LIBELLULE DI LIGURIA

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1 Dario Ottonello & Fabrizio Oneto LIBELLULE DI LIGURIA (ODONATA) Estratto dagli Annali del Museo Civico di Storia Naturale G. Doria Vol Dicembre 2013 Genova 2013

2 297 res ligusticae cclxvii Dario Ottonello * & Fabrizio Oneto ** LIBELLULE DI LIGURIA (ODONATA) INTRODUZIONE La Liguria, nonostante la modesta estensione, riveste particolare interesse dal punto di vista faunistico (Doria & Salvidio 1994) e floristico (Mariotti 2005) grazie soprattutto alla sua posizione geografica e alla sua orografia. L assenza di estese aree pianeggianti ricche di zone umide non limita il numero delle specie ma piuttosto favorisce la convivenza o la presenza a pochi chilometri di distanza di specie strettamente alpine con specie mediterranee. L odonatofauna ligure, ampiamente studiata a cavallo della metà del secolo scorso da Capra (1945) e fonte di numerosi dati che hanno permesso la stesura del primo volume della Fauna d Italia (Conci & Nielsen 1956), non è esente da queste peculiarità. Dopo questi lavori, che costituiscono tuttora il riferimento principale delle conoscenze sugli Odonati liguri, sono stati però pubblicati solo articoli a carattere locale che hanno riguardato alcune aree del territorio regionale. Quasi settant anni dopo il lavoro di Capra (1945), grazie anche al contributo di numerosi colleghi e appassionati e visto il considerevole numero di nuove osservazioni in nostro possesso, abbiamo pertanto deciso di intraprendere il percorso che ha portato alla realizzazione di questo lavoro, con lo scopo di fornire un quadro aggiornato sulle specie presenti all interno del territorio ligure, sulla * Università Cà Foscari Venezia, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, Dorsoduro 2137, Venezia; dario.ottonello@studionatura.net ** Ce.S.Bi.N. s.r.l c/o Università degli Studi di Genova, Corso Europa 26, Genova; oneto.fabrizio@alice.it

3 298 D. OTTONELLO & F. ONETO loro distribuzione, fenologia ed ecologia, partendo naturalmente da un aggiornamento nomenclaturale e bibliografico. Ovviamente è lungi da noi il pensiero di aver trattato in modo esaustivo la distribuzione, l ecologia e la fenologia degli Odonati liguri, anzi, è nostra speranza che questo lavoro possa essere stimolo per nuove ricerche che permettano di approfondire ulteriormente le conoscenze su questo gruppo animale. MATERIALI E METODI L area di studio interessa il territorio amministrativo della Regione Liguria (Italia nord-occidentale), che si estende per una superficie di circa 5420 Kmq, di cui il 65,1% ha carattere montano e il 34,9% collinare. Il 72% della superficie appartiene al bacino tirrenico mentre il restante 28% a quello padano. L arco ligure è tradizionalmente suddiviso nella Riviera di Ponente, ad ovest del capoluogo, dove da un punto di vista geomorfologico i principali rilievi montuosi non cadono a strapiombo sul mare, ma degradano dolcemente con declivi e valli ed in cui spiagge sabbiose si alternano a promontori rocciosi, e la Riviera di Levante, a est del capoluogo, caratterizzata da rilievi più aspri e rocciosi e coste alte e a picco sul mare. Le aree pianeggianti hanno limitata estensione e sono localizzate principalmente presso le foci dei corsi d acqua che si gettano nel golfo ligure. In particolare vanno ricordate la Piana del Fiume Centa in provincia di Savona e quella del Fiume Magra in provincia di La Spezia. Le montagne liguri appartengono alle Alpi a ponente e agli Appennini a levante, con il confine geografico situato convenzionalmente nei pressi del Colle di Cadibona (SV). La vetta più elevata delle Alpi Liguri è situata in prossimità del confine italo-francese (Monte Saccarello, 2201 metri s.l.m.) mentre quella dell Appennino è adiacente al confine regionale con l Emilia-Romagna (Monte Maggiorasca, 1804 metri s.l.m.). A causa dell orografia accidentata non vi sono veri e propri fiumi, ma corsi d acqua a carattere torrentizio, fatta eccezione per il sistema Magra-Vara in provincia di La Spezia. Sul versante padano nascono alcuni affluenti e subaffluenti del Po, tra cui Tanaro, Bormida, Scrivia e Trebbia. Per una descrizione più particolareggiata degli aspetti climatici, vegetazionali e faunistici si

