Fausto Leandri, vicolo Chiuso 2/A San Giovanni in Croce (CR)

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1 INVERTEBRATI DEL CORRIDOIO ECOLOGICO CANALE ACQUE ALTE. Insecta - Odonata, Rhopalocera, Coleoptera Progetto: CONNESSIONI ECOLOGICHE NELLA BASSA PIANURA CREMONESE E MANTOVANA: IL CANALE ACQUE ALTE. 1

2 Scopo della ricerca: Analisi dello stato di fatto dell area di indagine, con specifico riferimento alla fauna invertebrata all interno dello studio di fattibilità sulla connessione ecologica nella bassa pianura cremonese e mantovana: il Canale Acque Alte. Ente capofila: WWF CremonaOnlus Progetto cofinanziato da Fondazione Cariplo Partner. Comune di San Daniele Po Consorzio di Bonifica Dugali Adda Serio Fondazione Lombardia per l Ambiente. 2 Ringraziamenti Si ringraziano il WWF Cremona, Bassano Riboni, Andrea Verdelli, Francesco Cecere, Marco Ghisolfi, Damiano Ghezzi, Franco Lavezzi, Sönke Hardersen per lo scambio di idee sulla distribuzione di specie ed ambienti, per l aiuto nel recupero della letteratura grigia e per alcune segnalazioni faunistiche fornite, Giovanni D Auria e Carlo Lombardi per le mappe ed alcune informazioni relative al progetto. Riferimenti iconografici Se non diversamente indicato le fotografie sono di Fausto Leandri. Foto di copertina di Mario Leandri: Canale Acque Alte, San Giovanni in Croce e Casteldidone. Leandri F, Invertebrati del corridoio ecologico Canale Acque Alte (CR-MN): Insecta - Odonata, Rhopalocera, Coleoptera. Connessioni ecologiche nella bassa pianura cremonese e mantovana: il Canale Acque Alte. Gennaio 2016, rapporto 42 pp.

3 Contenuti: Introduzione p 4 Finalità, focus groups: perché indagare farfalle diurne e libellule p 5 Specie target p 5 Siti di indagine p 6 3 Odonata p 10 Lepidoptera Rhopalocera p 19 Coleotterofauna saproilica del Bosco della Rocca Medici del Vascello p 29 Documentazione fotografica p 32 Bibliografia p 39

4 Introduzione L indagine si prefigge lo scopo di indagare la fauna invertebrata lungo il corridoio primario della Rete Ecologica Regionale Canale Acque Alte, situato nel tratto di bassa pianura padana tra le province di Cremona e Mantova. Questo corridoio mette in comunicazione il Fiume Po ed il Fiume Oglio, entrambi corridoi ed aree prioritarie per la biodiversità nella rete ecologica della Pianura Padana Lombarda. Il Canale Acque Alte è un corso d acqua, del tutto artificiale e a tratti perfettamente rettilineo, con andamento ovest - est (figura 1). Il Canale Acque Alte è in effetti costituito da 2 differenti tronchi: il primo, Riglio Delmonazza, ha origine in comune di S. Daniele Po (1 km circa a nord dell abitato) dalla confluenza dei canali Gambalone e Gazzolo Santa Margherita e, dopo aver attraversato i comuni di Cella Dati, Motta Baluffi, Cingia de Botti, Scandolara Ravara e San Martino del Lago sfocia nel Canale Acque Alte propriamente detto. Quest ultimo, della lunghezza di 23,2 km attraversa i comuni cremonesi di S. Martino del Lago, Solarolo Rainerio, S. Giovanni in Croce, Scandolara Ravara, Casteldidone, Spineda e sfocia nel fiume Oglio, un chilometro circa a monte del ponte di Gazzuolo (MN) della S.S. 420 mediante sollevamento artificiale. Le acque sono in prevalenza di origine meteorica e di scarico e in subordine da derivazione dal fiume Oglio mediante gli apporti indiretti di vari affluenti (Connessioni ecologiche nella bassa pianura cremonese e mantovana: il Canale Acque Alte, studio di fattibilità, Bandi Ambiente) 4 Figura 1: inquadramento generale del territorio di indagine

5 Focus groups: perché indagare farfalle diurne e libellule. Gran parte degli insetti è caratterizzata da tempi generazionali brevi e da un elevato tasso riproduttivo. Sono organismi il cui ciclo vitale e la cui sopravvivenza sono fortemente influenzati dai cambiamenti ambientali (temperatura, umidità, vegetazione, struttura ). Per questi motivi sono un gruppo zoologico utile per verificare i cambiamenti ambientali a breve e medio termine. La scelta di monitoraggio è ricaduta su alcuni gruppi faunistici ritenuti buoni indicatori della biodiversità. Le libellule sono considerate buoni indicatori grazie alle loro esigenze ecologiche, grazie alle conoscenze acquisite sulla loro biologia ed alla facilità di campionamento, che può essere realizzata, nella grande maggioranza dei casi, senza la necessità di sacrificare gli esemplari osservati. Sono particolarmente utili quali bioindicatori di zone umide e riparie. 5 Le farfalle diurne sono considerati buoni indicatori grazie alle loro esigenze ecologiche, grazie alle conoscenze acquisite sulla loro biologia ed alla facilità di campionamento, che può essere realizzata, nella grande maggioranza dei casi, senza la necessità di sacrificare gli esemplari osservati. Il legame tra specie e piante nutrici degli stadi larvali rende questi insetti ottimi indicatori di particolari condizioni vegetazionali, microambientali ed idrogeologiche. Sono particolarmente utili quali bioindicatori di ambienti aperti ed aree di transizione tra ambienti diversi (prati, pascoli, coltivi, arbusteti, margini dei boschi). Specie target: Nei diversi gruppi faunistici sono state individuate delle specie target, ritenute rappresentative in quanto: indicatrici della qualità degli habitat o rappresentative di particolari condizioni ambientali (rogge, fossi, canali, corsi d acqua naturali) meritevoli di attenzione perché rare/poco comuni alla luce dei più recenti studi disponibili. Le specie selezionate sono protette ai sensi della Direttiva Habitat e/o appartengono a categorie di rischio delle Liste Rosse IUCN. gruppo Nome scientifico All. II. Direttiva Habitat All IV Direttiva Habitat Red List Italia Libellule Gomphus flavipes X Minor preoccupazione Ophiogomphus cecilia X X Minor preoccupazione Sympetrum In pericolo depressiusculum Farfalle Lycaena dispar X X Minor diurne preoccupazione Red List Europa Minor preoccupazione Minor preoccupazione Vulnerabile Minor preoccupazione

6 Allegato II: specie animali (uccelli esclusi) e vegetali di interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di Siti di Importanza Comunitaria. Allegato IV: specie animali e vegetali d interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. Siti di indagine Di seguito sono riportate le coordinate geografiche ed una breve descrizione dei siti di indagine: LIBELLULE: 6 1: San Daniele Po A - bodri: stagni di rotta fluviale (Bodrio di Isola Pescaroli Est e Bodrio di Isola Pescaroli Ovest) nella golena inondabile del fiume Po. Si tratta di ambienti di acque ferme di portata e dimensione variabile a seconda della piovosità stagionale e delle piene fluviali. Presenza di vegetazione acquatica con idrofite radicanti, circondati da vegetazione arboreo arbustiva. Bodrio Isola Pescaroli Ovest: 32T E N elev 32m. Bodrio Isola Pescaroli Est: 32T E N elev 34 m. 2: San Daniele Po B: Canale Gambalone e Canale Gazzolo di Santa Margherita, canale irriguo con vegetazione spondale erbacea, circondata da impianti di arboricoltura da legno, pioppeti e colture annuali. Punto di confluenza tra i due canali: 32T E N elev 31 m. 3: Motta Baluffi A: corso del Canale Acque Alte, vegetazione spondale erbacea, presenti a tratti idrofite radicanti. 32T E N elev 29m. 4: Bosco delle Rocca Medici del Vascello laghetto (San Giovanni in Croce): laghetto artificiale inserito in un bosco/parco patrizio. Alimentazione garantita da acqua proveniente da un pozzo, presenza di vegetazione riparia e vegetazione acquatica ad idrofite radicanti, densa vegetazione arboreo arbustiva di contorno. 32T E N elev 32m. 5: San Giovanni in Croce A: corso del Canale Acque Alte, vegetazione erbacea spondale, a tratti presenti elofite ed idrofite radicanti; indagati in questo sito anche fossi irrigui con vegetazione igrofila nelle immediate vicinanze, presenti fasce boscate e siepi interpoderali. 32T E N elev 27m. 6: Bozzolo Rivarolo Mantovano: corso del canale Acque Alte, vegetazione spondale erbacea, presenti a tratti idrofite radicanti indagati in questo sito anche un canale di colo secondario caratterizzato da vegetazione igrofila spondale. 32T E N elev 24m. 7: Fiume Oglio Gazzuolo: foce del Canale Acque Alte, sponda destra del fiume Oglio, strette fasce di ambienti seminaturali con vegetazione erbacea e arboreo arbustiva riparia (saliceto), pioppeti, sponda fluviale linea di battente in terra e sabbia. 32T E N elev 23m.

