Paolo Galli. Direttore U.O.C. Prev. Sic. Ambienti di Lavoro -AUSL Imola
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1 Paolo Galli Direttore U.O.C. Prev. Sic. Ambienti di Lavoro -AUSL Imola 1
2 L ATTUALE CONTESTO: IL PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
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5 I Progetti all interno del Setting «Ambienti di lavoro» per i prossimi 3 anni riguarderanno: - la costruzione di un sistema informativo integrato regionale - la promozione della salute nei luoghi di lavoro - il comparto edilizia - il comparto agricoltura - il rischio cancerogeno - il rischio per l apparato muscoloscheletrico - il rischio stress lavoro-correlato - il comparto sanità 5
6 Le azioni previste all interno dei progetti possono essere riassunte in : - azioni per le sensibilizzazione e l emersione delle malattie professionali - attività di vigilanza - attività di assistenza - attività di promozione della salute Eccezion fatta per l attività di vigilanza, che è esclusiva competenza dell UO PSAL, la sfida è quella di avviare per le altre attività un percorso integrato con altri soggetti, sia del settore sanitario (MMG, medici competenti, M.O.) sia esterni alla sanità (enti bilaterali, aziende) per rafforzare la rete della prevenzione e disseminare conoscenze e consapevolezza. 6
7 D.Lgs. 14 Settembre 2015 n. 151 Disposizioni per la razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in ateria di rapporto di lavoro e pari opportunità in attuazione della L. 10 DICEMBRE 2014, N. 183 (JOBS ACT) 7
8 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 3: Campo di applicazione Comma 8 riscritto alla luce delle modifiche apportate dalla Legge Fornero all art. 70 del D.Lgs. 276/03 (lavoro accessorio) Le norme del D.Lgs. 81/08 si applicano completamente nei casi in cui la prestazione di lavoro accessorio sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. Negli altri casi si applica solo l art. 21. I piccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l insegnamento privato supplementare e l assistenza domiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili restano comunque ESCLUSI dal campo di applicazione. 8
9 6. Lavoro accessorio: ultima modifica da D.Lgs. 81/2015 Art. 70. (Definizione e campo di applicazione). 1. Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a euro nel corso di un anno civile (omissis) nei confronti dei committenti imprenditori o professionisti, le attività lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a euro, (omissis) Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano in agricoltura: a) alle attività lavorative di natura occasionale rese nell ambito delle attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con meno di venticinque anni di età se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l università; b) alle attività agricole svolte a favore di soggetti di cui all articolo 34, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, che non possono, tuttavia, essere svolte da soggetti iscritti l anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. (omissis) E' vietato il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio nell'ambito dell'esecuzione di appalti di opere o servizi, fatte salve le specifiche ipotesi individuate con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sentite le parti sociali, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto. 9
10 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 3: Campo di applicazione 12-bis. Nei confronti dei volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, dei volontari che effettuano servizio civile, dei soggetti che svolgono attività di volontariato in favore delle associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 39, e all articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e delle associazioni religiose, dei volontari accolti nell ambito dei programmi internazionali di educazione non formale, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all'articolo 67, comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 21 del presente decreto. Con accordi tra i soggetti e le associazioni o gli enti di servizio civile possono essere individuate le modalità di attuazione della tutela di cui al primo periodo. Ove uno dei soggetti di cui al primo periodo svolga la sua prestazione nell'ambito di un'organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al soggetto dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti nei quali è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla sua attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili a eliminare o, ove ciò non sia possibile, a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolgano nell'ambito della medesima organizzazione.8 10
