Demenze, MCI e riserva cognitiva
|
|
- Valentino Marino
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MATERIALE AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO Demenze, MCI e riserva cognitiva Fonte principale per la parte relativa alle demenze: Vallar, Papagno (a cura di), Manuale di neuropsicologia, Il Mulino, 2007 Capitolo IX. 1
2 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Conseguenza comportamentale di: patologia acquisita Bisogna differenziarlo da: oligofrenie (patologie pre-, peri- o post-natali che compromettono il normale sviluppo delle funzioni cognitive) stato confusionale (transitorio) 2
3 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Insufficienza d organo (cervello) Riduzione complessiva dell efficienza delle funzioni superiori, degli aspetti affettivi e motori Il tratto fondamentale è l incompetenza cognitiva Due quadri generali di esordio: decadimento demenziale a esordio strumentale (prevalente compromissione delle funzioni come la memoria, il linguaggio ecc.) decadimento demenziale a esordio disesecutivo (prevalente compromissione delle funzioni di controllo come la motivazione, l attenzione, e la capacità di inibizione Regioni retro-rolandiche (temporo-parietali) nel primo caso e prefrontali nel secondo 3
4 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Cause neurologiche Malattie degenerative (demenze primarie) Traumi Malattie infettive Malattie vascolari Ipossia Cause non neurologiche Malattie paracarcinomatose (es. carcinoma bronchiale) Malattie disendocrine (alterazioni ormonali) Collagenopatie (malattie del tessuto connettivo) Etilismo Malattie iatrogene (uso prolungato di farmaci, come antiepilettici, antipsicotici, antiparkinsoniani) 4
5 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Definizione (Committee of geriatrics del Royal college of Physicians, 1981) Compromissione globale delle funzioni corticali superiori ivi compresa: la memoria la capacità di far fronte alle richieste della vita di tutti i giorni la capacità di svolgere le abilità percettivo-motorie acquisite in precedenza la capacità di conservare un comportamento sociale adeguato la capacità di controllare le proprie reazioni emotive MA senza compromissione dello stato di vigilanza Simile alla definizione del DSM 5
6 Criteri DSM IV A. Sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestati da entrambe le condizioni seguenti: 1) deficit della memoria 2) una (o più) delle seguenti alterazioni cognitive: a) Afasia b) Aprassia c) Agnosia d) Disturbo delle funzioni esecutive B. Ciascuno dei deficit cognitivi dei Criteri A1 e A2 causa una compromissione significativa del funzionamento sociale o lavorativo. C. Il decorso è caratterizzato da insorgenza graduale e declino continuo delle facoltà cognitive. D. I deficit cognitivi non sono provocati da: 1) altre condizioni del sistema nervoso centrale che causano deficit progressivi della memoria e delle facoltà cognitive 2) Affezioni sistemiche che sono riconosciute come causa di demenza 3) affezioni indotte da sostanze. E. I deficit non si verificano esclusivamente nel corso di uno stato confusionale acuto. 6
7 Cambiamenti nel DSM5 Nel DSM 5 è stato introdotto il termine Disturbo Neurocognitivo Maggiore al posto di quello di demenza. A seconda dell eziologia accertata o presunta, si specifica poi se è dovuto a malattia di Alzheimer, altre forme di deterioramento cronico-progressivo o trauma cranico o malattie cerebrovascolari ecc ecc. E stato poi introdotto il termine Disturbo Neurocognitivo Lieve per includere quello stadio in cui la disabilità cognitiva è meno grave e meno influente sull indipendenza funzionale del paziente. 7
8 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Importanza dell individuare e caratterizzare stadi sempre più precoci della demenza che possano anticipare la soglia critica della patologia. Fase PRECLINICA (periodo asintomatico) Fase PRODROMICA (fase sintomatica che corrisponde al Disturbo Cognitivo Minimo: Mild Cognitive Impairment/MCI o disturbo neurocognitivo lieve secondo il DSM5) Fase di DEMENZA (i sintomi sono sufficientemente gravi da incontrare i criteri diagnostici della demenza o disturbo neurocognitivo maggiore secondo il DSM5) 8
9 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo 1. Demenze neurologiche Corticali a esordio strumentale retrorolandico Corticali a esordio disesecutivo prefrontale senza (Pick) o con (Huntington) partecipazione sottocorticale 2. Demenze psichiatriche Pseudodemenza ansioso-depressiva Demenze psicotiche 9
10 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Epidemiologia La demenza è una malattia della vecchiaia anni: prevalenza dell 1% Raddoppio ogni 5 anni 85 anni: prevalenza 20-50% 42 milioni di persone nel mondo affette da demenza previsti per il 2020 (Delphy study, 2005) e più di 15 milioni previsti nel
11 Diagnosi di demenza L anziano sano rallentamento psicomotorio difficoltà a dividere l attenzione su più stimoli deficit di apprendimento episodico anomie tratti comportamentali (pseudodepressivo) N.B. in fase iniziale di decadimento, il paziente con demenza può avere caratteristiche neuropsicologiche solo quantitativamente diverse dall anziano sano 11
