Cosa si pensa che siano i D.A.?
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- Umberto Beretta
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1 I DISTURBI ALIMENTARI TRA CREDENZE E FATTI Cosa si pensa che siano i D.A.?
2 Cosa si pensa che siano i D.A.? Caterina Fucili a
3 IL RAPPORTO CON IL CIBO IL RAPPORTO CON IL CORPO IL RAPPORTO CON GLI ALTRI L AUTOSTIMA Caterina Fucili a
4 RAPPORTO CON IL CIBO È ora di cena, ho tolto ogni filo di grasso o nervo che sia. Pensavo che fosse carne di tacchino ed invece no, è lombo di maiale, mi limito a mangiarne 70 gr, non ho condito niente con l olio, ho paura perché quella carne è maiale e sicuramente è abbastanza grassa. Ho paura, scuoto la testa e non metto l olio, ogni pensiero si insegue e si ferma di botto, sbattono tra di loro e mi fanno male così male che vorrei morire per non pensare. Da morti non si fa niente di niente. Ho preparato ogni cosa per domani, pane, pasta,verdure cotte, biscotti, latte. Passo le giornate ad organizzare quello che farò, ho la testa che fuma, ma non Caterina Fucili a
5 importa, sono più sicura se ogni volta peso e ripeso più volte il cibo e così faccio del mio corpo. Se penso a domani ho paura, l ansia è tanta, al solo pensiero di andare dalla dietista, all incontro tutto mi fa paura. Sono sbagliata dalla testa ai piedi. Caterina Fucili a
6 RAPPORTO CON IL CORPO Sono troppo impegnata a tenere imprigionato il mio corpo, come se fosse in punizione. Ho tracciato dei confini stretti dentro i quali deve stare, buono e a cuccia. Se prova ad uscire sono guai, non saprei come farlo rientrare. Come un gregge di pecore che escono dal recinto. Ecco la parola che rende più l idea: COSTRETTO. Il mio corpo è costretto dentro un angusto spazio. Ha voglia di uscire ma io sono il padrone che lo tiene segregato, tra un po esplode. Caterina Fucili a
7 Devo mangiare,sono agitata quando devo mangiare, ho il sintomo di vomitare tutte le volte. Mentre preparo salta in me la curiosità di andare sulla bilancia, cerco di resistere ma non ci riesco, spoglio il mio corpo dalle vesti e sulla bilancia salgo e scendo + volte, allo specchio mi guardo di continuo. Ho la pancia gonfia, non so da cosa è causato quel gonfiore. Il giorno sta arrivando,la dietista mi darà la dieta domani, è come se qualcuno entra nella mia vita,nelle mie abitudini, ho paura che venga cambiato qualcosa. Voglio MORIRE, ho paura Caterina Fucili a
8 sto piangendo non posso crederci, sono presa dal panico, voglio morire, non posso crederci, sto malissimo, perché, perché tutto questo, aiuto non voglio ingrassare, vi prego,vi prego non voglio ingrassare. Cosa mi succederà quando vedrò un giorno il mio corpo gonfiarsi. Vi prego ascoltatemi,non fatemi questo, vi prego. Mi asciugo le lacrime, sono tantissime,voglio morire, scendono una dietro l altra. Vorrei che il mio cuore smettesse di battere, perché non succede, perché. Caterina Fucili a
9 RAPPORTO CON GLI ALTRI La mia vita è obbligo, senso di colpa, e paura di rimanere senza qualcosa, ma anche paura di stare male fisicamente. Ecco la vita che il mio caro paparino mi ha inculcato!! Io alcune volte vorrei non mangiare, proprio per farlo soffrire perchè Caterina Fucili a
10 Mia madre mi sta troppo sopra non la sopporto, come vede che mangio un po di più mi toglie il piatto da sotto le mani. Mi irrita troppo il suo comportamento, quasi che andrei a vomitare per farle un dispetto. Sento quel pezzettino di crostata che si uniforma sui miei fianchi, ma non me ne importa nulla perché non sarà quel pezzettino a non farmi più entrare i pantaloni. Oggettivamente penso di non aver mangiato eccessivamente,come un abbuffata,però era troppo per i miei gusti. Poi mi fa troppo agitare mangiare sotto lo stretto controllo di mia madre che mi guarda fissa e mi toglie a volte il piatto da sotto le mani. Caterina Fucili a