7 FARFALLE 1: San Daniele Po A: prato argine maestro, area incolta, area disturbata con vegetazione ruderale lungo le sponde del canale di immissione del Canale di irrigazione, in località Isola Pescaroli. 32T E N elev 35m. 2: San Daniele Po B: prato dell argine maestro. 32T E N elev 33m. 3: Cella Dati A: sponde erbose dei canali Gambalone e Canale Gazzolo di Santa Margherita. 32T E N elev 31m. 4: Motta Baluffi A; sponda erbosa del Canale Acque Alte. 32T E N elev 31m. 5: San Martino del Lago A: prato arido. 32T E N elev 27m. 6: San Giovanni in Croce, Bosco della Rocca Medici del Vascello, prato, zone umide. 32T E N elev 31m. 7: San Giovanni in Croce A: sponde Canale Acque Alte, fossi con vegetazione igrofila, presenti nell area indagata prati stabili e medicai, incolto. 32T E N elev 26m. 8: San Giovanni in Croce B: giardino urbano con essenze nettarifere (Labiatae). 32T608XXX E 4992XXX elev 30m. 9: Casteldidone A: sponda erbosa del Canale Acque Alte, fascia boscata, area incolta. 32T E N elev 24 m. 10: Bozzolo - Rivarolo Mantovano: sponda erbosa Canale Acque Alte, fossi con vegetazione igrofila, (presente al momento del rilievo un medicaio in fiore). 32T E N elev 26m. 11: Gazzuolo, Torbiere di Belforte, pioppeto/saliceto, bacini con vegetazione acquatica ed igrofila (presente al momento del rilievo medicaio in fiore) 32T E N elev 21m. 12: Gazzuolo: sponde erbose del Canale Acque Alte (tratto rilevato). 32T E N elev 26m. 7

8 8 Figura 1) Nella mappa il tratto occidentale del corridoio ecologico Canale Acque Alte. I cerchi in colore arancione indicano i siti di indagine sulle libellule, i cerchi azzurro indicano i siti di indagine sulle farfalle diurne.

9 9 Figura 2) Nella mappa il tratto orientale del corridoio ecologico Canale Acque Alte oggetto di indagine. I cerchi in colore arancione indicano i siti di indagine sulle libellule, i cerchi azzurro indicano i siti di indagine sulle farfalle diurne.

10 Odonata Le libellule sono insetti alati a metamorfosi incompleta, in cui gli stadi larvali vivono in ambiente acquatico, mentre gli adulti frequentano sia le sponde delle zone umide sia ambienti terrestri, entrambi gli stadi sono predatori. In Italia sono attualmente presenti 37 generi e 94 specie di Libellule (Riservato et al., 2014; Rattu et al., 2014), 68 specie in Lombardia (Riservato et al., 2014). Sono considerati buoni indicatori della biodiversità grazie alle loro esigenze ecologiche, grazie alle conoscenze acquisite sulla loro biologia ed alla facilità di campionamento, che può essere realizzata, nella grande maggioranza dei casi, senza la necessità di sacrificare gli esemplari osservati. Sono particolarmente utili quali bioindicatori di zone umide, sia lotiche sia lentiche, e riparie. 10 Materiali e metodi L indagine è stata svolta attraverso le seguenti modalità: Ricerca e osservazione degli esemplari adulti tramite l ausilio di binocolo entomologico, eventuale cattura con retino entomologico, osservazione e riconoscimento con lente d ingrandimento e successiva liberazione, in alcuni siti rappresentativi delle tipologie di ambienti acquatici presenti nell area di indagine. L identificazione degli esemplari adulti è stata realizzata utilizzando Dijkstra K.D.B. & Lewington R. (2006) ed Askew (1988). La ricerca è stata effettuata in giornate calde e soleggiate, in cui maggiore è la possibilità di osservare esemplari adulti in volo; sono state anche raccolte osservazioni eco/etologiche utili a valutare la riproduzione in sito delle specie (es: comportamento territoriale, accoppiamento, ovideposizione). Raccolta di esuvie (vecchia cuticola degli artropodi, abbandonata ad ogni muta). Gli Odonati abbandonano a distanza variabile (da pochi cm ad alcuni m) dall ambiente di vita della larva l esuvia dell ultimo stadio larvale, dopo la metamorfosi. Il ritrovamento dell ultima esuvia testimonia il completamento del ciclo vitale e quindi la riproduzione nel sito. L identificazione delle esuvie è stata realizzata utilizzando Carchini G. (1983) e Doucet G. (2011). Questa modalità di ricerca è stata applicata nei siti che da diversi anni vengono monitorati dal sottoscritto per personale attività di ricerca (laghetto del Bosco della Rocca Medici del Vascello e tratto di Canale Acque Alte in Comune di San Giovanni in Croce, dati confluiti nell atlante delle libellule italiane preliminare, Riservato et al., 2014), presso la foce del Canale Acque Alte e la sponda destra del Fiume Oglio, in Comune di Gazzuolo.

11 E stato inoltre raccolto materiale bibliografico relativo alle più recenti ricerche svolte nel territorio di indagine (provincia di Cremona, medio corso del Fiume Po, tratto medio-finale del Fiume Oglio). Sono state svolte uscite di campionamento in diversi punti del Canale Acque Alte (vedi mappe allegate) al fine di osservare le diverse tipologie di ambienti umidi presenti nel corridoio ecologico. E stata raccolta documentazione fotografica di tutte le specie e degli ambienti osservati (una selezione da p 32 in poi). Per alcuni siti sono riportate le osservazioni personalmente effettuate negli ultimi anni e già pubblicate nell Atlante delle libellule italiane preliminare (Riservato et al., 2014). E stata svolta indagine bibliografica (compresa letteratura grigia relativa alla provincia di Cremona e di Mantova, ed in particolare alla valle fluviale dell Oglio e del Po (Hardersen, 2014; Toni et al., 2010; Seghetti, 1999; Leandri, 2012; Leandri, 2013). 11 Nella Tabella 1 che segue le specie avvistate nell area di indagine, con indicazioni sulla riproduzione in situ: A = osservazione di soli individui adulti, senza ulteriori indicazioni sulla riproduzione. R? = popolazione potenzialmente residente (comportamento territoriale, accoppiamento, ovideposizione). R= residente (ritrovamento di esuvie, osservazione di esemplari neometamorfosati).

12 specie 1 - San Daniele Po A - bodri 2 - San Daniele B Canale Gambalone e Gazzolo di Santa Margherita 3 - Motta Baluffi A Canale Acque Alte data/modalità di indagine 18/09/ /09/ /07/ /08/2015 Zygoptera Calopterygidae 4 - Laghetto del Bosco della Rocca Medici del Vascello San Giovanni in Croce 05/06/ /09/ /04/ /05/ /07/ /08/ /08/ San Giovanni in Croce A canale Acque Alte e fossi irrigui bibliografia - ricerca personale Bozzolo Rivarolo Mantovano Canale Acque Alte 7 - Fiume Oglio Gazzuolo 19/07/ /07/ /10/2015 Caloptery splendens (Harris, 1782) R R? R R X Lestidae Chalcolestes parvidens (Artobolevski, 1929) R? R? R? X Platycnemididae Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) R? R? X Coenagrionidae Ischnura elegans (Vander Linde, 1820) R R? R R R? R? X Ischnura pumilio (Charpentier, 1825) R? X Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) R? X Erythromma viridulum (Charpentier, 1840) R X Anisoptera Aeshnidae Brachytron pratense (Müller, 1764) R X Aeshna cyanea (Müller, 1764) R? X Aeshna mita (Latreille, 1805) A X Ana imperator (Leach, 1815) R A X Ana parthenope (Selys, 1839) R X Ana ephippiger (Burmeister, 1839) A X Gomphidae Gomphus flavipes (Charpentier, 1825) R A R X Gomphus vulgatissimus (Linnaeus, 1758) R? X Ophiogomphus cecilia (Furcroy, 1785) R X Onychogomphus forcipatus unguiculatus (Linnaeus, 1758) A R X Libellulidae Orthetrum albistylum (Selys, 1848) A A R R? R? X Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) A X Crocothemis erythraea (Brullé, 1832) R? R X Sympetrum fonscolombei (Selys, 1840) A R? R? X Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) A A X Sympetrum meridionale (Selys, 1841) A X Sympetrum sanguineum (Müller, 1764) R? X Sympetrum depressiusculum (Selys, 1841) A A A A A X Sympetrum pedemontanum (Allioni, 1766) A X TOTALE TOTALE 12

13 Nell area di indagine sono state osservate 26 specie (7 zigotteri e 19 anisotteri), queste rappresentano circa il 56% della fauna nota per la provincia di Cremona (Leandri, 2013) ed il 38% dell odonatofauna lombarda (Riservato et al., 2014). Il limitato numero di uscite per ogni sito e la stagionalità delle medesime non permettono di ottenere un quadro completo della odonatofauna presente lungo il corridoio, ma l analisi di alcuni siti per cui sono a disposizione serie di dati più complete effettuate negli ultimi anni, il confronto con la più aggiornata bibliografia disponibile e le conoscenze acquisite sulla ecologia di questi insetti permettono di fare un analisi dell area in oggetto e delle potenzialità di connessione del corridoio ecologico Canale Acque Alte. 13 In un monitoraggio relativo ai SIC della provincia di Mantova (Fabbri, 2004) vengono riportate le seguenti specie per le Torbiere di Belforte: Chalcolestes parvidens, Erythromma viridulum, Ischnura elegans, Aeshna affinis, Aeshna cyanea, Orthetrum albistylum, Crocothemis erythraea, Sympetrum sanguineum. Tra le specie osservate nella presente indagine rientrano due specie di interesse conservazionistico, in quanto protette ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE): Gomphus flavipes (All. IV) e Ophiogomphus cecilia (All. II, All. IV). Gomphus flavipes ha una distribuzione asiatico europea, in Italia è presente lungo il corso dei fiumi di grandi e medie dimensioni, tra cui il Po ed i suoi affluenti oltre che per i canali irrigui (Riservato et al.). La specie è indicata come rappresentativa della cenosi focale corsi d acqua naturali nello studio sulle Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda (Bogliani et al., 2007) in quanto buone popolazioni di questa specie sono presenti in Lombardia meridionale. Ophiogomphus cecilia ha una distribuzione paleartica, in Italia è presente in Pianura Padana ed in Liguria, dove frequenta acque correnti, sia naturali sia artificiali, con fondo sabbioso e contornate da vegetazione riparia ben strutturata (Riservato et al. 2014). La specie è indicata come rappresentativa della cenosi focale Rogge, fossi e canali anche artificiali nello studio sulle Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda (Bogliani et al., 2007) in quanto buone popolazioni di questa specie sono presenti in Lombardia meridionale. La Lista Rossa IUCN delle libellule italiane pubblicata nel 2014 valuta lo stato conservazione delle popolazioni italiane delle specie osservate nell area di indagine a minor preoccupazione (Least concern) ad esclusione di Sympetrum depressiusculum, giudicato invece in pericolo (endangered). Fra le libellule censite troviamo specie legate alle acque correnti (es. Caloptery splendens, Platycnemis pennipes, Gomphus vulgatissimus, Gomphus flavipes, Ophiogomphus cecilia,

