processo di gestione- -art. 208 del D. Lgs. 152/ DPGR n. 14\R del 25/02/2004-

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1 Via Brennero Località Pian del Termine Piteglio - Pistoia Impianto di compostaggio di Piteglio (PT), SS. 12, km 65, località Pian del Termine -Relazione tecnica- -variante sostanziale processo di gestione- -art. 208 del D. Lgs. 152/ DPGR n. 14\R del 25/02/2004- Piteglio lì 14 ottobre 2013 Dott. Giorgio Per. Ind. Rustichelli, membro del Comitato Tecnico del Consorzio Italiano Compostatori Ing. Francesco Gregoriani

2 INDICE Premessa... 3 TITOLO PRIMO - PROCESSO DI GESTIONE ) Riorganizzazione fasi di vagliatura; ) Umidificazione della miscela in fase di maturazione ) Realizzazione dell indipendenza impiantistica e gestionale per l insufflazione di aria in ogni singola biocella di maturazione miglioramento depressurizzazione locale accettazione ) durata del processo di compostaggio TITOLO SECONDO - DELLA SICUREZZA ) carico del sovvallo di rifiuto prodotto (C.E.R ) ) trasporto della miscela matura vagliata alla raffinazione finale TITOLO TERZO - DI ALTRE VARIANTI DI GESTIONE MINORI ) Controlli analitici sui circa lotti di ammendante prodotto ) Installazione centralina meteo ) procedura sostituzione biofiltro ) indice respirometrico dinamico (IRD) /37

3 Premessa La presente relazione descrive dieci varianti concernenti l impianto di compostaggio ubicato in via Brennero località Pian del Termine Piteglio (Pistoia), autorizzato all esercizio ai sensi dell art. 208 del D.lgs. 152/2006 con atto unico Suap Comune di Piteglio n. 23\2008 protocollo 2151 del 22 marzo 2010 che ha compreso l Ordinanza 976 del 5/3/2010 rilasciata dalla Provincia di Pistoia. L esperienza maturata in questi primi tre anni di attività ha consentito di individuare alcuni interventi gestionali, nell obbiettivo di una riduzione del rischio di generare emissioni diffuse o fuggitive nelle fasi della lavorazione, di ottenere un risparmio delle risorse idriche ed energetiche utilizzate, di migliorare la sicurezza degli ambienti di lavoro. Preme evidenziare: - a) che di dieci varianti proposte, la n. 8 e la n. 9 sono richieste in via esclusiva per un ulteriore monitoraggio e riduzione dell impatto odorigeno fisiologico dell impianto, e che sono state formulate in base a quanto emerso dall indagine interna effettuata su richiesta Arpat, con l ausilio del Laboratorio Progress di Milano ed in particolare dell ing. Bonati Simone avente ad oggetto l Individuazione qualitativa delle eventuali criticità olfattive presenti presso lo stabilimento Sistemi biologici S.r.l, presentata il 6 settembre b) che altre quattro varianti proposte, dalla n. 1) alla n. 4) comportano anch esse un miglioramento del processo e quindi direttamente anche un miglioramento dell impatto odorigeno complessivo dell impianto. - c) che le residue varianti sono richieste per meglio definire procedure di sicurezza e di gestione e renderle rispondenti al dettato della normativa nazionale; - d) che in data 20 maggio u.s., in osservanza a quanto richiesto con comunicazione della Provincia di Pistoia del 11 Aprile 2013, prot. n , fu trasmessa una nuova procedura di gestione delle sonde di temperatura per il posizionamento nei cumuli di materiale all interno delle 12 biocelle con allegato il relativo elaborato B 08 così come variato per dar conto della installazione delle sonde anche nelle sei celle di maturazione e la P.A.O. 12 (Procedura Operativa Ambientale) tratta dalla Registrazione EMAS PAO 12. 3/37

4 - e) che in data 30 maggio u.s., in osservanza a quanto richiesto con la medesima comunicazione della Provincia di cui sopra, fu trasmessa la seguente documentazione: 1) procedura celle guaste; 2) modifiche non rilevanti al sistema di gestione AMPP; 3) installazione manometro differenziale. Tale documentazione fu fornita completa dei seguenti allegati: Scheda manometro differenziale; D03 Agg.2 (planimetria generale sistema raccolta acque); D04 Agg.4 (planimetria piping fognature percolati e AMPP); D05 Agg.2 (dettaglio vasche e sistemi raccolta AMPP e percolati). -f) che infine, in data 16 luglio 2013, a mezzo PEC Prot. n PPT AOO PTT , la Provincia di Pistoia procedeva a chiedere modifiche ed integrazioni all Ordinanza n. 976 del 05\03\2010 cui la scrivente ha risposto fornendo la documentazione richiesta. Ciò premesso, l attuale variante sostanziale, successiva alla presentazione obbligatoria dei documenti ed allegati, di cui ai precedenti punti da d) ad f) tiene conto, segnatamente nel titolo primo processo di gestione, anche di quanto già presentato con tale documentazione. Data l ampiezza degli argomenti trattati nell attuale richiesta di variante sostanziale, per una più agevole comprensione della medesima e al contempo per una sua più facile lettura, si è ritenuto di suddividerla in tre titoli, ognuno avente una propria motivazione ed autonomia rispetto dagli altri. Per ognuna delle dieci varianti richieste si illustrano di seguito, distintamente, le relative motivazioni, si citano e si allegano gli elaborati grafici e le procedure gestionali oggetto di revisione. 4/37

5 TITOLO PRIMO - PROCESSO DI GESTIONE 1) Riorganizzazione fasi di vagliatura; Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione : Elaborato grafico B8 Descrizione Aggiornamento planimetrie ubicazione macchinari Agg. 3 mag 2013 C1 A - potenzialità, tipologia rifiuti e disciplinare di gestione - relazione tecnica generale Agg. 1 Agg. 1 L attuale gestione dell impianto relativamente alle modalità di trattamento dei rifiuti si articola nelle seguenti fasi di lavorazione: accettazione carichi in ingresso e controllo documentazione scarico automezzi nel locale di ricezione e controllo conformità dei rifiuti miscelazione dei rifiuti in ingresso con sopra vaglio ligneo cellulosico di ricircolo con funzione di inoculo triturazione meccanica lenta avvio della miscela alla fase di biossidazione (1 fase) in biocelle vagliatura intermedia (70 mm) della miscela post biossidazione avvio del sopra vaglio allo smaltimento avvio del sotto vaglio alla fase di maturazione (2 fase) in biocelle trasporto con camion della miscela matura vagliata alla vagliatura finale (15 mm) immissione del sopra vaglio ligneo cellulosico (pezzatura compresa fra 15 e 70 mm) in testa al processo in miscela con i rifiuti in ingresso 5/37

