Alternanza Scuola Lavoro

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1 Alternanza Scuola Lavoro Massimiliano Costa Ricercatore Confermato Pedagogia Generale Università Ca Foscari Venezia Laurea Economia Aziendale Ca Foscari Master Training Manager Consulenza Formazione Direzionale RAI, BULGARI, TELECOM, MAURIZIO COSTANZO, SABA, MIT, ANCI, ISFOL, CNA, COLDIRETTI, REGIONE VENETO, ANCI Responsabile Master II Livello Università Ca Foscari in Management della formazione e delle politiche del lavoro Docente Economia della Formazione e Politiche Organizzazione e legislazione scolastica Valutatore FSE Provincia di Trento PRINCIPALI PUBBLICAZIONI. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI. Il valore della formazione continua (Mondadori 2008) Politiche e professionalita per il lifelonglearning (Mondadori 2007) Entità in formazione (utet 2005) Economia della Formazione (Utet 2003) Dirigere la scuola dell autonomia (ISedi-Utet) 1

2 Politiche Europee e gli strumenti del dialogo Diritto Dovere e obbligo all Istruzione Gli strumenti per l interazione con il territorio Giovani e lavoro Riforma Biagi Borsa lavoro e la riforma dei servizi Nuovi contratti e Apprendistato 2

3 Programma Istruzione Formazione 2010 OBIETTIVI STRATEGICI A. M igliorare la qualità e la efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione dell UE B. Agevolare l accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione C. Aprire al m ondo esterno i sistemi di istruzione e formazione Obiettivi connessi Obiettivi connessi Obiettivi connessi 1. Migliorare l istruzione e la formazione per insegnanti e formatori 2. Sviluppare le competenze per la società della conoscenza 3. Garantire l accesso alle ICT per tutti 4. Attrarre più studenti negli studi scientifici e tecnici 5. Sfruttare al meglio le risorse 1. Un ambiente aperto per l apprendimento 2. Rendere l apprendimento più attraente 3. Sostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale 1. Rafforzare i legami con il mondo del lavoro e della ricerca e con la società in generale 2. Sviluppare lo spirito imprenditoriale 3. Migliorare l apprendimento delle lingue straniere 4. Aumentare la mobilità e gli scambi 5. Rafforzare la cooperazione europea Centralità del concetto competenza 1) la visione di chi concepisce la competenza come una somma di parti (conoscenze, abilità, capacità) e quindi pone ad oggetto di cura i frammenti (conoscenze, abilità, capacità) e non il tutto; 2) la visione di chi concepisce la competenza come performance, quindi è un requisito dell organizzazione e non della persona, e tende a costruire dizionari di competenze di matrice neo-tayloristica (più evidente nell approccio britannico); 3) la visione di chi concepisce la competenza come l atto della mobilitazione efficace e valutata/validata della persona di fronte a problemi (OCDE, Le Boterf). 3

4 PRIMI RISULTATI CONCRETI DELL ATTUAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI COPENAGHEN Proposta di quadro europeo unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze ("Europass") Quadro comune in materia di assicurazione e di qualità, Comprendente criteri comuni di qualità e una serie di indicatori Primi passi verso la creazione di un sistema europeo di trasferimento di crediti, per favorire la mobilità nell'istruzione e nella formazione professionale Elaborazione di un progetto di principi europei comuni per la convalida dell'apprendimento non formale e informale La decisione Europass (logica di funzionamento) Stabilisce un quadro unico per la trasparenza sotto forma di Portafoglio coordinato chiamato Europass Affida ad un unico organismo (National Europass Centre) la responsabilità, in ogni Stato membro, di gestire tutte le attività correlate all applicazione di Europass 4

5 Gli strumenti EUROPASS Europass Curriculum Vitae CVE Europass Passaporto delle Lingue EPL Europass-Mobilità EM Europass Supplemento al Diploma ESD Europass Supplemento al Certificato ESC Formato standard che consente di uniformare la presentazione dei titoli di studio, delle esperienze lavorative e delle competenze individuali Formato standard che mette in visibilità i percorsi individuali di apprendimento delle lingue nel corso della vita Documento individuale che conferisce trasparenza e visibilità ai periodi di apprendimento all estero Documentazione integrativa del titolo conseguito al termine di un corso di studi di tipo accademico Documento che accompagna l attestato di qualifica professionale e fornisce informazioni riguardo il contenuto del percorso formativo, il livello della qualifica e le competenze acquisite Il Quadro europeo delle qualifiche costituisce un framework atto a svolgere tre funzioni: 1. Porre in collegamento i quadri di riferimento a livello nazionale e settoriale; 2. Assicurare il riconoscimento, la comparabilità e il trasferimento delle qualifiche relative all istruzione e alla formazione professionale; 3. Incrementare la trasparenza, la permeabilità e la mobilità. L EQF ha lo scopo di sostenere l apprendimento permanente e garantire che i risultati di apprendimento siano valutati e usati adeguatamente. Prende infatti in esame non i titoli, bensì i risultati di apprendimento: ciò è necessario poiché si tratta di comprendere anche l educazione non formale e informale, che per natura non conferiscono titoli formali. 5

