Lutti. Intervista a Don Giorgio Schianchi, che si congeda dopo 28 anni di servizio nella Cappella universitaria.

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1 Giovani Attese, preparativi, tappe e temi del Concilio dei giovani. E la richiesta di preghiera a tutta la comunità. Università Intervista a Don Giorgio Schianchi, che si congeda dopo 28 anni di servizio nella Cappella universitaria. Lutti La nostra Chiesa piange la morte di monsignor Sergio Chezzi e di don Giuseppe Lamera. I ricordi delle comunità POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB PARMA euro 1,65 anno XCIII EDIZIONE ONLINE ISSN DIOCESI DI PARMA P Quando il gioco si fa serio overi per gioco : non è il titolo di una fiction televisiva o di una commedia all italiana, che magari unisce amarezza e insieme senso di umorismo. E invece un capitolo che il Rapporto Caritas sulla povertà dedica alle persone soggette a dipendenza da gioco. Dipendenza, che non è la prima causa di indebitamento, ma ne diventa una concausa pericolosa, perchè apre e avvolge in una spirale da cui diventa difficile tirarsi indietro e liberarsi. Fingendosi alleata di situazioni già precarie e perciò destinate a peggiorare e ad incancrenirsi. Complice anche, la legalità di molti giochi d azzardo, che li rende normali e addirittura rassicuranti. Come compagni di ore oziose. Un problema occulto e, spesso, anche occultato, segno di un fenomeno diffuso, ma sommerso e, il più delle volte, non ritenuto un problema. Come se davvero si trattasse solo di un gioco. In gruppo, nei locali, dove si organizzano turni con le slot machine (che conoscono dei picchi, in concomitanza con la riscossione delle paghe o dei sussidi sociali e che, paradossalmente, aumentano vorticosamente in caso di perdita del lavoro), ma dove anche si offrono a buon mercato percorsi per diventare consumatori di sostanze... Ma anche nel chiuso della propria stanza, nella solitudine on line, che vede come protagonisti soprattutto dei minori. Una febbre che sta contagiando tutto il mondo, dall Africa all Amazzonia al Giappone, ma non ha risparmiato il nostro Paese, con i 79,9 miliardi di euro finiti nel 2011 in giochi d azzardo e una proiezione per il 2012 che parla di 120 miliardi. Primato, questo, di cui non vantarsi. E che chiede di essere lucidi nel guardare e giudicare questi fatti. Non si può più parlare di passatempo, né di un modo per abbandonarsi ai sogni, che ben presto si trasformano in incubo, ma ci troviamo di fronte ad una vera piaga sociale che rovina le famiglie e ha costi alti anche per la società. E non ci basta sapere che sono ammortizzati grazie a buoni scopi, come ha sottolineato Augusto Fantozzi, presidente della Sisal, che ha posto questa domanda al suo intervistatore: «Se l estrazione del lotto infrasettimanale è servita a ristrutturare i musei italiani, è un bene o un male?». Come se il fine giustificasse i mezzi. E come se, insieme ai soldi poco o tanti non ci giocassimo anche un modo di pensare la vita e noi stessi. Maria Cecilia Scaffardi LEGGI IL SETTIMANALE DELLA TUA DIOCESI Ogni venerdì in edicola e nelle parrocchie 9 NOVEMBRE 2012 Il vangelo del matrimonio Il Vescovo presenta gli Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia. Il ruolo importante della comunità AGENZIA PARMA SANTA BRIGIDA Agente Generale: CAVARRETTA DOTT. GAETANO Borgo XX Marzo, 18/d - Parma Tel Fax E mail: parmasantabrigida@cattolica.it AGENZIA CERTIFICATA SISTEMA QUALITÀ ISO 9001: 2000

2 voci 2 L OPINIONE Tra prezzi e emrcati, torna il ruolo centrale dell agricoltura La ricorrenza della Giornata del ringraziamento nella quale il mondo agricolo si ferma per ringraziare per l annata appena conclusa, può, e anzi deve, essere anche un occasione per riproporre all intera comunità, il ruolo centrale dell agricoltura anche nell attuale contesto economico e produttivo, oltre che sociale. Per troppo tempo, infatti, l agricoltura è stata superficialmente considerata un elemento residuale del passato, in un contesto sociale sempre più caratterizzato dall industrializzazione prima, e dalla crescita del settore dei servizi poi. E con alla colpevole sottovalutazione del ruolo di una moderna agricoltura nell ambito dell economia, spesso si è aggiunto un atteggiamento sociale fin troppo condiviso, di presa di distanza dal lavoro dei campi, e della modalità famigliare e comunitaria tipicamente rurale che spesso si unisce e caratterizza dal punto di vista sociale questo lavoro. Negli ultimi anni, fortunatamente, l agricoltura e il lavoro dei campi, sono tornati, e giustamente, al centro dell attenzione dell intera società. A ciò ha forse contribuito anche la nota pastorale Frutto della terra e del lavoro dell uomo Mondo rurale che cambia e Chiesa in Italia, del O quanto meno questo documento ha preso atto dei profondi cambiamenti che hanno interessato l agricoltura e delle domande che da questi derivano. L andamento dei mercati, a partire dalle bolle dei prezzi del , poi del , e poi ancora di questa estate, hanno certamente contribuito, da parte loro, a riportare al centro del dibattito anche economico il settore agricolo e con esso tutto l agroalimentare, non solo quello nazionale ma anche quello europeo e mondiale. Basti ricordare che nel corso dell estate il prezzo della soia, importantissima ACatherine Margaret Ashton Alto Rappresentante dell UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza P artito a piedi il 29 luglio da Reggio Emilia (Italia) e arrivato a Bruxelles il 22 settembre 2012, John Mpaliza ha camminato per la pace e la giustizia nella Repubblica Democratica del Congo (RD- Congo). La marcia ha incontrato l adesione della diaspora congolese ed è stata un occasione per sensibilizzare l opinione pubblica e i politici europei. È giunto il momento, tuttavia, di prendere delle decisioni concrete. Dal mese di aprile 2012, la guerra si è riaccesa nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo per opera del movimento del 23 Marzo il cui braccio militare è ora denominato Esercito Rivoluzionario del Congo - che occupa militarmente e amministrativamente gran parte del Nord Kivu, seminando desolazione, miseria, morte e centinaia che di migliaia di sfollati. Il rapporto finale del gruppo degli esperti delle Nazioni Unite, che sarà pubblicato il prossimo mese di novembre, conferma l appoggio militare e logistico del Ruanda all M23 e aggiunge DIOCESI DI PARMA «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». (Gaudium et spes, 1) lettera aperta anche l Uganda. Secondo la sentenza del processo di Norimberga, la guerra di aggressione è il crimine internazionale supremo e la recidiva è una circostanza aggravante. Ma è dal 1996 che il regime ruandese, direttamente o indirettamente mediante l interposizione di ribellioni, è all origine di continue guerre di aggressione contro la RDCongo. Sono ormai almeno sei milioni i morti e indescrivibili sono la violenza e l umiliazione subite dalla popolazione. La constatazione e la denuncia di questi attacchi non hanno tuttavia dissuaso i paesi aggressori che ancora si ostinano a non riconoscere l evidenza dei fatti. È ora che l Unione Europea prenda, ad una sola voce, quelle decisioni che possano davvero aprire una via di pace e di giustizia nell Est della RDCongo. Non c è veramente bisogno di organizzare una nuova operazione militare, ma è piuttosto necessario chiarire e rafforzare maggiormente, secondo le parole del presidente Hollande al Vertice della Francofonia a Kinshasa, la missione della MONUSCO, rendendola capace di imporre la pace, proteggere la popolazione civile e salvaguardare l integrità materia prima sia per la produzione di olio che per la produzione di mangimi, ha toccato i livelli più alti di sempre! Da qualche tempo, proprio questi picchi di prezzo, anche se solo relativamente nuovi per il settore, hanno richiamato a tutti l attenzione sulla produzione di cibo, e di cibo disponibile per tutti. Ecco allora che anche il ruolo sociale degli agricoltori sta giustamente recuperando un riconoscimento adeguato. Per queste ragioni, proprio mentre l economia nel suo insieme attraversa una fase particolarmente Direttrice responsabile: Maria Cecilia Scaffardi Vice direttore: don Luciano Genovesi In redazione: Alessandro Ronchini. Pagina Fedi: Laura Caffagnini. Fotografie: Erick Ceresini, Alessandro Ronchini,. territoriale del paese, mettendola nelle condizioni di poter svolgere effettivamente questo compito. Le chiediamo pertanto di potere sostenere, in sede europea, un radicale cambiamento di atteggiamento nei confronti del regime ruandese, mediante una netta condanna e l imposizione di un embargo su: - l importazione di armi e la cooperazione militare; - l esportazione dei minerali saccheggiati in Congo ed etichettati in Ruanda; - Gli aiuti bilaterali, essendo il Ruanda dipendente per il 52% dagli aiuti stranieri. Consapevoli del fatto che dietro la guerra nella RD- Congo si nascondono le grandi potenze che si servono degli stati limitrofi, le chiediamo di potere usare la sua autorità per esercitare un reale controllo sulle relazioni economiche dei paesi europei con la RDCongo e i paesi limitrofi. Collectif des Femmes Congolaises pour la Paix et la Justice, Groupe Epiphanie, Rete Pace per il Congo, Dynamique de la Diaspora Congolaise en Emilia-Romagna Bruxelles e Parma 29 ottobre 2012 Hanno contribuito a questo numero: Agenzia Sir, Nando Bonati, Liliana Castagneti, Erick Ceresini, Aluisi Tosolini, Matteo Truffelli, Marco Uriati, Francesca Zanni. critica, l agricoltura sembra in grado di offrire un duplice segnale positivo: da un lato tiene, anzi aumenta leggermente il dato occupazionale; dall altro si segnala una rinnovata e aumentata attenzione dei giovani alle opportunità anche in questo settore. Vi sono segnali, infatti, che indicano un rinnovato interesse dei giovani per l agricoltura, anche grazie al nuovo duplice ruolo che l agricoltura ricopre: da un lato quello della produzione di alimenti sicuri, possibilmente di alta qualità, come spesso avviene nella nostra provincia, e dall altro nella gestione, tutela e valorizzazione del territorio. Anche se le politiche sono ancor un po arretrate rispetto a quest ultimo punto, iniziano a moltiplicarsi i progetti che prevedono un giusto riconoscimento economico per gli agricoltori che svolgono servizi e attività aventi una utilità pubblica. Così se da un lato prosegue la ben nota attività produttiva, sempre più in modo altamente professionale, che conduce alla produzione del Parmigiano-Reggiano, del Prosciutto di Parma DOP e degli altri salumi di qualità, del pomodoro da industria Redazione e amministrazione: Parma - Piazza Duomo, 1 (Palazzo del Vescovado) - Tel redazione@vitanuovapr.it - amministrazione@vitanuovapr.it - Skype: vitanuova-parma Pubblicità e diffusione: William Tedeschi - Tel Cell Fax pubblicita@vitanuovapr.it. Editrice: Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti. Iscritto il al n. 75 del Registro stampa del Tribunale di Parma. Iscritto al Roc n Iscritto al Rea dal n Il giornale usufruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n trasformato dalla diverse imprese locali, e delle sempre più importanti produzioni di vino, dall altra non mancano esempi di produzioni di beni e servizi ambientali. Basti pensare al progetto attivo anche nella nostra provincia, degli agricoltori custodi, conservatori in vivo (cioè nelle aziende agricole e negli allevamenti) di risorse genetiche locali (antiche varietà di frutta, di ortaggi, ma anche antiche razze di animali domestici), ai progetti che vedono gli stessi agricoltori attori principali nella gestione del territorio collinare e montano appenninico. Queste attività, sia le prime che le seconde, da un lato richiedono un rinnovato impegno dal punto di vista delle conoscenze, scientifiche, tecniche e professionali, ma dall altro forniscono, oltre che di che vivere decorosamente, anche di un giusto riconoscimento sociale che aiuta ad un riavvicinamento dei giovani a questo settore. Non si tratta di invertire o promuovere una specie di contro-esodo verso le campagne, improbabile e probabilmente poco sensato, quanto piuttosto di garantire un adeguato ricambio generazionale, attualmente a rischio, particolarmente importante per questo settore chiave sia dell economia che per la gestione del territorio. E in questo ricambio, è certamente molto importante che alla capacità di lavoro corrisponda, specie nelle nuove generazioni, una adeguata e moderna preparazione scientifica e tecnica, oggi sempre più indispensabile. Ma essere agricoltori oggi, offre ancora la possibilità di partecipare in modo del tutto peculiare e affascinante, al compito di contribuire a prolungare l azione creatrice di Dio, che l uomo sempre vive nel suo lavoro. Abbonamento annuo (45 numeri): Ordinario 50 - Sostenitore 75 C.C.P. n intestato a «Vita Nuova» Parma. Spedizione in abbonamento postale 45%, art. 2, comma 20/b, L. 662/96. Filiale di Parma. Stampa: Società Editrice Cremonese - Via delle Industrie 2 - Cremona Tel ASSOCIATO Federazione Italiana Settimanali Cattolici Prof. Gabriele Canali, ASSOCIATO Unione Stampa Periodica Italiana Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 7 novembre, alle 19. Tiratura: 1790 copie.

3 XXXII DOMENICA Tempo ordinario - B Marco 12,38-44 In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». 1 libro dei Re 17,10-16 In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po d acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po d olio nell orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d Israele: La farina della giara non si esaurirà e l orcio dell olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l orcio dell olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia. Salmo 145 Loda il Signore, anima mia. Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Egli sostiene l orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Lettera agli Ebrei 9,24-28 Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l aspettano per la loro salvezza. Contempliamo la Sposa e lo Sposo La vedova è una donna senza sposo, senza sicurezza, senza peso sociale: diventa così immagine della Chiesa senza sposo (perché è assente, le è stato tolto, ritornerà ), e quindi non ha una sua sicurezza da esibire, non ha un suo peso politico da presentare per farsi accettare. 2. Le case delle vedove : in Marco la casa è figura della Chiesa: chi sono quelli che entrano nella Chiesa e la divorano, la comperano con il denaro? La Chiesa non ha marito che la protegga, è esposta, è di nessuno Siamo noi questi profanatori della Chiesa: noi, uomini di Chiesa, discepoli di Gesùsposo, siamo i profanatori della Chiesa. 3. La vedova-chiesa è invitata a cercare in Cristo-Sposo il suo vero punto di riferimento, il suo primo : ha dato tutto per il Tempio: e lo sappiamo il tempio vero è Cristo risorto! Il brano, allora, da semplice episodio, da semplice racconto esemplare diventa profezia della Chiesa. Vive in attesa del ritorno dello Sposo (il tempio sarà distrutto); tutta la sua vita è orientata a Lui, morto e risorto, presente; di una presenza misteriosa, cioè nel mistero, ma capace di porre il vero giudizio sulla storia, su ciò che conta e su ciò che non conta. L attesa-incontro della Vedova con lo Sposo è totatilzzante; non si basa sui calcoli, sul fin che mi va...(!!!): è Guardandoallavedova LodailSignore,animamia Prepariamoci ad una parola dura, così come sono dure le parole tra gli innamorati quando avvertono che il loro amore sta venendo meno e fanno un ultimo, a volte disperato, tentativo di far rifiorire il primitivo amore. Il brano è un contrappunto: bisogna guardarsi dagli scribi (maestri che tanto amiamo) e guardare alla vedova (vera maestra che preferiamo ignorare). Senza che lei lo sappia, Gesù la mette in cattedra. Un ultima premessa: non stupiamoci se non riusciamo ad andare oltre al bel racconto narratoci per insegnarci che non dobbiamo essere egoisti... Solo gli innamorati possono comprendere questo episodio estremo cui potremmo dare questo titolo: La Vedova e lo Sposo.... Guardarsi dagli scribi: quelli che amano stima, riverenza, primi davanti a Dio (primi posti nelle sinagoghe), primi davanti agli uomini, fanno il contrario di quello che debbono fare (divorano le case delle vedove). Gesù avverte i suoi di guardarsi bene da ciò che di solito guardiamo con ammirazione.... Seduto... davanti al gazofilacio : è il tesoro del tempio. Aveva tredici casse per i tributi e le offerte. Un sacerdote controllava la validità della moneta e ne dichiarava ad alta voce l entità. Gesù prende il posto di questo personaggio e scaravolta i canoni di valutazione.... come la folla gettava: in questo brano si usa il verbo «gettare» sette volte. Ci sono però due modi diversi di gettare: secondo l ottica dell uomo e secondo l ottica di Dio....chiamati i discepoli...: certi discorsi non si capiscono se non si è «discepoli». Gesù non lo si capisce stando lontani. C è bisogno di una continua chiamata: questa, secondo Marco, è l ultima chiamata dei discepoli; dopo c è l insegnamento finale: la Pasqua di morte e risurrezione del Maestro....gettò tutto quanto aveva... tutta intera la sua vita: come non pensare al cieco Bartimeo? Anche lui «getta» il mantello. In conclusione, prima di lasciarci, Gesù, il Rabbi di Nazareth, lo Sposo, lascia alla sua sposa, ai suoi discepoli, un maestro veramente strano: una vedova. Ma non dimentichiamo: questo discorso è per i suoi Non va buttato in faccia a tutti, va proposto, dolcemente, proprio come uno sposo che si propone alla sua sposa Fuori di questo contesto, non ci capiamo. don Nando Bonati Parole e giorni APPARENZA A chi faceva della propria posizione e del proprio denaro un motivo di elevazione sociale Gesù contrappone la figura della vedova, di colei cioè che pur non avendo nulla dona al prossimo, e a Dio, tutto quel poco che ha con semplicità ed umiltà. KERA Significa vedova. Soltanto in due fonti della tradizione sinottica le vedove assumono importanza. Come mai in 12,40, in un momento così importante e decisivo della vita di Gesù, Marco mette in primissimo piano una vedova? Il motivo va cercato nel contesto dell episodio e letto alla luce di quanto avviene nell A.T. Gesù fa propria la lamentazione profetica per i torti inflitti alle vedove e agli orfani (Ez 22,22ss) e la rivolge contro certi scribi. Costoro apparentemente si attengono alle parole dei profeti che invitano a rispettare i diritti delle vedove, ma in realtà si fanno pagare così cara la loro attività di avvocati che le vedove ci rimettono quanto posseggono. Chiaramente Gesù si presenta come avvocato degli oppressi e sfruttati; Gesù è l avvocato della vedova, e la contrappone agli scribi avari e ai ricchi generosi nell offrire. L offerta totale presuppone una totale fiducia in Dio e nella sua assistenza, specialmente a favore delle vedove. Chi è che fa pagare un prezzo troppo alto alla Vedova-Chiesa? una relazione tra innamorati!!! 4. Contempliamo ora lo Sposo seduto nel tempio. A nessuno era permesso sedersi nel tempio, solo il sommo sacerdote; secondo alcune tradizioni, nemmeno lui! Gesù osserva, fa crisi, cioè discerne. Ciò che la Parola da sempre sta facendo nella storia ora Lui, Parola vivente, continua a fare con autorità unica. Osserva; potremmo dire: è un faro potente acceso sulla storia, sugli avvenimenti degli uomini, sul loro vivere, il loro operare; ti permette di vedere i particolari che altrimenti mai riusciresti a vedere. È una possibilità offerta a tutti per vedere meglio!!! (Perché tu sia felice ci ripeteva Deuteronomio domenica L oda il Signore, anima mia! (Salmo 145,1). L assemblea esclama la gioia di chi spera in YHWH, ed esorta se stessa a lodarlo non soltanto con la bocca, ma a partire dal profondo, nell adesione con tutto il cuore, con tutta l anima, con tutta la forza a Lui. Deboli e poveri, tutti sono chiamati, e diventano uno nella lode all Uno (cf. Dt 6,4-5). Il salmista dà voce all assemblea: proclama una dopo l altra le azioni di YHWH suo Dio, e questo riempie la sua vita di beatitudine e di speranza (5). YHWH regna (10), cioè si prende cura degli oppressi, li tratta con giustizia, dona libertà e pane (7). Egli regna, cioè si fa carico di coloro che si trovano nel bisogno e non hanno sostegno: il cieco, la vedova, l orfano, i forestieri (8-9). Egli regna, cioè giudica con verità, perché conosce nel profondo le opere del giusto e del malvagio (8c.9c). Egli regna, cioè agisce con giustizia verso se stesso, rimanendo fedele per sempre all impegno preso (6c). Per questo cercano YHWH i poveri della terra: nel suo Nome, non nei potenti (3), confida il popolo umile e misero. Il tempo si compie e il regno dei cieli è vicino in Gesù, che si è fatto povero perché noi diventassimo beati per mezzo della sua povertà (canto al Vangelo). È lui che guarisce, dà il pane agli affamati, apre gli occhi ai ciechi, sostiene l orfano e la vedova. La promessa si compie e il regno di verità si manifesta nel Giusto che ha consegnato tutto di sé (cf. Mc 12,44) sulla croce, per ricevere di nuovo tutto dalle mani del Padre. Il suo regno di amore è presente già ora quando donne e uomini, giustificati, santificati e redenti in Lui, donano la vita, poveri e miti, misericordiosi e pacifici, figli e figlie obbedienti di YHWH! Liliana Castagneti scorsa). Poi distingue: la Parola, infatti, è come una spada a doppio taglio: ti fa vedere cosa sta da una parte e cosa sta dall altra. Infine sceglie: tu, che hai avuto il dono di quella luce così potente, così illuminante, hai capito qual è la strada per essere felice, la strada per agire nel tempo come Dio da sempre agisce. Gesù, il quale continua ad agire come e in nome di Dio, sceglie la vedova. A iniziare dalla comunità di Marco che ha dato forma a questo brano, la Chiesa- Vedova sa che per essere la Sposa dello Sposo deve fare così! E un vero dono poter dire: anch io sto facendo crisi sulla mia vita illuminato da questo fascio luminoso! N. B. Parola 3