12 Diagnosi di demenza Tre fasi 1. Anamnesi cognitivo-comportamentale mirata ai fenomeni demenziali (competenza cognitiva) 2. Diagnosi psicometrica Batterie globali (MMSE, MODA) Batterie analitiche (eventuali) ADL e IADL (Activities of Daily Living e Instrumental Activities of Daily Living: grado di autonomia) 3. Diagnosi nosografica: combinare #1-2 con l obiettività neurologica e dati neuroradiologici, di laboratorio, consulenze Seconda visita a 6-12 mesi di distanza (soprattutto nelle forme a esordio recente e nei casi dubbi) 12
13 Malattia di Alzheimer (AD) Descritta per la prima volta nel 1906 dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer Esordio particolarmente insidioso (circa 3-6 mesi prima del riscontro) Assenza di un quadro neurologico specifico TAC e MRI da negativo ad atrofico (cortico-sottocorticale). Diagnosi certa solo post-mortem (esame istopatologico) Placche amiloidi e ammassi neurofibrillari. 13
14 Nuovi criteri diagnostici per l AD (Dubois et al., 2007; Hort et al., 2010) CRITERI CENTRALI A.Presenza di un disturbo precoce e significativo di MEMORIA EPISODICA che include: 1) modificazione graduale e progressiva della memoria riferita dal paziente o familiare che dura da oltre 6 mesi. 2) evidenza oggettiva di una significativa compromissione della memoria episodica ai test: questa generalmente consiste in un deficit di rievocazione che non migliora significativamente con suggerimenti o in prove di riconoscimento e dopo aver preventivamente controllato che vi sia stata un effettiva codifica dell informazione. 3) il deficit di memoria episodica può essere isolato o associato ad altre modificazioni cognitive all esordio o durante la progressione dell AD 14
15 Nuovi criteri diagnostici per l AD (Dubois et al., 2007; Hort et al., 2010) CARATTERISTICHE DI SUPPORTO B. Presenza di atrofia temporale mediale C. Anomalie nei marker biologici del liquor (ridotta presenza di betaamiloide o aumento concentrazione proteina tau) D. Pattern specifico di neuroimmagine funzionale alla PET (ridotto metabolismo temporo-parietale bilaterale) E. Provata mutazione autosomica dominante che causa AD all interno della famiglia (tre possibili mutazioni identificate sul cromosoma 21, 14 e 1) CRITERI DI ESCLUSIONE Insorgenza improvvisa, occorrenza precoce di sintomi come disturbi dell equilibrio, crisi comiziali, disturb del comportamento Segni neurologici focali, segni extrapramidali precoci Altri disturbi medici sufficientemente gravi da spiegare il deficit di memoria e I sintomi correlati 15
16 Malattia di Alzheimer (AD) I sintomi comportamentali di esordio sono scarsi ma la coscienza di malattia e il senso di critica sono parzialmente conservati quindi è facile riscontrare episodi di depressione minore. Sintomi di esordio di tipo COGNITIVO: - deficit memoria autobiografica recente (disturbi episodici e anterogradi; span nella norma, memoria retrograda e memoria semantica poco compromesse); - disorientamento topografico; - difficoltà del calcolo e del disegno; - Anomie e disordini della scrittura. 16
17 Malattia di Alzheimer (AD) Sintomi COGNITIVI, evoluzione: disturbi di memoria ingravescenti; perdita delle nozioni precedentemente acquisite; anomie frequenti: i discorsi diventano frammentati e i contenuti impoveriti; comprensione verbale sempre più ridotta; difficoltà ad eseguire procedure abituali; franco disorientamento spaziale; disturbi dell attenzione; difficoltà di riconoscimento di persone familiari; closing-in. 17
18 Malattia di Alzheimer (AD) FASE AVANZATA Gravi amnesie; Aprassia; Agnosia; Afasia; Disturbi delle funzioni di controllo, come attenzione e intelligenza FASE TARDIVA Manifestazioni psichiatriche e comportamentali più marcate (es. Ansia, disturbi del sonno, irascibilità, apatia ecc); Problemi neurologici e internistici 18
19 Malattia di Alzheimer (AD) Fattori di rischio Età Genotipo ApoE Basso livello di scolarità (ruolo della riserva cognitiva) Sospetto di AD Disturbo della memoria a esordio insidioso ed evoluzione ingravescente A breve distanza altri disturbi strumentali (Disturbi delle funzioni di controllo) (Disturbi psichiatrici) DIAGNOSI: due osservazioni separate da almeno 6 mesi (probabile malattia di Alzheimer). Ricerca di marcatori precoci e in vivo 19
20 Malattia di Alzheimer (AD) Valutazione 1. Anamnesi cognitivo-comportamentale (con il familiare) 2. Colloquio con il paziente: titubanza cognitiva anosognosia 3. Somministrazione di test Orientamento Linguaggio Memoria Attenzione Intelligenza Prassia costruttiva 20
21 Demenza a corpi diffusi di Lewy (LBD) Lesioni presenti nell AD Presenza di corpi di Lewy diffusi Più frequente nei maschi Sintomi psichiatrici (allucinazioni e deliri) Segni extrapiramidali (bradicinesia e rigidità) e vegetativi Disturbi deambulazione con frequenti cadute (simili a quelli osservati nella malattia di Parkinson) Demenza simile ad AD, con maggiori disturbi attenzionali (fluttuazioni) Progressione più rapida di AD 21
22 Testo del Dott. Ferdinando Schiavo, in riferimento alla lettera della moglie di Robin Williams pubblicata su Neurology nel