14 Onychogomphus forcipatus unguiculatus), specie legate ad acque ferme o debolmente correnti (es. Ana imperator, Ana parthenope, Brachytron pratense, Orthetrum albistylum, Orthetrum cancellatum, Sympetrum fonscolombei, Sympetrum sanguineum) e specie plastiche in grado di adattarsi a diverse tipologie di habitat (es. Aeshna cyanea, Ischnura elegans). Di alcune specie sono stati osservati soli esemplari adulti, senza ulteriori informazioni sulla eventuale riproduzione in situ, fra queste una che presenta comportamento erratico e fortemente dispersivo (Aeshna mita) ed una migratrice obbligata (Ana ephippiger). Il Canale Acque Alte presenta forma e struttura adatte alla riproduzione di specie lotiche, e di specie adattabili sia ad acque lotiche sia ad acque lentiche. 14 L osservazione di specie sia lotiche sia lentiche lungo le sponde del Canale Acque Alte è legata anche alla disponibilità di habitat in cui gli odonati possono svolgere alcune funzioni vitali: è nota infatti l importanza di una vegetazione articolata (canneti, vegetazione prativa, siepi, filari alberati ed incolti) che offra possibilità di foraggiamento, ricerca del partner, accoppiamento e riposo notturno per gli stadi adulti delle libellule (Riservato, 2003). Il mosaico di habitat terrestri che si sviluppa lungo il corridoio risulta quindi fondamentale sia per le specie che si riproducono dentro il Canale Acque Alte sia per le specie che si riproducono in altri habitat acquatici presenti nelle aree circostanti. Caloptery splendens è una specie di acque correnti ad ampia diffusione in Italia, comune e talvolta abbondante in rogge canali e fiumi della Pianura Padana, questa specie risulta tra quelle osservate più spesso nell area di indagine, in alcuni casi in contingenti numerosi. Specie appartenenti alla famiglia dei Gomphidae, gruppo strettamente legato ad acque correnti, sono state più volte osservate lungo il corridoio Canale Acque Alte. Per Gomphus flavipes e Gomphus vulgatissimus è stata appurata la riproduzione in alcuni punti lungo il Canale Acque Alte (ritrovamento di esuvie ed esemplari neometamorfosati). Gomphus flavipes si riproduce sia nel Fiume Po (Riservato et al., 2014, Hardersen, 2014, Toni et al., 2014) sia nel fiume Oglio (Riservato et al., 2014). Nella presente indagine sono state ritrovate esuvie di Gomphus flavipes, Ophiogomphus cecilia ed Onychogomphus forcipatus unguiculatus lungo la sponda destra del fiume Oglio, nel punto di immissione del Canale Acque Alte (Gazzuolo). Ricerche svolte negli anni 2011 e 2012, finalizzate alla definizione di protocolli di monitoraggio di specie invertebrate di interesse conservazionistico in Lombardia (Corezzola et al, 2012), avevano appurato la presenza di una popolazione di O. cecilia circa 3,5 km più a sud, lungo la sponda sinistra del fiume Oglio.

15 Le osservazioni di specie lentiche sono legate alla presenza di ambienti d acque ferme nel buffer d indagine del corridoio, come verificato per i bodri nella golena del fiume Po (San Daniele Po), per il reticolo idrico minore (San Giovanni in Croce, Bozzolo, Rivarolo Mantovano, Gazzuolo) ed il laghetto nel bosco della Rocca Medici del Vascello (San Giovanni in Croce). Quest ultimo sito è un laghetto artificiale di antica creazione, con vegetazione riparia ed acquatica ad idrofite radicanti, circondato dalla vegetazione arboreo arbustiva di un parco/bosco; qui sono state osservate 12 specie, in maggioranza ad ampia ecologia e diffuse negli ambienti lentici della Pianura Padana. 15 Due specie meritano una breve discussione. Coenagrion scitulum è un Coenagrionidae di recente rinvenimento in Lombardia, osservata per la prima volta in provincia di Pavia (Aguzzi et al., 2013) di cui questa osservazione, effettuata nel 2014, risulta la prima per la provincia di Cremona. C. scitulum ha una distribuzione sud-ovest europea e mediterranea, si riproduce in acque stagnanti di diversa natura, preferibilmente ricche di macrofite acquatiche (Riservato et al., 2014). La recente osservazione di questa specie in un altro sito della provincia di Cremona (Leandri, 2015) ed in provincia di Bergamo (Mazzoleni A., com pers) permettono di ipotizzare che la sua reale distribuzione in Pianura Padana sia attualmente poco nota e/o sottostimata. Brachytron pratense è un Aeshnidae di piccole dimensioni a corologia centro-ovest europea, la cui reale distribuzione in Italia risulta poco nota (Riservato et al., 2014). E una specie a fenologia molto precoce tra le libellule, osservabile in volo da marzo a giugno: il ritrovamento di tre esuvie (14/04/2015) documenta la presenza di una popolazione in questo sito; esemplari adulti non sono mai stati osservati in volo, nonostante l area sia stata soggetta a diverse indagini negli ultimi anni, questo permette di ipotizzare la presenza di una popolazione riproduttiva di piccole dimensioni oppure una presenza effimera. Brachytron pratense viene indicata come specie rappresentativa di cenosi focale (stagni, paludi, lanche, torbiere, canneti, laghetti di cava) in quanto in declino in queste tipologie di habitat negli ambienti di pianura nello studio sulle Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda (Bogliani et al., 2007). Quello di San Giovanni in Croce è il secondo sito di presenza di questa specie ad oggi noto per l intera provincia di Cremona, dopo la Riserva Naturale de Le Bine lungo il fiume Oglio (Seghetti, 1999). La specie è presente in provincia di Mantova presso la Riserva Nazionale Bosco della Fontana, Marmirolo (Hardersen, 2004) e lungo il fiume Po tra le province di Mantova e Verona presso le Paludi del Busatello (Hardersen, 2011).

16 Tra le specie più spesso osservate negli ambienti erbacei che circondano il Canale Acque Alte rientra Sympetrum depressiusculum: si tratta di una libellula a distribuzione eurasiatica, giudicata sino agli anni del secolo scorso una delle più comuni negli ambienti risicoli in Italia (Capra e Galletti, 1978), mentre più recentemente è divenuta più localizzata e presente in contingenti molto minori (Riservato et al., 2014); questa specie risulta vulnerabile ai cambiamenti gestionali dei siti di riproduzione (Dijkstra & Lewington, 2006). Il trend delle popolazioni europee di questa specie è stato giudicato in decrescita nel recente Atlante delle libellule d Europa (Kalkman & Conze, 2015). La sua osservazione, in alcuni casi anche con diverse decine di individui, mette in evidenza l importanza di questo territorio per la conservazione di questa specie. Attualmente non si possiedono informazioni sufficientemente aggiornate sugli habitat di riproduzione di S. depressiusculum in questo territorio: la specie usualmente si riproduce in acque ferme, raggiungendo grandi densità in ambienti particolari come risaie o bacini temporanei o soggetti ad asciugamento invernale o estivo (Dijkstra & Lewington, 2006). Le osservazioni di esemplari adulti sono state fatte negli ambienti erbacei lungo le sponde del canale Acque Alte, che però non dovrebbe presentare caratteristiche adatte allo sviluppo larvale. Pare invece più probabile che i siti di riproduzione siano costituiti da fossi irrigui, dai canali e dai bacini di altra natura che formano il reticolo irriguo secondario del territorio casalasco. Questi ambienti sono soggetti ad una certa variabilità nella portata e permanenza d acqua durante l anno, possiedono substrato fangoso e vegetazione igrofila, caratteristiche potenzialmente adatte all ecologia della specie. Ulteriori indagini sull ecologia di questa specie nel territorio sono fondamentali per comprendere ed eventualmente intervenire correttamente nella gestione degli habitat riproduttivi. 16 Nella tabella 2 che segue è riportato un confronto tra l odonatofauna osservata lungo il corridoio ecologico Canale Acque Alte e le specie censite in alcuni elementi della Rete Ecologica Regionale delle Pianura Lombarda centro orientale ad esso collegati, nonché siti della Rete Natura 2000: Fiume Po: Area prioritaria per la biodiversità corridoio primario: Riserva Naturale Lanca di Gerole SIC IT20A0013, Riserva Naturale Bosco Ronchetti SIC IT20A0015. Riserva Naturale Isola Boscone SIC IT20B0006 (MN). Fiume Oglio: Area prioritaria per la biodiversità corridoio primario: Riserva Naturale Le Bine SIC IT20A0004 (CR-MN), Riserva naturale Torbiere di Marcaria SIC IT20B0005 Le liste faunistiche riguardano studi fatti sia lungo il corso principale del fiume (ambienti di acque lotiche in provincia di Cremona ed in provincia di Mantova (Hardersen, 2014; Toni et al., 2010) sia ambienti di acque ferme golenali e/o legati alla morfologia fluviale (stagni di rotta fluviale, lanche, meandri abbandonati, bacini di cava, torbiere: Leandri, 2013; Leandri, 2012; Seghetti, 1999).