4 LIBELLULE DI LIGURIA 299 rimanda rispettivamente a Pellegrino & Bonino (2009), Camerano et alii (2008), Galli & Spanò (2004) e Doria & Salvidio (1994). Il contributo si basa sull analisi critica di tutta la bibliografia disponibile, in particolar modo sui lavori di Roster (1886), Bentivoglio (1920), Cowley (1940), Conci & Galvagni (1944), Capra (1945), Conci & Nielsen (1956), Bordoni et alii (1980), Balestrazzi et alii (1983), Carchini et alii (1985), Cavallo (1986), Calamandrei & Terzani (1993), Baldi & Hardersen (2009), Evangelista (2010) e Baroni (2013), sullo studio della collezione del Museo Civico di Storia Naturale G. Doria di Genova, sulla comunicazione di osservazioni e/o fotografie da parte di altri ricercatori o appassionati competenti, sulla Banca Dati del Parco Naturale Regionale del Beigua, sull Atlante provvisorio d Italia della Società italiana per lo Studio e la Conservazione delle libellule (odonata.it 2012) e, principalmente, sulle raccolte e sulle osservazioni personali condotte dagli Autori. Per gli esemplari conservati presso collezioni museali e citati nel testo sono state utilizzate le seguenti abbreviazioni: MCC (Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola), MSNG (Museo Civico di Storia Naturale G. Doria di Genova) e MZUF (Museo di Storia Naturale La Specola di Firenze). Complessivamente sono stati inseriti nella banca dati ligure oltre 3000 records. Tra questi circa 500 bibliografici e oltre 2500 inediti, questi ultimi raccolti in gran parte (88%) negli ultimi 7 anni. Pur avendo per la maggior parte dei dati una georeferenziazione precisa, si è deciso di presentare la distribuzione degli Odonati nell area di studio utilizzando maglie quadrate UTM di 10 km di lato. Sono state usate simbologie differenti per distinguere i dati storici (ante 2007) da quelli recenti (post 2007). E stato preso come riferimento l anno 2007 perché è il momento in cui gli Autori hanno iniziato a raccogliere in modo sistematico i dati sugli Odonati liguri. I dati sprovvisti di georeferenziazione precisa sono stati immessi nella banca dati cartografica in corrispondenza delle località più prossime georeferenziate nell Atlante del Touring Club Italiano. Per ciascuna specie è stato inoltre indicato il numero di celle occupate e la percentuale rispetto al numero complessivo di celle UTM che interessano il territorio regionale. La carta tematica utilizzata come sfondo cartografico evidenzia i principali corsi d acqua, lo spartiacque tirrenico-padano e il reticolo

5 300 D. OTTONELLO & F. ONETO UTM. L assenza di alcune segnalazioni cartografate da Utzeri & D Antonio (2005) nel presente lavoro è dovuta all eliminazione di dati storici già considerati inattendibili da autori precedenti nonché alla correzione di dati errati o di errate georeferenziazioni. Le carte di sintesi e di distribuzione delle specie sono state prodotte personalizzando il software QuantumGIS v Come in Boano et alii (2007), per via dell occasionalità dei campionamenti, volti soprattutto a verificare la presenza di una specie e non l abbondanza degli individui, le informazioni riguardanti la fenologia sono riferite al numero di segnalazioni (1 segnalazione = 1 dato per specie, per località e per giorno, indipendentemente dal numero di individui) mentre quelle sulla distribuzione altitudinale si riferiscono al numero di stazioni occupate dalle specie per fascia altimetrica di 100 metri di quota. La trattazione sistematica fa riferimento alla Check-list delle specie della fauna italiana (Utzeri 1994), con poche modifiche (ad esempio il trasferimento di Chalcolestes viridis al genere Lestes, di Cercion lindeni ad Erythromma e di Hemianax ephippiger ad Anax) (cfr. Wildermuth et alii 2005; Dijkstra 2006). Per le specie considerate politipiche da Utzeri (1994) le sottospecie presenti nell area di studio sono citate nei testi; a causa della non sempre univoca interpretazione del valore di tali sottospecie e per il fatto che i dati bibliografici non sempre riportano la determinazione a livello infra-specifico, con conseguente esigenza di rivedere in modo sistematico le precedenti determinazioni, si è scelto di non cartografare la distribuzione a livello inferiore alla specie. La distribuzione globale delle specie è stata desunta da Dijkstra (2006) e da Grand & Boudot (2006) mentre per quanto riguarda il territorio italiano si è tenuto conto delle carte provvisorie dell atlante d Italia (Odonata.it 2012), realizzate dalla Società italiana per lo Studio e la Conservazione delle libellule odonata.it. La categoria IUCN è stata desunta da Kalkman et alii (2010). RISULTATI Nell intera area di studio sono state segnalate 57 specie che rappresentano il 61% delle 93 presenti sul territorio italiano. Tra queste, 23 appartengono agli Zigotteri (72% dei taxa italiani) e 34 agli Ani-

