Vangelo secondo Matteo

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1 Vangelo secondo Matteo ANNO A Referenti per Rimini - Assistente Diocesano: Mons. Fausto LANFRANCHI Tel centromarvelli@libero.it - Alfio e Mimma ROSSI Tel alfioemimma75@libero.it - Giorgio e Elena CALESINI Tel famigliacalesini@alice.it - Nino e Loretta LUZIO Tel ninoelori@gmail.com Sito: 24 CAPITOLI DAL N 1 AL N 4 «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68) Fascicolo n 1

2 I FASCICOLI DEL VANGELO SECONDO MATTEO verranno messi a disposizione presso la Parrocchia di San Giovanni Battista di Rimini in occasione dell Adorazione notturna di: Sabato 4 dicembre 2010 Fascicolo 1 Introduzione al Vangelo di Matteo Dal Cap. 1 al Cap. 4 Sabato 8 gennaio 2011 Fascicolo 2 Dal Cap. 5 al Cap. 8 Sabato 5 febbraio Fascicolo 3 Dal Cap. 9 al Cap. 12 Sabato 5 marzo Fascicolo 4 Dal Cap. 13 al Cap. 16 Sabato 2 aprile Fascicolo 5 Dal Cap. 17 al Cap. 20 Sabato7 maggio Fascicolo 6 Dal Cap. 21 al Cap. 24 Sabato 4 giugno Fascicolo 7 Dal Cap. 25 al Cap. 28 Prima della lettura della Sacra Scrittura O nostro Maestro, Gesù Cristo, che sei la Via e la Verità e la Vita, fa che noi impariamo la sovraeminente scienza della Tua carità, nello spirito di san Paolo Apostolo e della Chiesa cattolica. Manda il tuo Spirito Santo affinché ci insegni e ci suggerisca ciò che hai predicato. Beato Giacomo Alberione Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo 2 23

3 «operando dall'intimo delle realtà terrene». Il fine specifico dei membri dell Istituto Santa Famiglia consiste nel tendere alla santità, rendendo sempre operante la grazia del Sacramento del Matrimonio mediante l amore reciproco, la cristiana educazione dei figli, l aiuto scambievole per la propria santificazione; tutto questo nella pratica dei santi voti, osservati secondo il loro stato di vita e come missione: l annuncio di Cristo Maestro Via,Verità e Vita; la promozione delle diverse forme di apostolato familiare; l aiuto ai fidanzati nella preparazione al matrimonio; il sostegno alle famiglie in difficoltà nel loro rapporto di coppia; l inserimento e la collaborazione nelle iniziative parrocchiali e diocesane per la famiglia. Fedeli al loro Fondatore, essi prestano particolare attenzione ed impegno all evangelizzazione con gli strumenti della comunicazione sociale, quale privilegiata forma di promozione umana e cristiana. INTRODUZIONE Nella storia del cristianesimo, il Vangelo di Matteo, è stato senz altro il vangelo più popolare, più letto e commentato e, anche se quello di Marco è considerato il primo in origine cronologico, l opera di Matteo rimane una presenza capitale all interno della Chiesa, che la propone spesso nella liturgia e nella catechesi. Nella composizione dei singoli vangeli, ogni evangelista ha una sua prospettiva, segue un suo progetto, disegna un suo ritratto della figura di Cristo, risponde alle esigenze della comunità cui indirizza il suo racconto. Per Matteo si pensa a destinatari di origine ebraica convertiti al cristianesimo, legati alle loro radici, ma spesso in tensione con gli ambienti da cui provenivano. Si spiega, così, la ricchezza delle citazioni, delle allusioni e dei rimandi all Antico Testamento nel vangelo di Matteo. In questa linea si può interpretare il rilievo dato ai primi cinque libri biblici - conosciuti come Pentateuco o Torah - che costituiscono la legge per eccellenza. Gli insegnamenti di Gesù sono raccolti in cinque grandi discorsi: il primo ha come sfondo un monte - ed è perciò chiamato il Discorso della montagna (capitoli 5-7) - e può essere interpretato in riferimento al Sinai: Cristo non è venuto ad abolire la legge di Mosè ma a portarla a pienezza. Il regno di Dio è il tema centrale della predicazione e dell azione di Gesù. Nel secondo discorso, detto missionario (capitolo 10), il regno è annunziato, accolto e rifiutato. Nel terzo, il discorso in parabole (capitolo 13), il regno è descritto nella sua crescita lenta ma inarrestabile nella 22 3

