Alternanza Scuola Lavoro
|
|
- Mirella Molteni
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Alternanza Scuola Lavoro Massimiliano Costa Ricercatore Confermato Pedagogia Generale Università Ca Foscari Venezia Laurea Economia Aziendale Ca Foscari Master Training Manager Consulenza Formazione Direzionale RAI, BULGARI, TELECOM, MAURIZIO COSTANZO, SABA, MIT, ANCI, ISFOL, CNA, COLDIRETTI, REGIONE VENETO, ANCI Responsabile Master II Livello Università Ca Foscari in Management della formazione e delle politiche del lavoro Docente Economia della Formazione e Politiche Organizzazione e legislazione scolastica Valutatore FSE Provincia di Trento PRINCIPALI PUBBLICAZIONI. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI. Il valore della formazione continua (Mondadori 2008) Politiche e professionalita per il lifelonglearning (Mondadori 2007) Entità in formazione (utet 2005) Economia della Formazione (Utet 2003) Dirigere la scuola dell autonomia (ISedi-Utet) 1
2 Politiche Europee e gli strumenti del dialogo Diritto Dovere e obbligo all Istruzione Gli strumenti per l interazione con il territorio Giovani e lavoro Riforma Biagi Borsa lavoro e la riforma dei servizi Nuovi contratti e Apprendistato 2
3 Programma Istruzione Formazione 2010 OBIETTIVI STRATEGICI A. M igliorare la qualità e la efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione dell UE B. Agevolare l accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione C. Aprire al m ondo esterno i sistemi di istruzione e formazione Obiettivi connessi Obiettivi connessi Obiettivi connessi 1. Migliorare l istruzione e la formazione per insegnanti e formatori 2. Sviluppare le competenze per la società della conoscenza 3. Garantire l accesso alle ICT per tutti 4. Attrarre più studenti negli studi scientifici e tecnici 5. Sfruttare al meglio le risorse 1. Un ambiente aperto per l apprendimento 2. Rendere l apprendimento più attraente 3. Sostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale 1. Rafforzare i legami con il mondo del lavoro e della ricerca e con la società in generale 2. Sviluppare lo spirito imprenditoriale 3. Migliorare l apprendimento delle lingue straniere 4. Aumentare la mobilità e gli scambi 5. Rafforzare la cooperazione europea Centralità del concetto competenza 1) la visione di chi concepisce la competenza come una somma di parti (conoscenze, abilità, capacità) e quindi pone ad oggetto di cura i frammenti (conoscenze, abilità, capacità) e non il tutto; 2) la visione di chi concepisce la competenza come performance, quindi è un requisito dell organizzazione e non della persona, e tende a costruire dizionari di competenze di matrice neo-tayloristica (più evidente nell approccio britannico); 3) la visione di chi concepisce la competenza come l atto della mobilitazione efficace e valutata/validata della persona di fronte a problemi (OCDE, Le Boterf). 3
4 PRIMI RISULTATI CONCRETI DELL ATTUAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI COPENAGHEN Proposta di quadro europeo unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze ("Europass") Quadro comune in materia di assicurazione e di qualità, Comprendente criteri comuni di qualità e una serie di indicatori Primi passi verso la creazione di un sistema europeo di trasferimento di crediti, per favorire la mobilità nell'istruzione e nella formazione professionale Elaborazione di un progetto di principi europei comuni per la convalida dell'apprendimento non formale e informale La decisione Europass (logica di funzionamento) Stabilisce un quadro unico per la trasparenza sotto forma di Portafoglio coordinato chiamato Europass Affida ad un unico organismo (National Europass Centre) la responsabilità, in ogni Stato membro, di gestire tutte le attività correlate all applicazione di Europass 4
5 Gli strumenti EUROPASS Europass Curriculum Vitae CVE Europass Passaporto delle Lingue EPL Europass-Mobilità EM Europass Supplemento al Diploma ESD Europass Supplemento al Certificato ESC Formato standard che consente di uniformare la presentazione dei titoli di studio, delle esperienze lavorative e delle competenze individuali Formato standard che mette in visibilità i percorsi individuali di apprendimento delle lingue nel corso della vita Documento individuale che conferisce trasparenza e visibilità ai periodi di apprendimento all estero Documentazione integrativa del titolo conseguito al termine di un corso di studi di tipo accademico Documento che accompagna l attestato di qualifica professionale e fornisce informazioni riguardo il contenuto del percorso formativo, il livello della qualifica e le competenze acquisite Il Quadro europeo delle qualifiche costituisce un framework atto a svolgere tre funzioni: 1. Porre in collegamento i quadri di riferimento a livello nazionale e settoriale; 2. Assicurare il riconoscimento, la comparabilità e il trasferimento delle qualifiche relative all istruzione e alla formazione professionale; 3. Incrementare la trasparenza, la permeabilità e la mobilità. L EQF ha lo scopo di sostenere l apprendimento permanente e garantire che i risultati di apprendimento siano valutati e usati adeguatamente. Prende infatti in esame non i titoli, bensì i risultati di apprendimento: ciò è necessario poiché si tratta di comprendere anche l educazione non formale e informale, che per natura non conferiscono titoli formali. 5
6 EQF RISULTATI D APPRENDIMENTO Indicano l attestazione di ciò che un discente conosce, capisce e può fare al termine di un processo d apprendimento e sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze CONOSCENZE Indicano il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento. Le conoscenze sono l insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro. Nell EQF sono descritte come teoriche e/o pratiche ABILITÁ Indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel EQF sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l abilità manuale e l uso di metodi, materiali e strumenti) COMPETENZE Indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel EQF sono descritte in termini di responsabilità e autonomia 6