11 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 5: Comitato per l indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza 1) Il comitato, presso il Ministero della Salute, viene rafforzato, in quanto entrano a farne parte i Direttori Generali delle competenti direzioni generali dei ministeri della Salute e Lavoro, del VV.F., del Ministero dei trasporti e il Coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. 2) viene individuato il Ministero della Salute come sede permanente delle riunioni del Comitato In sintesi viene confermato e rafforzato il ruolo strategico del Ministero della Salute nella definizione delle politiche e del coordinamento in merito alle attività di prevenzione e sciurezza sul lavoro 11
12 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 6: Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro 1) Il Ministero del Lavoro e p.s. diviene sede esclusiva della Commissione; 2) I rappresentanti delle regioni, delle OO.SS. dei lavoratori e dei datori di lavoro scendono da 10 a 6 per ogni categoria; 3) Vengono aggiunti tre esperti in medicina del lavoro, igiene industriale e impiantistica industriale e un rappresentante dell ANMIL; 4) Viene dato spazio alle differenze di genere; 5) Viene dato mandato alla Commissione di procedere al monitoraggio sull applicazione delle procedure standardizzate per la valutazione del rischio in virtù di una possibile revisione delle stesse. 12
13 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 6: Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro 6) Rafforzato il mandato di elaborare i criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi di cui all articolo 27. 7) Entro il 25 febbraio 2016 la Commissione monitora ed eventualmente rielabora le procedure semplificate per l'adozione ed efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese (art. 30/81); 8) la Commissione monitora ed eventualmente integra le procedure per la valutazione dello stress lavoro-correlato; In sintesi, viene confermato e rafforzato il ruolo tecnico del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali; la composizione delle commissione viene un po snellita e ne viene aumentato il contenuto tecnico; vengono poste le basi per la revisione delle procedure standardizzate, MOG, stress lavorocorrelato. 13
14 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 12: Interpello Le regioni e le province autonome vengono incluse tra i soggetti autorizzati a inoltrare alla commissione per gli interpelli quesiti di ordine generale sull applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Modifiche all art. 28: Valutazione dei rischi Viene aggiunto il comma 3-ter: 3-ter. Ai fini della valutazione di cui al comma 1, l Inail, anche in collaborazione con le aziende sanitarie locali per il tramite del Coordinamento Tecnico delle Regioni e i soggetti di cui all articolo 2, comma 1, lettera ee) (gli organismi paritetici), rende disponibili al datore di lavoro strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio. L Inail e le aziende sanitarie locali svolgono la predetta attivita con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. 14
15 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 29: Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi Viene sostituito il comma 6-quater: 6-quater. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottarsi previo parere della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, sono individuati strumenti di supporto per la valutazione dei rischi di cui agli articoli 17 e 28 e al presente articolo, tra i quali gli strumenti informatizzati secondo il prototipo europeo OIRA (Online Interactive Risk Assessment). Finora sono stati pubblicati 5 strumenti OIRA UE (cuoio e concia, parrucchieri, spettacoli dal vivo, pulizia e sicurezza privata), alcuni dei quali sono già stati adottati con successo dagli Stati membri, in particolare da Grecia, Portogallo, Spagna e Slovenia 15
16 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 34: Svolgimento da parte del datore di lavoro dei compiti di RSPP Viene soppresso il comma 1-bis, cioè viene eliminata la possibilità da parte del D.L. di svolgere direttamente i compiti di addetto al pronto soccorso e prevenzione incendi nelle aziende fino a 5 lavoratori; Tale facoltà resta in vigore nei soli casi previsti dal comma 1 e direttamente correlati all allegato II del D.Lgs. 81/08 16
17 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 55: Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente Viene aggiunto il comma 6-bis, cioè nel caso di mancato invio dei lavoratori a visita medica entro le scadenze previste dalla sorveglianza sanitaria e mancata richiesta al medico competente dell osservanza degli obblighi previsti a suo carico, nonché di mancata formazione dei lavoratori, dei dirigenti e preposti, dei lavoratori addetti alla lotta antincendio, primo soccorso e gestione dell emergenza e degli R.L.S., se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se la violazione si riferisce a piu di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicati 17
18 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 69: Uso delle attrezzature da lavoro - definizioni Viene modificato il comma 1 lett. e) 1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente Titolo si intende per:..omissis e) operatore: il lavoratore incaricato dell uso di una attrezzatura di lavoro o il datore di lavoro che ne fa uso 18