6 produzione ammendante compostato misto verifica della conformità dell ammendante prodotto commercializzazione dell ammendante prodotto Il processo è condotto garantendo la tracciabilità di ogni lotto di ammendante prodotto mediante registrazioni dei rifiuti in ingresso e di tutte le lavorazioni a cui sono stati sottoposti, nonché della destinazione finale dell ammendante prodotto. Di seguito si riporta lo schema a blocchi delle fasi di lavorazione dei rifiuti così come attualmente autorizzato 6/37

7 Rifiuti ligneo cellulosici triturati Miscelazione e triturazione meccanica Rifiuti organici Biossidazione in biocelle (1 fase) Sopra vaglio plastico allo smaltimento c.e.r Vagliatura intermedia grossolana (70 mm) Maturazione in biocelle ( 2 fase) Trasporto con camion Ammendante compostato misto Vagliatura finale (13\15 mm) Sovvallo ligneo cellulosico Campioname nto ed analisi Re immissione nel processo Commercializzazione 7/37

8 L attuale configurazione gestionale relativa alle modalità di vagliatura della miscela dopo la biossidazione (1 fase) e prima della maturazione (2 fase) presenta alcune criticità, di seguito illustrate: la vagliatura intermedia della miscela al termine della fase di biossidazione determina la produzione di un sopra vaglio costituito da: plastiche, indesiderati diversi e frazioni legnose non ancora degradate e perciò con elevato contenuto di umidità e di sostanza organica fermentescibile. Durante la vagliatura intermedia la miscela subisce un repentino calo di temperatura (shock termico) che provoca un sensibile rallentamento dell attività microbica in piena fase mesofila in particolare durante i primi giorni della successiva fase di maturazione (2 fase). Sotto il profilo logistico la vagliatura intermedia risulta di difficile gestione dovendo la pala gommata percorrere più volte un tragitto articolato nei due sensi, nel corridoio di manovra fra le biocelle di ossidazione, il locale di vagliatura intermedia e viceversa verso le celle di maturazione. Attualmente è prevista l effettuazione della vagliatura intermedia, grossolana (a 70 mm) per l eliminazione essenzialmente del sovvallo plastico da avviare allo smaltimento dopo la prima fase di biossidazione accelerata, prima dell immissione della miscela nelle celle di maturazione. L esperienza ha evidenziato che in questa fase il sovvallo plastico avviato allo smaltimento (c.e.r ) risulta ancora umido ed imbrattato da una notevole parte di frazione organica che appunto aderisce alle plastiche, inoltre in tale rifiuto è ancora contenuta una parte rilevante della frazione ligneo cellulosica di dimensioni maggiori non ancora degradata dal processo di compostaggio si veda al riguardo le analisi merceologiche Ecol Studio di Lucca riportate in All. 1). In questa situazione si ha un aumento del peso degli scarti da avviare a smaltimento, dato dalla loro umidità relativa, e quindi del numero assoluto dei trasporti verso gli impianti terzi di smaltimento. Si segnala che durante tutta la durata della fase di biossidazione, quando richiesto, è immesso nelle biocelle liquido di processo al fine di mantenere elevata l umidità ed evitare fenomeni di essiccamento causati dalle portate di aria immessa, da qui l umidità alta del sovvallo che residua dalla vagliatura effettuata in tale momento del processo. 8/37

9 Variante proposta Rif. Elaborati che si allegano e che rappresentano la situazione aggiornata : Elaborato Descrizione Aggiornamento grafico B8 -planimetrie ubicazione macchinari Agg. 4 Lug C1 - potenzialità, tipologia rifiuti e disciplinare di gestione Agg. 2 ott A - relazione tecnica generale Agg. 2 ott La variazione consiste essenzialmente nell effettuazione della prima vagliatura grossolana dopo la fase di maturazione, invece che prima di essa, lasciando invariati tutti gli altri parametri operativi. Tale vagliatura primaria continuerà ad essere effettuata sempre con il vaglio a tamburo con foratura di 70 mm che rimarrà collocato nella zona del corridoio a fianco delle biocelle a quota 0. In altre parole si propone semplicemente di effettuare la vagliatura alla fine della maturazione (fase 2) e non prima di essa. La variante proposta consiste quindi esclusivamente nello spostamento della lavorazione della vagliatura grossolana a 70 mm dalla fase intermedia fra il trattamento di biossidazione e quello di maturazione alla fase successiva al trattamento di maturazione. Di seguito si descrivono nel dettaglio le modifiche gestionali sopra elencate, in quanto, la presente variante attiene al solo profilo gestionale, e non a quello impiantistico, riguardando la sola variazione temporale delle fasi di lavorazione. Il numero complessivo di vagliature resterà quello di due, da effettuare la primaria a 70 mm. nel locale attualmente destinato alla vagliatura intermedia della miscela post biossidazione, la secondaria a 15 mm nel locale accettazione al piano superiore, come già avviene nel procedimento attuale. La stazione di vagliatura grossolana resterà posizionata nell attuale locale di vagliatura intermedia al piano seminterrato a quota 0 e sarà costituita dall attuale vaglio fisso elettrico marca Doppstadt mod. SM 718 F (tamburo a maglie grosse 70 mm attualmente in uso). 9/37