7 IL PROCESSO DI COOPERAZIONE PER UNO SPAZIO EUROPEO DELL APPRENDIMENTO (Dichiarazione di Copenhagen 2002) I principali elementidell EQF Livelli Principi comuni Strumenti 8 LIVELLI COMUNI DI RIFERIMENTO I LIVELLI DI RIFERIMENTO DELL EQF
8 CONOSCENZE ABILITÁ COMPETENZE Live llo 1 Conoscenze generali di base Abilità di base necessarie a svolgere mansioni/compiti semplici Lavoro o studio, sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato Live llo 2 Conoscenza pratica di base Abilità di base necessarie a svolgere mansioni/compiti semplici Lavoro o studio, sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato Live llo 3 Live llo 4 Live llo 5 Live llo 6 Live llo 7 Live llo 8 Conoscenza di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito di lavoro o di studio Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio Conoscenza teorica e pratica esaustiva e specializzata, in un ambito di lavoro o di studio e consapevolezza dei limiti di tale conoscenza Conoscenze avanzate in un ambito di lavoro o di studio, che prepongano una comprensione critica di teorie e principi Conoscenze altamente specializzate, parte delle quai all avanguardia in un ambito di lavoro o di studio, come base del pensiero originario; consapevolezza critica di questioni legate alla conoscenza all interfaccia tra ambiti diversi Le conoscenze più all avanguardia in un ambito di lavoro o di studio e all interfaccia tra settori diversi Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a svolgere compiti e risolvere problemi scegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed informazioni Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio Una gamma esaustiva di abilità cognitive e pratiche necessarie a dare soluzioni creative a problemi astratti Abilità avanzate, che dimostrino padronanza e innovazione necessarie a risolvere problemi complessi ed imprevedibili in un ambito specializzato di lavoro o di studio Abilità specializzate, orientate alla soluzione di problemi, necessarie nella ricerca e/o innovazione al fine di sviluppare conoscenze e procedure nuove e integrare la conoscenza ottenuta in ambiti diversi Le abilità e le tecniche più avanzate e specializzate, comprese le capacità di sintesi e di valutazione, necessarie a risolvere problemi complessi della ricerca e/o dell innovazione e ad estendere e ridefinire le conoscenze o le pratiche professionali esistenti Assumere la responsabilità di portare a termine compiti nell ambito del lavoro o dello studio; adeguare il proprio comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti; sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio Saper gestire e sorvegliare attività nel contesto di attività lavorative o di studio esposte a cambiamenti imprevedibili; esaminare e sviluppare le prestazioni proprie e di altri Gestire attività o progetti, tecnico/professionali complessi assumendo la responsabilità di decisioni in contesti di lavoro o di studio imprevedibili; assumere la responsabilità di gestire lo sviluppo professionale di persone e gruppi Gestire e trasformare contesti di lavoro o di studio complessi, imprevedibili che richiedono nuovi approcci strategici; assumere la responsabilità di contribuire alla conoscenza e alla prassi professionale e/o di verificare le prestazioni strategiche dei gruppi Dimostrare effettiva autorità, capacità di innovazione, autonomia, integrità tipica dello studioso e del professionista e impegno continuo nello sviluppo di nuove idee o processi all avanguardia in contesti di lavoro, di studio e di ricerca Diritto e dovere istruzione 8
9 I due sistemi della scuola secondaria superiore Sino a ieri due sistemi separati... Sistema di istruzione Con l obbligol Formazione professionale regionale Obiettivo Costruire un SISTEMA INTEGRATO e FLESSIBILE Il diritto-dovere dovere all istruzione e formazione,dopo il primo ciclo di istruzione, si potrà effettuare indifferentemente sia all interno delsistema dei licei sia in quello parallelo dell istruzione e formazione professionale 9
10 Dall Obbligo scolastico e Formativo al Diritto-Dovere all Istruzione e alla Formazione LEGGE 9/99 Innalzamento dell obbligo scolastico da OTTO (previsti dall art. 34 della Costituzione) a NOVE anni LEGGE 144/99 art.68 Obbligo di frequenza in attività formative sino a 18 anni LEGGE DELEGA 53/03 Ridefinisce e amplia l obbligo scolastico e formativo Introduce il concetto di diritto dovere all istruzione e alla Formazione Abolisce la legge 9/99 Mantiene in vigore l art.68 della Legge 144/99 Dall Obbligo scolastico e Formativo al Diritto-Dovere all Istruzione e alla Formazione D.Lvo 76/2005 Il Diritto all Istruzione e alla Formazione si realizza: Nel PRIMO CICLO del sistema di Istruzione,che comprende la scuola primaria e la secondaria di I grado Nel SECONDO CICLO che comprende il sistema dei licei, il sistema dell istruzione e della formazione professionale,nonché nelle istituzioni formative accreditate dalle regioni,comprese le scuole paritarie riconosciute ai sensi della Legge 62/2000 e nel sistema dell apprendistato 10
