ORDINE DEI CHIMICI 05/07/2012. Classificazione di rifiuti con caratteristica di H14 Ecotossico

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1 ORDINE DEI CHIMICI 05/07/2012 Tavola rotonda Classificazione di rifiuti con caratteristica di H14 Ecotossico

2 Contesto normativo di riferimento Prima delle modifiche introdotte dal D.Lgs. N 205/2010 la caratteristica di pericolo H14 ecotossico non doveva essere presa in considerazione ai fini della classificazione del rifiuto mancando criteri di riferimento per la valutazione. A partire dall entrata in vigore del D.Lgs. N 205/2010 la valutazione dell ecotossicità è divenuta obbligatoria. I criteri per l attribuzione di tale caratteristica indicati nelle note in calce all All.I rimandavano a quanto previsto dalla normativa europea in materia di classificazione, etichettatura ed imballaggiodi sostanze e preparati pericolosi con rilevanti difficoltà applicative. La mancanza di uniformità nell approccio interpretativo rischiava di portare all applicazione non sempre giustificata del principio di precauzione.

3 Contesto normativo di riferimento Il parere congiunto ISS e ISPRA Prot. N del 29/09/2011 ha contribuito nel transitorio a introdurre basilari regole di interpretazione. Ai fini della classificazione del rifiuto la verifica della sussistenza delle caratteristiche di pericolo di cui all All.I è richiesta esclusivamente per i rifiuti identificati da voci a specchio. I metodi alternativi per la valutazione dell ecotossicità del rifiuto secondo la normativa europea sono stati descritti e armonizzati al quadro di riferimento legislativo nazionale: Metodo convenzionale e calcolo delle sommatorie Metodo sperimentale mediante batteria di biotest in organismi acquatici Con la legge n 28 del 25 marzo 2012 la caratteristica di pericolo H14 deve essere attribuita in conformità a quanto stabilito dall accordo ADR 2011 per la classe 9 MATERIE E OGGETTI PERICOLOSI DIVERSI M6 e M7 Materie pericolose per l ambiente acquatico liquide e rispettivamente solide

4 Criteri di classificazione ADR 2011 delle materie pericolose per l ambiente acquatico Rif Classificazione delle sostanze a) Tossicità acuta (pericolo di breve durata) b) Tossicità cronica (pericolo di lunga durata) c) Bioacccumulazione potenziale o effettiva di una sostanza in un organismo d) Degradazione biotica o abiotica di composti organici e) Sono considerate specie rappresentative i pesci*, i crostacei e le alghe * In alternativa a livello comunitario si propone batterio Vibrio fischeri, Direttiva 86609CE e 47 considerando del Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) Rif Classificazione di miscele a) E possibile classificare la miscela in quanto tale se la tossicità per l ambiente acquatico è stata sperimentalmente provata, secondo i criteri adottati per le sostanze, senza prove di degradabilità e di bioccumulazione; b) In assenza di dati sulla tossicità per la miscela in quanto tale sono introdotti i Principi ponte (diluizione, interpolazione, miscele simili); c) Metodo della somma dei componenti classificati e/o applicazione di una formula di additività. Rif Classificazione in base al Regolamento (CLP) n. 1272/2008CE In assenza di dati di classificazione conformi ai criteri precedenti una sostanza o una miscela: a) Deve essere classificata pericolosa per il trasporto se le risultano attribuite le categorie Acuta 1, Cronica 1 e Cronica 2 in riferimento al Regolamento CLP o il simbolo N associato con una delle frasi di rischio R50, R50/53 o R51/53 conformemente alle Direttive 675/48/CEE o 1999/45/CE. b) Non è pericolosa per l ambiente acquatico se non gli deve essere attribuita una tale frase di rischio o categoria conformemente alle citate Direttive o al Regolamento.

5 Criteri di classificazione tossicità acuta per sostanze CL 50 = concentrazione di una sostanza nell acqua che provoca la morte del 50% di organismi sottoposti alla prova CE 50 = concentrazione effettiva di una sostanza il cui effetto corrisponde al 50% della risposta massima CE r50 = CE 50 in termini di riduzione dl tasso di crescita

6 Criteri di classificazione tossicità cronica per sostanze NRD NOEC= concentrazione osservata senza effetto (No observed Effect Concentration) CEx= concentrazione asociata ad una risposta di x%

