Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna. Annalisa Oggiano. Lab. Malattie Esotiche Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna

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1 Annalisa Oggiano Lab. Malattie Esotiche Istituto Zooprofilattico Sperimentale

2 1978 Arriva la PSA in Sardegna e si diffonde grazie alla pratica di alimentare i suini con rifiuti di cucina contaminati Da allora, nonostante i numerosi piani di controllo e eradicazione succedutisi nel corso degli anni, la malattia sopravvive ancora in forma endemica nel nostro territorio. Perchè?

3 Tabella 1: Caratteristiche di resistenza del virus della PSA Titolo invariato Temperatura 4 C 18 mesi -70 C 2 anni -20 C 2 anni Diminuzione di titolo HAD C in assenza di siero resiste 8 ore con 25% di siero resiste 24 ore 56 C x 1 ora virus infettante residuo 60 C x 30 inattivazione Inattivazione rapida ph Agenti chimici ph 4-10 in assenza di siero resiste 20 ore. ph >11,5 ph <3,9 ph 13.4 in presenza di siero resiste 7 giorni. Etere e cloroformio (solventi lipidici): inattivato Idrossido di sodio 8/ : inattivato Ipocloriti 2-3% - 30 : inattivato Formalina 3/ : inattivato Tripsina e EDTA: resistente Nucleasi: resistente Enzimi proteolitici: resistente. Sopravvive nel sangue 3 h a 50 C, 20 a 60 C, 18 mesi a +4, 15 settimane nel sangue putrefatto; nelle feci 11 giorni a T ambiente Resistente Agenti fisici Ultrasuoni Congelamento/scongelamento

4 Distribuzione sul territorio delle aziende suine censite al 31/01/2015, con capi censiti Georeferenziazione delle segnalazioni di suini bradi o detenuti irregolarmente nel corso del 2012 e del Distribuzione dei cinghiali (max )

5 IL PIANO DI ERADICAZIONE ( ) Cosa prevedeva: L abbattimento totale dei suini dell Isola, poi modificato nell abbattimento degli animali presenti in quei Comuni dove si riscontravano suini positivi Vuoto biologico della durata di 6 mesi. Ricostituzione degli allevamenti su basi razionali. Divieto assoluto di pascolo brado. Perché fallì? Al risanamento sanitario venne data attuazione in maniera episodica, mancò: Una chiara attribuzione di responsabilità sull attuazione delle misure La collaborazione degli allevatori, che subirono le misure previste dal piano senza essere positivamente coinvolti nella sua attuazione. L applicazione delle procedure previste per la ristrutturazione degli allevamenti (sopratutto nelle aree dedite all allevamento brado).

6 IL PIANO DI ERADICAZIONE Le misure previste: informazione/sensibilizzazione di allevatori e cacciatori su obiettivi/finalità piano censimento allevamenti, controlli sanitari negli allevamenti e nei macelli regolamentazione del pascolo brado monitoraggio sierologico, abbattimento sieropositivi, contenimento focolai vigilanza stabilimenti lavorazione delle carni controllo di trasporto e commercio suini e carni controlli sui cinghiali Obbiettivi nel medio periodo ( ) definizione di aree a differente grado di rischio (High Risk Area -provincia di Nuoro) in cui intensificare le operazioni di controllo e di abbattimento possibilità di raggiungere uno stato sanitario certificato per ottenere deroghe alla esportazione di prodotti

7 Dal 1993 al 2014 Nonostante i piani si siano succeduti dal 1993 ad oggi, con ben poche variazioni nei contenuti, se non per la numerosità campionaria, si sono succeduti periodi di silenzio e periodi di ondate epidemiche che testimoniano il perdurare del virus nell isola e il fallimento di tutte le strategie messe in atto.