11 Diritto/dovere all'istruzione per dodici anni, o almeno fino al conseguimento di una qualifica entro il 18 anno di età. L'innalzamento dagli attuali nove a dodici anni sarà graduale. responsabilità dei genitori o di "coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci" per l'adempimento del dovere di istruzione e formazione dei minori; vigilanza dei Comuni sull'adempimento da parte dei genitori del dovere di mandare i figli a scuola fino ai 18 anni; raccolta dei dati da parte dell'anagrafe nazionale degli studenti istituita presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'Anagrafe evidenzierà l'elenco nominativo degli eventuali abbandoni, scuola per scuola, in modo da assistere gli alunni e le famiglie perché i ragazzi che hanno lasciato la scuola possano rientrare nel sistema e raggiungere il pieno successo formativo; servizi di orientamento delle scuole secondarie di primo grado sulla base dei percorsi personalizzati di ciascun allievo, con il coinvolgimento delle famiglie e delle istituzioni scolastiche; Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76 sanzioni ai genitori inadempienti, come previsto dalle norme attualmente in vigore; pari valori di credito alla frequenza positiva di qualsiasi segmento del secondo ciclo (licei, istruzione/formazione professionale, alternanza scuola-lavoro, apprendistato); passaggi assistiti e assicurati tra i sistemi formativi e possibilità di cambio di indirizzo all'interno del sistema dei licei e dell'istruzione e formazione professionale; monitoraggio congiunto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull'attuazione del decreto con conseguente relazione triennale al Parlamento; esenzione da qualsiasi tassa di frequenza per le scuole statali. La gratuità verrà estesa gradualmente a tutti i 12 anni della scolarità obbligatoria. Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n
12 Le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione assicurano ed assistono, anche associandosi tra loro, la possibilità di cambiare scelta tra i percorsi liceali e, all interno di questi, tra gli indirizzi, ove previsti, nonché di passare dai percorsi liceali a quelli dell istruzione e formazione professionale e viceversa. A tali fini le predette istituzioni adottano apposite iniziative didattiche, per consentire l acquisizione di una preparazione adeguata alla nuova scelta. 8. La frequenza, con esito positivo, di qualsiasi percorso o frazione di percorso formativo comporta l acquisizione di crediti certificati che possono essere fatti valere, anche ai fini della ripresa degli studi eventualmente interrotti, nei passaggi tra i diversi percorsi. Le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione riconoscono inoltre, con specifiche certificazioni di competenza, le esercitazioni pratiche, le esperienze formative, i tirocini di cui all articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 e gli stage. sono validi anche i crediti formativi acquisiti e le esperienze maturate sul lavoro, nell ambito del contratto di apprendistato 10. Le corrispondenze e modalità di riconoscimento tra i crediti acquisiti nei percorsi liceali e i crediti acquisiti nei percorsi di istruzione e formazione professionale ai fini dei passaggi dal sistema dei licei al sistema dell istruzione e formazione professionale e viceversa sono definite mediante accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni.. 12
13 Ministero dell Istruzione D.M. n. 86 del : approva i modelli di certificazione per il riconoscimento dei crediti nei passaggi dai percorsi di formazione professionale e dall apprendistato ai percorsi di istruzione; Ordinanza Ministeriale n. 87 del : individua le modalità attuative per i passaggi dai percorsi di formazione professionale e dall apprendistato ai percorsi di istruzione. Procedura indicata il Decreto Ministeriale n. 86 e l Ordinanza n. 87 del 3 dicembre 2004 I giovani in obbligo formativo devono presentare un opportuna domanda all istituto scolastico che intendono frequentare, completa della documentazione utile alla valutazione delle conoscenze, delle competenze e delle abilità possedute. La richiesta viene sottoposta a opportuna valutazione da parte di una commissione, costituita con provvedimento del dirigente scolastico all inizio di ogni anno scolastico (o in qualsiasi momento se ne ravvisi la necessità), e composta da docenti designati dai collegi dei docenti delle istituzioni scolastiche o da reti di istituzioni scolastiche; esperti del mondo del lavoro e della formazione professionale nominati dal dirigente scolastico e tratti da elenchi predisposti dall amministrazione regionale o dall amministrazione provinciale. 13
14 Procedura indicata il Decreto Ministeriale n. 86 e l Ordinanza n. 87 del 3 dicembre 2004 La commissione in parola può certificare quindi: il possesso, da parte del richiedente, delle competenze essenziali per la classe individuata come più idonea per il proficuo inserimento e gli eventuali debiti di competenze non pregiudiziali all inserimento scolastico e oggetto di interventi integrativi di supporto l idoneità all ammissione agli esami di qualifica professionale o agli esami di licenza di maestro d arte, con un voto espresso in centesimi che rappresenta il voto di scrutinio finale di ammissione Riferimenti normativi Legge 296/2006 (art. 1, comma 622) (Legge Finanziaria 2007) Legge 40/2007 (art.13) Bersani Decreto n. 139 del 22/8/2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell obbligo di istruzione (G. U. 202 del 31/8/2007) 14
15 Obbligo all istruzione L'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. L'età per l'accesso al lavoro è conseguentemente elevata da quindici a sedici anni. Resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n L'adempimento dell'obbligo di istruzione deve consentire, una volta conseguito il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l'acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore Obbligo formativo La Repubblica assicura a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Tale diritto si realizza nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle istituzioni formative accreditate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, anche attraverso l'apprendistato 15