23 Testo del Dott. Ferdinando Schiavo, in riferimento alla lettera della moglie di Robin Williams pubblicata su Neurology nel
24 Testo del Dott. Ferdinando Schiavo, in riferimento alla lettera della moglie di Robin Williams pubblicata su Neurology nel
25 Demenze fronto-temporali (FTD) Degenerazione dei lobi frontale e temporale Caratteristiche (dipendono dalla localizzazione dell atrofia) Frontale e/o temporale anteriore simmetrica: marcata alterazione del comportamento con scarso controllo (FTD variante comportamentale) Frontale o temporale anteriore (sinistra > destra): afasia progressiva non fluente (PPA variante non fluente/ agrammatica) Polo Temporale bilaterale (sinistra > destra): demenza semantica (PPA variante fluente semantica) In tutte, assenza di marcata amnesia anterograda, relativo risparmio di apprendimento, rievocazione differita e funzioni visuospaziali 25
26 Demenze fronto-temporali Differenze rispetto alla AD esordio presenile precoci modificazioni comportamentali e affettive predominanza di alterazioni frontali e temporali migliore prestazione in test di aprassia costruttiva e visuo-percettivi, oltre che di apprendimento e rievocazione differita 26
27 Demenze fronto-temporali Quadro clinico Disturbi comportamentali Sintomi affettivi Sintomi psicotici Sintomi cognitivi: disturbi del linguaggio, dell attenzione, dell astrazione, della pianificazione e soluzione dei problemi (sindrome disesecutiva); deficit mnestici successivi Segni fisici precoci 27
28 Demenze vascolari Tre caratteristiche 1. Patologia cerebrovascolare 2. Andamento a gradini 3. Segni neurologici focali Quadro clinico Esordio brusco Segni focali Labilità emotiva Disturbi marcia Incontinenza Disartria NON afasia Deficit delle funzioni esecutive 28
29 Pseudodemenza Diagnosi differenziale con il deterioramento cognitivo Quadro clinico Rallentamento psicomotorio Difficoltà di concentrazione e di comprensione Affaticamento Piccole dimenticanze Presenza di depressione e/o ansia Deficit cognitivo secondario a disturbi psichiatrici Valutare l andamento nel tempo (rivalutazione dopo almeno 3 mesi) 29
30 Mild cognitive impairment (MCI) o Disturbo neurocognitivo lieve secondo il DSM5 Disturbi soggettivi, segni lievi di decadimento ai test, ma i deficit non interferiscono sulle attività della vita lavorativa, sociale e quotidiana del soggetto Assenza di demenza e di altre condizioni morbose che possano spiegare i disturbi (ad es.depressione, malattie endocrine ecc.) Maggiormente a rischio di sviluppare demenza (fase prodromica) 30
31 Mild cognitive impairment (MCI) 31
32 Mild cognitive impairment (MCI) Prima unicamente legato al deficit di memoria dichiarativa, più recentemente il concetto di MCI è stato esteso includendo altri tipi di deficit cognitivi (Petersen & Negash, 2008) 32
33 (Petersen & Negash, 2008) 33
34 Demenza e connettività funzionale a riposo Perdita di connettività funzionale a riposo sia all interno di diverse network cerebrali che tra network diverse con il progredire dell AD (Brier et al., 2012) Importanza della Default Mode Network (DMN), un circuito comprendente regioni mediali come il cingolo posteriore/ corteccia retrospleniale e la corteccia prefrontale mediale, e il giro angolare nel lobo parietale inferiore Dati recenti su varie demenze (ad es. demenza a corpi di Lewy: Kenny et al., 2012), sull MCI (ad es. Wee et al., 2012) Futuri bio-markers? 34
35 LA RISERVA CEREBRALE L hardware Maggiori neuroni, connessioni, circonferenza cranica... COGNITIVA Il software Come lavorano i neuroni, come elaborano le informazioni... Compensazione attraverso sistemi e strategie diverse, alternative Efficienza
36 RISERVA COGNITIVA PUNTEGGIO AI TEST COGNITIVI Alta riserva Bassa riserva Soglia diagnostica Stern, 2012 NEUROPATOLOGIA
37 RISERVA COGNITIVA SEVERITA CLINICA Normale MCI AD lieve AD severo Bassa riserva Lieve Moderata Alta riserva Soglia diagnostica Stern, 2012 NEUROPATOLOGIA AD
38 RISERVA COGNITIVA A parità di patologia cerebrale, il grado di severità clinica sarà minore nei soggetti con maggiore riserva cognitiva A parità di severità clinica della malattia di Alzheimer, il grado di patologia cerebrale sarà maggiore nei soggetti con maggiore riserva cognitiva Una volta raggiunta la soglia critica, il soggetto con maggiore riserva cognitiva avrà un declino più rapido Stern, 2012
39 CORRELA CON: Grado di istruzione Hobbies Esercizio fisico Rete sociale/ relazionale Livello socioeconomico COME SI FORMA LA RISERVA? FATTORI NEUROPROTETTIVI
40 IPPOCAMPO E ISTRUZIONE Minore MD in soggetti con istruzione maggiore Piras et al., 2010
41 ISTRUZIONE E AD > Istruzione superiore Istruzione superiore < Istruzione superiore Stern, 2012
42 IL RUOLO DELL AMBIENTE ARRICCHIMENTO AMBIENTALE Nithianantharajah & Hannan, 2006
43 Pieramico t al., 2012 TRAINING COMBINATO (cognitivo-motorioricreazionale) NELL ANZIANO
44 TRAINING COMBINATO (cognitivo-motorioricreazionale) NELL ANZIANO Miglioramento ai test neuropsicologici e alle misure funzionali Pieramico t al., 2012
45 Aumento dello spessore corticale (sostanza grigia) Pieramico t al., 2012 THICKNESS