17 Nel caso della RN Le Bine - Fiume Oglio (Seghetti 1999) i dati sono aggiornati da recenti osservazioni (Riservato et al., 2014). Lungo il Canale Acque Alte è stato osservato il 70% circa delle specie censite nei corridoi ecologici Fiume Oglio e Fiume Po. E evidente l importanza di questo corridoio per le specie legate ad acque correnti, tra cui rientrano specie target, in quanto rappresentative di ambienti tipici della Lombardia meridionale (fiumi naturali, rogge, fossi e canali) oltre che di interesse conservazionistico (Gomphus flavipes, all IV, Ophiogomphus cecilia All II e IV Direttiva Habitat). La presenza di zone umide d acque ferme lungo il corridoio ecologico (es.: bodri, zone umide anche artificiali come il Laghetto del Bosco della Rocca Medici del Vascello) risulta di grande importanza per il mantenimento di una buon livello di diversità faunistica. Possono infatti ospitare sia specie lentiche, a più ampia ecologia e ad ampia distribuzione, (es: Ana imperator, Ana parthenope) sia specie caratteristiche degli ambienti planiziali padani (es: Orthetrum albistylum), sia specie poco diffuse ed a distribuzione discontinua (es. Brachytron pratense), sia specie di interesse biogeografico (es: Coenagrion scitulum) nonché specie minacciate secondo le più recenti indagini sullo stato di conservazione delle popolazioni sia a livello italiano, sia a livello europeo (Sympetrum depressiusculum). 17 Questi siti possono fungere da stepping stones per diverse specie che hanno popolazioni più grandi negli ambienti naturali e semi-naturali delle golene fluviali, e che trovano limitati siti ospitali nella campagna coltivata. 1) RN Bosco Ronchetti 2). RN Lanca di Gerole, 3) RN Isola Boscone. 4) RN Le Bine. 5) RN Torbiere di Marcaria

18 Lista faunistica delle libellule della pro vincia di C remo na e M anto va presenza nel co rrido io eco lo gico C anale A cque A lte (ricerca + biblio grafia) o uto cto nia certa o pro babile nel co rrido io eco lo gico C anale Acque Alte R N Iso la B o sco ne, F iume P o (M N ), 2010 Iso la B alo ttino, R N Gero le, F iume P o (C R ), 2014 R N Gero le, F iume P o (C R ), 2013 R N B o sco R o nchetti, F iume P o (C R ), 2013 R N Le B ine, fiume Oglio (C R -M N ), 1999 aggio rnata R N T o rbiere di M arcaria, fiume Oglio (M N ), 2012 presenza in entrambi i co rrido i presenza so lo co rrido io Acque Alte D irettiva H abitat Aeshna affinis Vander Linden, 1820 Aeshna cyanea (M üller, 1764) Aeshna isosceles (M üller, 1767) Aeshna mita (Latreille, 1805) Ana ephippiger (Burmeister, 1839) Ana imperator (Leach, 1815) Ana parthenope (Selys, 1839) Boyeria irene (Fonscolombe, 1838) Brachytron pratense (M üller, 1764) Caloptery splendens (Harris, 1782) 18 Caloptery virgo (Linnaeus, 1758) Ceriagrion tenellum (Villers, 1879) Chalcolestes parvidens (Artobolevski, 1929) Chalcolestes viridis (Vander linden, 1825) Coenagrion puella (Linnaeus, 1758) Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) Cordulegaster boltonii (Donovan, 1807) Crocothemis erythraea (Brullé, 1832) Enallagma cyathigerum (Charpentier, 1840) Erythromma lindenii (Selys, 1840) Erythromma viridulum (Charpentier, 1840) Gomphus flavipes (Charpentier, 1825) All. IV Gomphus vulgatissimus (Linnaeus, 1758) Ischnura elegans (Vander Linde, 1820) ischnura pumilio (Charpentier, 1825) Lestes sponsa (Hansemann, 1823) Libellula depressa (Linnaeus, 1758) Libellula fulva M üller, 1764 Onychogomphus forcipatus unguiculatus (Linnaeus, 1758) Onychogomphus uncatus (Charpentier, 1840) Ophiogomphus cecilia (Furcroy, 1785) All. II - All. IV Orthetrum albistylum (Selys, 1848) Orthetrum brunneum (Fonscolombe, 1837) Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) Orthetrum coerulescens (Fabricius, 1798) Oygastra curtisii (Dale, 1834) Pyrrhosoma nymphula (Sulzer, 1776) All. II - All. IV Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) Somatochlora metallica (Vander Linden, 1825) Somatochlora flavomaculata (Vander Linden, 1825) Sympecma fusca (Vander Linde, 1820) Sympetrum depressiusculum (Selys, 1841) Sympetrum fonscolombei (Selys, 1840) Sympetrum meridionale (Selys, 1841) Sympetrum pedemontanum (Allioni, 1766) Sympetrum sanguineum (M üller, 1764) Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840)

19 Lepidoptera Rhopalocera Le farfalle diurne sono insetti alati a metamorfosi completa, in cui gli stadi larvali (bruchi) si nutrono di foglie e altre parti vegetali di piante, mentre gli adulti si nutrono di sostanze zuccherine. In Italia sono attualmente presenti 79 generi e 281 specie di farfalle diurne (Balletto et al., 1995 e aggiornamenti), classificate in due superfamiglie, Hesperioidea e Papilionoidea. Sono considerati buoni indicatori della biodiversità grazie alle loro esigenze ecologiche, grazie alle conoscenze acquisite sulla loro biologia ed alla facilità di campionamento, che può essere realizzata, nella grande maggioranza dei casi, senza la necessità di sacrificare gli esemplari osservati. Sono particolarmente utili quali indicatori di ambienti aperti ed aree ecotonali (prati, pascoli, coltivi, arbusteti, margini dei boschi). 19 Materiali e metodi L indagine è stata svolta attraverso osservazione in campo di esemplari adulti: sono state scelte giornate calde e con poco vento durante le quali sono state percorse le aree indagate alla ricerca del maggior numero possibile di specie, cercando anche nelle eventuali aree di transito tra ambienti diversi (es. fossi, siepi, filari alberati, incolti) ed i terreni coltivati importanti per la lepidotterofauna (es. prati polifiti e medicai). Il riconoscimento è stato effettuato sia direttamente in volo (anche con l ausilio di binocolo entomologico) sia attraverso la temporanea cattura con retino entomologico, determinazione in mano e successiva liberazione. Per la determinazione si è tenuta in considerazione la seguente letteratura: Tolman & Lewington, 2009, Paolucci, La classificazione segue le indicazioni di Balletto & Cassuolo (1995) con alcuni aggiornamenti. E stata raccolta documentazione fotografica di tutte le specie e degli ambienti osservati (una selezione da p 32 in poi). Nella tabella 3 che segue sono riportate le specie osservate lungo il corridoi ecologico Canale Acque Alte.

20 specie 1 - San Daniele Po, prato, incolto 2 - San Daniele Po, prato arginale 3 - Cella Dati, sponde erbose canali 4 - Motta Baluffi, sponda erbosa Canale Acque Alte 5 - San Martino del Lago, prato arido 6 - San Giovanni in Croce, Bosco della Rocca Medici del Vascello, prato, zone umide 7 - San Giovanni in Croce, sponde Canale Acque Alte, fossi, incolto 8 - San Giovanni in Croce, giardino urbano 9 - Casteldidone, sponda erbosa Canale Acque Alte, fascia boscata 10 - Bozzolo Rivarolo Mantovano, sponda erbosa Canale Acque Alte, fossi 11 - Gazzuolo, Torbiere di Belforte 12 - Gazzuolo, TOTALE sponde erbose del Canale Acque Alte data 03/08/ /09/ /09/ /07/ /08/ /08/ /07/ /08/ /03/ /09/ /08/ /09/ /03/ /06/ /07/ /09/ /07/ /08/ /08/ /05/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/2015 Papilio machaon Linnaeus 1758 X X Iphiclides podalirius (Linnaeus, 1758) X X Pieris brassicae (Linnaeus, 1758) X Pieris rapae (Linnaeus, 1758) X X X Pieris napi (Linnaeus, 1758) X Pontia edusa (Fabricius, 1777) Colias crocea (Fourcroy, 1785) X X X Goneptery rhamni (Linnaeus, 1758) X Callophrys rubi (Linnaeus, 1758) Lycaena dispar (Haworth, 1802) X X Lycaena phleas (Linnaeus, 1761) X X X Lycaena tityrus (Poda, 1761) X X Leptotes pirithous (Linnaeus, 1767) X Cacyreus marshalli Butler, 1898 Lampides boeticus (Linnaeus, 1767) X Celastrina argiolus (Linnaeus, 1758) X Cupido (Everes ) argiades (Pallas, 1771) X X Aricia agestis (Denis & Schiffermüller, 1775) Polyommatus bellargus (Rottemburg, 1775) Polyommatus icarus (Rottemburg, 1775) X X X Polygonia c-album (Linnaeus,1758) X X Nymphalis polychloros (Linnaeus,1758) X Inachis io (Linnaeus, 1758) X X X Vanessa atalanta (Linnaeus, 1758) X X Vanessa cardui (Linnaeus, 1758) X X X Melitaea phoebe (Denis & Schiffermüller, 1775) X X Melitaea didyma (Esper, 1758) X X Melitaea athalia (Rottemburg, 1775) X Issoria lathonia (Linnaeus, 1758) X X Pararge aegeria (Linnaeus, 1758) X X Lasiommata megera (Linnaeus, 1767) X X Maniola jurtina (Linnaeus, 1758) Coenonympha pamphilus (Linnaeus, 1758) X X X Carcharodus alceae (Esper, 1780) X Pyrgus malvoides (Elwes & Edwards, 1897) X X Ochlodes sylvanus (Esper, 1777) X TOTALE