16 Nei bienni unitari, articolati e orientativi, i percorsi disciplinari, riconducibili a quattro assi culturali, sono implementati di un valore aggiunto finalizzato a fare acquisire all alunno le competenze chiave di cittadinanza competenze chiave per la cittadinanza attiva quattro assi culturali dei linguaggi matematico scientifico-tecnologico storico-sociale Disc. A Disc. B Disc. C Disc. D ecc. Raccordi di massima con le 8 competenze chiave europee (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) c o n o s c e r e Assi del biennio italiano dei linguaggi matematico scientifico-tecnologico storico-sociale Competenze chiave UE Comunicazione nella madre lingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologie Competenza digitale Imparare ad imparare Competenze interpersonali, interculturali e sociali e competenza civica Imprenditorialità Espressione culturale operare essere per interagire 16
17 3. Bilancio di competenze per l accesso ai licei, agli isitituti tecnico-professionali, alla formazione professionale regionale, all apprendistato et al. 2. Certificazione delle competenze acquisite obbligo assolto 1. Valutazione tradizionale competenze chiave di cittadinanza attiva I quattro assi culturali Le discipline del biennio Percorso di istruzione nel biennio Idea centrale Se competenza è sapere agito, capacità di agire per modificare la realtà, la didattica deve offrire all allievo occasioni di risolvere problemi e assumere compiti e iniziative autonome, per apprendere attraverso l esperienza e per rappresentarla attraverso la riflessione. 17
18 Incide il tempo scuola, il tempo delle discipline; le strategie, le pratiche, gli strumenti didattici; la definizione del curricolo non solo come elenco di contenuti o al più di abilità, ma di competenze vere e proprie e quindi con valenza multidisciplinare; la messa a punto di protocolli di equivalenza formativa tra percorsi condotti a scuola e fuori di scuola; l assunzione di criteri condivisi per la verifica e la valutazione delle competenze siano esse state acquisite a scuola o fuori di scuola. 18
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Attuare il programma comunitario di Lisbona. Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 5.9.2006 COM(2006) 479 definitivo 2006/0163 (COD) Attuare il programma comunitario di Lisbona Proposta di RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
DettagliA cura di Michela Barsanti e Paola Pieravanti Istituto Istruzione Superiore Leopoldo Pirelli. Circolo Didattico Ada Negri. Roma 4 maggio 2010
A cura di Istituto Istruzione Superiore Leopoldo Pirelli Circolo Didattico Ada Negri Roma 4 maggio 2010 STRUTTURA TECNICA PER LA MATEMATICA ss PROGRAMMA DI LAVORO DELLA PRIMA CONFERENZA LE AGENZIE DI VALUTAZIONE
DettagliProgrammazione educativo-didattica -anno scolastico 2011/2012
Programmazione educativo-didattica -anno scolastico 2011/2012 Nota esplicativa A decorrere dal corrente anno scolastico entrerà in vigore il modello proposto dal D.M. 9/2010 che prevede, al termine del
DettagliMODULO 1 LEGISLAZIONE SCOLASTICA PER L'INCLUSIONE
PERCORSI FORMATIVI RIVOLTI AI DOCENTI SPECIALIZZATI SUL SOSTEGNO SUI TEMI DELLA DISABILITA' PER LA PROMOZIONE DI FIGURE DI COORDINAMENTO MODULO 1 LEGISLAZIONE SCOLASTICA PER L'INCLUSIONE DOCENTE Dott.ssa
DettagliEuropass. Europass però non consente la comparabilità che viene invece garantita dall'eqf. Chioetto
Europass 1) Europass Un Passaporto per l'europa: un primo megacontenitore; costituito da 5 dispositivi che servono a dare trasparenza alle proprie competenze e qualificazioni, in particolare a: competenze
DettagliATTESTATO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE In riferimento al quadro unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze chiamato Europass (decisione n. 2241/2004/CE), nel quale si esplicita
Dettaglicompetenze per orientare percorso formativo sperimentale su competenze e mercato del lavoro Torino, marzo-maggio 2012 QUADRO EUROPEO DI RIFERIMENTO
competenze per orientare percorso formativo sperimentale su competenze e mercato del lavoro Torino, marzo-maggio 2012 seminario QUADRO EUROPEO DI RIFERIMENTO 10 maggio, Istituto Berti 1 COMPETENZE PER
DettagliIndicazioni per la certificazione delle competenze relative all assolvimento dell obbligo di istruzione nella scuola secondaria superiore Premessa I saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità,
DettagliIl sistema di Istruzione e formazione Professionale Della Regione Lombardia. ordinamento e fisionomia
Il sistema di Istruzione e formazione Professionale Della Regione Lombardia ordinamento e fisionomia Castellanza 22 febbraio 2010 Roberto Vicini 1 ordinamento 2 quale IeFP? l alternativa: canale residuale
DettagliMODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado. anno scolastico 20 /20
MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado anno scolastico 20 /20 La struttura del documento per la certificazione delle competenze in uscita
DettagliPROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE
PROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE ULSS 9 Dipartimento di Prevenzione USP TREVISO Interventi Educativi DD Roncade IC Silea DD Villorba SM Villorba FINALITA DEL PROGETTO Incrementare la salute dei
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE SICILIANA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE SICILIANA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliREVISIONE DELL ESAME di QUALIFICA PROFESSIONALE
Servizio istruzione e formazione del secondo grado, Università e ricerca I.S. Esami di Stato REVISIONE DELL ESAME di QUALIFICA PROFESSIONALE 2015-2016 Trento, 11 novembre 2015 Ufficio pedagogico-didattico
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE CALABRIA, IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliValidazione degli apprendimenti non formali ed informali e certificazione delle competenze Dott.ssa Lilli Casano Aprile 2015
Validazione degli apprendimenti non formali ed informali e certificazione delle competenze Dott.ssa Lilli Casano Aprile 2015 IL CONTESTO - L Europa Priorità: mobilità nello spazio europeo, valorizzazione