6 LIBELLULE DI LIGURIA 301 sotteri (56% dei taxa italiani). Rispetto al lavoro di Capra (1945) che riporta per la Liguria 41 specie, se ne sono quindi aggiunte 16: Coenagrion pulchellum, Erythromma viridulum, Lestes dryas, Lestes sponsa, Lestes virens, Enallagma cyathigerum, Aeshna juncea, Aeshna isosceles, Gomphus vulgatissimus, Ophiogomphus cecilia, Libellula fulva, Libellula quadrimaculata, Orthetrum albistylum, Sympetrum pedemontanum, Sympetrum vulgatum, Trithemis annulata. Di queste sedici, dodici sono già state segnalate in lavori successivi (Conci & Nielsen 1956; Bordoni et alii 1980; Balestrazzi et alii 1983; Baldi & Hardersen 2009, Evangelista 2010 e Baroni 2013) mentre quattro sono qui citate per la prima volta: Coenagrion pulchellum, Ophiogomphus cecilia, Libellula fulva e Trithemis annulata. Tra le specie segnalate storicamente per la Liguria non sono state invece ritrovate recentemente: Coenagrion mercuriale [ultimo dato noto: Casella (GE), 1932], Erythromma najas [Mele (GE), 1942 e Sarzana (SP), 1918)], Sympetrum vulgatum [Mallare (SV), cfr. Bordoni et alii 1980], Somatochlora flavomaculata [Ameglia (SP), 1900] e Somatochlora meridionalis [Ameglia (SP), 1900], sebbene quest ultima sia presente nel comune di Montezemolo (CN) in prossimità del confine regionale. Sempre nel comune di Montezemolo (CN) esiste una segnalazione storica di Somathoclora metallica (Cavallo 1986), taxon finora mai segnalato per il territorio ligure. Bentivoglio (1920) riporta la segnalazione di Platycnemis latipes per il Fiume Magra (Sarzana, SP). In considerazione dell areale di distribuzione della specie e dell assenza di ulteriori osservazioni il dato è da ritenersi dubbio e pertanto non è stato considerato nella compilazione della check-list regionale. Dal punto di vista biogeografico l odonatofauna ligure è costituita in prevalenza da elementi paleartici (84%), seguiti da quelli oloartici (7%), afro-europei (5%) e afro-tropicali (4%), come qui di seguito riportato. Elementi paleartici: (eurosiberiani) - Calopteryx splendens, C. virgo, Lestes virens, L. sponsa, Platycnemis pennipes, Coenagrion puella, C. pulchellum, Erythromma najas, Aeshna mixta, Ophiogomphus cecilia, Somatochlora flavomaculata, Sympetrum sanguineum, S. vulgatum, S. flaveolum, S. pedemontanum;

7 302 D. OTTONELLO & F. ONETO (paleartici occidentali) - Sympecma fusca, Lestes viridis, Pyrrhosoma nymphula, Ischnura elegans, Aeshna cyanea, Gomphus vulgatissimus, Onychogomphus forcipatus, Cordulegaster boltonii, C. bidentata, Libellula depressa, L. fulva, Orthetrum cancellatum, O. albistylum, O. coerulescens, Sympetrum striolatum; (ibero-atlantici) - Calopteryx xanthostoma, Ceriagrion tenellum, Oxygastra curtisii; (submediterranei) - Ischnura pumilio, Erythromma viridulum, Aeshna isosceles, Orthetrum brunneum; (mediterranei) - Calopteryx haemorrhoidalis, Lestes barbarus, Coenagrion mercuriale, Erythromma lindenii, Boyeria irene, Aeshna affinis, Anax parthenope, Onychogomphus forcipatus unguiculatus, O. uncatus, Somathoclora meridionalis, Sympetrum meridionale. Elementi oloartici: Lestes dryas, Enallagma cyathigerum, Aeshna juncea, Libellula quadrimaculata. Elementi afro-europei: Anax imperator, Crocothemis erythraea, Sympetrum fonscolombii. Elementi afrotropicali: Anax ephippiger, Trithemis annulata. Per quanto riguarda la distribuzione altitudinale, sono stati osservati esemplari adulti in volo dal livello del mare fino a quote leggermente superiori ai 1700 m s.l.m. Il numero maggiore di specie è osservabile nei primi 1000 m di quota per arrivare poi a sole sei specie osservate oltre i 1700 m. In relazione al periodo di volo degli adulti sono segnalate per ciascun mese il seguente numero di specie: Gennaio (0 specie), Febbraio (1), Marzo (0), Aprile (7), Maggio (25), Giugno (43), Luglio (47), Agosto (45), Settembre (27), Ottobre (10), Novembre (4), Dicembre (0). La mappa della ricchezza specifica complessiva è un utile strumento per verificare il grado di copertura dell area di studio. Dalla fig. 1 è immediatamente evidente come la distribuzione delle osservazioni sia abbastanza buona e le apparenti disomogeneità siano dovute a quadranti che ricadono in aree litoranee o confinanti con altre regioni. Tenendo presente che la superficie della Liguria è di circa 5420 kmq si ottiene una densità media di circa 0,6 osservazioni per kmq, ossia un osservazione ogni 2 kmq circa, indice di una copertura soddisfacente del territorio.