4 storia. Nel quarto discorso (capitolo 18) è la Chiesa - un argomento caro a Matteo - che diventa il segno del regno durante il cammino della storia, nell attesa che esso giunga a pienezza nella salvezza finale (quinto discorso, escatologico, capitolo 24). Questa struttura fondamentale (i 5 discorsi) è preceduta da due blocchi importanti: il vangelo dell infanzia (cc. 1-2) e la presentazione di Gesù in pubblico: battesimo e tentazioni (cc. 3-4). Questa è l opera di Matteo: un grandioso abbozzo della storia di Cristo, della Chiesa e del regno. L autore - luogo - data di composizione La tradizione unanime della Chiesa antica [1] attribuisce il primo vangelo a Matteo, chiamato anche Levi, l apostolo che Gesù chiamò al suo seguito, distogliendolo dalla professione di pubblicano, cioè di esattore delle imposte (9, 9-13). La stessa tradizione, attestata fin dal II secolo, afferma che Matteo scrisse il primo vangelo, forse tra gli anni 40 e 50, in Palestina, per i cristiani convertiti dal giudaismo, in aramaico, la lingua comune in Palestina ai tempi di Gesù, ma di esso non abbiamo traccia. A noi, invece è giunto il testo greco di Matteo, scritto probabilmente nel decennio che va dal 70 all 80 d.c. Se il Vangelo fu scritto dopo il 70 d.c., ci sono ottime ragioni per pensare che sia stato scritto fuori della Palestina. Numerosi studiosi indicano Antiochia di Siria, una città dove i giudeo-cristiani (cristiani convertiti provenienti dal giudaesimo) e gli etnico-cristiani (i neo-convertiti al cristianesimo) si incontravano e convivevano, e dove le questioni delle relazioni tra la legge e il vangelo erano con ogni probabilità molto scottanti. Il materiale peculiare a Matteo è meglio spiegato se considerato come attinto direttamente a tradizioni palestinesi, il che sarebbe stato possibile nella Siria. 4 Istituto Santa Famiglia Dio volendo restaurare ogni cosa in Gesù Cristo, dispose che Egli iniziasse la sua opera presentando a tutte le famiglie un perfetto modello nella Famiglia di Nazareth. Nella Santa Famiglia, infatti, i padri, le madri e i figlioli trovano divine lezioni di pazienza di castità, di amore filiale, di laboriosità. Là Gesù visse, lavorò, pregò per tanti anni e così la restaurazione cominciò dalla famiglia. Beato Don Giacomo Alberione (Fondatore della Famiglia Paolina) L'Istituto Santa Famiglia, nato dal cuore del Beato Don Giacomo Alberione, formato da coniugi cristiani, fa parte della Famiglia Paolina formata da cinque Congregazioni: Società San Paolo (Sacerdoti e laici consacrati che vivono in comunità); Suore Figlie di San Paolo; Suore Pie Discepole del Divin Maestro; Suore di Gesù Buon Pastore (dette Pastorelle); Suore della Regina degli Apostoli (dette Apostoline); e quattro Istituti Secolari: Gesù Sacerdote (Formato da sacerdoti diocesani); San Gabriele Arcangelo (Formato da laici consacrati); Maria SS.ma Annunziata (Formato da laiche consacrate); Santa Famiglia (Formato da coniugi consacrati); ed infine l Unione dei Cooperatori Paolini. I membri dell Istituto Santa Famiglia sono veri consacrati nel mondo e traggono la loro origine dalla Santa Famiglia di Nazareth a cui si ispirano come modello, luce e sorgente di grazia. La loro condizione è la «secolarità», cioè sono coppie di sposi che vivono nel normale contesto sociale ed esercitano l'apostolato 21

5 Annotazioni Le fonti Oltre al materiale di Marco e Q [2], Matteo ne contiene dell altro suo proprio. Dato che Mc e Q sono fonti scritte, numerosi critici pensano a un terzo documento per il materiale peculiare a Matteo. Non c è alcuna ragione valida che impedisca di pensare che questo materiale sia consistito in brani sparsi di tradizione orale messi per la prima volta in iscritto da Matteo. Caratteristiche letterarie E convinzione oggi comune che i ricordi di Gesù, cioè le sue parole e i suoi gesti, non siano stati tramandati meccanicamente, ma raccolti, ordinati, elaborati in base alle esigenze della fede delle diverse comunità cristiane: esigenze pastorali, di culto e altro. Tutto questo avvenne prima che i diversi evangelisti fissassero i ricordi nei loro scritti, orientandoli e scegliendoli in modo da mettere in luce - a loro volta - il proprio particolare punto di vista: un conto è la prospettiva teologica di Matteo, un conto quella di Marco, un conto quella di Luca. Possiamo dire che i ricordi che risalgono a Gesù, furono tramandati obbedendo a una duplice finalità: alla memoria di Gesù, a cui restano sempre fedeli, e alla propria contemporaneità, a cui si rivolgono. Storia e fede, dunque, ricordo e teologia, i due aspetti sono indissolubilmente uniti. Perciò nel Vangelo noi sentiamo la voce di Gesù, la voce della Tradizione (la predicazione orale degli Apostoli) che l evangelista ha messo per iscritto, attualizzando a sua volta il messaggio e infine la voce della Chiesa che lo ha predicato. Ma per una lettura attenta dei Vangeli, bisogna tenere presente alcune regole: - Per leggere un brano evangelico è indispensabile ricostruire il sottofondo veterotestamentario, esplicito e implicito, a cui esso fa riferimento. Tale ricostruzione serve per cogliere, da una parte, la continuità di Gesù e, dall altra, la sua 20 5