7 Criteri di classificazione tossicità cronica per sostanze RD

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9 Difformità di classificazione come ECOTOSSICO L'ADR 2009 comprende disposizioni sulla classificazione con riferimento alla Direttiva 67/548/CEE (sostanze) e alla Direttiva 1999/45/CE (preparati) in base alle quali se a una sostanza o miscela è assegnato il simbolo "N" associato a una frase di rischio R50,R50/53,R51/53 deve essere classificata pericolosa per il trasporto. I criteri di classificazione delle sostanze/miscele pericolose in conformità alle vecchie Direttive Europee e al nuovo Regolamento CLP 1272/2008/CE sono stati armonizzati con i criteri del GHS ma permangono alcune differenze derivanti dalla diversa edizione del GHS a cui suddetti criteri fanno riferimento. Il CLP attualmente in vigore, a cui si richiama l'adr 2009, è basato sulla seconda edizione rivista del GHS (2007), mentre i criteri di classificazione mutuati dalla 16 Edizione della raccomandazioni ONU sul trasporto, adottati dall'adr 2011, sono basati sulla 3 Edizione rivista del GHS (2009). Di conseguenza i nuovi criteri per le categorie Cronica 1 e Cronica 2 di cui all'adr 2011, non sono ancora stati adottati dal Regolamento CLP soggetto a prossimo adeguamento tecnico (la data non è ancora nota).

10 Criteri di classificazione tossicità cronica in assenza di dati

11 CATEGORIE ADR 2011 PER LE SOSTANZE PERICOLOSE DI LUNGA DURATA PER L AMBIENTE ACQUATICO Figura ADR 2011

12 Schema di classificazione per le sostanze pericolose per l ambiente

13 Schema di classificazione per le sostanze pericolose per l ambiente Rif

14 Metodi di prova armonizzati su scala internazionale Direttiva 86/609/CEE e 47 considerando del Regolamento (CE) n. 1907/2006 in alternativa ai pesci si propone il batterio Vibrio fischeri Metodo UNI EN ISO :2009

15 Degradazione - Bioaccumulazione La rapida degradabilità si basa sulla facile biodegradabilità o sulla degradazione abiotica (idrolisi) dei composti organici, considerando che la sostanza o la miscela possa essere degradata nell ambiente acquatico ad un livello superiore al 70% nello spazio di 28 giorni. Si considera che un rapporto BOD 5 /COD >0,5 indichi una rapida degradazione. Le sostanze per le quali non esistono dati adeguati sulla tossicità cronica e sono considerate non rapidamente degradabili con fattore di bioconcentrazione (BCF 500) determinato per via sperimentale o espresso con l aiuto del coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua (log Kow 4) sono classificate con i dati sperimentali acquisiti con i test di tossicità acuta, applicando il criterio indicato nella tabella (b) (iii). Linee guida valide per tali proprietà delle sostanze: Prove di biodegradabilità 301 OCSE (acque dolci); 306 (acque marine) Determinazione del Potenziale di bioaccumulazione/coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua 107 o 117 OCSE Determinazione del fattore di bioconcentrazione 305 OCSE Guide specifiche sulla interpretazione dei dati sono forniti nel capitolo 4.1 e nell allegato 9 del GHS

16 CLASSIFICAZIONE DELLE MISCELE I componenti rilevanti di una miscela sono quelli la cui concentrazione è uguale o superiore a 0,1% per i componenti classificati come aventi tossicità Acuta e/o Cronica e uguale o superiore a 1% per gli altri componenti, salvo che si supponga (per esempio nel caso di un componente molto tossico) che un componente presente a una concentrazione inferiore a 0,1% giustifichi nondimeno la classificazione della miscela per il pericolo che presenta per l ambiente acquatico.

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18 PROSPETTO DI CLASSIFICAZIONE DELLE MISCELE

19 Criteri di classificazione delle miscele LA CLASSIFICAZIONE ADR DELLE MISCELE COME PROCEDIMENTO GRADUALE che dipende dal tipo delle informazioni disponibili NRD L applicazione dei test ecotossicologici rappresenta una classificazione basata su dati sperimentali, quella più rappresentativa dei reali pericoli generati dalla miscela. La disponibilità di dati adeguati sulla tossicità cronica e sulla degradabilità e bioaccumulazione non è garantita in caso di classificazione di miscele e per quanto riguarda il test di tossicità acuta sui pesci la gestione dell acquario comporta costi economici che molti laboratori non possono sostenere.