19 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 98: Requisiti professionali del coordinatore per la progettazione, del coordinatore per l esecuzione dei lavori Al comma 3, viene riconosciuta anche per queste figure, analogamente a quanto già previsto per la formazione dei lavoratori, la possibilità di effettuale in modalità e-learning il primo modulo di 28 ore (aspetti giuridici) contenuto nell allegato XIV al decreto 81. Viene inoltre previsto l aggiornamento dello stesso allegato XIV con accordo stato-regioni. 19
20 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Modifiche all art. 190: Valutazione del rischio rumore 5-bis. L emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e impianti può essere stimata in fase preventiva facendo riferimento alle banche dati sul rumore approvate dalla Commissione consultiva permanente di cui all articolo 6, riportando la fonte documentale cui si è fatto riferimento. 20
21 Modificazioni al D.Lgs. 81/08 Novità contenute nell emanando accordo stato-regioni di recepimento del documento redatto dal Comitato per l indirizzo delle politiche attive per le attività di vigilanza ex art. 5 del D.Lgs.81/08 recante Indirizzi per la prevenzione di infortuni gravi e mortali correlati all assunzione di alcol e sostanze stupefacenti, l accertamento di condizioni di alcolmdipendenza e di tossicodipendenza e il coordinamento delle attività di vigilanza Il documento ha superato tutti i passaggi burocratico-istituzionali e dovrebbe essere pubblicato a breve. In ritardo di 7 anni rispetto alla previsione normativa dell art. 41-bis del D.Lgs. 81/08, il documento ridefinisce le condizioni e le modalità per l accertamento dell alcol-dipendenza e della tossicodipndenza 21
22 Unificazione delle liste alcol e stupefacenti dei lavori ad alto rischio di incolumità, salute e sicurezza per i lavoratori e per i terzi (Allegato A). 22
23 Unificazione delle liste alcol e stupefacenti dei lavori ad alto rischio di incolumità, salute e sicurezza per i lavoratori e per i terzi (Allegato A). 23
24 Unificazione delle liste alcol e stupefacenti dei lavori ad alto rischio di incolumità, salute e sicurezza per i lavoratori e per i terzi (Allegato A). 24
25 Unificazione delle liste alcol e stupefacenti dei lavori ad alto rischio di incolumità, salute e sicurezza per i lavoratori e per i terzi (Allegato A). 25
26 Obblighi del DL i cui lavoratori sono addetti alle lavorazioni di cui all allegato A 26
27 Obblighi del DL i cui lavoratori sono addetti alle lavorazioni di cui all allegato A 27
28 Disposizioni per i lavoratori NON addetti alle lavorazioni di cui all allegato A 28
29 Disposizioni per il medico competente - TUTTI i lavoratori inclusi nella lista sono soggetti ad obbligo di sorveglianza sanitaria con visita medica almeno triennale; - viene specificato il contenuto dell anamnesi e dell esame obiettivo mirato e viene individuato un percorso di accertamenti di primo livello multistep distinto tra abuso e dipendenza ; - devono essere effettuati controlli a sorpresa nei luoghi di lavoro con test rapidi e di screening in almeno il 10% dei lavoratori; - i controlli a sorpresa possono essere legittimamente richiesti al medico competente anche dal D.L.; 29
30 Disposizioni per l organo di vigilanza - COMPETENZA ESCLUSIVA delle ASL in materia di controlli sull assunzione di alcol e sostanze stupefacenti -ATTUAZIONE di specifici programmi di intervento per l anno 2016 all interno del Piano Regionale della Prevenzione - ANALISI DEL CONTESTO territoriale e adozione di opportune attività di DIVULGAZIONE delle misure di prevenzione ed EFFETTUAZIONE di controlli sull assunzione di alcolici tramite ETILOMETRO -I controlli saranno effettuati nel corso di sopralluoghi nei settori e comparti ad alto rischio - RIVALUTAZIONE e RIMODULAZIONE dopo il 2016 della campagna di intervento e dell area geografica o settore in cui effettuare i controlli 30
31 Conclusioni Il decreto 151/05 non apporta modifiche rilevanti al decreto 81; in particolare l annunciata semplificazione sembra essere ancora rimandata. L istituzione dell Ispettorato Unico presso il Ministero del Lavoro impone una decisa operazione di coordinamento tra gli enti di vigilanza attraverso i Comitati regionali di coordinamento, azione peraltro già ampiamente avviata nella nostra regione, ed in particolare nella nostra provincia. Il nuovo piano regionale della prevenzione avrà il compito, tra l altro, di dare nuovo impulso a strategie per la prevenzione imperniate su nuove parole chiave, come integrazione, partecipazione, equità, consapevolezza, trasversalità, cercando di superare ancora una volta le logiche fondate esclusivamente sulla vigilanza, che rappresenta certamente uno dei mandati delle istituzioni preposte, ma non l unico. Ci sarà bisogno della diponibilità e della partecipazione di tutti per percorrere questa strada, per passare da una prevenzione subita ad una prevenzione partecipata. 31
32 Grazie per l attenzione! 32
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