Un sistema di contabilizzazione dei consumi
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- Flavio Bevilacqua
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1 Ripartizione delle spese UNI 10200: in pratica si fa così Ing. Laurent Socal - Presidente ANTA 1 Un sistema di contabilizzazione dei consumi Consente di pagare in base ai consumi senza avere un impianto autonomo Provoca sorprese: gli appartamenti più sfavoriti ricevono un conto salato (in realtà fa vedere quello che prima non si guardava ) perché funziona! Per fare un sistema di contabilizzazione occorrono: Apparecchiature di misura Contacalorie diretti, ripartitori, altri sistemi normalizzati, Progettazione, installazione e collaudo del sistema Un criterio di ripartizione (UNI 10200) La gestione del sistema Letture ed esecuzione dei conteggi ordinari Manutenzione del sistema e gestione casi anomali 2 1
2 Gestione del sistema non è solo fare i conti alla fine L utente deve essere in grado di capire quanto sta consumando e l effetto delle sue decisioni. Ripartitori parametrizzati Accesso a sito con dati disponibili con continuità (telegestione) Il gestore deve poter disporre di dati statistici per analizzare il funzionamento dell impianto 3 Progettazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione Perchè? Progettare = pensare prima di fare Come? Da chi? L 10/91, articolo 26, commi 3 e 5, progettazione obbligatoria degli impianti Norme di settore: UNI e norme collegate L 10/91, articolo 28 professionisti abilitati Cosa deve contenere il progetto (allegato E UNI 10200)? Dimensionamento e criteri di posa delle apparecchiature Soluzione dei casi anomali (corpi scaldanti di tipo diverso) Criteri di ripartizione (UNI 10200) Calcolo esempio di ripartizione 1 anno 4 2
3 In generale Perché seguire le norme? Se si segue la norma tecnica applicabile si beneficia della «presunzione di esecuzione a regola d arte» Se non si segue la norma occorre comunque dimostrare la diligenza nello svolgere il compito assegnato. ma il Dlgs 102/14 obbliga l uso della UNI : 86 pagine difficilmente comprensibili almeno a prima vista. E davvero così brutta? Ha qualche punto debole? 5 Criterio di ripartizione Principio generale di ripartizione secondo UNI Si ripartisce il costo dell energia utile all uscita del generatore il prelievo volontario, cioè l energia erogata dai corpi scaldanti deve essere ripartita a consumo Il prelievo involontario (energia corrispondente alle dispersioni della rete di distribuzione) va ripartito in base ad una proporzione fissa (a millesimi), così come tutte le spese legate alla mera disponibilità del servizio (quota per potenza impegnata). La ripartizione fra prelievo volontario ed involontario può essere Misurata anno per anno dalle apparecchiature di contabilizzazione Determinata in base a parametri calcolati una volta per tutte con un calcolo di prestazione energetica 6 3
4 ACQUISTO COMBUSTIBILE ED ENERGIA ELETTRICA RENDIMENTO GENERAZIONE Come si determinano: La ripartizione dell energia utile fra prelievo volontario ed involontario? I millesimi di riscaldamento? COSTO ENERGIA UTILE MANUTENZIONE E GESTIONE MANUTENZIONE STRAORDINARIA PRELIEVO VOLONTARIO PRELIEVO INVOLONTARIO CONTATORI MILLESIMI DI RISCALDAMENTO MILLESIMI DI PROPRIETÀ 7 Come si fa la ripartizione 1. Determinare le spese totali 2. Determinare l energia utile totale kwh 3. Calcolare il costo unitario dell energia utile 4. Ripartire l energia utile totale fra consumi volontari ed involontari 5. Ripartire l energia utile volontaria letture contatori individuali 6. Ripartire l energia utile involontaria millesimi di riscaldamento /kwh kwh kwh kwh 8 4
