La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale

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1 La malattia di Alzheimer Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale Franco Giubilini Parma 24 settembre 2007

2 Diagnosi di demenza Per Demenza si intende un quadro sindromico condiviso da differenti malattie, caratterizzato dalla presenza di un deficit della memoria che si associa a disturbi in altre aree cognitive (con significativa riduzione della capacità della vita quotidiana). La diagnosi di Demenza è una diagnosi prevalentemente clinica, per la mancanza di markers biologici certi.

3 I sintomi psicotici e le alterazioni del comportamento (BPSD), in persone con deterioramento cognitivo, rappresentano un problema rilevante per il riflesso diretto che questi hanno sulla qualità di vita dei pazienti e di chi li assiste. Tali fenomeni compaiono in forme cliniche e fasi di malattia variabili, ma con frequenza alta. D altra parte il termine comportamento è generico ed è opportuno considerarlo come la risultante delle diverse funzioni psichiche che è necessario esaminare.

4 Percorsi diagnostici psico - geriatrici Il percorso valutativo rappresenta un iter che analizza elementi diversi e li integra in una valutazione complessiva esaminando in particolare: Anamnesi Esami clinici Rating scales Esame dello stato mentale Valutazione dello stato emozionale

5 Psicopatologia delle S. Demenziali (I) Cognitività < capacità elaborare informazioni < pensiero astratto Perdita patrimonio intellettivo Idee prevalenti, idee deliranti Capacità critica e giudizio Riduzione coscienza di malattia Alterazione giudizio situazioni sociali < capacità valutare conseguenze del proprio comportamento Memoria Di fissazione Di rievocazione Disturbi orientamento temporo spaziale rispetto alla oersona

6 Psicopatologia delle S. Demenziali (II) Funzioni corticali superiori Afasia Aprassia Agnosia Attenzione Riduzione dell attenzione concentrata Coscienza Vigilanza Ridotta lucidità della coscienza Alterazione ritmo sonno veglia Attività Agitazione o rallentamento Affaccendamento afinalistico

7 Psicopatologia delle S. Demenziali (III) Umore Umore prevalentemente depresso o ansioso Instabilità affettiva, disforia Apatia, appiattimento affettivo Percezione Falsi riconoscimenti, illusioni, allucinazioni Personalità, carattere Accentuazione di tratti preesistenti Comparsa di tratti opposti Andamento nel tempo Progressione a gradini o graduale e regolare Fluttuazione della sintomatologia

8 D. differenziale con disturbi psichiatrici Numerosi disturbi psichiatrici primari presentano sintomi compresi nelle sindromi demenziali, ma la semplice indagine anamnestica ne consente in genere il corretto inquadramento diagnostico. Più delicata è l interpretazione dei quadri depressivi ed ansioso depressivi che nell anziano possono assumere una espressività vicina alla sintomatologia demenziale. E il caso dei disturbi emozionali che configurano i quadri cosiddetti pseudodemenziali.

9 Problemi emozionali della persona anziana Tema predominante delle esperienze emozionali dell anziano è la perdita, materiale o simbolica, (congiunti, amici, prestigio, ruolo sociale, ecc.), rispetto a cui è richiesto un continuo adattamento. Si può intendere la Depressione come una risposta non adeguata alla perdita. Con l avanzare dell età si accentuano inoltre le differenze inter-individuali di reazione rendendo meno netta la distinzione tra normalità e patologia.

10 Problemi emozionali della persona anziana Segni tipici della Depressione sono: ideazione negativa e pessimistica, perdita di interessi, alterazioni del sonno e dell appetito, ipocondria, autodenigrazione, pensieri suicidiari; ma anche: disturbi della memoria, alterazioni dell attenzione, delle capacità di giudizio critico, disforia, ansia, agitazione, irritabilità e le alterazioni dell attività avvicinandosi a sintomi tipici delle Sindromi demenziali.

11 Problemi emozionali della persona anziana Ulteriori difficoltà al riconoscimento corretto risiedono nella tendenza della persona anziana ad una minore espressività verbale che è spesso sostituita da forme di conversione somatica. Sono di aiuto i test psicometrici quali: il M.M.S.E. (30 domande per esaminare le principali funzioni cognitive) G.D.S. (30 domande per valutare la presenza di depressione nell anziano).

12 D. D. tra pseudodemenza e demenza Pseudodemenza Enfatizza problemi cognitivi Esordio databile Disforia pervasiva Iniziativa: non reagisce Enfatizza i fallimenti Anamnesi positiva per depress. Esame neurol: Normale Deterioramento meno marcato Memoria recente = remota Risposte tipo: non so Demenza Nasconde problemi cognitivi Esordio insidioso Labilità e reattività affettiva Iniziativa: cerca di competere Enfatizza i successi Anamnesi negativa per depress Afasia, agnosia, aprassia Deterioramento più marcato Memoria recente < remota Risposte spesso sbagliate ( Da Zisook S., Dunn LB.)

13 Qualche considerazione conclusiva I pazienti mantengono quasi sempre spazi più o meno ampi di consapevolezza rispetto alle perdite funzionali che stanno subendo e questo amplifica le esperienze depressive e l ansia. Una buona valutazione clinica richiede di porre particolare attenzione agli aspetti anamnestici specifici ed alla conoscenza della personalità del paziente. Essere consapevoli che i sistemi diagnostici attuali lasciano ancora aperti alcuni problemi quali la differenziazione tra normale invecchiamento cerebrale e demenza, o il preciso ruolo diagnostico dei disturbi del comportamento nei pazienti con demenza.

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