6 insopprimibile novità. Questo è particolarmente importante per il Vangelo di Matteo. - Occorre inoltre - ed è la seconda regola - studiare il singolo brano alla luce di tutto il contesto evangelico e, dove è possibile, fare il confronto con i testi paralleli degli altri evangelisti. Il confronto è indispensabile per una lettura che voglia essere in grado di avvertire gli interessi particolari di un evangelista, le sue sottolineature, le sue preoccupazioni, il suo disegno teologico e il modo con cui svolge il discorso, la sua originalità nel predicare il mistero di Gesù. - In terzo luogo, occorre collocare il brano nella vita di Gesù e nella vita della successiva comunità. Abbiamo detto, infatti, che le parole di Gesù vissero nella Chiesa, continuamente predicate, rilette e approfondite in base ai bisogni e ai problemi pastorali delle diverse comunità. - Infine, occorre leggere il testo alla luce della nostra vita attuale, così da ripetere, a partire dai nostri problemi e delle nostre situazioni, quello che le comunità di allora hanno fatto a partire dai loro problemi e dalle loro situazioni. Caratteristiche dottrinali Matteo è molto interessato alla dottrina di Gesù. I discorsi sono più numerosi e più ampi degli altri Vangeli. La stessa disposizione della materia sembra seguire un ordine didattico, che fa perno a cinque grandi discorsi: quello della montagna, quello missionario, il discorso in parabole, quello ecclesiale e quello escatologico. In questo il Vangelo di Matteo si diversifica molto da quello di Marco, il quale riferisce pochi discorsi e preferisce i fatti. Ma nonostante questo innegabile interesse per la dottrina di Gesù, Matteo non vuole assolutamente ridurre il Vangelo a una dottrina. Egli è ben consapevole che il Vangelo è innanzitutto una persona e una storia. Ecco perché, dietro la struttura letteraria che fa perno sui cinque discorsi, è visibile la storia di Gesù, identica al racconto di Marco: dalla Galilea alla Cristo non ha mani Cristo non ha mani ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi. Eccomi, manda me! Cristo non ha piedi ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri. Eccomi, manda me! Cristo non ha labbra ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi. Eccomi, manda me! Cristo non ha mezzi ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a sé. Eccomi, manda me! Noi siamo l unica Bibbia che i popoli leggono ancora siamo l unico messaggio di Dio scritto in opere e parole. Eccomi, manda me! (Preghiera del sec. XIV) 6 19

7 «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me». (Ap 3,20) 18 Giudea, dal battesimo nel Giordano alla passione/risurrezione. Matteo unisce sapientemente racconto e catechesi, storia e dottrina: la dottrina nasce dalla storia di Gesù, la illustra e la commenta. Dire che la catechesi di Matteo spiega una storia, significa affermare che il suo Vangelo è in primo luogo cristologico. L unico protagonista è Gesù, e il primo intento dell evangelista è di mostrarci il significato salvifico della sua persona e della sua parola. Gesù è il Maestro, il nuovo Mosè superiore all antico, il profeta portatore della parola di Dio ultima e definitiva. In tal modo il giudaesimo è invitato a superarsi perché la parola ultima non è quella di Mosè, né la tradizione dei padri, ma la parola di Gesù. Ma il Vangelo di Matteo è anche sensibile alla Chiesa e Matteo è l unico evangelista che mette in bocca a Gesù la parola ecclesia (16,18 e 18,17). Ma soprattutto è ecclesiale perché i temi che tratta sono scelti in base alle esigenze della comunità. Un primo importante problema è la continuità con l Antico Testamento. Continuità che sembrava messa in questione dal rifiuto che il popolo giudaico ha opposto a Gesù. Matteo si preoccupa continuamente di mostrare che la storia di Gesù e della sua comunità è in armonia con le Scritture, ecco perché l evangelista cita con frequenza l Antico Testamento. Siamo in una comunità giudeo-cristiana degli anni 80, circondata da un giudaesimo che, avendo perso la propria consistenza politica dopo la catastrofe dell anno 70, si stringe intorno alla Legge e a una rinnovata fedeltà ai principi e alla prassi giudaica. L evangelista si preoccupa di indicare l originalità cristiana e le caratteristiche della giustizia evangelica. Ecco perché Matteo sviluppa il suo Vangelo attraverso un continuo dibattito/confronto con la dottrina degli scribi e dei farisei. Né mancano, infine, i problemi interni alla stessa comunità cristiana. Molte sono le situazioni che necessitano di chiarezza: come concepire la missione in mezzo ai pagani e 7