46 Cambiamento della connettività funzionale a riposo all interno del default mode network e del network attenzionale (ma soglie non corrette) I soggetti portatori di polimorfismi genetici specifici legati alla dopamina hanno avuto i benefici maggiori dal training combinato. Pieramico et al., 2012
APPRENDIMENTO MEMORIA
APPRENDIMENTO E MEMORIA Dr.ssa Daniela Smirni 1 Memoria Funzione cognitiva che consente di acquisire, conservare ed utilizzare in un momento successivo, informazioni sul mondo intorno a noi e la nostra
DettagliLe dimensioni del problema Inquadramento clinico generale
Le Patologie Degenerative Neurologiche e il Territorio Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Francesco Filippo Morbiato LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA Le Patologie Neurodegenerative costituiscono
DettagliDECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina
DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina Definizione di decadimento cognitivo Definizione Presenza di deficit mnesici (nella fase
DettagliDecadimento intellettivo dementigeno o demenze
Decadimento intellettivo dementigeno o demenze sindrome neuropsicologica caratterizzata da incompetenza cognitiva globale progressivita ripercussione ecologica del disturbo Prevalenza della demenza per
DettagliLa malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale
La malattia di Alzheimer Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale Franco Giubilini Parma 24 settembre 2007 Diagnosi di demenza Per Demenza si intende un quadro sindromico condiviso da differenti
DettagliUniversità degli Studi di Pisa U.O. Neurologia
Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia Giornata dello Specializzando in Neurologia Roma, 15 Maggio 2018 Progressive nonfluent aphasia: a new mutation in exon 10 of MAPT Dr Paolo Libertini Caso
DettagliMASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN NEUROPSICOLOGIA CLINICA Età Evolutiva, Adulti e Anziani Anno Accademico 2018/2019 XIV Edizione.
MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN NEUROPSICOLOGIA CLINICA Età Evolutiva, Adulti e Anziani Anno Accademico 2018/2019 XIV Edizione Programma Il programma del master in Neuropsicologia Clinica è strutturato
DettagliLE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI. Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale
Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI Chiara Cupidi Centro Regionale di Neurogenetica Che cos è la demenza?
DettagliValutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive
Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ La Neuropsicologia è quella disciplina scientifica che indaga le relazioni esistenti tra: funzioni cognitive struttura e
DettagliDisturbi del linguaggio
5) Focalizzare il deficit cognitivo prevalente Ø Lesione focale dell emisfero sinistro: vafasia vaprassia degli arti Ø Lesione focale dell emisfero destro: veminegligenza spaziale unilaterale vdisorientamento
DettagliINVECCHIAMENTO CEREBRALE
INVECCHIAMENTO CEREBRALE FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALLA SENESCENZA CEREBRALE IL NUMERO DEI NEURONI COMINCIA A DIMINUIRE DIMINUZIONE DEL NUMERO DI ENZIMI COINVOLTI NELLA FORMAZIONE DEI NEUROTRASMETTITORI
DettagliDeterioramento cognitivo cronico-progressivo
LE DEMENZE 1 Deterioramento cognitivo cronico-progressivo Conseguenza comportamentale di: patologia acquisita con andamento ingravescente in cui il declino cognitivo interferisce con le attività della
DettagliDiscussione casi clinici: demenze
Discussione casi clinici: demenze Discussione casi clinici: demenze Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 27 settembre ore 16 Caso clinico 1.1 Supporto della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluorodesossi-glucosio
DettagliTel:
Cooperativa CEPOSS Corso di Formazione Learning by doing LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA DEL DECADIMENTO COGNITIVO: I TEST PER LA VALUTAZIONE DELLA MEMORIA, DELL ATTENZIONE, DEL LINGUAGGIO E DELLE FUNZIONI
DettagliArgomenti di Neurologia Dott. Salvo Napolitano
Argomenti di Neurologia Dott. Salvo Napolitano Dirigente Medico Neurologo Azienda ospedaliera Garibaldi, Catania Il sistema nervoso Funzioni del sistema extrapiramidale Regolare il tono muscolare e modificarne
DettagliMalattia di Alzheimer
Malattia di Alzheimer 60-70 % dei casi di demenza esordio tipicamente insidioso con disturbi di memoria a lungo termine accompagnati da disturbi delle funzioni strumentali e, piu tardivamente, delle funzioni
DettagliCosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco
Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco DEMENZA Sindrome clinica caratterizzata dal deterioramento della memoria e delle altre funzioni cognitive rispetto al livello di sviluppo
DettagliLe demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si
DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro
DettagliMagnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo*
Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo* VIII CONVEGNO UVA. 7 NOVEMBRE 2014. ROMA Istituto Superiore di Sanità. *Dipartimento
DettagliDiabete e declino cognitivo: come studiarlo?