4 7 GIORNI in10 RIGHE È SUCCESSO A PARMA E PROVINCIA DALL 1 AL 6 NOVEMBRE 63 ANNI Strada Argini, dominicana muore investita. Quel giorno doveva essere a New York. Ma c era l uragano Sandy. TANZI Negati i domiciliari all ex patron Parmalat. L on. Papa lo ha visitato: «non sta in piedi, non è più in grado di parlare». DI NOTTE A Baganzola rubate 2 auto mentre i proprietari erano a letto. Ad Alberi ripulito il piano terra di una villetta. VINCITE In viale Piacenza centrato al Totocalcio un 13 da mezzo milione. A Langhirano una grattino di pari valore. INCENDIO Paura a Cozzano per fiamme e fumo in casa di tre anziane causate da alcune candele accese su un altarino. 4 NOVEMBRE Celebrata tra inni e tricolori la Festa delle forze armate. L omaggio del Prefetto e del sindaco Pizzarotti. NOVEMBER PORK Successo di visitatori a Sissa per il primo week-end dedicato al maiale e alla sua lavorazione. PIENA Il Taro rompe gli argini in località Laghi del Lupo. Allagato un circolo e danni ingenti ai bacini di pesca sportiva. FURTO/1 A Corcagnano ripulito un magazzino pieno di salumi e formaggio. Bottino da oltre 10mila euro. FURTO/2 Rubata a palazzo Giordani una piccola tela esposta per la mostra Il sole e la neve di Enrico Robusti. FIUMI IN PIENA Momenti di paura, lunedì 5, per l arrivo a valle delle ondate di piena dei fiumi parmensi, dopo le piogge del fine settimana. Se per il Taro non ci sono stati grandi problemi e per la Parma le casse di espansione hanno tenuto, il pericolo maggiore è venuto dall Enza, che ha costretto, in mattinata, anche alla chiusura per precauzione, del ponte di Sorbolo. MERCATO DEL LAVORO Presentato il Rapporto dell Oml. Tra i settori più colpiti il manifatturiero (- 17,1%) e le costruzioni (-18,8%). Resistono alberghi e ristoranti; crollo verticale dell export mappe 4 La crisi è arrivata anche a Parma Negativi i dati sull occupazione in provincia. In 6 mesi bruciati 821 posti Iprimi sei mesi di quest anno sono stati per il lavoro e l economia del Parmense sei mesi di grande sofferenza. La seconda ondata di recessione si sta portando via il vantaggio che questo territorio aveva accumulato negli anni divenendo nel 2007 la provincia più occupata e ancora, solo l anno scorso, quella con un indice fra i più bassi di disoccupazione giovanile. «Purtroppo nel primo semestre del 2012 spiega Pier Giacomo Ghirardini, responsabile dell Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia di Parma noi dobbiamo rilevare che la recessione è arrivata anche a Parma ed è arrivata anche sul mercato del lavoro. Sono 2 trimestri che la domanda diminuisce nel suo complesso, e ben 12 mesi che diminuisce all interno delle attività industriali». Questi, con estrema brutalità, i dati sull andamento del mercato del lavoro dipendente nel secondo trimestre 2012, presentati nei giorni scorsi dall Oml e che raccontano degli effetti negativi sull economia del territorio provocati dalla seconda ondata della recessione. «La recessione ha colpito du- ro anche da noi ha commentato l assessore alla Formazione professionale e Politiche del lavoro Manuela Amoretti. Vediamo che se restano settori importanti, come l agroalimentare e il chimico farmaceutico, che tengono anche in un momento così difficile, purtroppo altri settori registrano gravi problemi anche occupazionali». I dati Una delle frenate più gravi, e Posto fisso vs precariato IMPIEGHI PERSI E CREATI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO Fonte: Rapporto sul mercato del Lavoro nel primo semestre 2012 IL TECNICO E IL POLITICO Un momento della presentazione: a sinistra Pier Giacomo Ghirardini, a destra l assessora Manuela Amoretti. più preoccupanti, è arrivata dall export, che fino all anno scorso ha fatto da trainante dell economia locale ma nel secondo trimestre 2012 ha subito una brusca battuta d arresto ( 4,7%). Cala significativamente la domanda di lavoro dipendente ( 4,1% a livello tendenziale) con un aggravamento sul manifatturiero ( 17,1%). Si verifica inoltre la distruzione netta di impieghi, specialmente nell industria, che nel semestre ha bruciato complessivamente 821 posti di lavoro dipendente. All interno delle attività manifatturiere (che da sole hanno perso più di 500 posti), la crisi peggiore la sta vivendo la meccanica generale ( 222 posti) e in questo comparto un bruttissimo, e assai preoccupante, segnale sta venendo dalle piccole e piccolissime imprese, soprattutto quelle artigianali e mature, che fanno fatica ad innovarsi e che ora sempre più spesso e sempre più velocemente abbandonano il campo. Resistono nella tenuta dei livelli occupazionali le industrie alimentari e l industria chimica e farmaceutica che nel nostro territorio annovera realtà di eccellenza. Anche nella meccanica strumentale, ambito chiave per l agroalimentare, ancora non si contano posti di lavoro distrutti. Il dato peggiore è nelle costruzioni: 508 posti, 18,8 per cento la domanda di lavoro. A essere colpiti sono soprattutto lavoratori maschi e over 39enni, una forma di disoccupazione classica che considerata insieme alla difficoltà dei giovani fa dire che senza lavoro ci sono i figli ma anche i padri. Anche il dato di +254 rapporti di lavoro in alberghi e ristoranti non è sufficiente per non vedere che anche nel commercio suona il campanello d allarme vista la forte riduzione nel semestre ( 11%) della domanda di lavoro dipendente anche se ancora non c è distruzione di posti di lavoro, ma solo per il ricorso agli ammortizzatori sociali e al lavoro intermittente. «Come si aveva ragione di temere si legge nella presentazione del rapporto, questo perdurante calo della domanda di lavoro, è purtroppo ritornato a produrre una significativa distruzione netta di rapporti di lavoro alle dipendenze: il saldo avviamenti-cessazioni, nel primo semestre 2012 considerato nel suo complesso, quantifica infatti una perdita pari a 821 unità per il totale economia, di cui 522 nelle sole attività manifatturiere. Tale perdita netta di 821 rapporti di lavoro alle dipendenze, riferita al primo semestre 2012, si è realizzata in prevalenza nel secondo trimestre 2012: 653 unità nel totale economia e 373 unità nelle attività manifatturiere. Ma il bilancio, per l industria presa nel suo complesso, è ancora più grave perché ai 522 posti di lavoro andati persi nelle attività manifatturiere vanno aggiunte 508 unità perdute nelle costruzioni e 49 nelle industrie energetiche, portando ad una perdita netta complessiva di rapporti di lavoro alle dipendenze, compensata solo in minima parte dalla crescita dei posti di lavoro nei segmenti più intensivi del terziario (ristoranti e alberghi)». Quantità e qualità A calare, poi, non è solo la quantità di lavoro, ma anche la sua qualità, con ricadute quindi anche sulla qualità della vita delle famiglie. Oltre alla disoccupazione, ad aumentare è infatti anche la precarietà e in particolare il lavoro intermittente o a chiamata. A fronte della perdita di 821 rapporti di lavoro dipendente si registra una crescita di +226 unità per i rapporti a tempo parziale e di +781 per quelli intermittenti (a tempo pieno e parziale) con una conseguente distruzione netta di 1827 rapporti di lavoro a tempo pieno. Torna a crescere la cassa integrazione straordinaria (+219,4%) mentre restano stazionarie Cig ordinaria e in deroga. Complessivamente nel secondo trimestre 2012 ci si attesta sui livelli raggiunti localmente nella precedente crisi, ma con un ricorso alla gestione straordinaria di gran lunga superiore (il 57,1% delle ore rispetto al 20,4% del quarto trimestre 2009). Infine anche i dati dei Centri per l Impiego confermano la pressione della domanda di lavoro espressa dalla popolazione. Nel primo semestre 2012 i servizi per il lavoro della Provincia hanno stipulato patti di servizio con altrettanti cittadini alla ricerca di lavoro, numeri che descrivono il solco profondo che la recessione sta tracciando anche nella provincia di Parma. Posti persi e creati per categoria SALDO TRA AVVIAMENTI E CESSAZIONI NEI PRIMI 6 MESI DEL 2012 NEI SINGOLI SETTORI Fonte: Rapporto congiunturale OML sul Mercato del Lavoro nel primo semestre 2012

5 LA CLASSIFICA STILATA DAL SOLE 24 ORE Ecco i numeri della nuova PiPa Le province di Parma e Piacenza vanno verso l accorpamento. Quali effetti a livello economico? Dal Sole 24 Ore, che ha pubblicato la classifica delle 51 nuove province (autonome escluse) sulla base dei dati Istat 2011, emerge che tra i 732mila abitanti di PiPa potrebbe aumentare la disoccupazione. E non di poco: Parma era al 3,7% (la pià virtuosa in Italia); con PiPa si passerebbe al 4,2%. Il reddito annuo pro capite dovrebbe assestarsi su buoni livelli (quasi 30mila euro, 11 posto). 14esimi per l ammontare dei risparmi in banca (1257 euro/abitante). Quanto al tasso di criminalità, calcolato sul numero di denunce e arresti ogni 100mila abitanti, siamo 32esimi (in cima Reggio Calabria, la meno virtuosa). Il tempo libero, misurato in base al numero di spettacoli, ci vede decimi (8300 per 100mila abitanti prima è Roma). Numeri che varranno poco se passa il referendum per l entrata di Piacenza a far parte della Lombardia. L ex sindaco Roberto Reggi (Pd) è per abolire tutte le province. Mauro Libè, deputato Udc di Parma, ci sta lavorando. (e.c.) E A PARMA, SEQUESTRATA LA BERKELEY SRL Rogo a Sissa, l ombra delle mafie Non è una novità che i tentacoli della malavita organizzata prediligano infiltrarsi nel settore dell edilizia; neanche che mafia e camorra facciano affari in regione e a Parma. Quanto accaduto a Torricella di Sissa nella notte tra lunedì e martedì ha tutto l aspetto di un gesto intimidatorio: in una zona golenale sono andati a fuoco un escavatore, un autocarro e un camioncino di una ditta di movimento terra. Divelta la sbarra che chiude l ingresso alla proprietà. Nessuno ha visto svilupparsi l incendio. Danni per 200mila euro. I criminali hanno tentato, senza esito, di dare fuoco anche al container-ufficio. I titolari dell azienda dicono di non avere mai ricevuto prima minacce. I carabinieri di Sissa e Fidenza indagano. Non si esclude un collegamento con il rogo di tre auto a Cogolonchio, pochi giorni prima. A Parma la Dia di Napoli ha disposto il sequestro preventivo della società immobiliare Berkeley, dietro cui si celava Pasquale Pirolo (irreperibile), un braccio destro di Michele Zagaria, il superboss del clan dei casalesi arrestato a dicembre. (e.c.) VERDI A RISCHIO. IN CASSA 6,5 MILIONI Aeroporto, stanno finendo i soldi Nere nubi si stanno addensando sopra l aeroporto di Parma. E per una volta il meteo non c entra proprio nulla. La tempesta in arrivo è infatti di natura economica, come ha detto, lanciando l allarme, il presidente della Sogeap (la società che gestisce il Verdi) Guido Dalla Rosa Prati, interveneno alle commissioni Patrimonio e Lavori pubblici del comune di Parma. In poche parole Sogeap sta finendo i soldi e il socio privato che detiene il 70 per cento delle azioni, la banca austriaca Meinl Bank, ha annunciato che non è intenzionata a investire ulterioriormente. E i contributi dei vari enti pubblici del territorio, soci per il restante 30, sono fermi, anche a causa della crisi, dal «In cassa restano solo 6,5 milioni ha detto Dalla Rosa Prati e se non ci sarà un intervento da parte del territorio, finiti questi saremo costretti a portare i libri in Tribunale». Una ulteriore tegola sul già fragile capo del Verdi, minacciato anche dal piano di razionalizzazione degli aeroporti proposto dal Governo e che ne imporrebbe il declassamento. PercombattereilPm10ilComunefermaanchegliEuro3edEuro4.Alviaunsondaggio Aria malata, continuano i blocchi del traffico Potenziatiglistopdigiovedìedomenica.Riscaldamentoa19gradi Riprendono, dopo la pausa di Ognissanti, i blocchi del traffico del giovedì, decisi dal Comune. Dall 8 novembre sono infatti attive le nuove ordinanze previste per l accordo sulla qualità dell aria, dopo che nel corso dell ultimo anno a Parma sono stati superati di ben 82 volte i limiti di legge per il Pm10, prodotto dagli scarichi delle automobili, dagli impianti di riscaldamento e dalle fabbriche, tanto che la nostra città è agli ultimi posti in Regione come qualità dell aria. La lotta all inquinamento si concentra su due elementi: il traffico e il riscaldamento. Non toccate invece le emis- sioni industriali. Per quanto riguarda il traffico urbano, l assessore all Ambiente Gabriele Folli ha inteso redigere un nuovo regolamento relativo al controllo e all utilizzo dei mezzi privati in centro storico. In pratica vengono confermati gli ormai noti blocchi del giovedì (peraltro inziati lo scorso 4 ottobre) nella medesima fascia oraria, dalle 8,30 alle 18,30, ma estendendo il divieto anche ai veicoli Euro3 ed Euro4, che prima erano esclusi. Praticamente, a parte le eccezioni previste dall ordinanza (mezzi di emergenza, car sharing, car pooling, ecc) i giovedì potranno circolare nell area all interno della vecchia circonvalazione soltanto i moderni Euro5. Le limitazioni saranno in vigore fino a giovedì 29 novembre per poi riprendere, dopo la pausa shopping-natalizia di dicembre, il 7 gennaio e fino al 31 marzo. Confermati anche i previsti blocchi del traffico (con le stesse eccezioni dei giovedì) dentro all anello delle tangenziali per le prime domeniche del mese, sempre con l eccezione di dicembre. Pertanto il blocco sarà per il 13 gennaio, il 3 febbraio e il 3 marzo. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini, il Comune ha anche predisposto alcune agevolazioni per l accesso ai mezzi pubblici, bike sharing ecc. In particolari sono previsti biglietti Tep a 2 euro e validi per le intere giornate di blocco e biglietti speciali a 20 euro e validi per tutte le giornate di blocco, giovedì e domeniche. Queste misure rientrano nelle misure previste dall accordo regionale per la gestione della qualità dell aria , a cui il Comune aderisce, e che prevede, nel breve periodo, l erogazione di fondi regionali che verranno assegnati ai comuni più virtuosi nella lotta all inquinamento. Aderendo a questo accordo, in buona sostanza, il Comune avrà la reale possibilità di accedere ai finanziamenti spendibili per la promozione della mobilità sostenibile, per l implementazione delle navette in centro storico, per una riqualificazione urbana tesa a contrastare il consumo del suolo, più altre opportunità sancite dall accordo regionale. Tra le novità previste dall ordinanza dell assessore c è anche un intervento sul riscaldamento di edifici pubblici e privati nei quali la temperatura fatte salve le cliniche, gli ospedali, gli asili, le case di cura - non potrà essere superiore ai 19 gradi (anzi, come dice testualmente l ordinanza 19 gradi + 2 ) e dove l impianto di riscaldamento potrà restare acceso al massimo per complessive 12 ore al giorno, e non più 14. Inoltre è prevista la chiusura obbligatoria della porta d ingresso dei locali con l accesso al pubblico. Parallelamente è stato lanciato il progetto Tanto per l aria che tira che prevede, fino al 25 novembre, un sondaggio, o meglio una consultazione pubblica fra tutti i cittadini per avere la loro opionione sulle misure adottate e poter scegliere, tra le altre cose a quante domeniche aggiuntive al mese applicare la limitazione. La consultazione, con domande a risposta multipla (e non mancano perplessità sulla scelta dei quesiti e sulle opzioni di risposta), è attiva sul sito internet del Comune ( oppure presso il contact center al numero A. R. mappe 5 AlvialagaratraPiacenza,ParmaeReggiosuchiriusciràariciclarepiùcartaecartone Con le cartoniadi i parmigiani dovranno rompere le scatole. Per l ambiente e per vincere 30mila euro Quattro settimane di gara per stabilire quale tra le città di Parma, Piacenza e Reggio Emilia è la migliore. Non si tratta però di campanilismo né centrano i confini delle nuove province ma bensì delle Cartoniadi, il campio- Q DIECI SEMPLICI REGOLE nato della raccolta differenziata di carta e cartone. Durante il mese di novembre i tre Comuni, per un totale di oltre cittadini, si contenderanno il titolo di campione del riciclo e i 30 mila euro messi a disposizione da Comieco, Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. L obiettivo è chiaro: migliorare le quantità e la qualità della raccolta differenziata di carta e cartone. L iniziativa - che dal 2004 ha già coinvolto milioni di italiani - ha lo scopo di valorizzare l impegno e ueste le regole del buon riciclo affinché tutti possano contribuire a far vincere il proprio quartiere : 1 Selezionare correttamente carta e cartone togliendo nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici (ad es. il sacchetto in cellophane che avvolge le riviste); 2 Appiattire le scatole e comprimere gli scatoloni per ridurre gli imballi; 3 Non abbandonare fuori dai contenitori carta e cartone; 4 Nei contenitori non buttare la carta dentro a sacchetti di plastica; 5 Non mettere nella raccolta differenziata gli imballaggi con residui di cibo o terra perché generano cattivi odori, problemi igienico sanitari e contaminano la carta riciclabile; 6 Non conferire nella differenziata i fazzoletti di carta usati: sono quasi tutti anti-spappolo e quindi difficili da riciclare; 7 Non buttare gli scontrini con la carta: i più comuni sono fatti con carte termiche i cui componenti reagiscono al calore generando problemi nelle fasi del riciclo; 8 La carta oleata (es. carta per affettati, formaggi e focacce) non è riciclabile; 9 Non gettare nella raccolta differenziata la carta sporca di sostanze velenose (es. vernici, solventi etc.) perché contamina la carta riciclata; 10 Seguire sempre le istruzioni del Comune per fare correttamente la differenziata. la sensibilità delle famiglie verso la raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone, ed è organizzata da Comieco, dai tre Comuni in gara (Parma, Piacenza e Reggio Emilia) e dal gestore del servizio di raccolta, Iren Emilia. Il premio di 30 mila euro messo in palio dal Consorzio se lo aggiudicherà il Comune che riuscirà a far registrare il maggiore incremento durante il periodo di gara (novembre 2012) rispetto alla media rilevata nel periodo tra gennaio e settembre Altro elemento di valutazione importantissimo sarà la qualità della raccolta. Come utilizzare il montepremi in caso di vincita, i Comuni lo hanno già stabilito: a Parma verrà investito nella progettazione e realizzazione di percorsi didattici laboratoriali di carattere ambientale per bambini e ragazzi dagli 0 ai 14 anni, da realizzare in spazi qualificati e attrezzati. «Le Cartoniadi consentiranno a tutti i cittadini di Parma, Piacenza e Reggio Emilia di contribuire con un gesto concreto ad aumentare e migliorare quantità e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone afferma Piero Attoma, Vice Presidente Comieco. Con le Cartoniadi puntiamo infatti a far crescere questi risultati, forti anche del successo registrato nelle edizioni precedenti svolte in altri Comuni italiani. Considerando i primi nove mesi dell anno, ogni cittadino di Parma ha mediamente avviato a riciclo 70 chili di carta e cartone, un risultato importante che può e deve essere ancora migliorato. Queste Cartoniadi sono l occasione giusta». Mettersi in gioco vuol dire spesso migliorare. Questo il pensiero dell assessore all ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli: «Credo che la competizione su un argomento come la raccolta differenziata, con particolare riferimento al cartone, sia utile per tutti: per imparare, sensibilizzare la cittadinanza ed accrescere le nostre competenze in merito a questo argomento, che rappresenta una sfida globale per il nostro futuro. Un invito, quindi, a partecipare con passione ad un iniziativa pienamente condivisa dall Amministrazione. C è bisogno dell apporto di tutti per vincere!».