11 AUTOSTIMA Mi capita di mangiare e di sentirmi molto gonfia; quando mi sento così non ho voglia di uscire né di vestirmi; mi scoraggio perché a volte mi sembra di non avere più volontà per nessuna cosa. Tutto scivola via per suo conto e io non sono in grado di riprendere il controllo. Mi sento stanca di ricominciare da capo ogni volta e di fare tanta fatica per ritrovarmi poi sempre da capo e mi sembra anche di essermi abituata, ormai a lasciarmi andare, a non pensare a niente e a non volere niente. Da questo stato mi distoglie solo il malessere derivante dalle mie azioni ed il senso di colpa per le mie mancanze nei confronti degli altri e dei miei. Caterina Fucili a
12 Anoressia Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR Nervosa (1) Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l età e statura. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso. Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. Caterina Fucili a
13 Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR Anoressia Nervosa (2) Specificare il sottotipo Con restrizioni: nell episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione. Con abbuffate/condotte di Eliminazione: nell episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi) Caterina Fucili a
14 Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR Bulimia Nervosa (1) Ricorrenti abbuffate. Un abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti punti: 1. Mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. 2 ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili. 2. Sensazione di perdere il controllo durante l episodio (ad es. Sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quando si sta mangiando). Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o eccessivo esercizio fisico. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei. Caterina Fucili a
15 Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR Bulimia Nervosa (2) Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno 2 volte alla settimana, per 3 mesi. L alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa. Specificare il sottotipo Con condotte di eliminazione: nell episodio attuale è presente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi. Senza condotte di eliminazione: sono presenti altri comportamenti compensatori inappropriati quali il digiuno e l attività fisica praticata in maniera eccessiva. Caterina Fucili a
16 Disturbi dell alimentazione atipici I disturbi dell alimentazione atipici sono spesso severi e di lunga durata e in genere ricalcano l A.N. o la B.N.. In molti casi è presente una storia di AN o BN. Alcuni di disturbi atipici sono virtualmente identici ai due disturbi dell alimentazione maggiori, ma non soddisfano con precisione i criteri diagnostici richiesti. ESEMPI INCLUDONO: Un individuo con tutte le caratteristiche dell A.N., ma che nonostante un decremento ponderale significativo, ha una peso che rientra nella norma. Un individuo con tutte le caratteristiche dell A.N., ma senza l amenorrea. Un individuo con tutte le caratteristiche della B.N., ma con abbuffate che non soddisfano i criteri richiesti. Un individuo che segue una dieta ferrea, fa attività fisica, ha abbuffate occasionali, è lievemente sottopeso. Una categoria che si distingue all interno dei disturbi dell alimentazione è il DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA (B.E.D.). Gli individui che soffrono di questa condizione si abbuffano ma non usano regolarmente comportamenti di compenso; non seguono una dieta e tendono a mangiare in eccesso anche al di fuori delle abbuffate (ciò spiega la frequente condizione di sovrappeso o di obesità). Nella maggior parte dei casi è presente una eccessiva importanza data al peso ed alle forme, ed una condizione di umore depresso. Caterina Fucili a
17 Continuità nei quadri clinici dei D.A. A.N., B.N. e disturbi dell alimentazione atipici condividono alcune caratteristiche cliniche comuni e può verificarsi un movimento temporale da un disturbo all altro. Da questa osservazione è stata sviluppata una TEORIA TRANSDIAGNOSTICA. Caterina Fucili a
18 Caterina Fucili a
