Anno III - Numero 2 - Venerdì 3 gennaio 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40

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1 Anno III - Numero 2 - Venerdì 3 gennaio 2014 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Zona Euro La crisi ora morde anche in Finlandia a pag. 3 Roma Marino sommerso da critiche e... rifiuti a pag. 6 Alta tensione Raffica di attentati intimidatori in Italia a pag. 9 di Francesco Storace Stanno facendo un gran casino, lanciano proposte, ma alla fine si ha l impressione che non se ne caverà nulla di concreto. Ieri è stata la volta di Matteo Renzi, che si è messo di brutto a giocare alla legge elettorale, tirando fuori tre proposte diverse, come se ci si trovasse al cospetto di una matrioska. 1) Metodo spagnolo: 118 piccole circoscrizioni al posto delle attuali 27; premio di maggioranza del 15%; sbarramento al 5. 2) Mattarellum: 475 collegi e premio del 15 per cento a chi vince e diritto di tribuna al 10 (ovvero la nomenclatura dei partiti). 3) Sindaco d Italia: come il doppio turno nei comuni, anche qui con sbarramento al 5. A svegliare il sindaco di Firenze ha sicuramente contribuito il presidente della Repubblica col messaggio di fine anno; ma c è anche da dire che l afflato riformatore del Capo dello Stato - a cui si attribuisce la minaccia di dimissioni se il Parlamento le riforme invece non le vara - ben difficilmente sortirà effetti positivi se i partiti non molleranno l osso, a partire dalla scelta popolare di deputati e senatori. Aspetteranno le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sul Porcellum per capire come riuscire a sottrarre ancora ai cittadini la possibilità di votare direttamente la rappresentanza parlamentare, cercando E RENZI TIRA FUORI DAL CILINDRO TRE DIVERSE PROPOSTE SULLE REGOLE DEL GIOCO ARMA SPUNTATA Non servono le minacce di dimissioni dal Colle, ma una legge elettorale seria e poi il voto il pertugio per far passare i fedelissimi senza voti. Comunque, Napolitano valuti bene il senso della sua minaccia : proprio la Consulta, abbattendo il premio di maggioranza della legge elettorale, ha di fatto reso evanescenti nella sostanza almeno 148 deputati. Se lui si dimettesse dal Colle prima di far eleggere un nuovo Parlamento, sarebbe gravissimo soprattutto perché ad eleggere il suo successore sarebbero le Camere attuali. Lo sanno tutti che è un arma spuntata, una pistola ad acqua, perché sarebbe un atto di irresponsabilità istituzionale senza precedenti. Stimoli piuttosto il Parlamento a fare presto, il presidente della Repubblica. Ma alle dimissioni ci pensi un minuto dopo e non un minuto prima del voto degli italiani. Abbiamo bisogno di un governo legittimato dal consenso popolare, sulla base di un confronto elettorale su programmi chiari. Il rapporto con l Europa, le politiche fiscali, le questioni sociali a partire da quelle collegate all esplosione dell immigrazione clandestina e non, la necessità di porre argine al relativismo culturale che sta imbonendo la pubblica opinione; sono i temi del dibattito su cui vorremmo che si chiamasse il popolo italiano a decidere. Le manfrine devono cessare al più presto. La gente non gliela fa più ad andare avanti. Se Letta resta al suo posto un altro anno, finisce definitivamente e in malo modo la storiella della credibilità internazionale dell Italia; continuiamo ad essere seppelliti da una montagna di tasse senza fine; rischiamo di ritrovarci in un Paese di cui non riconosciamo più i connotati né le sue tradizioni culturali. Mandare a casa questa formula di governo è ormai un imperativo per tutti. Il Colle sa di dover dimostrare di averlo capito. AUTOBOMBA ESPLODE NEL QUARTIERE DI HEZBOLLAH A BEIRUT LIBANO: FIAMME SULLA PACE Sarebbe di almeno cinque morti e venti feriti il bilancio provvisorio dell'attentato avvenuto alla periferia sud di Beirut. L'esplosione ha colpito ieri il centro del cosiddetto "quadrato di sicurezza" di Hezbollah, vicino alla vecchia sede della tv al Manar del movimento sciita libanese. I testimoni affermano che la strada era affollata di gente. Informazioni non verificate affermano che almeno un'autobomba è esplosa sul luogo. In Libano sono tuttora dispiegate forze militari italiane, nel Sud del Paese. IL SUO PARTITO CHIUDE LE PORTE IN FACCIA AGLI IMMIGRATI BULGARI E ROMENI Angela Merkel: Più Europa? Sì, ma mica in Baviera di Giuseppe Sarra Altro che Europa dei popoli. Il Vecchio Continente è schiavo della Germania e dell austerità e del rigore di Angela Merkel. Una formula che riempie di Euro le casse delle banche tedesche e lascia a bocca asciutta gli altri Paesi. Mentre la Cancelliera gira in lungo e in largo l Europa per promuovere la moneta unica, aprendo le porte a chiunque e imponendo manovre salatissime ai governi dell Unione per rientrare dal deficit, in casa propria vieta ai romeni e ai bulgari di entrare in maniera massiccia in Germania per trovare lavoro. I democristiani di Baviera, insieme all Unione cristiano democratica (Cdu) presieduta dalla stessa Merkel, hanno messo in piedi un piano per evitare i flussi migratori degli europei ai danni del Paese teutonico. Non solo. Gli stranieri non possono godere del sistema sociale che la Germania offre ai suoi lavoratori. Chissà se Enrico Letta e Cécile Kyenge ne avranno sentito parlare? Nella penisola, invece, guai a parlare di accesso alle case popolari, servizi sociali e asili nido prima agli italiani e poi agli stranieri. La Baviera, da sempre lo stato più ricco della Germania, è sulla buona strada per raggiungere la piena occupazione. Così Merkel e compagni, temendo un ingente ondata migratoria, hanno pensato bene di redigere su carta un documento dove propongono misure che limitano l accesso degli immigrati al futuro sistema sociale tedesco. Un azione che ricorda molto la politica del governo britannico. Il capo del governo bavarese, Horst Seehofer, ha qualificato i potenziali immigrati come turisti sociali pericolosi e sotto lo slogan Chi inganna deve essere espulso ha preparato un provvedimento che elimina i benefici sociali nei primi tre mesi di soggiorno e permette l espulsione di tutte le persone che hanno truffato, per esempio con documenti falsi alle autorità per ottenere un lavoro. Le autorità tedesche stimano che 200mila lavoratori romeni e bulgari arriveranno nel Paese viste le generose prestazioni sociali che ricevono tutte le persone che hanno un permesso di lavoro. Questa l Europa che sogniamo caro presidente Napolitano?

2 2 Attualità IL ROTTAMATORE APRE AI 5 STELLE: INSIEME FAREMO GRANDI COSE, È ARRIVATO IL MOMENTO DI STRINGERE ACCORDI Renzi strizza l occhio a Grillo e ammette: Il Pd da solo non va da nessuna parte Il nuovo segretario dei democratici vuole trasformare il Senato. Il premier Letta è ormai alle corde di Federico Colosimo Enrico Letta è alle corde. Il premier non riesce ad uscire dall angolo e schiva affanosamente i montanti di Matteo Renzi. Il nuovo segretario del Pd ormai detta legge a quello che solo sulla carta è il suo principale ed è pronto a sferrare il colpo del k.o. all esecutivo. La strana alleanza Il Rottamatore rimarca l importanza del suo partito ma apre incredibilmente ai 5 Stelle di Beppe Grillo. Sono un gruppo dirigente interessante ha rivelato a il Fatto Quotidiano. Molti di loro stanno imparando il mestiere, insieme faremo grandi cose. Ma cosa ha in mente il sindaco di Firenze? L idea è quella di far sedere sugli scranni di Palazzo Madama i presidenti di Regione e i primi cittadini delle città senza costi aggiuntivi. In questo modo ha spiegato finisce il bicameralismo perfetto, la macchina burocratica sarà drasticamente semplificata e si risparmierebbero un miliardo di euro. Se i senatori pentastellati sono d accordo, lo facciamo domani (ieri, ndr). Grillo da solo non può fare niente, perché gli mancano i numeri. Non è colpa sua, ma della politica. I grillini devono capire che è arrivato il momento di fare accordi. Limitati, circoscritti, in streaming, dal notaio, in piazza, al bar, come vogliono. Da soli si fa testimonianza, ma non si cambia l Italia. Poi, l ammissione: Anche il Pd, paradossalmente, da solo non può andare da nessuna parte. Faccio lo stesso appello a tutte le forze politiche, ma quello che mi colpisce del Guru è che questa palla lui ce l ha pronta. Come fa a rinunciare?. Riforma elettorale - In una newsletter pubblicata sul suo sito, Renzi ha proposto ai diversi movimenti tre soluzioni differenti per una modifica della legge elettorale: il modello spagnolo, con miniliste in collegi molto piccoli, il Mattarellum, con l introduzione di un premio di maggioranza, oppure il doppio turno di coalizione sulla base della norma con cui vengono eletti i sindaci. Nella missiva il Rottamatore ha chiesto anche di accelerare i tempi sulla discussa Bossi-Fini. Esecutivo alle strette Dopo la trattativa segreta con Berlusconi, il nuovo segretario del Pd strizza l occhio anche all ex comico ligure. Il governo delle larghe intese è ormai alla frutta. La situazione? Paradossale. Il Premier sembra ormai contare come il due di coppe quando a briscola regna bastoni. E il quadro è ormai delineato. O si adegua, o salta. S VOLTA POS IT IVA NE L L A VICE NDA DE L L A NAVE RUS S A NE L L ANTART IDE Caso Shokalskiy, tutti salvi I 52 passeggeri sono al sicuro: a renderlo noto fonti governative FRONTE GIUDIZIARIO Ruby, i legali del Cav ricorrono in appello di Francesca Ceccarelli Una vicenda che ha tenuto con fiato sospeso persone da tutto il mondo, quella della nave Shokalskiy, rimasta intrappolata tra i ghiacci dell Antartide. A un elicottero di Pechino il merito di aver eseguito ieri il salvataggio del secolo: dopo vari tentativi andati a male, i passeggeri della nave russa bloccata dal 24 dicembre sono stati tratti in salvo. L'elicottero cinese è arrivato alla Shokalskiy. Partiamo, al 100% scrive su Twitter il capo della spedizione Chris Turney. Tutti in salvo i 52 passeggeri e trasferiti sulla nave australiana Aurora Australis: restano a bordo della Shokalskiy 22 membri di equipaggio, in attesa che la nave possa tornare a navigare. Un grande grazie a tutti ha twittato ancora Turney. Altri tentativi avevano fallito nei giorni scorsi a causa del maltempo e del ghiaccio che ha paralizzato la nave russa e ostacolato gli sforzi delle rompighiaccio. Il salvataggio in due tempi consiste in sette viaggi di andata e ritorno di 45 minuti ciascuno per trasferire 12 passeggeri alla volta, e quindi le attrezzature e i bagagli, fino alla Xue Long che dista circa 20 km. Un'operazione che costa una durata complessiva di almeno cinque ore. Una volta trasbordati tutti sulla nave cinese, passeggeri dovranno essere trasferiti su una lancia nella rompighiaccio australiana Aurora Australis, sempre che i ghiacci vaganti non ostacolino la sua messa in acqua. L'Autorità australiana per la sicurezza marittima Amsa tiene comunque a precisare che i passeggeri probabilmente non avranno la possibilità di raggiungere Hobart in Tasmania non prima della metà di gennaio, visto che per l'aurora Australis è in programma uno scalo nella base antartica australiana di Casey per fare il pieno di carburante. La battaglia continua. I difensori di Silvio Berlusconi hanno infatti depositato ieri il ricorso in appello dopo la sentenza di primo grado nel processo Ruby. Il Cav era stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nel ricorso i difensori chiedono l'assoluzione dalle accuse di concussione e prostituzione minorile con la formula "il fatto non sussiste". Nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici hanno condannato Berlusconi a sette anni per concussione e prostituzione minorile, si legge che "risulta innanzitutto provato che l'imputato abbia compiuto atti sessuali con El Mahroung Karima (meglio nota come Ruby) in cambio di ingenti somme di denaro, variabili, di circa 3 mila euro per volta, e di altre utilità quali gioielli". "Ritiene il Tribunale - si leggeva ancora nelle motivazioni - che la valutazione unitaria del materiale probatorio illustrato evidenzi lo stabile inserimento della ragazza nel collaudato sistema prostitutivo di Arcore ove giovani donne, alcune delle quali prostitute professioniste, compivano atti sessuali in plurimi contesti". Berlusconi ha sempre respinto ogni addebito. V.B. Si parte: Telecom Italia ha avviato i lavori per la nuova rete in fibra ottica che a Siena, Arezzo e Lucca renderà disponibili servizi innovativi a cittadini e imprese. L iniziativa si inserisce nel piano di sviluppo nazionale per la realizzazione della rete NGAN (Next Generation Access Network). L obiettivo è quello di raggiungere 600 città entro il 2016, con una copertura di 12,4 milioni di unità immobiliari, corrispondenti a oltre il 50% della popolazione. L investimento programmato da Telecom Italia per lo sviluppo innovativo della