10 La miscela in uscita dalle biocelle di maturazione (2 fase) mediante pala gommata verrà avviata alla tramoggia del vaglio SM 718 F che effettuerà la vagliatura grossolana della miscela matura da cui origineranno i seguenti due flussi: sovvallo plastico, rifiuto c.e.r : avviato mediante nastro NT01 al carico per lo smaltimento in impianti terzi. Sottovaglio: avviato mediante nastro interno NT02, al carico della navetta che staziona all interno del locale vagliatura, per il successivo conferimento al locale di ricezione e vagliatura finale al piano rialzato a quota + 6. La stazione di vagliatura finale rimarrà costituita dal vaglio mobile diesel marca Doppstadt mod. SM 718 Profi (tamburo a maglie piccole 12\15 mm. attualmente in uso). Si intende introdurre tale modifica gestionale al fine di eliminare gli inconvenienti riscontrati con l attuale impostazione del processo che prevede la fase di vagliatura intermedia e che sono stati sopra illustrati. La modifica gestionale richiesta presenta inoltre numerosi vantaggi, in particolare si evidenziano i seguenti: possibilità di garantire continuità al processo di compostaggio evitando che la miscela subisca repentini cali di temperatura con beneficio all evoluzione del processo di maturazione della sostanza organica contenuta nella miscela di rifiuti; miglioramento della logistica interna dovuto alla eliminazione della movimentazione della miscela post biossidazione da avviare a vagliatura intermedia e del sottovaglio prodotto da riportare indietro verso le biocelle di maturazione (2 fase); miglioramento delle condizioni igieniche nell ambiente di lavoro; riduzione della quantità di rifiuti da avviare allo smaltimento e del loro impatto odorigeno durante il trasporto. Alla fine del processo di compostaggio la massa in trattamento ha una umidità inferiore al 50% e quindi anche il sovvallo generato dalla sua vagliatura risulta essere più secco e con un minor carico odorigeno. Di seguito si riporta lo schema a blocchi delle lavorazioni nella nuova configurazione proposta 10/37

11 Rifiuti ligneo cellulosici triturati Miscelazione e triturazione meccanica Rifiuti organici Biossidazione in biocelle (1 fase) Maturazione in biocelle ( 2 fase) Sopra vaglio plastico allo smaltimento c.e.r Vagliatura intermedia grossolana (70 mm) Trasporto con camion Ammendante compostato misto Vagliatura finale (13\15 mm) Sovvall ligneo cellulosico o Campioname nto ed analisi Re immissione nel processo Commercializzazione 11/37

12 2) Umidificazione della miscela in fase di maturazione Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico B10 Descrizione Aggiornamento impiantistica stabilizzazione aerobica seconda fase Agg. nov Nella fase di maturazione si è più volte osservata un eccessiva essiccazione della miscela in trattamento dovuta spesso all eccessivo tenore della matrice ligneo cellulosica presente, specie nel semestre estivo, nella forsu conferita. La ridotta umidità notoriamente comporta un rallentamento del processo di compostaggio. Nelle celle di biossidazione è già presente un impianto di umidificazione, in quelle di maturazione tale impianto non è attualmente presente. Variante proposta Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico B10 Descrizione Aggiornamento impiantistica stabilizzazione aerobica seconda fase Agg. 1 ott Per poter meglio controllare l evolversi del processo di compostaggio anche nella seconda fase di maturazione, e quindi evitare il determinarsi di una eccessiva essiccazione della massa in trattamento, si intende realizzare nelle celle di maturazione (fase 2) un sistema fisso di umidificazione del materiale che utilizzi le acque di processo al fine di mantenere l ottimale tenore di umidità della miscela in maturazione necessario per una corretta evoluzione del processo. Tale impianto sarebbe uguale a quello già presente nelle biocelle di ossidazione. In carenza di acque di processo, tale sistema impianto attingerà dall impianto idrico dello stabilimento in modo da conseguire un risparmio in acque prelevate allo scopo. 12/37

13 3) Realizzazione dell indipendenza impiantistica e gestionale per l insufflazione di aria in ogni singola biocella di maturazione miglioramento depressurizzazione locale accettazione Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico Descrizione Aggiornamento E 3 Schema aeraulico generale portate aria volumi di ricambio agg. 4 apr Come evidenziato nel punto precedente, nella fase di maturazione più volte si verifica un eccessiva essiccazione della miscela in trattamento. Altre volte si è verificata un eccessiva umidità nella miscela a fine trattamento da sottoporre a raffinazione finale. A tal riguardo si ricorda che, per rispettare il parametro Umidità previsto dal D. Lgs. 75\2010, il relativo valore, alla fine del processo e quindi sul compost in uscita dalle biocelle di maturazione, deve essere < 50 %. Le 6 biocelle destinate alla fase di maturazione (2 fase) sono attualmente dotate di n. 3 ventilatori di insufflazione dell aria, ciascuno dei quali insuffla aria in n. 2 biocelle attigue. Nelle celle di biossidazione è già presente un impianto di insufflazione autonomo per ogni singola biocella, (sei ventilatori complessivi, dunque uno a servizio di ogni singola biocella) in quelle di maturazione invece l impianto di insufflazione è attualmente dotato di tre ventilatori complessivi, ognuno dei quali a servizio di due biocelle. In questo modo, ogni coppia di biocelle di maturazione adiacenti può ricevere un massimo di complessivi 7000 mc/h di aria di insufflazione, suddivisi tra le due biocelle mediante controllo di valvole motorizzate. Per quanto riguarda l alimentazione di questi ventilatori, ad eccezione di una piccola portata di aria prelevata direttamente dal locale tecnico in cui essi sono installati, l aria è aspirata dal locale accettazione mediante una singola condotta (tubo da 500 mm di diametro). 13/37

14 Variante proposta Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico Descrizione Aggiornamento E 3 Schema aeraulico generale portate aria volumi di ricambio agg. 5 giu In funzione di quanto richiesto nel punto precedente e comunque per poter meglio controllare il processo anche nella seconda fase, e quindi evitare ancorché occasionalmente, di uscire dalle celle di maturazione con un semilavorato da raffinare avente un eccessivo contenuto di umidità, si intende realizzare anche nelle celle di maturazione (fase 2) un sistema fisso di insufflazione, indipendente per ogni cella, che utilizzi le arie di processo (provenienti dai locali mantenuti in depressione) al fine: a) di ottenere l ottimale tenore di umidità e di ossigeno nella miscela in maturazione necessario per una corretta evoluzione del processo; b) per poter correggere (abbassare) tale valore nella fase finale del trattamento, segnatamente nelle ultime 48 ore di permanenza in biocella, antecedenti alla fine del ciclo ed alla vagliatura finale. Tale variante consentirà di fornire alla miscela in maturazione un flusso di aria ottimale separatamente per ogni singola biocella rendendola indipendente dal trattamento in corso nelle altre. A tal fine, si ritiene necessaria l aggiunta di tre ulteriori ventilatori da collocare nel locale soffiatori, ciascuno dedicato ad una singola biocella di maturazione. Lo schema concettuale è il seguente: flussi di aria in mandata: i sei ventilatori di progetto saranno convogliati mediante tubazioni e serrande di regolazione aria alle biocelle di maturazione da 1 a 6, (si vedano elaborati grafici allegati e sopra indicati) flusso aria in aspirazione ai 3 nuovi ventilatori: l aria sarà aspirata per mezzo di una nuova calata proveniente dal locale accettazione, migliorando ulteriormente la messa in depressione del locale stesso flusso di aria in aspirazione ai 3 ventilatori esistenti: come già in essere l aria sarà prelevata in parte dal locale accettazione e in parte dal locale soffiatori mantenendo anche il medesimo in depressione. 14/37