DettagliBOZZA di Decreto attuativo del comma 632 dell'art. 1 della L. n. 296 del 27 dicembre 2006 (finanziaria 2007)
BOZZA di Decreto attuativo del comma 632 dell'art. 1 della L. n. 296 del 27 dicembre 2006 (finanziaria 2007) VISTA la Legge, art. 1, comma 632, riguardante la riorganizzazione dei centri territoriali permanenti
DettagliStrategia formativa e Portfolio
Strategia formativa e Portfolio Azione F3: Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti Verso
DettagliIII COLÓQUIO INTERNACIONAL SOBRE EDUCAÇÃO PROFISSIONAL E EVASÃO ESCOLAR, Belo Horizonte, Settembre 2013
III COLÓQUIO INTERNACIONAL SOBRE EDUCAÇÃO PROFISSIONAL E EVASÃO ESCOLAR, Belo Horizonte, 11-13 Settembre 2013 Il caso dell Italia Arduino Salatin (Università Cà Foscari e Università IUSVE, Venezia) 1 La
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PUGLIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PUGLIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliTFA Siena Area Trasversale
TFA Siena Area Trasversale Scienze dell educazione Didattica generale e didattica speciale Lezione 3 a cura di Carlo Mariani Qualche indicazione bibliografica M. Baldacci, Curricolo e competenze, Milano,
DettagliUNITARIETA DELLA SCUOLA DI BASE E CURRICOLO VERTICALE. Isp. Luciano Rondanini
UNITARIETA DELLA SCUOLA DI BASE E CURRICOLO VERTICALE Isp. Luciano Rondanini STRUTTURA DELLE INDICAZIONI NAZIONALI CULTURA SCUOLA PERSONA La scuola nel nuovo scenario- Centralità della persona- Per una
DettagliIl modello lombardo di alternanza scuola lavoro
Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro Baveno 3 aprile 2014 Maria Rosaria Capuano Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia IL CONTESTO LOMBARDO NEL RAPPORTO SCUOLA LAVORO consolidata tradizione
DettagliAZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO AL RIORDINO DEI LICEI Allegato n.1 SCHEDA PER LE AZIONI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE I nuovi ordinamenti dei Licei, in vigore a partire dalle prime classi funzionanti nell anno
DettagliGli strumenti Unioncamere per l Orientamento. Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP
Gli strumenti Unioncamere per l Orientamento il sistema informativo Excelsior e il portale Filo Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP Introduzione al secondo webinar per dirigenti e docenti a cura di Anp,
DettagliESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI
ESAME DI QUALIFICA E DI DIPLOMA PROFESSIONALE PERCORSI DI IeFP DELLA REGIONE LOMBARDIA Disposizioni applicative per l anno scolastico e formativo 2014-15 DDUO n.12550/2013 Approvazione delle indicazioni
DettagliLa riforma scolastica in Italia in una prospettiva europea
I.I.S.S. PEANO-ROSA La riforma scolastica in Italia in una prospettiva europea Nereto, 13 novembre 2012 a cura del prof. Gabriele De Santo Funzione strumentale Supporto Docenti a.s. 2012-2013 1. Obbligo
DettagliLinee guida nazionali per l orientamento permanente
Linee guida nazionali per l orientamento permanente L orientamento è un insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età,, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le proprie
DettagliRiconoscimento delle qualifiche professionali PROFESSIONE DOCENTE
Riconoscimento delle qualifiche professionali PROFESSIONE DOCENTE NORMATIVA DI RIFERIMENTO DIRETTIVA 2005/36/CE Del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005 Relativa al riconoscimento delle
Dettaglinormativa Legge 1859 del 31 dicembre 1962: Istituzione e ordinamento della scuola media di Speranzina Ferraro, Flavia Marostica, Annamaria Pretto
PIANO NAZionalE ORIEntamENTO 287 DOCUMENTI E norme SULL ORIEntamENTO IN italia Legge 1859 del 31 dicembre 1962: Istituzione e ordinamento della scuola media statale. Legge 382 del 22 luglio 1975: Norme
DettagliTRA LA REGIONE TOSCANA ASSESSORATO ATTIVITA' PRODUTTIVE LAVORO E FORMAZIONE L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA
Regione Toscana Assessorato Attività produttive lavoro e formazione Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Accordo per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di Istruzione e Formazione
DettagliLUMSA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
LUMSA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Classe n. 71/S delle lauree specialistiche in Scienze delle pubbliche amministrazioni Corso di laurea in SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (D.M. 509/99) REGOLAMENTO
DettagliMinistero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)
PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) La Scuola Internazionale e (di seguito denominato ALMA) di Cucina Italiana "Rafforzare il
DettagliI piani di studio provinciali per il secondo ciclo: indicazioni di lavoro
Incontro gruppi di lavoro secondo ciclo I piani di studio provinciali per il secondo ciclo: indicazioni di lavoro a cura di Arduino Salatin Direttore Iprase del Trentino Trento, 19.5.009 Sommario La situazione
DettagliUNIONE EUROPEA. Bruxelles, 29 gennaio 2008 (OR. en) 2006/0163 (COD) PE-CONS 3662/07 EDUC 178 SOC 399 CODEC 1134
UNIONE EUROPEA IL PARLAMENTO EUROPEO IL CONSIGLIO Bruxelles, 29 gennaio 2008 (OR. en) 2006/0163 (COD) PE-CONS 3662/07 EDUC 178 SOC 399 CODEC 1134 ATTI LEGISLATIVI ED ALTRI STRUMENTI Oggetto: RACCOMANDAZIONE
Dettagliallievo insegnante Oggetto culturale
L esperienza delle SSIS per una reale innovazione nella formazione universitaria degli insegnanti Prof.ssa Floriana Falcinelli Docente di Didattica generale Università degli Studi di Perugia Direttore
DettagliPREMESSA ALLA PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE
PREMESSA ALLA PROGRAMMAZIONE PER COMPETENZE - Disegno e storia dell arte I Docenti del Dipartimento di Disegno e storia dell arte intendono operare per costruire nello studente, elemento centrale di quel
DettagliEquipollenze titoli di studio conseguiti all estero da cittadini italiani e/o cittadini comunitari