banda ultra larga sulla rete di accesso è pari a 1,8 miliardi nel triennio L I TA L I A S I D I G I TA L I Z Z A : S I PA R T E D A L L A T O S C A N A C O N L A F I B R A O T T I C A Al via la superconnessione Telecom Italia L obiettivo è quello di raggiungere ben 600 città entro il Un processo di digitalizzazione che era già iniziato in diverse zone delle tre città toscane e che ora, nel corso del 2014, verrà sperimentato da cittadini e aziende che potranno cominciare a usufruire di connessioni ultrabroadband con velocità a partire da 30 Megabit al secondo. Quali sono quindi le novità? Il miglioramento netto dell esperienza della navigazione in rete e l abilitazione di nuovi servizi. Da casa, ad esempio, sarà possibile fruire di video in HD, gaming on line multiplayer in alta qualità e contenuti multimediali resi disponibili contemporaneamente su smartphone, tablet e smart TV. La fibra ottica permetterà inoltre una proiezione nel futuro poiché abiliterà anche applicazioni innovative come la telepresenza, i servizi di cloud computing per le imprese e servizi per la realizzazione del modello di città intelligente per le amministrazioni locali, tra cui la sicurezza e il monitoraggio del territorio, l infomobilita e le reti sensoriali per il telerilevamento ambientale. Al momento in Toscana, i servizi Ultra Internet Fibra sono già disponibili a Firenze, Pisa, Livorno e Prato. Questo l iter dei lavori: per la posa dei cavi a fibra ottica verranno sfruttate le infrastrutture esistenti e, dove necessario fare scavi, verranno utilizzate tecniche e strumentazioni innovative a basso impatto ambientale che minimizzano i tempi di intervento, l area occupata dal cantiere, l effrazione del suolo, il materiale asportato, il deterioramento della pavimentazione e, conseguentemente, i ripristini stradali. Ancora una volta Telecom Italia si conferma leader dell innovazione sul territorio. La realizzazione di questa struttura altamente tecnologica permetterà non solo una crescita sostenibile dell economia locale ma anche il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. F.Ce. Via Giovanni Paisiello n Roma Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d Italia Sito web Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel mail: daniele.belli@hotmail.it

3 3 Attualità di Robert Vignola IL PAESE ALL ESTREMO NORD DELL UNIONE ALLE PRESE CON UNA CRESCITA NEGATIVA PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO Con l euro i conti non tornano. Anche in Finlandia Export in calo come negli anni 90: allora la crisi fu superata svalutando la markka, poi venne Nokia. Ma oggi la sovranità monetaria è stata ceduta a Bruxelles... Era il luglio del 2012.Un secolo fa? No. Fatto sta che allora dall estremo confine settentrionale di Eurolandia, si levò perentorio un monito: Non resteremo legati all euro ad ogni costo: ci prepariamo a tutti gli scenari possibili. A vergare queste parole, di fuoco contro le cicale mediterranee, era stato il ministro finlandese delle Finanze, Jutta Urpilainen. Allora era estate, in Finlandia, e i giorni sembravano eterni: l allora premier Monti aveva il suo bel da fare, volava ad Helsinki e riceveva a Roma i diplomatici finlandesi per convincerli delle sue politiche. Ora invece è inverno, la notte è buia,imillelaghi sono ghiacciati e fa un freddo cane. Monti non è più in sella, anche se ritira l assegno mensile da senatore a vita. E a gelare il sangue nelle vene alla Urpilainen e ai suoi connazionali sono i dati di Giuseppe Sarra sulla crescita nazionale: secondo anno consecutivo in negativo. Il che significa recessione, almeno da un punto di vista tecnico. Insomma, non solo la Grecia, la Spagna il Portogallo e gli altri Pigs (Italia compresa). Anche i biondi piangono. Non basta essere formiche, quando si è ingessati in una valuta come l euro, con le regole che l eurocrazia (e non i Parlamenti) si è data. E dalle sponde gelate dal Baltico, se la Lettonia si è messa in fila nella moneta unica, la vicina Finlandia comincia ad interrogarsi sul perché di quel - 0,1%, magari impercettibile rispetto ai conti mediterranei, eppure persistente nei suoi conti, proprio dal Andando ad analizzare come mai i virtuosi dell estremo nord si ritrovano impantanati, si scopre che il flop è dovuto soprattutto alla pessima prestazione dell export. Lo stesso problema che attanaglia le nostre imprese, strozzate da fiscalità eccesiva e ipervalutazione della moneta, e che nel frattempo giova alle imprese manifatturiere tedesche. Numerosi analisti, però, nel Paese dei mille laghi, ricordano cosa accadde negli anni 90. Anche allora la Finlandia si ritrovò alle prese con la crisi economica che, dopo l affaire Lehman Brothers, mordeva. La Banca Nazionale finnica azionò allora le leve in suo possesso: svalutò la markka, divisa nazionale, rispetto a dollaro e marco e l economia riprese vita. Poi venne il miracolo di Nokia. Ma ora che Apple e Samsung hanno scalzato l azienda simbolo dalla leadership della telefonia e che la Finlandia è nell euro, di leve da azionare non ce ne sono più. Si chiama sovranità monetaria. E anche ad Helsinki cominciano a rimpiangerla. S O N D A G G I O C H O C A C I N Q U E M E S I D A L R I N N O VA M E N T O D E L PA R L A M E N T O D E L V E C C H I O C O N T I N E N T E Countdown per le Europee. Oggi come non mai, le elezioni di maggio assumeranno un significato speciale. Di qui a pochi mesi, infatti, gli europei tracceranno la linea economica del Vecchio Continente. Due le strade: abbattere le barriere dell austerità, permettendo ai Paesi in difficoltà di plasmare i debiti in più anni proseguendo la strada delle riforme e permettendo agli Stati membri di tornare a battere moneta, oppure continuare a cavalcare l onda del rigore di Angela Merkel che fino adesso ha arricchito soltanto i tedeschi. Due schieramenti agli antipodi. Due visioni differenti. Una più volta alla politico-finanziaria, l altra più europeista. Mentre in molti si interrogano sul tema Euro, l ennesimo scossone anti-merkel arriva dall Italia. Una veduta notturna di Helsinki Europee: Merkel in minoranza Gli italiani rivogliono la Lira L elettorato di centrodestra e dei 5 stelle, ma anche quelli che si dichiarano indecisi e nell area del non voto, sono favorevoli al ritorno della moneta nazionale Secondo un sondaggio sull Euro, condotto da Scenari economici, il 77% degli elettori di centrodestra e il 73% di quelli grillini (nei quali in molti si definiscono di destra, ma dichiarano di essere delusi dalla lacerazione dell area) sono favorevoli alla reintroduzione di una valuta nazionale. Tutt altra cosa rispetto ai simpatizzanti di centrosinistra che risultano allineati e coperti alle tesi di Berlino. Analizzando i dati della rilevazione, gli italiani del Nord e del Centro-Sud risultano pro-lira, gli emiliani, i toscani, gli umbri e i marchigiani sono scettici alla reintroduzione delle vecchia moneta. Insomma, le roccaforti della sinistra intendono proseguire la strada tracciata da Monti prima e da Letta oggi. Sovranità monetaria, svalutazione, parametri di Maastricht, Fiscal compact, politiche di austerity, vincoli di bilancio, rapporti con la Germania,, sono temi cari agli italiani e che verranno discussi e approfonditi durante la campagna elettorale già in corso. Molti cittadini, appunto, potrebbero votare in modo diverso rispetto all attuale geografia politica del Parlamento italiano. E interessante notare come il ritorno alla Sovranità monetaria sia fortemente maggioritario non solo tra gli elettori del centrodestra e del Movimento cinque stelle, ma anche nell area degli indecisi e del non voto. A favore della permanenza nell Euro resta granitico l elettorato del Partito democratico, ed a livello di categorie, i simpatizzanti alla moneta unica sono maggioritari unicamente tra i pensionati e i dipendenti pubblici. CONTRO L AUSTERITY Arrendetevi, siete circondati Dal 7 gennaio presidio permanente a Montecitorio Arrendetevi siete circondati. A ventuno anni di distanza dallo storico sit-in dei ragazzi del Fronte della Gioventù nel 1993 in piazza Montecitorio, il gruppo di Catena umana ci riprova. Il 7 gennaio, infatti, ci sarà una manifestazione attorno Parlamento che annuncia l inizio della prima rivoluzione pacifica italiana. Chi aderirà? Rappresentanti dei presidi, delle pagine web, dei blog e di tutti i siti che hanno fino ad ora partecipato alla protesta contro la casta politica che si legge in una nota - sta finendo di distruggere l Italia e gli italiani. Insomma, cresce quotidianamente l onda degli euroscettici nella penisola. Un fenomeno che sta prendendo sempre più piede nel Vecchio Continente. A differenza di quanto detto alla Nazione dal presidente della Repubblica Napolitano nel rituale messaggio di fine anno, piccoli e medi imprenditori, disoccupati e cassaintegrati non ne possono più della cura di Angela Merkel e dei soliti annunci propagandistici della classe dirigente. A commisurare la sfiducia verso la classe dirigente, l ultima Legge di Stabilità. Più tasse, zero tagli alle caste. Quirinale compreso. Anzi, l abolizione del tanto decantato finanziamento pubblico ai partiti è stata perfino rimandata al Di questi governanti l Italia ha bisogno? Ci accamperemo con tende e con quanti altri mezzi possibili annunciano gli organizzatori - in piazza Montecitorio al fine di presentare le istanze che il popolo richiede da tempo ma mai ascoltate. Fra le richieste dei manifestanti sono contemplate quelle relative all immediata uscita dall Euro e alla subitanea dimissione di tutta l attuale classe politica. Marco Compagnoni

4 4 Storia UN ANALISI DELL AUTORITARISMO CHE VOGLIA DIRSI CORRETTA NECESSITA DI ADEGUATA CONTESTUALIZZAZIONE La dottrina pura di Alfredo Rocco/8 Ancora una riflessione sull eterna diatriba tra bisogno di tutela sociale e libertà individuale di Emma Moriconi Assertore convinto del tecnicismo giuridico, Alfredo Rocco ritiene che al diritto penale non vadano sovrapposte le scienze sociali. Psicologia, antropologia, filosofia del diritto ma anche statistica e sociologia non vanno, nel pensiero rocchiano, mescolate al diritto penale, la cui dottrina deve essere pura. Secondo il giurista infatti il diritto penale si deve esaurire nello studio "del diritto e del dovere soggettivo che promana dalla disciplina giuridica di quel fatto umano che si chiama delitto e di quel fatto sociale e politico che si chiama pena". Tutto ciò che sta al di fuori è, per Rocco, di ostacolo alla purezza del diritto penale. Nell eterna diatriba tra la necessità di tutela sociale e la libertà individuale, è chiaro che la posizione di Rocco non ha mezze misure: prima di tutto sia presa in considerazione la tutela della società. Quando si parla (e si scrive) di Fascismo, sembra automatico dover esprimere una pesante critica all'autoritarismo, quasi non sia del tutto naturale ragionare in termini autoritari quando si argomenta di una tipologia di governo dittatoriale. Non si riesce, il più delle volte, a compiere quell'unica azione mentale richiesta - perché necessaria ad un'analisi intellettualmente onesta nonché ovvia quando si parla di storia dell'umanità - che consiste nella contestualizzazione. Ebbene, come dice Paolo Ungari, nel periodo in questione "è tutto un emergere nelle pagine dei giuristi di sparsi elementi di pensiero politico autoritario, che sembra attendano solo chi dia loro unità e coerenza di sistema". Quando un fatto accade, nella storia, è perché quel popolo, in quel momento, in qualche maniera lo determina, consapevolmente o inconsapevolmente. Ogni evento è figlio di un'epoca e di una serie di vicende che lo evocano: il Fascismo è figlio di un'italia che ha bisogno di autoritarismo, è figlio di vicende che hanno profondamente mutato il sentire comune, è la necessaria, ovvia conseguenza allo stato di bisogno di un popolo che necessita di essere guidato da una mano forte, che indichi la via con determinazione. L'autoritarismo è ciò di cui l'italia ha bisogno in questo periodo storico e sociale, Mussolini incarna perfettamente la figura guida: fisicamente è forte, affascinante, imperioso. Il suo modo di porsi da comandante supremo e determinato è ciò che il popolo vuole. Gli Italiani lo amano, lo seguirebbero in capo al mondo, perché hanno estremamente, disperatamente bisogno di lui. Ecco, anche nel campo del diritto possiamo vedere che l'autoritarismo è lo sbocco necessario, anche intellettuale oltre che materiale. E poi, c'è da dire che l'italia, proletaria era e proletaria, in fondo, è rimasta. Sta nella cultura e nella tradizione del popolo italiano, un popolo fatto di mille contraddizioni, che ha una storia gloriosa alle spalle perché erede, anche culturalmente, della più grande civiltà della storia, ma che ha dato il meglio di sé solo quando è stato guidato da una mano ferma che non concepisse tentennamenti di sorta. Un popolo di lavoratori, di eroi, di grandi menti, ma che quando diventa massa ha bisogno vitale di essere fermamente guidato. Gli Italiani, con la forma di governo autoritaria, nella storia del Paese, hanno creato il meglio. Gli stessi Italiani, governati dalla cosiddetta democrazia, hanno dato il peggio. E con questo non si vuole affermare che la democrazia non sia un valore (bisogna dirlo, a scanso di equivoci: qui si sta tentando di affrontare un'analisi storica, non di mettere in discussione i principi del nostro ordinamento). La democrazia è un valore nella misura in cui, come la libertà - ne abbiamo parlato nel corso di questo speciale - quella di uno non vada a ledere quella della comunità di cui quell'uno fa parte. Non è facile, anzi è piuttosto utopistico immaginare una democrazia in cui le "libertà" di tutti siano rispettate, o quantomeno non siano lese ( continua ) emoriconi@ilgiornaleditalia.org