Dott. Carmine Cafariello Specialista in Geriatria Responsabile Medico III RSA Geriatrica IHG (Guidonia - RM) Ambulatorio U.V.A. IHG 13 Congresso nazionale AME Una aspettativa di vita normale per pazienti
DettagliProfili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano
Profili cognitivi e psicocomportamentali delle demenze Maria Caterina Silveri Università Cattolica - Milano mariacaterina.silveri@unicatt.it I disturbi cognitivi e psicocomportamentali nella demenza possono
DettagliAmbulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer
Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Definizione Demenza. La demenza è definita come una sindrome
DettagliIl ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive
Università Vita-Salute San Raffaele Clinica Neurologica e Servizio di Neurofisiologia Clinica Direttore: Prof. G. Comi Il ruolo potenziale dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella terapia delle
DettagliL IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO
L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO Prof. Marco Maria FONTANELLA Divisione di Neurochirurgia, Università degli Studi di Brescia IDROCEFALO NORMOTESO IDIOPATICO Dilatazione degli spazi ventricolari
DettagliSEDE DI BARI 11 APRILE GIUGNO (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015)
PROGRAMMA CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE LE DEMENZE: DIAGNOSI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA SEDE DI BARI 11 APRILE 2015-28 GIUGNO 2015 (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015) Organizzato da:
DettagliLa Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica
La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica Nicola Girtler U.O. Psicologia Clinica e Psicoterapia IRCCS San Martino - IST Clinica Neurologica (DiNOGMI) Università di Genova Firenze, 18/04/2015
DettagliLe malattie neurodegenerative della terza età
Le malattie neurodegenerative della terza età 4 Convegno medico: Le Patologie della terza età Associazione nonni e nonne -Kolaparambil Varghese Lydia Johnson Malattie neurodegenerative: Definizione Sono
DettagliIstituto Neurodiagnostico Serra PRESTAZIONI ACCREDITATE CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Istituto Neurodiagnostico Serra PRESTAZIONI ACCREDITATE CON IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE L Istituto Neurodiagnostico Serra è specializzato nella diagnosi e nella cura delle patologie neurologiche di
DettagliDYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE
DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi
DettagliC"# % ' ()*+,,-(./+)0"1. Invecchiamento cerebrale fisiologico
C"# % ' ()*+,,-(./+)0"1 L'invecchiamentoè,ingenerale,ilprocessonaturalecheconduceadunaumentodell'entropiain unqualunquesistemafisico. Mentre per gli oggetti inorganici tale processo è subito passivamente,
DettagliValidazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali. Dott.ssa Chiara Montanucci
Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali Dott.ssa Chiara Montanucci Centro Disturbi della Memoria Laboratorio di Neurochimica Clinica Responsabile:
DettagliTRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo
TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA Dott. Claudio Vassallo Genova 4 Ottobre 2008 Conseguenze DANNI FOCALI DANNO ASSONALE DIFFUSO DANNI SECONDARI COMPLICAN\ZE ipossia, ipertensione
DettagliLe alterazioni cognitive della SCA 17
Le alterazioni cognitive della SCA 17 Dott.Sabrina Curcio Dott.ssa Livia Bernardi Centro Regionale di Neurogenetica ASP Catanzaro Lamezia Terme, 30 maggio 2011 Le atassie spinocerebellari sono costituite
DettagliSCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme,
SCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme, 01 dicembre 2014 PREMESSA Nell ambito del Progetto
DettagliRIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA
PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO II EDIZIONE TORINO 18 FEBBRAIO 2017-17 DICEMBRE 2017 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2017) Organizzato
DettagliLa Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato
La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva
DettagliRIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA
PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO IV EDIZIONE TORINO 20 FEBBRAIO 2016-18 DICEMBRE 2016 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2016) Organizzato
DettagliI nuovi percorsi diagnostici
I nuovi percorsi diagnostici Gianbattista Guerrini Fondazione Brescia Solidale - SIGG Schema dell intevento 1. L importanza della diagnosi precoce 2. Vecchi e nuovi criteri diagnostici 3. Il protocollo
