Ordinamenti didattici e sistema delle professioni: distanze attuali e

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1 Ordinamenti didattici e sistema delle professioni: distanze attuali e prospettive future Alessandra Petrucci Dipartimento di Statistica G. Parenti Università di Firenze Consigliere CUN Area 13 Scienze Economiche e Statistiche (alessandra.petrucci@unifi.it) USPUR XIV Congresso Nazionale Firenze, 31 marzo 2012

2 Sintesi Ordinamenti didattici: il processo di definizione dell offerta formativa Sistema delle professioni: la classificazione e le descrizioni L offerta formativa e il sistema delle professioni: riflessioni del CUN Il possibile lavoro futuro Firenze, 31 marzo

3 Ordinamenti didattici RAD classi di laurea Cosa contiene Obiettivi formativi di classe Obiettivi formativi specifici Sbocchi professionali Professioni classificazione Istat Firenze, 31 marzo

4 Programmazione e valutazione delle Università Ministero: linee generali d indirizzo (obiettivi e regole) della programmazione triennale e definizione Indicatori valutazione dei risultati, relativamente a: a) Offerta formativa (es: Migliorare il tasso di cccupazione dei laureati entro x anni dalla laurea) b) Ricerca c) Servizi agli studenti d) Internazionalizzazione e) Personale Ministero: valutazione dei risultati e attribuzione delle risorse agli Atenei Università: Adozione e attuazione programmi triennali per ciascuna delle aree di attività Per offerta formativa: 1. Individuazione corsi nella banca dati dell offerta formativa; 2. Trasmissione carriere studenti in Anagrafe studenti; 3. Rilevazione sbocchi lavorativi; al momento manca sistema unico e omogeneo di rilevazione (Anagrafe laureati)

5 Banca dati dell offerta formativa RAD: Offerta formativa potenziale insieme dei corsi presenti nel regolamento didattico d Ateneo per i quali l Ateneo è autorizzato all istituzione del corso con il rilascio di titoli aventi valore legale Ordinamento didattico del corso: attività formative indispensabili e obiettivi formativi (ivi compresi sbocchi lavorativi attesi) OFF.F: Offerta formativa che l Ateneo decide annualmente di attivare subordinatamente a verifica, possesso dei requisiti necessari : a) i requisiti di trasparenza; b) i requisiti per la assicurazione della qualità dei processi formativi (con riferimento a valut1azione interna degli sbocchi lavorativi effettivi a 1, 3, 5 anni dalla laurea); c) i requisiti di strutture e di docenza di ruolo; d) le regole dimensionali relative agli studenti; e) i requisiti organizzativi, retroazione

6 RAD RAD - sezione d Ateneo: Inserimento informazioni dati relativi ad ordinamento didattico, ivi compresi sbocchi professionali attesesi, da parte del responsabile del corso Approvazione Consiglio di facoltà (o competente struttura didattica) Parere parti sociali Parere Comitato regionale di coordinamento competente per territorio Approvazione organi di governo Ateneo (SA e CDA) Relazione tecnica del Nucleo di valutazione Inserimento nella sezione proposta RAD - Ministero Parere del CUN DM approvazione ordinamento didattico e autorizzazione alla istituzione del corso... DR istituzione corso e inserimento nel RAD Off.F.

7 Off.F Indirizzo e coordina mento CNVSU/A NVUR Pre-Off.F: sezione Banca dati per verifica automatica disponibilità requisiti potenziali di docenza Relazione Nucleo di valutazione d Ateneo su possesso di tutti i requisiti necessari Inserimento annuale corso in Off.F ai fini della immatricolazione degli studenti ANS Sistema d Ateneo per rilevazione sbocchi lavorativi