20 Classificazione con metodo della somma in base a ADR 2011

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22 La classificazione in base all ADR 2011 Limiti di concentrazione da usare per la valutazione dei pericoli dell ambiente ai sensi della Direttiva 1999/45/CE Colonna e riga non considerate dai criteri ADR 2011

23 Criterio di attribuzione della caratteristica di ecotossicità ai rifiuti nell Accordo ADR Classificazione dei rifiuti ai fini del trasporto di merci pericolose dal paragrafo dell ADR: Se la materia da trasportare è un rifiuto, la cui composizione non è Se la materia da trasportare è un rifiuto, la cui composizione non è esattamente conosciuta, la sua assegnazione a un numero ONU e a un gruppo d imballaggio conformemente a può essere basata sulle conoscenze del rifiuto che ha lo speditore, come pure su tutti i dati tecnici e dati di sicurezza disponibili, richiesti dalla legislazione in vigore, relativa alla sicurezza e all ambiente.

24 LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI PER L AMBIENTE USO ADR I criteri ADR di classificazione delle miscele mediante dati sperimentali sulla tossicità per l ambiente acquatico e il metodo di calcolo della somma delle concentrazioni prevalgono sugli altri descritti, in quanto diventano uno strumento semplificato e adeguato per la attribuzione della categoria di ecotossicità dei rifiuti a composizione non nota o deducibile. Eliminata dalla tabella 1 (All.3 Parte B) della Direttiva 1999/45/CEE la parte corrispondente al rischio R52-53) il limite di concentrazione minore è pari a mg/kg, salvo introdurre il concetto dei fattori moltiplicativi, nel metodo convenzionale. L introduzione dei fattori moltiplicativi (M) comporta di fatto di tener conto della grave tossicità di un composto qualora si manifesti un valore di L(E)C 50 al di sotto di 0,1 mg/l, come peraltro già presente nell impianto della normativa CE.

25 Esempi di Fattori Moltiplicativi M Tab. 3.1 dell All.VI del Regolamento CLP Index Noo International Chemical Identification cobalt oxide Acute Tox. 4 * Skin Sens. 1 Aquatic Acute 1 Aquatic Chronic lindane (ISO); γ-hch or γ-bhc; γ-1,2,3,4,5,6-hexachlorocyclohexane Classification Hazard Class and Category Code(s) Acute Tox. 3 * Acute Tox. 4 * Acute Tox. 4 * STOT RE 2 * Lact. Aquatic Acute 1 Aquatic Chronic chlorine Acute Tox. 3 * Eye Irrit. 2 STOT SE 3 Skin Irrit. 2 Aquatic Acute benz[a ]anthracene Carc. 1B Aquatic Acute 1 Aquatic Chronic dibenz[a,h ]anthracene Carc. 1B Aquatic Acute 1 Aquatic Chronic X malathion (ISO); 1,2-bis(ethoxycarbonyl)ethyl O,O - dimethyl phosphorodithioate; [containing 0.03 % isomalathion] Acute Tox. 4 * Skin Sens. 1 Aquatic Acute 1 Aquatic Chronic 1 Hazard Statement Code(s) H302 H317 H400 H410 H301 H332 H312 H373 ** H362 H400 H410 H331 H319 H335 H315 H400 H350 H400 H410 H350 H400 H410 H302 H317 H400 H410 Pictogram, Signal Word Code(s) GHS07 GHS09 Wng GHS06 GHS08 GHS09 Dgr GHS06 GHS09 Dgr GHS08 GHS09 Dgr GHS08 GHS09 Dgr GHS07 GHS09 Wng Labelling Hazard statement Code(s) H302 H317 H410 H301 H332 H312 H373 ** H362 H410 H331 H319 H335 H315 H400 H350 H410 H350 H410 H302 H317 H410 Specific Conc. Limits, M-factors M=10: M=10: M=100: M=100: Carc. 1B; H350: C 0,01 % M=100: M=1000:

26 USO DEI CRITERI ADR 2011 PER LA CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO: Metodo della somma su rifiuti a concentrazione nota o deducibile Componenti a tossicità acquatica Acuta 1e/o Cronica 1 (N,R 50 o N, R50-53) cut off= 0,1% (salvo molto tossici fattore M) Acuta 1 e/o Cronica 1 (molto tossici fattore M) Limite di concentrazione mg/kg Componenti a tossicità acquatica Cronica 2 (N, R51-53) cut off= 1% Cronica 2 Limite di concentrazione mg/kg Limite di concentrazione minimo mg/kg per componenti classificati in Cronica 1 (molto tossici fattore M) Se il rifiuto contiene più sostanze contraddistinte dalle stesse frasi di rischio e ciascuna di esse è presente in concentrazione inferiore al proprio limite generico o specifico (fattore M per le categorie Acuta 1 e Cronica 1) di concentrazione, si procede a verificare l eventuale sussistenza della caratteristica di pericolo ecotossico, per effetto della presenza di tali sostanze classificate come pericolose per l ambiente, secondo il metodo delle somma.