15 Tale soluzione consente il controllo ottimale dei flussi di aria addotta dedicatamente alla singola biocella di maturazione con conseguente miglioramento del processo di maturazione: in questo modo anche due biocelle adiacenti potranno essere insufflate alla massima portata in contemporanea. Si precisa che la portata totale di aria inviata alle 6 biocelle di maturazione rimarrà quella attuale in quanto i 6 ventilatori, mediante sistema di controllo informatizzato, funzioneranno in discontinuo ed al massimo saranno in funzione contemporaneamente 3 ventilatori alla volta in relazione ai parametri di processo registrati in ogni singola biocella. Si evidenzia che la portata di aria inviata complessivamente al biofiltro (30000 mc/h dal lato maturazione) non subirà modifiche. Il tre nuovi ventilatori avranno le stesse caratteristiche tecniche di portata dei tre ventilatori esistenti ovvero, mc/h con maggiore potenza pari a 16 kw. Questi avranno regolazione della portata mediante inverter, collegati e gestiti dal software di supervisione. Alimentazione per mezzo di nuova tubazione di aspirazione diretta dal locale accettazione, sarà posta in parallelo all esistente e con una sezione equivalente ad 800 mm. Il raddoppio della condotta di depressurizzazione del locale accettazione servirà a garantire una migliore distribuzione e ulteriore flessibilità dei flussi di aria, in quanto il flusso d aria potrà essere garantito sia dal ventilatore esistente che resta sulla linea di 550 mm che, in caso di guasto o manutenzione, direttamente dai 6 ventilatori (due per volta) che preleveranno l aria dal nuovo canale, che viene raccordato all interno del locale tecnico delle soffianti lato aerobico 2 fase. Tale impianto sarebbe uguale a quello già presente nelle biocelle di ossidazione. Si ripete che la modifica sopra illustrata non comporta alcuna variazione della portata totale di aria addotta al biofiltro e della relativa emissione in atmosfera autorizzata, che rimarrà quindi invariata ( Nmc/h) in quanto il ventilatore di adduzione aria al biofiltro, proveniente dalle biocelle di maturazione ed indicato con V3, non subirà modifiche. 15/37

16 4) durata del processo di compostaggio Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato Descrizione Aggiornamento A relazione tecnica generale Agg. n 1 C1 Potenzialità, Tipologia rifiuti e disciplinare di gestione Agg. n 1 L attuale durata del processo di compostaggio, articolato in una fase di biossidazione in biocelle seguita da una fase di maturazione, sempre in biocelle, è definita come di seguito schematizzato: Fase Biossidazione (ACT) accelerata Struttura impiantistica Durata (giorni) Biocelle 27 Maturazione Biocelle 44 Totale durata processo 71 L esperienza maturata in alcuni anni di attività di compostaggio ha confermato la possibilità di raggiungere l obiettivo di produrre un ammendante conforme alla normativa di settore (D.Lgs 75/2010) e caratterizzato da un ottimale livello di stabilità in un periodo significativamente inferiore a quello previsto dalla attuale autorizzazione all esercizio. Tale ipotesi è stata confermata da ripetute verifiche dei parametri chimico fisici effettuate da Sistemi Biologici sulla miscela in compostaggio nonché da altri gestori pubblici che gestiscono impianti di compostaggio in Toscana in base ad autorizzazioni all esercizio che stabiliscono una durata del processo di biossidazione e maturazione in biocelle/platee insufflate compresa tra i 19 ed i 35 giorni. Di seguito, per maggior chiarezza per ognuno dei provvedimenti autorizzativi sopra citati si riporta stralcio relativo alla prescrizione della durata del processo di compostaggio: 16/37

17 Gestore Quadrifoglio Spa Autorizzazione Tecnologia adottata AIA n del 18/11/09 ACOM Srl Det. N del 4/4/2012 Publiambiente Spa AIA n. 520 del 11/7/2008 Biocelle / aia areata Durata biossidazione Durata maturazione Durata totale processo 2 settimane 3 settimane 5 settimane / 35 giorni Biocelle / 2 settimane 2 settimane aia areata (in biocelle) + 1 settimana ( su aia areata) Biocelle 7-12 giorni giorni giorni 5 settimane / 35 giorni Quanto sopra sostenuto trova conferma anche nelle Linee guida recanti i criteri per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili ex art. 3, comma 2 del decreto legislativo 372/99 impianti di trattamento meccanico biologico (BAT) che, al punto D (Il trattamento aerobico in bioreattori) prevedono: Dopo uno stazionamento di 7-12 giorni all interno del container, la matrice in trasformazione, dopo aver perso buona parte della putrescibilità e della tendenza a rilasciare percolato, viene sistemata in cumuli, all esterno, dove raggiunge la completa maturazione in ulteriori 8 settimane. In conclusione, l intero ciclo di trattamento con il sistema a biocelle richiede un arco temporale di 9-10 settimane. Il periodo totale di trattamento previsto dalle BAT fa riferimento a sistemi a tecnologia mista biocelle/aia all aperto e non a sistemi che adottano la tecnologia a biocelle sia per la fase di biossidazione che per la fase di maturazione ( come nel caso dell impianto di compostaggio della Sistemi Biologici), tuttavia viene evidenziato che in soli 7/12 giorni di biossidazione in biocelle la miscela perde buona parte della putrescibilità ovvero raggiunge una parziale stabilizzazione a dimostrazione dell efficacia del processo intensivo di trattamento in biocelle rispetto al compostaggio su aia non aerata. Variante proposta Rif. Elaborati che si allegano e che rappresentano la situazione aggiornata: 17/37