6 Per te che... proprio sul piu bello finiva il rullino quando serviva non trovavi mai una cabina VITA NUOVA era solo di carta... oggi c e una novita,,, 6 niente attese, nientre ritardi e sempre con te VITA NUOVA e online: il settimanale della tua diocesi direttamente sul tuo computer. E lo leggi e rileggi dove vuoi, come vuoi, quando vuoi. OFFERTA LANCIO 25 EURO * Ogni venerdi mattina, puntuale, troverai il giornale sul sito di Vita Nuova E SE INVECE PREFERISCI RICEVERLO PER POSTA HAI SEI DIVERSE POSSIBILITÀ Ordinario 45 numeri al costo invariato di 50 euro; con un risparmio di oltre il 30%. Con abbonamento online: 55 euro. Sostenitore 75 euro; con tutta la nostra gratitudine e un simpatico omaggio. Gratuito Per chi è in forte difficoltà economica; contattare la direzione. Giovane Estero Parrocchia Abbonamento ridotto a 30 euro per tutti gli abbonati nati dopo il Invio in Europa: 155 euro; invio in Africa, Asia e Americhe: 200 euro. Ogni 10 abbonamenti sottoscritti in unica soluzione (pacco unico o con più intestatari) uno è in regalo. LEGGERE VITA NUOVA OGNI SETTIMANA NON È MAI STATO COSÌ FACILE IN ABBONAMENTO: OGNI VENERDÌ COMODAMENTE A CASA TUA Come sempre hai diverse opportunità: Conto corrente presso Banca Monte Parma - Sede, intestato a Opera Diocesana S. Bernardo U. Gestione Vita Nuova IBAN: IT18P Conto corrente postale n intestato a: Vita Nuova settimanale cattolico. IBAN: IT67I Libreria Fiaccadori - Strada al Duomo, 8 - Parma * offerta valida per chi si abbona entro il 31 dicembre 2012 e come sempre presso di noi, a Piano Terra del palazzo del Vescovado, in piazza Duomo 1. Da lunedì a mercoledì, dalle 9 alle 13. Giovedì e venerdì dalle 10 alle 12. INOLTRE POTRAI TROVARE VITA NUOVA ANCHE NELLE PARROCCHIE E PRESSO LA LIBRERIA FIACCADORI

7 ALESSANDRO ARRIGHETTI Docente universitario, direttore del Centro internazionale di cooperazione, ci svela la possibilità di un economia non fondata sulla competizione Il cibo e il suo valore simbolico Sprecoedintorni:iparadossitraNordeSuddelmondo Incontriamo Alessandro Arrighetti al Festival Kuminda (svoltosi a Parma lo scorso ottobre), al tavolo dei relatori, sia nel momento iniziale che finale del seminario di studi e conduttore di un workshop. La nostra chiacchierata non può non partire da questo evento, ma soprattutto dalle tematiche affrontate. Gli chiediamo un suo parere, quasi una sorta di bilancio. «Il fatto che oggi si discuta a Parma sullo spreco alimentare è collegabile al fatto che il problema della corretta alimentazione e dell insufficienza del cibo sta diventando importante anche per città ricche come Parma. D altra parte, il tema dello spreco, che è la parte finale della filiera, è tipico dei paesi ricchi. Si discute dello spreco perchè abbiamo dei margini per metterci in un atteggiamento che non sia di solo utilizzo del cibo». Come considerare allora il cibo? Il cibo non è solo fonte di energia, perchè è simbolo della comunità, dello stare insieme. Tanti sono i riferimenti, anche del passato, in cui il cibo è al centro della vita della comunità. Il cibo assume quindi valore di simbolo: il cibo distrutto, sprecato, buttato, per tanto, è un disvalore, che deve essere superato. Veniamo allora alla questione dibattuta e cioè allo spreco alimentare. Abbiamo dei dati? Ci sono alcuni fatti che possiamo anche definire paradossi In Europa gli sprechi ali- COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Ilsuoimpegnocomedirettore Il Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale dell Università di Parma, costituitosi il 10 marzo 2005, è finalizzato a valorizzare e coordinare le risorse tecniche e scientifiche presenti nell Ateneo di Parma e disponibili ad operare per la promozione dello sviluppo umano, sociale ed economico dei Paesi ad elevata povertà. Tra le principali finalità operative del Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale, come si legge nello statuto, vi sono: la promozione dello sviluppo umano, sociale ed economico dei paesi in via di sviluppo e il rispetto dei diritti umani; la promozione delle relazioni tra l Ateneo e i soggetti istituzionali, economici e del- la società civile che condividono le stesse finalità e che vogliono impegnarsi nella realizzazione di iniziative concrete e nell attivazione di progetti comuni. La specificità del Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale è essere una articolazione dell Università di Parma, e quindi coinvolge pienamente le persone che vi operano, i dipartimenti che la costituiscono e come tale ha, come obiettivi, oltre alla promozione e realizzazione di interventi operativi, l elaborazione e l attuazione di progetti di ricerca interdisciplinari e di iniziative sperimentali finalizzate a migliorare le conoscenze sulle condizioni che favoriscono lo sviluppo umano e sociale nei contesti ad elevata povertà. mentari riguardano un terzo del cibo prodotto per alimentazione umana, mentre gli sprechi alimentari complessivi annuali ammontano a 432 chili per famiglia. Mettiamo a confronto con altri Paesi: negli stati Uniti gli sprechi alimentari, a livello di consumo familiare, sono pari a circa il 10 per cento della spesa per prodotti alimentari. In una famiglia tedesca gli sprechi alimentari ammontano a 935 euro all anno. Come interpretare questi dati? Solo da qualche anno questo tema è oggetto di discussione e pertanto recente è l acquisizione di dati. Dobbiamo ricordare che prima dello spreco familiare, c è l organizzazione di tutta la filiera. La misurazione di quello che accade non è facile; è difficile la misurazione dell impatto......ma possiamo intuire le conseguenze... Se mandiamo in discarica molta componente vegetale o animale, produciamo effetti negativi a livello ambientale, con l aumento del gas serra. Le legislazioni di alcuni Paesi costringono a non consegnare questo tipo di rifiuti proprio per evitare questi effetti. Altra conseguenza riguarda l uso alternativo: se sprechiamo cibo, le materie prime (che provengono da paesi poveri) potevano essere destinate ad altri usi. Lo spreco di 1/3 del cibo (secondo il rapporto della Fao) rappresenta un problema sia come distrazione di risorse che come prezzo: non viene consentito a tutti l accesso a quel prodotto. Si parlava di spreco a diversi livelli: proviamo a descriverli C è una parte che fa riferimento alla filiera e alle inefficienze di gestione dei vari processi: coltivazione,raccolta, conservazione, lavorazione, trasformazione, confezionamento, trasporto, distribuzione, consumo, sia a livello di ristorazione che familiare. Si parla di food waste, cioè di prodotti commestibili che, invece di essere destinati al consumo umano, vengono sprecati, persi, degradati o consumati da parassiti in ogni fase della filiera agroalimentare. Un dato un po fallimentare: ma è possibile cambiare e da che cosa partire? E vero ci sono criticità, ma la cosa interessante emersa dai vari esperti è che si può agire per migliorarci. C è una riflessione importante da maturare in clima ottimista Non c è una sola entità responsabile di questo, ma tutti siamo responsabili e tutti possiamo fare qualcosa. Perchè se è vero che in tutti i passaggi della filiera alimentare ci sono degli sprechi, è altrettanto vero che gran parte degli sprechi sono prodotti da noi. E noi possiamo fare molto: Economista a 360 gradi Professore ordinario in Economia dei Settori Produttivi presso la Facoltà di Economia dell Università di Parma e titolare dei corsi di Economia industriale e di Economia dell azione collettiva Presidente del corso di laurea in Economia delle Sviluppo e della cooperazione internazionale (Classe 28) Direttore del Centro di Cooperazione Internazionale dell Università degli Studi di Parma Membro del comitato di redazione delle riviste Economia e Politica Industriale (F. Angeli editore, Milano) e Sviluppo Locale (Rosenberg e Sellier, Torino) Referee per le seguenti riviste: Small Business Economics; Cambridge Journal of Economics; Rivista di Politica Economica; L industria; Economia e Politica Industriale. Consulente della Società degli Studi di Settore (Roma) per l analisi dei settori manifatturieri italiani Membro Sie (Società Italiana degli Economisti) e Siepi (Società Italiana di Economia e Politica Industriale). Il paradosso nord-sud COLTIVAZIONI E CONSUMI Nel grafico sono rappresentate le curve tra efficienza e inefficienza nelle coltivazioni e nei consumi e la differenza tra nord e sud del mondo. possiamo incidere sui comportamenti. Non è corretto pensare che tanto un po di spreco c è sempre. Occorre aumentare la consapevolezza. Un altro elemento interessante è la gestione della filiera, che implica un sistema di relazioni da programmare e la necessità quindi di entrare in una logica di cooperazione tra imprese. Dove il connettere relazioni pone in una logica non più conflittuale, ma di scambio. Quindi può diventare l occasione anche per ripensare l economia stessa... Da tempo si è osservato che ci sono dimensioni di collaborazione in espansione tra imprese, con sviluppo di pratiche cooperative e condivisione di obiettivi comuni. Questo genera enormi benefici, soprattutto un incremento straordinario di qualità. Il lavorare insieme, il migliorare le componenti di relazioni è molto importante in una società che deve sempre più puntare su risorse immateriali (ricerca, sapere, conoscenza) e forse meno su risorse immateriali. Il tema dello spreco focalizza l attenzione sul valore dell interdipendenza E proprio uno dei campi su cui la nostra Università sta lavorando. Se miglioriamo la confezione, creiamo un effetto a catena, che interessa anche i fornitori. E un interconnessione che si sposta in varie direzioni. Il mettere insieme questi aspetti, il amplificare le relazioni, non è tipico dell economia: questo permette allora di allentare una gerarchia che, nella visione standard, viene vista come fondante. E i giovani: sono sensibili? Direi di sì: anche la partecipazione a questi Seminari lo ha dimostrato ampiamente. Dobbiamo però favorire sempre più il loro andare, vedere, fare. Qui a Parma come in altri Paesi del mondo. Vorremo continuare il discorso, ma il prof chiude. C è abbastanza materiale su cui riflettere. E non ha torto. M. C. S. persone 7

8 SÌ A UNA PROPOSTA DELL ASSEMBLEA ANCI Patto di stabilità, si potrà sforare? Alla 39 a assemblea dell Associazione dei Comuni (Anci) conclusasi a Bologna il 20 ottobre, approvata una proposta di delibera consiliare per definire gli obiettivi programmatici di bilancio riguardanti il patto di stabilità interno Ai sindaci è proposto di autorizzare l imputazione di alcune spese fuori dal vincolo del patto per l esercizio Tra queste, sarebbero escluse nel saldo finanziario le spese in termini di competenza mista, rilevanti ai fini della verifica del patto stesso. Tutto questo in attesa dell approvazione del bilancio (entro il 30 giugno) e di eventuali modifiche in senso migliorativo della disciplina. Qualche dettaglio: lo sforamento sarebbe praticabile per le spese correnti ed in conto capitale sostenute dal Comune (o dal sindaco) per gli uffici giudiziari, e per lo svolgimento di funzioni essenziali a garanzia dei diritti sociali e civili (tra queste: emergenze straordinarie, servizi ai disabili, spese per l edilizia scolastica). Il comitato Parma Bene Comune invita sindaco e giunta ad assumere la delibera, per «alleviare parte delle sofferenze generate dalla crisi». (e.c.) SOSTEGNO DA SINDACATI, GAZZETTA E PD Teleducato licenzia e cerca precari I lavoratori di Teleducato fanno sciopero (era martedì scorso); presidio davanti all entrata, notiziari solo letti. La Gazzetta di Parma mostra solidarietà. Situazione difficile: saltati quattro posti, tra tecnici e impiegati 3 di Parma, 1 di Piacenza, senza attivazione degli ammortizzatori sociali, sebbene disponibili (in deroga). I maggiori sindacati (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil) parlano di «fatto gravissimo, non giustificato da ragioni tecnico-organizzative. Non ci sarebbe alcun esubero, soprattutto dopo le numerose dimissioni degli ultimi mesi». L azienda pare aver già deciso di sostituire i lavoratori licenziati con «collaboratori esterni, precari e ricattabili, mettendo così in discussione il futuro dell azienda ed il metodo di lavoro», limitando il diritto del cittadino «ad un informazione libera e plurale». Le tre sigle hanno chiesto la revoca dei licenziamenti e l apertura di un tavolo per trovare un alternativa. Il Pd si affianca «gli effetti di una situazione complessa non devono scaricarsi sulle spalle dei lavoratori» e chiede l impegno di tutte le forze politiche. (e.c.) UN PROGETTO DI PROVINCIA E REGIONE Wi-fi gratis per (non solo) giovani 20 Comuni della provincia si sono aggiudicati circa 145mila euro per aggiornare i computer e le reti informatiche nei centri di aggregazione giovanile. Arriva la tecnologia wi-fi. I costi sono per un terzo a carico della Provincia; due terzi alla Regione, che martedì scorso ha inviato l assessora al progetto giovani, Donatella Bortolazzi, a complimentarsi con l amministrazione: «strumenti al passo coi tempi e con le esigenze degli utenti permettono loro di esprimere la creatività e di realizzarsi». Marcella Saccani assessora alle Politiche sociali vede nell iniziativa la possibilità di «raggiungere agilmente zone decentrate e creare nuove reti di opportunità». I centri di Parma, Colorno, Mezzani e Sorbolo, già dotati di wifi, aggiorneranno l hardware. Nei restanti Comuni saranno installati nuovi punti di collegamento ad Internet. Accesso libero e gratuito per i prossimi due anni. 33 in totale i Comuni cablati. «E la democrazia che si concretizza; ha proseguito Bortolazzi sono le pari opportunità che si espandono. L accesso alle tecnologie deve diventare un diritto». (e.c.) A Parma uno dei 16 incontri che con cui l Azione Cattolica si prepara alla Settimana Sociale di Torino Un analisi dei vari tipi di relazioni familiari e del loro rapporto con la società mappe 8 Famiglia che vai, cittadini che trovi Unconvegnopercapirecomeilvissuto privato dàformaalpubblico Per contribuire alla preparazione della quarantasettesima Settimana sociale dei cattolici italiani, che si svolgerà in settembre a Torino e avrà per tema Famiglia: speranza e futuro per la società italiana, l Azione Cattolica Italiana ha messo in cantiere una serie di incontri pubblici che si succederanno, da novembre 2012 a maggio dell anno prossimo, in tutte le regioni d Italia. Sedici convegni dedicati al tema della famiglia, ognuno dei quali prenderà in considerazione da uno specifico angolo prospettico il tema più generale della famiglia concepita come risorsa essenziale della nostra società, in modo da individuare nodi e prospettive tra loro complementari e toccare i diversi argomenti che saranno oggetto di riflessione durante i lavori della Settimana sociale di Torino, in continuità con la giornata mondiale della famiglia celebrata a Milano nello scorso maggio. Nelle intenzioni della Presidenza nazionale di Ac, che organizza i sedici convegni in collaborazione con le delegazioni regionali dell associazione, questi momenti pubblici vorreb- E DOPO IL CONVEGNO L AC INAUGURA LA NUOVA SEDE Al termine del convegno, sabato 17 novembre alle presso il Seminario Minore, si terrà un momento di festa per l inaugurazione della nuova sede del Centro diocesano. Sarà l occasione per cenare insieme alla Presidenza Nazionale di Ac e alle presidenze diocesane della regione. Al termine, alle 21.30, l inaugurazione ufficiale dei nuovi locali con il tradizionale brindisi. Chi desiderasse partecipare alla cena (costo 15 euro) è pregato di comunicarlo entro domenica 11 novembre a Chiara Petrolini (chpetro@libero.it). FAMIGLIA PICCOLA CITTÀ le relazioni famigliari e la formazione dei cittadini Sabato 17 novembre all Auditorium del Carmine (Parma, via Eleonora Duse 1) Ore 17: apertura dei lavori Ore 17.15: intervento di saluto di mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma e presidente Commissione episcopale per la famiglia e la vita. Relazioni: Domenico Simeone, docente di Pedagogia generale e sociale all Università cattolica del Sacro Cuore; Chiara Giaccardi, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all Università Cattolica del Sacro Cuore. Dibattito Ore 19.30: conclusioni a cura di Franco Miano, presidente nazionale Azione cattolica italiana. Il convegno, in preparazione alla Settimana Sociale che si terrà a Torino nell ottobre 2013, è organizzato dalla Presidenza nazionale dell Azione Cattolica in collaborazione con la Delegazione regionale. INFO - Matteo Truffelli: Chiara Petrolini: chpetro@libero.it bero rappresentare, innanzitutto, delle belle occasioni di dialogo con le realtà territoriali, momenti di discernimento comune, di confronto con la società civile e con le istituzioni delle diverse regioni italiane. Con il desiderio di contribuire a un adeguata e diffusa preparazione della Settimana sociale e di raccogliere, allo stesso tempo, suggestioni e idee capaci di arricchire la riflessione dell appuntamento torinese. Dopo i primi appuntamenti, che si sono svolti a Foligno e a Brindisi, il percorso di questo giro d Italia in sedici convegni farà tappa, per l Emilia Romagna, a Parma. Il prossimo 17 novembre, infatti, si terrà un incontro sul tema Famiglia piccola città. Le relazioni famigliari e la formazione dei cittadini. Il titolo del convegno, i cui lavori inizieranno alle ore 17 presso l Auditorium del Carmine di via Duse, richiama volutamente quello di un vecchio libro di Carlo Carretto, Famiglia piccola Chiesa. In quel testo, che ha accompagnato il cammino di diverse generazioni di fidanzati e sposi, Carretto spiegava che l esperienza della vita famigliare, vissuta nella sua bellezza e radicalità, senza risparmio, costituisce anche un esperienza di Chiesa: di più, costituisce un esperienza attraverso cui si concorre a fare la Chiesa. Lo stesso si può dire in riferimento alla dimensione della cittadinanza: le relazioni e le dinamiche che si intrecciano all interno delle famiglie e le modalità con cui le famiglie si relazionano al loro esterno non hanno un significato solo privato, non sono qualcosa che non ha a che fare con la dimensione pubblica, con la dimensione, cioè, della cittadinanza. In particolare, il modo con cui viene costruita e viene vissuta la complessa rete di relazioni e di processi che si generano nelle famiglie e tra le famiglie esercita sicuramente un ruolo determinante nel formare (oppure nel deformare ) il modo con cui concepiamo e viviamo il nostro essere cittadini. La famiglia è, ad esempio, luogo fondamentale in cui si sperimentano le dinamiche della solidarietà e della responsabilità, dell autorità e della gratuità, della fedeltà e del rispetto, oppure quelle dell imposizione, della violenza, dell egoismo, dell irresponsabilità. E ciò è vero non solo in riferimento alla formazione delle giovani generazioni, ma anche rispetto ai processi di maturazione delle persone adulte. Il convegno del 17 novembre vorrebbe allora offrire un occasione pubblica di confronto per gettare uno sguardo sulla realtà delle famiglie del nostro tempo e riflettere sulle opportunità e i nodi problematici con cui deve misurarsi, oggi, una prospettiva di impegno culturale, politico, e anche ecclesiale volta a favorire il prodursi di processi virtuosi all interno delle famiglie stesse, processi che possano essere capaci di formare, non deformare, cittadini responsabili. Nella consapevolezza, naturalmente, che parlare di famiglia oggi significa avere uno sguardo rivolto a una molteplicità di esperienze, ognuna delle quali mette in gioco tipi di relazioni differenti e complesse, processi e dinamiche peculiari, anche rispetto al tema della formazione dei cittadini. Il compito di aiutare di sviluppare la riflessione, che verrà introdotta da un intervento di mons. Solmi, sarà affidato a due docenti dell Università Cattolica del Sacro Cuore: il professor Domenico Simeone, che insegna Pedagogia generale e sociale, e la professoressa Chiara Giaccardi, docente di Sociologia dei processi comunicativi. A loro sarà chiesto di tracciare un analisi delle dinamiche che caratterizzano le famiglie oggi e una lettura del loro rapportarsi con la società e con le istituzioni, muovendo dalla convinzione che le buone relazioni famigliari costituiscono un indispensabile elemento fondativo per la costruzione della città. Al Presidente Nazionale di Ac, Franco Miano, saranno affidate le conclusioni dei lavori. Matteo Truffelli INFORTUNISTICA M. 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9 CINQUE PANI E UN CRICETO Ilaria Rossi, del Gruppo di progetto: «vogliamo lasciare ai giovani la possibilità di trasformare gli appuntamenti conciliari» in base da ciò che riceveranno dai coetanei Come nasce un Concilio. Dei giovani Unevento workinprogress checresceràdalleistanzedeiragazzi Work in progress. Siamo abituati ad associare questa formula a qualcosa di non finito e quindi di negativo. Gli ingegneri e gli artisti dissentirebbero. Infatti, il work in progress rappresenta, gestionalmente e artisticamente, il contrario di immobilizzazione, negativa così ci sembra ben più di qualcosa di ancora non finito o, meglio, di qualcosa in via di positiva definizione. E così si è pensato anche il Concilio dei Giovani. Forse non era questo il punto di partenza ma «siamo arrivati a dirci spiega Ilaria Rossi, giovane collaboratrice del Gruppo di Progetto del Concilio dei Giovani che prima di tutto veniva l ascolto dei giovani e quindi sarebbe stato il tempo di una scaletta vera e propria: inizialmente giravano tante ipotesi, dalle conferenze sui temi conciliari all approfondimento dei documenti del 65, fino alle proposte di nuove letture, partendo dalla tavola bianca delle sole parole del concilio, Chiesa, Liturgia, Scrittura e Mondo». Ma il cambio di rotta è stato significativo, continua Ilaria, non tanto sui contenuti ma sulle metodologie: «non volevamo più, come Gruppo di Progetto ma credo soprattutto Mons.Solmi, un Concilio per i Giovani ma un Concilio dei Giovani. Qualcosa in cui i ragazzi potessero mettere la loro essenza, le loro richieste ed i loro dubbi. Per questo abbiamo rischiato un po e, invece di presentare un programma in cui incasellare i tre anni di Concilio in una scaletta di eventi, abbiamo pensato di lasciare ai giovani la possibilità di trasformare gli appuntamenti conciliari e che, a loro volta, possano riflettere e fermentare da ciò che riceveranno dai loro coetanei riuniti nelle sessioni e quindi da ciò che uscirà dalle restituzioni nelle zone». Un lavoro di rifinitura continua che si basa, essenzialmente, su di un importante pilastro: la fiducia nei ragazzi che verranno chiamati a fare Concilio. Che sappiano essere figure nodali per la Chiesa e per chi, nelle parrocchie, aspetta il loro ritorno e la loro risonanza: perché a fare Concilio non siano solo due ma chiunque voglia aprire il proprio zaino e mettere i suoi talenti, le sue opinioni, i suoi cinque pani e due pesci, a disposizione della Chiesa di Parma e dei giovani, ovvero delle persone che i giovani sono. Perché il Concilio vuole essere anche quello: un occasione per riscoprire i giovani di Parma non solo in qualità di giovani ma come uomini e donne della quotidianità che, per nulla sordi ai problemi delle comunità e del territorio, ne sono e, ancor di più ne vogliono, essere protagonisti. «Vorremmo che il Concilio fosse un occasione di ascolto per i giovani di Parma racconta Elisabetta Di Pietro, come Ilaria, giovane collaboratrice del Gruppo di Progetto del Concilio dei Giovani, un occasione per tutti quei ragazzi che hanno sempre detto di non sentirsi ascoltati: questo è il loro momento, non è più l ora di sedersi rassegnati e magari arrabbiati ma è l appuntamento giusto per mettersi in gioco». Certo, è una sfida. «Ma - è convinta Ilaria - i giovani sapranno coglierla. Abbiamo visto all apertura del Concilio come, durante la veglia, i giovani abbiano saputo mettersi in preghiera e fare Diocesi non solo davanti alla proposta di un Concilio, progetto grande e impegnativo, ma alla sequela di Maria, sfida considerata ben più impegnativa e difficile e dove i ragazzi, invece, ci hanno stupito e convinto di quanto hanno da dare e donare. Ecco perchè, secondo me, i nostri ragazzi sono pronti: non solo sanno fare ma sanno anche essere. Possiamo fidarci e camminare con loro, non davanti, non di fianco, ma dietro! Saranno loro la nostra avanguardia nel concilio. Certo, la strada è già tracciata: abbiamo un grande esempio e modello nel Concilio di cinquant anni fa e avremo tanti aiuti da formatori e dalla Segreteria del Gruppo di Progetto... ma L INTENZIONE DI PREGHIERA Nel mese di novembre il Vescovo invita tutte le comunità ad unirsi nella preghiera per i giovani conciliari e per la Chiesa di Parma che si appresta a questo importante cammino: Preghiamo per il CONCILIO DEI GIOVANI che inizierà domenica 25 p.v. solennità di Cristo Re, per questo percorso con i giovani della nostra Diocesi, perché sia occasione di crescita nella fede e nella vita buona del Vangelo; perché possa sostenere e suscitare la pastorale giovanile in ogni Nuova Parrocchia e nella nostra Chiesa e perché i giovani possano farsi missionari degli altri giovani. LE TAPPE Il Concilio dei Giovani, pensato per una durata triennale, prenderà presto il largo. Dopo il lancio ufficiale avvenuto lo scorso 23 ottobre 2012 durante la veglia mariana in Cattedrale, la prima sessione inizierà con la chiamata dei giovani conciliari per domenica 25 novembre. Seguiranno tre mesi di produzione e restituzione nelle Nuove Parrocchie, nelle Zone pastorali e nei movimenti e associazioni di appartenenza. I giovani conciliari si ritroveranno quindi, per una nuova sessione, a febbraio, con ogni probabilità domenica 24 febbraio. Anche questa seconda chiamata sarà seguita da una sessione conciliare nelle zone e l anno si concluderà infine con un appuntamento aperto a tutti i giovani della Diocesi: un weekend di discussione, riflessione e preghiera ad Assisi nel mese di aprile. IL RUOLO DI CHI PARTECIPERÀ ALLE SESSIONI Lacarica,el entusiasmo,deidelegaticonciliari Chiamati per essere lievito. I giovani che dalla Diocesi sono chiamati ad essere fermento del Concilio e ad essere in fermento per il Concilio nelle proprie comunità. Ecco cosa significherà essere un giovane conciliare, o meglio un Delegato. Delegati infatti saranno quei giovani che, a due a due, partiranno dalle proprie parrocchie e dalle proprie realtà per incontrarsi tra coetanei e dare nuovo sale ai temi e alle domande conciliari. Giovani che riceveranno mandato della propria comunità al Concilio dei Giovani: il prossimo 18 novembre, durante le celebrazioni eucaristiche domenicali, i Delegati riceveranno dalle mani dei propri parroci l incarico a rappresentare la comunità nel Concilio dei Giovani. Un ruolo nodale, quello dei Delegati. Non saranno solo chiamati alla Chiesa di Parma per fare Concilio ma, soprattutto, avranno il compito di rilanciare i temi del Concilio nelle assemblee delle sessioni Conciliari e quindi di riportare temi, domande, riflessioni nelle proprie zone di appartenenza. Perché i giovani conciliari non saranno soltanto i partecipanti alle sessioni, ben- i giovani saranno protagonisti e, sono sicura, ne saranno del tutto all altezza». Nelle parole di Ilaria ed Elisabetta, tanta fiducia, ma Ilaria ed Elisabetta sono due giovani che stanno lavorando per i giovani. Un po di conflitto d interesse? «Forse dice Elisabetta col sorriso. All inizio era un po strano: noi, io, Ilaria e Federico, giocavamo un po un doppio ruolo: cartina tornasole per chi, dalle varie associazioni, sedeva al Gruppo di Progetto del Concilio, e un po futuri destinatari. Ma è stato bello perché ci siamo ritrovati primo esempio del vero sentimento di ascolto che anima il Vescovo e la Diocesi. Ed, un po imprevedibilmente, far parte del Gruppo di Progetto, ci ha aiutato: un po presi dall entusiasmo ma anche dall idea di un Concilio, grande progetto, ci siamo trovati un po impauriti dagli aspetti di organizzazione. Mons. Solmi invece ci ha tranquillizzati: la sua fiducia è incrollabile e l ha trasmessa anche a noi, facendoci infine capire che il Concilio non può essere solo una preoccupazione ma soprattutto un occasione e una grazia». A maggior ragione, continua Elisabetta, perché è un progetto dalla tesa veramente larga: «Io e Federico veniamo dal movimento focolarino, e riportarlo tra i nostri amici ci ha donato veramente un momento di gioia perché da tutti è stata percepita immediatamente come un occasione preziosa per dare nuove testimonianza ai giovani e come ponte tra Movimento e Diocesi». Un ponte, una rete, un Concilio. Questa l essenza del primo anno conciliare e dell intero percorso triennale: fare risonanza degli stessi giovani con i giovani, farsi mezzo di discussione, di partecipazione e di rilancio. Un concilio che diventi rete per raccogliere e per connettere, una rete che, una volta a bordo, permette di prendere il largo ai giovani. Ai giovani, pietre vive della Chiesa di Parma. Francesca Zanni sì tutti i giovani che, nelle loro parrocchie, apporranno la loro personale impronta al Concilio. L invito ad esserci, infatti, non riguarda solo i Delegati ma tutti i giovani: dalle parole di Elisabetta Di Pietro, giovane collaboratrice del Gruppo di Progetto del Concilio dei Giovani, «sarà l occasione per cambiare il nostro oggi e il nostro domani, la nostra quotidianità, partendo dal nostro entusiasmo e mettendo in gioco i nostri talenti ma anche le nostre domande, per trovare insieme le risposte. Un occasione per riscoprire la fede, la luce. Sapendo bene che non saremo soli e che, insieme, potremmo costruire una nuova storia, anche stravolgendo ciò che è e non comprendiamo ancora per interiorizzarlo meglio e farlo diventare pienamente, così come accadde nel Concilio del 1962». Una proposta che, per ora, prende il largo dalle zone pastorali e dalle associazioni e movimenti, ovvero che interesserà chi già si muove sulla strada della Chiesa, anche con i propri dubbi e le proprie domande. Ma una proposta che non si preclude di evolversi, col tempo, in un onda senza etichette che possa essere esperienza significativa per tutti i ragazzi e i giovani del territorio. Per ora, questo è solo un desiderio. Un desiderio che, con ogni probabilità sarà rimesso nelle mani dei giovani protagonisti del Concilio, i quali saranno invitati dal Vescovo, come nella veglia d apertura, a farsi portatori e testimoni della luce che li anima. (f. z.) chiesa 9