6 EQF RISULTATI D APPRENDIMENTO Indicano l attestazione di ciò che un discente conosce, capisce e può fare al termine di un processo d apprendimento e sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze CONOSCENZE Indicano il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento. Le conoscenze sono l insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro. Nell EQF sono descritte come teoriche e/o pratiche ABILITÁ Indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel EQF sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l abilità manuale e l uso di metodi, materiali e strumenti) COMPETENZE Indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel EQF sono descritte in termini di responsabilità e autonomia 6

7 IL PROCESSO DI COOPERAZIONE PER UNO SPAZIO EUROPEO DELL APPRENDIMENTO (Dichiarazione di Copenhagen 2002) I principali elementidell EQF Livelli Principi comuni Strumenti 8 LIVELLI COMUNI DI RIFERIMENTO I LIVELLI DI RIFERIMENTO DELL EQF

8 CONOSCENZE ABILITÁ COMPETENZE Live llo 1 Conoscenze generali di base Abilità di base necessarie a svolgere mansioni/compiti semplici Lavoro o studio, sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato Live llo 2 Conoscenza pratica di base Abilità di base necessarie a svolgere mansioni/compiti semplici Lavoro o studio, sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato Live llo 3 Live llo 4 Live llo 5 Live llo 6 Live llo 7 Live llo 8 Conoscenza di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito di lavoro o di studio Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio Conoscenza teorica e pratica esaustiva e specializzata, in un ambito di lavoro o di studio e consapevolezza dei limiti di tale conoscenza Conoscenze avanzate in un ambito di lavoro o di studio, che prepongano una comprensione critica di teorie e principi Conoscenze altamente specializzate, parte delle quai all avanguardia in un ambito di lavoro o di studio, come base del pensiero originario; consapevolezza critica di questioni legate alla conoscenza all interfaccia tra ambiti diversi Le conoscenze più all avanguardia in un ambito di lavoro o di studio e all interfaccia tra settori diversi Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a svolgere compiti e risolvere problemi scegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed informazioni Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio Una gamma esaustiva di abilità cognitive e pratiche necessarie a dare soluzioni creative a problemi astratti Abilità avanzate, che dimostrino padronanza e innovazione necessarie a risolvere problemi complessi ed imprevedibili in un ambito specializzato di lavoro o di studio Abilità specializzate, orientate alla soluzione di problemi, necessarie nella ricerca e/o innovazione al fine di sviluppare conoscenze e procedure nuove e integrare la conoscenza ottenuta in ambiti diversi Le abilità e le tecniche più avanzate e specializzate, comprese le capacità di sintesi e di valutazione, necessarie a risolvere problemi complessi della ricerca e/o dell innovazione e ad estendere e ridefinire le conoscenze o le pratiche professionali esistenti Assumere la responsabilità di portare a termine compiti nell ambito del lavoro o dello studio; adeguare il proprio comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti; sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio Saper gestire e sorvegliare attività nel contesto di attività lavorative o di studio esposte a cambiamenti imprevedibili; esaminare e sviluppare le prestazioni proprie e di altri Gestire attività o progetti, tecnico/professionali complessi assumendo la responsabilità di decisioni in contesti di lavoro o di studio imprevedibili; assumere la responsabilità di gestire lo sviluppo professionale di persone e gruppi Gestire e trasformare contesti di lavoro o di studio complessi, imprevedibili che richiedono nuovi approcci strategici; assumere la responsabilità di contribuire alla conoscenza e alla prassi professionale e/o di verificare le prestazioni strategiche dei gruppi Dimostrare effettiva autorità, capacità di innovazione, autonomia, integrità tipica dello studioso e del professionista e impegno continuo nello sviluppo di nuove idee o processi all avanguardia in contesti di lavoro, di studio e di ricerca Diritto e dovere istruzione 8