Equipollenze titoli di studio conseguiti all estero da cittadini italiani e/o cittadini comunitari normativa di riferimento 1 L equipollenza può essere disposta soltanto nei riguardi di corrispondenti
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI NEL SISTEMA DI
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici pubblici e privati Classe di laurea L-14 DM 270/2004, art. 12 R.D.A. art. 5 RIDD
DettagliValutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro
12 Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro a. Valutazione degli apprendimenti valutazione del processo di apprendimento 98 La valutazione richiede una riflessione sul
DettagliPrimo percorso Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi
Chiarimenti sulla Programmazione Semplificata (Obiettivi Minimi) e Differenziata (Obiettivi Differenziati, non riconducibili ai programmi della classe) per gli alunni con disabilità. Ci sono due percorsi
DettagliAnno scolastico 2013/14 ISTITUTO COMPRENSIVO LEVICO TERME SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO G.B. DE GASPARIS
Anno scolastico 2013/14 ISTITUTO COMPRENSIVO LEVICO TERME SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO G.B. DE GASPARIS NORMATIVA Decreto Ministeriale del 26 agosto 1981 (Criteri orientativi per gli esami di licenza
DettagliApprendistato Il possibile ruolo della scuola
SCUOLA LAVORO TRA ALTERNANZA E APPRENDISTATO Lombardia ed Europa Esperienze a confronto 8-9 aprile Centro Congresso Ville Ponti Villa Napoleonica, Piazza Litta VARESE Apprendistato Il possibile ruolo della
DettagliCirc. n. 264 Saronno, 15 aprile 2015
Circ. n. 264 Saronno, 15 aprile 2015 AI DOCENTI AGLI STUDENTI CLASSI 3AFL, CLASSI 3BFT, CLASSI 4BFM, AL DSGA S E D E OGGETTO: Modalità e calendario prove esami di qualifica IeFP a.s. 2015/16. Vista la
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE BASILICATA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE BASILICATA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliVisita presso le scuole in Campania. Napoli gennaio 2012
Abstract Napoli, 18 19 gennaio 2012 Visita presso le scuole in Campania Napoli 18-19 gennaio 2012 Azione 1 del Piano di Azione Coesione Iniziative di raccordo scuola lavoro (nuove azioni POR FSE, 99,6
DettagliRuolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento
Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel percorso di formazione tra vecchio e nuovo
DettagliCurricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola
Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola Paolo Seclì Università di Modena e Reggio Emilia Dip. di Educazione e Scienze Umane
DettagliInformazioni generali
Informazioni generali Classe LM-77 Facoltà di afferenza ECONOMIA Presidente Consiglio di Coordinamento Didattico Prof. Porzio Claudio Docenti di riferimento: Prof. Adriana CALVELLI Prof. Enrico MARCHETTI
DettagliErasmusPlus ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus. A cura dell Associazione Tecla Ascoli Piceno, 20/01/2014
II ATELIER ErasmusPlus 2014 2020 ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus A cura dell Ascoli Piceno, 20/01/2014 OVERVIEW ERASMUS+2014-2020 ISTRUZIONE, FORMAZIONE, GIOVENTÙ E SPORT LIFELONG LEARNING PROGRAMME
DettagliRegolamento dei Dipartimenti Disciplinari
Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari 1. Finalità I Dipartimenti costituiscono, nell ambito dei loro fini istituzionali, il luogo privilegiato della libera collaborazione per lo sviluppo ottimale della
DettagliALLEGATO 2 PARAMETRI DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Piano dell'offerta Formativa ALLEGATO 2 PARAMETRI DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE SCUOLA PRIMARIA DESCRITTORI-INDICATORI voto Eccellenti competenze e pieno controllo degli aspetti tecnici
DettagliIL CURRICOLO VERTICALE
ISTITUTO COMPRENSIVO VERNOLE/CASTRI/CAPRARICA a.s.2013/2014 Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d istruzione. PIANO PUGLIA Attività Gruppi di Lavoro
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Ingegneria Elettronica
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Ingegneria Elettronica Classe di laurea n. L-8 (Ingegneria dell'informazione) Dipartimento Politecnico di Ingegneria
DettagliP er frequentare proficuamente il corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della
SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso N u mero programmato Il corso di laurea magistrale
DettagliLEGGE 92 del 28 giugno 2012. (stralcio) Art. 4 c.51 68 (Sistema Nazionale di Apprendimento Permanente)
LEGGE 92 del 28 giugno 2012 (stralcio) Art. 4 c.51 68 (Sistema Nazionale di Apprendimento Permanente) 51. In linea con le indicazioni dell'unione europea, per apprendimento permanente si intende qualsiasi
DettagliFunzioni strumentali al piano dell offerta formativa
Funzioni strumentali al piano dell offerta formativa 1) GESTIONE POF SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI PROGRAMMAZIONE ATTIVAZIONE PERCORSI, ATTIVITA, PROGETTI VALORIZZAZIONE PROFESSIONALITA, FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO
DettagliIntervenire con adeguate competenze interdisciplinari nella diagnosi, nella prevenzione e nella soluzione di problemi ambientali.
Regolamento Didattico del di Laurea in Scienze Ambientali Art. 1. Finalità, obiettivi formativi e professionalizzanti Il corso di laurea costruisce la capacità di analizzare processi, sistemi e problemi
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LAZIO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LAZIO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliPiano di Miglioramento per il triennio 2016/2019 (ai sensi del D.P.R. 80/2013)
DIREZIONE DIDATTICA STATALE GIOVANNI LILLIU Via Garavetti 1, 09129 CAGLIARI - tel. 070492737 fax 070457687 caee09800r@istruzione.it www.direzionedidatticagiovannililliu.gov.it Piano di Miglioramento per
DettagliANNO SCOLASTICO 2016/2017. amminando.
