PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per lo sviluppo e la cooperazione PROGETTO DI PARERE. della commissione per lo sviluppo e la cooperazione

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1 PARLAMENTO EUROPEO Commissione per lo sviluppo e la cooperazione PROVVISORIO CNS(030266) 17 dicembre 2003 PROGETTO DI PARERE della commissione per lo sviluppo e la cooperazione destinato alla commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa sulla decisione del Consiglio relativa alla conclusione di un accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e le Repubbliche di Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama (COM(03) 677 CNS(030266) Relatore per parere: Margrietus J. van den Berg PA\ doc PE

2 PA_NonLeg PE /7 PA\ doc

3 PROCEDURA Nella riunione del 2 dicembre 2003 la commissione per lo sviluppo e la cooperazione ha nominato relatore per parere Margrietus J. van den Berg. Nella riunione/nelle riunioni del... ha esaminato il progetto di parere. In quest'ultima riunione/nell'ultima riunione indicata ha approvato i suggerimenti in appresso con... voti favorevoli,... contrario(i) e astensione(i)/all'unanimità. Erano presenti al momento della votazione... (presidente/presidente f.f.),... (vicepresidente),... (vicepresidente), Margrietus J. van den Berg (relatore per parere),...,... (in sostituzione di...),... (in sostituzione di..., a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento),... e.... PA\ doc 3/7 PE

4 BREVE GIUSTIFICAZIONE Il progetto di accordo in esame è incentrato sul dialogo politico e la cooperazione, senza riferimenti all'aspetto commerciale. Esso costituisce un semplice accordo quadro volto a sostituire l'accordo quadro di cooperazione del 1993, nonostante le richieste più volte reiterate dal Parlamento europeo a favore di un accordo di associazione. Conformemente all'articolo 300 TCE, il Parlamento europeo viene solamente consultato. Secondo la classificazione del PNUS sullo sviluppo umano, si ritiene che soltanto il Costa Rica abbia un livello elevato di sviluppo mentre gli altri cinque paesi presentano un livello medio anche se il Panama supera comunque nettamente l'el Salvador, l'honduras, il Guatemala e il Nicaragua. Tuttavia, come nel caso dei paesi del Patto andino, dietro tale classificazione intermedia si nasconde il fatto che gran parte della popolazione continua a vive in estrema povertà. Così, in Panama, il 17,9% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno; altresì dicasi per il 14,3% della popolazione del Costa Rica. Tale proporzione ammonta al 37,4% in Guatemala, al 44,4% in Honduras, al 45% in El Salvador per raggiungere un'enorme cifra in Nicaragua: 94,5%. Sempre in Nicaragua, le diseguaglianze sono molto accentuate: nel 1999, il 10% della popolazione più povera rappresenta soltanto lo 0,7% del consumo totale nel paese mentre il 10% più ricco rappresenta la metà del consumo totale. Le diseguaglianze sono altresì molto forti negli altri cinque paesi, anche se sono meno estreme. La percentuale di sottonutrizione resta elevata nella maggior parte dei paesi: 14% in El Salvador, 18% in Panama, 29% in Nicaragua, 21% in Honduras, 25% in Guatemala. Tali dati costituiscono la media per gli anni e non si è praticamente registrato alcun miglioramento rispetto agli anni precedenti; nel caso Guatemala, si è addirittura constatato un netto peggioramento. L'esodo rurale e la persistenza della povertà e delle diseguaglianze sociali comportano un aumento della delinquenza e della violenza nelle grandi città. L'accesso alle cure sanitarie è limitato e molto differenziato in funzione degli strati di popolazione. Se i paesi in questione hanno registrato progressi considerevoli in materia di riduzione della mortalità infantile nel corso degli ultimi dieci anni, quest'ultima resta relativamente elevata, salvo in Costa Rica. Come per i paesi del Patto andino, la propagazione dell'hiv/aids sembra meno rilevante che in altre regioni del mondo, ma sarebbe nondimeno utile disporre di dati statistici completi onde valutare la portata del fenomeno. L'istruzione elementare è garantita a livello adeguato in Costa Rica e in Panama dove l'alfabetizzazione delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni supera il 95%. In Nicaragua l'alfabetizzazione delle persone di età tra i 15 e 24 anni è pari al 72% soltanto. Le necessità umanitarie si fanno altresì sentire in seguito alle catastrofi naturali, frequenti nella regione a causa degli uragani (Mitch nel 1998, Michelle nel 2002) dei terremoti e della siccità. Dal 1998, ECHO ha destinato 58 milioni di euro alla regione. PE /7 PA\ doc

