La simbiosi industriale nel territorio ionico: Prof. Bruno Notarnicola. Dipartimento Ionico
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1 La simbiosi industriale nel territorio ionico: prospettive di sviluppo Prof. Bruno Notarnicola Dipartimento Ionico Università degli Studi di Bari Aldo Moro
2 CONTENUTI 1. Economia Circolare e Simbiosi Industriale (SI) 2. Esperienze di Simbiosi Industriale in Italia e nel mondo, vantaggi e barriere 3. La Simbiosi Industriale nel territorio Ionico 4. Conclusioni 2/22
3 ECONOMIA CIRCOLARE Modello che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Sistema opposto a quello definito lineare 3/22
4 La COM 614 del : L anello mancante - Piano d azione dell UE per l economia circolare OBIETTIVO GENERALE: Garantire l esistenza di un quadro normativo adeguato per lo sviluppo dell economia circolare nel mercato unico Ruolo fondamentale della SI in tutte le misure relative alla produzione, alla gestione dei rifiuti urbani per promuovere il riciclaggio, al riutilizzo di quelli speciali e allo sviluppo del mercato delle materie prime secondarie e delle loro norme di qualità al fine di aumentare la fiducia degli operatori 4/22
5 LA SIMBIOSI INDUSTRIALE MODELLO DI CLASSIFICAZIONE DI SCAMBI SIMBIOTICI PARAMETRO INPUT e/ o OUTPUT DI PROCESSO OGGETTO DI SCAMBIO materiali energia acqua servizi all'interno della singola impresa Eco-Industrial Park: Eco-Industrial Network: LOCALIZZAZIONE (una o più unità produttive) gruppi di imprese ed organizzazioni situate in aree geografiche adiacenti gruppi di imprese situate in ampie aree geografiche SETTORE ECONOMICO Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria Costruzioni Commercio e servizi 5/22
6 Spontanea (Kalundborg) LA SIMBIOSI INDUSTRIALE Coordinata (Humber, Porto Rotterdam) Drivers per attuare SI: Benefici economici (riduzione costi di materie prime e smaltimento rifiuti e vendita di sotto-prodotti) Espansione e diversificazione del proprio business (nuovi posti di lavoro) Riduzione del carico ambientale Interventi a livello statale/regionale/locale, con nuove leggi o finanziamenti pubblici 6/22
7 SIMBIOSI INDUSTRIALE BARRIERE ALLO SVILUPPO Problemi dovuti all attuale legislazione sui rifiuti (nozione di rifiuto, autorizzazioni etc.) Mancanza di fiducia sulla qualità del rifiuto Mancanza di una metodologia standardizzata e riproducibile in diversi ambiti spaziali 7/22
8 KALUNDBORG INDUSTRIAL SYMBIOSIS STATUS 2007 Lake Tissø 1 Surface water 1961 The Municipality of Kalundborg Waste water treatment 19 Sludge 1998 Soilrem Fertilizer industry 13 Sulphur 1990 Fertilizer 2001 Statoil Refinery 3 Surface water Sea water Steam Cooling water Gas Tech.water Heat 1981 Asnæs Power Station Purification of water 10 Surface water Steam Waste water Water 2004 Novozymes 23 Alkoholic residue Novo Nordisk 2 Re-use Gas basin Drain water 1995 Gyproc 21 Deionized water Gypsum Fly Ash 1999 Recovery of nickel and vanadium 6 Heat 1980/89 5 Fly ash 1979 Cement industry Fish farm Yeast slurry 1989 Pig farms 12 4 Biomass/ NovoGro 1976 Farms The Symbiosis Institute 1996 Collaboration with Noveren 8/22
9 ESEMPI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SIMBIOSI NEL MONDO Nordkoping: Svezia Kwinana: Australia Guitang: Cina Humber: UK 9/22
10 STATO DELL ARTE IN ITALIA Progetto SI Dimensio ne Area Settori coinvolti Regolamentazion e della simbiosi Eco Parco Porto Marghera Veneto Ristretta Distretto Industriale Porto Marghera -Venezia chimico e petrolchimico, costruzione navale, metallurgia, trattamento rifiuti, produzione energia Accordo di Programma per la Chimica a Porto Marghera Tendenza ad includere i concetti di SI Nella regolamentazione APEA principalmente pratiche di utility-sharing condivisione attraverso piattaforme CLOSED Toscana Green Economy and Sustainable Development Emilia Romagna Eco-innovazione Sicilia Area vasta Area vasta Area geografica vasta Tessile, carta, Florovivaistico agro-industria costruzione, Produzione di imballaggi di plastica, coke e raffinazione petrolio, chimici e farmaceutici, tessile, fabbricazione pelle e pelliccia manifatturiero, settore agroalimentare, prodotti metallici e non, costruzioni. Corsorzio Programma Distretto regionale Casi di applicazione non APEA in fase di sviluppo 10/22