18 Elaborato grafico A Descrizione Aggiornamento relazione tecnica generale Agg. n. 2 mar C1 Potenzialità, Tipologia rifiuti e disciplinare di gestione Agg. n. 2 apr La tecnologia di compostaggio adottata da Sistemi Biologici, ulteriormente migliorata e controllata nelle due fasi con le importanti modifiche gestionali richieste con l attuale variante, prevede, analogamente agli impianti sopra citati, l utilizzo delle biocelle sia per la fase di biossidazione che per quella di maturazione della miscela, tale configurazione impiantistica risulta in grado di garantire in circa 35 giorni di processo (biossidazione + maturazione) la produzione di un ammendante compostato misto di qualità conforme alla normativa che ne definisce le caratteristiche chimico fisiche e microbiologiche ( allegato 2 del D.Lgs 75/2010) e con un livello di stabilità adeguato per l utilizzo agronomico dell ammendante. Al fine di evitare condizioni di anaerobiosi per il noto fenomeno dell auto compattazione della massa in trattamento nelle biocelle statiche è stata determinata in circa 15 giorni la necessità di restituire porosità alla massa in trattamento, con la necessità comunque di evitare shock termici alla medesima. A tal fine, si ritiene ottimale dopo circa 15 giorni di biossidazione il trasferimento senza la vagliatura intermedia alle biocelle di maturazione dotate, come sopra richiesto, di possibilità di umidificare la massa in trattamento almeno nei primi 10 giorni, qualora ciò risulti necessario dal controllo effettuato in fase di trasferimento e\o di addurre aria in modo selettivo ad ogniuna di esse. Tali operazioni e tempistiche assicurano il mantenimento, per l intera durata del trattamento, delle condizioni ottimali per avanzamento del processo di compostaggio (umidità, temperatura, ossigenazione, porosità, omogeneità). Come noto il realizzarsi di tali condizioni è necessario in ogni momento delle due fasi di trattamento. Si ritengono indispensabili le seguenti condizioni gestionali: - la sequenzialità delle due fasi biossidazione maturazione, in modo che il trattamento proceda sotto il profilo biologico (fase mesofila) in continuo e senza shock termici intermedi; 18/37

19 - che il processo si svolga sempre su una massa porosa (p.s. < 0.85) e quindi favorevole al passaggio dell aria; - che non si dia luogo, a causa della eccessiva permanenza temporale in biocella statica, alla formazione nella massa interna alle biocelle di flussi preferenziali e\o di zone di impaccamento favorenti l anaerobiosi; - che la massa sia rivoltata e controllata nel parametro umidità relativa nella fase di trasferimento dalle celle di biossidazione a quelle di maturazione; - che vi sia possibilità di controllare e correggere i parametri di temperatura ed umidità anche nelle celle di maturazione. Alla luce di quanto sopra illustrato si propone di adottare la seguente impostazione relativa alla durata del processo di compostaggio in biocelle: Fase Struttura impiantistica Durata indicativa (giorni) Biossidazione accelerata (ACT) Biocelle Circa 18 Maturazione Biocelle Circa 18 Totale durata processo Circa 36 19/37

20 TITOLO SECONDO - DELLA SICUREZZA- 5) carico del sovvallo di rifiuto prodotto (C.E.R ) Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico B 8 Descrizione Aggiornamento planimetrie ubicazione macchinari Agg. 3 mag L attuale modalità di carico del sovvallo plastico scartato dalla vagliatura primaria a 70 mm (rifiuto c.e.r ) prevede il caricamento dei mezzi con pala meccanica all esterno sul piazzale a quota 0. Tale operazione comporta la dispersione di odori dovuti all apertura continuativa dei portoni di accesso per l entrata ed uscita della pala caricatrice per tutta la durata della fase di carico di circa 40 minuti, possibilità di dispersione di film plastico e l imbrattamento della pavimentazione del piazzale a quota 0. Le operazioni comportano la movimentazione delle macchine operatrici (pala e automezzi) in aree utilizzabili anche da operatori a terra per le operazioni di pulizia, oppure lo stesso autista che scende dall automezzo, ecc. La promiscuità di tali operazioni mezzi meccanici / operatori a terra comporta un notevole rischio di investimento e schiacciamento dovuto all uso contemporaneo dell area, alla ripetitività delle operazioni durante l arco della giornata lavorativa, dall assenza di totale e piena visibilità specialmente nelle ore notturne, dall insonorizzazione della cabina dell operatore con la pala per ovvie ragioni di esposizione personale al rumore e infine dalla necessità di ridurre i tempi di lavoro dovendo limitare la dispersione di cattivi odori. Tale attività è stata classificata oggettivamente nel documento di valutazione dei rischi della società scrivente come gravissima dal punto di vista del danno, potendo portare alla morte dell operatore a terra in caso di schiacciamento e come poco probabile nella scala delle probabilità. Tutto ciò comporta azioni correttive e/o migliorative da programmare obbligatoriamente nel breve/medio termine. 20/37

21 Variante proposta Rif. Elaborati che si allegano e che rappresentano la situazione aggiornata: Elaborato grafico Descrizione Aggiornamento B8 planimetrie ubicazione macchinari Agg. 4 lug 2013 B13 dettaglio portone CER Agg. 0 ott Quale miglioria impiantistica permanente si propone che i rifiuti prodotti dalla vagliatura grossolana, mediante vaglio fisso elettrico marca Doppstadt mod. SM 718 F (tamburo a maglie grosse 70 mm), destinati allo smaltimento in impianti terzi, vengano caricati automaticamente su un semirimorchio autocompattante per mezzo del nastro di uscita NT 01. Per far questo, si prevede di alloggiare il semirimorchio (tipo walking floor) in corrispondenza del portone n.2, il primo da destra, presente sul prospetto sud, sul piazzale inferiore a quota 0, posizionandolo ortogonalmente con l apertura di carico posta all interno del locale (vedasi tavola allegata n. B13). Il semirimorchio in questa configurazione sarà per un terzo posto all interno del locale, per i restanti due terzi all esterno di esso. Con il sistema di auto compattazione, sarà possibile sfruttarne tutto il volume pur effettuando il carico solo dalla apertura situata nella parte posteriore. Per garantire la chiusura del portone, e dunque permettere di mantenere la depressione del locale nelle normali condizioni operative, l attuale portone ad impaccamento veloce verrà dotato di una avamporta studiata appositamente così da aderire alla sagoma del semirimorchio: sarà costituita da apposite bandelle plastiche di contenimento laterali e superiori per assicurare la chiusura con la presenza del mezzo. Si osserva che tale modifica impiantistica non comporta modifica dell aspetto esteriore dell edificio, né allo stato dei luoghi. Tale nuova configurazione risulta migliorativa rispetto all attuale modalità di carico del sovvallo rifiuto in quanto si evita la fase del caricamento all esterno sul piazzale a quota 0 e quindi si migliora la logistica, il traffico veicolare e l ambiente di lavoro, e, fattore fondamentale, come sopra riportato, si evita la dispersione di odori, 21/37