27 Classificazione di rifiuti ecotossici H14 ai sensi della L.28/2012 Limite di pericolosità per rifiuti ecotossici H14 ( Categoria Acuta 1 ADR 2011) Somma delle concentrazioni (in %) dei componenti classificati in Miscela classificata Acuta 1 X M 25% Acuta 1 Limite di pericolosità per rifiuti ecotossici H14 ( Categoria Cronica 1e 2 ADR 2011) Somma delle concentrazioni (in %) dei componenti classificati in Miscela classificata Cronica 1 X M 25% Cronica 1 (M X 10 X Cronica 1) + Cronica 2 25% Cronica 2 Fattore per riportare a 25% il limite minimo 2,5%

28 USO DEI CRITERI ADR 2011 PER LA CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO: Saggi tossicologici su rifiuti a concentrazione non nota I risultati dei test sperimentali sono un opportunità per una corretta classificazione indipendente dalla conoscenza della composizione chimica del rifiuto che spesso è solo ipotizzabile. Qualora la composizione non possa essere determinata, neanche sulla base delle informazioni relative al ciclo produttivo ed ai trattamenti che generano il rifiuto o alle schede di sicurezza o altri dati bibliografici, ovvero i dati a disposizione non siano sufficienti per l applicazione del metodo delle somme o qualora si ritenga che tali procedure portino ad una non corretta classificazione del rifiuto, si procederà alla conduzione dei saggi tossicologici, al fine di escludere la sussistenza dell ecotossicità H14 per l ambiente acquatico, secondo i metodi ed i valori limite riportati nel punto dell accordo ADR 2011 ( ), relativamente alle categorie di pericolo per l ambiente acquatico e ai criteri di classificazione delle sostanze Acuta1,Cronica1eCronica2. La classificazione delle miscele si basa sui criteri adottati per le sostanze.

29 Classificazione del rifiuto con saggi tossicologici: criteri ADR Caratteristiche di pericolo del rifiuto All I H 14 ECOTOSSICO Frasi di rischio Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE Indicazione di pericolo Regolamento CLP N, R 50 Tossicità acquatica Acuta 1 N, R N, R Tossicità acquatica Cronica 1 Tossicità acquatica Cronica 2 Criteri e Categorie di classificazione ADR 2011 Cronico 1 NRD NOEC/CEx 0,1 mg/l Cronico 2 NRD 0,1 mg/l<noec 1 mg/l Acuta 1 C(E)L50 1,00 mg/l Cronico 1 RD NOEC/CEx 0,01 mg/l Cronico 2 RD 0,01 mg/l<noec 0,1 mg/l R52-53 Tossicità acquatica Cronica 3 R 53 Tossicità acquatica Cronica 4 Nell accordo ADR al punto per la classificazione della miscela nelle categorie Cronica 1 e 2 non è indicata, come per le sostanze, per le quali non esistono dati adeguati sulla tossicità cronica ma sono disponibili dati adeguati sulla tossicità acuta, la tabella iii, in quanto per le miscele non esistono prove di degradabilità e di bioaccumulazione attendibili.

30 Criticità relative ai biotest Presso il Laboratorio Metrologico di ISPRA è in corso una sperimentazione per l applicazione dei saggi ecotossicologici su diverse tipologie di rifiuti a cui partecipano anche le ARPA. Sono stati affrontati i seguenti problemi a questo stadio dello studio: a) rappresentatività del rifiuto in termini di prelievo della quantità minima dell aliquota di campione di laboratorio; b) Pretrattamenti con riduzione granulometrica a 250 µm come definito nella norma EN 13656:2002; c) Preparazione del lisciviato mediante singole procedure a diverso rapporto L/S o per diluizioni seriali; d) Espressione dei risultati in mg/l. I risultati della ricerca saranno disponibili per la fine dell anno 2012.