10 METE DIOCESANE Uno speciale per presentare gli Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia. Lo fa il nostro Vescovo, coinvolto non solo come pastore ma anche come Presidente della Commissione episcopale Cei famiglia e vita. Un testo che sarà ripreso, approfondito, anche per aiutarci a concretizzare quanto ci era stato indicato nella Lettera pastorale: Ho un popolo numeroso. «Aiutiamoci perchè in ogni zona pastorale si attui un vero e proprio itinerario verso il sacramento del matrimonio, per i rimanenti percorsi cerchiamo di accentuarne il carattere parrocchiale per facilitare la conoscenza e la successiva cura pastorale dei giovani sposi. La scelta di uno strumento comune con una linea condivisa può essere un valido aiuto per tutti. Un altro impegno riguarda i gruppi sposi perchè si sperimentino anche modalità nuove che possano meglio coniugare la necessaria formazione e il servizio pastorale. Una preoccupazione particolare sarà di essere disponibili a camminare con famiglie e sposi in crisi. (...) Anche per le famiglie provenienti da altri Paesi non manchi una premurosa cura pastorale (n 50). Zoom il paginone di vita nuova INCONTRO CON GLI INCARICATI DIOCESANI DI FRESCA NOMINA PastoralefamiliareriunitaadAssisi Saranno circa 550, tra sacerdoti e coppie di sposi, per lo più incaricati diocesani per la pastorale familiare di nuova nomina, i partecipanti al convegno organizzato dall Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia dal 9 all 11 novembre ad Assisi (PG), presso la Domus Pacis. «Si tratta spiega Don Paolo Gentili, Direttore dell Ufficio - di un momento intenso di formazione, di approfondimento teologico, di attenzione pastorale, ma anche di visibile esperienza di fraternità nella comunione di una Famiglia di famiglie e nella ricchezza di più vocazioni nell unico servizio dell amore. Abbiamo voluto allargare questa feconda occasione, pensata per i nuovi responsabili diocesani, anche a coloro che, magari tra un po di tempo, potrebbero come sacerdoti o giovani sposi, assumere la nuova responsabilità dell attenzione alla famiglia nella propria Chiesa locale o anche a chi, impegnato da molti anni in questo servizio, volesse rigenerarsi». Anche i figli dei partecipanti saranno accompagnati, divisi in fasce di età, in un percorso sulle stesse tematiche affrontate dai loro genitori. I lavori saranno aperti alle ore di venerdì 9 dal saluto di monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della Com- missione Episcopale per il laicato. Monsignor Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone, già docente di antropologia filosofica e Vice preside presso la Facoltà Teologica di Palermo, terrà la prima relazione su Educare alle relazioni: dalla famiglia alla Chiesa. Il mattino seguente ci sarà la possibilità di riflettere su come intensificare percorsi di sintonia nelle Chiese locali, in particolare nel rapporto fra i movimenti, le associazioni e le nuove comunità, con gli uffici diocesani di pastorale familiare. Nel pomeriggio di sabato l intervento di don Edoardo Algeri, Assistente ecclesiastico della Confederazione dei consultori di ispirazione cristiana, aiuterà a riflettere su come prendersi cura delle ferite personali e familiari attraverso relazioni di comunione, valorizzando le competenze specifiche presenti sul territorio. L ultima giornata, oltre alla presentazione di buone pratiche pastorali, verterà su come costruire e far crescere l Ufficio diocesano della pastorale familiare, attraverso le indicazioni di Don Paolo Gentili e della coppia dei suoi collaboratori nazionali, Tommaso e Giulia Cioncolini. In concomitanza con il convegno è inoltre prevista l uscita del documento della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita sull accompagnamento dei fidanzati e i percorsi di preparazione alle nozze. Dopo l indagine curata dall Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia in collaborazione con il CISF di Milano nel , è infatti sorto un gruppo di studio che ha iniziato una riflessione sull argomento. Il tema è stato poi assunto dalla Commissione Episcopale che, con un lungo e accurato lavoro, ha concluso l iter del testo. Monsignor Enrico Solmi, Vescovo di Parma e Presidente della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, presenterà il documento ai convegnisti venerdì 9 novembre. zoom PASTORALE FAMILIARE Il Vescovo presenta il documento Cei sull accompagnamento comunitario delle coppie verso la celebrazione delle nozze Uno strumento per annunciare il Vangelo del matrimonio E uscito proprio oggi, 9 novembre 2012, ma datato 22 ottobre, memoria per la diocesi di Roma del beato Giovanni Paolo II, vero pioniere della pastorale della famiglia, il testo Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia a cura della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, della Conferenza Episcopale Italiana. Ne forniamo alcune note, alle quali dovrà seguire una approfondita lettura da parte dell intera comunità cristiana. Potremmo partire dalla domanda sulla necessità di un tale documento, in considerazione della grave crisi dell istituto stesso del matrimonio e conseguentemente del fidanzamento e dell educazione all amore in un clima, come il nostro, segnato da una diffusa banalizzazione della sessualità e da numeri sempre più rilevanti di uomini e donne che convivono. Il testo crede al valore della persona, capace di venire educata all amore e alla realtà e dinamica dell amore coniugale, che necessita di un percorso progressivo di crescita, nel quale l uomo e la donna si fidano e si affidano l uno all altro per maturare, ancora oggi, la scelta di sposarsi. Il documento parte quindi da lontano, dall educazione all amore e segue la crescita dall innamoramento al fidanzamento, nella direzione della preparazione al matrimonio, per giungere alla fase precedente la celebrazioni delle nozze, senza abbandonare le nuove famiglie, ma proponendo idee e stimoli per una cura pastorale a loro dedicate. Questo continuo accompagnamento fa emergere alcune urgenze che sono state chiaramente rimarcate. In primo luogo, riprendendo un dettame di per sé chiaro, il soggetto di questo percorso pastorale, che è l intera comunità cristiana. Questa affermazione non è un semplice luogo comune, ma una verità che, se misconosciuta, reca difficoltà rilevanti. La comunità cristiana è il contesto in cui gli adolescenti possono crescere nell alleanza educativa tra la famiglia (soggetto primo e indispensabile) e gli animatori dei giovani, sia nei gruppi giovanili delle parrocchie che nelle aggregazioni giovanili e con altre agenzie educative. Nella comunità cristiana è auspicabile, inoltre, che i ragazzi possano trovare modelli buoni di famiglie ed esempi di amore oblativo, che rappresentano la base di ogni crescita nell amore. Emerge subito l esigenza di una pastorale realmente integrata che veda la sinergia della pastorale giovanile e della pastorale familiare, invitate a trovare un terreno comune per tessere un piano di lavoro innovativo ed efficace. Così, del resto, hanno lavorato, in forma sinergica, l Ufficio famiglia e il Servizio di pastorale giovanile della CEI, con l ausilio di esperti e con un lungo itinerario di preparazione che si è concretato in un inchiesta sulla preparazione al matrimonio, in due convegni nazionali e in un gruppo di lavoro composito. Proprio quest ultimo ha iniziato la stesura del testo che parte, pertanto, da rilievi attenti sulla realtà e da competenze ed esperienze di vita plurime. Anche le fasi successive dell innamoramento e della conoscenza reciproca del fidanzamento debbono trovare proposte nuove che si qualifichino come veri itinerari di fede. Il testo chiede che siano formulati dalla comunità cristiana e che in nessun modo siano appaltati ad altri; chiede di partire almeno un anno prima delle nozze e vede un minimo di dodici incontri e un attenzione particolareggiata alle persone dei fidanzati e alle coppie, in cammini che partano dalle loro concrete situazioni. Siamo davanti, spesso, ad un autentica nuova evangelizzazione della quale si fa carico la chiesa, alla pari dell iniziazione cristiana e di altre forme di catechesi. Deve, pertanto, essere assunta di nuovo, nel suo valore ed anche nella novità che essa comporta. Vengono affrontati poi tematiche specifiche, ma di grande interesse pastorale, quali il rapporto tra sacramento del matrimonio e sacramento della confermazione, la possibile concomitanza nella celebrazione tra il sacramento del battesimo e del matrimonio, i matrimoni misti e la celebrazione del matrimonio sacramento in un momento successivo al matrimonio civile. Costante è l attenzione a fenomeni nuovi come la convivenza e la presenza di persone di culture e religioni diverse, per una lettura veritiera della situazione attuale e per offrire linee pastorali che vi possano corrispondere in modo sereno ed efficace. Al fondo di tutto c è l annuncio del vangelo del matrimonio: il matrimonio è e resta un vangelo, una via bella nella quale potere vivere un esistenza piena e realizzata. Un annuncio fatto per amore e con amore, con lo stile di famiglia che deve connotare la comunità ecclesiale e che facilita e rende evangelizzante il rinnovato incontro con la chiesa di chi, da tempo, se ne era allontanato. Anche il linguaggio, garbatamente laico, ha cercato di mettersi al servizio di questo fine. Un documento che farà nascere un importante verifica nella nostra diocesi di Parma, che chiederà di inserirsi nella dinamica del Nuovo Assetto della Diocesi e che deve trovare, non solo una grande disponibilità, ma anche una grande fiducia nel vangelo del matrimonio che, ancora oggi, ci è richiesto e che dobbiamo annunciare nella verità, secondo il cuore del Signore. + Enrico Solmi INTERVISTA A MONS. ENRICO SOLMI Il fidanzamento è un valore forte, anche nella società di oggi Luigi Crimella, per l Agenzia Sir, ha intervistato mons. Enrico Solmi sul valore del fidanzamento. Eccellenza, si va diffondendo la pratica della convivenza prima del matrimonio. Il valore del fidanzamento sembra andato perduto. Come valutare questa situazione? Il valore del fidanzamento è andato progressivamente scivolando verso una progressiva e, direi, anche apparente irrilevanza. Nel senso che perdendosi il carattere sociale del matrimonio e venendo meno il desiderio di una vita matrimoniale che parta con certezza, il fidanzamento appare per così dire sfilacciato in un limbo che ha poco a che vedere con la sua storia. Un tempo, in vista degli sponsali, esso significava il progressivo aprirsi alla socialità dei fidanzati, che si proponevano alle famiglie e alla comunità, e anche suscitava in loro un percorso di crescita. Oggi di fatto assistiamo alla perdita anche del nome stesso del fidanzamento, ma rimangono immutate le esigenze di una conoscenza reciproca tra i due in ordine a una relazione significativa. Nei percorsi prima delle nozze c è spesso un ritorno in chiesa dopo anni Come accompagnare oggi i fidanzati verso le nozze cristiane proponendo un amore totale, fedele e fecondo? Credo che sia di per se stesso insito in un due giovani o due persone che vogliano intraprendere il cammino del matrimonio il desiderio di un amore che progressivamente sia coinvolgente per le loro esistenze. Ciò sotto il profilo della loro umanità, del crescere nel tempo dell unicità del loro rapporto e nel contempo della fecondità intesa come la nascita di una nuova relazione di coppia e come fecondità del generare figli. L impegno odierno nasce dal far emergere queste esigenze, dar loro una verbalizzazione, rendere coscienti che l amore coniugale e matrimoniale si compone di queste dimensioni. Le vie, credo, siano duplici: la prima è quella di esprimere testimonianze di famiglie e di coppie che stanno riuscendo in questo percorso, cioè che ancora oggi è possibile questo. In secondo luogo nel presentare la ragionevolezza di questo percorso, rispondendo anche a un insieme di domande che la società post-moderna pone. Da qui l importanza dei percorsi formativi per fidanzati fatti di conoscenza, approfondimento e crescita. Il sacramento del matrimonio ha ancora un senso dentro una società secolarizzata? Il sacramento del matrimonio è definito il sacramento più antico da Giovanni Paolo II, in quanto lo vede iniziato da Dio creatore nel momento in cui crea l uomo e la donna, gli uni per gli altri, nella dimensione sessuata e di relazione. Le caratteristiche dell amore coniugale sono portate a compimento dall amore che Cristo ha offerto all umanità. Parlare di sacramento non significa, allora, entrare in una sfera sacrale che poco ha a che vedere con le dinamiche umane e sociali della relazione familiare; al contrario è assumere i caratteri dell amore coniugale nell amore di Cristo che li purifica e dà loro una pienezza sorprendente. Quindi il sacramento del matrimonio va nella linea della scoperta e crescita dell amore e non è un qualcosa di diverso dalle attese profonde che i fidanzati hanno in sé, al contrario ne presenta l origine e il compimento e dà anche il sostegno nella sua crescita continua. È ancora possibile parlare di castità oggi? Oggi viviamo una condizione che sembra essere lontana dalla castità, in un contesto di banalizzazione della sessualità e della corporeità. La castità significa assumere il valore del corpo e della sessualità in ordine alla propria vocazione, maturando nel caso del matrimonio una reciproca stima dell altro, della sua corporeità, della sua persona. La castità in vista del matrimonio realizza una conoscenza che si va via via completando fino a quell incontro totale e pieno che è l incontro delle due persone con la loro corporeità all interno della nuova condizione di sposi. Quindi parlare di castità significa parlare della progressione dell amore e di una approccio vero, autentico e pieno alla persona dell altro. Significa andare in un compimento dell amore che le due persone si attendono. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il contesto attuale chiede di conoscere e apprezzare questo valore;chiede un alleanza in questa crescita nei due fidanzati e anche il sostegno e la partecipazione di altri fidanzati che condividono questo percorso. Tutta la comunità sia coinvolta L importanza dell accoglienza dei fidanzati L intera comunità cristiana è chiamata in causa ed è il vero soggetto dell intera preparazione al matrimonio e alla famiglia. Questo dato è riscontrato nella verifica promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e presentata al Convegno dei Responsabili Diocesani del 2009, segnalando che importante per i fidanzati è il clima di accoglienza e di simpatia che avvertono nei loro confronti alla ripresa, che spesso dopo tanto tempo, hanno un contatto con la chiesa. Tanti elementi concorrono a questo: l incontro di modelli normali, pertanto significativi, di sposi e di famiglie all interno della comunità cristiana, con i quali confrontarsi sulla scelta di sposarsi o sul concetto di matrimonio o sui problemi familiari; il primo impatto con la comunità ( siamo sui trent anni di media per i fidanzati e questo dato segnala che da più tempo chi non frequenta tre su quattro è stato lontano da un contatto continuato con la chiesa); l accoglienza riservata, con la disponibilità al dialogo e il modo di proporre gli stessi contenuti; il luogo fisico che accoglie il gruppo e la proposta formulata con proprietà e non improvvisata. Questo complesso, comprensivo anche di altri elementi, è già annuncio della chiesa e del suo stile e della fede nel matrimonio e nello stesso Signore nel quale ci si sposa. Concorre anche a ridimensionare tante pre - comprensioni, luoghi comuni o ricordi non positivi che ostacolano la buona accoglienza del messaggio. Un atteggiamento e uno stile simile non si improvvisano. Viene qui a frutto un modo di intendere il matrimonio, la coppia e la famiglia nella pastorale di ogni diocesi e di ogni parrocchia, luogo consueto nel quale i corsi si svolgono.una pastorale, quindi, che nel tempo ha fatto della famiglia il crocevia di azioni pastorali, che ha saputo cogliere i vari soggetti che si affacciavano alla parrocchia come membra della loro famiglia Cioè un percorso vero di pastorale familiare che, prima di essere strutture e iniziative, è un humus che si genera e si sedimenta nel tempo e che cresce, non spontaneamente, ma perché è continuamente alimentato. Chi viene ai percorsi lo avverte immediatamente e ricava già il senso della chiesa, che spesso costituisce una gradita sorpresa ed anche la meraviglia di trovare radicamenti impensati della propria esperienza in Dio Creatore e in Cristo, che conosce e porta a compimento il loro amore nel matrimonio sacramento. L I DOCUMENTI CEI a Conferenza Episcopale Italiana fin dal suo nascere presta particolare attenzione alla famiglia, sollecitata dalla significativa, anche se non amplissima, proposta conciliare e da problemi, quali la legislazione sul divorzio e successivamente sull aborto, che pervadono il nostro Paese. Matrimonio e famiglia oggi in Italia (1969) Troviamo in esso alcuni punti fermi sui quali si muoveranno sia i successivi interventi del magistero che numerose esperienze pastorali. Il documento rileva la fondamentale importanza della preparazione alla famiglia. Evangelizzazione e Sacramento del Matrimonio (1975) Magna Cartha della pastorale familiare consacra, per così dire, gli itinerari catecumenali tra le varie forme di preparazione al matrimonio.( ESM 78) e termina, con alcune Deliberazioni conclusive, che formulano un impegno concorde delle diocesi italiane. ll sussidio per La preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla famiglia a cura dell Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia (1989) e il Direttorio di Pastorale Familiare (1993), proposta autorevole e ragionata di percors, linee e contenuti. L enciclica Familiaris Consortio (1981) presenta la nota distinzione delle fasi della preparazione al matrimonio. «La preparazione al matrimonio va vista e attuata come un processo graduale e continuo. Essa, infatti comporta tre principali momenti: una preparazione remota, una prossima e una immediata». Va citato anche il Codice di Diritto Canonico con l impegno per la preparazione al matrimonio sancito al canone In esso si fa obbligo ai pastori d anime di provvedervi nelle forme adeguate, reperendo gli operatori, tra uomini e donne di provata esperienza e competenza (can 1064) Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n1632) che raccoglie dai testi citati e dal concilio ( GS 49) l importanza del cammino di fidanzamento, aggiungendo che la preparazione al matrimonio è particolarmente necessaria nel nostro tempo. zoom