19 FATTORI DI RISCHIO GENERALI Condizioni non modificabili che aumentano in generale il rischio di sviluppare il disturbo. sesso femminile* adolescenza o prima età adulta* vivere nella società occidentale* I fattori che verranno contrassegnati dall asterisco hanno un ruolo nello sviluppo dei D.A. evidenziato dalla ricerca. I Fattori di Rischio e i Fattori Precipitanti sono stati ricavati dagli studi di Fairburn et al.( ). NB: per essere considerati Fattori di rischio le condizioni elencate devono comparire almeno un anno prima dell insorgenza del disturbo. Per essere considerati Fattori Precipitanti le condizioni elencate devono essere comparse nell anno che precede l insorgenza del disturbo. Va sottolineato che alcune persone possono sviluppare un D.A. senza incontrare le condizioni descritte. Caterina Fucili a
20 FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI Presenti esclusivamente nei D.A.. Rischio di fare diete membro della famiglia a dieta per qualsiasi motivo* membro della famiglia a dieta per peso o forme corporee* critiche dei familiari su alimentazione, peso, forme corporee* commenti ripetuti di altri su alimentazione, peso, forme corporee* essere presi in giro per alimentazione, peso, forme corporee* obesità genitori* obesità personale nell infanzia* frequentazione di ambienti che enfatizzano la magrezza (es. danza, moda, sport)* Disturbi dell alimentazione in famiglia Disturbo dell alimentazione dei genitori* disturbi dell alimentazione in altri parenti* Altri fattori di rischio menarca precoce* difficoltà alimentari precoci* aborti Caterina Fucili a
21 FATTORI DI RISCHIO GENERICI Presenti anche in altri disturbi mentali. Caratteristiche dell infanzia bassa valutazione di sé* timidezza perfezionismo clinico* accondiscendenza assenza di veri amici fobie (paure scolastiche) Disturbi psichiatrici depressione disturbo d ansia* alcoolismo* abuso di sostanze Problematiche relazionali in famiglia scarso contatto con i genitori* separazione dai genitori litigi in famiglia* ipercoinvolgimento dei genitori ipocoinvolgimento dei genitori criticismo dei genitori alte aspettative dei genitori* scarse manifestazioni d affetto bassa cura alta protettività Eventi distruttivi morte di un genitore cambiamento di una figura genitoriale malattia cronica di un genitore gravi problemi personali di salute frequenti traslochi Canzonature e molestie essere presi in giro (non per alimentazione, peso, forme corporee) Abusi sessuali o fisici abuso sessuale* abusi gravi e ripetuti* abuso fisico abusi fisici gravi e ripetuti Caterina Fucili a
22 FATTORI PRECIPITANTI Si tratta di situazioni che si verificano nell anno che precede l esordio del D.A. e che agiscono attivando lo schema di autovalutazione disfunzionale gradualmente formatosi per il concorso combinato di vari FATTORI DI RISCHIO. cambio di casa cambio di città o paese soffrire di una malattia importante gravidanza o aver avuto un bambino morte di una persona cara malattia grave di una persona cara una persona cara ha lasciato casa una nuova persona è venuta a vivere in casa inizio di una relazione sentimentale interruzione di una relazione sentimentale abuso sessuale abuso fisico fallimenti scolastici, lavorativi o sportivi esami scolastici o un anno scolastico impegnativi impegno lavorativo intenso stress per svariate ragioni commenti critici per alimentazione, peso e forme corporee Caterina Fucili a
23 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Autovalutazione disfunzionale Considerata come la psicopatologia nucleare dei D.A., da cui derivano la maggior parte delle altre caratteristiche cliniche. In genere le persone si valutano in base alla percezione delle loro prestazioni in una varietà di domini della loro vita (es. relazioni interpersonali, scuola, lavoro, abilità intellettuali, capacità genitoriali ). Le persone affette da un D.A. si valutano in modo esclusivo o predominante sulla base del peso o delle forme corporee o del controllo dell alimentazione (spesso su tutte e tre le caratteristiche). Caterina Fucili a