21 Nell area di indagine sono state osservate 36 specie, queste rappresentano circa il 16% dei lepidotteri ropaloceri lombardi ( La bassa pianura lombarda risulta tra le aree italiane maggiormente trasformate ed antropizzate, ospitando nella gran parte del proprio territorio comunità piuttosto semplificate di farfalle diurne. Così come accade per gran parte della fauna e flora selvatica, la maggiore diversità di questo gruppo faunistico è tuttora conservata lungo le valli fluviali (Bogliani et al., 2007). A titolo di esempio si ricorda che nell intero Parco Adda Sud, un Parco regionale esteso per oltre 50 km lungo la valle dell omonimo fiume nel tratto compreso tra la sua immissione ne fiume Po e l alta pianura, oggetto di una indagine triennale (Groppali et al., 2008), sono state osservate 54 specie di farfalle diurne. 21 I tempi di affidamento dell indagine e la varietà di ambienti non hanno permesso di indagare in maniera esaustiva il corridoio ecologico Canale Acque Alte, in particolare non sono stati effettuati rilievi nei mesi primaverili e di inizio estate (aprile-giugno). In questo periodo si potrebbero osservare in volo alcune specie univoltine ed a fenologia precoce che, verosimilmente, anche per questo motivo non risultano in elenco. In due siti è stato osservato un maggior numero di specie (Bosco della Rocca Medici del Vascello e canale Acque Alte a San Giovanni in Croce) risultato anche di un maggior numero di uscite effettuate nel corso degli ultimi anni. Per questi motivi la lista non può ritenersi completa della reale lepidotterofauna presente nell area di indagine. E però possibile fare alcune considerazioni preliminari sulla base dei dati raccolti e confrontandoli con quanto rilevato in alcuni siti ubicati lungo la Rete Ecologica Regionale delle Pianura Lombarda centro orientale ad esso collegati, in particolare aree protette presenti lungo il corridoio ecologico Fiume Po ed il corridoio ecologico fiume Oglio. Raffrontando la lista faunistica con una recente analisi della lepidotterofauna effettuata su ampio campione di dati raccolti a livello europeo (Van Swaay et al., 2006), il 43% delle specie osservate in questa indagine può considerarsi generalista, l 11% tipica di praterie ed una sola specie di ambiente boschivo. Secondo la Lista Rossa delle farfalle d Europa (Van Swaay et al., 2010) tutte le specie osservate appartengono alla categoria di rischio a minor preoccupazione (LC). Tra le specie osservate più frequentemente (quattro specie in almeno il 75% dei siti) rientrano specie diffuse e comuni in un ampio spettro di ambienti erbosi (Lycaena phleas, Polyommatus icarus, Coenonympha pamphilus) ed una specie nota per il comportamento migratorio (Colias crocea). Una specie riveste interesse conservazionistico: la licena delle paludi (Lycaena dispar), specie protetta ai sensi della direttiva Habitat (All. II e IV Dir 92/43/CEE).

22 L. dispar è presente nella regione paleartica con diverse sottospecie, presente in Europa con la sottospecie rutilus (Bozano G. C. &Weidenhoffer Z., 2001). Si tratta di una specie igrofila nota per frequentare una certa varietà di ambienti umidi: acquitrini, paludi, marcite, sponde erbose di fossi e canali irrigui e di colo in cui siano presenti i romici, piante nutrici della larva (Rume hydrolapathum, Rume spp.). L. dispar è stata giudicata specie rappresentativa degli ambienti focali prati umidi e marcite in quanto rara, localizzata, di interesse conservazionistico e indicatrice dell habitat, di cui sono note buone popolazioni locali (Lombardia meridionale) anche se di dimensioni ridotte nello studio sulle Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda (Bogliani et al., 2007). L. dispar in Italia è diffusa principalmente in ambienti planiziali, con alcune penetrazioni nella porzione peninsulare (Balletto et al., 2005). 22 L osservazione di questa specie in quasi il 60% dei siti visitati (alcuni dei quali osservati una sola volta) mette in evidenza l importanza di questo corridoio per la conservazione di questa specie strettamente legata agli ambienti con vegetazione palustre e riparia, che spesso presentano caratteri di residualità nella campagna coltivata. Tra le specie osservate in un solo sito (Callophris rubi, Cacyreus marshalli, Aricia agestis, Polyommatus bellargus) si osserva la presenza di una specie esotica naturalizzata: il licenide dei gerani (Cacyreus marshalli). Segnalato per la prima volta in area mediterranea, più precisamente sulle Isole Baleari, intorno alla fine del secolo scorso (Tolman, 2009) è attualmente presente in diversi stati dell Europa continentale. In Italia è segnalato in quasi tutte le regioni. La sua diffusione è legata al trasporto delle piante nutrici, tra cui gerani del genere Pelargonium: in condizioni naturali questa specie predilige un clima temperato caldo, ma la gestione e cura delle piante in vaso, nonché il microclima urbano, favoriscono la sopravvivenza degli stadi preimmaginali. L unico sito in cui la specie è stata osservata è anche l unico con caratteristiche urbane indagato in questa ricerca, un giardino nel centro abitato di San Giovanni in Croce. Tra i siti indagati rientra anche un giardino urbano, caratterizzato da specie erbacee ed arbustive che garantiscono fioritura durante tutte le stagioni, il sito si trova all interno dell area buffer di indagine, in Comune di San Giovanni in Croce ed è stato preso in esame per valutare le potenzialità di accoglienza degli ambienti antropici per questo gruppo faunistico. In questo sito sono state osservate 20 specie, tra cui il 45% considerate generaliste (Van Swaay et al., 2006), il 45% delle specie osservate è noto per la buona vagilità e capacità di dispersione (Balletto e Kudrna, 1985). Della presenza di una specie esotica naturalizzata (Cacyreus marshalli) è già stato detto sopra, l osservazione di Lycaena dispar, che non si riproduce nel sito in quanto sono assenti le piante nutrici dei bruchi, è legata alla presenza di piante da nettare per le farfalle adulte, in particolare

23 Labiatae. Data la scarsa vagilità di questa specie (Balletto e Kudrna, 1985) è verosimile che i siti riproduttivi si sovrappongano con le aree di osservazione lungo le sponde del Canale Acque Alte, in cui L. dispar è stata osservata regolarmente negli ultimi anni. Merita un breve commento la presenza e distribuzione di Lycaena tityrus, Melitaea didyma, M. phoebe e M. athalia. Queste specie solitamente frequentano ambienti prativi stabili di diversa natura (Tolman & Lewington, 2009), sono state osservate in oltre il 50% dei siti indagati, lungo le sponde del Canale Acque Alte. Come già rilevato dallo studio floristico e vegetazionale effettuato lungo i rilevati arginali del fiume Po cremonese (Bonali F. & D Auria G., 2007), le sponde inerbite che accompagnano gli argini conservano una altissima ricchezza floristica, espressione di tipologie ambientali oggi sempre più rare ed in alcuni casi relegate ai soli prati manutenuti per esigenze gestionali, come gli argini fluviali. Pur con un certo grado di approssimazione rientrano in questa tipologia di habitat a gestione antropica anche le tare agrarie, le cortine erbose lungo le strade alzaie, le banchine erbose di fossi e canali, i tratti erbosi in rilevato dei canali di colo (es. Canale Acque Alte in Comune di Gazzuolo), che possono ospitare molte delle specie floristiche nutrici degli stadi larvali delle farfalle. 23 Come era lecito attendersi, date le caratteristiche degli ambienti indagati e le limitate dimensioni delle formazioni boschive, risultano poche le osservazioni di specie nemorali: secondo le indicazioni di Van Swaay et al (2006) l unica specie forestale è (Pararge aegeria); secondo le indicazioni di Balletto & Kudrna (1985) basate sulla fauna italiana, le specie nemorali osservate sono due (Celastrina argiolus, Pararge aegeria). Nella tabella che segue è riportato l elenco delle piante nutrici degli stadi larvali (bruchi) delle farfalle osservate nell area di indagine, secondo quanto riportato nella guida alle farfalle diurne di Europa e Nord Africa (Tolman & Lewington, 2009). In grassetto sono riportate le specie la cui presenza è nota per il territorio della provincia di Cremona secondo l Atlante corologico delle piante vascolari della provincia di Cremona (Bonali et al., 2006); in grassetto sottolineato le specie di cui è stata appurata la presenza negli ambienti indagati e/o nell area buffer del corridoio ecologico Canale Acque Alte nella presente ricerca.

24 specie piante nutrici piante nutrici Papilio machaon Linnaeus 1758 Apiaceae, Rutaceae Peucedanum oreoselinum, Angelica sylvestris, Aegopodium podagraria, Pimpinella saifraga, Daucus carota, Funiculum vulgare (coltivato) Iphiclides podalirius (Linnaeus, 1758) Prunus spp. P. spinosa, P. avium, Pyrus sp., Malus domestica, Crataegus monogyna Pieris brassicae (Linnaeus, 1758) Crucifere, Brassica oleracea coltivata Pieris rapae (Linnaeus, 1758) Crucufere, brassicacee, Reseda lutea Pieris napi (Linnaeus, 1758) Brassicaceae, Cardamine amara, Alliaria petiolata, S inapis arvensis, Sisymbrium officinale Pontia edusa (Fabricius, 1777) Reseda spp.( R. lutea, R. luteola) Colias crocea (Fourcroy, 1785) numerosi generi e specie di Fabaceae Medicago spp. Trifolium pratense, Onobrychis sp., Lotus sp, Coronilla sp, Melilotus, Hippocrepis, Astragalus, Vicia, Colias alfacariensis Ribbe 1905 Hippocrepis comosa, Securigera varia Coronilla emerus Goneptery rhamni (Linnaeus, 1758) Frangula alnus Rhamnus catharticus Satyrium w-album (Koch, 1782) Ulmus spp. Callophrys rubi (Linnaeus, 1758) Frangula, Rhamnus, Cornus, Rubus, Cytisus, Genista, polifaga Anthyllis vulneraria, Onobrychis viciifolia, Lycaena dispar (Haworth, 1802) Rume hydrolapathum Rume spp. Lycaena phleas (Linnaeus, 1761) Rume sp. Polygonum sp., Oalis sp. Lycaena tityrus (Poda, 1761) Rume acetosa Rume spp. Leptotes pirithous (Linnaeus, 1767) Fabacee, Plumbaginacee, Rosacee Lythrum salicaria, (Calluna vulgaris) Cacyreus marshalli Butler, 1898 Lampides boeticus (Linnaeus, 1767) Pelargonium sp.(geranio ornamentale) diversi generi di Fabaceae Celastrina argiolus (Linnaeus, 1758) numerose famiglie botaniche Rubu s spp., Filipendula ulmaria, Astragalus glycyphyllos, Medicago sativa, Robinia pseudoacacia, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Humulus lupulus, Hedera heli, Cornus sanguinea, Lythrum salicaria, Rhamnus catharticus Cupido (Everes ) argiades (Pallas, 1771) Fabacee Lotus corniculatus, Securigera varia, Medicago sativa, Medicago lupulina, Trifolium pratense, Astragalus glycyphillos Aricia agestis Helianthemum nummularium, Erodium cicutarium Geranium tuberosus, Geranium asphodeloides, Geranium sanguineum Polyommatus bellargus (Rottemburg, 1775) Hippocrepis comosa, Securigera varia Polyommatus icarus (Rottemburg, 1775) numerosi generi e specie di Fabaceae Galega sp., Ononis sp., Lotus sp., Medicago sp., Trifolium sp., Melilotus sp., Astragalus sp., Apatura ilia (Denis & Schiffermüller, 1775) Populus alba, P. tremula, P. nigra, Sali alba Polygonia c-album (Linnaeus,1758) Nymphalis polychloros (Linnaeus,1758) Inachis io (Linnaeus, 1758) Vanessa atalanta (Linnaeus, 1758) Urtica sp., Sali alba, Humulus lupulus, Ulmus spp., Corylus avellana Ulmus spp., Sali spp., Prunus spp., Populus spp. Crataegus monogyna Urtica dioica Urtica dioica, Parietaria officinalis Vanessa cardui (Linnaeus, 1758) Cucurbitaceae, Asteraceae, Fabaceae, Vitaceae, Malvaceae, Brassicaceae, Melitaea phoebe (Denis & Schiffermüller, 1775) Centaurea spp. Melitaea didyma (Esper, 1758) Linaria vulgaris, Plantago lanceolata, Plantago major, Veronica chamaedrys, Valeriana officinalis, Verbascum thapsus Melitaea athalia (Rottemburg, 1775) Plantago lanceolata, Veronica chamaedrys, Linaria vulgaris Argynnis paphia ((Linnaeus, 1758) Viola spp. Cirsium spp., Carduus spp., Echium spp., Malva sylvestris. Centaurea nigrescens, C. scabiosa, C. jacea Issoria lathonia (Linnaeus, 1758) Viola spp. Viola arvensis, Viola odorata, Viola tricolor (coltivata inselvatichita) Pararge aegeria (Linnaeus, 1758) Graminaceae selvatiche Brachypodium sylvaticum, Holcus lanatus, Cynodon dactylon, Agrostis gigantea, Dactylis glomerata Lasiommata megera (Linnaeus, 1767) Graminaceae selvatiche Dactylis glomerata, Agrostis tenuis, Holcus lanatus, Brachypodium sylvaticum 24 Maniola jurtina (Linnaeus, 1758) Graminaceae selvatiche Poa pratensis, Agrostis stolonifera, Bromus erectus, Anthoanthum odoratum, Alopecurus pratensis, Coenonympha pamphilus (Linnaeus, 1758) Graminaceae selvatiche Brachypodium sylvaticum, Poa spp., Anthoanthum odoratum, Dactylis glomerata Carcharodus alceae (Esper, 1780) Malvaceae Malva neglecta, Malva sylvestris, Alcea rosea, Althaea spp. Pyrgus malvoides (Elwes & Edwards, 1897) Potentilla spp., Fragaria vesca, Agrimonia eupatoria, Ochlodes sylvanus (Esper, 1777) Graminaceae selvatiche, Dactylis glomerata, Brachypodium sylvaticum, Poa pratensis, Festuca arundinacea, Holcus lanatus