11 chiesa 12 LUTTO MonsignorChezzihaconclusolasuaesistenzaterrenadomenicascorsa Don Sergio, uomo di profonda spiritualità e di grande apertura «Q uando si celebrano le esequie di un presbitero, proprio per il ministero stesso che ha incarnato, tanti potrebbero dire tante cose che li hanno aiutati e toccati nell intimo e sostenuti nella loro esistenza Celebrare le esequie di don Sergio rafforza questa convinzione perché tantissimi sacerdoti hanno attinto da Lui quella parola che il Signore rivolgeva a loro in modo specifico; hanno trovato in Lui le parole giuste e vere per discernere la propria vocazione o per rialzarsi o rafforzarsi in essa, tanti hanno fatto riferimento a Lui. E così molti laici che hanno avuto la grazia di godere della sua predicazione efficace e della sua presenza di pastore», così il Vescovo nell omelia delle esequie di monsignor Sergio Chezzi, che ha domenica 4 novembre ha concluso la sua esistenza terrena. Formatore e accompagnatore di giovani, di sposi, di preti, è stato per tanti anni direttore spirituale in Seminario, ma anche primo delegato episcopale dei diaconi e dei ministeri, di religiose, ha certamente seminato abbondantemente nel cuore di tanti l amore per la Parola di Dio e la per la preghiera. Non a caso uno dei testi proposti durante la liturgia è stato quello del profeta Geremia, che parla dell alleanza scritta nel cuore. «Ministero prezioso ha commentato il Vescovo è parlare al cuore, nel senso di offrire alla persona in ricerca la luce di Dio, che porta alla verità su di sè e sul proprio cammi- no». Don Sergio, ha proseguito il Vescovo, «è stato chiamato al servizio della Chiesa per questa opera delicata, necessaria, nel cuore dei giovani e di tanti che si sono rivolti a lui. Un opera che richiede un cuore che batte all unisono con il cuore di Dio, che richiede di essere abitati dallo Spirito Santo e necessita di una paternità che unisce il discernimento alla misericordia, il giudizio alla benevolenza e domanda a chi la compie di essere duttile e obbediente, sapendo che al primo posto non c è lui, la sua intelligenza e professionalità, ma la luce dello Spirito». E poi i ricordi degli ultimi tempi, «la preghiera, il segno della croce, il suo rimanere muto, con solo un soffio al posto delle parole, che ancora una volta parlavano dello Spirito che lo ha sempre sospinto a conoscere, a discernere, a parlare... Anche allora don Sergio parlava...». Prezioso il frammento che ci consegna don Fernando Soncini, che con monsignor Chezzi ha condiviso l impegno per il Seminario (era Rettore, mentre don Sergio era appunto direttore spirituale, succeduto - in questo incarico - a monsignor Pasini). «Uomo di grande, profonda spiritualità. Non solo un uomo molto istruito, molto aggiornato, ma un testimone che viveva quello che diceva. Quello che mi ha sempre colpito di lui: la grande capacità di introspezione e di discernimento nel saper cogliere a livello psicologico le diverse dinamiche; la grande capacità di guardare avanti, dove sta andando il mondo, per essere sempre all altezza delle situazioni». E questo prosegue don Soncini gli dava sempre la capacità di andare all essenziale, senza sprecare parole. Eppure, nella sua predicazione, c era sempre qualcosa di nuovo». «L ho sempre trovato molto attento a quello che capitava: sempre giovane dentro. La sua scrivania era sempre piena di tante riviste, che ritagliava, appuntava». Proseguendo nel ricordare il ministero di don Sergio, don Soncini evidenzia «il suo impegno a livello di animazione vocazionale, sia negli incontri di preparazione al Seminario, sia nell accompagnamento spirituale di tanti giovani». E poi la sua discrezione e umiltà: «ha lasciato il suo incarico in Seminario in punta di piedi (una delle sue caratteristiche era la grande umiltà). E rimasto il punto di riferimento per tanti preti: gli dobbiamo tanto!». Fortedellafede,inseganavaametterelaScritturaalcentrodellavitadiognuno Un prete innamorato della Parola di Dio RicordodidonLamera,parrocodiPanocchiaeTorrechiara IL RICORDO DI UN PARROCCHIANO TerremoDonSergio semprenelcuore Il significato letterale di ricordare è quello di portare nel cuore, richiamare al proprio cuore, tenere nel cuore (sede degli affetti e della memoria). Un azione coinvolgente e permanente, che ti prende nel profondo, che incide positivamente sulla tua vita, che orienta i comportamenti ed è di aiuto nel concreto vivere quotidiano. E questo del ricordare/meditare è un atteggiamento così fecondo ed importante da costituire uno dei pochi richiami che il Vangelo fa alla spiritualità di Maria la quale conservava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Cosa significa per me, ma anche tramite mio - per mia moglie Stefania, ricordare don Sergio, nostro parroco per ben trentaquattro anni? Significa desiderare di trarre profitto dal suo insegnamento/amicizia ed impegnarsi a continuare a vivere, diffondere e testimoniare il Vangelo, perché questa è stata la sua più appassionata e costante missione. Cosa ci ha donato don Sergio più di ogni altra cosa? Cosa consegna a tutti i parrocchiani di san Quintino, ma anche ad ogni persona che lo ha incontrato? il sapersi aprire allo stupore ed alla meraviglia per l agire di Dio nella nostra vita, come criterio per instaurare e mantenere un rapporto di autentica libertà e filialità col Padre e come via per arrivare poi alla lode ed al ringraziamento; il primato della preghiera e dei sacramenti nella vita di fede; il convincimento che Dio ama gratuitamente ogni persona così come essa è, senza pretendere nulla in cambio, ma rafforzandone la dignità di figlio; l insegnamento che non esiste alcuna situazione umana, neppure di miseria, di degrado morale, di malattia, di solitudine che non possa essere redenta e trasfigurata da Dio Amore; tanta direzione spirituale, tanta disponibilità, tanti sussidi di preghiera, tanto insegnamento, sempre ricco di spunti di riflessione nuovi e di profonde argomentazioni e motivazioni. Poiché ritengo che il modo migliore di tenere nel cuore don Sergio, sia quello di usare e far conoscere le sue parole, riporto qui (leggermente adattandole a lui) quello che lui ha detto in occasione di un altra morte, di un altra salita al cielo, di un altra Pasqua: quella di mia moglie Stefania. «Eccoci qui riuniti con la tentazione di pensare che ci manca qualcosa, che ci manca qualcuno, mentre don Sergio ci dice: sono unito a voi ancora di più, perché partecipo alla vita di Gesù Risorto e vi posso amare, posso starvi vicino in modo insperato: sono nella pienezza della comunione col Padre, il Figlio, lo Spirito. Adesso la mia vita è solo farvi del bene. Sono nella gioia di Gesù». Noi portiamo nel cuore don Sergio e lui porta nel suo cuore e nella sua preghiera noi tutti: familiari, parrocchiani, confratelli presbiteri, diaconi, seminaristi Grazie, don Sergio. Giorgio Delsante DALL OMELIA DEL VESCOVO Ilprete,uncompagnodiviaggio, unfratelloeunpadre «Q uando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti Nel mio cuore c era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo». (Gr 15,16;20, 9b). E cco: queste parole del profeta Geremia sono le parole di e per padre Giuseppe Lamera. Non riesco a pensare ad alcun altro modo che meglio possa raccontare di lui; di un uomo, un sacerdote, innamorato della Parola di Dio, sempre in ascolto e in ricerca, disponibile a percorrere le più complesse vie dell esegesi e, contemporaneamente, le più semplici strade dell incontro spontaneo, naturale, direi filiale, con Dio e la sua Parola. Nella sua vita, padre Giuseppe, non ha mai rinnegato quel dono straordinario di intelligenza e di capacità di comprensione che aveva ricevuto ma, nello stesso tempo, ha sempre desiderato una fede semplice, un rapporto completamente fiduciario con Dio, che è Padre ma che è anche, e soprattutto, madre, come amava ricordare nelle sue riflessioni. L amore e la fiducia totale in Maria, la Madre, che così profondamente ha caratterizzato la sua vita, forse risale proprio a questo intimo desiderio. Padre Giuseppe, per questo suo speciale modo di essere costantemente in dialogo con la Parola, ha saputo raggiungere i cuori, le coscienze e la ragione di coloro che incontrava: non ha cercato mai di nascondere che spesso la fede è tormento perché, in certi passaggi cruciali della vita, contempla anche il dubbio; ma ha saputo insegnare che la Parola consola, guarisce le ferite, calma la sete di chi cerca il Signore; ha voluto testimoniare, giorno dopo giorno, che essa è nutrimento e vita. La Parola non torna al Padre senza prima aver portato frutto, senza aver compiuto ciò per cui è stata mandata: tutte le volte che, nelle celebrazioni eucaristiche, abbiamo cantato queste parole, Padre Giuseppe ha sempre voluto richiamarle, sottolineandone la verità profonda e la forza straordinaria. Oggi, tra le braccia di questo nostro Dio, Padre buono, Giuseppe, suo figlio, ha finalmente trovato riposo, pace e gioia; a noi spetta il compito di raccogliere la sua eredità. Lucia Ghizzoni Donna ecco tuo figlio : penso abbia detto il Signore quando don Giuseppe è entrato nell etenità, come quando sotto la croce le ha affidato il discepolo che Lui amava e al discepolo ha dato sua Madre. Così don Giuseppe è andato incontro al Signore, nell abbandono della sua sofferenza intima, ma mai da solo nei passaggi della sua malattia, ricoveri in ospedale e infermità a casa, accompagnato da tante persone, mentre lui manteneva la premura di padre per loro, per tutta la sua gente, per le sue parrocchie, per i suoi giovani. Don Giuseppe ha dato tanto, ha avuto la vicinanza premurosa dei suoi parrocchiani e ha avuto sempre qualcuno sotto la croce, fino a domenica quando abbiamo celebrato per Lui il sacramento dell Unzione degli intermi, abbiamo pregato e, anche tra le lacrime, lo abbiamo affidato al Signore. Nella prima lettura proclamata, San Paolo è interrogato sull essenza della vita del cristiano, come sta insieme la salvezza già avuta in Cristi e l impegno, anche sofferto, per vivere la fede, per vincere il limte della persona soggetta alla fatica e alla morte e vincere il peccato, che resta presente con le sue seduzioni. Se è salvato, come mai deve lottare, deve soffrire, morire? La risposta la trova nell unione con il Signore, che è avvenuta attraverso il Battesimo che ci ha immersi nella morte per godere della Risurrezione del Signore. Questo non esenta il cristiano e il prete dalla lotta, dal dolore ed anche dal resistere alla tentazione, ma in tutte queste cose il Signore ha già vinto e questa vittora deve realizzarsi progressivamente in noi. E un pellegrinaggio che porta a professare: Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Don Giuseppe l ha annunciato, vivendolo e dandone ragione con la sua parola sapiente, che veramente attingeva alla Parola del Signore, che meditava, studiava, spezzava continuamente ai suoi. Questa è la vita e questa è anche la missione del prete: essere compagno di viaggio, essere fratello e padre, passare con la gente e tra la gente vivendo, annunciando e celebrando la Speranza della Vita. San Guido Maria Conforti, di cui don Giuseppe è stato figlio, diceva nel 24, alla gente circa i preti: amateli come padri in Cristo delle anime vostre, che hanno generato alla vita spirituale della Grazia ad alimentato con la parola e i sacramenti. Don Giuseppe ha voluto bene alla sua gente e voi gli avete voluto bene.

12 CONVEGNO AL MINORE CON ANDREA GRILLO La forza del canto nella liturgia Riprende il cammino degli uffici liturgico e catechistico sul canto nella liturgia, particolarmente rivolto ad animatori della Liturgia, catechisti e chiunque ama crescere nella conoscenza della celebrazione dei misteri di Cristo. Negli anni scorsi è stata posta attenzione soprattutto sul Salmo responsoriale perché elemento-chiave della liturgia della Parola: esso può in effetti rendere la proclamazione della Parola dialogo vivo. Insieme ai Salmi, per ogni tempo liturgico, troviamo nei sussidi prepararati dagli Uffici anche invocazioni, intercessioni, preghiere, acclamazioni, litanie, Gloria, Alleluia, canti, che ci possono servire per arricchire il nostro repertorio. Abbiamo affrontato la liturgia del tempo di Avvento anni ABC, Quaresima ABC, Natale, Epifania, Battesimo del Signore, Pasqua, Ascensione, Pentecoste, Veglia Pasquale. Rimane da lavorare sul Tempo Pasquale ABC e da sostenere l azione liturgica con ulteriori sussidi. Quest anno abbiamo davanti il tempo pasquale anno C. Dedicheremo a questo i due incontri in Quaresima, mentre il primo incontro, nel tempo di Avvento, lo imposteremo come convegno. Quest anno sarà con noi Andrea Grillo, docente all Istituto S. Anselmo a Roma e a S. Giustina a Padova, che ci parlerà di La forza del canto nella celebrazione liturgica. Svolgerà la sua relazione interagendo con noi perché la proposta possa essere sperimentata concretamente. L appuntamento è per mercoledì 21 novembre in Seminario Minore dalle 19 alle (Uffici liturgico e catechistico) CANOBBIO ALL ALMO COLLEGIO TEOLOGICO Il neopaganesimo nella cultura di oggi Giovedì 22 novembre, alle ore 21, nell Aula Magna del Seminario Minore in viale Solferino 25, il prof. mons. Giacomo Canobbio parlerà sul tema Il neopaganesimo nella cultura occidentale oggi. L incontro è organizzato dall Almo Collegio Teologico Parmense. Mons. Canobbio, docente di Teologia presso la Facoltà Teologica dell Italia Settentrionale di Milano e presso lo Studio Teologico Paolo VI di Brescia, già presidente dell Associazione Teologi Italiani (dal 1999 al 2003), è membro del Comitato di Direzione delle riviste Humanitas, Ad Gentes e Dialoghi, nonché redattore dei Quaderni Teologici del Seminario di Brescia. Dirige la collana «900 Teologico» edita dalla Morcelliana di Brescia e, con Angelo Maffeis, la collana Nuovo corso di Teologia Sistematica edita dalla Queriniana di Brescia. Autore assai fecondo, ha pubblicato nel 2012 Destinati alla beatitudine. Breve trattato sui Novissimi per le edizioni Vita e pensiero. Nel 2011 ha pubblicato due testi di studio sul Vaticano II: L attualità dell ecclesiologia del Vaticano II e i limiti della sua recezione e Laici dopo il Concilio. Giacomo Canobbio torna a Parma, nuovamente ospite del nostro Collegio Teologico, dopo aver tenuto qui, nel 2009, una conferenza su Il destino dell anima. Questa volta l argomento investe gli effetti delle difficoltà di ricezione del Concilio Vaticano II da parte della cultura occidentale, che prima ha lasciato il campo alla secolarizzazione, poi ora a forme di neopaganesimo, del quale l autore si è occupato curando (con Della Vecchia e Tononi) il volume La rinascita del paganesimo per i Quaderni Teologici del Seminario di Brescia (2011). Il fenomeno oggetto della conferenza interroga la nostra fede e chiede di essere analizzato in modo non preconcettuale. Indubbiamente i suoi risvolti discordano con i presupposti che fondano il nostro credo, tuttavia contengono un seme che non è bene lasciare disperdere: forse oggi, quel Dio che buona parte della cultura post-sessantottina aveva buttato fuori dalla porta del nostro mondo, sta ritornando sia pure con la lettera minuscola attraverso quella finestra che è l aumentato bisogno di spiritualità dei nostri tempi così confusi. (don Raffaele Sargenti, Priore dell Almo Collegio Teologico) PER I PARROCI NOVITÀ SUL SITO DELLA DIOCESI I nuovi registri per i sacramenti La Cancelleria Vescovile ha provveduto, per le Parrocchie della Diocesi, alla stampa dei Registri utilizzati nella raccolta dei dati inerenti i sacramenti di Battesimo, Cresima, Matrimonio e il sacramentale per le esequie dei defunti. La scelta delle copertine colorate, oltre che favorire un immediato riconoscimento nell archivio ove vengono deposti, vuole richiamare i rispettivi colori che si ricollegano ai sacramenti, quindi: il colore azzurro quello del Battesimo; il colore rosso quello della Cresima; il colore vaniglia quello del Matrimonio. Il color cenere è per il registro dei Defunti. I Registri posso essere acquistati, secondo i consueti tempi di apertura della Cancelleria, dal lunedì al venerdì ore Si fa inoltre presente ai Parroci che sul sito diocesano è stata creata sotto la voce Uffici di Curia, un apposita casella per la Modulistica dove al suo interno è possibile trovare i moduli, scaricabili e da compilare, inerenti i Sommari e Rendiconti delle Parrocchie, quelli utili per le pratiche matrimoniali e i sacramenti di Battesimo e Cresima. «Hosemprepuntatosullaqualitàdelleproposte,cheèuninvestimentoperilfuturo» Cappella Universitaria: il saluto di don Schianchi dopo 28 anni Mercoledì 7 novembre nella basilica della Steccata si è celebrata la Messa di inizio anno accademico. A presiederla, don Giorgio Schianchi, che lascia il suo incarico di assistente della Cappella Universitaria dopo 28 anni di servizio (solo da 4 anni affiancato prima da padre Limonta, poi da don Cocconi). Era infatti il 1984 quando il vescovo Pasini lo richiamò a Parma da Milano dove don Schianchi era impegnato nella Cappella Universitaria della Cattolica e lo incaricò di dare vita a questa realtà, che in diocesi non esisteva. «Ovviamente a Parma la realtà era diversa da quella della Cattolica ci racconta don Giorgio ma l intento era il medesimo: quello di dare vita a una presenza pastorale nell ambito della cultura, e di offrire un servizio a studenti, docenti e personale tecnicoamministrativo dell Università» garantendo anche «una presenza e disponibilità effettiva e continua» per aiutarli a vivere la cultura come elemento prezioso e importante della loro esperienza di fede. Da questo intento sono nate le iniziative proposte dalla Cappella Universitaria, sia nell ambito più strettamente pastorale che in quello culturale. Al primo appartiene ad esempio la Messa di inaugurazione dell anno accademico, che ogni anno è stata presieduta da Vescovi provenienti dall insegnamento universitario, o comunque dalla pastorale in questo settore, «perché la riflessione sul rapporto fede-cultura, e su come il cristiano può vivere e testimoniare la sua fede nell istituzione universitaria, MEMORIA fosse basata sull esperienza diretta». Una serie di nomi importanti, ma ricorda don Schianchi non era una questione di lustro, ma di sostanza, di qualità (in quattro occasioni, poi, gli stessi vescovi sono stati invitati dall Università a tenere una lectio magistralis). Stesso discorso per le altre iniziative pastorali, come le Letture bibliche di Quaresima e Avvento, affidate ai maggiori teologi e biblisti italiani, o i pellegrinaggi a Fontanellato a chiusura degli anni accademici, «che abbiamo voluto realizzare con un attenzione particolare all estetica, in senso alto e spirituale». L altro ambito di impegno, quello culturale, ha avuto come colonna portante i seminari interdisciplinari 63 in 23 anni realizzati in collaborazione con sette facoltà del nostro Ateneo come occasione di concreto incontro e dialogo tra le discipine teologiche e le discipline caratteristiche di volta in volta della facoltà ospitante. Certamente, nota don Schianchi, la vita universitaria, soprattutto con la riforma, ha assunto ritmi molto diversi dal passato, in cui è difficile inserirsi, ma la scommessa è stata quella, anche nel presentare l esperienza di fede, la preghiera, il culto, di puntare sulla qualità, «che è l aspettativa classica di un ambiente universitario», pur nel mutare dei suoi assetti e delle sue forme. E di questi mutamenti, negli ultimi anni ce ne sono, stati, e di non poco rilievo. Anzi, sottolinea don Schianchi, «siamo nel pieno di una fase di trapasso, di trasformazione, che se ben governata potrà avere esiti positivi». L idea di don Schianchi è che, nel proporre le ragioni di fondo del rapporto fede-cultura, tenere alta la qualità delle proposte sia un investimento opportuno e lungimirante anche per attraversare i tempi attuali, in cui tendenzialmente gli studenti universitari rimangono più legati a un modello di studio liceale, dal punto di vista della quantita e della complessità. Alla luce di un esperienza lunga 44 anni (i 16 a Milano e i 28 di Parma), don Giorgio è convinto che l Università debba funzionare, perché è uno dei pilastri di una società civile, ed è altrettanto convinto che, senza che si possa dare niente per scontato, nella nascita del nuovo la pasto- 13 rale universitaria «dovrà inserirsi, e inserirsi alla grande». (r. t.) CelebratainCattedralelaricorrenzadisanGuidoMariaConforti Sull esempio di Cristo, il buon pastore Chiediamodiessereportatoridelvangeloecustodidell unità Entrata nel calendario liturgico, ma forse non ancora nella tradizione, lunedì 5 novembre si è celebrata, «nella sua Cattedrale» la memoria di san Guido Maria Conforti. Un occasione per esprimere ancora una volta la gratitudine per questo dono con cui Dio ha arricchito la nostra Chiesa, insieme al grazie verso la famiglia saveriana. Dono, questo della santità, che il Vescovo nel presiedere l Eucaristia ha invocato che si rinnovi oggi per la nostra comunità, per la nostra terra.proprio attingendo alla Parola di Dio, che ci ha presentato Gesù come il Pastore buono, che dona la vita, monsignor Solmi ha riletto la biografia del santo vescovo. «La sua vocazione parla anche a noi, che siamo la Chiesa, pecore raggiunte dal dono del Signore e, secondo la nostra vocazione, associate alla missione del Buon pastore». Duplice la preoccupazione del pastore, di ogni tempo: quella di guidare il gregge, ma anche quella di tenerlo unito. Attenzioni che san Guido si è portato dentro, che forse l hanno anche fatto soffrire e che l hanno sollecitato a viaggiare, lungo la diocesi di Parma, ma anche nel mondo, «arrivando fino in Cina, preoccupato dell unità dei suoi figli nell annuncio del vangelo». Di qui l invocazione, la richiesta della sua intercessione, «perchè ci sostenga, ci aiuti, mentre preghiamo per l unità della nostra Chiesa, in momenti dove potrebbe essere anche facile disgregarsi e chiediamo di essere portatori dell annuncio del vangelo e custodi vigilanti dell unità della comunità cristiana». Il pensiero del tempo del Conforti si intreccia col nostro oggi: «A Come ogni anno, un convegno di studi aiuta a mettere a fuoco il periodo in cui il Conforti è vissuto. Per scelta degli Amici del cinque novembre, la figura del vescovo saveriano Luigi Calza, consacrato il 21 aprile 1912, sarà rievocata nella prossima primavera nella sua terra d origine, a Roccaprebalza, per effettuarne una rivisitazione storica e riascoltare quanto la città di Zhengzhou aveva preparato in occasione del centenario dell Ospedale da lui fondato. anni dal Vaticano I, a Parma si incontrano i santi che la Chiesa ha voluto canonizzare perchè fossero di esempio per tutti e tra loro ci sono relazioni così intessute, che hanno conseguenze non piccole nella vita degli altri santi , 50 anni dopo il Vaticano II speriamo si incontri a Parma la stessa santità». Altro parallelo, quello del Seminario: «penso ha proseguito monsignor Solmi a quanto ha patito il Conforti a trovarsi il Seminario vuoto, che poi ha visto rifiorire di vocazioni. Una domanda e un auspicio anche per noi».una festa di famiglia, quella del 5 novembre, cui non è mancato anche un velo di tristezza, per i lutti che hanno colpito il presbiterio diocesano e la stessa congregazione saveriana. chiesa