11 SIMBIOSI NELL AREA VASTA DI TARANTO 1 Mappatura economica e ambientale Fonti dati: ISTAT ( ), Camera Commercio di Taranto ( ), InfoCamere - Movimprese ( ), Istituto Guglielmo Tagliacarne 2 Analisi Rifiuti Speciali della provincia ionica per identificare: Principali quantitativi prodotti-recuperati-smaltiti Tipologie Imprese coinvolte Fonte Dati: Regione Puglia Piano Gestione Rifiuti 2005, Rapporto Arpa Puglia sui rifiuti 2009, Camera Commercio Taranto Ecocerved 2008 MUD ( n. 70) 3 Valorizzazione potenziale dei rifiuti e dell energia di scarto Fonte Dati: Database LCA, Database SI, EPO European Patent Office, Letteratura scientifica, BREF 4 Pre-Fattibilità tecnica, economica e ambientale dei flussi simbiotici individuati 11/22
12 SIMBIOSI ESISTENTE NELLA PROVINCIA IONICA 12/22
13 ANALISI DEI RIFIUTI SPECIALI NELLA PROVINCIA Anno % recuperati: recupero di materia e CDR 20% smaltiti in discarica. 6% stoccaggio 2,8% inceneriti e recupero energia (2,5%) Trattati Note: Recupero R1 : Utilizzo come combustibile produzione energia Recupero R3 Recupero sost. organiche (compostaggio etc.) Recupero R5: Include anche interramento Recupero R10: Spandimento su suolo Recupero R13: Messa in riserva (Allegato B - D. Lgs. 22/1997) 13/22
14 SIMBIOSI INDUSTRIALE NEL TERRITORIO IONICO Principali Flussi di rifiuti prodotti, recuperati e smaltiti: 1. 1,5 Mt scorie di acciaieria (BOFS) prodotti da ILVA e recuperati in discarica 2. 1,5 Mt loppa di altoforno (BFS) prodotti da ILVA (non è un rifiuto ma un sottoprodotto, solo il 15% è recuperato, l 85% è venduto all estero) kt di refrattari prodotti principalmente da ILVA e smaltiti in discarica kt scaglie di laminazione rivenienti da ILVA e recuperate fuori Provincia kt di permeato e fanghi provenienti dalla gestione dei rifiuti kt ceneri leggere provenienti da fuori provincia 14/22
15 ANALISI ENERGETICA Consumi energetici e perdite dei principali impianti (ktep) 15/22
16 VALORIZZAZZIONE RIFIUTI Scoria di acciaieria (BOFS) riempimento cava ILVA Composizione chimica media della loppa granulare (NSA) - % peso Le scorie siderurgiche rappresentano una valida alternativa agli inerti naturali in quanto rispondono alle norme tecniche di riferimento: EN 12620, 13242, 13450, /22
17 VALORIZZAZZIONE RIFIUTI Loppa di altoforno non catalogato come rifiuto solo il 15% per il cementificio Cementir di Taranto Composizione chimica media della loppa granulare (NSA) (% peso) BREF BAT (2012) Iron and Steel: The technical and chemical properties of the slag make it suitable for applications in civil and hydraulic engineering as well as in agriculture. 17/22
18 VALORIZZAZZIONE RIFIUTI Materiale refrattario smaltito in discarica 18/22
19 VALORIZZAZZIONE RIFIUTI Ceneri leggere attualmente usate solo per cemento 19/22
20 IMPLEMENTAZIONE DELLA SIMBIOSI NELLA PROVINCIA (Fonte: Notarnicola et al. 2016, JCLP) IONICA
21 PROVINCIA DI TARANTO VALORIZZAZIONE RIFIUTI SPECIALI Quantificazione del riutilizzo di rifiuti in settori attivi nella provincia Tipo di rifiuto Loppa Potenziale tipo di riciclaggio implementabile nel contesto ionico esistente Quantità di rifiuto potenzialment e riciclato (kt/anno) Materiale di fondazione per strade e ferrovie 890 Riempimento banchine 270 Trattamento acqua 4 Produzione vetro 1 Potenziale riciclaggio di rifiuto/ Totale rifiuto disponibile (kt/anno) % Potenziale riciclaggio 1,165/1,275 91% Costo di smaltiment o potenzialm ente evitato (M /anno) La loppa è un coprodotto che non è smaltito Utilizzo di energia potenzialm ente evitato (toe/anno) Emissione di gas serra potenzialment e evitato (t CO 2 eq/anno) 7,368 16,310 Scoria acciaieria Refrattari Ceneri leggere Fertilizzanti 930 Inerte per calcestruzzo 400 Pavimentazioni stradali 90 Materiale di fondazione per strade 78 Produzione nuovi refrattari 78 Materiale di fondazione per strade 38 Fertilizzanti 38 Miglioramento strutturale del terreno agricolo 38 Produzione vetro e ceramica 38 1,420/1,500 95% ,981 19, /78 >100% , /38 >100% /22
22 CONCLUSIONI Lo studio di pre-fattibilità ha messo in evidenza che a Taranto ci sono le piene potenzialità per implementare la simbiosi e ha individuato i principali flussi simbiotici e i settori nei quali utilizzarli. E necessario passare agli studi di fattibilità dei progetti di simbiosi Per implementare lo scambio di informazioni e relazioni tra P.A., aziende di produzione e tutti gli attori del sistema con la comunità locale è necessario: Organismo centrale di coordiname nto ad hoc Costituzione di un Organismo centrale di coordinamento Supporto scientifico (Università, Politecnico, Polo scientifico) Passaggio graduale Coinvolgimento degli Stakeholer di sistema Supporto scientifico Università, Politecnico, Polo scientifico) utilty-sharingsino a scambi di materia ed energia) 22/22
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