22 vapori o polveri dovuti all apertura continuativa dei portoni di accesso per l entrata ed uscita della pala caricatrice per tutta la durata della fase di carico di circa 40 minuti. 22/37

23 6) trasporto della miscela matura vagliata alla raffinazione finale Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico Descrizione Aggiornamento B 8 planimetrie ubicazione macchinari - Agg. 3 mag Come sopra detto, anche nella configurazione attuale, la vagliatura finale a 15 mm della miscela matura è effettuata nel locale a quota +6,8 m utilizzando un vaglio a gasolio marca Doppstadt mod. SM 718 Profi. Tale lavorazione viene normalmente eseguita nei turni pomeridiani nel locale di ricezione e miscelazione rifiuti al piano rialzato, è una vagliatura secondaria e quindi successiva a quella grossolana a 70 mm effettuata nel locale al piano semi-interrato a quota 0. La miscela matura in uscita dalle biocelle di maturazione (2 fase) viene trasportata nel locale di ricezione al piano rialzato dove si effettua la vagliatura finale, mediante autocarro (navetta), caricato con pala gommata. Questa fase risulta essere una criticità sia sotto il profilo dell impatto odorigeno che l operazione nel suo complesso comporta, sia sotto quello della logistica e della viabilità interna, dato l elevato numero di trasferimenti giornalieri da una zona all altra dell impianto. Il percorso per e da i locali dove viene effettuata la vagliatura finale e quella grossolana prevede il superamento del dislivello di 6,8 metri da un piano all altro dello stabilimento e quindi forzatamente la percorrenza di una strada a forte inclinazione con la navetta. Questo tratto di strada non è certo di facile percorrenza con la suddetta navetta, ossia con automezzi di dimensioni significative e a pieno carico, essendo per le loro stesse dimensioni e per quelle del tratto di strada, costretti tra le terre di riporto dove è avvenuta la piantumazione del verde per mitigare l impatto visivo dell impianto e la recinzione di delimitazione con l argine del Torrente Lima, necessariamente portata ad una distanza di sicurezza rispetto all argine. 23/37

24 Tutto si complica ulteriormente durante il periodo invernale con il peggioramento inevitabile delle condizioni atmosferiche, caratteristico di tale stagione, quindi pioggia, nebbia, minore visibilità fin dalle prime ore del pomeriggio, e ancor prima di tutto possibilità di formazione di lenti di ghiaccio sulla strada che la navetta deve percorrere: queste condizioni aggravano significativamente i rischi legati alla sicurezza degli operatori, dovuti alla promiscuità della presenza dei lavoratori a terra e delle macchine operatrici in movimento e classificati nel documento di valutazione dei rischi aziendale come rischio moderato, con obbligo di azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve/medio termine. La presenza delle lenti di ghiaccio, che si possono formare in un periodo di tempo relativamente breve, anche fra un viaggio e l altro, hanno portato al verificarsi recentemente di uno spiacevole episodio che ha visto protagonista un lavoratore dell azienda ed ha portato la stessa ad accelerare il progetto di realizzazione di un sistema automatizzato con nastri trasportatori chiusi ed a considerarlo indispensabile, urgente e improrogabile al fine di risolvere i problemi legati alla sicurezza dei lavoratori. In tale episodio a nulla sono infatti valse le prescrizioni operative per l operatore del turno pomeridiano/notturno di spargimento di sale lungo il percorso in quanto un automezzo di tali dimensioni è comunque incontrollabile in caso di formazione di ghiaccio sulla strada e quindi vengono corsi reali rischi di sicurezza per l operatore della navetta. Le lavorazioni in tale turno furono quindi interrotte. Variante proposta Elaborato Descrizione Aggiornamento grafico B 8 -planimetrie ubicazione macchinari- Agg. 4 lug 2013 Tav. 4 -progetto architettonico piante prospetti e sezioni- R - 04 La variante proposta consiste nel seguente intervento: installazione di un sistema di trasporto della miscela matura pre-vagliata a 70 mm al locale di vagliatura finale, mediante due nastri inclinati dotati di camera di 24/37

25 protezione mantenuta in depressione, per il tratto che percorrono in esterno, l attraversamento del piazzale est. Tale tratto in esterno è comunque confinato fra tre muri esterni di oltre 3 metri di altezza. Di seguito si descrivono nel dettaglio le modifiche gestionali ed impiantistiche sopra elencate. Sotto il profilo gestionale la variante proposta riguarda la sostituzione del trasporto con autocarro in esterno con un trasporto a nastri di cui la parte che necessariamente passa in esterno per soli m 17,2, sarà chiusa dentro apposita struttura collegata ai locali e mantenuta in depressione. Sotto il profilo impiantistico, la variante che si intende attuare consiste nell installazione di un sistema di trasporto del materiale in uscita dalle biocelle di maturazione (2 fase) che ha subito la vagliatura primaria a 70 mm nel locale di vagliatura a quota 0 al locale di vagliatura finale a quota + 6,8 mediante due nastri inclinati a 22 posizionati ortogonalmente fra di loro. Il primo dei due nastri, quello denominato NT02 negli allegati grafici, ed il primo tratto del secondo nastro denominato NT03, ortogonale al precedente, verranno completamente incorporati nel piccolo ampliamento volumetrico proposto e quindi saranno posizionati interamente in locale confinato in depressione come il resto dell impianto. La seconda parte del secondo nastro NT03 sarà dotata, per il tratto che percorrerà in esterno, per l attraversamento del piazzale Est, di una camera di protezione mantenuta in depressione. Tale nastro recapiterà il materiale da raffinare direttamente nella tramoggia del vaglio finale a mezzo di un apertura di circa 2 mq da ricavarsi in luogo dell attuale portone n. 5 che verrà chiuso, migliorando ulteriormente la depressione complessiva dei locali. Per una miglior descrizione del manufatto che si chiede di realizzare, si riporta di seguito l immagine di un nastro posto in depressione tramite un tubo di aspirazione parallelo ad esso che aspira in tre punti (due visibili in foto) del tratto esterno del nastro. 25/37