13 DiritornodalpellegrinaggioalPatriarcatoecumenicodiIstanbul La festa di San Nectario L 11novembreconilvescovoGennadios fedi 14 Domenica 11 novembre la Chiesa ortodossa di San Nectario festeggia il patrono. Nectario è un santo vescovo della modernità che nella sua missione ha prestato attenzione ai disagiati e agli esclusi. A lui si rivolgono le persone che, conoscendo la fatica dell emigrazione, nella fede trovano un sostegno e nella chiesa uno spicchio della propria terra. L erezione della parrocchia di San Nectario risale al 1995, quando il vescovo Benito Cocchi concesse in comodato la chiesa di Santa Maria Maddalena agli ortodossi greci che da tempo si riunivano a Parma in diversi luoghi per celebrare i sacramenti. E una comunità nata dal basso, da fedeli laici che chiesero di essere seguiti da presbiteri, e che si occupavano dell organizzazione di tutto. Nei primi dieci anni la Divina Liturgia c era solo qualche domenica al mese, l ultimo presbitero non residente è stato padre Dionysios Papavassiliou, parroco a Bologna, presente alla nascita del Consiglio delle Chiese cristiane di Parma, nel Poco dopo, il vescovo della Sacra Arcidiocesi ortodossa d Italia e Malta, Gennadios Zervos, nominò un presbitero che servisse stabilmente la comunità: Dimitri Doleanschii, originario della Moldova. La comunità aveva assunto un carattere internazionale attraverso la grande immigrazione dall est Europa; moldavi, rumeni, ucraini, russi, qual- IL PROGRAMMA 9.30: accoglienza di Sua Eminenza l arcivescovo Gennadios Zervos e del Vescovo di Parma monsignor Enrico Solmi con lo scambio di saluti e auguri. 10: Divina Liturgia. 13: pranzo comunitario. che bulgaro, trovarono casa a San Nectario. Il parroco, conoscendo diverse lingue, poteva celebrare il culto non più solo in greco, ma anche in rumeno, russo, italiano. La liturgia segue entrambi i calendari diffusi ancora nelle Chiese dell Ortodossia: il calendario giuliano, detto vecchio, in cui il Natale ricorre il 7 gennaio, e il gregoriano, detto nuovo, con la celebrazione natalizia il 25 dicembre. La festa di quest anno segna un momento particolare perché alcuni membri della Comunità sono di ritorno da un pellegrinaggio in Turchia organizzato dalla Sacra Arcidiocesi nei luoghi dell Ortodossia, al quale ha partecipato anche l arcivescovo Gennadios. Il gruppo, duecento persone da tutta Italia, ha partecipato alla Divina Liturgia presieduta dal Patriarca Bartolomeo ed è stato da lui ricevuto in udienza al Fanar. La Festa di San Nectario sarà anche l occasione per testimoniare i momenti intensi del pellegrinaggio. «Abbiamo incontrato persone da tutto il mondo e respirato una particolare aria racconta padre Dimitri Doleanschii. Istanbul è una città stupenda, cosmopolita. Per chi non la conosceva si sono chiariti tanti elementi del passato. Chi va si rende conto della realtà del Patriarcato oggi, del fatto che non ci sono tante possibilità di sviluppo di una presenza, nonostante il dialogo con le autorità oggi sia più fruttuoso». La comitiva al Fanar ha vissuto una particolare atmosfera: «Per me era la prima volta al Patriarcato di Costantinopoli; ho visto altri modi di essere rispetto a Mosca e a Bucarest dove c è più pomposità. Ci ha stupiti la semplicità del Patriarca e di ciò che lo circonda, dovuto anche al contesto. Si può dire che i limiti imposti dalla situazione fanno emergere un essenziale spirito cristiano. Abbiamo trovato autenticità, partecipazione, ci siamo sentiti più vicini, abbiamo avuto il Patriarca in mezzo a noi. Incontrarlo è stato il momento più bello». L. C. MassimoAquilantericonfermatopresidentedelleChieseevangeliche Le priorità della XVI Assemblea FCEI: migranti, giustizia, difesa del creato Domenica11alle10.30laSantaCenainborgoTommasini26 I metodisti di Parma e Mezzani celebrano la Riforma di Lutero La Chiesa evangelica metodista di Parma- Mezzani celebra domenica 11 novembre alle la Festa della Riforma protestante all interno del culto e della Santa Cena. Li presiederà la pastora Mirella Manocchio, in italiano e twi, la lingua della componente ghanese. La data canonica della Festa è il 31 ottobre: data a cui la tradizione fa risalire l affissione delle 95 Tesi di Martin Lutero sul portone della chiesa di Wittenberg. La Chiesa metodista nasce nel XVIII secolo in Gran Bretagna nell ambito di un movimento di risveglio protestante; in Italia arriva attraverso predicatori itineranti durante il Risorgimento. Il territorio di Parma ricevette l evangelizzazione dal missionario inglese Henry James Piggot, al 1863 risale la fondazione delle Comunità di Mezzano, che aprì un piccolo locale di culto in via Mosconi, e di Parma, che si riunì e celebrò il culto in diversi luoghi fino a stabilirsi definitivamente a inizi 900 nella chiesa di borgo Tommasini, chiusa da tempo, che acquistò. Oggi la Chiesa, unica ma con ancora due luoghi di culto, è una realtà internazionale che accoglie molti fedeli immigrati. «Il tema della Riforma spiega Mirella Manocchio emergerà in tutta la liturgia, soprattutto nella predicazione, centro del culto protestante. In particolare, i cardini della Riforma: il principio della giustificazione per grazia mediante la fede, il fatto che la chiesa è sempre in riforma perché deve poter leggere i segni dei tempi e parlare agli uomini e alle donne di questo tempo». Come tradurre lo spirito della Riforma in questo contesto storico e in questa città? «Dicendo agli uomini e alle donne una parola di libertà e di grazia rispetto alla crisi, al ripiegamento e alla pretesa di raggiungere un obiettivo solo attraverso le nostre forze. La Riforma ci dice che Dio ci accompagna in ogni momento della nostra vita e per la sua grazia possiamo avere uno sguardo nuovo sull essere umano in tutte le sue sfaccettature, rinnovare il patto che Dio ha fatto con l umanità attraverso le azioni quotidiane». Agli occhi della pastora, Parma, nonostante l immagine che ha, presenta dei problemi: «La città è ancora ricca, ma ci sono fasce di popolazione in sofferenza, un evidente disgregazione sociale, quindi il nostro impegno va nella direzione del sostegno e del rafforzamento dei legami». A Parma da sei mesi, come vede questa chiesa che è stata chiamata ad accompagnare, quali rapporti nella città e con le altre fedi? «Vedo la Chiesa metodista come una comunità molto impegnata nella testimonianza su vari fronti: l evangelizzazione e la solidarietà, una chiesa integrata fatta di persone di diverse culture che lavorano insieme a un progetto comune. Anche a livello ecumenico e interreligioso ho trovato un ottimo lavoro: ci sono buoni rapporti che spero crescano anche con la società civile. Spero di poter continuare ad approfondire questo cammino». La Festa non prevede la tradizionale conferenza: «Quest anno abbiamo deciso di concentrarci sull interno, privilegiare il momento comunitario; in seguito verranno anche le conferenze». Laura Caffagnini DAL DOCUMENTO FINALE Glievangeliciitaliani nellospaziopubblico IN QUIRINALE Una delegazione della FCEI è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 22 novembre Il pastore metodista Massimo Aquilante è stato riconfermato presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia alla XVI Assemblea della FCEI che si è svolta dal 1 al 4 novembre a Pomezia. Aquilante, che fu pastore della Chiesa metodista di Parma negli anni 90, è al suo secondo mandato e inizia il quarto anno alla presidenza FCEI. All Assemblea hanno partecipato valdesi, metodisti, battisti, luterani, membri dell Esercito della salvezza e delle Chiese libere, e, come osservatori, avventisti e membri della Federazione delle Chiese pen- tecostali. L assemblea, che si svolge ogni tre anni, aveva come motto Si spezzino le catene della malvagità (Is 58,6), ed è stata inaugurata a Roma il pomeriggio del 1 novembre con una tavola rotonda pubblica in cui personalità delle Chiese evangeliche italiane si sono confrontate con esponenti della politica di ogni schieramento. A tema la situazione italiana in questo tempo di crisi politica, sociale ed economica, la giustizia sociale, il pluralismo religioso, ambiti congeniali alle chiese dell evangelismo italiano impegnate, oltre che nell evangelizzazione, nella tutela dei diritti, contro le discriminazioni, per un economia di uguaglianza e una politica al servizio della persona. «L Assemblea è stato un bel momento di confronto e dialogo per fare il punto della situazione odierna racconta la pastora metodista Mirella Manocchio, appena tornata da Roma. Dora Bognandi, in rappresentanza dell Unione delle chiese avventiste, ha portato un bel messaggio di vicinanza e l auspicio di uno sviluppo nella collaborazione; speriamo che in futuro anche la Chiesa avventista faccia parte della Federazione per dare più vigore alla testimonianza evangelica in Italia». Tra i temi esaminati e discussi nell Assemblea la pastora cita in particolare «l immigrazione e la presenza degli evangelici nello spazio pubblico italiano. Partendo dalle Scritture e dalla preghiera comune, le Chiese vogliono lavorare sull immigrazione, la giustizia sociale e la salvaguardia del creato. L immigrazione è un tema forte perché da più di dieci anni vive Essere Chiesa Insieme, che non vuole essere solo slogan, non è solo un settore della chiesa, ma parte del nostro vivere la fede. E un percorso che tutte le nostre chiese, più o meno, stanno percorrendo, accanto al lavoro a favore delle fasce più disagiate». Della tavola rotonda di apertura, Manocchio sottolinea: «abbiamo voluto verificare come i politici vedono la nostra realtà e capire ciò che si muove nell agone politico. Con un altro taglio, abbiamo incontrato il giornalista Corradino Mineo in un dialogo sull informazione e le sue dinamiche in cui abbiamo fatto presente che il mondo evangelico è tenuto in scarsissima considerazione dai media, soprattutto dalla televisione, anche quando si tratta di seguire eventi importanti». I lavori dell Assemblea hanno dato vita a un documento dal titolo Gli evangelici nello spazio pubblico italiano (vedi box). L. C. Il documento finale dell Assemblea FCEI, riflettendo su una crisi che «rivela il fallimento di un modello economico centrato sullo sviluppo illimitato, il massimo consumo, la logica del massimo profitto e la speculazione» declina in diverse forme il motto Rompere le catene della malvagità. Che significa «annunciare la liberazione che viene dall Evangelo della grazia» e «denunciare questo modello e quest organizzazione dell economia globale, impegnando le nostre chiese a praticare e promuovere un consumo più responsabile ed eticamente e socialmente sostenibile», a vigilare sulle scelte politiche ed economiche, schierarsi dalla parte di chi più soffre, difendere uno stato sociale efficiente e rigoroso. Rompere le catene significa anche «restituire dignità alla politica, costruire forme nuove di partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica, ricostruire un patto civile che unisca nord e sud, chi ha un lavoro e chi lo cerca, chi offre la sua manodopera e chi fa impresa, chi é italiano e chi è immigrato e intende contribuire alla vita economica, sociale e spirituale». Significa anche «ricostruire relazioni tra uomini e donne improntate al rispetto e alla dignità e che escludano la cultura della violenza che ha portato a definire la realtà italiana attraverso il termine del femminicidio. Gli evangelici italiani, nel riconoscere e rivendicare il supremo principio di laicità che anima la Costituzione, ribadiscono «l importanza di uno spazio pubblico nel quale anche le comunità di fede possano esprimersi presentando le loro istanze, avanzando proposte e partecipando riconosciute alla vita sociale e culturale del Paese». Auspicano l approvazione delle Intese ancora in discussione e il varo di una legge sulla libertà religiosa sostitutiva delle norme sui culti ammessi. S impegnano a promuovere un franco e costruttivo dialogo ecumenico con la chiesa cattolica e con quelle ortodosse, nella testimonianza comune sull accoglienza agli immigrati, il servizio alla pace, alla giustizia e alla salvaguardia del creato. Desiderano aprire un dialogo con le nuove presenze religiose in Italia.

14 Dopolacarità(2006)elasperanza(2007),concluderàun idealetrilogiasullevirtùteologali Un Enciclica sull Anno delle Fede AttesopergennaioilnuovodocumentodiBenedettoXVI Un enciclica per l Anno della fede. Sarà proprio la fede il tema del quarto documento di Benedetto XVI che completa così il trittico delle virtù teologali iniziato nel 2006 con la Deus caritas est, e proseguito nel 2007 con la Spe salvi. Uscirà in gennaio, il Papa vi ha lavorato la scorsa estate, come ha rivelato, un po a sorpresa, il cardinale Tarcisio Bertone i primi di agosto, dicendo che la principale occupazione del Papa a Castel Gandolfo è stata proprio la stesura del testo della nuova enciclica. Terminato il Concilio, c è chi si era posto la domanda: qual è la dottrina del Vaticano II sulla fede? Con evidente intento critico. Papa Paolo VI non volle lasciare senza risposta questo interrogativo e, nell udienza di mercoledì 8 marzo 1967, disse: Se il Concilio non tratta espressamente della fede, ne parla a ogni pagina, ne riconosce il carattere vitale e soprannaturale, la suppone integra e forte, e costruisce su di essa le sue dottrine. Non di omissione si tratta, dunque, per Paolo VI; e lo dice ricordando le affermazioni conciliari sulla necessità congiunta della Chiesa insegnante e della fede, sul senso della fede, sotto la guida del sacro magistero, anima tutto il Popolo di Dio ( Lumen Gentium ). Ancora, sulla purezza della fede in funzione del dialogo ecumenico; sull opera dei vescovi nell insegnamento delle verità della fede; sull incontro della fede e della ragione nella Gravissimum Educationis. Per non parlare poi della Gaudium et Spes che nel numero 57 affronta proprio il tema fede e cultura: I cristiani, in cammino verso la città celeste, devono ricercare e gustare le cose di lassù; questo tuttavia non diminuisce, anzi aumenta l importanza del loro dovere di collaborare con tutti gli uomini per la costruzione di un mondo più umano. E in verità il mistero della fede cristiana offre loro eccellenti stimoli e aiuti per assolvere con maggiore impegno questo compito e specialmente per scoprire il pieno significato di quest attività, mediante la quale la cultura umana acquista un posto importante nella vocazione integrale dell uomo. Benedetto XVI, nell omelia pronunciata il 24 aprile in occasione dell inizio del suo pontificato, parlava della fede come della santa inquietudine di Cristo che deve animare il pastore in un tempo in cui tante persone si trovano a vivere nel deserto: Vi è il deserto della povertà, il deserto della fame e della sete, vi è il deserto dell abbandono, della solitudine, dell amore distrutto. Vi è il deserto dell oscurità di Dio, dello svuotamento delle anime senza più coscienza della dignità e del cammino dell uomo. I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi. Perciò i tesori della terra non sono più al servizio dell edificazione del giardino di Dio, nel quale tutti possano vivere, ma sono asserviti alle potenze dello sfruttamento e della distruzione. La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza. Così nel libro Luce del mondo, rispondendo a una domanda del giornalista Peter Seewald, Benedetto XVI afferma: L uomo non cerca più il mistero, il divino, ma si crede certo che un giorno la scienza ci spiegherà tutto quello che ancora non capiamo. È solo una questione di tempo, si pensa, poi avremo il potere su ogni cosa. In tal modo la scientificità è divenuta la categoria più alta dell assoluto. E più avanti sottolinea che viviamo in un epoca nella quale è necessaria una nuova evangelizzazione; un epoca nella quale l unico Vangelo deve essere annunciato nella sua razionalità grande e perenne, ed insieme in quella sua potenza che supera quella razionalità. Aluisi Tosolini Dizionario delle globalizzazioni SCHICKSALSTAG Schicksalstag, Giorno del destino. Così i tedeschi chiamano il 9 novembre. E festeggiano la caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) e la ritrovata libertà per la Germania dell Est (la DDR). Fu un evento cruciale che cambiò, improvvisamente ed in fondo in modo inatteso, la storia del secondo dopoguerra che, con la riunificazione della Germania chiudeva l epoca del bipolarismo. Quella sera, alle ore 19,00 Guenter Schabowski, membro del comitato centrale del partito comunista della Ddr, annunció in conferenza stampa che le agevolazioni per i viaggi all estero sarebbero dovute entrare in vigore «sofort, unverzueglich» («subito, immediatamente»), e non il giorno dopo come era in realtà stato deciso. Uno sbaglio che diede il via ad una accelerazione beffarda della Storia: grazie alla diretta, migliaia di persone si riversarono davanti il Muro. Indecisi sul da farsi, gli ufficiali della Ddr aprirono alla fine i punti di passaggio. Era l inizio di un complicato processo che si concluse soltanto il 3 ottobre del 1990 con la riunificazione tedesca. Ma la notte del destino si chiama così anche perché la notte del 9 novembre 1938, passata poi alla storia come Notte dei Cristalli, le squadriglie naziste diedero alle fiamme migliaia tra sinagoghe e negozi ebraici in tutto il Paese. Centinaia di ebrei furono arrestati o uccisi. Il pretesto dell azione fu l assassinio del consigliere di delegazione dell ambasciata tedesca a Parigi, Ernst vom Rath, per mano di un giovane di origini ebraiche. Quell ondata di violenze organizzate, che sarà ricordata domani in tutta la Germania, fu il punto di svolta verso la persecuzione e l annientamento sistematico del popolo ebraico. Al giorno del destino è legato anche un altro avvenimento: il 9 novembre 1918 segnó per la Germania la fine della monarchia. terra Nellarielezionehainfluitomoltoilprogramma,militaristaeanti-welfare,delrivalerepubblicanoMittRomney Gli Stati Uniti hanno ancora fiducia in Obama Traleinsidiedelsecondomandatol opposizioneelacrisieconomica 15 «I l diritto di possedere e portare armi è essenziale per il funzionamento della nostra società libera. Come governatore Mitt Romney ha designato il 7 maggio Giorno del diritto di portare armi in Massachussets per onorare i cittadini rispettosi della legge e il loro diritto di usare le armi da fuoco in difesa delle loro famiglie, persone e proprietà per tutti gli scopi leciti, inclusa la difesa comune. Da presidente Mitt lavorerà per espandere e difendere questo diritto. Mitt Romney rivedrà l implementazione del nuovo accordo di disarmo Start e le altre decisioni dell amministrazione Obama riguardanti le armi nucleari e le politiche di controllo delle armi. Il presidente Obama è giunto al potere con un esercito in forte necessità di modernizzazione. Viceversa, invece di ricostruire la nostra forza, ha tagliato il budget della difesa di 487 miliardi di dollari. Ma di più, ha proposto e trasformato in legge ulteriori tagli di 429 miliardi alla difesa per i prossimi dieci anni. Mitt Romney comincerà il suo mandato abbattendo l era Obama dei tagli alla difesa garantendo alle spese militari un minimo del 4% del Pil Usa. Nessuna discussione sulle politiche fiscali del presidente Obama sarebbe completa senza un riferimento all Obamacare (la riforma sanitaria che estende l accesso alle cure) e ai suoi 500 miliardi di spesa. Ogni volta che il presidente Obama parla della necessità di una maggiore raccolta fiscale gli americani dovrebbero ricordare che egli ha già speso quelle risorse per una politica sanitaria immensamente distruttiva per l economia. Nel suo primo giorno da presidente Mitt Romney emetterà un ordine esecutivo che permetterà al governo federale di limitare l accesso all Obamacare in tutti i cinquanta Stati e lavorerà quindi col Congresso per abrogare l intera legislazione il più presto possibile». Buona giornata mondo! L incubo è passato. Barack Obama, sia pure con fatica, è stato rieletto alla presidenza degli Stati Uniti d America e le promesse che avete appena letto, tratte dal programma ufficiale del candidato repubblicano MItt Romney, verranno archiviate come propaganda elettorale superata. Abbiamo voluto ricopiare con cura alcuni brani della piattaforma repubblicana per dare l idea di quale distanza esistesse non solo fra i due candidati, ma fra Mitt Romney e il resto del mondo. Pur con le mille contraddizioni che ogni giorno affrontiamo, la maggioranza del pianeta è impegnata nella ricerca di politiche che guardino all applicazione dei diritti umani nel modo più ampio possibile. Sul piano interno la sfida è quella di trovare percorsi che favoriscano l uscita dalla crisi economica garantendo la tutela sociale di chi è più vulnerabile. Su quello internazionale l obiettivo è estendere a tutti, in modo sostenibile anche per le generazioni future, il benessere diffuso nei Paesi più ricchi, con una sfida per lo sviluppo sostenibile che diventa, attraverso il dialogo, costruzione concreta della pace. Come si può notare, prospettive completamente altre rispetto alle parole di Romney. I suoi impegni avrebbero riproposto l escalation militare, indebolito il già fragile stato sociale americano e negato stimoli all economia, alimentando di nuovo la crisi economica, e delegittimato l idea di solidarietà e corresponsabilità tanto cara dalla nostra parte dell Atlantico che la riforma sanitaria di Obama ha introdotto negli Usa. Le ricadute negative, economiche e politiche, sarebbero state pesanti per tutti, tranne per la élite di privilegiati che avrebbe beneficiato dei tagli fiscali promessi per i redditi più alti. Scampato il pericolo ora sarà tutto più facile? No, Obama affronta il secondo mandato con un Parlamento ostile e una crisi economica non risolta, che gli è costata il calo elettorale. Non avere la preoccupazione di una rielezione, però, lo renderà più libero. Conteso tra idealismo e pragmatismo, l Obama del primo mandato aveva creato attese che non ha saputo soddisfare. Ma quando si è mosso con libertà ha avuto successo. Questo è avvenuto, in particolare, con la riforma sanitaria, l Obamacare, un passaggio storico per gli Usa. È stata la sua vittoria più importante, fortissimamente voluta, che gli è valsa da parte repubblicana un enorme campagna negativa, con pubblicità che paragonavano il presidente a Hitler e la Obamacare alla soluzione finale per la salute dei cittadini del bilancio pubblico. In un clima delirante, anche più pesante di quello già inaccettabile creato in Italia con il dossieraggio, Obama non è sempre riuscito a tenere coeso il Paese. Ha comunque tenuto diritta la barra della sua amministrazione: in politica estera, ha offerto uno stile diverso nel dialogo internazionale, soprattutto verso il mondo arabo, e ha portato a termine le missioni militari internazionali; in politica interna, accanto alla riforma sanitaria ha promosso una politica keynesiana di stimolo per l economia che ha dato frutti, sia pure non ancora sufficienti, soprattutto nell importante settore automobilistico. I prossimi quattro anni, senza più la preoccupazione di piacere a tutti, potrebbero rivelarci l Obama migliore, quello arricchito dall esperienza ma ispirato dagli ideali. Che non sia l occasione per dimostrare che il Nobel per la pace, e i mille riconoscimenti che il mondo gli ha attribuito in questi quattro anni, sono davvero meritati? Riccardo Moro