25 Allo stadio immaginale le farfalle si nutrono di sostanze zuccherine, ricercate in maggior misura su fiori, ma anche su frutti maturi e/o marcescenti, escrementi, carogne, ferite di tronchi e rami da cui trasuda linfa, suoli e rocce umide di diversa natura. Nella tabella che segue sono riportate le specie floristiche per cui è stata osservata la bottinatura da parte di farfalle nell area di indagine specie Achillea roseo-alba Centaurea nigrescens Cirsium arvense Echium vulgare Erigeron annuus Geranium dissectum Lamium maculatum Lamium purpureum Lavandula sp Linaria vulgaris Lotus corniculatus Lythrum salicaria Medicago sativa Mentha arvensis Mentha suaveolens Ornithogalum umbellatum Prunella vulgaris Rubus ulmifolius Sambucus ebulus Silene latifolia Solidago gigantea Taraacum officinalis Tilia sp. Trifolium fragiferum Trifolium pratense Verbena officinalis Viola spp. autoctona esotica 25

26 Nella tabella che segue sono riportate le specie di farfalle diurne osservate lungo il corridoio ecologico Canale Acque Alte ed in alcuni siti recentemente indagati. Questi siti appartengono alla Rete Ecologica Regionale delle Pianura Lombarda (settore centro orientale) ed alla Rete Europea Natura Fiume Po: Area prioritaria per la biodiversità corridoio primario: Riserva Naturale Lanca di Gerole ZPS IT20A0402, SIC IT20A0013 (CR), Riserva Naturale Bosco Ronchetti SIC IT20A0015 (CR), Riserva Naturale Isola Boscone SIC IT20B0006 (MN) Fiume Oglio: Area prioritaria per la biodiversità corridoio primario: Riserva Naturale Le Bine SIC IT20A Le liste faunistiche riguardano studi fatti in ambienti golenali e lungo il corso principale del fiume che conservano una buona rappresentanza degli ambienti naturali e seminaturali presenti in questi ambiti territoriali: ambienti erbacei arginali, prati umidi, prati aridi, incolti, cespuglieti, boschi golenali a legno tenero e a legno forte. Il sito che presenta la maggiore biodiversità, 40 specie Riserva Naturale Le Bine sul fiume Oglio, è caratterizzato da una grande varietà di habitat perifluviali, oltre ad essere l area in cui più continue e capillari sono state le indagini, l elenco infatti riporta tutte le specie osservate nell area dal 1999 al 2011 (Pizzetti, 2011). Ne deriva un quadro d insieme sufficientemente completo sulla lepidotterofauna presente nel settore merdionale della Pianura Padana lombarda, a cavallo tra le province di Cremona e Mantova, che permette di fare alcune considerazioni sulle potenzialità del corridoio ecologico Canale Acque Alte. Nel corridoio ecologico Canale Acque Alte è stato osservato il 75% delle specie presenti nella totalità delle recenti indagini prese in considerazione. Tra le specie osservate in tutti e tre i corridoi ecologici rientrano numerose specie generaliste e dotate di buona o alta vagilità, la cui osservazione non garantisce la prossimità di siti di riproduzione (es: Pieris spp, Papilio machaon, Iphiclides podalirius, Lycaena phleas, Inachis io, Vanessa atalanta, Vanessa cardui), ma sono presenti anche specie piuttosto stanziali, che frequentano ambienti erbacei di diversa natura ed incolti (es: Lycaena tityrus, Melitaea didyma, M. athalia, M. phoebe, Coenonympha pamphilus). Importante la presenza di Lycaena dispar, una specie di interesse conservazionistico, sia nei corridoi fluviali, sia lungo tutto il Canale Acque Alte, a dimostrazione della sua diffusione in questo settore della Pianura lombarda. Tra le specie considerate nemorali o subnemorali la specie maggiormente diffusa risulta essere Pararge aegeria. La mancanza di osservazioni durante l indagine in oggetto lungo il Canale Acque

27 Alte di Apatura ilia, specie caratteristica dei boschi ripari di salice e pioppo, presente in tutti i siti lungo il fiume Oglio ed il fiume Po, è verosimilmente legata alla rarità di questa tipologia ambientale lungo il corridoio ecologico. Questa specie è segnalata presso le Torbiere di Belforte (Fabbri, 2004). Nella mappa che segue sono individuate le Riserve Naturali in cui sono state fatte le indagini riportate in tabella ed i corridoi ecologici Fiume Po, Fiume Oglio e Canale Acque Alte (linea rossa) 27 1) Riserva Naturale Bosco Ronchetti; 2) Riserva Naturale Lanca di Gerole, 3) Riserva Naturale Isola Boscone, 4) Riserva Naturale Le Bine.

28 specie TOTALE Corridoio ecologico Canale Acque Alte 2015 Isola Boscone fiume Po MN, Toni et al RN Bosco Ronchetti fiume Po Cr, Bertonazzi 2004 RN Bosco Ronchetti fiume Po CR, Leandri 2013 RN Lanca di Gerole, fiume Po CR, Bertonazzi, 2004 RN Lanca di Gerole fiume Po CR, Leandri 2013 Isola Ballottino RN Gerole fiume Po CR, Hardersen RN Le Bine fiume Oglio CR-MN, Pizzetti Papilio machaon Linnaeus 1758 X Iphiclides podalirius (Linnaeus, 1758) X Anthocharis cardamines (Linnaeus, 1758) Pieris brassicae (Linnaeus, 1758) X Pieris rapae (Linnaeus, 1758) X Pieris napi (Linnaeus, 1758) Pontia edusa (Fabricius, 1777) Colias crocea (Fourcroy, 1785) Colias alfacariensis Ribbe, 1905 Colias hyale (Linnaeus, 1761) Goneptery rhamni (Linnaeus, 1758) Satyrium w-album (koch, 1782) Callophrys rubi (Linnaeus, 1758) Lycaena dispar (Haworth, 1802) Lycaena phleas (Linnaeus, 1761) Lycaena tityrus (Poda, 1761) Leptotes pirithous (Linnaeus, 1767) Cacyreus marshalli Butler, 1898 Lampides boeticus (Linnaeus, 1767) Celastrina argiolus (Linnaeus, 1758) Cupido (Everes ) argiades (Pallas, 1771) Lycaeides (Plebejus) argyrognomon (Bergstrasser, 1779) Plebejus argus (Linnaeus, 1758) Aricia agestis (Denis & Schiffermüller, 1775) Polyommatus bellargus (Rottemburg, 1775) Polyommatus icarus (Rottemburg, 1775) Apatura ilia (Denis & Schiffermüller, 1775) Polygonia c-album (Linnaeus, 1758) Nymphalis polychloros (Linnaeus,1758) Nymphalis urticae (linnaeus, 1758) Inachis io (Linnaeus, 1758) Vanessa atalanta (Linnaeus, 1758) Vanessa cardui (Linnaeus, 1758) Melitaea cinia (Linnaeus, 1758) Melitaea phoebe (Denis & Schiffermüller, 1775) Melitaea didyma (Esper, 1758) Melitaea athalia (Rottemburg, 1775) Issoria lathonia (Linnaeus, 1758) Pararge aegeria (Linnaeus, 1758) Lasiommata megera (Linnaeus, 1767) Maniola jurtina (Linnaeus, 1758) Coenonympha pamphilus (Linnaeus, 1758) Carcharodus alceae (Esper, 1780) Pyrgus armoricanus (Oberthür, 1919) Pyrgus malvoides (Elwes & Edwards, 1897) Erynnis tages (Linnaeus, 1758) Thymelicus lineolus (Ochsenheimer, 1808) Ochlodes sylvanus (Esper, 1777)