5 5 IL SEMISCONOSCIUTO GALANTINO, CON UN PASSATO SOPRATTUTTO DA PARROCO, NOMINATO SEGRETARIO DELLA CEI Focus Mossa a sorpresa del Papa per i vescovi italiani di Igor Traboni Un vescovo che non ha neanche un segretario e che sgroppa su una vecchia Polo per girare in tutti e 22 i paesi della sua periferica diocesi calabrese, prima dell avvento di Papa Francesco nessuno poteva immaginare vederlo segretario della Conferenza episcopale, il parlamentino dei vescovi italiani che tra l altro, da qui alla prossima primavera, conoscerà cambiamenti senza precedenti. La prima, forte avvisaglia è arrivata proprio dalla nomina di Nunzio Galantino a segretario della Cei. Vescovo da appena un anno, dopo essere stato a lungo semplice parroco della chiesa di San Francesco in quella Cerignola della sua terra di Puglia, il 65enne Galantino è stato pescato dal papa a Cassano, cittadina in riva allo Jonio che sulle mappe geografiche è appena segnalata e che su quelle ecclesiastiche è sede di una diocesi tra le più periferiche, con poco più di 100mila anime e poche decine di sacerdoti e religiosi, sparsi tra il mare e la montagna del Pollino. Il parroco intellettuale lo hanno subito etichettato alcuni mass media, per via dei profondi studi antropologici di Galantino, grande studioso tra l altro del tedesco Bonhoeffer. Ma soprattutto parroco, a tutto tondo: a Cerignola teneva la porta aperta notte e giorno, con un impegno nel sociale che non s è mai perso nel fumo di tante chiacchiere, piuttosto nella concretezza di un Centro per minori, realizzato grazie ad un bene confiscato alle cosche. Ecco perché i fedeli foggiani non lo lascerebbero andare per nulla al mondo, ma alla fine del 2011 arriva la nomina episcopale, destinazione Cassano. A Cerignola, nel febbraio del 2012, scende anche il cardinal Bagnasco per la consacrazione episcopale. Per quella festa, Galantino non vuole assolutamente regali, neanche quelli di rappresentanza, e neppure un rinfresco. Sale sulla vecchia Golf polo e raggiunge la cittadina calabrese, proseguendo subito sulla linea di autentica povertà, intesa come testimonianza: il palazzo vescovile è troppo grande per una persona sola e allora se ne va a dormire in seminario; di un segretario non sa che farsene, piuttosto piazza il telefono sula sua scrivania e risponde direttamente lui: Sono don Nunzio, buongiorno. Guai a chiamarlo eccellenza. Si cala subito nella realtà, difficile come quella di Cerignola, di Cassano. E le prove non mancano, come quella del terremoto del febbraio 2013: i mass media non ne parlano, ma anche lì arrivano disagi a non finire, in una terra già provata da carenze ataviche, tanto che il vescovo poche settimane dopo striglia tutti,dagli amministratori locali ai mezzi di comunicazione fino a quelli che stanno a Roma, parlando di terremoto dimenticato. L operato di questo vescovo viene subito notato da quelle gerarchie vaticane poco avvezze a inciuci e giochi di correnti ecclesiastiche e segnalato a Papa Francesco. Al pontefice argentino basta poco per trovare tratti simili tra il suo desiderio di riformare la Chiesa e la figura di Galantino;: magari un altro buon vescovo per Cassano lo si troverà in qualche altra parrocchia italiana, ma ora c è da sostituire Mariano Crociata a segretario della Cei, un ruolo di assoluta importanza. La figura di Crociata, in effetti, non corrisponde alla visione di Papa Francesco che, in barba a quanti lo definiscono un Pontefice di sinistra, non ama troppo le figure spostate su un sociale politicamente corretto. Per Crociata, nonostante le formalità di grandi attestati di stima, scatta una sorta di esilio a Latina, vescovo di una diocesi dallo scarso peso specifico perfino sullo scacchiere di quelle vicine a Roma. Spazio invece a Galantino, testimone (e forse anche testimonial...) delle novità che Papa Francesco vuone portare tra i vescovi italiani: più parroci e meno burocrati, più don e meno eccellenze. Bergoglio è troppo progressista per i ricchi conservatori. Da sempre però anticattolici E gli americani tagliano i cordoni della borsa Prima Rush Limbaugh, seguitissimo commentatore radiofonico americano, quindi alcuni membri del Tea Party. Adesso Ken Langone, il fondatore di origini italiane del gigante dei fai da te Home Depot e apprezzato da tutti quelli che a New York e dintorni stravedono per i self made man: tutti a dire che papa Francesco è troppo di sinistra e che pertanto bisogna restringere i cordoni della borsa, spesso l unico legame che lega certi apparati statunitensi alla Chiesa cattolica. Tutto nasce da alcuni passaggi centrali dell Evangelii Gaudium, l esortazione del papa argentino: secondo alcuni conservatori americani, gli stessi però che hanno sempre avuto matrice e ascendenze anticattoliche, Papa Francesco avrebbe usato un linguaggio addirittura marxista nel criticare il capitalismo. Lo stesso Bergoglio ha poi smontato il nucleo fondante dell accusa nella sua intervista ad Andrea Tornielli, dicendo che il marxismo è un ideologia sbagliata. Intervista che evidentemente è stata letta punto o niente dall altra parte del mondo, vista la sortita di molti magnati, ultimo dei quali proprio Langone, peraltro da sempre vicino al cardinale di New York Timothy Dolan, anche per raccogliere i 180 milioni di dollari necessari per restaurare St. Patrick, la cattedrale costruita nel 1878 e bisognosa di un bel maquillage. Ora Langone è uscito allo scoperto: Un potenziale donatore a sette cifre - ha detto canale economico Cnbc - mi ha detto che è riluttante a partecipare, perché è preoccupato dalle critiche del Papa verso il capitalismo. Le considera un elemento di esclusione Soprattutto nel passaggio in cui papa Francesco afferma. Che «la cultura della prosperità ha reso i ricchi incapaci di provare compassione per i poveri». Langone ne ha parlato con lo stesso Dolan, un cardinale che tra l altro conta parecchio nella geografia ecclesiastica mondiale (secondo alcuni osservatori avrebbe pilotato buona parte del Conclave su un nome diverso da quello di Bergoglio): Eminenza, questo è un ostacolo ulteriore di cui non abbiamo bisogno. Gli americani sono tra i più generosi filantropi del mondo, ma devono essere approcciati nella maniera giusta. Si ottiene di più col miele, che con l aceto». Secondo il fondatore di Home Depot, il cardinale Dolan lo ha tranquillizzato, sempre in base a quanto riporta il quotidiano torinese, spiegandogli che il donatore incerto ha frainteso le parole di Francesco: Il Papa ama tanto i poveri, quanto i ricchi. Quando questo donatore capirà bene il suo messaggio, non avrà problemi a contribuire. Di certo, i prossimi mesi vedranno la Chiesa americana al centro delle attenzioni di Papa Bergoglio, non tanto per questa storia dei soldi (prospettiva cui il papa argentino non tiene) ma soprattutto per appianare e chiudere del tutto altre vicende, ad iniziare da quelle di alcuni preti pedofili e del coinvolgimento delle gerarchie, anche se spesso solo a livello comunque altrettanto grave di omessa denuncia. E molte diocesi americane hanno dato fondo a tutti i risparmi per soddisfare le esigenze delle vittime degli abusi. E qui si torna al nodo iniziale: la Chiesa cattolica statunitense non può decisamente fare a meno di determinati filantropi, anche per non veder crollare il castello delle opere caritatevoli, spesso l unico filo che la tiene ancora legata ad una società sempre più secolarizzata. E non bastano certo gli ultimi, pur confortanti dati su un aumento delle vocazioni sacerdotali e religiose, per ridare in un colpo solo smalto ad un immagine di Chiesa abbastanza appannata. A meno che, come pure si vocifera con sempre maggiore insistenza, Papa Francesco nel 2014 non effettui una visita pastorale a sorpresa negli States. I.T.

6 6 Da Roma e dal Lazio IN DIFFICOLTÀ SUL TEMA RIFIUTI, IL SINDACO CONTRATTACCA Dall Ama ai nomadi, Marino contro tutti Marino contro i vertici Ama. Marino contro i nomadi. Marino che va a caccia di maiali. Marino, praticamente, contro tutti. Almeno davanti ai microfoni, in particolare quelli di Radio Radio, dai quali ha lanciato la sua serie di annunci tesa a rilanciare un immagine finita, nel breve volgere di sette mesi dal suo insediamento, sotto i tacchi. La settimana prossima cambieremo radicalmente il governo dell'ama, con persone che hanno dimostrato capacità nel settore. Spero che il 2014 porti a Roma il decoro che questa città merita. Un decoro finito nel fango dei maiali che a Santo Stefano rovistavano nella spazzatura. Anche il sindaco, sulle loro tracce, a Capodanno si è recato in periferia e, sue parole, ha aperto il contenitore della carta differenziata e vi ha trovato un giornale del 27 dicembre. Segno che erano giorni che non ritiravano i rifiuti. Hai capito, il novello ispettore Cloiseau? Il problema principale è di gestione, perché come mezzi e personale siamo ai massimi livelli del continente europeo: il rapporto operatori per cittadini a Roma è più alto che a Parigi o Londra, quindi il problema è di organizzazione. Ma come può accadere che un'azienda abbia un piano di lavoro che a Natale, dove si scartano i regali e si fanno i cenoni e quindi aumentano i rifiuti, invece di aumentare il personale lo abbia ancora una volta diminuito?. Nella debordante presenza radiofonica, il sindaco chirurgo affronta anche un altro versante dello scottante tema dei rifiuti e del decoro. Ieri alla Magliana, proprio davanti ai miei occhi ha raccontato a proposito del suo giro di Capodanno di fronte ai cassonetti stracolmi di rifiuti c'erano dei rom che vi frugavano muniti di carrelli da supermercato, riempiendoli e salendo poi sulla ciclabile per andare nel loro accampamento sulle sponde del Tevere. Una scena che purtroppo gli abitanti vedono tutti i giorni ma che non può più andare avanti. Di qui il proclama: noi bonificheremo quelle aree del lungotevere, miglioreremo la pista ciclabile, prepareremo degli accessi affinché le persone anziane e i bambini possano godere del parco della Magliana sul Tevere, ma allontaneremo da quegli insediamenti abusivi i rom. Chissà perché non glielo aveva detto tra primarie e campagna elettorale Robert Vignola CAPODANNO DI COLTELLATE IN CARCERE, SEI FERITI A VITERBO Rinforzi e videosorveglianza, la Regione faccia qualcosa L interrogazione del vicepresidente Storace a Zingaretti: la dotazione organica dei penitenziari del Lazio va aumentata Botte da orbi al carcere Mammagialla di Viterbo. Un caso grave, con numerosi feriti, che non può passare sotto silenzio. Di qui l azione del vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace, che ieri ha presentato un'interrogazione al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, "per sapere se intende intervenire per far luce sul grave episodio di violenza verificatosi all'interno dell'istituto Mammagialla di Viterbo, per sollecitare le istituzioni competenti affinché aumentino la dotazione organica degli istituti penitenziari nel Lazio e per far sì che all'interno delle strutture stesse venga installato un efficiente sistema di videosorveglianza". Nel documento vengono spiegati i fatti: la mattinata del primo gennaio, per motivi ancora in corso di accertamento, è esplosa una maxirissa con accoltellamenti tra una decina di detenuti, scontro che sarebbe avvenuto tra un gruppo di italiani e uno di romeni. Nella sala in cui è avvenuto l'episodio riporta Storace sono stati ritrovati coltelli e oggetti contundenti. Si pensa a un regolamento di conti tra gruppi di nazionalità diversa per motivi di supremazia. Per sedare la rissa sono intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria che hanno dovuto mettere tutto il loro impegno e la loro professionalità per sedare gli animi. Tre delle sei persone rimaste ferite sono in condizioni gravissime e sono state trasportate all'ospedale Belcolle di Viterbo con codice rosso. Non