24 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Pensieri e preoccupazioni su alimentazione, peso e forme corporee Pensieri automatici e preoccupazioni che non dipendono da un ragionamento ma si verificano istantaneamente quando l individuo vive situazioni che attivano l autovalutazione disfunzionale che, a sua volta, produce altri pensieri e preoccupazioni che prendono la forma del rimuginio. Si viene a creare un blocco nello schema di autovalutazione e quindi nel D.A. Es. Una pz si pesa, vede un aumento; pensiero: sono grassa. Rimuginio: sono grassa, non piaccio a nessuno, devo dimagrire. Una pz mangia un dolce. Pensiero: ho perso il controllo, ingrasserò come una botte. Rimugionio: ho mangiato troppo, devo controllarmi, salterò il pranzo. Caterina Fucili a
25 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Dieta ferrea Esercizio fisico eccessivo Dieta ferrea Obiettivi assoluti e rigidi. Applicata attraverso tre strategie: 1) Saltare i pasti. 2) Ridurre le porzioni (fanno spesso eccezione cibi a basso contenuto calorico mangiati in quantità). 3) Eliminare certi cibi. Due categorie di cibi: buoni e sicuri (frutta, verdura, cibi light), cattivi e pericolosi (sono evitati o assunti solo durante le abbuffate). Effetti: mantiene il D.A. Favorisce lo sviluppo di pensieri e preoccupazioni che a loro volta mantengono attivato lo schema di autovalutazione disfunzionale. Determina la comparsa di basso peso, sindrome da digiuno. Favorisce la comparsa di abbuffate. Esercizio fisico eccessivo E tale quando interferisce con attività giornaliere importanti, se viene praticato in ore o in posti impropri e protratto nonostante precarie condizioni mediche. Viene praticato compulsivamente, in solitudine, è portato avanti per molte ore in modo estenuante. REGOLARE: per bruciare calorie SALTUARIO: per compensare l assunzione di calorie in eccesso. Effetti: mantiene il D.A. Aumenta la preoccupazione per peso e forme corporee. Favorisce l isolamento sociale. Produce euforia, sensazioni di leggerezza,di controllo e benessere che contrastano stati emotivi negativi. Causa perdita d interesse per il cibo (esperimenti su animali). Caterina Fucili a
26 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Comportamenti di controllo dell alimentazione (food checking) Es.: contare le calorie, pesare più volte il cibo, tagliuzzare, scolare i condimenti, mangiare lentamente, controllare quello che mangiano gli altri. Comportamenti di controllo del corpo (body checking) Es.: ispezionarsi allo specchio cercando difetti reali o presunti, pesarsi di continuo, tastarsi, chiedere rassicurazioni, confrontare il proprio aspetto con quello degli altri. Come le compulsioni possono durare varie ore e sono messi in atto per neutralizzare la preoccupazione. Effetti: mantengono il disturbo Più si controlla, più ci si preoccupa (rimuginio). Alterano la percezione corporea: sembra che lo scrutare o il palpare il proprio corpo in uno stato di ansia possa determinare una sovrastima della percezione corporea. Evitamenti dell esposizione del corpo Costante tentativo di mascherare la proprie apparenza indossando abiti particolari, assumendo posizioni che nascondano alcune parti del corpo o evitando le situazioni dove è inevitabile l esposizione corporea (spogliatoi, docce, costume). Nelle situazioni estreme si può arrivare al ritiro sociale Effetti: mantengono il D.A. Più si evita, più ci si preoccupa. Non permettono di fare esperienze che possano invalidare alcune convinzioni sul proprio peso e sulle forme corporee. Sensazione di essere grassi Gli stati emotivi avversi vengono etichettati come mi sento grasso. La sensazione di essere grassi si associa cioè a stati emotivi non riconosciuti. Caterina Fucili a