29 La coleotterofauna saproilica del Bosco della Rocca Medici del Vascello Nella Rete Ecologica della Regione Lombardia le fasce fluviali del Po e dell Oglio fungono sia da corridoi ecologici sia da capisaldi (core areas), vale a dire bacini di conservazione e sorgente/ricolonizzazione per specie di interesse (RER regione Lombardia, 2009). Il corridoio ecologico Canale Acque Alte funge da elemento di connessione ecologica tra questi due elementi, in grado di permettere la diffusione di specie appartenenti alle diverse categorie di habitat attualmente presenti nel suo ambito: ambienti acquatici lotici, fasce riparie con vegetazione igrofila, praterie, incolti, siepi, fasce boscate. All interno dell area buffer del corridoio in oggetto è presente un sito in comune di San Giovanni in Croce, Il Bosco delle Rocca Medici del Vascello, che può essere considerato un vero e proprio biotopo (vedi relazione preliminare, dicembre 2015). Questo sito ha caratteristiche di nodo e stepping stone per un importante numero di specie sia vegetali sia animali tra le quali rientrano specie di interesse conservazionistico sia vertebrate sia invertebrate (vedi anche Relazione fauna vertebrata del corridoio ecologico Canale Acque Alte ). 29 Il bosco-parco della Rocca Medici del Vascello è ubicato al margine nord-occidentale del centro abitato di San Giovanni in Croce (CR) (UTM 32T ; 25 m s.l.m.), fu realizzato nella prima metà del XIX secolo secondo i dettami del giardino romantico e si sviluppa a nord-ovest della Rocca. A seguito di alterne vicende che ne hanno modificato l originale disegno, il sito ha assunto oggi le forme di un parco boscato di circa 10 ettari, attraversato da un sistema continuo di camminamenti. All interno è presente anche un piccolo lago artificiale ed un sistema di fossi. A sud e a nord della Rocca sono presenti delle superfici a prato. Il parco è costituito da specie arboree ornamentali esotiche (Aesculus sp., Cedrus spp., Calocedrus sp., Ginkgo biloba), alberi esotici di diffusione spontanea (Robinia pseudoacacia, Ailanthus altissima, Acer negundo, Platanus hybrida), specie arboree autoctone planiziali (Quercus robur, Acer campestre, Carpinus betulus, Populus alba, Prunus avium, Ulmus minor, Tilia spp., Frainus spp.) e specie autoctone ma al di fuori del proprio areale di distribuzione, in quanto appartenenti alla fascia vegetazionale collinare e montana (Acer platanoides, Acer pseudoplatanus, Fagus sylvatica). Negli ultimi due anni sono inoltre state messe a dimora giovani piante di essenze arboree ed arbustive, sia autoctone sia esotiche. Il sito presenta attualmente porzioni soggette a regolare manutenzione (sfalcio dei sentieri e delle aree prative), e porzioni di parco con vegetazione spontanea, rinnovo ed un fitto sottobosco di arbusti e rovi; non mancano alberi vetusti, alberi deperienti, alberi morti in piedi e vecchie ceppaie. Gli interventi sul patrimonio arboreo sono discontinui e legati principalmente alla pulizia dei sentieri e dei padiglioni presenti nel parco dai rami caduti e dagli alberi schiantati, ma negli ultimi

30 due anni si sono intensificati a seguito della apertura al pubblico del sito e ad una maggiore fruizione. Oltre alle ricerche finalizzate alla conoscenza di lepidotteri diurni e libellule (vedi lista faunistica e considerazioni relative ad Odonata e Rhopalocera riportate nel paragrafo dedicato nella presente relazione) nel Bosco/parco della Rocca sono state condotte indagini finalizzate alla conoscenza della coleotterofauna legata al legno morto (saproilica). Gli insetti saproilici rappresentano una delle più importanti componenti faunistiche legate al legno morto, in quanto sono tra i principali responsabili dei processi di decomposizione del legno (Campanaro et al. 2011a). 30 Di seguito la lista dei coleotteri saproilici presenti nel sito (Leandri & Bardiani, 2013) Coleoptera, Lucanidae: Dorcus parallelipipedus (Linnaeus, 1758) Lucanus cervus (Linnaeus, 1758) Coleoptera, Cerambycidae: Aegosoma scabricorne (Scopoli, 1763) Ceramby cerdo Linnaeus, 1758 Ceramby welensii Küster, 1846 Lucanus cervus (Linnaeus, 1758) è un grande coleottero lucanide legato alla presenza di legno morto: si tratta di una specie saproilica obbligata la cui larva si nutre di legno marcescente ed il cui stadio larvale può durare da 3 a 5 anni. Il cervo volante abita boschi maturi di latifoglie, soprattutto querceti planiziali o di media altitudine, ed è presente anche in ambienti urbanizzati, parchi e su alberi isolati in paesaggi agricoli (Franciscolo, 1997). Lucanus cervus è inserito nell Allegato II della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Nella recente lista rossa dei coleotteri saproilici italiani la specie è considerata a minor rischio (Audisio et al., 2014). Ceramby cerdo (Linnaeus, 1758) è un coleottero cerambicide il cui stadio larvale si svolge all interno di grandi alberi ancora in vita e dura da 3 a 5 anni. Predilige le querce, ma occasionalmente colonizza anche altre specie arboree, dalla pianura alla collina, scegliendo principalmente vecchi alberi di grandi dimensioni esposti al sole (Buse et al. 2007). In Italia è specie presente in tutta la penisola ed isole maggiori, frequente soprattutto nei parchi urbani, più raro in ambienti naturali (Trizzino et al. 2013). Ceramby cerdo è inserito negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Nella recente lista rossa dei coleotteri saproilici italiani la specie è considerata a minor rischio (Audisio et al. 2014).

31 Il ritrovamento di una popolazione di Lucanus cervus e di Ceramby cerdo, specie protette ai sensi della Direttiva Habitat, e di altre specie di coleotteri saproilici in un parco boscato nella Pianura Padana lombarda risulta di interesse conservazionistico. Infatti L.cervus è segnalato per l alta pianura bresciana e per il mantovano mentre per la provincia di Cremona non ci sono segnalazioni (Bartolozzi & Maggini, 2007). In realtà la specie è riportata in alcuni formulari standard di Siti di Interesse Comunitario della provincia cremonese, pur non essendo stata ritrovata durante una recente ricerca (cfr. Campanaro 2012). Ceramby cerdo è segnalato in maniera puntiforme in varie parti della Lombardia e la sua distribuzione nella Pianura Padana Lombarda è attualmente poco nota (Sama, 2007). Le informazioni raccolte relative alla creazione del parco, alla sua storia ed alle vicissitudini che lo hanno caratterizzato (cfr. Dubini, 2004) permettono di ipotizzare che la sopravvivenza dei coleotteri saproilici osservati nel bosco della Rocca, sia strettamente legata alla fase di parziale abbandono e di manutenzioni discontinue ed irregolari a cui il sito è stato soggetto nella seconda metà del secolo scorso. 31 In questo periodo si sono accumulati nel sito ingenti quantitativi di alberi morti e schiantati al suolo. Anche nella recente Lista Rossa italiana dei coleotteri saproilici (Audisio et al.2014) viene messo in evidenza come il verde pubblico, gli ambienti urbanizzati ed i parchi di antica costituzione di ville storiche possano ospitare diverse specie di coleotteri saproilici. Dato lo stato generale di declino della coleotterofauna saproilica italiana (Audisio et al. 2014), le suddette considerazioni mettono in luce l importanza dello studio e della conservazione di questa componente faunistica anche in parchi oggetto di fruizione.

32 FARFALLE 32 Lycaena dispar su salcerella (Lythrum salicaria), vegetazione erbacea lungo fosso irriguo, San Giovanni in Croce, 05/08/2015.

33 FARFALLE 33 Lycaena phleas, sponda erbosa Canale Acque Alte, Motta Baluffi, 03/08/2015. Cupido (Everes) argiades, sponda erbosa Canale Acque Alte, Gazzuolo, 10/09/2015. Papilio machaon, parto arginale Isola Pescaroli, San Daniele Po, 06/09/2015 Bruchi di Papilio machaon su Daucus carota, prato arido, San Martino del Lago, 13/08/2015. Accoppiamento Melitaea didyma, prato arginale del Canale Acque Alte Belforte, Gazzuolo, 11/08/2015. Accoppiamento Melitaea athalia, prato arido Solarolo Rainerio, 13/08/2015.

34 FARFALLE 34 Lycaena dispar, incolto con alberi e arbusti, San Giovanni in Croce, 08/09/2015. Lycaena tityrus su Rume sp., incolto con alberi e arbusti, San Giovanni in Croce, 08/09/2015. Polyommatus icarus, prato, San Giovanni in Croce, 08/09/2015. Polyommatus icarus, accoppiamento, prato arginale, Cividale Mantovano, Rivarolo Mantovano, 19/07/2015. Issoria lathonia su Solidago gigantea, prato arginale, Canale Acque Alte, San Giovanni in Croce, 19/07/2015. Melitaea spp su Solidago gigantea, sponda Canale Acque Alte, San Giovanni in Croce 12/09/2014.

35 LIBELLULE 35 Chalcolestes parvidens maschio, fosso con vegetazione igrofila, Belforte, Gazzuolo, 24/10/2015. Sympetrum depressiusculum, maschio (d) e femmina (st), fosso con vegetazione igrofila, San Giovanni in Croce, 05/08/ Sympetrum pedemontanum femmina, sponda Canale Acque Alte, Motta Baluffi, 03/08/2015. Onychogomphus forcipatus unguiculatus maschio, sponda del fiume Oglio, Gazzuolo, 25/07/2015. Esuvie di Ophiogomphus cecilia (st) e Gomphus flavipes (d) fiume Oglio, Gazzuolo, 25/07/2015. Gomphus vulgatissimus femmina, sponda Canale Acque Alte, San Giovanni in Croce, 30/05/2012.