8 Evoluzione della numerosità dei corsi attivati (fonte MIUR - Ufficio di Statistica e CINECA)

9 Consistenza dei Professori e Ricercatori universitari ( Fonte CINECA - Elaborazione Paolo Rossi )

10 Sistema delle professioni Sistema a cui partecipano soggetti istituzionali, o soggetti con finalità o attività di carattere pubblico-istituzionale, che raccolgono, aggiornano e rendono disponibili informazioni su una o più professioni o su uno o più gruppi omogenei di professioni seguendo protocolli che ne garantiscono standard elevati di qualità e appropriatezza dell'informazione prodotta Firenze, 31 marzo

11 Il Sistema delle professioni Attualmente i partner che contribuiscono al sistema informativo sulle professioni sono: il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con un collegamento diretto al portale pubblico per il lavoro; l'istituto nazionale di statistica (Istat), con informazioni sulla Classificazione delle Professioni e sullo stock di occupati in categorie professionali nell'ultimo triennio; l'istituto per lo sviluppo e la formazione dei lavoratori (Isfol), con informazioni sulle caratteristiche di Unità Professionali omogenee e sulle previsioni di sviluppo a medio termine di classi di professioni; l'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), con informazioni sull'incidentalità e sulle morbilità per unità professionale; Unioncamere, con informazioni sulle previsioni di assunzione di breve e medio periodo di categorie professionale e sulle caratteristiche dei lavoratori che le imprese ritengono di assumere; la Regione Basilicata, con informazioni sull'offerta regionale di formazione professionale; l'albo professionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati, con informazioni sulle caratteristiche degli iscritti all'albo e sulla loro distribuzione territoriale.

12 Classificazione ISTAT NUP2006 CP2011 La classificazione CP2011 fornisce uno strumento per ricondurre tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro all'interno di un numero limitato di raggruppamenti professionali, da utilizzare per comunicare, diffondere e scambiare dati statistici e amministrativi sulle professioni, comparabili a livello internazionale L'oggetto della classificazione, la professione, è definito come un insieme di attività lavorative concretamente svolte da un individuo, che richiamano conoscenze, competenze, identità e statuti propri

13 Classificazione ISTAT La logica utilizzata per aggregare professioni diverse all'interno di un medesimo raggruppamento si basa sul concetto di competenza, visto nella sua duplice dimensione del livello e del campo delle competenze richieste per l'esercizio della L'oggetto della classificazione, la professione, è definito come un insieme di attività lavorative concretamente svolte da un individuo, che richiamano conoscenze, competenze, identità e statuti propri

14 Formazione una stessa professione può sfruttare una competenza complessiva che deriva sia da un percorso di studi istituzionale sia da un percorso di acquisizione degli strumenti necessari all'esercizio della professione derivante dall'esperienza

15 Classificazione ISTAT Il criterio della competenza delinea un sistema classificatorio articolato su 5 livelli di aggregazione gerarchici: il primo livello, di massima sintesi, composto da 9 grandi gruppi professionali; il secondo livello, comprensivo di 37 gruppi professionali; il terzo livello, con 129 classi professionali; il quarto livello, formato da 511 categorie; il quinto e ultimo livello della classificazione, con 800 unità professionali, dentro cui sono riconducibili le professioni esistenti nel mercato del lavoro.

16 Le Professioni nel RAD Le distribuzioni degli sbocchi professionali inseriti nei RAD attualmente in Banca dati OFF.F- pubblica mostrano incongruenze ed errori di associazione legate ad un uso improprio della Classificazione Istat nella fase di individuazione della/e professione a cui svolgimento preparerebbe il Corso di studio

17 RAD a.a ordinamenti didattici inseriti (di cui 2194 di laurea magistrale, il 55% del tot) sbocchi professionali complessivi (media 3,7 per corso) di cui 8015 relativi a lauree magistrali (il 54,6% del totale) 501 diverse tipologie di professione (di cui 396 per le lauree magistrali, pari al 79 %)