15 CATECHESI DI BENEDETTO XVI Nell udienza del 7 novembre il Papa ha parlato di «un aspetto affascinante dell esperienza umana e cristiana: l uomo porta in sé un misterioso desiderio di Dio» Siamo compagni di viaggio anche di chi non crede ma cerca la verità e il bene terra 16 Cari fratelli e sorelle, il cammino di riflessione che stiamo facendo insieme in quest Anno della fede ci conduce a meditare oggi su un aspetto affascinante dell esperienza umana e cristiana: l uomo porta in sé un misterioso desiderio di Dio. In modo molto significativo, il Catechismo della Chiesa Cattolica si apre proprio con la seguente considerazione: «Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell uomo, perché l uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l uomo e soltanto in Dio l uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa» (n. 27). Una tale affermazione, che anche oggi in molti contesti culturali appare del tutto condivisibile, quasi ovvia, potrebbe invece sembrare una provocazione nell ambito della cultura occidentale secolarizzata. Molti nostri contemporanei potrebbero infatti obiettare di non avvertire per nulla un tale desiderio di Dio. Per larghi settori della società Egli non è più l atteso, il desiderato, quanto piuttosto una realtà che lascia indifferenti, davanti alla quale non si deve nemmeno fare lo sforzo di pronunciarsi. In realtà, quello che abbiamo definito come «desiderio di Dio» non è del tutto scomparso e si affaccia ancora oggi, in molti modi, al cuore dell uomo. Il desiderio umano tende sempre a determinati beni concreti, spesso tutt altro che spirituali, e tuttavia si trova di fronte all interrogativo su che cosa sia davvero «il» bene, e quindi a confrontarsi con qualcosa che è altro da sé, che l uomo non può costruire, ma è chiamato a riconoscere. Che cosa può davvero saziare il desiderio dell uomo? Nella mia prima Enciclica, Deus caritas est, ho cercato di analizzare come tale dinamismo si realizzi nell esperienza dell amore umano, esperienza che nella nostra epoca è più facilmente percepita come momento di estasi, di uscita da sé, come luogo in cui l uomo avverte di essere attraversato da un desiderio che lo supera. Attraverso l amore, l uomo e la donna sperimentano in modo nuovo, l uno grazie all altro, la grandezza e la bellezza della vita e del reale. Se ciò che sperimento non è una semplice illusione, se davvero voglio il bene dell altro come via anche al mio bene, allora devo essere disposto a de-centrarmi, a mettermi al suo servizio, fino alla rinuncia a me stesso. La risposta alla questione sul senso dell esperienza dell amore passa quindi attraver- so la purificazione e la guarigione del volere, richiesta dal bene stesso che si vuole all altro. Ci si deve esercitare, allenare, anche correggere, perché quel bene possa veramente essere voluto. L estasi iniziale si traduce così in pellegrinaggio, «esodo permanente dall io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio» (Enc. Deus caritas est, 6). Attraverso tale cammino potrà progressivamente approfondirsi per l uomo la conoscenza di quell amore che aveva inizialmente sperimentato. E andrà sempre più profilandosi anche il mistero che esso rappresenta: nemmeno la persona amata, infatti, è in grado di saziare il desiderio che alberga nel cuore umano, anzi, tanto più autentico è l amore per l altro, tanto maggiormente esso lascia dischiudere l interrogativo sulla sua origine e sul suo destino, sulla possibilità che esso ha di durare per sempre. Dunque, l esperienza umana dell amore ha in sé un dinamismo che L esperienza umana dell amore ha in sé un dinamismo che rimanda oltre se stessi, è esperienza di un bene che porta ad uscire da sé e a trovarsi di fronte al mistero che avvolge l intera esistenza. Molti nostri contemporanei potrebbero obiettare di non avvertire per nulla un desiderio di Dio. Per larghi settori della società Egli non è più l atteso, il desiderato, quanto piuttosto una realtà che lascia indifferenti, davanti alla quale non si deve nemmeno fare lo sforzo di pronunciarsi. In realtà, quello che abbiamo definito come «desiderio di Dio» non è del tutto scomparso e si affaccia ancora oggi, in molti modi, al cuore dell uomo. rimanda oltre se stessi, è esperienza di un bene che porta ad uscire da sé e a trovarsi di fronte al mistero che avvolge l intera esistenza. Considerazioni analoghe si potrebbero fare anche a proposito di altre esperienze umane, quali l amicizia, l esperienza del bello, l amore per la conoscenza: ogni bene sperimentato dall uomo protende verso il mistero che avvolge l uomo stesso; ogni desiderio che si affaccia al cuore umano si fa eco di un desiderio fondamentale che non è mai pienamente saziato. Indubbiamente da tale desiderio profondo, che nasconde anche qualcosa di enigmatico, non si può arrivare direttamente alla fede. L uomo, in definitiva, conosce bene ciò che non lo sazia, ma non può immaginare o definire ciò che gli farebbe sperimentare quella felicità di cui porta nel cuore la nostalgia. Non si può conoscere Dio a partire soltanto dal desiderio dell uomo. Da questo punto di vista rimane il mistero: l uomo è cercatore dell Assoluto, un cercatore a passi piccoli e incerti. E tuttavia, già l esperienza del desiderio, del «cuore inquieto» come lo chiamava sant Agostino, è assai significativa. Essa ci attesta che l uomo è, nel profondo, un essere religioso (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 28), un «mendicante di Dio». Possiamo dire con le parole di Pascal: «L uomo supera infinitamente l uomo» (Pensieri, ed. Chevalier 438; ed. Brunschvicg 434). Gli occhi riconoscono gli oggetti quando questi sono illuminati dalla luce. Da qui il desiderio di conoscere la luce stessa, che fa brillare le cose del mondo e con esse accende il senso della bellezza. Dobbiamo pertanto ritenere che sia possibile anche nella nostra epoca, apparentemente tanto refrattaria alla dimensione trascendente, aprire un cammino verso l autentico senso religioso della vita, che mostra come il dono della fede non sia assurdo, non sia irrazionale. Sarebbe di grande utilità, a tal fine, promuovere una sorta di pedagogia del desiderio, sia per il cammino di chi ancora non crede, sia per chi ha già ricevuto il dono della fede. Una pedagogia che comprende almeno due aspetti. In primo Gli occhi riconoscono gli oggetti quando questi sono illuminati dalla luce. Da qui il desiderio di conoscere la luce stessa, che fa brillare le cose del mondo e con esse accende il senso della bellezza. luogo, imparare o re-imparare il gusto delle gioie autentiche della vita. Non tutte le soddisfazioni producono in noi lo stesso effetto: alcune lasciano una traccia positiva, sono capaci di pacificare l animo, ci rendono più attivi e generosi. Altre invece, dopo la luce iniziale, sembrano deludere le attese che avevano suscitato e talora lasciano dietro di sé amarezza, insoddisfazione o un senso di vuoto. Educare sin dalla tenera età ad assaporare le gioie vere, in tutti gli ambiti dell esistenza la famiglia, l amicizia, la solidarietà con chi soffre, la rinuncia al proprio io per servire l altro, l amore per la conoscenza, per l arte, per le bellezze della natura, tutto ciò significa esercitare il gusto interiore e produrre anticorpi efficaci contro la banalizzazione e l appiattimento oggi diffusi. Anche gli adulti hanno bisogno di riscoprire queste gioie, di desiderare realtà autentiche, purificandosi dalla mediocrità nella quale possono trovarsi invischiati. Diventerà allora più facile lasciar cadere o respingere tutto ciò che, pur apparentemente attrattivo, si rivela invece insipido, fonte di assuefazione e non di libertà. E ciò farà emergere quel desiderio di Dio di cui stiamo parlando. Un secondo aspetto, che va di pari passo con il precedente, è il non accontentarsi mai di quanto si è raggiunto. Proprio le gioie più vere sono capaci di liberare in noi quella sana inquietudine che porta ad essere più esigenti volere un bene più alto, più profondo e insieme a percepire con sempre maggiore chiarezza che nulla di finito può colmare il nostro cuore. Impareremo così a tendere, disarmati, verso quel bene che non possiamo costruire o procurarci con le nostre forze; a non lasciarci scoraggiare dalla fatica o dagli ostacoli che vengono dal nostro peccato. A questo proposito, non dobbiamo però dimenticare che il dinamismo del desiderio è sempre aperto alla redenzione. Anche quando esso si inoltra su cammini sviati, quando insegue paradisi artificiali e sembra perdere la capacità di anelare al vero bene. Anche nell abisso del peccato non si spegne nell uomo quella scintilla che gli permette di riconoscere il vero bene, di assaporarlo, e di avviare così un percorso di risalita, al quale Dio, con il dono della sua grazia, non fa mancare mai il suo aiuto. Tutti, del resto, abbiamo bisogno di percorrere un cammino di purificazione e di guarigione del desiderio. Siamo pellegrini verso la patria celeste, verso quel bene pieno, eterno, che nulla ci potrà più strappare. Non si tratta, dunque, di soffocare il desiderio che è nel cuore dell uomo, ma di liberarlo, affinché possa raggiungere la sua vera altezza. Quando nel desiderio si apre la finestra verso Dio, questo è già segno della presenza della fede nell animo, fede che è una grazia di Dio. Sempre sant Agostino affermava: «Con l attesa, Dio allarga il nostro desiderio, col desiderio allarga l animo e dilatandolo lo rende più capace» (Commento alla Prima lettera di Giovanni, 4,6: PL 35, 2009). In questo pellegrinaggio, sentiamoci fratelli di tutti gli uomini, compagni di viaggio anche di coloro che non credono, di chi è in ricerca, di chi si lascia interrogare con sincerità dal dinamismo del proprio desiderio di verità e di bene. Preghiamo, in questo Anno della fede, perché Dio mostri il suo volto a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero. Grazie. Copyright 2012 Libreria Editrice Vaticana

16 IntervistaaMarcoOlivetti,docentedidirittocostituzionale:«Eliminiamoquelleistituitenegliultimiquarant anni» La riduzione delle Province è una scelta giusta? SìamenocostielocalismimasemprenelrispettodellaCostituzione Una mappa dai confini nuovi. È quella del nostro Paese ridisegnata secondo la riforma approvata dal Consiglio dei ministri qualche giorno fa. Il provvedimento, che completa il riordino avviato lo scorso luglio, prevede, a partire dal 2014, la riduzione delle Province italiane da 86 a 51, con le elezioni dei nuovi vertici nel novembre del 2013, mentre dal prossimo primo gennaio verranno meno le giunte provinciali. Ma ci sono dei rischi significativi spiega Marco Olivetti, docente di diritto costituzionale alla Facoltà di giurisprudenza dell Università di Foggia. Quali ripercussioni avrà sul territorio il riordino delle Province? Le ripercussioni riguardano diverse dimensioni: la prima di carattere simbolico, legata a come è strutturato il nostro Paese. Le identità locali (municipali e provinciali forse ancor più di quelle regionali) hanno un ruolo molto importante, che ci rendono, tra i Paesi europei, più simili alla Germania che alla Francia: le ripercussioni simboliche, però, sono difficili da quantificare. Per quanto riguarda, invece, una sfera più pratica, quindi economica e sociale, è più facile che le ripercussioni giungano a rilento. La riforma non comporta immediatamente il licenziamento dei dipendenti ma solo la scomparsa degli organi politici nel giro di un anno e mezzo. Ma se pensiamo che la Provincia è un organo di decentramento statale, e quindi fa sì che ci siano sul territorio, ad esempio, una sede della Banca d Italia e della Prefettura, c è il rischio che alcune località, soprattutto quelle più marginali, subiscano conseguenze significative. Si tratta, a suo parere, di una strategia efficace nell ottica dei tagli alla politica? Da un punto di vista quantitativo, rispetto alla razionalizzazione delle spese non ha grande incidenza, ma riveste una grande importanza dal punto di vista della bonifica del nostro sistema democratico. Questa scelta sembrerebbe andare in entrambe le direzioni, ma presenta alcune contraddizioni. Bastava prevedere che gli organi delle Province venissero eletti indirettamente e non più dai cittadini. La riduzione del numero degli enti agisce soprattutto in prospettiva: credo che si possa dubitare sull incidenza effettiva di queste misure e sul fatto che il Paese ci guadagni. Il Paese non è fatto soltanto dalle grandi città, dalle grandi imprese, dalle grandi università e dalle grandi banche rappresentate da questo governo, ma dalla Provincia italiana, che invece viene dimenticata: questo è il governo istintivamente più centralista di tutta la storia d Italia. Ho molti dubbi su tanti provvedimenti, anche per quanto riguarda le Regioni. Utilizzando l opinione pubblica diffusa nella stampa, il governo ha fatto un corto circuito tra il problema dei costi della politica e gli interventi per ridurre il potere di questi enti, mentre queste due cose non necessariamente vanno assieme. E poi soggiace il presupposto implicito, che andrebbe dimostrato, per cui il centro sia meglio della periferia. A proposito di Regioni, se ne annuncia una drastica riduzione. Bisogna rivedere il rapporto tra Regioni, Province e Comuni, e quale ruolo s immagina per ciascuno di questi livelli di governo. L idea di ridurre non sarebbe di per sé criticabile. Bisogna, però, avere una visione di sistema. La mia obiezione riguarda le procedure, perché occorrerebbe una legge di revisione costituzionale che coinvolga le popolazioni interessate. Anche in materia di Province, l operazione è di dubbia costituzionalità: vero è che la riforma non ne prevede la soppressione, ma ne regolamenta la suddivisione, però una lettura rigorosa della Costituzione, soprattutto dell articolo 133, non credo possa giustificare la procedura. Ad ogni modo, ritengo che la Corte costituzionale non le andrà contro. Per le Regioni, invece, l ostacolo costituzionale c è, eccome. Sarebbe bene che i membri di questo governo s interroghino se sugli interventi di natura costituzionale non serva un consenso dell opinione pubblica generale. Quali soluzioni immagina per gli enti territoriali? Abbiamo parlato per più di dieci anni di Repubblica delle autonomie e la Costituzione nel 2001 è stata modificata per garantire un ruolo agli enti territoriali. Se la Provincia è un ente che non serve più, e ci sarebbero ragioni per sostenere questo, soprattutto con la presenza delle Regioni, allora andrebbe seriamente rivisto il discorso della riduzione a otto Regioni, che sarebbero troppo poche. Ma se non si arriva a questa conclusione, per la quale, comunque, servirebbe una riforma costituzionale, bisognerebbe spiegare il senso di questa operazione di taglio di una cinquantina di enti provinciali. Che dubito produrrà direttamente un beneficio economico significativo. Bisognerebbe, a mio parere, ripartire dalla situazione storica, ed eliminare le Province istituite negli ultimi quarant anni, che sono il prodotto dei localismi della peggior specie. Il governo avrebbe dovuto rimettere indietro l orologio della storia amministrativa, ponendo un freno alla moltiplicazione degli enti provinciali recenti e mantenendo quelli che esistevano già negli anni Settanta, prodotto di una graduale evoluzione storica, e non di operazioni matematiche, che mi lasciano perplesso. Lorena Leonardi terra POVERTÀ E DATI ISTAT Disoccupazioneoltreil10%, senzalavoroin 2,8milioni Sfiora quota 2,8 milioni il numero, record, dei disoccupati in Italia, con il tasso di disoccupazione che, a settembre, tocca il 10,8%. Lo rileva l Istat, sottolineando che l aumento rispetto ad agosto è di 0,2 punti percentuali e di 2 punti nei dodici mesi. Un dato drammatico e lo è ancor più per i giovani. Il tasso di disoccupazione fra i 15 ed i 24 anni a settembre è salito al 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali su agosto e di 4,7 punti su base annua, dati destagionalizzati e provvisori. Fra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 608mila e rappresentano il 10,1% della popolazione in questa fascia d età. Su questi numeri resi noti oggi dall Istat, Giovanni Gut, membro dell Esecutivo nazionale del Movimento cristiano lavoratori commenta: «Sono numeri che rivelano la drammaticità della crisi che stiamo vivendo. E grave che una fascia così alta di popolazione venga esclusa dal mercato del lavoro, grave anche per quello che ciò comporta, avere una retribuzione, scoprire il proprio ruolo nella società, costruirsi un futuro. Siamo di fronte ad una emergenza nazionale. Si tratta di un problema che ci portiamo dietro da lunghissimi anni e che la crisi non ha fatto altro che accentuare. Il problema grande non riguarda solo il mercato del lavoro, ma è la struttura stessa del mondo del lavoro. A questo si aggiungano anche grosse pecche nel sistema educativo e formativo che è privo di quel necessario raccordo tra educazione e formazione e lavoro. Ci si rende conto che si esce dalla scuola con dei curricola inadeguati a rispondere alle richieste del mondo del lavoro, con delle competenze non sviluppate e quindi non si è capaci di mettere a frutto il potenziale che si possiede. Ed è sintomatico che ciò riguardi non solo chi ha interrotto anzitempo il proprio percorso scolastico e formativo ma anche chi ha un iter di studi completo. Non si può considerare il lavoro come un momento successivo allo studio. Intendo dire che non sempre quello che si studia viene visto in ottica lavorativa. Serve più compenetrazione tra mondo della scuola e del lavoro. Esiste, inoltre, una mancanza di riciclo nel mondo del lavoro: chi è dentro, anche se ciò non è più come una volta, rimane tutelato, ma per chi è fuori entrare non è per nulla semplice». Ilgovernohafattoundiscorsoonestosuicontielostessoandrebbefattosulquadroistituzionale Istituzioni, la fiducia dei cittadini agli sgoccioli LanotadelQuirinalesulleelezionimostraunadiffusapreoccupazione Una nota piuttosto secca della presidenza della Repubblica ha chiarito in questi giorni il calendario politico-istituzionale: elezioni politiche presumibilmente la settimana dopo Pasqua e, nel frattempo, due tornate regionali molto importanti in Lombardia e nel Lazio, auspicando che presto si chiariscano le cose sulla legge elettorale. Insomma: stiamo entrando nella stretta decisiva, anche se, sembra, a fari spenti, in un banco di nebbia fitta. E allora, prima del tema, fondamentale, della nuova articolazione dell offerta politica, occorre fare un discorso strutturale, a proposito della cornice. Da un lato è finito un quadro quasi ventennale, articolatosi intorno a Silvio Berlusconi. Nello stesso tempo però la questione istituzionale, cioè sulle regole del gioco e l assetto delle istituzioni, che ha accompagnato la crisi della cosiddetta prima-repubblica e tutta la parabola della cosiddetta seconda-repubblica, non ha avuto alcuna soluzione stabile. Tanto che, interpellati da un sondaggio del Corriere della Sera, gli italiani continuano in maggioranza a preferire una rappresentanza proporzionale. Perché almeno vincola ad avere identità precise. In effetti negli ultimi vent anni abbiamo sommato il peggio dei due sistemi, proporzionale e maggioritario, per cui non si è avuto un forte (e responsabile) momento decisionale e neppure una chiara (e responsabile) rappresentanza di un Paese comunque assai sfaccettato. Dimodoché siamo avvolti in un pessimismo generalizzato, da cui certamente i tecnici non possono sollevare, vincolati come sono a fare cassa e a cercare di riordinare i conti. Tanto più che nel frattempo la qualità media del reclutamento della classe politica è notevolmente diminuita. Il dibattito sulla legge elettorale dovrebbe dunque innanzitutto affrontare questa contraddizione, per cui giustamente da oltre vent anni s invoca una legislatura costituente, senza che nessuno abbia la forza o la volontà di metterla in piedi. Eppure anche solo la vicenda dell accorpamento delle Province, che necessariamente porta con sé la questione del design delle Regioni (a proposito, come si sa, della contraddizione rappresentata da Regioni-Province), ribadisce che il problema è ormai di marchiana evidenza e rappresenta la vera palla al piede per il sistema-paese, che la paga molto cara poi in termini di costo del lavoro. Il governo Monti ha fatto un discorso chiaro e onesto ai cittadini sui conti. Un discorso altrettanto chiaro va fatto sul quadro istituzionale. Ma nessuno per ora ha la forza o l interesse per inserirlo in agenda. Verosimilmente, per i prossimi anni in Eurolandia si disegna un periodo di stagnazione, alla giapponese. Varrebbe la pena, come facevano un tempo i contadini in autunno e in inverno, utilizzarlo per rimettere le cose a posto, in attesa dei frutti della semina. Forse chi saprà fare con onestà e chiarezza questo discorso, suddividendo e coordinando i capitoli economici, quelli sociali e quelli istituzionali, potrà avere provvisoriamente la fiducia degli italiani, stanchi di risse, troppo saggi per credere a uomini della provvidenza o a moralizzatori per propaganda, e giustamente molto, molto diffidenti. Francesco Bonini 17