5 1 3 - Che cosa si ripartisce si ripartisce il costo del calore utile all uscita del generatore Tutte le dispersioni del generatore vanno ad aumentare il costo dell energia utile Che cosa si ripartisce Il calore utile può essere: Misurato (contacalorie) Calcolato di anno in anno in base al consumo di combustibile e a un rendimento determinato nel progetto dell impianto di contabilizzazione 10 5
6 1 3 - Che cosa si ripartisce Q U;tot Q in η gen;ms Q U,cli Q U,tot Q U,acs Q in Se c è anche acqua calda sanitaria è caldamente raccomandato aggiungere un contacalorie anche sul primario dello scambiatore del produttore di acqua calda sanitaria per determinare la quota di energia utile per riscaldamento e per acqua calda sanitaria. OTTIMO: 2 CONTACALORIE PER MISURARE Q U;cli e Q U;acs 11 4 Volontario/involontario? IMPIANTO A ZONE CON CAONTACALORIE Q 1 Q 2 Calore prelevato volontariamente dai singoli utenti (Q 1 + Q Q n ) a seguito di loro decisione deve essere ripartito a consumo. Q 3 Q gen,out Il resto (Q gen,out ΣQ i ) calore disperso dalla rete e/o prelevato involontariamente deve essere ripartito a millesimi. 12 6
7 4 Volontario/involontario? Consumi volontari Consumi involontari Rete a colonne montanti. Il prelievo involontario non può essere misurato di anno in anno. Q gen,out Deve quindi essere definito un procedimento di calcolo 13 Consumi volontari Consumi involontari Calcolo dei consumi involontari secondo Norma UNI Metodo dettagliato: calcolo analitico delle reti di distribuzione Q gen,out Metodo semplificato: frazione tabellata dell energia utile 14 7
8 4 Volontario/involontario? I consumi involontari per acqua calda sanitaria sono spesso molto importanti I consumi volontari sono misurabili con un contalitri Volontario Volontario ENERGIA UTILE Volontario 15 4 Volontario/involontario? Q 1 Q 2 Q 3 Q gen,out Q gen,out SOLUZIONE OTTIMA: MISURA ANNO PER ANNO DEI CONSUMI VOLONTARI ED INVOLONTARI RIPIEGO: PROCEDIMENTO DI CALCOLO PREDEFINITO 16 8
9 e se aggiungiamo pure il solare termico Strumentazione richiesta Contabilizzare l energia utile da caldaia con un contacalorie sul primario dello scambiatore Q A Contabilizzare l energia utile da solare termico con Q A,sol Contabilizzare il volume di acqua prelevato dai singoli utenti Q U,i Q U,i = V i x (T boll T fredda ) x 1,16 kwh/ C m³ V i fatturare a consumo Contabilizzare il volume totale immesso nel bollitore (verifica) T Contabilizzazione del resto boll Q INV = Q U Q A Q A,sol a millesimi Il prezzo di Q A si determina come se fosse un utenza di riscaldamento Tfredda, V Q A,sol 17 Q A Q U E le «case poco usate»? Nelle case usate saltuariamente basta la presenza di 1 solo inquilino per far riscaldare buona parte della rete. Pochi consumi tante perdite di rete L incidenza percentuale delle perdite di rete tende ad aumentare. Al limite arriverebbe al 100% a prelievo volontario nullo 18 9
10 4 Cosa rimane fisso? Se la circolazione dell acqua è continua o «quasi continua», temperatura di rete e temperatura dei radiatori sono uguali dispersioni in percentuale fissa Se un radiatore viene distaccato dalla rete (intervento dell utente che lo spegne) diminuisce l erogazione di calore e quindi aumenta l incidenza delle dispersioni percentuali Se una termostatica va quasi in chiusura, la temperatura di ritorno non può scendere sotto 20 C ed il radiatore si «rimpicciolisce» aumenta l incidenza delle dispersioni percentuali Se la regolazione avviene con valvole monotubo quando diminuisce l erogazione di calore aumentano le dispersioni di rete anche in valore assoluto aumentano molto in valore percentuale CALORE EROGATO DAI RADIATORI CALORE DISPERSO DALLA RETE 19 4 Cosa rimane fisso? La UNI dice: il consumo involontario è sempre una quantità fissa calcolata ma: Q gen,out A seconda del tipo di rete (colonne montanti / zone) e del tipo di regolazione (continua / ON-OFF) e del tipo di utilizzo può essere più rappresentativo in prima approssimazione un prelievo involontario proporzionale al consumo volontario (percentuale fissa del consumo effettivo) oppure fisso in valore assoluto e ci sono problemi con le case vacanza 20 10