5 La sottoregione interessata dall'accordo è il principale beneficiario dell'aiuto dell'unione europea in America Latina. Una media di 145 milioni di euro per anno è stata concessa alla sottoregione tra il 1955 e il L'aiuto pluriennale per il periodo prevede una somma totale indicativa di 655 milioni di euro. Esso comprende i 75 milioni di euro previsti nel quadro del documento di strategia regionale e destinati a sostenere l'integrazione regionale, lo sviluppo della società civile e la riduzione della vulnerabilità di fronte alle catastrofi. Le priorità a livello nazionale includono il consolidamento della giustizia e dello Stato di diritto, la riduzione della povertà e lo sviluppo sociale, il decentramento e lo sviluppo locale, l'istruzione e la competitività dell'economia. Nelle sue conclusioni, il relatore accoglie favorevolmente, in linea di principio, il progetto di accordo deplorando tuttavia le sue carenze in particolare riguardo alla richiesta del Parlamento europeo di concludere un accordo di associazione. Il relatore approva l'obiettivo prioritario di integrazione regionale in particolare gli sforzi per la creazione di un'unione doganale, come strumento essenziale per pervenire allo sviluppo. Per quanto riguarda i diritti dell'uomo e la democrazia, il progetto di accordo stabilisce buoni obiettivi, ma i meccanismi di dialogo politico previsti all'articolo 4 appaiono inadeguati. Il dialogo politico sarà condotto, secondo il progetto di accordo, dai governi e dalle loro amministrazioni lasciando da parte i parlamenti e la società civile. Si precisa addirittura che il dialogo deve essere realizzato "per quanto possibile per via diplomatica", il che lascia presumere un dialogo politico poco trasparente. Ora, è chiaro che nelle democrazie ancora fragili, una valorizzazione del ruolo dei parlamentari e della società civile permetterebbe di rendere più operativa la clausola sui diritti dell'uomo e la democrazia. Tale lacuna dell'accordo è tanto più deplorevole se si ricorda che, nei paesi della sottoregione, la tradizione autoritaria ha lasciato il posto a enormi progressi in materia di Stato di diritto e che i processi elettorali e il rafforzamento dei parlamenti sono ormai fatto corrente. I principali passi ancora da compiere nel settore dei diritti dell'uomo riguardano il rafforzamento dell'amministrazione della giustizia e la lotta contro la corruzione, tanto nel settore privato quanto in quello pubblico. Il progetto di accordo non contiene alcun aspetto commerciale. L'intensificazione del dialogo politico e di cooperazione deve unicamente creare le condizioni che, sulla scia del programma di lavoro di Doha, permetteranno la negoziazione di un accordo di cooperazione (6 paesi sono membri dell'omc). Il progetto di accordo contiene tutta una serie di disposizioni volte a creare le condizioni a favore di tale ravvicinamento. Attualmente, il pilastro delle relazioni economiche e commerciali con l'america centrale è il Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG) concordato a livello regionale con tutti i paesi centroamericani. Nel quadro delle disposizioni particolari "Droga", le preferenze tariffarie accordate ad alcuni prodotti agricoli sono state rinnovate e, allo stesso modo, le preferenze specifiche per i prodotti industriali, previste per i paesi andini, sono state altresì estese all'america centrale. PA\ doc 5/7 PE

6 SUGGERIMENTI La commissione per lo sviluppo e la cooperazione invita la commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti: 1. approva, in linea di principio, gli elementi contenuti nel progetto di accordo quadro sul dialogo politico, ma deplora che non sia stato dato seguito alla richiesta del Parlamento europeo di elaborare un accordo di associazione; invita i Capi di Stato e di governo che parteciperanno al Vertice del Messico nella primavera 2004 ad impegnarsi a favore di un accordo di associazione conforme alle richieste del Parlamento europeo; 2. condivide l'approccio della Commissione secondo il quale l'integrazione regionale è il miglior mezzo per pervenire allo sviluppo, poiché le società centroamericane devono far fronte a un insieme di sfide interconnesse; si rallegra, a tal riguardo, per i progressi registrati nel processo di integrazione politica ed economica centroamericana ed incoraggia i paesi interessati a proseguire in tale via; 3. deplora che i parlamenti e la società civile non vengano menzionati nei meccanismi del dialogo politico dell'articolo 4 del progetto di accordo; 4. invita la Commissione, nell'attuazione dei programmi indicativi nazionali, ad appoggiarsi maggiormente sulla società civile indipendente dal potere, comprese le organizzazioni sindacali, per la realizzazione della politica di cooperazione allo sviluppo dell'unione europea; 5. sottolinea l'importanza del dialogo politico tra l'ue e la sottoregione centroamericana, e l'importanza dello stesso per consolidare la democrazia e lo Stato di diritto; 6. si compiace che la pace sia diventata un fatto in ognuno dei paesi della regione; 7. sottolinea che, benché i paesi centroamericani vengano considerati paesi intermedi in termini di sviluppo umano, restano pur tuttavia enormi problemi di coesione sociale e di distribuzione delle risorse, e che gran parte della popolazione continua a vivere in estrema povertà; si rammarica che l'accordo non menzioni sufficientemente la questione della giustizia sociale; 8. sottolinea che il debito estero costituisce un problema importante nella maggior parte dei paesi, limitando il margine di manovra dei governi; chiede che la Commissione e i paesi membri agiscano, in particolare in seno alle istituzioni finanziarie internazionali predisponendo eventualmente meccanismi di controllo del reinvestimento dei capitali liberati con l'annullamento del debito o con la riduzione dei tassi d'interesse affinché sia la PE /7 PA\ doc

7 popolazione a trarne effettivamente vantaggio; 9. si rallegra per la presa in considerazione, nel progetto di accordo, delle necessità specifiche delle popolazioni autoctone e del fatto che tali comunità siano particolarmente colpite dalla povertà; 10. invita le parti al progetto di Accordo a rafforzare la cooperazione in materia di catastrofi naturali nel testo - come complemento all'azione di ECHO per l'aiuto umanitario e di DIPECHO per la preparazione alle catastrofi naturali, quali gli uragani, i terremoti e le ondate di siccità; 11. condivide l'obiettivo di lotta contro il terrorismo enunciato all'articolo 50 del progetto di accordo ma mette in guardia contro la definizione imprecisa di "gruppo terroristico", che potrebbe dar luogo ad abusi; 12. sottolinea l'importanza di migliorare l'inserimento dell'america centrale nell'economia mondiale ma, anche e soprattutto, del commercio intrarregionale che è ancora ostacolato da barriere tariffarie proibitive. PA\ doc 7/7 PE

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