27 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Abbuffate e comportamenti di compenso (1) Abbuffate -Oggettive (quantità di cibo elevata) -Soggettive (quantità di cibo non elevata) -Alimentazione eccessiva oggettiva (quantità di cibo elevata, ma assenza di perdita di controllo) Le abbuffate sono prodotte dalla restrizione alimentare che favorisce la perdita di controllo attraverso vari meccanismi: REAZIONE ALLA TRASGRESSIONE: quando le rigide regole di controllo dell alimentazione vengono trasgredite può verificarsi un abbuffata come conseguenza di una modalità di pensiero tutto-nulla. ALTERAZIONE DELLA FAME E DELLA SAZIETA : la restrizione alimentare e il decremento ponderale determinano modificazioni neurormonali che inducono un aumento della fame e una riduzione della sazietà. EMOZIONI SECONDARIE ALLA DIETA FERREA ED AL DECREMENTO PONDERALE. In alcuni casi le abbuffate sono utilizzate per modulare stati emotivi intollerabili. Caterina Fucili a
28 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Abbuffate e comportamenti di compenso (2) Abbuffate Effetti: mantengono il D.A. Aumento delle preoccupazioni e della paura d ingrassare che viene gestita seguendo il modo più rigido la dieta o utilizzando comportamenti di compenso. favoriscono lo sviluppo di stati emotivi negativi (senso di colpa, tristezza). attivano lo schema di autovalutazione disfunzionale e peggiorano la valutazione di sé (critiche per mancato autocontrollo). Vomito auto-indotto Le persone si inducono il vomito nella speranza di eliminare tutto il cibo assunto in eccesso. Nel vomito, invece, sono presenti circa la metà delle calorie assunte (ricerca effettuata presso Laboratorio di Nutrizione Umana di Pittsburgh-USA). Determina un controllo parziale del peso corporeo. Contribuisce a mantenere il D.A. attraverso vari meccanismi. Effetti Diminuisce il controllo sull alimentazione perché chi vomita pensa di non assorbire quello che mangia. Più si mangia e più lo stomaco è pieno, più è facile vomitare. Crea uno stato di deprivazione psicobiologica che, con gli stessi meccanismi descritti per la dieta ferrea, facilita le abbuffate. Attiva lo schema di autovalutazione disfunzionale e peggiora la valutazione negativa di sé (autocritiche per mancato controllo). Caterina Fucili a
29 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Abbuffate e comportamenti di compenso (3) Uso improprio di lassativi e diuretici Circa un terzo delle persone con bulimia fa uso di lassativi e il circa il 10% assume diuretici. Assunti: SALTUARIAMENTE, per eliminare le calorie in eccesso assunte in una abbuffata (stesse finalità del vomito) REGOLARMENTE, a prescindere dalle abbuffate (stesse finalità della dieta ferrea). L uso di lassativi è una pratica pericolosa e poco efficace. Agiscono sop.tto svuotando l intestino crasso dove non avviene l assorbimento del cibo che si verifica nel tratto intestinale precedente (intestino tenue). La perdita di peso e l effetto pancia piatta sono il risultato di una copiosa perdita di liquidi, rimpiazzata appena si beve o si introduce del cibo. I diuretici non hanno alcun effetto sull assorbimento di calorie; determinano una temporanea riduzione ponderale modificando il bilancio idrico. Caterina Fucili a
30 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Abbuffate e comportamenti di compenso (4) Altri comportamenti di compenso Una minoranza di persone utilizza pillole dimagranti e/o ormoni tiroidei. Non sono efficaci nella perdita di peso: i soppressori dell appetito agiscono solo per poco tempo gli ormoni tiroidei fanno perdere principalmente massa muscolare. Alcune persone affette da Diabete Tipo1 possono ridurre la dose d insulina dopo una abbuffata: così fanno aumentare a dismisura i valori di zuccheri nel sangue che superando la soglia renale di eliminazione del glucosio, vengono eliminati con le urine. Caterina Fucili a
31 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Basso peso e sindrome da digiuno (1) I sintomi della sindrome da digiuno Atteggiamenti e comportamenti nei confronti del cibo -Preoccupazione per il cibo -Collezione di ricette, libri di cucina, menù -Inusuali abitudini alimentari -Incremento del consumo di caffè, tè, spezie -Occasionale introito esagerato e incontrollato di cibo Modificazioni emotive e sociali -Depressione -Ansia -Irritabilità -Labilità -Episodi psicotici -Cambiamenti di personalità -Isolamento sociale Modificazioni cognitive -Diminuita capacità di concentrazione -Diminuita capacità di pensiero astratto -Apatia Modificazioni fisiche -Disturbi del sonno -Debolezza -Disturbi gastrointestinali -Ipersensibilità al rumore e alla luce -Edema -Ipotermia -Parestesie -Diminuizione del metabolismo basale -Diminuizione dell interesse sessuale Altri -Aumento della fame -Precoce senso di sazietà Caterina Fucili a