31 Criticità dei biotest I test ecotossicologici previsti dall ADR/CLP trovano evidenti difficoltà applicative, trattandosi di normative elaborate per la classificazione delle sostanze chimiche e delle miscele. Precedentemente alle modifiche apportate all All.D l applicazione di test ecotossicologici aveva trovato una sua applicabilità in una procedura consolidata anche attraverso un interconfronto internazionale che prevedeva la preparazione di un lisciviato secondo la norma EN 14735/ L ISPRA ha presentato un Rapporto sullo stato dell arte della bibliografia internazionale in merito alle batterie dei saggi ecotossicologici utilizzate per la valutazione di ecotossicità dei rifiuti.

32 Classificazione del rifiuto con saggi tossicologici: criteri ADR La classificazione del rifiuto si basa sulla disponibilità di adeguati dati sperimentali sulla tossicità acuta e per la tossicità cronica 1 o 2 anche sulle informazioni disponibili in merito alla rapida degradabilità. In assenza di dati determinati sperimentalmente o stimati sulla degradabilità il rifiuto deve essere considerato come non rapidamente degradabile (NRD) ovvero classificato con i criteri più severi. Il rifiuto non è ecotossico (Categoria Acuta 1) se si dispone di dati sperimentali sulla tossicità acuta C(E)L 50 >1 mg/l o ad una concentrazione superiore a quella che è solubile. Il rifiuto non è ecotossico (Categoria Cronica 1 e 2) se i risultati sperimentali mostrano un valore di NOEC o CEx > 1 mg/l o ad una concentrazione superiore a quella che è solubile. Il pericolo effettivo per l ambiente acquatico è dato da quelle specie che sono solubili e/o biodisponibili.

33 La classificazione di ecotossicità H 14 dei rifiuti contenenti idrocarburi: uso ADR La classificazione dei rifiuti contenenti idrocarburi mediante il metodo delle somme in relazione alla caratteristica di pericolo H14, è condotta applicando la procedura riportata nel parere dell Istituto Superiore di Sanità Prot. 06/08/ per la ricerca dei componenti sia come singoli idrocarburi sia come gruppi di idrocarburi, dotati di proprietà ecotossicologiche simili, ai quali si possa attribuire una stessa classificazione di pericolo per l ambiente(tab. 3 del parere ISS:2010). Ai fini dell attribuzione della caratteristica di pericolo H14 al rifiuto di origine nota, contenente idrocarburi con proprietà ecotossiche, sia come singola sostanza sia come più sostanze pericolose per l ambiente, la metodologia di calcolo è quella relativa al punto dell accordo ADRperlaclasse9-M6eM7.

34 Modifica alla Tab.4 del parere ISS Prot.N /2008 sui rifiuti conteneti idrocarburi

35 Rifiuti contenenti Idrocarburi N R 50/53-T. CRONICA 1 % Cutt off ADR M Limite minimo % Limite minimo mg/kg C5-C6-Cicloesano-C7-C8 alifatici Dipentene Naftalene C10 aromatici BbF-BjF-BkF-BaP-BeP-Crisene (IPA) DBahA-BaA (IPA) N R51/53-T. CRONICA 2 Nota bene: C> Cumene C9 aromatici Per DBahA e BaA i termini dell equazione per la classificazione del rifiuto in categoria di pericolo Cronica 2 sono i seguenti seguente: (100x10xConc.BaA) + (100x10xConc. DBahA )>25%

36 H14: Incertezze sulla classificazione dei rifiuti ecotossici L Accordo ADR è una procedura con criteri dinamici il cui testo è aggiornato ogni due anni con adeguamenti tecnici. In attesa della linea guida italiana annunciata nell art.184 comma 5 del D.Lgs.250/2010 l attuale situazione sul piano nazionale è dunque transitoria. Nel contesto europeo sono in atto importanti revisioni dell impianto normativo relativo alla classificazione dei rifiuti e si assiste ad un processo di armonizzazione tra le regolamentazioni internazionali sulle sostanze e sulle miscele pericolose (REACH, CLP, GHS, ADR). Nel processo di revisione dell Elenco dei rifiuti e delle categorie di pericolo a livello europeo sono stati proposti due percorsi di classificazione con metodo addittitivo di rifiuti ecotossici, tuttora sottoposti a riesame (c è consultazione con scadenza 29/05): ci sono 2 opzioni di cui una considera nella sommatoria anche il contributo delle sostanze nocive per l ambiente (Direttiva 1999/45) e la seconda è quella sposata dalla L. 28/2012. Se ci cerca di interpretare le finalità del legislatore, con la L.28/2012 si può affermare che era necessario ridimensionare la ricaduta di criteri ancora incerti anche a livello europeo, allo scopo di superare gli impatti sulla gestione di importanti flussi di rifiuti che una volta classificati pericolosi venivano a creare enormi problemi, in mancanza di adeguati impianti di smaltimento.