DettagliCongresso AINAT Sicilia Aci Castello Novembre 2017
Congresso AINAT Sicilia Aci Castello 16-18 Novembre 2017 Diagnosi differenziale delle Demenze nell ambulatorio dedicato Dott.ssa Alida Mucaria Neurologa Responsabile Sanitario RSA Karol Villabate (Palermo)
DettagliL APPROCCIO CLINICO AL PAZIENTE CON SOSPETTA DEMENZA. Prof. Leonardo Cocito DINOG, Università di Genova
L APPROCCIO CLINICO AL PAZIENTE CON SOSPETTA DEMENZA Prof. Leonardo Cocito DINOG, Università di Genova CRITERI ATTUALI PER LA DIAGNOSI E LA CLASSIFICAZIONE ICD-10 (1992) della World Health Organization
DettagliGLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE
GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE Pirani Alessandro Medico di Medicina Generale Geriatria Responsabile Sanitario CRA G. B. Plattis, Cento, (FE) Responsabile Centro per
DettagliEvidenze di efficacia nella cura
Programmazione sanitaria ed etica: dicotomia o alleanza? Sospiro, 18 settembre 2004 53 Congresso Nazionale SIGG Firenze, venerdì 28 novembre 2008 L importanza di una diagnosi (1) Evidenze di efficacia
DettagliI DISTURBI DI MEMORIA
MATERIALE AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO I DISTURBI DI MEMORIA Fonte principale per la parte relativa alle demenze: Vallar, Papagno (a cura di), Manuale di neuropsicologia, Il Mulino, 2007 Capitolo X. 1 1
DettagliADHD NELLA PRIMA INFANZIA: NUOVI PARADIGMI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLO SVILUPPO NEL BAMBINO. Massimo Molteni
ADHD NELLA PRIMA INFANZIA: NUOVI PARADIGMI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLO SVILUPPO NEL BAMBINO. Massimo Molteni ADHD DSM V Persistenti pattern di inattenzione e/o iperattivitàimpulsività che interferiscono
DettagliNEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali
NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA
Dettagliscaricato da 28/05/2010
Malattie degenerative, sporadiche ed ereditarie, prevalentemente dementigene Prof. Roberto Cotrufo 2010 Definizione di demenza La demenza è una sindrome caratterizzata da deterioramento di capacità cognitive
DettagliI MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento. Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula
I MODULO Neuroscienze cognitive: tecniche e metodiche di studio, valutazione e intervento Giorno Data Orario Ore Insegnamento Docente Aula venerdì 22/02 9.00-13.00 4 Neuroscienze cognitive: basi anatomo-fisiologiche
DettagliCORSO DI ALTA FORMAZIONE PER PSICOLOGI
CORSO DI ALTA FORMAZIONE PER PSICOLOGI LA VALUTAZIONE NEUROCOGNITIVA NELL ADULTO E DELL ANZIANO: DALL OSSERVAZIONE CLINICA AI TEST NEUROPSICOLOGICI MARZO-MAGGIO 2018 SEDE DEL CORSO NUOVO CENTRO DI SALUTE
DettagliDEMENZE Cenni epidemiologici
DEMENZE Cenni epidemiologici Le demenze, rappresentano la quarta causa di morte negli ultra65enni. La prevalenza aumenta con l età ed è maggiore nel sesso femminile (5,3% Uomini e 7,2% Donne >65aa), specie
DettagliI SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE
LE PATOLOGIE DEGENERATIVE NEUROLOGICHE E IL TERRITORIO I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE Giuseppe Nicodemo Bombardiere DEMENZA DI ALZHEIMER Fase preclinica Fase prodromica Fase
DettagliRIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA
PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO VII EDIZIONE TORINO 06 APRILE 2019-15 DICEMBRE 2019 (Scadenza iscrizioni 29 MARZO 2019) Organizzato
DettagliNeuropsicologia clinica
Neuropsicologia clinica Disciplina applicata che studia gli effetti comportamentali di disfunzioni/lesioni cerebrali I principali obiettivi della neuropsicologia clinica sono la vaalutazione e il trattamento
Dettagli58 CONGRESSO NAZIONALE SIGG Torino, 27/11/ /11/2013 Centro Congressi Lingotto
58 CONGRESSO NAZIONALE SIGG Torino, 27/11/2013-30/11/2013 Centro Congressi Lingotto Giannini M., Solfrizzi V., Valerio R., Gaetani M., Campobasso A., Cavallo M.L., Resta F., Sabbà C. (Bari) La Malattia
DettagliInvecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia
Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 2013 Invecchiamento Fisiologico e Patologico Dott.ssa Cristina Ruaro Psicologa Psicoterapeuta Centro
DettagliLE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER
LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER definizione di demenza Definizione di demenza Invalidità sociale ( funzioni cognitive ) Disturbi di : personalità, affettività, ideazione e percezione, funzioni vegetative,
DettagliMorbo di Alzheimer. Demenza senile non segue il normale deterioramento delle strutture cerebrali o dell invecchiamento.