17 IN EVIDENZA Sulletraccedeicomplessirisvoltiesistenziali,pedagogiciereligiosidelladualitàumana.Apartiredallavocedeipiùpiccoli Femmine e maschi: educare nella differenza di genere Motivazionieospitideldodicesimoconvegnosullafededa-9mesia8anni cult Dio ama giocare con le differenze e desidera che anche noi gioiamo nel fare altrettanto. Il racconto delle Scritture parla del mistero degli inizi dicendo che il Creatore, con mano d artista, ci fa esistere distinguendo luce e tenebre, cieli e terre, acque superiori e acque inferiori e così via. Anche elencando le genti che popolano la terra ripete, con la precisione di un ritornello, che esse esistono secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle rispettive nazioni (Gn 10, ). Questo intreccio di differenze, trama dell intera creazione, ha su questa terra un suo punto di massima evidenza e intensità: l essere umano creato maschio e femmina (Gn 1,27), donna e uomo l una di fronte all altro (cf Gn 2,18). Eh già il movimento INFO MA TU LA PIPÌ COME LA FAI? Femmine & maschi: i bambini ne parlano, noi ne parliamo ai bambini Camera di Commercio di Parma (via Verdi 2) ore GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE Educare nella differenza di genere. In dialogo con: Barbara Mapelli (pedagogista), Vincenza Pellegrino (antropologa), Giacomo Mambriani (educatore) VENERDÌ 23 NOVEMBRE Differenza di genere: la Bibbia e la trasmissione della fede. In dialogo con Marinella Perroni (biblista). D altra parte le due serate non nascono dal niente, non sono improvvisate. La domanda più seria, per chi le prepara, è certamente sul come far essere vero quel i bambini ne parufficioscuola@diocesi.parma.it di uscita da sé, primo passo di ogni amore vero e libero, ha qui la sua scintilla primigenia. Poi l avventura è tutta da giocare, nella tessitura delicata della vicenda di ognuno e ognuna, come pure nel disegno misterioso della storia delle civiltà. Domande e rivoluzioni Parole troppo astratte quelle fin qui dette? Può darsi. E allora ecco che ci pensano bimbi e bimbe a restituire loro immediatezza. Lo fanno con le osservazioni e le domande più semplici, come quella che dà il titolo al convegno organizzato anche quest anno (il 12 ) dall Ufifcio scuola della diocesi in collaborazione con Ufficio famiglia e Ufficio Catechistico: Ma tu la pipì come la fai?. Un interrogativo che, con gli occhi dei piccoli, mette a tema la differenza di genere e lo fa proprio a partire da ciò che con evidenza la sottolinea: il nostro corpo. Partiremo dalle parole di bambini e bambine, come facciamo ogni anno, in ascolto di ciò che essi dicono e insegnano sul mistero del maschile e del femminile impresso in ogni figlio e figlia di Dio. Alcune voci esperte ci aiuteranno a riflettere su cosa nell educazione e nell iniziazione cristiana viene detto o taciuto a riguardo. Ci sono rivoluzioni che prendono improvvisamente la scena, segnando i secoli con eventi da ricordare negli annali di storia. E ce ne sono altre, non di rado più sostanziali e durature, che avvengono con il lento contagio di pensieri nuovi e di linguaggi più attenti. Una contemplazione più profonda della luce riflessa nel nostro essere maschi e femmine porta con sé un rinnovamento di portata epocale, il cui futuro è tutto aperto davanti a noi. Una rivoluzione fatta di sguardi prima che di proclami, di ascolto accurato e di innovazioni nell ordinarietà. Ed è così che anche da un convegno di sole due serate si può intuire il nascere di un mondo nuovo e di una Chiesa nuovamente rinnovata dallo Spirito che Lui pure tra le differenze danza con gioia. Sul palco e dietro le quinte lano che da sempre è presente nel sottotitolo. Come fare, cioè, perché parole ed emozioni di bimbi e bimbe abbiano il loro posto al tavolo dei relatori? La cosa sarà possibile grazie a chi, mesi fa, ha suggerito qualche pista per osservazioni sul campo e l ha girata a insegnanti, catechisti e genitori disponibili. Se quindi bambini e bambine non saranno presenti in sala il convegno è rivolto agli adulti che sono in relazione educativa con loro ci saranno però le loro parole e i loro punti di vista. Il sottotitolo continua poi con noi ne parliamo ai bambini ; anche su questo è stata fatta una raccolta previa di parole e punti di vista: avremo modo di riflettere su testimonianze colte dal vivo, probabilmente riconoscendovi qualcosa di noi. Non meno cura è stata posta nell identificare le voci esperte delle quali metterci in ascolto;anche quest anno è stato bello trovare disponibilità in chi da tempo lavora proprio su ciò che anche a noi sta a cuore. Grazie dunque fin d ora ai partecipanti alla tavola rotonda prevista per la prima sera: la pedagogista Barbara Mapelli, l antropologa Vincenza Pellegrino e l educatore Giacomo Mambriani. Raccoglieremo l incrociarsi dei loro sguardi e, in essi, delle tante persone che portano nel cuore a motivo del loro lavoro. E grazie anche a Marinella Perroni, biblista, che ci accompagnerà sulle tracce della differenza di genere dentro e attraverso l ascolto delle Scritture e i modi in cui ad esse si dà voce nelle nostre comunità. Infine due importanti opere svolte da sempre dietro le quinte. La bibliografia, consegnata tutti i partecipanti, strumento preziosissimo che ci accompagna fin dalla prima edizione del convegno, miniera di spunti didattici ed educativi; e l immagine disegnata apposta per la nostra locandina: non è opera di bimbi, ma certo di chi sa guardare il mondo anche con i loro occhi. don Marco Uriati 18 FUORI LE MURA - Alba - La Fondazione Ferrero di Alba, attenta a favorire la crescita del territorio e a promuovere la conoscenza dei più autorevoli esponenti dello scenario culturale piemontese, ha realizzato l antologica Carlo Carrà , dedicata al pittore piemontese che è stato uno dei pochi artisti ad attraversare e interpretare con indipendenza creativa i movimenti più significativi della cultura figurativa italiana del Novecento. Con 76 dipinti provenienti dalle più prestigiose istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, oltre che da importanti collezioni private, la mostra documenta tutte fasi del percorso artistico di Carrà: le prime prove divisioniste, i capolavori del Futurismo, la parentesi dell Antigrazioso, la Metafisica e il Realismo mitico, i paesaggi (dagli anni Venti in poi), le composizioni monumentali di figura degli anni Trenta e una selezione di nature morte, così da arrivare agli ultimi anni della sua attività. Fino al 27 gennaio 2013 nella sede della Fondazione Ferrero Onlus, Strada di mezzo 44, Alba (CN). Info: , info@fondazioneferrero.it,

18 Giovani:lavoroefuturo Finanza:comescegliereeticamente Tavola rotonda organizzata dal Borgo GIOVANI: LAVORO E FUTURO A PARMA Giovani e Futuro: lavoro e sviluppo a Parma è il titolo della tavola rotonda organizzata dal circolo culturale Il Borgo per venerdì 9 novembre alle nella sala conferenze di Palazzo Soragna (g.c.), a Parma in strada al Ponte Caprazucca, 6/a. Dopo il saluto di Albino Ivardi Ganapini, presidente del Borgo, intervengono: Franco Mosconi, docente di Economia Industriale, Università di Parma; Manuela Amoretti, assessora provinciale alla formazione e alle politiche attive del lavoro; Federico Ghillani, Segretario Generale Cisl di Parma; Irene Rizzoli, vicepresidente Gruppo Giovani dell industria di Parma; Nicoletta Paci, vicesindaca del Comune di Parma. Nelle indagini sociologiche le preoccupazioni di famiglie e comunità per il futuro dei giovani, specie in termini di lavoro, figurano sempre al primo posto. Per troppi anni il nostro Paese ha mancato di investire sui fattori che favoriscono nel lungo periodo l occupazione: istruzione, ricerca, stimoli alla nuova imprenditorialità, giustizia ecc. Anche a Parma si sono persi negli ultimi anni posti di lavoro e cresce il numero dei giovani che non studiano e non lavorano ancora. Il Circolo Il Borgo si augura che dalla tavola rotonda emergano, oltre all analisi, proposte e indirizzi operativi atti a promuovere il lavoro per i giovani. Essendo l incontro dedicato ai giovani, ci sarà all apertura un momento di ricordo per Daniele Ghillani, deceduto tragicamente in Brasile mentre prestava la sua opera di cooperante volontario. Famiglia Più PARLARE DELLA MORTE CON I BAMBINI L associazione Famiglia Più invita, venerdì 9 novembre, all incontro con Francesca Ronchetti, autrice del libro Per mano di fronte all oltre (ed. Meridiana), che converserà con genitori, insegnanti e educatori su come parlare ai bambini della morte ed accompagnarli quando questo evento li colpisce da vicino. L incontro è alle 21 nella sede di Famiglia Più, in via Bixio 71 a Parma. Altromercato e banca etica PER SCEGLIERE UNA FINANZA ETICA Consorzio Altromercato e banca Etica promuovono, sabato 10 novembre alle 10 presso la Coop. Mappamondo onlus, in borgo G. Tommasini 25/a, un dibattito sulla finanza solidale, per fornire alcuni strumenti per poter scegliere come contribuire ad una finanza più equa senza dover rinunciare ad investire i propri capitali. Interverranno Michele Catellani, responsabile finanziario Coop. Mappamondo ( Capitali coraggiosi: la chiave per uno sviluppo sostenibile, per tutti ); Fabrizio Prandi, Banchiere ambulante di Banca Etica ( Banca Etica: la nostra storia, chi siamo, cosa facciamo oggi ); Maria Ferlita, Consulente Finanziaria Indipendente ( L etica nei comportamenti e nelle scelte di investimento ); Alessandro Zoni, vicepresidente Ricrediti ( Una garanzia atipica: la conoscenza personale ). Laboratori ai Musei del cibo SAN MARTINO, SCIENZA PER BAMBINI Domenica 11 novembre, come ormai da tradizione, tornano i laboratori dell Associazione per la divulgazione scientifica Googol ai Musei del Cibo, in occasione della ricorrenza di San Martino. Un modo divertente e coinvolgente e rigorosamente scientifico per riflettere, insieme ai bambini e alle bambine della scuola primaria, sull arrivo dell autunno e della stagione fredda e per animare ancora una volta le sedi dei Musei prossime alla chiusura invernale. Prendendo spunto dall estate di San Martino e dall arrivo dell autunno, i laboratori saranno un percorso, tra esperimenti e attività scientifiche, per esplorare il tema del caldo e del freddo e delle stagioni. Gli appuntamenti in programma per l iniziativa Scienza a San Martino sono due: alle e alle 17, al Museo del Prosciutto di Langhirano. I laboratori sono a ingresso gratuito; per ragioni di spazio è consigliata la prenotazione Dialogo cristiano-islamico RELIGIONI E LAICITÀ DELLO STATO In occasione della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, il Consiglio delle Chiese cristiane di Parma e la comunità islamica di Parma invitano all incontro Islam, cristianesimo, Cosituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato. Intervengono Marco Dal Corso, teloogo (Cem mondialità), e Imad Moussalit, imam di Parma. L incontro si tiene al Centro islamico di via Campanini 6 a Parma, venerdì 9 novembre alle Messa e benedizione GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO Domenica 11 novembre si celebra anche a Parma la Giornata del ringraziamento, per rendere grazie a Dio dei frutti della terra e del lavoro dell uomo. Il programma prevede alle il ritrovo delle Autorità in piazza Duomo; alle 11 S. Messa in Cattedrale presieduta dal Vescovo. Alle la benedizione dei mezzi agricoli. In Seminario Maggiore GIOVANI ALLA SCUOLA DELLO SPIRITO Martedì 13 novembre in Seminario Maggiore (via Cardinal Ferrari) secondo appuntamento della Scuola dello Spirito, rivolta ai giovani dai 18 anni su. Ritrovo alle 19.30, seguono istruzione e lavoro a gruppi; cena; preghiera con la Scrittura; Compieta. Info: (Fuci) (don Francesco Conti). Casa Santa Chiara ADORAZIONE NOTTURNA Nella chiesa di San Pietro tramite mail a museidelcibo@googol.it o per telefono, chiamando il numero Con gli autori del volume Mup LEZIONI SU PARMA MEDIEVALE Nell ambito della nuova edizione dell iniziativa Storia di Parma - Progetto scuola, dedicata per l anno scolastico 2012/2013 al volume Parma medievale. Economia, società, memoria, quarta uscita dell enciclopedia Storia di Parma (Mup Editore), prendono avvio anche quest anno le Lezioni d autore, pensate per gli insegnanti e aperte a tutte le persone interessate, condotte dagli autori dei saggi pubblicati nel volume. Il ciclo di incontri si terrà nelle aule del Convitto Maria Luigia, sempre alle Si inizia giovedì 15 novembre con l incontro Parma medievale: l economia, a cura di Roberto Greci, dell Università di Parma, che del volume è anche il curatore. Il secondo appuntamento è giovedì 22 novembre, con l incontro Parma medievale: la società, a cura di Stella Leprai, dell Università di Milano. Infine, Parma medievale: la cultura, a cura di Simone Bordini, dell Università di Parma, giovedì 29 novembre. Museo ebraico di Bologna ABRAMO PADRE DI DUE POPOLI Al Museo ebraico di Bologna (Via Valdonica, d Alcantara (Casa di accoglienza Santa Chiara), a Parma in via Padre Onorio 15, mercoledì 14 novembre adorazione eucaristica notturna. Inizio alle 21 con la Santa Messa. termine alle 6 di giovedì con la Santa Messa delle Sul Vangelo di Luca INCONTRO CON PERSO- NE OMOSESSUALI Giovedì 15 novembre a partire dalle 20,45 si terrà l incontro mensile con persone omosessuali. Insieme mediteremo e pregheremo Lc 7, Info: Seminario Vescovile SCUOLA DIOCESANA DI PREGHIERA Prosegue, giovedì 15 novembre nella chiesa di Santa Lucia (Parma, via Cavour), dalle 21 alle 22.15, la scuola diocesana di preghiera promossa dal Seminario Vescovile di Parma, dedicata quest anno al tema La spiegazione del Credo. Preghiera e dottrina cristiana nell anno della fede. Tema della serata: La norma della futura predicazione. Saranno presenti presbiteri per la Riconciliazione. Ufficio Famiglia SPIRITUALITÀ CONIUGALE Sabato 17 e domenica 18 novembre al Centro diocesano di spiritualità coniugale di Monticelli (via Monte 5) l Ufficio famiglia organizza il Fine settimana di spiritualità conugale sul tema Chiamati alla felicità?, rivolto a coppie di sposi e coppie di fidanzati prossimi alle nozze. Inizio il sabato alle 9.30; domenica la conclusione con l Eucaristia delle Bambini e ragazzi sono guidati da persone adulte. Iscrizioni: ufficiofamigliapr@libero.it, , Azione Cattolica VATICANO II: LA VOCE DI UN TESTIMONE L Azione cattolica di Corpus Domini e San Giovanni Battista invita, mercoledì 28 novembre alle 21 nella parrocchia di San Giovanni Battista (Parma, via Anna Frank), all incontro Biografia di una passione: testimonianza di Corrado Truffelli. I valori e lo spirito del Concilio Vaticano II interloquiscono con la realtà ecclesiale della nostra diocesi. Leggere l evento conciliare della Chiesa cattolica attraverso la testimonianza di chi l ha vissuto è molto di più che fare storia, cronaca o semplice discettazione teologica, è leggere nel vissuto di una esperienza personale di tutta una vita che si è confrontato con quella fonte della Tradizione cristiana. E attraverso quella lettura nasce il confronto personale di ciascuno. L incontro è aperto a tutta la città. Variazione calendario SOSPESO IL RITIRO USMI Il programmato ritiro Usmi del 1 o dicembre è sospeso. Nella stessa data le religiose sono invitate a partecipare alla celebrazione eucaristica in Cattedrale in cui verrà conferito il mandato ai ministri straordinari della comunione. Giornata di studio ISTITUTI DI VITA CONSACRATA Gli appartenenti agli istituti di vita consacrata si ritroveranno per la consueta giornata di studio domenica 20 gennaio alle ore 15.30, anziché domenica 27, come da calendario diocesano. 1-5) giovedì 15 e 22 novembre alle 17 si terrà l incontro Abramo: Isacco e Ismaele. Un padre, due popoli. Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo della Comunità ebraica di Bologna, e l imam Adhim Yusuf Pisano, resposnabile Co.Re.Is Emilia Romagna, dialogheranno e si confronteranno sul tema delle comuni origini di Islam ed Ebraismo. Maendeleo-Italia a Noceto TEATRO PER LE DONNE DI GOMA Sabato 17 novembre alle al Teatro Comunale Moruzzi di Noceto sarà messa in scena dalla Compagnia del Teatro di Mezzo la commedia brillante in tre atti L hotel del libero scambio, tratta da Georges Feydeau, regia di Marco Zanelli. L incasso della serata sarà devoluto a sostegno dei progetti in R.D. Congo dell Associazione Maendeleo-Italia onlus, associazione di volontariato per la promozione della donna e della famiglia che opera a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. La commedia rispecchia il Vaudeville, genere teatrale che caratterizzò la Francia di fine Ottocento. La comicità nasce in particolare dal dialogo fatto di battute brevi e pungenti e dalle situazioni (equivoci, scambi di persona, incontri imbarazzanti) che si susseguono a ritmo incalzante. I biglietti d ingresso sono in prevendita a Parma presso la bottega equo e solidale l Altramarea di via D Azeglio 54. È inoltre possibile prenotarli telefonicamente: Daquialà, spettacolo solidale TUTTAUNALTRAMUSICA A sostegno del Progetto Centro medico di Kutaisi, che garantisce assistenza primaria, servizio domiciliare e cure gratuite a 180 pazienti al mese, l associazione Daquialà propone per sabato 17 novembre all Auditorium Paganini Tuttaunaltramusica, spettacolo live di musica, canto, arte e danza in cui gli artisti si contamineranno a vicenda per creare un atmosfera inedita e di grande pathos. Sarà presente, per la prima volta a Parma, la sand-art di Gabriella Compagnone, con la sua l arte del disegno a mano libera sulla sabbia, che per l occasione interpreterà i brani cantati live durante la sua performance. Anche i Vocalica, famosi per le loro interpretazioni a cappella, interpreteranno brani corali di grande intensità con i 30 elementi del coro Novecentum regalando forti emozioni al pubblico. Per info e prevendita: info@daquiala.org oppure Alla Biblioteca Alpi BALCANI, IL CORAGGIO IN DUE LIBRI Martedì 20 novembre alle alla Biblioteca internazionale Ilaria Alpi (vicolo delle Asse, 5 Parma) si terrà l incontro Balcani: dolore e coraggio, con la presentazione di due volumi delle edizioni ADV: Sarajevo centro del mondo, diario di un trasloco di Dzevad Karahasan, riedizione e ampliamento di un volume del 1993, e Novi Sad, i giorni freddi, raccolta di testi degli scrittori danubiani Danilo Kis e Alexander Tisma sulla grande strage di ebrei, rom e ruteni avvenuta nel 1942 nella Serbia settentrionale. Saranno presenti e dialogheranno Dzevad Karahasan, lo scrittore dell assedio di Sarajevo; il giornalista-scrittore Piero Del Giudice, inviato nei Balcani; il presidente della Comunità ebraica di Novi Sad, Goran Levi. Promuovono l iniziativa la Biblioteca internazionale Ilaria Alpi, l Istituzione Biblioteche del Comune di Parma, l Azione Cattolica, il Centro studi Cardinal Casaroli, il Circolo culturale Il Borgo, il Consorzio Solidarietà Sociale, il Gruppo Bosnia di Azione Cattolica, Forum Solidarietà, il Gruppo diocesano giustizia pace ambiente, la Comunità ebraica di Parma,l associazione di documentazione sociale Le Giraffe. Chiesa avventista DANZE EBRAICHE RIMANDATE AL 21 Per concomitanti impegni ecclesiali, il laboratorio di danze ebraiche in corso alla Chiesa avventista (via don Giuseppe Dossetti 1) ha subito una variazione di calendario: non si terrà il 14 novembre, come annunciato la scorsa settimana, ma mercoledì 21 novembre alle Tutti sono invitati. Poesie, foto e disegni PREMIO SAN BERNARDO Il Circolo Anspi San Bernardo, con il patrocinio dell Anspi diocesana, indice la 34 a edizione del Premio S. Bernardo per la poesia, la fotografia e il disegno, riservato ai dilettanti. Il tema proposto quest anno, Scopriamo insieme la bellezza della fede, è suggerito dalla Lettera apostolica di Benedetto XVI Porta fidei, con cui è stato indetto l Anno della fede. I lavori in concorso dovranno pervenire entro lunedì 10 dicembre a lvo Campanini (via Cagliari 31 - tel ), che potrà fornire ulteriori dettagli tecnici ed eventuali informazioni. Ogni autore potrà presentare al massimo tre opere: le poesie, dattiloscritte, andranno presentate in quattro copie, di cui una firmata; le fotografie, in bianco e nero o a colori, in formato minimo di 20x30 cm e i disegni in formato A3. Le fotografie e i disegni dovranno essere corredati da un titolo che esprima l idea ispiratrice dell opera proposta e dovranno essere firmati dall autore. Una giuria di esperti e di appassionati determinerà la classifica. La premiazione avverrà sabato 15 dicembre, alle 21, nella sala parrocchiale di via Ravenna 1. memo 19

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