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40 CRITICITA : Rifuti che contengono metalli Le tecniche analitiche non consentono la speciazione dei composti metalli Con il metodo delle somme si trasforma la concentrazione del metallo in quella del composto che ragionevolmente può essere presente con fattore stechiometrico più alto o corrispondente al composto più pericoloso. Dei composti probabili non è nota la reciproca percentuale con cui si trovano nel rifiuto e si attribuisce la concentrazione totale del metallo, rilevata analiticamente, a uno solo di essi scelto con metodo cautelativo. E possibile anche una sovrastima della reale pericolosità per l ambiente del rifiuto se non si considera la solubilità in acqua e la biodisponibilità dei composti metallici. Si determina il Potential worst-case ma quanto è diverso tale scenario da quello effettivo e qualisonolericaduteinterminidicostiediefficaciadeicontrolli? Proprio per questo motivo l ADR al capitolo prevede per i metalli e i relativi composti alcune necessarie disposizioni particolari rimandando all allegato 10 del GHS Guida sulla trasformazione/dissoluzione dei metalli e composti dei metalli in mezzo acquoso.

41 Sintesi di classificazione di rifiuti contenenti metalli H14 H14 Metallo R R As X Cd X Co X Cr VI X Cu X Hg X Ni X Pb X Sb X Se X Sn X Tl X V X Zn X 2,5% 25% Limiti ADR mg/kg mg/kg Si attendono linee guida dell ISPRA anche sulla classificazione di rifiuti contenenti metalli

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43 H14 Problemi applicativi pratici e punti controversi Assimilazione dei rifiuti pericolosi ai preparati pericolosi ed alle merci pericolose la pericolosità di uno stesso componente va valutata diversamente nel caso di gestione di un rifiuto, di immissione nel mercato di preparati e di trasporto di merci pericolose? Valutazione della pericolosità del rifiuto nelle diverse fasi del suo life time: la produzione, la raccolta, il deposito temporaneo, lo stoccaggio, il recupero, il trasporto e lo smaltimento, devono cambiare i criteri di classificazione rispetto allo scenario esaminato? Per i rifiuti è tuttora inderogabile la scelta del criterio più cautelativo e le sue conseguenze? E sempre necessario un accanimento analitico quando il rifiuto presenta già altre caratteristiche di pericolo? Come si ottempera ai vincoli amministrativi richiesti dai divieti di miscelazione che al contrario imporrebbero l individuazione di tutte le classi di pericolosità? L importante sarebbe comunicare bene e correttamente la pericolosità durante la gestione.

44 Conclusioni La classificazione è la fase determinante perché il ciclo vita del rifiuto si chiuda. In assenza di linee guida adeguate, chiare nei punti che generano controversie, la classificazione dei rifiuti, in particolare per la categoria H14, si sposta oltre i confini della oggettività e della omogeneità, divenendo a volte un procedimento discrezionale anche all interno delle ARPA. Il produttore del rifiuto spesso deve decidere con un bilancio costi/benefici se sia conveniente eseguire lunghe e costose analisi oppure classificare il rifiuto comunque pericoloso in via cautelativa. Un applicazione coerente e uniforme dei nuovi criteri di classificazione richiede una più ampia disponibilità delle informazioni relative alle proprietà ecotossicologiche delle sostanze da perseguire mediante l integrazione e l aggiornamento dei database ecotossicologici ufficiali ad oggi disponibili

45 ADR Problemi applicativi pratici e punti controversi Esistono meno dati e l insieme delle prove è meno normalizzato sulla tossicità cronica rispetto alla tossicità acuta La classificazione dei pericoli per l ambiente acquatico dipende fortemente dalle informazioni disponibili per la miscela e per i suoi componenti Non ci sono dati sulla degradabilità e sulla bioaccumulazione per le miscele in quanto tali, perchè le prove sono di difficile interpretazione e sono significative solo per le sostanze singole La classificazione dei pericoli per l ambiente di una miscela si basa su un procedimento graduale. Anche per ADR per tutte le ipotesi viene richiesta la conferma con i biotest, e cioè una classificazione basata sui dati sperimentali di tossicità acquatica. Nel punto si riconosce che in certi casi per esempio per i metalli o i composti organici poco solubili saranno necessarie disposizioni particolari e si rimanda all allegato 10 del GHS 3 Ed Richiamo al principio di precauzione( ; )

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