11 Consumo involontario percentuale Quota involontaria secondo UNI Case vacanza Case normalmente abitate?? RISPARMIOSI Consumo di riferimento SPRECONI Se il consumo involontario è una quantità fissa? in caso di uso saltuario molto pronunciato la quota volontaria potrebbe diventare negativa Rapporto fra il consumo effettivo ed il consumo di riferimento 21 Ideale: Come risolvere la questione Valorizzare in kwh le indicazioni dei ripartitori di qualunque tipo, al solo scopo di suddividere l energia utile fra prelievo volontario ed involontario (non direttamente per fatturare) Accettabile Identificare l uso saltuario: Quando il consumo reale diventa meno della metà del consumo in condizioni standard Indicatore: Cuso = consumo reale / consumo standard Determinare la percentuale di prelievo volontario in funzione del coefficiente di uso Cuso con un grafico
12 Consumo involontario percentuale Quote involontarie a confronto con refuso Semplice da calcolare Consumo di riferimento Confronto fra diverse ipotesi Le cose dovrebbero andare così Nero: ora Rosso tratteggiato: dove forse sta la verità (è un area) Percentuale fissa Blu: percentuale fissa Grigio tratteggiato: facile da calcolare Rapporto fra il consumo effettivo ed il consumo di riferimento 23 Chi sono i millesimi di riscaldamento I millesimi di riscaldamento servono a ripartire i consumi involontari e le spese di gestione ma ci sono anche i millesimi di acqua calda sanitaria Codice civile: ripartizione in base all uso potenziale L impianto di riscaldamento ed in particolare la rete di distribuzione sono stati dimensionati originariamente in proporzione ai fabbisogni di energia utile Calcolo del carico termico = dispersioni Fattori di esposizione = apporti gratuiti Calcolo Q H;nd sulla situazione originale 24 12
13 Riscaldamento UNI precedente: millesimi di potenza dei corpi scaldanti UNI 10200:2013 Millesimi? Impianto senza regolazione (compensazione climatica): millesimi di potenza dei corpi scaldanti Impianto con regolazione (zona o ambiente) o potenza corpi scaldanti non determinabile (vecchi pannelli annegati nelle strutture): millesimi di fabbisogno di energia utile Q H,nd Pratica: volumi, superfici, proprietà, Acqua calda sanitaria UNI precedente :??? (non citati) Uni 10200:2013 fabbisogni di energia utile per acqua calda sanitaria Pratica: integralmente a consumo 25 e per mettere un po di brivido La progettazione di un sistema di contabilizzazione e la necessaria determinazione dei criteri di riparto richiede necessariamente un calcolo di prestazione energetica: Calcolo dei millesimi di riscaldamento: fabbisogno di energia utile per riscaldamento (Q H;nd;z,i ) di ciascuna unità immobiliare (calcolo a zone) Calcolo nelle condizioni originali dell edificio Calcolo del rendimento di generazione e del consumo involontario In base allo stato di fatto dell edificio (comprese eventuali opere di coibentazione) 26 13
14 Potenza emessa [W] La potenza del corpo scaldante Potenza radiatore in funzione della temperatura media dell'acqua C Temperatura media dell'acqua [ C] SE IL SENSORE DI TEMPERATURA È POSIZIONATO ALL ALTEZZA CORRETTA, LA TEMPERATURA DEL RADIATORE PERMETTE DI RISALIRE ALLA POTENZA EROGATA IN QUEL MOMENTO SENSORE TEMPERATURA MEDIA E TRASMISSIONE DATI 27 Calcolo potenza radiatore Rilievo delle dimensioni e della tipologia dei radiatori Potenza con T 60 C: P 60 [W] = 314 x S + C x V S espressa in m² contributo dell irraggiamento V espresso in m³ contributo per convezione C [W/m³] : da colonne piccole Alluminio S = 2 x (H x L + H x P + L x P) V = L x H x P (lunghezza, altezza, profondità o spessore) 28 14