Morbo di Alzheimer Malattia neurologica a carattere progressivo ed irreversibile associata a specifiche alterazioni cerebrali istologiche e chimiche (placche neuritiche, masse neurofibrillari, distrofie
DettagliDISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi
DettagliIndice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62
NEU-07-IV_ I_XVI 7-08-2009 13:56 Pagina V Indice Prefazione alla quarta edizione Prefazione alla prima edizione XI XIII Parte prima Concetti e metodi 1. I concetti fondamentali della psicopatologia descrittiva
DettagliLa Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy
La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy Diego Ruzza Psicologo Clinico, esperto in Neuorpsicologia IAA - Verona Verona, 13 Giugno 2017 Demenza Malattia neurologica, caratterizzata
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016
CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 DEMENZE DEMENZA= deficit cognitivo multiplo caratterizzato da compromissione della memoria recente e da una o più altre
Dettagli4 dicembre Cecilia Pierattini
4 dicembre 2016 Cecilia Pierattini Il rapporto mondiale Alzheimer 2015 stima che i malati di demenza nel mondo siano quasi 47 milioni, con circa 10 milioni di nuovi casi all anno ( 1 nuovo caso ogni 3,2
DettagliDisabilità intellettiva. Generalità
Disabilità intellettiva Generalità Criteri diagnostici: dal DSM-IV al DSM-5 DSM-IV 1. Funzionamento intellettivo, misurato tramite QI, significativamente al di sotto della norma 2. Importante compromissione
DettagliCorso per BRAIN TRAINER
Corso per BRAIN TRAINER CORSO AVANZATO 1 MODULO: Le Basi della Stimolazione Cognitiva Argomento 2: Le risorse/riserve cognitive Dott.ssa Anna Sedda, Ph.D. Dipartimento di Psicologia Università di Pavia
DettagliDisturbi cognitivi nella popolazione immigrata: analisi retrospettiva ( ) in un Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze a Milano
Disturbi cognitivi nella popolazione immigrata: analisi retrospettiva (2001 2017) in un Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze a Milano Simone POMATI Ospedale Luigi Sacco Milano PREMESSE Invecchiamento
DettagliUno sguardo alle difficoltà scolastiche
Uno sguardo alle difficoltà scolastiche Evolutivo Età critica per l apprendimento e per lo sviluppo, sensibile alle influenze ambientali La difficoltà non è acquisita. E presente da tempo, ci sono una
DettagliDove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato
Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Dott.ssa Susanna Guttmann Polo delle Associazioni Socio-Sanitarie San Marino, 25/09/2018 Il problema demenza: qual
DettagliIl ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter
Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter La Demenza "La demenza consiste nella compromissione globale
DettagliDisturbo da deficit d attenzione/iperattività
Disturbo da deficit d attenzione/iperattività Disturbi da deficit d attenzione/iperattività Criteri diagnostici: Pattern di comportamento caratterizzato da persistente disattenzione e/o iperattività/impulsività
DettagliLe demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno
Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale
DettagliCORSO DI ALTA FORMAZIONE IN NEUROPSICOLOGIA CLINICA E VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA DELL ANZIANO: TEST DI SCREENING E BATTERIE TESTALI ORE 60
Noi abbiamo bisogno di trovare la perla nascosta dentro di noi. Come la perla è formata attraverso le sollecitazioni del granello di sabbia all interno dell ostrica, così le nostre perle si formano attraverso
DettagliI disturbi della mente
a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 I disturbi della mente 16/5/2006 Evoluzione Degenerazione delle capacità cognitive Invecchiamento buono Invecchiamento fisiologico
DettagliLE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA
LE FRAGILITA DELL ANZIANO Motoria FRAGILITA Cerebro-vascolare Cognitiva Ambientale Metabolica STROKE 80 % ISCHEMICO EMORRAGICO 20 % CORTICALE A. cerebrale ant. A. cerebrale media A. cerebrale post. SOTTOCORTICALE
DettagliDott. Corrado Muscarà Università degli Studi di Catania
Dott. Corrado Muscarà Università degli Studi di Catania Malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazione cromosomiche particolari, lesioni, ecc. Deficit visivi, motori, di attenzione, di memoria,
DettagliMalattie Neurodegenerative e psicopatologia
Malattie Neurodegenerative e psicopatologia Dr. Lorenzo Kiferle Convitto della Calza Firenze, 16 Dicembre 2017 Demenza frontotemporale Sostanzialmente meno comune della malattia di Alzheimer, la FTD
DettagliDemenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra
Demenza: istruzioni per l uso Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra ADA Ada è una donna di 84 anni, ex insegnante, vedova. Ada ha due figli che vivono all estero Da qualche anno, quando i figli tornano
DettagliFarmaci e Malat al t at i t a i di d i A lz l he h im i e m r
Farmaci e Malattia di Alzheimer DEMENZE PRIMITIVE Malattia di Alzheimer DEMENZE SECONDARIE A PATOLOGIE INTERNISTICHE 1) DEMENZA VASCOLARE Arteriosclerosi con infarti multipli Malattie infiammatorie dei
DettagliAspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano
Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano Le demenze: una crisi sanitaria e sociale 47 milioni di affetti nel 2015 66 milioni entro il 2030
DettagliDr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER
Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER La Malattia di Alzheimer 1906 Tubinga: Congresso della Società degli Psichiatri Tedeschi del sud-ovest Una caratteristica malattia
DettagliROMA 06 APRILE GIUGNO (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2019)
PROGRAMMA CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE LA TESTISTICA PER LA DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA ROMA 06 APRILE 2019-23 GIUGNO 2019 (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2019) Organizzato da: Con il patrocinio
DettagliSCIENZE PSICHIATRICHE E NEUROLOGICHE - canale 1
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA Corso di laurea in Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di Infermiere) Anno accademico 2016/2017-2 anno
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA FACOLTA DI PSICOLOGIA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROPSICOLOGIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA FACOLTA DI PSICOLOGIA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROPSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO ANNO ACCADEMICO 2010/2011 La Scuola di specializzazione in Neuropsicologia
Dettagli*Gliomi, meningiomi (extracerebrali), adenomi ipofisari, neurinomi **piu del 10% dei tumori cerebrali originano da Ca polmonari.