ANNO SCOLASTICO 2016/2017 amminando. PER ANDARE BISOGNA PARTIRE DUNQUE PARTIAMO DAL PARTIAMO DAL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE DIMINUZIONE DELL ABBANDONO SCOLASTICO Ridurre progressivamente gli abbandoni
DettagliNUOVI ORIENTAMENTI DEI TOOL EUROPEI RISPETTO ALLE PRIORITÀ DEL MERCATO DEL LAVORO
NUOVI ORIENTAMENTI DEI TOOL EUROPEI RISPETTO ALLE PRIORITÀ DEL MERCATO DEL LAVORO Manuela Bonacci Struttura Metodologie e Strumenti per le Competenze e le Transizioni Processi in Europa ed in Italia Indagini
DettagliVADEMECUM L ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
VADEMECUM L ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO 1: Cosa è l alternanza scuola-lavoro? L alternanza scuola-lavoro viene regolata dalla legge107/2015 che vuole stabilire un ponte tra le istituzioni scolastiche e il
DettagliCORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA LAUREA SPECIALISTICA DELLA CLASSE 6/S - BIOLOGIA Nuovo ordinamento didattico
DettagliMinistero dell Istruzione dell Università e della Ricerca
ALLEGATO A REGIONE LIGURIA Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Direzione Generale ACCORDO TRA REGIONE LIGURIA E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
DettagliO/5 D.R. n del Scienze e tecniche psicologiche
O/5 D.R. n. 5024 del 1.08.2011 Classe Nome del corso Nome inglese Lingua in cui si tiene il corso L-24 - Scienze e tecniche psicologiche Scienze e tecniche psicologiche Psychological sciences and techniques
DettagliDESCRIZIONE DELLA QUALIFICA DEL TUTOR
Universität Stuttgart Propeto Progetto del programma Leonardo da Vinci SVILUPPO DI SISTEMI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALI- FICA DELL INSEGNANTE PROFESSIONALE LT/06/B/F/PP-171009 DESCRIZIONE DELLA QUALIFICA
DettagliUFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA
PROTOCOLLO DI INTESA tra UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA (di seguito denominato USR) e CONFCOOPERATIVE TOSCANA (di seguito denominata CONFCOOPERATIVE) Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo
DettagliAlternanza Scuola Lavoro come Cavallo di Troia nel mondo dell Istruzione
Azione Pegaso 2016 Seminario di studio n. 6 Alternanza Scuola Lavoro come Cavallo di Troia nel mondo dell Istruzione Venerdì, 22 Aprile 2016 Liceo Classico G. D Annunzio (Pescara) In collaborazione con
DettagliLa valutazione dell'asl
La valutazione dell'asl Valutazione Nei percorsi di Alternanza è importante verificare : il rispetto del percorso formativo individuale concordato con i tutor esterni il grado di possesso delle competenze
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA. Corso di laurea in Mediazione culturale. Classe di laurea L-12
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA Corso di laurea in Mediazione culturale Classe di laurea L-12 Dipartimento di riferimento: Lingue e Letterature, Comunicazione,
DettagliAllegato B) GLOSSARIO
Allegato B) GLOSSARIO Lemmi Definizioni 1. Abilità Le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle
DettagliUniversità degli Studi di Roma Tor Vergata
Università di Roma Tor Vergata DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA MANIFESTO DEGLI STUDI PER IL TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO CLASSE A060 SCIENZE NATURALI, CHIMICA E GEOGRAFIA, MICROBIOLOGIA Anno Accademico 011/01 Il
DettagliIl contesto normativo di riferimento
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna Misure di accompagnamento per l avvio del Sistema Nazionale di Valutazione ORISTANO 13 Gennaio 2015
DettagliITALIANO che/come fare?!! Formazione 31 marzo aprile 2014
ITALIANO che/come fare?!! Formazione 31 marzo 2014 7 aprile 2014 1 ITALIANO che/come fare?!! Che cosa significa insegnare la disciplina Italiano? Quali difficoltà si incontrano? 2 ITALIANO. che/come fare?!!