15
16 Potenza EN 442 I radiatori nuovi marcati CE hanno una «potenza nominale» su Δt = 50 C Viene determinata su un campione con almeno 10 elementi e con una potenza minima e massima Non è corretta per radiatori con pochi elementi E l unica soluzione possibile per radiatori particolari Soluzione possibile: Ricavare C = (P x S)/V e ricalcolare con UNI elementi 97 x 678 x 800 S = 1,37 m² V = 0,053 m³ P 50 = 1407 W P 60 = 1796 W C = W/m³ 2 elementi: 307 W al posto di 281 W
17 e la potenza del tubo Ai fini della determinazione della potenza dei singoli corpi scaldanti, secondo la UNI occorre tenere conto della dispersione del tratto di tubazione di collegamento (non coibentata?) del singolo radiatore, sotto il controllo del medesimo dispositivo di regolazione. Diametro W/m Diametro W/m ½ 35 ¾ Lunghezza di default: L1 + L2 = 1,5 m + 1,5 m = 3,0 m 33 Mensola o radiatore in nicchia Pochissima differenza nella potenza nominale del corpo scaldante. Nessun problema di contabilizzazione. Eventualmente valvola termostatica con sensore a distanza 34 17
18 1 scelta Rimuovere copritermo 2 scelta (?) Non compromesso lo scambio convettivo. Un po ridotto lo scambio per irraggiamento Sensore caldo a distanza Valvola termostatica con sensore e comando distanza Copritermo Passaggio aria libero Non compromessa la potenza nominale del radiatore Ripartitore a lato del radiatore, non sul copritermo 35 1 scelta Rimuovere copritermo 2 scelta (?) Compromesso lo scambio convettivo. Ridotto lo scambio per irraggiamento Sensore caldo a distanza? In questo caso viene conteggiata molta più energia di quella effettiva Copritermo Passaggio aria impedito Compromessa la potenza nominale del radiatore Sensore freddo a distanza? (ovvero ripartitore direttamente sul radiatore ma così non si può leggere localmente) In questo caso si rileva la temperatura dell ambiente nel quale il radiatore lavora ma è comunque ridotto lo scambio convettivo Valvola termostatica con sensore e comando distanza 36 18
19 Termoconvettori 1 scelta Sostituire con radiatore 2 scelta Utilizzare sensore a distanza. Alcuni costruttori danno istruzioni sul posizionamento del sensore (75% del percorso dell acqua) Difficile reperire dati sulla potenza del termoconvettore Disclaimer sulla precisione di contabilizzazione 37 Bollitori termoelettrici 1 scelta Scollegare dall impianto Sostituire con bollitore a pompa di calore 2 scelta Contabilizzare 38 19
20 L impianto di contabilizzazione decide un esborso in denaro. Il sistema e la sua gestione devono essere solidi per prevenire e reggere le inevitabili contestazioni!!! 39 PER FARE INTERVENTI UTILI OCCORRE 1. Individuare le opportunità di risparmio energetico 2. Convincere l utente finale ad intervenire 3. Progettare l intervento 4. Finanziare l intervento 5. Realizzare l intervento 6. Condurre correttamente l impianto 7. Eseguire la ripartizione dei costi 8. Mantenere l impianto efficiente 9. Verificare i risultati raggiunti BANCA PROGETTISTA DIRETTORE LAVORI MASS-MEDIA INSTALLATORE CONDUTTORE GESTORE e qualcuno deve coordinare e garantire il tutto PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PROPRIETARIO AMMINISTRATORE COSTRUTTORI APPARECCHI MANUTENTORE 40 20