32 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Basso peso e sindrome da digiuno (2) Effetti: mantiene il D.A. L estrema preoccupazione per il cibo esagera la tendenza all uso del controllo alimentare come indice di autocontrollo e autovalutazione. L intensa fame è vissuta come una minaccia al controllo alimentare. Il precoce senso di sazietà e pienezza (dovuto al rallentato svuotamento gastrico secondario alla denutrizione) può essere vissuto come un fallimento dell autocontrollo. In entrambi i casi la conseguenza è la restrizione. La tendenza ad abbuffarsi può provocare sensi di colpa che favoriscono il ricorso a comportamenti di compenso. La depressione, peggiorando l autostima, favorisce l uso del peso, delle forme corporee e del controllo come mezzi di autovalutazione. L ansia può portare ad aumentare il controllo dell alimentazione o favorire le abbuffate per ridurre tale stato avversivo. L isolamento sociale impedisce lo sviluppo di relazioni positive che migliorino l autostima e favorisce l uso dell alimentazione, del peso come strumenti per valutare se stessi. Il deficit di concentrazione può minacciare il senso di autocontrollo determinando minore attenzione agli eventi ed una aumentata percezione di imprevedibilità. Il rallentamento della perdita di peso (dovuto alla diminuizione del consumo di energia) può essere vissuto come un segno della perdita di controllo e affrontato con la restrizione e/o con i comportamenti di compenso. La diminuizione di interesse sessuale impedisce lo sviluppo di una vita di relazione adulta e di una valutazione di sé più articolata. Caterina Fucili a
33 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Basso peso e sindrome da digiuno (3) Minnesota Study (Prof. A.Keys) Ricerca eseguita nel 1944 durante la II Guerra Mondiale. Obiettivi: valutare gli effetti di sei mesi di dieta e perdita ponderale. Campione: 36 obiettori di coscienza fisicam.e psicologicam. sani. Primi tre mesi: alimentazione regolare. Sei mesi seguenti: semidigiuno (dieta che prevedeva l assunzione di circa la metà delle calorie abitualmente assunte) con una perdita di peso di circa il 25% rispetto all originale. Ultimi tre mesi: rialibitazione e ritorno al peso originario. Lo studio è stato di particolare rilevanza nel valutare i sintomi legati alla perdita di peso nei D.A.: infatti a differenza di ricerche eseguite in tempi di carestia o guerra, i soggetti volontari erano circondati da cibo e da persone che mangiavano regolarmente. Tutti gli esaminato mostrarono significativi cambiamenti fisici, psicologici e sociali. Caterina Fucili a
34 FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI Rinforzi positivi e negativi Senso di trionfo, di autocontrollo, di superiorità Commenti positivi degli altri (sop.tto se presente una precedente condizione di sovrappeso). Maggiore attenzione da parte degli altri (sopp.tto se prima del disturbo è carente). Evitare situazioni avversive (es. avere un corpo da donna adulta i conflitti e le sfide psicosessuali tipiche dell adolescenza, funzionare autonomamente). Il dimagrimento, con la conseguente assunzione di caratteristiche fisiche e psicologiche prepuberi, per alcune può costituire un nido sicuro che protegge dalle sfide ambientali dell adolescenza. Caterina Fucili a
