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- Dante Romano
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17 Perturbazione Set point + Σ - effettore Variabile controllata oscillazione ritardo sensore Feedback negativo
18 RR SYS
19 RR HR
20 RR HR
21 HR SYS
22 RR SYS
23 RR SYS
24 PSD FOUR
25 Decomposizione spettrale A B C
26 Variabilità spontanea RR RR Serie temporale del periodo cardiaco RR ms secondi
27 Variabilità spontanea RR LF RR HF ms^ Analisi spettrale Hz
28 freqr power %
29 SAP
30 L analisi cross-spettrale spettrale x Ritardo di fase Coerenza dei segnali y Quantificazione del ritardo in gradi X = FTR * Y Funzione di trasferimento
31 Risultati nel dominio delle frequenze FUNZIONE DI TRASFERIMENTO COERENZA FASE 40 RRSAP_T RRSAP_C 1 RRSAP_P 200 ms mmhg gradi Hz Hz
32 RRSAP_P
33 RRSAP_T
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35 CIRCOLAZIONE CORONARICA Struttura dei vasi coronarici: arterie, capillari e vene. Regolazione prevalentemente metabolica del flusso. Fattori fisici: pressione arteriosa e compressione extravasale: forma caratteristica del flusso coronarico (a sinistra): effetto delle variazioni di frequenza. Principale meccanismo: liberazione di adenosina. Effetto della stimolazione simpatica. Riserva coronarica. Stenosi e spasmi.
36 mmhg Pressione aortica Pressione ventricolare Flusso aortico Flusso circonflessa l/ min ml/ min
37 CONSUMO DI O2 E LAVORO CARDIACO: diverso effetto del lavoro di pressione e di volume. Maggiore rendimento per lavoro di volume. Non è possibile aumentare l'estrazione dell'o2 ne' contrarre debito di O2 per cui aumentate esigenze metaboliche sono possibili solo in funzione dell'aumento del flusso coronarico.
38 Il cuore produce lavoro: gettata sistolica*pressione media in sistole= lavoro/sistole gettata cardiaca*pressione aortica media= lavoro minuto cardiaco= potenza Rendimento (efficienza)= lavoro prodotto/energia consumata gettata cardiaca*pressione aortica media /consumo O 2
39 Esempio (pressione in mmhg, gettata in l/min, cons. O 2 in unità arbitrarie): pressione=100, gettata=5 potenza=500, cons. O 2 =10 pressione=100, pressione=200, gettata=10 gettata=5 potenza=1000, cons. O 2 = Generare pressione è energeticamente costoso: l aumento di pressione diminuisce il rendimento
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41 L esercizio fisico costituisce un situazione favorevole per il cuore: aumenta il lavoro principalmente per aumento della gettata; aumenta la pressione sistolica ma non la diastolica; non aumenta quindi il precarico e il dispendio di energia necessario all apertura delle valvole (sistole isovolumetrica = lavoro zero)
42 L esercizio fisico costituisce un situazione sfavorevole per il cuore: aumenta la frequenza cardiaca; aumenta il consumo d ossigeno del cuore; si riduce il tempo di diastole, a disposizione del flusso coronarico. La vasodilatazione metabolica supera tutti gli inconvenienti, in assenza di patologia
43 Durante l esercizio fisico vi è intensa stimolazione del simpatico. Effetti del simpatico sulle coronarie: Vasodilatazione metabolica per aumento consumo d ossigeno (anche effetto diretto del simpatico) Vasocostrizione per stimolazione recettori alfa Vasodilatazione per stimolazione recettori beta
44 Significato (probabile) degli effetti del simpatico sulle coronarie: Diversa distribuzione di recettori alfa (vasi epicardici) e beta (vasi endocardici; arteriole precapillari) Protezione (relativa) dell endocardio durante stimolazione simpatica
45 Meccanismi della vasodilatazione metabolica: Cocktail di fattori Adenosina Ossido nitrico (NO Prostacicline Endoteline
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53 Il ricupero dopo un esercizio fisico è un tipico esempio di conflitto fra i meccanismi che presiedono il ritorno a condizioni omeostatiche. Il controllo neurovegetativo viene ripristinato alle condizioni di riposo, ma permangono alterazioni metaboliche che inducono vasodilatazione muscolare e mantengono basse le resistenze periferiche
54 Sul cuore si riduce l attività del simpatico e ricompare il tono vagale. La pompa muscolare che mantiene elevato il ritorno venoso durante l esercizio cessa la sua attività, con brusca riduzione della gettata sistolica (in posizione eretta). Cessa progressivamente anche il contributo della pompa respiratoria
55 Predisposizione per: Aritmie Ipotensione Sincope
56 CONTROLLO NERVOSO Il central command che presiede al controllo motorio attiva anche il SNA. Questo cessa bruscamente alla sospensione dell esercizio Permangono segnali periferici: dai metabocettori (se esistono) Dai barocettori, che si oppongono alla caduta della pressione mantenendo elevata la frequenza cardiaca
57 RICUPERO PASSIVO O ATTIVO Il ricupero in posizione supina riduce i problemi legati ai fattori meccanici In posizione eretta, benché la frequenza cardiaca si mantenga elevata, questo non basta a compensare la caduta della gettata sistolica e la pressione tende a diminuire; i barocettori si oppongono mantenendo elevate le resistenze nei territori non muscolari
58 RICUPERO ATTIVO Se l esercizio non viene terminato bruscamente, ma si mantiene un attività motoria senza carico, i fattori meccanici non influenzano il ricupero. Le evidenze sperimentali sul mantenimento della pressione arteriosa sono però contrastanti Dipendenza dall intensità e dalla durata dell esercizio: ancora evidenze contrastanti
59 Pochi dati su cardiopatici, anziani e soggetti con altre patologie Un esercizio prolungato, soprattutto se al caldo, riduce il volume ematico: questo potrebbe aggravare l ipotensione durante il ricupero
60 POST-EXERCISE HYPOTENSION Normalmente il grado di ipotensione è così lieve da non rappresentare un problema, ma in alcuni casi la caduta è > 20 mmhg rispetto al riposo La prevalenza del fenomeno non è elevata (1.9 % - Fleg & Lakatta). Tuttavia si tratta di un rischio potenziale che va esaminato
61 Possibili meccanismi: Accumulo di metaboliti vasodilatatori Altre sostanze: NO ANP H + Potassio Adenosina Prostaglandine Peptidi opioidi
62 Riduzione del tono simpatico sui vasi muscolari Ridotta sensibilità della muscolatura liscia vasale alle catecolamine Resetting dei barocettori Vasodilatazione cutanea per termoregolazione
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