18 Gruppi di professioni Totale corsi di cui lauree magistrali raggruppamento N % N % 1 LEGISLATORI, IMPRENDITORI E ALTA DIRIGENZA 427 2, ,04 2 PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE , ,55 3 PROFESSIONI TECNICHE , ,72 4 PROFESSIONI ESECUTIVE NEL LAVORO D'UFFICIO 192 1, ,50 5 PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITA COMMERCIALI E NEI SERVIZI 46 0, ,17 6 ARTIGIANI, OPERAI SPECIALIZZATI E AGRICOLTORI 1 0,01 1 0,01 7 CONDUTTORI DI IMPIANTI, OPERAI DI MACCHINARI FISSI E MOBILI E CONDUCENTI DI VEICOLI 1 0,01 0 0,00 8 PROFESSIONI NON QUALIFICATE ,00 9 FORZE ARMATE , ,00

19 Professioni a bassa frequenza 2516 professioni hanno frequenza assoluta non superiore a 1 all interno di una stessa classe di corso Di questi 976 hanno una frequenza relativa non superiore all 1% e 398 non superiore al 5 per mille

20 Riflessioni DM 509/99 e DM 270/04 e esigenze del mondo del lavoro e della produzione necessità che l università italiana realizzi un collegamento stretto tra la formazione universitaria e il lavoro possibile dopo il conseguimento del titolo.

21 Riflessioni Due possibili azioni: programmazione dell offerta formativa e progettazione di corsi di studio almeno compatibili con l esercizio di attività professionali compenetrazione (tramite stage e tirocini) tra i processi formativi e quelli di produzione di beni e servizi

22 Riflessioni Monitorando i risultati ottenuti, in termini di rifinitura delle competenze e delle reali prospettive di collocamento lavorativo, si può valutare nel continuo l efficacia del sistema universitario

23 Riflessioni L efficacia esterna di un processo formativo elementare, qual è un corso di laurea, è correlato alle capacità lavorative dei laureati che lo frequentano La quota di laureati che trovano lavoro subito dopo la laurea, è una misura indiretta della loro attrattività per il mercato, attrattività che si può assumere a misura dell efficacia del corso di studi da cui provengono

24 Riflessioni Questa misura dipende non solo dalla qualità della formazione erogata dall università, ma anche dall ambiente sociale ed economico circostante (di questo si deve tener conto nei giudizi) Altri indicatori di efficacia (soddisfazione, competenze richieste, ecc.) sono utilizzabili solo dopo l inserimento del laureato nel mondo del lavoro

25 Riflessioni La conoscenza dei modi d ingresso nel mondo del lavoro dei laureati: indicatore per ripartire risorse tra le università (vedi dm su FFO: A3 - Percentuale di laureati occupati a tre anni dal conseguimento del titolo. L' indicatore è sospeso in attesa della realizzazione dell'anagrafe Nazionale dei laureati)

26 Il possibile lavoro futuro A partire dall a.a. 2012/2013 le informazioni inserite sugli sbocchi occupazionali saranno raggiungibili anche da chi naviga nel Sistema delle professioni

27 Il possibile lavoro futuro E anche per ogni singola professione contenuta nel Sistema sarà possibile ottenere, interrogando la base dati OFF.F pubblica tutte le informazioni disponibili relative a quella determinata professione ed inoltre la distribuzione territoriale dei corsi di laurea che individuano quella stessa professione come sbocco lavorativo.

28 Il possibile lavoro futuro Una più attenta analisi dell offerta formativa e un coinvolgimento diretto sia degli Atenei che del CUN: le Università dovranno procedere alla modifica dell offerta formativa e dei RAD, che dovrà necessariamente essere sottoposta al parere del CUN

29 Il possibile lavoro futuro progettazione di un sistema di archiviazione e consultazione per l accesso a questo tipo di informazioni una volta normalizzate e attentamente valutate da parte del CUN orientare gli studenti verso un tipo di laurea che abbia una migliore rispondenza con i bisogni del tessuto produttivo e supportare la scelta universitaria

30 Grazie