8 LIBELLULE DI LIGURIA 303 Fig. 1 - Mappa della ricchezza specifica (ogni quadrante: 10 x 10 km). Confrontando il numero di osservazioni/kmq delle quattro province si nota che La Spezia e Imperia hanno valori inferiori (rispettivamente 0,2 e 0,3), mentre Savona ha un valore (0,6) uguale a quello regionale e Genova uno decisamente superiore (0,8). Da questi dati emerge che, pur ritenendo la copertura raggiunta sufficientemente rappresentativa, le ricerche future dovranno essere indirizzate con particolare attenzione verso le zone di confine regionale e nelle due province situate agli estremi della Regione. Appaiono ben esplorati infatti soprattutto l hinterland genovese, la provincia di Savona, i comuni del Golfo del Tigullio (GE) e l estremo ponente regionale (IM), mentre risultano apparentemente meno indagate la costa di La Spezia, l alta Val di Vara (SP), l entroterra genovese e parte della provincia di Imperia. Osservando la mappa che riporta il numero di specie per quadrante (fig. 2) è possibile individuare le aree in cui si concentrano il maggior numero di specie, che corrispondono alle principali zone pianeggianti costiere, ai principali corsi d acqua del versante padano e alle zone umide dell Appennino genovese. In particolare

9 304 D. OTTONELLO & F. ONETO nel ponente emergono alcuni quadranti della Val Roja (24 specie), della Piana del Fiume Centa (30), della Val Bormida (30) e del tratto costiero situato a ponente di Savona (25). Nel settore appenninico centrale emergono in particolare i quadranti della zona del torrente Orba (31 specie), della costa del ponente genovese (tra le 22 e le 28 a seconda del quadrante), dell entroterra di Sestri Levante (29) e della Val d Aveto (21). Nel levante l area più ricca è quella corrispondente al quadrante che interessa la Piana del fiume Magra con l osservazione di 20 specie. Fig. 2 - Numero di specie per quadrante di 10 x 10 km. Nel levante genovese rivestono particolare importanza lo stagno di Roccagrande (Casarza Ligure, GE) dove sono segnalate 24 specie, tra cui Coenagrion pulchellum, Lestes barbarus, Lestes virens e Libellula quadrimaculata e le zone umide della Val d Aveto (GE) dove sono presenti le uniche stazioni appenniniche di Aeshna juncea e liguri di Sympetrum flaveolum. Spostandosi nel ponente genovese spicca il braccio morto del torrente Orba nei pressi del Bric Zerbino, dove sono segnalate 24 specie, tra cui Libellula fulva, Orthetrum albistylum e Oxygastra curtisii. A cavallo tra la provincia di Genova e quella di Savona sono da segnalare la valle Stura e la valle del

10 LIBELLULE DI LIGURIA 305 torrente Erro dove sono state osservate Ophiogomphus cecilia, Gomphus vulgatissimus e Oxygastra curtisii. Sempre nel versante padano della provincia di Savona spicca la Val Bormida con 35 specie, tra cui Coenagrion scitulum e Sympetrum vulgatum, specie però non più osservata in tempi recenti. Nel ponente savonese il bacino del Fiume Centa ospita 36 specie, tra cui Aeshna isosceles, Orthetrum albistylum, Oxygasta curtisii, Sympetrum meridionale, Coenagrion pulchellum, Lestes barbarus e Lestes virens. Infine nel settore alpino riveste particolare interesse il Lago della Binda (Mendatica, IM), dove sono presenti Libellula quadrimaculata e Aeshna juncea, taxon che raggiunge qui il suo limite meridionale di distribuzione in Italia. Tutte le specie sono incluse nella Lista rossa della IUCN nella categoria Least concern, fatta eccezione per Cordulegaster bidentata, Oxygastra curtisii e Sympetrum vulgatum che sono classificate all interno della categoria Near Threatened. Va infine notato che la maggior parte dei dati raccolti si riferisce a individui adulti e, benché spesso si possa considerare molto probabile la loro riproduzione nei pressi del sito di raccolta o di osservazione, resta indubbiamente ancora molto da fare per migliorare le conoscenze sui siti riproduttivi con ricerche mirate a evidenziare la presenza di larve o di exuvie. Si rimanda ai singoli testi per le specie di cui non è certa la presenza di popolazioni riproduttive stabili all interno dell area di studio. Elenco sistematico delle specie segnalate all interno del territorio amministrativo della Regione Liguria Zygoptera Calopterygidae Calopteryx haemorrhoidalis (Vander Linden, 1825) Calopteryx splendens (Harris, 1780) Calopteryx virgo (Linnaeus, 1758) Calopteryx xanthostoma (Charpentier, 1825) Lestidae Sympecma fusca (Vander Linden, 1820) Lestes barbarus (Fabricius, 1798) Lestes dryas Kirby, 1890

