rilevate nei confronti dei professionisti. Segreto d ufficio: le informazioni e i dati in possesso degli Ordini Professionali in ragione Pagina 6
7 del nuovo ruolo assegnato sono coperte dal segreto d ufficio, che può essere opposto anche alla p.a., essendo fatti salvi esclusivamente i casi di comunicazione espressamente previsti dalla legislazione vigente, nonché le ipotesi in cui le informazioni sono richieste dall autorità giudiziaria per le indagini o i procedimenti relativi a violazioni sanzionate penalmente. Il segreto d ufficio non può essere opposto dagli Ordini Professionali nell attività di collaborazione e di richiesta di informazioni da parte dell UIF. Art. 20, co. 1 (Approccio basato sul rischio) Pone in capo ai destinatari del decreto, e quindi anche ai professionisti, una sorta di onere della prova : essi dovranno essere in grado di dimostrare alle autorità competenti, ovvero agli ordini professionali, che la portata delle misure è adeguata all entità del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Art. 38, co. 7 (Modalità di registrazione per i professionisti e per i revisori contabili) Ai fini della corretta attuazione dell obbligo di registrazione, il legislatore delega il Ministero della giustizia ad emanare disposizioni applicative, sentiti gli ordini professionali. Art. 43 (Modalità di segnalazione da parte dei professionisti) Prevede che i professionisti trasmettano la segnalazione direttamente alla UIF ovvero agli ordini professionali, individuati con decreto del Ministero dell economia e delle finanze di concerto con il Ministero della giustizia, che a loro volta dovranno senza ritardo trasmettere la segnalazione alla UIF priva del nominativo del segnalante. Gli ordini dovranno comunque custodire tale nominativo qualora sia strettamente necessario ai fini dell analisi o dell approfondimento investigativo della segnalazione per gli organi preposti all attività investigativa. Art. 54, co. 1 (Formazione del personale) Pone in capo agli ordini professionali l obbligo di adottare misure di adeguata formazione del personale e dei collaboratori al fine della corretta applicazione delle Pagina 7
8 disposizioni del decreto. Il secondo comma specifica che dette misure comprendono programmi di formazione finalizzati a riconoscere attività potenzialmente connesse al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo. Pagina 8
9 Allegato n. 2 Precedente posizione del CNDC e del CNRC In vigenza della precedente disciplina, il CNDC e il CNRC hanno più volte sottolineato l onerosità degli adempimenti posti in capo ai propri iscritti, richiedendone una semplificazione. In particolare, in vigenza della precedente disciplina erano state formulate le seguenti richieste: eliminazione, dal novero dei reati previsti dalla disciplina antiriciclaggio, dell art. 648-ter c.p., in quanto non relativo alla fattispecie delittuosa del riciclaggio bensì a quella dell impiego di denaro di provenienza illecita, per le pericolose conseguenze che ne derivavano in capo ai professionisti (stante l inclusione, quali reati-presupposto del reato di riciclaggio, dei reati tributari di cui agli artt. 2, 3 e 4 d.lgs. 74/2000); conferma, in sede normativa, dell esclusione dagli obblighi antiriciclaggio dei componenti dei collegi sindacali (al tempo disposta dall UIC); maggiore garanzia della riservatezza delle segnalazioni, messa in pericolo dal fatto che qualunque P.M. di qualunque sede, anche procedente in ordine a fatti del tutto diversi, potesse ottenere dall UIC dati relativi alla segnalazione effettuata; riformulazione degli obblighi antiriciclaggio mediante la previsione di norme a misura dei professionisti e non attraverso l estensione di regole pensate per gli operatori finanziari; eliminazione della diversità di trattamento dei giuri-economisti rispetto ad avvocati e notai, uniche categorie a fruire di una elencazione tassativa delle operazioni soggette agli obblighi antiriciclaggio; riesame della compatibilità della normativa con l obbligo di segreto professionale. Pagina 9
10 Nella tabella che segue é riepilogata la documentazione prodotta. CNDC La disciplina dell antiriciclaggio e gli adempimenti dei professionisti Osservazioni sullo schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva 2005/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 ottobre 2005 Gli obblighi antiriciclaggio. Guida pratica per il dottore commercialista (elaborato predisposto dall Ufficio Studi CNDC e dalla Fondazione Aristeia) CNRC Schema di Regolamento del Ministero dell economia e delle finanze, in attuazione dagli articoli 3 comma 2 e 8 comma 4 del Decreto legislativo del 20 febbraio 2004 n. 56, in materia di obblighi di identificazione, conservazione delle informazioni a fini antiriciclaggio e segnalazione delle operazioni sospette a carico degli avvocati, notai, commercialisti, revisori contabili, consulenti del lavoro, ragionieri commercialisti Osservazioni preliminari alla redazione dello schema di D.Lgs per il recepimento della terza direttiva antiriciclaggio CNDC-CNRC Considerazioni sulla disciplina a seguito del regolamento del MEF e del Provvedimento dell Ufficio Italiano dei Cambi, recante Istruzioni applicative per la disciplina antiriciclaggio per i professionisti e le società di revisione Pagina 10
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