9 I due sistemi della scuola secondaria superiore Sino a ieri due sistemi separati... Sistema di istruzione Con l obbligol Formazione professionale regionale Obiettivo Costruire un SISTEMA INTEGRATO e FLESSIBILE Il diritto-dovere dovere all istruzione e formazione,dopo il primo ciclo di istruzione, si potrà effettuare indifferentemente sia all interno delsistema dei licei sia in quello parallelo dell istruzione e formazione professionale 9

10 Dall Obbligo scolastico e Formativo al Diritto-Dovere all Istruzione e alla Formazione LEGGE 9/99 Innalzamento dell obbligo scolastico da OTTO (previsti dall art. 34 della Costituzione) a NOVE anni LEGGE 144/99 art.68 Obbligo di frequenza in attività formative sino a 18 anni LEGGE DELEGA 53/03 Ridefinisce e amplia l obbligo scolastico e formativo Introduce il concetto di diritto dovere all istruzione e alla Formazione Abolisce la legge 9/99 Mantiene in vigore l art.68 della Legge 144/99 Dall Obbligo scolastico e Formativo al Diritto-Dovere all Istruzione e alla Formazione D.Lvo 76/2005 Il Diritto all Istruzione e alla Formazione si realizza: Nel PRIMO CICLO del sistema di Istruzione,che comprende la scuola primaria e la secondaria di I grado Nel SECONDO CICLO che comprende il sistema dei licei, il sistema dell istruzione e della formazione professionale,nonché nelle istituzioni formative accreditate dalle regioni,comprese le scuole paritarie riconosciute ai sensi della Legge 62/2000 e nel sistema dell apprendistato 10

11 Diritto/dovere all'istruzione per dodici anni, o almeno fino al conseguimento di una qualifica entro il 18 anno di età. L'innalzamento dagli attuali nove a dodici anni sarà graduale. responsabilità dei genitori o di "coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci" per l'adempimento del dovere di istruzione e formazione dei minori; vigilanza dei Comuni sull'adempimento da parte dei genitori del dovere di mandare i figli a scuola fino ai 18 anni; raccolta dei dati da parte dell'anagrafe nazionale degli studenti istituita presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'Anagrafe evidenzierà l'elenco nominativo degli eventuali abbandoni, scuola per scuola, in modo da assistere gli alunni e le famiglie perché i ragazzi che hanno lasciato la scuola possano rientrare nel sistema e raggiungere il pieno successo formativo; servizi di orientamento delle scuole secondarie di primo grado sulla base dei percorsi personalizzati di ciascun allievo, con il coinvolgimento delle famiglie e delle istituzioni scolastiche; Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76 sanzioni ai genitori inadempienti, come previsto dalle norme attualmente in vigore; pari valori di credito alla frequenza positiva di qualsiasi segmento del secondo ciclo (licei, istruzione/formazione professionale, alternanza scuola-lavoro, apprendistato); passaggi assistiti e assicurati tra i sistemi formativi e possibilità di cambio di indirizzo all'interno del sistema dei licei e dell'istruzione e formazione professionale; monitoraggio congiunto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull'attuazione del decreto con conseguente relazione triennale al Parlamento; esenzione da qualsiasi tassa di frequenza per le scuole statali. La gratuità verrà estesa gradualmente a tutti i 12 anni della scolarità obbligatoria. Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n

12 Le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione assicurano ed assistono, anche associandosi tra loro, la possibilità di cambiare scelta tra i percorsi liceali e, all interno di questi, tra gli indirizzi, ove previsti, nonché di passare dai percorsi liceali a quelli dell istruzione e formazione professionale e viceversa. A tali fini le predette istituzioni adottano apposite iniziative didattiche, per consentire l acquisizione di una preparazione adeguata alla nuova scelta. 8. La frequenza, con esito positivo, di qualsiasi percorso o frazione di percorso formativo comporta l acquisizione di crediti certificati che possono essere fatti valere, anche ai fini della ripresa degli studi eventualmente interrotti, nei passaggi tra i diversi percorsi. Le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione riconoscono inoltre, con specifiche certificazioni di competenza, le esercitazioni pratiche, le esperienze formative, i tirocini di cui all articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 e gli stage. sono validi anche i crediti formativi acquisiti e le esperienze maturate sul lavoro, nell ambito del contratto di apprendistato 10. Le corrispondenze e modalità di riconoscimento tra i crediti acquisiti nei percorsi liceali e i crediti acquisiti nei percorsi di istruzione e formazione professionale ai fini dei passaggi dal sistema dei licei al sistema dell istruzione e formazione professionale e viceversa sono definite mediante accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni.. 12