21 Azioni, professionisti, documenti Sapere cosa si deve fare e decidere Progettare l intervento Progettista Progettista Consulente Diagnosi Progetto Capitolato Realizzare l intervento Installatore Direttore lavori Dichiarazione di conformità Certificato di collaudo Istruzioni per l uso Condurre l impianto Conduttore Giornale di bordo Manutenere l impianto Manutentore Rapporto di controllo tecnico Amministrare e ripartire i costi Amministratore gestore Prospetto di ripartizione dei costi 41 Ci vuole il progetto? Legge 10/91 Art. 26 Comma 3 Gli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione d'uso, e gli impianti non di processo ad essi associati devono essere progettati e messi in opera in modo tale da contenere al massimo, in relazione al progresso della tecnica, i consumi di energia termica ed elettrica
22 Legge 10/91 Art. 26 Comma 5 Per le innovazioni relative all'adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l'assemblea di condominio decide (nuovo CC) a maggioranza, in deroga agli articoli 1120 e 1136 del codice civile. 43 certo che si L 10/91, art. 26, comma 5 L adozione dei sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore è una INNOVAZIONE (= qualcosa di nuovo ). Nello specifico si introducono due funzioni (termoregolazione e contabilizzazione) che prima non erano presenti (nuove) L 10/91, art. 26, comma 3 Gli impianti tutti devono essere progettati I sistemi di termoregolazione e contabilizzazione devono essere progettati ai sensi della legge 10/
23 Chi ci impone un «progetto»? Legge 46/90 DM 37/08 Tutti gli interventi vanno progettati ai fini della sicurezza Legge 10/91 Dlgs 192/leggi regionali Tutti gli interventi vanno progettati ai fini dell efficienza energetica Semplice buon senso Pensare prima di fare Il lavoro va fatto prima con la testa e poi con le mani 45 Cosa vuol dire progettare Immaginare e definire un sistema che soddisfa un esigenza del committente Cosa si vuol ottenere il servizio Con quali mezzi con quali apparecchi Come utilizzarli istruzioni per l uso Come mantenerlo istruzioni di manutenzione PROGETTO: SERVE A TRASMETTERE QUESTE INFORMAZIONI A CHI DOVRA REALIZZARE, INSTALLARE E GESTIRE L IMPIANTO 46 23
24 La contabilizzazione non è solo un insieme di apparecchiature Che potenza ha ciascun corpo scaldante? Come si fa il conteggio della ripartizione dei costi? Come si applica la UNI nel caso specifico? Quanto valgono i nuovi millesimi? Quanto vale il consumo involontario? Come si calcola l energia utile ogni anno? 47 Come si verifica se un documento è ben fatto? Chi dovrà leggere quel documento? Cosa deve trovare in quel documento? E scritto in modo che lo capisca? Esercizio: una diagnosi energetica 48 24
25 Chi deve leggere il progetto? Nel caso dell impianto di contabilizzazione: L installatore deve trovare gli apparecchi da installare L installatore deve trovare le potenze dei corpi scaldanti per impostarle nei ripartori L esecutore della ripartizione deve trovare il procedimento di calcolo della ripartizione e tutti i parametri che servono: millesimi, valore dei consumi involontari, rendimento medio del generatore (se il calore utile non è misurato), potere calorifico del gas, dove leggere le grandezze misurate I committenti devono poter capire come gli sono stati attribuite le potenze dei corpi scaldanti ed i millesimi: da dove vengono le cifre che compaiono nel conto? 49 Il capitolato E solo una piccola parte specifica del progetto che serve a facilitare la redazione ed il confronto dlele offerte Ogni voce dovrebbe contenere le condizioni essenziali per identificare un prodotto soddisfacente alle esigenze del progetto invece spesso sono scritte per escludere i prodotti della concorrenza e soddisfare le esigenze del costruttore 50 25