26 Le due attuali stazioni di vagliatura rimarranno posizionate così come sono. La vagliatura primaria a 70 mm che genera i due flussi rifiuto e miscela matura prevagliata da raffinare rimarrà posizionata nell attuale locale di vagliatura intermedia al piano seminterrato e sarà servita da due nastri trasportatori: - il primo (NT01) che allontana il sopra vaglio, cioè il rifiuto rimane configurato come è nella configurazione attuale. - Il secondo nastro proposto in variante, (NT 02) che recapiterà la miscela matura prevagliata da raffinare nel nastro NT03 e questo a sua volta direttamente nella tramoggia del vaglio secondario a 15 mm sito al piano superiore, si veda B 8 planimetrie ubicazione macchinari - Agg. 3 mag Le due stazioni di vagliatura rimarranno costituite dai seguenti macchinari: 26/37

27 Primaria grossolana - vaglio fisso elettrico marca Doppstadt mod. SM 718 F (tamburo a maglie larghe diametro 70 mm) Secondaria finale - vaglio mobile diesel marca Doppstadt mod. SM 718 Profi (tamburo a maglie fini diametro 12\15 mm) La variante richiesta presenta numerosi vantaggi ed in particolare si evidenziano i seguenti: si evitano le fasi di caricamento in interno del camion navetta, trasporto e scarico in esterno del medesimo e quindi si migliora la logistica e il traffico veicolare; miglioramento delle condizioni igieniche dell ambiente di lavoro; si evita la potenziale dispersione di odori dovuti alle frequenti aperture dei portoni di accesso per l entrata ed uscita della navetta; si evita la dispersione di odori dovuti alle percorrenze in esterno del camion navetta che entra in contatto con polveri e vapori di lavorazione durante la fase del carico all interno e quindi veicola all esterno una carica odorigena autonoma; si elimina il rischio di imbrattamento della pavimentazione lungo il tragitto esterno percorso dal camion navetta. Si elimina il rischio di sbandamenti della navetta nel periodo invernale dovuti alla repentina formazione di ghiaccio e gelo non percepibili alla vista nelle ore di buio e si elimina quindi una fonte di pericolo oggettivo per i lavoratori dipendenti. Si veda al riguardo l aggiornamento del documento sulla valutazione dei rischi (all. n. 2 Documento di valutazione dei rischi D.Lgsl. 81\2008 agg. n. 2 apr. 2013) Si riduce l impatto acustico di tutta l attività eliminando i percorsi del camion-navetta. Il sostenimento dei costi necessari alla realizzazione dell impianto di trasporto, per quanto considerevole, viene ritenuto comunque preferibile sia per l impatto ambientale sia per quanto qui rilievi, per il sostanziale annullamento di rischio per il personale addetto. 27/37

28 Rifiuti ligneo Miscelazione Di cellulosici seguito si triturati illustra lo schema a blocchi e triturazione delle fasi di lavorazione dei rifiuti. meccanica Rifiuti organici Biossidazione in biocelle (1 fase) Maturazione in biocelle ( 2 fase) Sopra vaglio plastico allo smaltimento c.e.r Vagliatura intermedia grossolana (70 mm) Trasporto con nastri Ammendante compostato misto Vagliatura finale (13\15 mm) Sovvallo ligneo cellulosico Campioname nto ed analisi Re immissione nel processo Commercializzazio ne 28/37

29 TITOLO TERZO - DI ALTRE VARIANTI DI GESTIONE MINORI - 7) Controlli analitici sui circa lotti di ammendante prodotto Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato Descrizione Aggiornamento C 05 procedure di gestione del processo di compostaggio a garanzia della tracciabilità dell ammendante commercializzato Agg. 1 A seguito approvazione del sistema di tracciabilità adottato da parte dei funzionari dell Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità dei prodotti agroalimentari e repressione frodi abbiamo determinato che il lotto ottimale è quello di durata di circa diciotto giorni lavorativi. Variante proposta Elaborato Descrizione Aggiornamento C 05 procedure di gestione del processo di compostaggio a garanzia della tracciabilità dell ammendante commercializzato Agg. 2 ott Si chiede di poter effettuare la suddivisione della produzione in circa lotti annuali, ognuno corrispondente a sei biocelle di maturazione. In relazione alle matrici in ingresso che risultano costanti come tipologia (forsu e verde) e alle quantità di ammendante prodotto si è convenuto di impostare i controlli sul prodotto finito (compost, ACM) analizzando su tutti i lotti prodotti (n. circa 14-15), tutti i parametri previsti dall allegato 2 del D. Lgsl. 75/2010 per l ammendante compostato misto. Con la variazione proposta, suddividendo la produzione in circa lotti, le verifiche analitiche sarebbero più frequenti di quelle attuali, monitorando così in maniera più costante il prodotto finito a garanzia della qualità dello stesso. 29/37

30 8) Installazione centralina meteo Su richiesta della Commissione Consiliare di Piteglio e di quanto più volte discusso con la locale Arpat, si è provveduto ad installare una centralina di rilevamento dati meteorologici in continuo al fine di acquisire maggiori informazioni relative all area di insediamento. Si dichiara che tale modifica impiantistica non comporta modifica all aspetto esteriore dell edificio, ne allo stato dei luoghi. (Si veda All. 3) I dati raccolti saranno periodicamente resi disponibili alle Pubbliche Amministrazioni con protocollo da definire. Si chiede di voler formalizzare tale protocollo. 9) procedura sostituzione biofiltro Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato grafico Descrizione Aggiornamento E 02 procedura di gestione del biofiltro agg FENOMENI DI COMPATTAZIONE DEL LETTO BIOFILTRANTE La sostituzione del letto filtrante viene condotta escludendo selettivamente uno o più moduli del biofiltro, potendo così intervenire anche in condizioni di normale esercizio. Variante proposta Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato Descrizione Aggiornamento grafico E 02 procedura di gestione del biofiltro Agg. 2 feb Per quanto riguarda le modalità di sostituzione del biofiltro si propone che tale intervento sia eseguibile in due modalità alternative: 30/37