13 Ministero dell Istruzione D.M. n. 86 del : approva i modelli di certificazione per il riconoscimento dei crediti nei passaggi dai percorsi di formazione professionale e dall apprendistato ai percorsi di istruzione; Ordinanza Ministeriale n. 87 del : individua le modalità attuative per i passaggi dai percorsi di formazione professionale e dall apprendistato ai percorsi di istruzione. Procedura indicata il Decreto Ministeriale n. 86 e l Ordinanza n. 87 del 3 dicembre 2004 I giovani in obbligo formativo devono presentare un opportuna domanda all istituto scolastico che intendono frequentare, completa della documentazione utile alla valutazione delle conoscenze, delle competenze e delle abilità possedute. La richiesta viene sottoposta a opportuna valutazione da parte di una commissione, costituita con provvedimento del dirigente scolastico all inizio di ogni anno scolastico (o in qualsiasi momento se ne ravvisi la necessità), e composta da docenti designati dai collegi dei docenti delle istituzioni scolastiche o da reti di istituzioni scolastiche; esperti del mondo del lavoro e della formazione professionale nominati dal dirigente scolastico e tratti da elenchi predisposti dall amministrazione regionale o dall amministrazione provinciale. 13

14 Procedura indicata il Decreto Ministeriale n. 86 e l Ordinanza n. 87 del 3 dicembre 2004 La commissione in parola può certificare quindi: il possesso, da parte del richiedente, delle competenze essenziali per la classe individuata come più idonea per il proficuo inserimento e gli eventuali debiti di competenze non pregiudiziali all inserimento scolastico e oggetto di interventi integrativi di supporto l idoneità all ammissione agli esami di qualifica professionale o agli esami di licenza di maestro d arte, con un voto espresso in centesimi che rappresenta il voto di scrutinio finale di ammissione Riferimenti normativi Legge 296/2006 (art. 1, comma 622) (Legge Finanziaria 2007) Legge 40/2007 (art.13) Bersani Decreto n. 139 del 22/8/2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell obbligo di istruzione (G. U. 202 del 31/8/2007) 14

15 Obbligo all istruzione L'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. L'età per l'accesso al lavoro è conseguentemente elevata da quindici a sedici anni. Resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n L'adempimento dell'obbligo di istruzione deve consentire, una volta conseguito il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l'acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore Obbligo formativo La Repubblica assicura a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Tale diritto si realizza nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle istituzioni formative accreditate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, anche attraverso l'apprendistato 15

16 Nei bienni unitari, articolati e orientativi, i percorsi disciplinari, riconducibili a quattro assi culturali, sono implementati di un valore aggiunto finalizzato a fare acquisire all alunno le competenze chiave di cittadinanza competenze chiave per la cittadinanza attiva quattro assi culturali dei linguaggi matematico scientifico-tecnologico storico-sociale Disc. A Disc. B Disc. C Disc. D ecc. Raccordi di massima con le 8 competenze chiave europee (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) c o n o s c e r e Assi del biennio italiano dei linguaggi matematico scientifico-tecnologico storico-sociale Competenze chiave UE Comunicazione nella madre lingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologie Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze interpersonali, interculturali e sociali e competenza civica Imprenditorialità Espressione culturale operare essere per interagire 16

17 3. Bilancio di competenze per l accesso ai licei, agli isitituti tecnico-professionali, alla formazione professionale regionale, all apprendistato et al. 2. Certificazione delle competenze acquisite obbligo assolto 1. Valutazione tradizionale competenze chiave di cittadinanza attiva I quattro assi culturali Le discipline del biennio Percorso di istruzione nel biennio Idea centrale Se competenza è sapere agito, capacità di agire per modificare la realtà, la didattica deve offrire all allievo occasioni di risolvere problemi e assumere compiti e iniziative autonome, per apprendere attraverso l esperienza e per rappresentarla attraverso la riflessione. 17

18 Incide il tempo scuola, il tempo delle discipline; le strategie, le pratiche, gli strumenti didattici; la definizione del curricolo non solo come elenco di contenuti o al più di abilità, ma di competenze vere e proprie e quindi con valenza multidisciplinare; la messa a punto di protocolli di equivalenza formativa tra percorsi condotti a scuola e fuori di scuola; l assunzione di criteri condivisi per la verifica e la valutazione delle competenze siano esse state acquisite a scuola o fuori di scuola. 18

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