35 FATTORI DI MANTENIMENTO AGGIUNTIVI PERFEZIONISMO CLINICO L individuo giudica se stesso in modo esclusivo o predominante sul fatto di riuscire a raggiungere standard elevati. Quando il perfezionismo clinico coesiste con un D.A. si produce una interazione per cui gli standard perfezionistici da un lato sono focalizzati a raggiungere il controllo di alimentazione, peso, forme corporeedall altro a, perseguire standard esigenti in altri domini (scuola, relazioni, lavoro, sport). Nei D.A., come in altre espressioni del perfezionismo, è presente la paura del fallimento (mangiare in eccesso, ingrassare), l attenzione selettiva alla prestazione (comportamenti di controllo dell alimentazione e del corpo) e l autocritica se non si raggiungono gli standard imposti (trasgressioni alla dieta ferrea) o l evitamento del danno. Caterina Fucili a
36 FATTORI DI AGGIUNTIVI BASSA AUTOSTIMA NUCLEARE La maggior parte delle persone con un D.A. è autocritica se non riesce a raggiungere i suoi obiettivi. Un sottogruppo di pazienti ha una visione negativa di sé più globale, incondizionalta e pervasiva. La valutazione di sé è autonoma dalla prestazione, quindi è meno influenzata dallo stato del D.A. Ostacola il cambiamento attraverso due meccanismi Crea senso di impotenza e sfiducia sulla possibilità di cambiare. Spinge la persona ad inseguire il raggiungimento del successo in altri domini (es. controllo alimentazione, peso) rendendo i cambiamenti in queste aree ancora più difficili. Caterina Fucili a
37 FATTORI DI MANTENIMENTO AGGIUNTIVI INTOLLERANZA ALLE EMOZIONI Incapacità di tollerare certi stati emotivi (rabbia, ansia, tristezza, ma anche eccitamento, gioia ). Determina l adozione di comportamenti disfunzionali di modulazione dell umore che riducano la consapevolezza dello stato emotivo e delle rappresentazioni associate. Alcuni comportamenti disfunzionali di modulazione dell umore: autolesionismo (tagliarsi, bruciarsi) assunzione di sostanze psicoattive (alcool, tranquillanti ) abbuffate vomito autoindotto eccessivo esercizio fisico Caterina Fucili a
38 FATTORI DI MANTENIMENTO AGGIUNTIVI PROBLEMI INTERPERSONALI Un sottogruppo di pazienti con D.A. ha problematiche interpersonali che possono contribuire in modo predominante a mantenere il disturbo. I problemi interpersonali favoriscono lo sviluppo di stati emotivi negativi e minano l autostima. Caterina Fucili a
39 EPIDEMIOLOGIA Oggi in Italia più di 3 milioni di persone soffre di un D.A.. Ogni giorno ci sono 6 nuovi casi di A.N., 12 nuovi casi di B.N. ogni abitanti 8 10% delle ragazze fra 12 e 25 anni Rapporto anoressia/bulimia =1/4 I maschi il 5% del totale Picco insorgenza: A.N. a 14 e 18 anni / B.N. a 18 anni Effetto iceberg (forme complete e parziali, forme subcliniche) La prevalenza ifetime della A.N. fra le donne è di circa lo 0,5%. Sembra che un disturbo subclinico (ad esempio un Disturbo dell alimentazione non altrimenti specificato) sia di più frequente riscontro. La prevalenza dell A.N. fra i maschi è circa un decimo di quella fra le femmine. Negli ultimi decenni sembra essersi verificato un incremento di incidenza dell A.N.. La prevalenza Lifetime della B.N. tra i soggetti adolescenti e giovani adulti di sesso femminile è di circa l 1-3%. Il tasso di presentazione nel sesso maschile è circa un decimo rispetto a quello nel sesso femminile. Caterina Fucili a
40 I DANNI SOMATICI Sono un effetto della malnutrizione sia qualitativa che quantitativa per eccesso e per difetto delle condotte di compensazione (vomito, diuretici, lassativi, attività fisica ) Caterina Fucili a
41 L INSIDIA DEI D.A. Caterina Fucili a
42 Circolo vizioso di automantenimento Caterina Fucili a
43 L INSIDIA DEI D.A. Il confine normale/patologia all inizio è indistinto e indefinibile. Il passaggio alla patologia è lento, sfumato e progressivo. Tutte iniziano per perdere 2-3 Kg di peso. Le persone con anoressia riferiscono di non avere bisogno di aiuto. Tutte dicono che ce la fanno da sole, che smettono quando vogliono. Si può passare, anche a distanza di tempo, da una forma all altra. Frequenti sono le recidive. L accesso al trattamento, in genere, è in funzione della motivazione. L esito del trattamento, in genere, è in funzione della motivazione. SONO MALATTIE NON SONO CATTIVE ABITUDINI (O CAPRICCI) Caterina Fucili a
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