31 - sostituzione totale con fermo impianto - sostituzione parziale con impianto in funzionamento In ambedue i casi la sicurezza, riguardo la possibile diffusione di maleodoranze o flussi di inquinanti in atmosfera, è garantita come di seguito illustrato. In caso di sostituzione totale, vale a dire la rimozione di tutto il letto filtrante contemporaneamente: - si procede all arresto degli aspiratori che tengono in depressione le biocelle ed i locali dello stabilimento in cui si deposita o lavora, - attraverso il biofiltro, una volta fermati gli aspiratori, non si ha alcuna emissione in quanto sono presenti valvole di non ritorno (a clapé) lungo tutti i rami di aspirazione provenienti da tutti i locali serviti, - in assenza del sistema di aspirazione, i portoni dei locali rimangono chiusi, - Tutte le attività di ricezione e in generale di movimentazione di rifiuti in impianto sono sospesa, - la selezione e vagliatura del supporto ligneo del biofiltro da sostituire viene fatta in ambiente aperto, mediante vaglio mobile eventualmente noleggiato allo scopo. In caso di sostituzione parziale, il biofiltro viene messo fuori servizio limitatamente ad uno o più settori, così da garantirne la funzionalità provvedendo a parzializzare la portata dei ventilatori di estrazione. In questa ipotesi l impianto procede a regime ridotto ma i processi di ossidazione e maturazione continuano. L operazione di sostituzione della parte lignea del biofiltro prevede che la parte grossolana del medesimo, ancora atto all utilizzo per lo scopo per il quale esso è stato costruito (supporto filtrante) sia vagliata a 70 mm, miscelata con materiale ligneo cellulosico nuovo e ricollocata in sito. Quale risultato della suddetta vagliatura di tutta la massa filtrante esausta, si formano due aliquote di materiali: - la parte fine, il sottovaglio, non più atta all uso e che quindi per decisione aziendale diviene un rifiuto da avviare al recupero, che viene caricata sul registro di carico e scarico dei rifiuti e successivamente trattata in R3 quale codice autorizzato presso l impianto della Sistemi Biologici; -la parte grossolana, il sopravaglio, il non passante a 70 mm, è costituita da matrici ligneo cellulosiche fibrose di grossa pezzatura sulle quali negli anni si sono attestate con 31/37

32 successo colonie batteriche autoctone queste colonie costituiscono un innesco ottimale per il legno vergine di reintegro. Questa parte viene quindi miscelata con legno vergine e posta in opera quale parte superiore, finale, del nuovo letto filtrante. 32/37

33 10) indice respirometrico dinamico (IRD) Situazione attuale da progetto Rif. Elaborati depositati presso uffici della Pubblica Amministrazione: Elaborato Descrizione Aggiornamento C 05 procedure di gestione del processo di compostaggio a garanzia della tracciabilità dell ammendante commercializzato Agg. 1 In base a quanto attualmente autorizzato è prevista, oltre alla verifica per ogni lotto di ammendante compostato misto prodotto dei parametri di cui all allegato 2 del D.Lgs 75/2010, la verifica dell indice respirometrico dinamico in base al seguente programma : Campione Analisi Frequenza Limite di riferimento (BAT trattamento meccanico biologico) Miscela rifiuti in ingresso IRD trimestrale - Miscela al termine fase 1 biossidazione accelerata Miscela al termine della fase 2 maturazione secondaria IRD trimestrale mg di O 2 kg-1sv h-1 IRD trimestrale 700 mg di O 2 kg-1sv h-1 L IRD risulta un indicatore del consumo di ossigeno per unità di solidi volatili e per unità di tempo la cui determinazione è soggetta ad una elevata variabilità; tale parametro è tra quelli utilizzati per misurare il livello di stabilità biologica di una matrice organica. La definizione dei requisiti che un fertilizzante deve rispettare è di competenza dello Stato il quale all allegato 2 del D.Lgs 75/2010 (Normativa quadro sui fertilizzanti) relativamente all ammendante compostato misto ha previsto i seguenti parametri e limiti: 33/37

34 AMMENDANTE COMPOSTATO MISTO - LIMITI ALLEGATO 2 D.LGS 75/2010 PARAMETRI UNITA' DI MISURA Limiti D.LGS 75/2010 Amm. comp.misto ph 6 8,5 Umidità totale (%tq) 50 Carbonio organico (% ss) 20 Azoto N org. (% ss) da dichiarare Azoto N org. (% ss N totale) 80 C/N CALCOLO 25 Carbonio umico e fulvico (% ss) 7 Salinità (ds/m) da dichiarare Cadmio totale (mg/kg ss) 1,5 Mercurio totale (mg/kg ss) 1,5 Nichel totale (mg/kg ss) 100 Piombo totale (mg/kg ss) 140 Rame totale (mg/kg ss) 230 Zinco totale (mg/kg ss) 500 Cromo esavalente totale (mg/kg ss) 0,5 Salmonella (CFU/25g tq ) assenza in 25g di campione t.q. n(1) = 5 c(2) = 0 m(3) = 0 M(4) = 0 Eschericchia coli (CFU/g tq) In 1 grammo di di campione tq n(1) = 5 c(2) = 1 m(3) = CFU/g M(4) = CFU/g Materiali plastici, vetro e metalli (d 2mm) (% ss) 0,5 Inerti litoidi (d 5mm) (% ss) 5 Indice di germinazione (diluzione al 30%) (%) 60 Tallio (solo per ammendanti con alghe) (mg/kg ss) <2 Note: (1) n = numero di campioni da esaminare (2) c = numero di campioni la cui carica batterica può essere compresa tra m e M; il campione è ancora considerato accettabile se la carica batterica degli altri campioni è uguale o inferiore a m (3) m = valore di soglia per quanto riguarda il numero di batteri; il risultato è considerato soddisfacente se tutti i campioni hanno un numero di batteri inferiore o uguale a m (4) M= valore massimo per quanto riguarda il numero di batteri; il risultato è considerato insoddisfacente se uno o più campioni hanno un numero di batteri uguale o superiore a M Come si evince dalla tabella sopra riportata, Il D.Lgs 75/2010 non prevede la determinazione dell IRD quale parametro di verifica della conformità dell ammendante. Tale indice non può comunque essere adottato nè essere previsto quale parametro di valutazione della conformità dell ammendante compostato misto prodotto in quanto la definizione dei requisiti che l ammendante prodotto deve rispettare è di competenza dello Stato. 34/37

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