11 306 D. OTTONELLO & F. ONETO Lestes sponsa (Hansemann, 1823) Lestes virens (Charpentier, 1825) Lestes viridis (Vander Linden, 1825) Platycnemididae Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) Coenagrionidae Pyrrhosoma nymphula (Sulzer, 1776) Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) Ischnura pumilio (Charpentier, 1825) Enallagma cyathigerum (Charpentier, 1840) Coenagrion mercuriale (Charpentier, 1840) Coenagrion puella (Linnaeus, 1758) Coenagrion pulchellum (Vander Linden, 1825) Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) Erythromma lindenii (Sélys-Longchamps, 1840) Erythromma najas (Hansemann, 1823) Erythromma viridulum (Charpentier, 1840) Ceriagrion tenellum (Villers, 1789) Anisoptera Aeshnidae Boyeria irene (Fonscolombe, 1838) Aeshna affinis (Vander Linden, 1820) Aeshna cyanea (Müller, 1764) Aeshna isoceles (Müller, 1767) Aeshna juncea (Linnaeus, 1758) Aeshna mixta Latreille, 1805 Anax imperator Leach, 1815 Anax parthenope (Sélys-Longchamps, 1839) Anax ephippiger (Burmeister, 1839) Gomphidae Gomphus vulgatissimus (Linnaeus, 1758) Ophiogomphus cecilia (Fourcroy, 1785)

12 LIBELLULE DI LIGURIA 307 Onychogomphus forcipatus (Linnaeus, 1758) Onychogomphus uncatus (Charpentier, 1840) Cordulegastridae Cordulegaster bidentata Sélys-Longchamps, 1843 Cordulegaster boltoni (Donovan, 1807) Corduliidae Somatochlora flavomaculata (Vander Linden, 1825) Somatochlora meridionalis Nielsen, 1935 Oxygastra curtisii (Dale, 1834) Libellulidae Libellula depressa Linnaeus, 1758 Libellula fulva Müller, 1764 Libellula quadrimaculata Linnaeus, 1758 Orthetrum albistylum (Sélys-Longchamps, 1848) Orthetrum brunneum (Fonscolombe, 1837) Orthetrum cancellatum (Linnaeus, 1758) Orthetrum coerulescens (Fabricius, 1798) Crocothemis erythraea (Brullé, 1832) Sympetrum flaveolum (Linnaeus, 1758) Sympetrum fonscolombii (Sélys-Longchamps, 1840) Sympetrum meridionale (Sélys-Longchamps, 1841) Sympetrum pedemontanum (Allioni, 1766) Sympetrum sanguineum (Müller, 1764) Sympetrum striolatum (Charpentier, 1840) Sympetrum vulgatum (Linnaeus, 1758) Trithemis annulata (Palisot de Beauvais, 1805)

13 308 D. OTTONELLO & F. ONETO Calopteryx haemorrhoidalis (Vander Linden, 1825) È una specie diffusa nel Mediterraneo occidentale, presente in nord Africa e nell Europa sud-occidentale. In Italia è legata essenzialmente al clima mediterraneo ed è pertanto comune soprattutto nelle regioni centro-meridionali e nelle isole. In Liguria è ampiamente diffusa su tutto il versante tirrenico, fra il livello del mare e i 560 m s.l.m., limite altitudinale raggiunto all interno del comune di Carpasio in Provincia di Imperia (11. VII.2011, R. Sindaco & C. Grieco). La specie è nota anche per alcune stazioni nel versante padano ligure, nella Val Bormida (Pra Sottano, Cairo Montenotte, SV: Capra, 1945; Fiume Bormida, Altare, SV: Bordoni et alii 1980), nella Valle dell Erro (Rio del Giovo e Rio Foresto, Sassello, SV: 4.VIII.2012, D. Ottonello) e in valle Stura (Rosssiglione, GE: 25.VII.2012, S. Fasano). Pur essendo osservabile già da aprile nell Italia nord-occidentale (Castelnuovo Magra e Santo Stefano di Magra, SP: 11.IV.1979, G. M. Carchini), l attività degli adulti si intensifica tra giugno e agosto per protrarsi fino alla fine di settembre (Torrente Nervi, Genova: 20.IX.2007, A. Marciano & R. Marciano). Le larve sono rinvenibili in acque correnti di torrenti, ruscelli, canali e più raramente di fiumi di maggiori dimensioni purché ben ossigenate. La specie è diffusa, localmente abbondante e complessivamente non sembra minacciata nell area di studio.