36 INSETTI DEL BOSCO DELLA ROCCA MEDICI DEL VASCELLO SAN GIOVANNI IN CROCE 36 Lucanus cervus maschio, Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 11/06/2014. Ceramby cerdo maschio, Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 03/06/2014. Coenagrion scitulum maschio, laghetto nel Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 21/05/2015. Erythromma viridulum, ovideposizione, laghetto nel Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 05/06/2014. Lasiommata megera su Centaurea nigrescens, prato nel Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 26/07/2015. Iphiclides podalirius su Centaurea nigrescens, prato nel Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 26/07/2015.

37 AMBIENTI DEL BOSCO DELLA ROCCA MEDICI DEL VASCELLO SAN GIOVANNI IN CROCE 37 Prato e Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 16/01/2016. Laghetto nel Bosco della Rocca Medici del Vascello, San Giovanni in Croce, 27/09/2015.

38 AMBIENTI LUNGO IL CORRIDOIO ECOLOGICO CANALE ACQUE ALTE 38 Pratello arido, San Martino del Lago, 13/08/2015. Prateria arginale, Canale Acque Alte, Gazzuolo 11/08/2015. Ambienti lungo il Canale Acque Alte, San Giovanni in Croce, Casteldidone, 04/10/2015. Vegetazione erbacea spondale, incolti, siepi e piccoli nuclei boscati. Bodrio Isola Pescaroli Ovest, San Daniele Po, 18/08/2015. Sito di sfarfallamento di libellule di interesse conservazionistico, sponda destra fiume Oglio, Gazzuolo, 25/07/2015. Canale Acque Alte, Solarolo Rainerio, San Giovanni in Croce, 26/09/2015.

39 BIBLIOGRAFIA Aguzzi S., Balestrazzi E., Pavesi M., Prime segnalazioni di Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) specie nuova per la Lombardia, in alcuni biotopi dell Oltrepo Pavese, VI Convegno Nazionale Odonata.it, sessione poster. Audisio P., Baviera C., Carpaneto G.M., Biscaccianti A.B., Battistoni A., Teofili C. & Rondinini C. (compilatori), Lista Rossa IUCN dei Coleotteri saproilici Italiani, Comitato Italiano IUCN e Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roma. Balletto E., Cassulo L.A., Checklist delle specie della Fauna Italiana Fasc. 89. Calderini ed. Balletto E., Kudrna O., Some aspects of the conservation of butterflies in Italy, with recommendations for a further strategy (Lepidoptera Hesperiidae & Papilionidae). Bollettino della Società Entomologica Italiana 117: Bartolozzi L. & Maggini L., Insecta Coleoptera Lucanidae, pp , in: Ruffo S. & Stoch F. (eds), Checklist and distribution of the italian fauna. Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 2. serie, Sezione Scienze della Vita, 17 + CD (2006). Bertonazzi M. C., Relazione tecnica circa il monitoraggio faunistico di lepidotteri ropaloceri presenti in Siti di Importanza Comunitaria della provincia di Cremona. Relazione interna Provincia di Cremona. Bogliani G., Agapito Ludovici A., Arduino S., Brambilla M., Casale F., Crovetto M. G., Falco R., Siccardi P., Trivellini G., Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda. Fondazione Lombardia per l Ambiente e Regione Lombardia, Milano. Bonali F. & D Auria G.., Flora e vegetazione degli argini fluviali del Po cremonese, Monografie di Pianura n. 8, Provincia di Cremona, Cremona. Bozano G. C. &Weidenhoffer Z., Guide to the butterflies of the Palearctic Region Lycaenidae part 1, Bozano editor, Omnes Artes Milano, 60 p. Buse J., Schröder B. & Assmann T., Modelling habitat and spatial distribution of an endangered longhorn beetle. A case study for saproylic insect conservation. Biological Conservation, 137: Campanaro A., Indagine inerente l artropodofauna dei consorzi vegetazionali delle riserve naturali e della rete ecologica della provincia di Cremona con particolare riguardo per l artropodofauna ilofaga e saproilica, Provincia di Cremona, Settore Agricoltura e Ambiente (relazione inedita). 39

40 Capra, F. & P.A. Galletti Odonati di Piemonte e Valle d'aosta. Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova 82: Corezzola S., Bardiani M, Hardersen S., Spada L., Toni I., Progetto di attività di monitoraggio della fauna invertebrata in attuazione del piano di gestione del Sito ITB20B0011 Bosco Fontana e definizione di protocolli di monitoraggio. Rapporto per Regione Lombardia - Corpo Forestale dello Stato, Università Sapienza Roma, Regione Lombardia, 85 pp. Dijkstra K.D.B. & Lewington R., Field guide to the dragonflies of Britain and Europe including western Turkey and north-western Africa, British Wildlife, Milton on Stour. Dubini B., Il castello della Dama con l Ermellino. La Rocca di San Giovanni in Croce, Edizioni il Galleggiante, Cremona. Fabbri, Monitoraggio degli invertebrati di interesse nella provincia di Mantova (Regione Lombardia), Lestes, Associazione di Ricerca e Studio nelle Scienze Naturali, Ferrara, report 23 pp. Groppali R., D Amico G., Riccardi C., Osservare gli insetti farfalle e libellule del Parco Adda Sud, Conoscere il Parco 6. Hardersen S., The dragonflies: species, phenology, larval habitats (Odonata). Pp In: Ceretti P., Hardersen S., Mason F., Nardi G., Tisato M. & Zapparoli M. (eds), Invertebrati di una foresta della Pianura Padana, Bosco della Fontana. Secondo contributo. Conservazione Habitat Invertebrati, 3. Cierre Grafica Editore, Verona. Hardersen S., Lepidotteri diurni ed Odonati della Palude di Busatello, rapporto 15 pp. Hardersen S., 2014: Lepidotteri diurni ed Odonati dell'oltrepo Cremonese Isola Ballottino 2013/14. Novembre 2014, rapporto 14 pp. Kalkman V. J. & Conze K. J Sympetrum depressiusculum. In: Boudot J. P. & Kalkman V.J. (eds). Atlas of the European dragonflies and damselflies. - KNNV publishing, the Netherlands. Leandri F, Indagine sulla Odonatofauna dei siti oggetto degli interventi di riqualificazione ambientale del Progetto P.I.A. Isole e Foreste, anno 2013 (RN Bosco Ronchetti, RN Lanca di Gerole, Alneto del Morbascolo). Note sulla odonatofauna del territorio provinciale, con particolare attenzione alle specie in Direttiva Habitat. Provincia di Cremona, relazione interna, 17 pp. Leandri F., Indagine sull odonatofauna del SIC Torbiere di Marcaria IT20B0005 (Marcaria, MN) Parco Oglio Sud, report interno. Leandri F., Ricerche odonatologiche in provincia di Cremona aggiornamento. VI Convegno Nazionale Odonata.it, Le libellule in Italia, Trevi marzo 2013, presentazione. 40

41 Leandri F., Bardiani M, Nuovi dati di presenza di Lucanus cervus (Linnaeus, 1758) (Coleoptera, Lucanidae), Ceramby cerdo Linnaeus, 1758 (Coleoptera, Cerambycidae) e altri coleotteri saproilici, in un bosco-parco della Pianura Padana lombarda. Pianura n. 33: Leandri, Check -lists di alcuni gruppi faunistici appartenenti alla piccola fauna, Bosco Didattico di Castelleone (CR), Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Valle del Serio Morto, aggiornamenti Insetti (Odonata, Rhopalocera), Reptilia, Amphibia. Rapporto interno Provincia di Cremona, progetto cofinanziato da Fondazione Cariplo Anche noi nel nostro piccolo interventi di potenziamento della funzionalità della rete ecologica, con particolare riguardo alle componenti minori, solitamente trascurate. Paolucci P, Le farfalle dell Italia nord orientale, Cierre Edizioni, Sommacampagna, Verona, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna. Pizzetti, Studi sui Lepidotteri diurni dell Oasi WWF di Le Bine (MN-CR): campagna di ricerca 2011, relazione interna Oasi Le Bine. Rattu A., Leo P., Moratin R., Hardersen S., Diplacodes lefebvrii in Sardinia, a new species for the Italian fauna (Odonata: Libellulidae). Fragmenta Entomologica 46 (1-2): Riservato E., Odonati e corpi idrici negli ambienti coltivati. Pianura n. 16: Riservato E., Fabbri R., Festi A., Grieco C., Hardersen S., Landi F., Utzeri C., Rondinini C., Battistoni A., Teofili C. (compilatori) Lista Rossa IUCN delle libellule italiane. Comitato italiano IUCN e Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roma. Riservato E., Festi A., Fabbri R., Grieco C., Hardersen S., La Porta G., Landi F., Siesa M. E., Utzeri C., Odonata Atlante delle libellule italiane preliminare. Società Italiana per lo Studio e la Conservazione delle libellule Edizioni Belvedere, Latina, le scienze (17), 224 pp Sama G., Insecta Coleoptera Cerambycidae pp In: Ruffo S., Stoch F. (eds). Checklist and distribution of the Italian fauna, Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, serie 2, Sezione Scienze della Vita 17 + CD (2006). Seghetti C., Gli Odonati (Odonata) della Riserva naturale regionale di Le Bine (Cr -Mn). Pianura, n. 11: Tolman T. & Lewington R Guide de papillons d?europe et d Afrique du Nord. Delachau et Niestlé, Paris, 382 pp. Toni I., Hardersen S., Birtele D. & Cornacchia P Monitoraggio della fauna invertebrata della Riserva Naturale Isola Boscone finalizzato alla integrazione del Piano di Gestione SIC/ZPS Riserva Naturale Isola Boscone. Report Interno, 77 pp. Trizzino M., Audisio P., Bisi F., Bottacci a., Campanaro A., Carpaneto G. M., Chiari S., Hardersen S., Mason F., Nardi G., Preatoni D. G., Vigna Taglianti A., Zauli A., Zilli A. & Cerretti 41

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43 43 Il bosco/parco della Rocca Medici del Vascello, circondato dal centro abitato di San Giovanni in Croce (foto a volo d uccello, 2006).

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