solo: il rappresentante de La Destra-Movimento per An ricorda anche le audizioni tenute nel giugno scorso in commissione politiche sociali e salute, durante la quale sono stati sentiti il garante regionale dei diritti dei detenuti, Angiolo Marroni e il provveditore del dipartimento di Amministrazione penitenziaria, Maria Claudia Di Paolo. In queste due audizioni, oltre al tema della sanità negli istituti di pena, si è più volte ribadita la drammaticità della situazione carceraria del Lazio, con il suo sovraffollamento, la carenza di agenti penitenziari e l'altissima percentuale di detenuti stranieri presenti negli istituti penitenziari del Lazio. Ma Storace, ricordando che nel 2007 il Consiglio regionale è intervenuto sulla questione delle carceri con la legge numero 7, riporta anche le allarmanti dichiarazioni di esponenti sindacali. ''Il provveditore ci ha completamente abbandonato. Qualche mese fa è stata fatta una rivisitazione della pianta organica e a Viterbo non sono stati inviati agenti. Siamo fermi al 2002 e come rinforzi a più di un anno fa. C è una carenza di personale che spiega come mai certi episodi avvengano proprio nei giorni festivi, quando il calo del personale si acuisce''. Di qui le conclusioni dell interrogazione. Il dipartimento sta adeguando l'impianto di videosorveglianza. Guarda caso, però, proprio nelle sale di socialità dove si incontrano i detenuti, non stanno mettendo telecamere che invece potrebbero aiutare a ricostruire i fatti e allo stesso tempo a controllare direttamente le sale, impedendo certe violenze. Serve monitorare i luoghi più delicati del carcere. Il personale deve essere ascoltato. Solo il pronto intervento del comandante Daniele Bologna ha scongiurato il peggio. A differenza dell'amministrazione centrale lui c è sempre, affinché il carcere possa andare avanti. B.S. Q U E S TA S E R A L A R T I S TA I N S C E N A A C A R P I N E T O R O M A N O Un sorriso contro la pedofilia insieme ad Antonello Costa Una serata organizzata dall Associazione ASD GiocoSport per La Caramella Buona Questa sera alle 20,30 all Auditorium Leone XIII di Carpineto Romano appuntamento con il divertimento e con la solidarietà: un occasione per divertirsi con la strabiliante comicità di Antonella Costa e per sostenere l Associazione La Caramella Buona, la Onlus che da 17 anni si batte per i diritti dei bambini fronteggiando quel mostro che si chiama pedofilia, triste realtà della nostra epoca. Lo rende noto la dottoressa Anna Maria Pilozzi, capo del coordinamento nazionale dell organizzazione della Onlus. Organizzatrice della serata l Associazione ASD Giocosport, attiva nell organizzazione di campi estivi per bambini ed adolescenti, giunta al decimo anno di attività, che si schiera a fianco della storica associazione fondata e presieduta da Roberto Mirabile, riconosciuta parte civile e difensiva nei tribunali italiani in processi penali contro i pedofili e sostenitrice della proposta di legge di iniziativa popolare per l inasprimento delle pene contro assassini, pedofili, stupratori e persecutori di cui anche il nostro Giornale d Italia è promotore, fortemente voluta dall avocato penalista Monica Nassisi, impegnata sul fronte della solidarietà anche attraverso la sua associazione Legittima Difesa Onlus. La serata si preannuncia come sempre divertente ed appassionante: Costa è un vero fenomeno del palcoscenico e da sempre è impegnato anche nel sociale: non è infatti la prima volta che si rende disponibile per sostenere le attività della Caramella Buona portando sempre allegria e buonumore al pubblico che lo segue con sempre grande passione. La sua capacità di caratterizzare i numerosi personaggi che propone lo rende gradevole e la sua comicità, mai volgare, è qualcosa di unico, un occasione davvero da non perdere. All evento parteciperà il presidente Mirabile, che è anche membro dell Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un pensiero ai più deboli: ecco la Befana dell Acea La Befana dell Acea non dimentica i meno fortunati. Domenica alle 12 presso il Centro sportivo Acea in via Angelo Battelli 6, a Roma, il circolo ricreativo aziendale, in collaborazione con la spa e il ristorante Gsi (Gestione servizi integrati), per l'ottavo anno consecutivo offrirà il pranzo dell'epifania a circa 250 persone. È quanto si legge in una nota di Acea, che sottolinea "il proprio impegno per il sociale, ogni anno, anche nell'organizzazione del pranzo dell'epifania per i più bisognosi e constata il successo dell'iniziativa, apprezzata da un gran numero di ospiti della Comunità di Sant'Egidio, con cui ormai da anni il circolo ricreativo aziendale collabora". V.B. Rapina al benzinaio, spara: un ferito Ennesimo tentativo di rapina a Roma. Un 20enne romano si è presentato con un auto rubata in un distributore di benzina ubicato in via Prenestina e, armato di pistola, ha cercato di rapinare il distributore. Immediato l intervento dei carabinieri sul posto, che hanno subito bloccato e disarmato il delinquente. Secondo le prime indiscrezioni, il rapinatore ha chiesto l incasso giornaliero a un immigrato del Bangladesh, dipendente del distributore, ma quest ultimo si è opposto ed è stato difeso da un connazionale. A quel punto, il 20enne ha sparato un colpo che ha ferito a un piede l immigrato intervenuto per placare gli animi. Treno travolge auto Morta una donna Incidente mortale ieri a Castelnuovo di Porto. È una donna di 55 anni la vittima dell'incidente avvenuto intorno alle 16 sulla linea ferroviaria Roma-Civita Castellana-Viterbo. Per cause ancora sconosciute, la donna a bordo della sua auto stava attraversando l'incrocio con un passaggio a livello sprovvisto di sbarre. Un treno che stava passando in quel momento ha travolto l'auto provocando la morte della conducente. Sul posto, sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri della compagnia di Castelnuovo di Porto. Cultura On line sbarcano I gatti di Roma Si arricchisce l offerta d informazione a Roma. Da stamattina, presso l indirizzo telematico sarà consultabile ogni venerdì un nuovo settimanale sul quale, come si legge nella presentazione dell iniziativa editoriale, per la prima volta il piccolo felino domestico è protagonista della realtà quotidiana, la stessa di noi tutti. Ne ricordiamo alcuni: l on. Pantera che sulla piazza del Parlamento ha riabilitato il gatto nero; la flessuosa Margherita, Malghelita come la chiamano i bambini cinesi. E le soubrette Ciccì e Marietta e Figaro che, dalla sua casa sui tetti, ricorda un colorito modo di dire: Non c è trippa per gatti, nato da una spending review messa in atto nel secolo scorso e passato alla storia quale sinonimo e ristrettezze economiche. Anche altri protagonisti dei racconti della città daranno vita ad un piacevole periodico, con pillole di cultura e senza controindicazioni. In bocca al lupo alla redazione.

7 7 Dall Italia MENTRE SI REGISTRANO TRE SUICIDI IN 72 ORE LA MARINA MILITARE PRELEVA GLI STRANIERI A CASA LORO Anche gli italiani hanno bisogno di un salvagente Con i primi di gennaio continua l operazione Mare Nostrum, per salvare vite nel Mediterraneo Intanto però il Governo lascia morire i cittadini sotto il peso di una crisi senza precedenti Nuovo anno, stessa storia. Da una parte gli italiani costretti alla fame che non vedono altra via di uscita se non il suicidio e dall altra lo Stato, che per scongiurare nuove stragi di immigrati è costretto addirittura ad andare a prelevarli a casa loro. È infatti fino a questo punto che ci si spinge con l operazione Mare Nostrum, che vede dispiegate diverse unità a sud del Canale di Sicilia. Ovviamente solo italiane. Perché mentre il Premier Letta continua a remare in favore dell Europa, il vecchio continente è una grande nazione solo quando si tratta di spillare quattrini. Ma questa è un altra storia. Fatto sta che gli altri paesi (europei) non ci pensano neppure a navigare migliaia di chilometri per recuperare quei poveri migranti che, ricordiamo, spendono migliaia di euro per il cosiddetto viaggio della speranza. Ma a lavarsi le mani non è di certo solamente Bruxelles: neppure Malta e gli stati dell Africa del nord hanno intenzione di intervenire nel momento in cui un barcone si trova in difficoltà. D altronde, c è la marina italiana che si muove anche per recuperare gli stranieri a poche miglia dalla costa africana. Questo succedeva nel 2013 e questo è successo all alba del 2014, quando un'imbarcazione con 233 migranti individuata si trovava infatti a circa 80 miglia nautiche a sud di Lampedusa. Sono ben 150 chilometri di distanza: praticamente gli immigrati si trovavano ancora in vista delle coste libiche, per non parlare di quelle tunisine, o addirittura maltesi, che sono a centinaia di chilometri a nord dal punto dove si trovava la "carretta del mare". Il barcone è stata localizzato intorno alle 19,30 del primo 09:07 gennaio, e subito sono scattati i soccorsi da parte delle unità militari San Marco e Urania. Le difficili condizioni del mare, con mare forza 3 e vento a 8 nodi, hanno spinto i soccorritori a dichiarare lo stato di emergenza. Gli immigrati (solo 7 le donne) provenienti da Eritrea, Nigeria, Somalia, Pakistan, Zambia e Mali, sono stati quindi trasbordati sulla nave San Marco. Successivamente sono stati trasferiti a bordo della fregata Zeffiro e, come disposto dal ministero degli Interni, sono stati trasferiti nel porto di Augusta, dove sono approdati ieri sera. Un dispendio di uomini e forze non indifferente. Ma lo Stato evidentemente se lo può permettere. Peccato che quello stesso Sato dovrebbe pensare anche ai cittadini italiani. I suicidi per crisi sono ormai all ordine del giorno: se ne contano tre nelle ultime 72 ore. L ultimo ieri: a Sala Consilina. Un imprenditore di 50 anni (M.D. le sue inziali), sposato e con due figli, si è tolto la vita nella sua azienda. Il corpo senza vita è stato ritrovato dai familiari, ai quali era rivolta anche una lettera di scuse che è stata rinvenuta. Immediati i soccorsi dei sanitari del 118 con una ambulanza dell Humanitas, ma per l uomo non c era più nulla da fare. Dietro al gesto estremo il dramma: quello di un padre di famiglia che non riusciva più ad arrivare alla fine del mese e, probabilmente, non si sentiva più in grado di garantire ai suoi la sicurezza economica e quindi la certezza di un futuro tranquillo. La stessa angoscia che ha ucciso, il giorno di Capodanno, un uomo 45 anni, padre di tre figli, che si impiccato nel capannone di sua proprietà a Silvi sulla statale 16. Anche in questo caso la vittima era preoccupata per la crisi dell'azienda, che aveva pesantemente risentito delle grosse difficoltà dell'intero comparto edilizio locale, e dei conseguenti problemi familiari. Poi c è il titolare di un piccolo negozio di mercerie che sembra stesse attraversando un periodo di crisi, trovato cadavere dai vigili del fuoco in una legnaia a Cividale (Udine), dove erano intervenuti per la segnalazione di un incendio. Una scia di sangue che chiude il 2013 e apre il Gente disperata che aspetta di essere salvata. Ma lo Stato è impegnato altrove: i salvagenti (giustamente, per carità!) vengono gettati agli immigrati. Gli italiani, però, si lasciano affogare. Ce lo chiede l Europa. Barbara Fruch