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15 310 D. OTTONELLO & F. ONETO Calopteryx splendens (Harris, 1780) La specie è diffusa in Siberia centro-meridionale, sud della Mongolia ed Europa, a nord fino ad Inghilterra e Finlandia mentre a sud il limite dell areale è rappresentato dalle regioni meridionali italiane. In Italia è specie comune in gran parte del territorio nazionale, anche se appare più rara al sud, in Puglia, Sicilia e Sardegna. Nel nord-ovest C. splendens è comune sia in pianura sia in aree collinari con graduale diminuzione nel piano alpino, dove, nella maggior parte dei casi, sono stati osservati singoli individui erratici (Boano et alii 2007). In Liguria è presente la sottospecie C. s. caprai (Conci, 1956), diffusa principalmente nel settore padano della provincia di Savona e in quello padano-occidentale della provincia di Genova. Le segnalazioni per la provincia di La Spezia (Bentivoglio 1920; Castelnuovo Magra: 11.IV.1992, G. M. Carchini) meritano ulteriori approfondimenti per confermare l attuale presenza della specie in questo settore. Le osservazioni sono distribuite in un intervallo altitudinale che va da poche decine di metri sopra il livello del mare fino a circa 650 m s.l.m. (Lago di Osiglia, Osiglia, SV: 24.VI.2010, R. Sindaco & C. Grieco). Gli adulti sono osservabili generalmente da aprile (Castelnuovo Magra, SP: 11.IV.1992, G. M. Carchini) a fine agosto (loc. Ponte dell Isola, Vado Ligure, SV: 25.VIII.2010, M. Bonifacino) con picchi massimi di attività fra giugno e agosto. C. splendens predilige acque correnti di sorgenti, canali e fiumi ricche di vegetazione riparia con zone d ombra e spesso si trova in sintopia con C. virgo, anche se rispetto alla congenere frequenta zone più aperte, con acque meno fredde e pulite. La specie è diffusa e localmente abbondante e pertanto non sembra particolarmente minacciata.

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17 312 D. OTTONELLO & F. ONETO Calopteryx virgo (Linnaeus, 1758) È diffusa in Siberia centro-meridionale, sud della Mongolia ed in Europa a nord fino alla Finlandia, mentre a sud il limite dell areale è rappresentato dalla penisola iberica con alcune popolazioni in nord Africa. In Italia è specie diffusa localmente in gran parte del territorio nazionale, esclusa la Sardegna e la Puglia, mentre in Sicilia i dati storici non sono più stati confermati. Nell Italia nordoccidentale la specie è presente con due sottospecie (C. v. virgo e C. v. meridionalis Selys, 1873) e appare comune in pianura e nelle aree collinari, mentre è assente alle quote maggiori delle valli alpine (Boano et alii 2007). In Liguria è presente da pochi metri sopra il livello del mare (Arenzano, GE: 23.VIII.2010, C. Rapetti) fino a raggiungere il limite altitudinale noto all interno dell area di studio nel comprensorio del Parco Naturale Regionale del Beigua (1003 m s.l.m., Laione di Piampaludo, Sassello, SV: 18.VIII.1996, L. Baghino; 1050 m s.l.m., Pian Fretto, Sassello, SV: 29.VI.2009, S. Fasano). Gli adulti sono osservabili generalmente da inizio maggio (Arenzano, GE: 4.V.2011, C. Rapetti & D. Baroni) a settembre (Torrente Nervi, Genova: 20.IX.2007, D. Baroni & C. Rapetti) e ottobre (La Spezia: 20.X.1931, Capra 1945), con picchi massimi di attività fra luglio e agosto. Rispetto a C. splendens frequenta preferibilmente corsi d acqua di minori dimensioni, con acque fredde e ben ossigenate, quasi esclusivamente in ambiente boschivo. In Liguria tuttavia non mancano osservazioni in fiumi maggiori: Fiume Bormida (Altare, SV: Bordoni et alii 1980), Fiume Scrivia (Busalla, GE: Capra 1945) e Fiume Trebbia (Torriglia, GE: 25.VII.2010, R. Sindaco & C. Grieco). La specie è localmente abbondante e non sembra minacciata.