8 Dal 1978 sono stati riscontrati complessivamente 2010 focolai (domestici + selvatici), un media di 54 all anno focolai

9 Nel 2007 la PSA compare in Georgia, originata dal Sud - Est Africa; in seguito il virus si è diffuso alle regioni caucasiche adiacenti ed ai paesi della Federazione Russa. Da queste regioni nel 2014 ha raggiunto l Unione Europea (Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia). Le restrizioni imposte alla Russia, in materia di movimentazione di suini vivi e loro prodotti, ed agli altri paesi europei, la recrudescenza della malattia in Sardegna nel corso della seconda metà del 2011, hanno indotto l UE, con decisione 2011/852/CE, a definire tutta la Sardegna territorio ad alto rischio per PSA, con limitazione all esportazione di carni suine e prodotti a base di carne suina provenienti dalla Sardegna. Negli anni l UE ha imposto il controllo sierologico per PSA di tutti gli allevamenti suini dell isola

10 PROGRAMMA STRAORDINARIO PER L ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA DALLA SARDEGNA Il programma di eradicazione prevede l'applicazione della normativa nazionale ed europea per il controllo della PSA, quali la registrazione delle aziende suinicole e la regolamentazione delle movimentazioni dei suini e dei loro prodotti, ma sopratutto misure straordinarie condotte in tutta la regione con azioni coordinate, graduali, progressive e centripete dalle aree regionali a basso rischio verso quelle ad alto rischio volte ad eliminare il virus dal nostro territorio

11 Azioni Istituzione della Unità di progetto per la PSA Identificazione precisa della catena di comando: Coordina tutte le attività delle strutture amministrative e tecniche della Regione impegnate nella eradicazione della PSA compresi i servizi veterinari delle ASL e l IZS Azioni di depopolamento: lotta al suino clandestino e al pascolo brado mediante l istituzione di squadre di intervento per l abbattimento di suini illegali Identificazione dei suini: tatuaggio codice aziendale nell orecchio sinistro entro 70gg di età (nelle zone di restrizione il servizio veterinario ASL può anticipare a 45 gg); i suini riproduttori devono avere anche un identificativo individuale Azioni sanitari specifiche per il benessere degli animali

12 L Unità di Progetto Dott. Alessandro De Martini, Direttore generale della Presidenza, responsabile Dott. Gianni Salis, delegato dell Assessorato dell Igiene e Sanità Dott. Sebastiano Piredda, Direttore generale dell Agricoltura Dott. Davide Brugnone, Assessorato della Difesa dell Ambiente Dott. Carlo Masnata, Corpo Forestale Vigilanza Ambientale Dott. Alberto Laddomada, Direttore generale IZS Prof. Giuseppe Pulina, Commissario Ente Foreste Prof. José Manuel Sanchez-Vizcaino del UCM Madrid Dott. Silvio Borrello, Direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, del Ministero della Salute Dott. Francesco Feliziani, CEREP Prof. Marco Pittau, Dipartimento di Veterinaria dell Università di Sassari Dott.ssa Daniela Mulas, Dirigente del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell'assessorato dell Igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale Dott. Sandro Rolesu Responsabile del OEVR Dott. Francesco Sgarangella, Dirigente ASL n.1

13 Azioni Informazione, formazione e comunicazione per gli allevatori, i cacciatori e la popolazione in generale; miglioramento dei livelli di biosicurezza nelle aziende suinicole; controlli rafforzati nelle aziende suinicole ai fini della assegnazione di una specifica qualifica sanitaria controlli rafforzati su stabilimenti, macellerie, ristoranti, aziende agrituristiche e aziende agrituristico- venatorie, porti e aeroporti; misure specifiche atte a favorire l eradicazione della PSA nei cinghiali.

14 Allevamenti controllati Qualifica degli allevamenti Devono rispettare i parametri clinici e risultati di laboratorio Allevamenti certificati devono rispettare i seguenti parametri 1) una visita clinica dei suini; 2) la verifica del rispetto da parte del proprietario o detentore delle procedure di identificazione e registrazione degli animali; 3) la verifica del rispetto da parte del proprietario o detentore dei suini degli standard di benessere degli animali 4) la verifica dell'esistenza dei requisiti di biosicurezza; 5) se necessario, devono essere prelevati campioni di sangue per effettuare i test sierologici per PSA

15 I fattori di rischio 1. presenza di focolai PSA nel domestico nel periodo ; 2. riscontro di sieropositività per PSA nel domestico nel periodo ; 3. riscontro di positività virologiche per PSA in Cinghiali nel periodo e ; 4. riscontro di positività sierologica nei campioni di cinghiali esaminati nell ambito delle campagne venatorie nel periodo e ; 5. segnalazione di suini al pascolo brado (periodo ) 6. riscontro di carcasse abbandonate Classe 1. (punteggio 0-1): livello di rischio basso Classe 2. (punteggio 2-3): livello di rischio medio/basso Classe 3. (punteggio 4-5): livello di rischio medio/alto Classe 4. (punteggio 6-8): livello di rischio alto