8 8 Dall Italia STORIE A LIETO FINE IN DUE GIORNI TRATTI IN SALVO UN UOMO, UNA DONNA E DUE BAMBINI Dopo il caso di Tivoli: soccorso un giovane Il 23enne era uscito di casa per fare una passeggiata in montagna: ritrovato in forte ipotermia Intanto stanno bene i tre dispersi sul Monte Livata, ma non convince la versione della madre Dopo il salvataggio miracoloso dei due bambini a Tivoli, un altra tragedia è stata evitata grazie al tempestivo intervento dei soccorsi. È stato infatti ritrovato, in forte stato di ipotermia, in un sentiero poco lontano dal luogo che aveva indicato come meta, il giovane di 23 anni di Modena che mercoledì pomeriggio era uscito da casa dicendo di voler andare al rifugio Città di Sarzana del comune di Ramiseto, nell Appennino reggiano. Trascorse parecchie ore però, e soprattutto scesa la notte, il giovane non era ancora tornato, gettando in angoscia l intera famiglia che ha quindi chiamato i soccorsi. A dare l allarme, vero le 10 di sera, era stato lanciato da una zia, che aveva fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri. L ultima localizzazione del giovane, tramite il cellulare, risultava essere nel modenese ma le ricerche, date le intenzioni esternate dal ragazzo all uscita di casa, si sono estese all Appennino reggiano. Non c era tuttavia la certezza che vi fosse mai arrivato. In azione, i carabinieri di Ramiseto, la Polizia Provinciale e il personale del Soccorso Alpino. Alle prime ore di ieri la svolta, grazie ad alcuni testimoni che hanno riferito di aver notato il giovane lungo la statale provinciale di Ramiseto, diretto verso il rifugio. Si è così ristretto il cerchio delle ricerche ed a metà mattina il giovane è stato localizzato proprio nella zona di Ramiseto, aveva percorso un pezzo di sp15 in direzione del rifugio. Ora si trova all ospedale di Castelnovo Monti per le cure del caso. Un secondo salvataggio dopo quello avvenuto sul Monte Livata, dove sono stati ritrovati vivi dai carabinieri di Subiaco i due bimbi di 4 e 5 anni scomparsi dal pomeriggio del 31 dicembre insieme con la madre. La donna era stata trovata in stato confusionale nella notte mentre i due piccoli nella mattinata del primo dell anno. Fortunatamente risultano in discrete condizioni: uno avrebbe un braccio fratturato ed entrambi una lieve ipotermia. È stata la stessa madre, Alexia Canestraro, ritrovata ore prima con un principio di congelamento e sotto choc, ad indicare ai soccorritori il luogo dove aveva messo al riparo dal freddo della notte i due bambini. Proprio lei ora cerca di giustificare quel gesto mentre la Procura ha aperto un inchiesta che potrebbe coinvolgere la stessa donna. Volevo solo lasciarli al sicuro ha raccontato Alexia Canestraro, in un intervista riportata dal Tempo Dovevo trovare aiuto, dovevo trovare il modo di tornare a casa. Per questo li ho lasciati in quella grotta. Sapevo che potevano farcela, sono buoni, bravi e forti. Abbiamo lasciato il nostro residence poco dopo l una. Un pranzo leggero per poter passeggiare con la slitta sulla neve e tra i boschi. Una bella gita programmata all ultimo istante ma che tutti volevamo fare in allegria. Andavamo avanti felici poi, all improvviso, mi sono resa conto di essermi persa. Erano all incirca le quattro del pomeriggio. Ho provato a tornare indietro spiega ancora la donna ma ho perduto l orientamento. Vedevo le luci a valle e ho pensato di seguirle. Sembravano vicine e invece erano sempre troppo lontane da raggiungere. I bambini erano sfiniti, affamati, ancora più infreddoliti e stanchi. Per proteggerli ho pensato di lasciarli all interno di una cavità naturale. Non era una grotta ma un largario tra le rocce. Ho detto loro che sarei tornata a prenderli nel giro di poco tempo. Di stare tranquilli e di restare abbracciati. Che era un gioco e che tutto sarebbe finito molto presto. Non avevo altra alternativa. Mi sono allontanata credendo di arrivare in paese ma invece mi sono persa. Proprio per verificare i fatti la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo. Il magistrato, coordinato dal Procuratore capo Luigi De Ficchy, dovrà capire se la donna sia stata costretta a lasciare Manuel, 5 anni, e Nicole, 4 anni, o se li abbia abbandonati: si dovrà dunque scoprire se i due piccoli già stanchi e stremati per avere vagato ore non se la sentivano più di camminare o se la donna li abbia lasciati lì contro la loro volontà. In quest ultimo caso Alexia Canestrari, 35 anni, mamma di Nicole, rischia di finire indagata per abbandono di incapace. Non solo: l indagine dovrà anche chiarire è se la donna abbia o meno fatto uso del suo telefono cellulare ripetutamente contattato dal marito Emanuele Tornaboni ma trovato sempre staccato. Inoltre il pm dovrà ricostruire i fatti e capire come mai i bambini sono stati trovati a 12 chilometri di distanza dal punto in cui la mattina del 31 dicembre erano partiti per una passeggiata. La stessa Canestrari del resto è stata trovata anche lei ad appena due chilometri dal punto dove sono stati poi ritrovati i bimbi. Ieri i carabinieri hanno ascoltato la donna, il marito, i due bambini, il domestico e anche alcuni amici con i quali la coppia avrebbe dovuto trascorrere il Capodanno. Sicuramente le versioni fornite da Alexia Canestrari, ancora sotto choc, e quelle dei due bimbi dovranno essere riviste e integrate. Carlotta Bravo BRESCIA DIETRO IL FOLLE GESTO DISSIDI PER L AFFIDAMENTO DEI FIGLI DELLA COPPIA Sparò ai parenti dell ex moglie ritrovato il corpo dell albanese Il cadavere era nell ex tribunale dei minori. Il 43enne aveva ferito la sera di capodanno, in modo lieve, l ex suocero e l ex cognato La sera di Capodanno aveva fatto irruzione nella casa di Dello, nel bresciano, dove abita la famiglia dell ex moglie e aveva aperto il fuoco. È terminata nel più drammatico dei modi la caccia di quell albanese 43enne che aveva sparato all ex suocero e l ex cognato: il suo cadavere è stato trovato ieri mattina, poco dopo le 9, nei corridoi dell ex tribunale dei minori di Brescia, in via Malta in città. Ad ucciderlo, secondo la squadra Mobile della Questura, un colpo della pistola che lui stesso impugnava, la medesima arma che avrebbe ferito, per fortuna in modo lieve, i parenti dell ex consorte. Pochi dubbi da parte degli investigatori che parlano di gesto volontario. L uomo, carpentiere con un appartamento in città, aveva un rapporto conflittuale con l ex moglie: da quando era separato aveva perso la custodia dei figli minorenni e sembra che fosse proprio attorno alle giornate da passare con loro che esplodessero le tensioni con la ex. L albanese si era presento a casa della famiglia della sua ex compagna proprio la sera del 31 di dicembre: il clima di festa si interrompe immediatamente. I parenti della donna gli intimano di andarsene immediatamente, di lasciare stare per sempre la loro famiglia. Ma lui non sente ragioni: dalla tasca tira fuori una pistola di piccolo calibro e la punta contro i presenti. Il primo colpo prende l ex suocero (anche lui albanese, classe 1949) al polpaccio. Poi prende la mira contro l ex cognato di 33 anni: la pallottola si conficca nel torace. A questo punto lo sparatore scappa: salta in auto e fa perdere le sue tracce. I feriti sono stati immediatamente soccorsi e condotti presso l ospedale Poliambulanza di Brescia. Se per il suocero è stata da subito abbastanza chiara la situazione di non gravità, diverso è sembrato il quadro clinico del 33enne: il colpo al torace ha richiesto un trattamento medico più approfondito poiché sembrava in un primo istante che la pallottola avesse intaccato organi primari. Poi, a tarda sera, la notizia: sia l uno che l altro sono stati refertati con 10 e 15 giorni di prognosi. Intanto già dalla notte dell ultimo dell anno era iniziata la caccia all uomo: fuga che è terminata ieri mattina proprio in quell ex Tribunale. In un luogo dove forse il 43enne sperava di poter parlare con qualcuno per spiegare le sue ragioni, per provare a modificare lo schema di affidamento dei figli. Difficile per ora stabilire cosa sia accaduto poi. Forse, la scelta di uccidersi proprio lì, è un messaggio estremo di protesta per le decisioni dei giudici che quasi sempre tendono a tutelare di più le madri, non curanti, al contrario, dell importante ruolo paterno. Barbara Fruch A MILANO DRAMMA IN UNA CLINICA Uccide la moglie e si toglie la vita Un dramma nel dramma. Un omicidio-suicidio che ha distrutto un intera famiglia. Luogo della tragedia una clinica di Paderno Dugnano in provincia di Milano. E qui che un ex gioielliere di 76 anni ha ucciso la moglie di 79, che da due mesi si trovava ricoverata nella Residenza Sanitaria Assistenziale Emilio Bernardelli, a seguito di una grave ischemia cerebrale. Dopo il folle gesto l anziano ha rivolto la pistola contro di sé e si è ucciso. Dai primi rilevamenti la dinamica non è stata molto chiara alle forze dell ordine: i carabinieri, chiamati dai sanitari della struttura ospedaliera in via Maresciallo Giardino 20, hanno pensato che l uomo si fosse suicidato con un colpo di pistola alla tempia dopo aver trovato la moglie morta nel letto. Poi però la triste scoperta dopo aver notato il foro di un proiettile all altezza del cuore della donna. Secondo quanto ricostruito dagli agenti insieme ai familiari delle vittime nelle ultime settimane l uomo era gravemente prostrato per le precipitate condizioni della moglie a cui era evidentemente molto legato. Passare, dunque, il Natale senza di lei era stato devastante: pensare di dover affrontare un nuovo anno senza avere la sua fidata compagna a fianco gli è stato insopportabile. Così ieri, intorno alle del mattino, è andato nella struttura dove la donna era ricoverata da due mesi e ha portato a termine il suo sanguinoso piano. Una volta nella stanza della donna ha estratto la pistola, una 38 special, tenuta regolarmente sin da quando faceva il gioielliere, e ha sparato due colpi al petto della moglie. Pochi attimi e subito ha rivolto l arma verso se stesso, facendo fuoco una terza volta, alla tempia. F.Ce.

9 9 Dall Italia CHI LA FA L ASPETTI NEL MIRINO L AGENZIA DELLE ENTRATE Pacchi sospetti a Equitalia: uno era un regalo di Natale A Milano intervengono i carabinieri: ma nella scatola c era un semplice carretto in legno avvolto in una carta regalo. A Gorizia recapitato invece un proiettile Che Equitalia non sia amata dagli italiani non è una novità. Così come è noto che l odiata Agenzia di Stato è stata a volte presa di mira da cittadini ormai disperati. Sarà anche questo clima a mettere continuamente in allarme i dipendenti delle numerosi sedi del Paese, capaci di allertare gli artificieri anche per un pacco contenente un regale di Natale. Già, è successo a Milano dove quel pacco sospetto è arrivato proprio ieri, 2 gennaio. A dare l allarme ai carabinieri è stato un funzionario, il quale aveva ricevuto l insolito incarto, che non si aspettava e, per di più, da un indirizzo sconosciuto. Sul posto, in via dell Innovazione, sono immediatamente intervenute le forze dell ordine che hanno provveduto a recintare e mettere in sicurezza la zona (foto Il Giorno ). Sono state le verifiche degli artificieri dell Arma ad accertare che si trattava solo di un regalo di Natale, un pacco di 50 per 30 centimetri avvolto con carta regalo e consegnato in ritardo, che conteneva un innocuo giocattolo. Ad insospettire il personale dell agenzia era stata la visione, attraverso lo scanner che si usa per ispezionare i vari pacchi, di bulloni e ruote che sembravano ingranaggi. Si trattava in effetti dei pezzi di una sorta di carretto di legno, il cui involucro che era privo di mittente ed era stato consegnato a mano in portineria, quindi non era tracciabile. Elementi che hanno insospettito il personale che, nell incertezza, ha chiamato il 112. Un episodio bizzarro che però indica quanto lo stesso personale di Equitalia sia in allarme. Sempre nella giornata di ieri la sede di Equitalia è stata presa di mira anche a Gorizia, dove è stato recapitato un proiettile inerte. Il pacco è stato aperto ieri mattina dagli operatori dell ufficio, che hanno immediatamente allertato le forze dell ordine. Sull episodio indaga la Digos della Questura. Anche nel dicembre del 2012 alla sede isontina dell agenzia di riscossione fu recapitata una busta contenente un proiettile. Di certo di nemici Equitaliane ha molti. Sarà per questo che i dipendenti si aspettano un proiettile e non un regalo di Natale. Carlotta Bravo TARANTO L ATTACCO ALLA SEDE Tre colpi di pistola contro Confindustria Nuovo messaggio intimidatorio, dopo il fuoco appiccato al portone a dicembre Ma t t i n a t a ad alta tensione nella città di Taranto. Tre Colpi di pistola sono stati esplosi contro la sede locale della Confindustria. Un brutto risveglio per gli impiegati degli uffici di via Dario Lupo, situati nel centro della città, al rientro dalla pausa di Capodanno. Le pallottole che sono state esplose durante la notte, hanno bucato il battente in legno del portone di ingresso e gli infissi di una delle finestre della sede, situata al piano terra (foto da La Repubblica Bari ). Una volta dato l'allarme sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e della balistica per effettuare i rilievi del caso. Gli investigatori hanno subito proceduto ad acquisire le immagini di alcune telecamere di sicurezza della zona con lo scopo di prendere elementi utili alle indagini e ricostruire così lo svolgimento della vicenda. La Confindustria di Taranto non è nuova a episodi del genere: anche a dicembre c era stato un altro attentato. Simile anche l iter: sempre di notte, qualcun aveva dato fuoco al portone di ingresso, utilizzando uno straccio imbevuto di benzina. Allora però ii danni erano stati minori: le fiamme avevano soltanto annerito l'uscio. F.Ce. TORINO Polvere da sparo inviata a La Stampa Eurosky Tower. Entrare in casa e uscire dal solito. Una busta contenente polvere sospetta è stata recapitata alla redazione de La Stampa, a Torino. I vigili del fuoco e la polizia hanno inviato la missiva all istituto zooprofilattico per accertamenti. A dare la notizia è stato lo stesso quotidiano che parla di un plico contenente una piccola quantità di polvere da sparo (del tipo utilizzato per confezionare le cartucce per i fucili da caccia) in un foglio A4 ripiegato in più parti. Poi una serie di frasi deliranti: I forconi non sono niente ; Il prossimo fa boom ; Non cercate altri, ho fatto tutto da solo. Nella missiva anche un allusione alla crisi economica e ai problemi sociali collegati. È subito scattata la procedura di sicurezza, con l arrivo della squadra Nbcr dei Vigili del fuoco (Nucleo batteriologico chimico radioattivo), gli artificieri dei carabinieri, medici e infermieri del 118. Poco dopo le 16,30 è terminato l isolamento e si sono così concluse le operazioni di controllo. Nella prima fase, il primo piano della redazione era stato completamente isolato. La busta era stata ritirata dai fattorini e poi smistata nella segreteria di redazione. Un impiegata s è insospettita e ha fatto partire l allarme. Come spiega lo stesso quotidiano con quello di ieri sale a tre il numero degli attacchi ricevuti: nel febbraio scorso era stato inviato un ordigno esplosivo, il 3 ottobre un secondo, e infine la busta contenente polvere da sparo che è stata esaminata dalla Scientifica, alla ricerca di impronte digitali e altri indizi utili per risalire all autore. Mercoledì mattinata un altra busta sospetta era stata recapitata all ufficio smistamento corrispondenza della Regione Piemonte. Era indirizzata ad Alberto Vanelli, direttore del consorzio della Reggia di Venaria Reale. Anche in questo caso sono in corso le analisi per stabilirne l eventuale pericolosità, pare comunque che all interno de plico c erano alcuni piccoli semi: potrebbe dunque trattarsi di un falso allarme. Il relax ha una nuova casa. Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. 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10 10 Cinema LA PELLICOLA DI ARAMAKI È IL SIMBOLO DI UN EPOCA IN CUI I VALORI SONO CADUTI. DELUSIONE PER IL CAPITANO TUTTO NERO CHE LASCIA IL TESTIMONE Harlock, abdicazione di un eroe di Emma Moriconi Capodanno al cinema. Perché no? Per me, che sono nata negli anni Settanta e cresciuta con il mito dei manga, innamorata durante la mia infanzia del tenebroso ed affascinante Capitan Harlock come tante bambine della mia età, l occasione è da non perdere. Il ricordo è ancora abbastanza netto, ben stagliato nella mia mente: il mantello nero, la bandiera pirata che sventola fiera, lui, coraggioso, imbattuto eroe, simbolo di libertà, l Arcadia ricordi che appartengono a tanto tempo fa, ad un età spensierata e serena, la più bella. Ricordi che vengono da lontano e che ti fanno capire come quel messaggio di libertà e di coraggio ti ha insegnato qualcosa che poi è rimasto dentro di te. Quel simbolo, quella bandiera la ribellione contro gli usurpatori, la lotta senza quartiere per la libertà Inizia il film e quando l Arcadia irrompe sul grande schermo la sensazione è forte, è un salto indietro nel tempo e nello stesso tempo un balzo in avanti. Sono passati quarant anni da quando il maestro dell animazione giapponese Leiji Matsumoto ha creato tutto questo penso tra me da quando quell opera di carta ha cominciato ad insegnare che per un ideale si può giungere a compiere immensi sacrifici, e a farlo senza mai avere paura. Così aspetto di rivedere il mio eroe in carne ed ossa, con la sua aurea di romanticismo ed insieme forza prorompente amplificata dal 3D. Ed eccolo, quel mantello nero, quella cicatrice sul viso è proprio lui, il mito della mia generazione. I minuti passano, li vivo in attesa di rivederlo in azione, ma attendo invano. Quando finisce il primo tempo penso che il regista Shinji Aramaki avrà certamente lasciato il meglio per la parte finale del film, così continuo ad attendere. Ma del mio eroe, di quella temerarietà che ricordavo, non c è traccia. Mi concentro sulla trama, cerco di capire il senso di questa spia che è salita a bordo dell Arcadia e che cambia idea cinque volte nel corso del film, e non capisco. Quando vedo Harlock quasi accasciato sul trono percepisco atmosfera di abdicazione, e non mi piace. Dov è finito il mio eroe? Che cosa ne hanno fatto gli sceneggiatori? C è, eppure non c è. Quello che vedo mi sembra solo il pallido riflesso del capitano coraggioso e romantico che tanti anni fa mi ha insegnato il coraggio di lottare. Sta lasciando supinamente spazio ad un giovane che gli somiglia fisicamente lo avevo notato sin dall inizio del film ma che non è nemmeno la millesima parte di lui. E quando il viso della giovane spia, che si pente a fasi alterne, viene sfigurato, la sua cicatrice ricorda troppo quella più nota ed amata del pirata tutto nero. È un segnale anche quello, lo percepisco con fastidio. Quando il giovane è salito a bordo, all inizio del film, ha pronunciato una parola che risuonerà per tutta la durata della pellicola: libertà. Insomma, mi consolo un po, almeno il concetto è rimasto. Non mi entusiasma che sia qualcun altro a portarlo avanti al timone dell Arcadia. Esco dal cinema con una sensazione di disagio, penso che forse da bambina avevo sopravvalutato quel personaggio, che la sua invincibilità, la sua forza, era apparsa grande ai miei occhi rispetto al mio essere piccola un po come quando si torna da adulti in un luogo che si è visitato da bambini, e tutto ci sembra piccolo, e bisogna rifletterci un attimo su per capire che l ultima volta che lo abbiamo visto eravamo noi ad essere piccoli ed esso a sembrarci grande Ma non riesco a capacitarmi, così cerco su youtube le vecchie puntate della serie: voglio valutare l Harlock di quarant anni fa con gli occhi di oggi, temendo di ricevere un altra delusione. Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel comincia la sigla che ricordo a memoria, ha mutato in astronave il suo velier l Arcadia, il vascello che porta alla libertà. Il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà... sembra ieri, eppure sono trascorsi decenni. Mentre le immagini avanzano lo ritrovo lì, dove lo avevo lasciato tanti anni fa, quando tutto sembrava possibile, persino quel sogno di libertà e di giustizia ad ogni costo. Il mio eroe è ancora lì, impresso in un cartone di quarant anni fa. Con lui ci sono il coraggio, la lealtà, la voglia di combattere. Non lo avevo affatto enfatizzato, con i miei occhi di bambina, non lo avevo immaginato più grande di quanto fosse in realtà. Lui è grande. E il lungometraggio di Aramaki non gli rende giustizia, lo svilisce, lo comprime, e quella battaglia per la libertà, lasciata nelle mani di un personaggio non altrettanto puro, non altrettanto profondo, perde anch essa di significato. Ma forse, mi dico, devo cambiare chiave di lettura: potrebbe un personaggio come Harlock essere oggi ancora credibile? Questo mondo in cui il decadimento dei valori ha avuto la meglio, quest epoca in cui siamo tutti sempre più tristemente consapevoli che la libertà è un utopia, forse non merita un condottiero così puro. L Harlock puro, forte, coraggioso, che abdica in favore di un personaggio che vive nell incertezza, in un andirivieni di convinzioni che dicono tutto e il contrario di tutto, è il simbolo di un coraggio che viene a mancare, di una rassegnazione che ha la meglio, di un mondo che non merita un eroe come lui. Però l Arcadia continua a solcare i cieli. Harlock resta a bordo. Significa che forse non tutto è perduto, che arriverà un giorno in cui riprenderà in mano il timone e che si può ancora provare a cantare fammi rubare, Capitano, un avventura dove io son l eroe che combatte accanto a te... POLTRONISSIMA - TORNA IN SALAL'HUMOR PARTENOPEO CON LA NUOVA COMMEDIA FIRMATA DA LUCA MINIERO Attenzione, c è un boss in salotto FOCUS Gli imperdibili del 2014 di Luciana Caprara Bolzano, un cottage eco compatibile e una madre perfetta, icona della bolzanina perfezionista ma... terrona di origine che non si chiama certo Cristina (come vuol far credere) ma assolutamente ed irrimediabilmente Carmela!!! Interpretata da un'impeccabile Paola Cortellesi, la protagonista si trova improvvisamente costretta a vivere con il fratello (boss mafioso e terrone) trasferitosi da lei in attesa di un processo. Simbolo del sud in tuta acetata, canottiera sbrandellata, catene al collo e uno stuzzicadenti alla "Jonny Stecchino", il boss è' ormai in famiglia a testimoniare in persona le origini della sorella in un continuo ostinato orgoglio meridionale. Luca Miniero sembra, ancora una volta, non voler rinunciare al dualismo antitetico tra Nord e Sud già consolidato nei suoi precedenti film, questa volta affidandosi ad un boss d'eccezione come Rocco Papaleo che ne personifica la contrapposizione, spesso "maccheronica" e facilona di usi e costumi rispettivamente del nord e del sud. Tra situazioni a volte retoriche, l'elemento che muove il plot narrativo è dato dalla consolidata tradizione camorristica trapiantata dal sud al nord. Da qui si sviluppa una trama basata sulla commedia degli equivoci tra promozioni lavorative indotte dalla camorra all'apparente integrità di un protagonista sempre impeccabile ed estremamente severo. Paola Cortellesi si conferma in bravura credibilita' eclettica insieme ad un Rocco Papaleo sdoppiato in una macchietta quasi fumettistica assegnatagli dal regista partenopeo. Insomma, campanilistiche idiosincrasie tra nord e sud, toni farseschi, fanno ed "Un boss in salotto" una nuova e divertente commedia quasi sequel di una saga partenopea in cui il regista Miniero, dopo la separazione dal partner Paolo Genovese, torna da solista dietro la macchina da presa reduce da incredibili successi al botteghino, per tornare a raccontarci un' Italia immaginaria e al contempo reale con il suo consueto humour, ammiccando sempre al suo fortunato esordio in "Incantesimo napoletano" (co-diretto con Genovese) ponendo al centro della trama la famiglia, il legame di sangue e le radici, che per quanto le si voglia ignorare, restano nel tempo forti, indelebili e capaci di inattese reminiscenze emotive. Le inevitabili discrepanze linguistiche tra i dialetti di citta' molto lontane del Paese, e il senso di campanilismo, seppur ormai divenuti cinematograficamente luoghi comuni tra Meridione e Settentrione, rimangono pur sempre elemento di plauso del grande pubblico, che ha decretato l'enorme successo del franchise nato da un'operazione di remake di una pellicola francese. Ma in questa nuova opera il meccanismo narrativo è immediatamente scoperto: elogiare i tratti distintivi che hanno fatto la fortuna dell'idealtipo meridionale attraverso la riscoperta della proprie radici, in precedenza negate per conformismo, da parte di un personaggio. Un boss in salotto Un film di Luca Miniero. Con Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Luca Argentero, Angela Finocchiaro, Alessandro Besentini. Distribuito da Warner Bros Italia (uscita mercoledì 1 gennaio 2014). Il 2014 un anno d oro per i cinefili: s i partedai kolossal del fumetto come Capitan America-Il soldato d'inverno (che arruola Robert Redford), The Amazing spider-man 2- Il potere di Electro (che arruola Jamie Foxx) e X-men. C è poi il filone delle fiabe: Kenneth Branagh firma Cenerentola con la matrigna Cate Blanchett, Meryl Streep fa la strega e poi c'è il francese La bella e la bestia con Lea Seydoux e Vincent Cassel. Per l'italia subito Un boss in salotto di Luca Miniero e Paolo Virzì con Il capitale Umano e poi Tutta colpa di Freud, firma Paolo Genovese. Grande attesa per Nanni Moretti con Mia madre e per Ferzan Ozpetek con Allacciate le cinture, una commovente storia d'amore. Ecco però i film di punta del 2014: Maleficent - La bella addormentata, fiaba che torna stavolta raccontata da una diversa prospettiva, quella di Malefica, la strega che condanna al sonno profondo la bella Aurora. Il capitale umano - Dal Connecticut alla Brianza, Paolo Virzì adatta al cinema il romanzo di Stephen Amidon, Il capitale umano, con il benestare dell'autore. American Hustle racconta uno scandalo americano e ha un cast all star: Bradley Cooper, Christian Bale, Amy Adams e Jennifer Lawrence L'intervista di Chiara Ugolini- Montaggio di Alberto Mascia. Monuments men - Avventurieri al recupero dell'arte perduta. Per la sua quinta regia George Clooney punta su un kolossal bellico pieno di umorismo, prodotto insieme all'amico Grant Heslow. Noah - Kolossal biblico da 130 milioni di dallari, firmato Darren Aronofsky, diluvio di effetti speciali e un'impronta da graphic novel, protagonista un Russel Crowe quasi irriconoscibile. Interstellar - Il ritorno di Christopher Nolan dopo la trilogia di Batman, un film di fantascienza con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Transcendence - Johnny Depp è al centro di questo mega fantasy diretto da Wally Pfister. Racconta di uno scienziato che riesce a "caricare" su internet la sua coscienza per cercare di influenzare il mondo in modo positivo ma un suo clone, con ben altre intenzioni, potrebbe essere già in azione. Mad Max Fury Road - George Miller ritorna al deserto post apocalittico di Il guerriero della strada e sostituisce Mel Gibson (che comunque compare in un cameo) con un nuovo Mad Max, Tom Hardy.

