Non molto tempo fa ho intrapreso una indagine conoscitiva degli alberi che vivono nell ambiente che frequento abitualmente d estate.
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- Cristoforo Pinna
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1 Non molto tempo fa ho intrapreso una indagine conoscitiva degli alberi che vivono nell ambiente che frequento abitualmente d estate. La zona è disposta sui versanti della dorsale che divide il torrente Fallarosa, affluente del torrente Pentemina, dal torrente Laccio ; in questa dorsale sono compresi i monti Bric delle Croce (m.856 s.l.m.), Carcagno ( m.946 s.l.m.), del Cardinale (m.947 s.l.m.), Poggio del Papa (m. 888 s.l.m.) nel primo tratto di dorsale,disposto in direzione Sud-Est Nord-Ovest. e i monti di Luega,(m.947 s.l.m.) e monte Moro di Montoggio (m s.l.m..), disposti nell ultima parte di dorsale, in direzione Est Ovest. Quest ultima parte della dorsale scende verso Bromia dove i due torrenti Laccio e Pentemina si incontrano e, sommando le loro acque, iniziano il torrente Scrivia. E stato necessaria questa divagazione in quanto i due versanti della dorsale hanno climi diversi e quindi vegetazione dissimile : il versante verso il torrente Fallarosa,d inverno è soggetto al vento freddo che proviene da Nord-Est ( Grecale), poco esposto al sole e pertanto umido ( o luvegu come dicono in paese) e soggetto a forti gelate e galaverna ; il versante verso il torrente Laccio è soleggiato e anche d inverno in talune posizioni con temperature godibili. D estate i due versanti presentano quasi uguali condizioni; il versante verso il Fallarosa è sempre più umido del versante verso il Laccio : questa condizione fa si che la composizione del legname sia diversa ; più duro e compatto il legno degli alberi del versante Fallarosa più fibroso il legname del versante verso il Laccio. Tendenzialmente sono dominanti : - il castagneto, con castagni innestati in tempi non recenti e quindi domestici e castagni selvatici, taluni anche di grossa mole e alcuni alberi di specie diversa. Su di un albero di castagno, seccato in piedi e da noi tagliato abbiamo calcolato, contando gli 1 / 6
2 anelli di accrescimento, circa 180 anni di età. - il carpineto dove, pur predominando il carpine nero, sono presenti altre varietà e che si presenta sotto forma di bosco ceduo ( molte ceppaie con alberi non molto alti ) - alcuni areali, molto limitati ( data l altezza sul livello del mare inferiore a 850 metri), sono a faggeta - alcuni areali contengono essenze arboree quali pini, abeti, tassi e varietà diverse ; sono frutto di rimboschimenti dissennati perchè non hanno comportato variazioni sensibili all economia dei posti e hanno portato essenze non indigene. Premessa necessaria per descrivere questi agglomerati di piante è accennare al fatto che l economia dei paesi che sfruttavano questi boschi verteva, in gran parte, sulla coltivazione del castagno ( lavorazione nei secchesi delle castagne secche) e sulla trasformazione del legname in carbone di legna. Inoltre non bisogna dimenticarsi della risorsa alimentare costituita dalle castagne ( io aggiungerei anche sociale, pensando alle veglie in cui tutti si riunivano intorno ad un fumante piatto di pelate), che allora erano cucinate in molti modi. Ho preso in esame solo il castagneto e il carpineto, che mi parevano più interessanti per le loro doti peculiari. Nel castagneto sono presenti alberi anche di grossa mole, per lo più destinati a collassare a causa di condizioni meteo (es:galaverna del 1995) che i vecchi del paese non ricordavano essersi mai verificate a memoria d uomo : si conoscono ( in paese ) undici varietà diverse di castagne denominate verdone, buloivai, vallebone, russain, peunne, navunne, tusette, ciapasse, petacche, sraeghette, sraeghe. Di ciascun tipo riconoscibile dalla forma del frutto (dimensione, colore e sfumature di colore, disegno) i vecchi del paese davano anche le prescrizioni sull uso alimentare ( un tipo va meglio per la caldarroste l altro per le pelate e cosi via ). In qualche caso si riconoscono, nel fitto bosco, le modalità con cui si piantavano gli 2 / 6