8 come condurla? Come risolvere, alla luce delle esigenze di Gesù, alcuni casi della vita, quali il matrimonio, le ricchezze, l autorità? Che posizione prendere di fronte alle divisioni che affiorano nella stessa comunità, di fronte ai peccati che continuano a riprodursi e agli scandali? Sono alcuni interrogativi molto concreti che Matteo non passa in alcun modo sotto silenzio. Anche per questo il suo Vangelo ci risulta particolarmente vivo e attuale. suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. [22]Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. Gesù insegna e guarisce [23]Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. [24]La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. [25]E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano Dopo la lettura della Sacra Scrittura [1]La prima attribuzione a Matteo di un opera letteraria è l affermazione di Papia, vescovo di Gerapoli nella Frigia, 130 d.c., citata da Eusebio nel IV secolo d.c. Papia non definisce lo scritto di Matteo un vangelo, ma dice che: Matteo ordinò i detti (greco logìa) in lingua ebraica e ciascuno li tradusse (o interpretò) come ne era capace. I detti sono generalmente intesi come i detti di Gesù; e quest opera avrebbe avuto una certa rassomiglianza con la fonte Q. Ireneo e Origene, invece, parlano di un vangelo non di logìa, e non c è alcun dubbio che essi intendessero il vangelo così come noi lo conosciamo. [2] Q conterrebbe una raccolta di detti di Gesù, forse trasmessa per via orale, ma che a un certo punto dovrebbe essere stata posta per iscritto. Questa conclusione è basata sul fatto che il materiale di Q è presente nel Vangelo secondo Matteo e nel Vangelo secondo Luca nello stesso ordine, una volta che si tenga conto dell'abitudine dell'autore di Matteo di riunire il materiale per argomenti, caratteristica che punta alla presenza di una fonte scritta 8 Divino Maestro Gesù, tu hai parole di vita eterna. Io credo, o Signore e Verità, ma aumenta la mia fede. Ti amo, o Signore e Via, con tutte le mie forze poiché Tu hai comandato di osservare perfettamente i Tuoi comandamenti. Ti prego, o Signore e Vita, ti adoro, ti lodo, ti supplico e ti ringrazio per il dono della Sacra Scrittura. Con Maria, ricorderò e conserverò le Tue parole nella mia mente e le mediterò nel mio cuore. O Gesù Maestro, Via e Verità e Vita, abbi pietà di me. Beato Giacomo Alberione 17

9 16 Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto». [11]Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. Ritorno in Galilea [12]Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea [13]e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, [14]perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: [15]Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; [16]il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. [17]Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Chiamata dei primi quattro discepoli [18]Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. [19]E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». [20]Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. [21]Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni Matteo - Capitolo 1 I. NASCITA E INFANZIA DI GESU' Ascendenti di Gesù [1]Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. [2]Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, [3]Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, [4]Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, [5]Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, [6]Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, [7]Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, [8]Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, [9]Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, [10]Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, [11]Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. [12]Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, [13]Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, [14]Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, [15]Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, [16]Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. [17]La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in 9

10 Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. Giuseppe assume la paternità legale di Gesù [18]Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. [19]Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. [20]Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [21]Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». [22]Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: [23]Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. [24]Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, [25]la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». Matteo - Capitolo 4 Tentazione nel deserto [1]Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. [2]E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. [3]Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane». [4]Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». [5]Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio [6]e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede». [7]Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo». [8]Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: [9]«Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». [10]Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: 10 15

11 [4]Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. [5]Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; [6]e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. [7]Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? [8]Fate dunque frutti degni di conversione, [9]e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. [10]Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [11]Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. [12]Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile». 14 Battesimo di Gesù [13]In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. [14]Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». [15]Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. [16]Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: Matteo - Capitolo 2 La visita dei Magi [1]Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2]«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». [3]All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. [5]Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: [6]E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. [7]Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». [9]Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. [10]Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. [11]Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. [12]Avvertiti poi 11

12 in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Fuga in Egitto e strage degli innocenti [13]Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». [14]Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, [15]dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio. [16]Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. [17]Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: [18]Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più. Ritorno dall'egitto e dimora a Nàzaret [19]Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto [20]e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». [21]Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'israele. [22]Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea [23]e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno». Matteo - Capitolo 3 II. LA PROMULGAZIONE DEL REGNO DEI CIELI 1. SEZIONE NARRATIVA Predicazione di Giovanni Battista [1]In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, [2]dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». [3]Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 12 13

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