11 11 Sport IL PROFESSOR TRUELLE: SE RIUSCIRÀ A PASSARE 14 GIORNI SENZA COMPLICAZIONI CE LA FARÀ Schumi lotta contro il tempo, due settimane per sopravvivere I magistrati transalpini continuano ad indagare: altro che fuoripista, il luogo dell incidente sarebbe stato varcato da moltissimi di sciatori per spostarsi più semplicemente da un tracciato all altro di Federico Colosimo Michael Schumacher non molla. Tiene duro, resiste. L uomoleggenda della Formula 1 vuole vincere la gara più importante della sua vita. Non cede di un centimetro e tiene ancora il piede sull acceleratore. E lo farà anche oggi, nel giorno del suo 45esimo compleanno. Le sue condizioni restano gravi ma stabili. Sta leggermente meglio ha riferito il professor Truelle, specialista di traumatologia cranica - se riuscirà a passare una o due settimane senza complicazioni sopravviverà. Per la famiglia la durata di una tale incertezza è una sofferenza enorme. Il luminare, così come i colleghi dell equipe medica di Grenoble, ammette che previsioni certe non si possono fare, almeno quelle relative a evoluzioni favorevoli: Sono tempistiche esprimibili in settimane, mesi, a volte anni. Mentre dalla Francia arrivano notizie che ci tengono aggrappati ad una flebile speranza, i magistrati transalpini continuano a lavorare per accertare la dinamica dell incidente. La Procura di Albertville sembra però avere le idee già chiare. Nel tratto di quel maledetto fuoripista a Maribel, terminato con una caduta e poi con l impatto con la roccia - così devastante da aver spaccato in due il caschetto protettivo che il campione indossava - erano presenti rocce sotto la neve non segnalate con cartelli o appositi avvisi. E sembrerebbe anche, viste le numerose tracce riconoscibili dalle foto scattate dopo l incidente, che quello fosse un sentiero in cui erano già passati decine e decine di sciatori. Una piccola scorciatoia, insomma, per spostarsi da una pista blu ad una rossa. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro, ma la convinzione che la terribile fatalità che ha colpito il Kaiser tedesco potesse accadere a tante altre persone si fa sempre più probabile. La vita di Schumi è appesa ad un filo. Sono milioni i fan che in tutto il mondo pregano per la sorte del 7 volte campione iridato di Formula 1. C è chi passa la notte al gelo, dentro ad una macchina a pochi passi dall ospedale di Grenoble e chi affida ai social network frasi, pensieri commoventi per non far mancare il sostegno al proprio beniamino. Come un immensa famiglia, tutti si stringono attorno al campionissimo e lo incitano a non mollare. Schumacher è fermo ai box. Vuole tornare in pista. Forse deve solo cambiare le gomme o forse mettere olio al motore. Questione di giorni, mesi, anni. Nessuno purtroppo può saperlo. La macchina rischia di impolverarsi, ma è ancora accesa. Così come lo sono le nostre speranze. Forza Michael, regalaci la tua ennesima vittoria, la più bella di tutte. E torna a farci esultare, gridare di gioia, così come facevi una volta. TORNA IL CALCIOMERCATO Incredibile, Mancini vuole Balotelli al Galatasaray Il Milan smentisce, ma il ricchissimo club turco mette sul piatto 25 milioni di euro cash Il countdowun è finito, il calciomercato è finalmente tornato. E le prime bombe hanno dell incredibile. Il Galatasaray di Roberto Mancini è pronto a tutto pur di accaparrarsi le prestazioni di Mario Balotelli. Il Milan smentisce, dichiara il talento bresciano incedibile, ma nicchia. L offerta? Da capogiro. 25milioni cash, prendere o lasciare. Bulut Tulun, dirigente della storica società turca, avrebbe incontrato in Italia il procuratore dell attaccante, Mino Raiola, per convincere il suo assistito a trasferirsi sin da subito sulle rive del Bosforo. E arrivata anche l ufficialità, Antonio Cassano resta al Parma. Il talento barese ieri ha parlato in conferenza stampa facendo chiarezza sul suo futuro: per il ritorno a Genova, sponda Samp, se ne discuterà a fine stagione. La trattativa non è decollata e l attenzione dei blucerchiati si è spostata immediatamente su Amauri. Nuovi contatti tra la Juventus e l entourage di Mario Mandzukic. Per portare sotto la Mole il fortissimo centravanti del Bayern Monaco, che lascerà con tutta probabilità il club tedesco, serviranno però ben 20 milioni di euro. Il Chelsea di Mourinho continua a premere per Fredy Guarin e offre in cambio all Inter soldi più Michael Essien. I nerazzurri riflettono e provano ad inserire nella trattativa un vero e proprio fuoriclasse: Juan Mata, ormai ai ferri corti con il tecnico lusitano. Fiorentina in forte pressing su Musacchio. Per il difensore centrale del Villareal pronti 5 milioni di euro. Roma e Genoa sono a un passo dal definire l accordo del brasiliano Marquinho ai rossoblù. I giallorossi vogliono puntellare il centrocampo e hanno avanzato un offerta al Parma per la comproprietà di Marco Parolo. La Lazio è in stand-by, Lotito continua il braccio di ferro con Petkovic e Reja chiede rinforzi. Un difensore centrale e un attaccante che sappia finalizzare da mettere al fianco di Klose. Il tecnico goriziano vuole Paolo Cannavaro, ormai ai margini del progetto tecnico del Napoli e sogna l incedibile Quagliarella. Intanto Ronaldinho, che si è appena aggiudicato il Pallone d Oro sudamericano, è ormai vicinissimo al Besiktas. F.Co.

12 Il Giornale d Italia Vi augura Buone feste Anno II - Numero Venerdì 6 dicembre 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 No Euro Deputati a lezione Anno II - Numero Giovedì 3 ottobre 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Caso Mps Suicidio Rossi, Viola torna in procura Colosimo a pag. 2 di Robert Vignola Chi ha vinto? Letta che resta in sella? Alfano che ha per una volta avuto ragione sul Capo? O Berlusconi, che voleva solo far uscire allo scoperto i traditori? La domanda è tanto difficile da sembrare (come fin troppo spesso accade) sbagliata. Certo non va meglio a chi deve cercare una risposta alla domanda più spontanea: perché? Molti, soprattutto tra gli elettori del centro-destra, se lo saranno chiesto quando erano le Berlusconi annunciava non senza interno travaglio il sì del suo gruppo alla fiducia al Governo. Eppure, neanche due ore prima, le decisioni stabilite erano altre, tanto che Bondi e Cicchitto si azzuffavano mediaticamente e Matteoli preconizzava un Letta-bis col Pdl all opposizione. Chissà che tutto ciò non avesse a che fare, allora, con quanto ha immediatamente preceduto quella dichiarazione di voto. Con Letta che, confidando urbi et orbi di non aver dormito, rassicurava comunque l Italia che l indomani avrebbe avuto un nuovo governo, con una nuova maggioranza e nuovi numeri, mentre Alfano gli porgeva il pizzino con l elenco di quanti era riuscito a raccogliere attorno alla sua decisione di strappare col Cav (23 secondo alcuni, 25 secondo altri). Chissà invece se la retromarcia non avesse a che fare con un anelito dello stesso Berlusconi alla pacificazione, cui del resto ha fatto appello nella dichiarazione-choc: certo, se il Pd si rispecchia nelle battute del capogruppo Zanda di Francesco Storace ugiardi matricolati. Alla regione Lazio si aggira la solita coppia, Zingaretti- Civita (l'assessore che si occupa male di rifiuti) che ne combina di tutti i colori. Tre sedute di consiglio regionale tra luglio e settembre per discutere il post Malagrotta, la tormentata decisione a maggioranza e contro il popolo per il sito di Falcognana. E infine la sorpresa di ieri, con l'individuazione in solitaria, senza dirlo a nessuno, clande- B Sovranità ( si forma una nuova maggioranza indipendentemente da operazioni tattiche e furbesche ), la sua speranza era mal riposta E infatti Bondi prendeva la parola (e le distanze) così: non mi unisco a questa compagnia. E al momento del voto sparirà, insieme ad altri sei colleghi, mentre l altro pidiellino Vincenzo D Anna addirittura resterà per votare contro. Aveva allora poco da augurarsi, il presidente del gruppo Schifani, che non ci fossero diaspore: il pomeriggio era tutto un battere d ali e d insulti tra falchi e colombe, finalmente liberati dalle voliere. Isole ed aerei: il Paese è in vendita Musumeci a pag. 3 ALFANO ASSICURA AL GOVERNO LETTA I NUMERI PER CONTINUARE: E BERLUSCONI IN EXTREMIS FA MARCIA INDIETRO GRECIA Alba Dorata, tre tornano in libertà S ono tornati in libertà tre dei sei parlamentari di Alba Dorata arrestati nell inchiesta sulle presunte attività illegali della formazione di estrema destra greca. Dopo un interrogatorio fiume durato oltre 14 ore, i due giudici istruttori che stanno ascoltando i deputati e i militanti del partito filo-nazista greco Chrysi Avgì (Alba Dorata) ne hanno incriminati quattro per costituzione e partecipazione ad un'organizzazione criminale, ma hanno disposto il rilascio di tre di essi in libertà vigilata. Intanto ieri è comparso di fronte ai giudici, Nikos Michaloliakos, il leader del partito arrestato nel quadro di una vasta operazione che ha portato agli arresti 22 persone e che è scattata a seguito dell'omicidio del rapper Pavlov Fyssas il 18 settembre scorso. Mentre Michaloliakos faceva il suo ingresso nel tribunale di Atene, un gruppo di circa 300 militanti ha gridato slogan in suo sostegno. B.R. Insulti tra falchi e colombe, gruppi parlamentari del Pdl verso l implosione. Oggi il redde rationem Ad Alfano resterà il Pdl, a Berlusconi Forza Italia: entrambi, guardandosi in cagnesco, a sostenere lo stesso governo di prima. Così è se vi pare, il sipario cala sul Senato (235 sì, 70 no) ma non è stato un bello spettacolo. Tutt al più, un teatrino. Ad applaudire sono stati invece i deputati Pd, quando il sipario si è alzato alla Camera e Cicchitto ha annunciato un nuovo gruppo parlamentare. Epifani se l è risa, sonoramente: L'onorevole Berlusconi ha perso, al di là dell'espressione di voto che ha voluto fare, di stinamente, della discarica a Bracciano. Una scelta che contraddice il proclama di tenere a Roma i rifiuti della Capitale senza scaricarli sulla sua provincia. Tutto questo si sta abbattendo sui consensi del governatore del Lazio, che era partito con sondaggi trionfalistici ed ora pare avviato verso il tonfo. Le cifre percentuali sulla fiducia dei cittadini verso il presidente del Lazio, Zingaretti, sono ufficialmente nascoste, ma alla Pisana i consiglieri del Pd sono preoccupati: "Ci stiamo facendo male Milano da soli", confidano nei corridoi del consiglio regionale, leggendo cifre che abbassano il gradimento di oltre cinque punti. Lo scontro aperto è con lo staff del governatore, dove primeggiano quelli del quieto vivere, le colombe de' noantri. Sono costoro i responsabili del calo di consensi che si registra con cadenza settimanale. Nel partito c'è subbuglio: su tutti i dossier più delicati - rivela un dirigente molto vicino a Gasbarra, il segretario regionale che pare scomparso dal dibattito politico - "Nicola sceglie di Luxuria derubato e boccia Pisapia Fruch a pag. 7 Le ultime parole famose Letta e Napolitano sono inaffidabili (Silvio Berlusconi) I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni, non ci sono le condizioni per restare (Angelino Alfano) Dico no a un Governo con transfughi che viva una vita stentata (Guglielmo Epifani) Faccio il tifo per un Governo solido (Matteo Renzi) Berlusconi resiste: voto la sfiducia (Il Giornale di ieri) I senatori del Pdl all unanimità voteranno la sfiducia (Renato Brunetta) Grande (Enrico Letta ad Angelino Alfano dopo la dichiarazione di voto di Berlusconi al Senato) A cura di Giuseppe Sarra fronte al Paese e all'opinione pubblica, ha graffiato il segretario del Pd. Dal resto del dibattito della Camera nessuno scossone, nessuna novità: solo gli ennesimi proclami e le solite, languide scintille dialettiche, buone solo rinverdire la vicenda dei ladri di Pisa (e ogni riferimento alle origini del premier è puramente casuale). Ma insomma: tra le dimissioni dei ministri Pdl e la farsa di ieri, cosa è successo? L Iva si è alzata di un punto. E quindi, chi ha vinto? Chissà... Certo, hanno perso gli italiani. fuggire, nascondersi, pararsi". La realtà è che Zingaretti "puntava ad accreditarsi come l'antirenzi, ma è bastato l'espresso a fargli passare i bollori", racconta un ex margheritino molto informato che ancora non manda giù il repulisti elettorale, quando l'allora presidente della Provincia ha preteso di far fuori tutti i consiglieri uscenti dopo lo scandalo Fiorito-Maruccio. Mentre alla Pisana il governatore riesce a far digerire tutto ai suoi consiglieri, è infatti nel partito che trova le maggiori difficoltà. A partire dalla storia della discarica di Falcognana, aggravata adesso dal caos di Bracciano. E la sua immagine è sempre più in difficoltà, perché i cittadini comprendono che non ci sono soluzioni valide ai problemi. La vicenda rifiuti è emblematica, un