3 alberi ; si vedono molti alberi piantati quasi a definire le linee di livello e a distanze ben precise fra un albero ed un altro. Nel castagneto sono presenti altre essenze ma in percentuali bassissime. Il carpineto, cresciuto come bosco ceduo, era sfruttato per il prelievo di legname adatto alla trasformazione in carbone di legna e per prelievo di legname per il riscaldamento domestico e per la cottura dei cibi. Nel carpineto sono comprese molte altre varietà, anche se in percentuale limitata : il carpine e il nocciolo predominanti erano apprezzati come il miglior legname da fuoco. Varietà presenti nel carpineto : - il carpine nero (ostrya carpinifolia) predominante ed il carpine bianco (carpinus betulus) (in genovese ambedue chiamati carpe ) - il nocciolo (corylus avellana) che tutti conoscono ( in genovese nissoa ) - il corniolo nelle due varietà corniolo,vero e proprio (cornus mas), e sanguinello ( cornus sanguineum) 3 / 6
4 (in genovese curna e sanguinin ) - il sorbo nelle varietà comune (sorbus domestica), montano (sorbus aria), degli uccellatori (aucuparia) senz altro il più frequente, baccarello (sorbus torminalis) raro. (in genovese sciurbue nome utilizzato anche per le nespole ) - il sambuco (in genovese sambugu ) - l acero nelle varietà comune (campestris) dalla corteccia particolare, (opulum) dalle foglie tondeggianti (in genovese axia e oeppiu ) - il maggiociondolo (laburnum anagyroides) (in genovese asburnu ) - le querce nelle varietà roverella (quercus pubescens) cerro (q.cerri) ed altre varietà immesse con rimboschimenti vari (in genovese rue e seru ) 4 / 6
5 - il frassino nelle varietà frassino (fraxinus excelsior) e orniello o frassinello (f.ornus). (in genovese ambedue frasce ) - la fusaggine (evonimus europaeus) dai frutti, rosso arancio,che sembrano cappelli da cardinale e che prende il nome dall uso che veniva fatto di costruire con questo legno i fusi per filare. (in genovese fusaen ) - il biancospino o azzeruolo (craeteguss monogyma, craetegus oxicanttha) dai piccoli fiori bianchi e dai frutti rossi alimento di molti piccoli passeracei. (in genovese meiette ) - il tiglio (tilio cordata?) utilizzato per fare montanti di scale (scale superate dall alluminio) e pertanto, nei tempi andati, ripulito da tutti rami che potevano comportare nodosità deleterie nelle costruzione delle scale,costituendo un punto di rottura. (in genovese teggia ) - oltre alle essenze indicate nei limiti piu alti del carpineto compare qualche faggio ed esistono altre essenze, anche se in numero limitato come i ramni. Non esiste nella zona nessun ontano. Esiste qualche nespolo (pumilus germanica), relitto di coltivazioni antiche (o ne esistono solo i tronchi secchi) 5 / 6
6 Vicino ai paesi esistono pruni, meli ormai inselvatichiti qualche pero, ciliegi e l ormai onnipresente ed infestante prugnolo, dai frutti di un bel colore blu che molti mettono nella grappa. Non mi dilungo oltre : se il materiale è interessante si potrà parlare in futuro dei vari usi di questi alberi, intendendo l uso alimentare dei frutti, l uso del legname nella costruzione edilizia, nella falegnameria ( mobili e attrezzi), nella trasformazione in carbone di legna (quanti sanno come si faceva, quali fatiche e sacrifici richiedeva...). 6 / 6
VIVAIO. Specie arboree V 001 1,00 5,00 10,00. Piccolo * Medio * Grande * Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE 1,00 5,00 10,00
VIVAIO Specie arboree V 001 Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE * * * V 002 Fam. Aceracee Acero Italiano ACER OPALUS V 003 V 004 V 005 V 006 Fam. Aceracee Acero Minore ACERO MONSPESSULANUM Fam.
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