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19 314 D. OTTONELLO & F. ONETO Calopteryx xanthostoma (Charpentier, 1825) La specie è endemica dell Europa sud-occidentale. In Italia è segnalata esclusivamente in Liguria e nella Toscana settentrionale, anche se esistono alcune segnalazioni per la Sicilia che meritano conferma (cfr Galletti et alii 1987). In Liguria è ampiamente diffusa su tutto il versante tirrenico, fra il livello del mare e i 300 m s.l.m. circa, pur potendosi spingere in Provincia di Imperia fino a circa 450 m s.l.m. (Torrente Argentina, Molini di Triora, IM: 4.VII.2010, R. Sindaco & C. Grieco). La specie è segnalata anche in alcune aree del versante padano della provincia di Savona (Cairo Montenotte: Capra 1945) e della provincia di Genova (Busalla, Casella: Galletti et alii 1987), osservazioni che meritano ulteriori ricerche per confermare la presenza attuale della specie in questi settori. Nell area di studio è particolarmente attiva nei mesi di luglio e agosto, anche se è possibile osservare i primi adulti in volo già nella seconda metà di maggio (Fiume Centa, Albenga, SV: 23.V.2007, D. Ottonello). C. xanthostoma sembra prediligere soprattutto i tratti terminali e intermedi, a debole pendenza e corrente più lenta, di torrenti e fiumi di dimensioni maggiori rispetto alle congeneri, quali il Fiume Roja (Ventimiglia, IM: 22.VII.2010, D. Ottonello), il Torrente Nervia (Dolceacqua, IM: 3.VII.2010, R. Sindaco & C. Grieco), il Torrente Barbaira (Rocchetta Nervina, IM: 4.VIII.1989, F. Terzani), il Fiume Centa (SV) e il Torrente Bisagno (Genova: Galletti et alii 1987). La specie è localmente abbondante in Liguria e non sembra minacciata direttamente nell area studiata.

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21 316 D. OTTONELLO & F. ONETO Sympecma fusca (Vander Linden, 1820) È diffusa in nord Africa e dall Europa occidentale all Asia occidentale. In Italia è osservabile in tutte le regioni, isole comprese. Nel nord-ovest è caratterizzata da una distribuzione che presenta buona continuità in Piemonte (Boano et alii 2007) mentre in Liguria e Valle d Aosta risulta più localizzata. Nell area di studio la specie è nota solo per le province di Savona e Genova, dove è osservabile con maggiore frequenza sopra i 200 m s.l.m. (Bric Zerbino, Rossiglione, GE: 12.VIII.2011, D. Ottonello) fino a circa 400 m s.l.m. (Pian della Badia, Tiglieto, GE: 11.V.2012, S. Fasano). S. fusca è l unica specie di libellula, analogamente alla congenere S. paedisca (Brauer, 1882), che sverna in Italia, mostrandosi attiva nell area di studio a partire da maggio fino ad agosto ma con osservazioni anche per il mese di febbraio (Vezzi Portio, SV: 3.II.2005, G. B. Delmastro, MCC), anche se gli adulti sono osservabili con più facilità a partire da luglio. Frequenta ambienti di acqua ferma tra cui stagni, canneti, lanche, fossati e canali. È facilmente rinvenibile anche in aree boscate distanti anche diversi chilometri dai siti riproduttivi. In Liguria la specie appare localizzata e con popolazioni poco numerose.

22 LIBELLULE DI LIGURIA 317

23 318 D. OTTONELLO & F. ONETO Lestes barbarus (Fabricius, 1798) Si tratta di una libellula ad ampia distribuzione, diffusa in Europa meridionale, Asia e nord Africa. In Italia è nota in tutte le regioni ad eccezione di Piemonte e Valle d Aosta. In Liguria la specie risulta piuttosto localizzata, con poche segnalazioni fra cui alcune storiche, risalenti alla prima metà del secolo scorso, ed altre più recenti che ne confermano la presenza nelle provincia di Savona, presso la Piana di Albenga (loc. Valloni, Villanova d Albenga, SV: VII.2010, D. Ottonello e 22.VII.2012, M. Calvini) e in quella di Genova presso lo stagno di Roccagrande (Casarza Ligure, GE: 22.VII.1995, L. Baghino e VI.2010, D. Ottonello). Esiste inoltre un dato del 1918 per la provincia di La Spezia (Sarzana, SP: Bentivoglio 1920), non più confermato da ricerche recenti. I pochi dati a disposizione non permettono una definizione attendibile dell intervallo altitudinale frequentato dalla specie che si sviluppa dai 50 m s.l.m. della Piana di Albenga agli 845 m s.l.m. dello stagno di Roccagrande. In generale L. barbarus preferisce raccolte d acqua temporanee che si asciugano in estate, comportamento confermato anche nell area di studio. Nell areale di distribuzione gli adulti volano fra maggio e ottobre, in Liguria gli unici dati relativi alla fenologia sono relativi ai mesi di giugno e luglio. Nell area di studio è una specie molto rara meritevole di ulteriori indagini che permettano di definirne meglio la distribuzione e lo stato di conservazione.