CAUSE DI LESIONI CEREBRALI 1. tumori 2. malattie cerebro-vascolari 3. traumi cranici 4. infezioni 5. malattie degenerative 6. intossicazioni 7. fattori genetici/congeniti TUMORI Neoplasia= massa di cellule
DettagliLa malattia di Alzheimer rappresenta la forma più frequente di demenza e, per l andamento progressivamente ingravescente, una delle malattie più
1 2 La malattia di Alzheimer rappresenta la forma più frequente di demenza e, per l andamento progressivamente ingravescente, una delle malattie più disabilitanti. La patologia prende il nome da Alois
DettagliDEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20%
DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE MENO FREQUENTI - M. di Creutzfeld - Jacob - M. di Binswanger
DettagliATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO
ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO Dott. Gianluca Guerra U.O. Geriatria e Ortogeriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara LA POPOLAZIONE INVECCHIA DISTURBI MENTALI COMUNI
DettagliROMA 12 MARZO GIUGNO 2016
PROGRAMMA CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE LA TESTISTICA PER LA DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA ROMA 12 MARZO 2016-12 GIUGNO 2016 (Scadenza iscrizioni 05 MARZO 2016) Organizzato da: Con il patrocinio
DettagliDECLINO COGNITIVO E DEMENZA
UNIVERSITA DI CASSINO FACOLTA DI SCIENZE MOTORIE DECLINO COGNITIVO E DEMENZA P. W. Gabriele Il declino cognitivo è spesso il segno iniziale di una forma di demenza Danno conoscitivo delicato Moderato deterioramento
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROPSICOLOGIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA DIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROPSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO ANNO ACCADEMICO 2019/2020 La Scuola di specializzazione in Neuropsicologia
DettagliPEDAGOGIA GERIATRICA. (i processi di adattamento) Mauro Spezzi M PED/3 Pedagogia Speciale
PEDAGOGIA GERIATRICA (i processi di adattamento) Mauro Spezzi M PED/3 Pedagogia Speciale TESTI DI RIFERIMENTO PRIMA LEZIONE CONCETTO PEDAGOGICO FUNDAMENTALE corso di vita IL FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO
DettagliNomi e : pattern a confronto nelle Afasie Progressive Primarie. Chiara Fiori. Riunione Annuale SIN Umbro-Marchigiana Perugia, 14 Dicembre 2018
Riunione Annuale SIN Umbro-Marchigiana Perugia, 14 Dicembre 2018 Nomi e : pattern a confronto nelle Afasie Progressive Primarie Chiara Fiori Clinica di Neurologia Dipartimento di Medicina Sperimentale
DettagliPresidio Ospedaliero Villa Rosa
Presidio Ospedaliero Villa Rosa Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010 Percorsi riabilitativi Valutazione e trattamento delle menomazioni e disabilità cognitivo comportamentali DISTURBI COMPORTAMENTALI
DettagliFUNZIONI COGNITIVE LINGUAGGIO
FUNZIONI COGNITIVE LINGUAGGIO Nel linguaggio sono compresi due aspetti: l'espressione, cioè la traduzione del pensiero in simboli (codificazione) la comprensione, cioè la traduzione del simbolo in pensiero
DettagliPiano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria. Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia
Piano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia Direttore del Master: Consiglio Didattico Scientifico Laura Tafaro
DettagliMASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da: Con il patrocinio di:
PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO I EDIZIONE TORINO 19 GENNAIO 2014-14 DICEMBRE 2014 (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da:
DettagliNEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
NEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO NEUROPSICOLOGIA LO STUDIO DEL CERVELLO E DEL SISTEMA NERVOSO E DEL RUOLO CHE QUESTE STRUTTURE SVOLGONO NEGLI EVENTI MENTALI. RICERCA RELAZIONI TRA VARIABILI NEUROLOGICHE
DettagliMetodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita. DEMEnZA, ALZHEIMER e parkinson
Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita DEMEnZA, ALZHEIMER e parkinson La demenza: definizione e diagnosi Nessun altra malattia come la demenza è così specifica dell anziano, dovuta anche all
DettagliSemeiotica psichiatrica - 8 TIZIANA SCIARMA
Semeiotica psichiatrica - 8 TIZIANA SCIARMA Coscienza Stato di consapevolezza di se stessi, del proprio mondo interno, del proprio corpo e dell ambiente esterno, consapevolezza dell esistere in quell istante
DettagliFacoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008
Facoltà di Psicologia Corso di Medicina Sociale Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 UTIC La Terapia Stroke Unit 1 Evoluzione della placca 2 Unità
Dettagli