pasticcio che non servirà a nulla e scontenterà ancora tutti. Poi, le vicende legate alle nomine. Zingaretti ne ha fatte troppe e ogni tanto prende qualche musata, come nel caso del direttore dell'ater di Roma, dove ha perso al Tar nel tentativo di cacciare un bravo dirigente. E ora ci si è messa anche la Corte dei Conti, che lo ha preso di petto su troppi incarichi e assunzioni. Per uno che si è candidato come alfiere della legalità, una specie di disastro, insomma. PATATRAC SUI RIFIUTI: LA GIUNTA DI SINISTRA CONTINUA A SBAGLIARE LE SCELTE DEI SITI DISASTRO ZINGARETTI Il consenso del governatore del Lazio precipita nei sondaggi e il Pd si preoccupa Anno II - Numero Mercoledì 11 dicembre 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Il caso Storace e L Unità, commenti positivi Economia Aumentano in Italia i bambini poveri a pag. 2 Musumeci a pag. 3 Castellino a pag. 5 NEGLI SCHIERAMENTI PREVALGONO I CAMPIONI CHE COMANDANO DALLA PANCHINA Esteri Storico incontro Obama-Castro di Francesco Storace Letta dovrebbe promettere una sola cosa, invece: che non si met- Imprecano contro Grillo, che urla le terà di traverso ad una consuete baggianate per eccitare eviti il ritorno all'antico, legge elettorale che ad una rivolta che sarebbe pericolosissima zato dai governi che quel tempo caratteriz- per il paese, ma non si erano fatti e disfatti dai rendono conto che rischiano di fargli dare ra- come il suo. è il popolo partiti, esattamente gione da chi protesta. Il che deve tornare finalmente a decidere chi politicantume che sta a Palazzo è ormai asserragliato su se stesso; e governare e servono ha il diritto-dovere di non si rende conto di essere sempre più isolato. renti che ci facciano norme chiare e traspa- Ormai è meglio stare scegliere anche i parlamentari. fuori dal Parlamento, a fare il capitano non giocatore. Non solo Grillo, votare con questa leg- Si potrebbe addirittura ma ora anche Renzi e ge, depurata dal premio di maggioranza e Berlusconi si eserciteranno come si conviene dalle liste bloccate: nel ruolo di chi dalla non credo, in quel panchina comanda sulla squadra. sibile restare ancorati caso, che sarebbe pos- All'esterno del Palazzo a coalizioni, e andrebbe piuttosto lanciata c'è un popolo che è infuriato ed è sbagliato un'idea di premiership prenderlo di petto con per l'italia, pur se frasi sbagliate. La protesta divampa. Bisogna porzionale. Se si affer- drammaticamente pro- abituarsi a dire la verità, CAPITANO NON GIOCATORE ma un'idea di bipolarismo, spetterà alle for- che non sopportano più frescacce, come quelle ze politiche scegliere che ogni giorno ci rifila la coalizione. E non c'è Enrico Letta sotto la protezione speciale del mo i consensi di cui dubbio che orientere- Capo dello Stato. disponiamo verso opzioni che mettano al Ma per il premier è finito il tempo. Anche lui bando l'acquiescenza Divampa la protesta. Il Parlamento vari la legge elettorale e si vada al voto dovrà cambiare verso nella seduta per non scivolare nel baratro, mentre alle sue tenteranno di restare mettere che le tasse sulla casa non mese, quando saremo travolti da l'immigrazione clandestina come di Napolitano; continuerà a pro- del fiscal compact di qui a qualche a questo modello europeo, al- di oggi in cui torna in Parlamento dopo la sciagurata scissione di Alfano e soci da Berlusconi. Vuoi o guito Angelino nel divorzio dal Ca- hanno compreso tutti; dovrà spie- che forconi. E già, perché intanto l'importanza dell'etica in politica. agganciati i ministri che hanno se- aumentano, ma è una bugia che una valanga di tasse, e allora altro regola, e valorizzino finalmente non vuoi, Letta dovrà aggrapparsi valiere. Penosi. gare con grande chiarezza che non si sbaraccano le province e il Non serviranno forconi, ma matite alle caviglie del sindaco di Firenze Letta torna alle Camere su mandato cosa significhera' entrare nel tunnel Senato resta così come è. copiative. ESTREMA SINISTRA E GRILLINI CAVALCANO IL MALCONTENTO Sul carro dei forconi Vignola a pag. 7 di Francesco Storace Mica è normale quello che si dice a palazzo dopo la sentenza della Consulta sul Porcellum. Andiamo a votare. No, hanno blindato il governo. Facciamo subito la legge elettorale. No, facciamo prima le riforme di sistema. Il Parlamento è delegittimato. Pure il presidente della Repubblica. No, valgono le regole di quando sono stati eletti. E via discorrendo. Ognuno dice la sua, se ne trovi due che dicono la stessa cosa hanno la maggioranza relativa e il premio verbale per parlare più degli altri. In buona sostanza, tutti impazziti. Anche perché non prendono voti di preferenza da una vita. Dovrebbero invece mettere ordine nei loro ragionamenti e pensare al da farsi. Prima domanda: in attesa che siano pubblicate decisione e motivazione della Consulta, chiamate il presidente della Toscana e informatelo che la vergognosa legge elettorale che vige da quelle parti - tutti eletti in liste bloccate - va tolta di mezzo. Analogamente, per i cosiddetti listini nelle regioni che ancora li hanno (Lazio compreso). Ma va preso di petto il problema principale, che nessuno ha finora affrontato, ed è la lontananza dei cittadini dalle urne. L'astensionismo dilaga e sta diventando una scelta politica. Ma i partiti se ne fregano e procedono lo stesso. Tanto la Consulta non può nulla. Noi non ci stiamo. Ho esaminato, con il prezioso aiuto di Sergio Marchi, alcuni recenti dati elettorali. Alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia ha votato il 50 per SEI ITALIANO? NON PUOI ENTRARE NELLA FILIALE PER SOLI CINESI C è posta pel te di Barbara Fruch L a Cina è vicina. Anzi è ormai tutto intorno a noi. È stato inaugurato ieri a Prato, nel cuore della Chinatown, un ufficio postale mono-etnico dedicato, per l appunto, alla comunità cinese. L idea arriva direttamente da Poste Italiane (l aggettivo nazionale ancora perdura, non sappiamo per quanto) che ha dovuto ristrutturare uno storico sportello, dopo averlo negli anni rinforzato con traduttori per la grande presenza di immigrati dell estremo oriente. D altronde anche gli emigranti italiani trovavano nei paesi ospitanti servizi in cui si parla la lingua di Dante. Ma ai cinesi questo pare che non sia bastato: d altra parte, per quanti sforzi chieda (agli italiani) la Kyenge, sono notoriamente un popolo assai poco predisposto alla integrazione. E così è nato il loro ufficio, forse perché non vogliono mischiarsi con i musi bianchi. di sovranità monetaria Sarra a pag. 2 cento degli elettori, la Serracchiani ha vinto col 40 per cento dei votanti, pari a poco meno del 20 per cento degli aventi diritto. Con i poteri di un governatore di una regione a statuto speciale e col voto di un elettore ogni cinque, governerà cinque anni sulla vita di un milione di aventi diritto al voto. In Sicilia votarono il 47 per cento degli elettori, Crocetta si affermò col 30, pari al 14 per cento del Così a Plato concedono oltre 200 metri quadrati di servizi specificatamente pensati e studiati sulle necessità della comunità: ci sarà una grande attenzione alla comunità orientale, spiegano le veline dell azienda. Ci saranno soprattutto dipendenti cinesi, giacché di italiani disoccupati ce ne sono sempre troppo pochi. E ci saranno pure brochure e volantini scritti ad ideogrammi... Non sono mancate le polemiche: sul caso il senatore Riccardo Mazzoni (Forza Italia), ha anche presentato un'interrogazione ai ministri corpo elettorale. Per cinque anni deciderà su cinque milioni di elettori siciliani. Situazione sostanzialmente simile in Basilicata, mentre il caso limite è Roma: Marino folleggerà cinque anni col voto del 28 per cento degli elettori capitolini. Non va bene. Nel Lazio intendo presentare una proposta di riforma statutaria che preveda, con una partecipazione elettorale sotto un competenti. Chiedo di sapere con urgenza se il ministero dell'economia, che detiene il 100 per cento del capitale di Poste Italiane Spa e il ministero dell'integrazione non ritengano che questa improvvida iniziativa sia discriminatoria degli utenti italiani e di tutte le altre etnie presenti nella realtà pratese. Ma no! Senz altro è solo essere al passo con i tempi. E pazienza se una vecchia filiale della posta chiude. A proposito, quella sede, uno storico sportello postale, è stata messa in vendita: 210mila euro. A farsi avanti è stato un imprenditore. Cinese, ovviamente. D altronde, i soldi in mano, ormai in Italia chi può averli? Povera Patria Pensioni e consumi: l Italia sempre più giù Servizi a pag. 5 U N A P R O P O S TA D I M O D I F I C A A L L O S TAT U T O D E L L A Z I O C H E S A R A ' P R E S E N TATA D A L A D E S T R A Roma limite fisiologico tra il 70 e l'80 per cento la riduzione dei seggi attribuiti al consiglio regionale in misura corrispondente all'esito dell'affluenza alle urne e, se vota solo la metà degli aventi diritto, l'annullamento dell'elezione diretta del presidente della Regione. In sostanza: se vota il 50 per cento, attribuisci venticinque seggi e non cinquanta. E il presidente, che avrà meno poteri, sarà eletto in consiglio perché l'autorevolezza del mandato popolare al Governatore non l'avrà ricevuta. Non è un incentivo all'astensionismo, ma una punizione per i partiti che non sono più capaci di portare alle urne gli elettori, una clausola di rappresentatività che andrebbe messa nella Costituzione della Repubblica anche per un Parlamento che andrebbe popolato di fantasmi più che di deputati e senatori. Bagarre in Municipio per le unioni civili Castellino a pag. 7 VOCE AI FANTASMI Clausola di rappresentatività per ridurre i seggi in base all'astensionismo elettorale LA PROTESTA DEL MADE IN ITALY ASSEDIA IL PARLAMENTO Dal Porcellum ai maiali Colosimo a pag. 3 DOPO LA STRAGE DI PRATO INCHIESTE IN TUTTA ITALIA SULLA LEGALITÀ NEI CAPANNONI Quando il pericolo è giallo per gli stessi immigrati cinesi di Robert Vignola O ra è allarme. Rosso? No, giallo. Ma ci voleva, come troppo spesso accade in Italia, una tragedia affinché si scoperchiasse il vaso di pandora. Per carità: il fatto che i laboratori cinesi siano in queste ore sotto la lente d ingrandimento di forze dell ordine e procure di mezzo Stivale deve essere salutato con favore. Non foss altro perché quei controlli sono nell interesse delle persone che vi operano, completamente ignare non solo delle leggi sulla sicurezza sul lavoro, ma persino della lingua in cui sono scritte. E poi perché, se la scure di studi di settore, cunei fiscali, corsi di formazione sulla 626 e compagnia cantante si deve abbattere sugli italiani, è bene che si abbatta anche sugli immigrati. Perdinci, quest integrazione la vogliamo realizzare, sì o no? A proposito di integrazione, ha un bel dire il ministro Cecile Kyenge che tra i 2,3 milioni di lavoratori stranieri presenti in Italia sono prevalenti le mansioni più dure e rischiose e dunque la percentuale di rischio di infortuni è più alta. Sbaglia, e di grosso. Innanzitutto perché l agghiacciante strage di Prato ha avuto luogo in un capannone tessile, non in una miniera di carbone o in una fabbrica di fuochi artificiali; e quindi l incidente sul lavoro che si è portato via sette persone non è una tragica fatalità, ma il risultato di una criminale ignoranza delle più elementari norme civiche, adeguatamente condita da una considerazione assai scarsa del valore della vita umana. Poi perché quella cifra, 2,3 milioni, buttata lì dalla Kyenge sarà buona per le statistiche ma certamente non coincide con la realtà, che vale almeno il doppio. La prova è proprio nelle indagini sulla corruzione al Comune di Prato per concedere falsi certificati agli immigrati cinesi, o nella scoperta (ieri pomeriggio) a Bellante (provincia di Teramo) di cinesi che lavoravano al nero, o dell analogo caso in un capannone a Fabro (Terni), dove (tanto per dire) si evadevano pure milioni di euro al fisco. Perché insomma: c è un popolo (quello di italiani e stranieri onesti) che viene schiacciato sotto il tallone delle tasse, e c è un altro popolo (quello di italiani e, spessissime volte, stranieri disonesti) che con la sua competitività sul mercato del lavoro (fatta di sommerso, di evasione, di conclamata illegalità e spregio di almeno due secoli di conquiste civili e sindacali) ne minacciano la produttività da un lato e il reddito dall altro lato. Dica la Kyenge, dicano soprattutto i suoi colleghi ministri, per una buona volta, quale popolo deve integrarsi all altro. Altri servizi a pagina 9 Cercateci e ci troverete ovunque. All indirizzo con un portale all news ed un edizione sfogliabile e scaricabile on line. Su Facebook ( e su Inoltre tutti i nostri video sono sul canale Youtube (Il giornale d Italia). E se volete, scriveteci all indirizzo redazione@ilgiornaleditalia.org

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