DettagliIl Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca DECRETO MINISTERIALE N. 135 Norme per lo svolgimento per l'anno scolastico 2012-2013 degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
DettagliUNA PALESTRA PER UNA DIDATTICA PER COMPETENZE
I percorsi sperimentali triennali di Istruzione e Formazione Professionale in Regione Friuli Venezia Giulia UNA PALESTRA PER UNA DIDATTICA PER COMPETENZE Da Ros Remy - direttore progettazione Effe.Pi -
DettagliRECLUTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA tempi certi per la cattedra
I DECRETI ATTUATIVI RECLUTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA tempi certi per la cattedra Tempi certi per chi vuole insegnare: i concorsi vengono banditi ogni due anni, si può diventare docenti a tre anni dalla
DettagliPERCORSO DIDATTICO SPECIFICO PER ALUNNI CON DSA
Intestazione della scuola PERCORSO DIDATTICO SPECIFICO PER ALUNNI CON DSA La scuola progetta e realizza percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
DettagliFormazione BES - 2 incontro La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno
Formazione BES - 2 incontro La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno Programmazione... a partire dalla concezione di curricolo Programmazione Valutazione Per obiettivi Per contenuti Per concetti
DettagliINSEGNANTE DI SOSTEGNO NORMATIVE
INSEGNANTE DI SOSTEGNO NORMATIVE LEGGE 118 del 1971 Stabiliva per la prima volta, all articolo 28, comma 2, il principio secondo il quale per gli allievi in situazione di handicap l istruzione dell obbligo
Dettagli«Cyberbullismo e cittadinanza digitale»
«Cyberbullismo e cittadinanza digitale» FIDAE «Cyberbullismo: una sfida educativa» Istituto Gonzaga, Milano Simona Chinelli, referente cyberbullismo per l USR Lombardia L intervento 1. I documenti di riferimento
DettagliREGOLAMENTO DEI CORSI DI FORMAZIONE MUSICALE DI BASE
REGOLAMENTO DEI CORSI DI FORMAZIONE MUSICALE DI BASE Articolo 1 (Istituzione dei Corsi di Formazione Musicale di Base) L Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Catania istituisce e organizza
DettagliSupplemento al Certificato Europass (*)
Supplemento al Certificato Europass (*) BOZZA ( riguarda un percorso quinquennale che arriverà all esame di Stato dall a.s. 2014/2015) 1. Denominazione del certificato (1) Diploma di Istruzione Tecnica
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN Scienze per la formazione
DettagliIl piano per la formazione docenti in breve
Il piano per la formazione docenti in breve legge 107/2015 La formazione in servizio diventa obbligatoria, permanente e strutturale più valore al ruolo del docente per un sistema educativo di qualità in
DettagliB. PRESENTAZIONE DELL ESAME
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE A. Sacco Istituto Tecnico Economico Istituto Professionale Servizi per l Enogastronomia e l Ospitalità Alberghiera SANT ARSENIO (SA) Istituzione Scolastica/ Formativa REGIONE
DettagliGli strumenti per la trasparenza del Portafoglio EUROPASS
SEMINARIO GLI STRUMENTI EUROPEI PER LA MOBILITA E LA TRASPARENZA Gli strumenti per la trasparenza del Portafoglio EUROPASS Luogo Presentazione: Cagliari Autore: Concetta Fonzo Data: 23.06.2016 Muoversi
DettagliSEMINARIO. FocusGroupBologna. Bologna 12 aprile 2011 Borrello Liliana
SEMINARIO FocusGroupBologna Contesto europeo Indicazioni Focus Group Proposte RACCORDO CON L EUROPA QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE PER L APPRENDIMENTO Il confronto avviene sui risultati di apprendimento
DettagliLinee di indirizzo dell I.S.I.S.S. Amaldi-Nevio sulla mobilità studentesca internazionale individuale e di classe
Linee di indirizzo dell I.S.I.S.S. Amaldi-Nevio sulla mobilità studentesca internazionale individuale e di classe Le esperienze di studio all estero sono attualmente regolate dalla Nota prot. 843/10.04.2013
DettagliREGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA (Mathematics) Classe L-35 Scienze Matematiche
REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA (Mathematics) Classe L-35 Scienze Matematiche (Emanato con D.R. n. 619 del 07.06.2017 pubblicato all Albo on line di Ateneo in data 08.06.2017 e
DettagliPiano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona Piano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente Anno Scolastico 2015/2016 PREMESSA La formazione in servizio, che
DettagliL.R. 5/2005, art. 25, commi 6 e 7, art. 30 B.U.R. 10/1/2007, n. 2. Decreto del Presidente della Regione 22 dicembre 2006, n. 0412/Pres.
L.R. 5/2005, art. 25, commi 6 e 7, art. 30 B.U.R. 10/1/2007, n. 2 Decreto del Presidente della Regione 22 dicembre 2006, n. 0412/Pres. Regolamento per la tenuta e la revisione dell Elenco regionale dei
DettagliCertificazione delle competenze dell obbligo. Vimercate 31 marzo 2011
Certificazione delle competenze dell obbligo Vimercate 31 marzo 2011 Obbligo Un percorso travagliato dalla legge 9 ad oggi L obbligo di istruzione in Italia In linea con le indicazioni europee, in Italia,
DettagliDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE. REGOLAMENTO PROVA FINALE E CONFERIMENTO DEL TITOLO Corso di laurea in Ingegneria Industriale
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE REGOLAMENTO PROVA FINALE E CONFERIMENTO DEL TITOLO Corso di laurea in Ingegneria Industriale Emanato con D.R. n. 413 del 2 luglio 2015 INDICE Art. 1 Definizioni...
DettagliAllegato B. A Punteggio per il titolo di accesso alla procedura concorsuale
Allegato B Tabella di ripartizione del punteggio dei titoli valutabili nei concorsi a titoli ed esami per l accesso ai ruoli del personale docente nella scuola secondaria di I e II grado, nonché del personale
DettagliALTERNANZA SCUOLA-LAVORO art. 4 - legge 28 marzo 2003, n.53
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO art. 4 - legge 28 marzo 2003, n.53 Definizione delle norme generali a cura di Massimiliano Moisio Indice Introduzione Cos è l alternanza scuola lavoro Il rapporto con il territorio
DettagliAvventuriamoci nell italiano. 50 ore Migliorare la capacità espressiva scritta e orale. alunni interni del biennio sede di Troia
L Attività oggetto del presente bando rientra nel Piano Integrato d Istituto, annualità 2010/2011, cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo nell ambito del Programma Operativo Nazionale 2007/2013 Investiamo
DettagliREGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA
REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA Art. 1 Denominazione e classe di appartenenza E istituito presso l Universita degli Studi di Torino, Facolta di Scienze Matematiche, Fisiche
DettagliRepertorio n. Prot. n. CONVENZIONE
Repertorio n. Prot. n. CONVENZIONE per il riconoscimento di crediti formativi per le attività svolte all'interno dei progetti di Servizio civile nazionale dagli studenti iscritti a Ca Foscari L UNIVERSITÀ
Dettagli