16 Azioni previste in provincia di Sassari e Olbia Tempio Provincia di Sassari AZIONI Fascia n comuni Aziende certificate Aziende controllate Irregolari Bradi selvatico SS 20 OT 0 SS 0 OT 11 SS 2 OT 8 SS 4 OT controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza controllo sierologico Adulti controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza controllo sierologico Adulti controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza controllo sierologico Adulti controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza controllo sierologico Adulti controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza intensificare controlli controllo sierologico Adulti controllo sierologico altri (95-5) controllo clinico controllo anagrafico check list biosicurezza controllo sierologico Adulti controllo sierologico altri (95-10) controllo clinico (x 2) controllo anagrafico(x 2) check list biosicurezza(x 2) Non presenti Risolvere prescrizioni Non presenti Sorveglianza aumentata Coordinazione comuni limitrofi 1step identificazione, controlli e prescrizioni 2step verifica prescrizioniabbattimento se positivi prescrizioni 3step eliminazione delle irregolarità non risolte Non presenti Non presenti Risolvere 1 Sorveglianza aumentata 1step identificazione 2step eliminazione graduale del problema a fasi successive e secondo il gradiente di rischio 3step sentinelle sorveglianza Sorveglianza Intensificazione controlli Eradicazione se zona infetta selvatico (ridefinita) 1step divieto di caccia 2step autorizzazione e controllo veterinario del cacciato in loco con test di screening di campo

17 La sorveglianza nei cinghiali i macro areali La sorveglianza nei confronti delle popolazioni selvatiche viene effettuata suddividendo il territorio in 32 macroareali tracciati in modo da contenere al proprio interno una metapopolazione di almeno 1200 cinghiali Negli areali non infetti si prelevano min. 59 campioni di sangue Negli areali infetti si preleva sangue e milza da tutti i cacciati

18 Campagna venatoria del cinghiale: zone infette da PSA In blu le zone infette fino alla CVC , in rosso dopo l applicazione delle norme previste nel nuovo piano Negli areali non infetti si prelevano min. 59 campioni di sangue Negli areali infetti si preleva sangue e milza da tutti i cacciati

19 La zona infetta del selvatico La caccia è consentita in deroga alle compagnie autorizzate che devono rispettano i requisiti: Referente responsabile che deve: Fare formale richiesta e fornire cartografia area di caccia Locale di stoccaggio per le carcasse fino agli esiti dei risultati di laboratorio Disponibilità di disinfettanti idonei Fossa per i visceri e gli scarti di lavorazione dei capi abbattuti o delle carcasse da distruggere

20 Stagione venatoria Sorveglianza selvatici ( ) Cinghiali esaminati Campioni sieropositivi Prevalenza 95% (cl) Virus (+) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) 13

21 Andamento focolai domestici e casi selvatici Anno focolai domestico casi selvatici totale (09/06/16)

22 Sicurezza alimentare, Ministero apre a esportazione maiale termizzato RSS Feed News Coldiretti 26/06/2015 Maialetto: via libera all'esportazione La presenza del porcetto termizzato all Expo deve essere solo un primo passo verso l esportazione e la vendita anche alla grande distribuzione del maiale sardo. DEROGA. Il 13 aprile del 2015 il Ministero alla Salute e la Regione Sardegna firmano un Protocollo di intesa. Il documento prevede l invio dei maialini precotti per l esposizione o la degustazione esclusivamente nell ambito della manifestazione milanese. PARTE IL PRIMO PORCETTO. Il 21 aprile 2015, dopo 1248 giorni di embargo, la Coldiretti fa partire dall aeroporto di Cagliari il primo maialetto termizzato. MILANO, 21/10/ Il Ministero della Salute apre all'esportazione del maialetto sardo di allevamenti certificati. La notizia è arrivata stamane, nel corso della Tavola rotonda organizzata dall'assessorato regionale della Sanità all'expo di Milano. Sollecitato dall'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, il direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello, ha espresso apprezzamento per quanto la Regione sta facendo sul fronte dell'eradicazione della peste suina, dopo anni di inerzia. "Certo non si può risolvere il problema in un anno - ha detto - Ci sono certamente cose che devono essere corrette dal punto di vista organizzativo".

23 Grazie per l attenzione

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