26 Progettazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione Perchè? Progettare = pensare prima di fare Come? Da chi? L 10/91, articolo 26, commi 3 e 5, progettazione obbligatoria degli impianti Norme di settore: UNI e norme collegate L 10/91, articolo 28 professionisti abilitati Cosa deve contenere il progetto (allegato E UNI 10200)? Dimensionamento e criteri di posa delle apparecchiature Soluzione dei casi anomali (corpi scaldanti di tipo diverso) Criteri di ripartizione (UNI 10200) Calcolo esempio di ripartizione 1 anno 51 Un mondo affollato Occorre che qualcuno si assuma delle responsabilità: capisca la situazione dell edificio e degli impianti individui le soluzioni corrette informi i committenti coordini l intera operazione dia una garanzia di prestazione sia reperibile a lungo termine per risolvere i problemi Solo un esperto può assumersi queste responsabilità Gli inesperti fanno la loro parte, scappano il più presto possibile e cercheranno solo di scaricare la responsabilità su altri 52 26
27 Cosa vuol dire progettare? carta, timbro, firma e parcella pensare prima di fare siamo tutti d accordo ma non è facile da mettere in pratica nel paese del «post-getto», dell «ultima cifra in fondo» e del «quanto costa il pacchetto a radiatore» 53 Conclusioni La norma UNI contiene dei principi semplici (energia utile, consumo volontario/involontario, definizione dei millesimi) che non sono mai cambiati. Il procedimento di base è semplice (95 99% dei casi). Le formule sono complicate perché si è voluto tenere conto anche dei nuovi impianti con generatori diversi e fonti rinnovabili. Occorrono alcune precisazioni ed integrazioni, sul calcolo della quota involontaria e soprattutto per quanto riguarda le «case vacanza» La norma stabilisce come calcolare i millesimi. Per decidere su quale riferimento (stato originale dell edificio o modificato), per usarla occorre integrare la norma con considerazioni di ordine legale. Molte difficoltà nascono dal fatto che la contabilizzazione funziona anche troppo bene! Si cercano troppo spesso vie contorte per rendere «più equo» ciò che è sbilanciato a causa difetti degli edifici (assenza di coibentazione del tetto): non si devono contorcere leggi e norme per «socializzare le dispersioni» ma isolare i tetti, ragion d essere di questa norma 54 27
28 Quanti (in)esperti ci sono? Esperti non ce ne sono molti non si può avere troppa fretta La Pubblica Amministrazione ha imposto misure corrette ma se mette troppa fretta e pone sanzioni esagerate sarà una corsa contro il tempo con frequentissime delusioni e fregature (come può succedere in Lombardia: da 500 a 3000 Euro per unità immobiliare per chi non installa per tempo sistemi di termoregolazione e contabilizzazione) ma se concede una proroga sarà l ennesimo premio ai furbi Soluzione possibile: sanzione inizialmente modesta (10 20 Euro per unità immobiliare), crescente in funzione del ritardo: Non si concederebbe l ennesima «proroga» che premia i furbi Si premierebbe chi ha provveduto per tempo Non si massacrerebbe inutilmente chi ha un ritardo comprensibile con qualche indecisione e l oggettiva difficoltà di reperire rapidamente esperti cui affidare il lavoro La gattina frettolosa ha fatto i gattini orbi 55 Dove stava il problema? Per realizzare impianti di termoregolazione e contabilizzazione funzionanti correttamente e gestirli con soddisfazione dell utente occorrono: Un gioco di squadra fra progettista, installatore, manutentore, gestore ed amministratore: tutti devono dare le medesime informazioni all utente Operatori esperti che facciano correttamente il LORO mestiere interfacciandosi con gli altri operatori altrimenti si rischia di trasformare una delle poche opportunità di business sano nell ennesima fregatura per l utente 56 28
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