24 LIBELLULE DI LIGURIA 319

25 320 D. OTTONELLO & F. ONETO Lestes dryas Kirby, 1890 È presente in nord America, Europa, Marocco ed Asia temperata. In Italia è diffusa in tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna, con una buona copertura, ancorché frammentaria, in zone alpine e sull Appennino ligure-piemontese, mentre in Valle d Aosta le osservazioni note sono associate a poche località (Boano et alii 2007). In Liguria L. dryas è stata osservata al di sopra dei 300 m s.l.m. nelle province di Savona (515 m s.l.m., Cave Ferrecchi, Millesimo, SV: 4.VIII.2010, D. Ottonello; 1003 m s.l.m., Laione, Sassello, SV: 31.VII.2012, S. Fasano), Genova (705 m s.l.m., Stagno del Bric del Terma, Masone, GE: 19.VII.2012, D. Baroni; Stagno di Roccagrande, Casarza Ligure, GE: 13.VII.2010, F. Oneto) e La Spezia (Centocroci, Varese Ligure, SP: 15.VII.2010, D. Ottonello). Le quote inferiori sono raggiunte nella Liguria occidentale e centrale (390 m s.l.m., loc. Pian della Badia, Tiglieto, GE: 12.VIII.2011, D. Ottonello), mentre nel comprensorio del Parco Naturale Regionale dell Aveto e all interno della Riserva Naturale Statale delle Agoraie di Sopra e Moggetto raggiunge quote leggermente superiori ai 1300 m s.l.m. (Rezzoaglio, GE: Baldi & Hardersen 2009). Gli adulti sono osservabili fra inizio giugno (loc. Pian della Badia, Tiglieto, GE: 5.VI.2012, S. Fasano) e fine agosto. L. dryas è legata ad ambienti lentici con abbondante vegetazione, comprese raccolte d acqua che si prosciugano per lunghi periodi. In Liguria è associata più frequentemente a zone di torbiera in ambito montano e stagni con abbondante vegetazione idrofila. Nell area di studio appare localizzata ma con popolazioni che in alcuni casi possono essere molto abbondanti (Baldi & Hardersen 2009).

26 LIBELLULE DI LIGURIA 321

27 322 D. OTTONELLO & F. ONETO Lestes sponsa (Hansemann, 1823) La specie è diffusa in nord Africa e in gran parte dell Europa e dell Asia temperata e fredda fino al Giappone. In Italia è segnalata in tutte le regioni settentrionali; nel nord-ovest risulta abbastanza localizzata in Valle d Aosta e Liguria mentre in Piemonte è comune, soprattutto nelle zone di risaia (Boano et alii 2007). In Liguria è nota storicamente per una sola località appenninica sita all interno del Parco Naturale Regionale dell Aveto (Foresta delle Lame, Rezzoaglio, GE: 1983, MZUF). Fra il 2007 e 2012 è stata riconfermata all interno del comprensorio del Parco Naturale Regionale dell Aveto, ma nel comune di Santo Stefano d Aveto (Monte Bue, GE: 8.IX.2007, A. Marciano & R. Marciano) e osservata a cavallo delle Province di Savona e Genova nei comuni di Sassello (1003 m s.l.m., Laione, SV: 31.VII.2012, S. Fasano; 960 m s.l.m., Lago della Biscia: 23.VIII.2008, A. Marciano & R. Marciano) e Tiglieto (Pian della Badia, GE: 25.VII.2012, S. Fasano) all interno del Parco Naturale Regionale del Beigua. Al contrario di quanto osservato nel limitrofo Piemonte, dove sembra maggiormente diffusa nelle aree di pianura e collinari (Boano et alii 2007), in Liguria L. sponsa è stata osservata principalmente in zone di media-montagna. Nell area di studio vola prevalentemente nei mesi di luglio e agosto, ma sono riportate osservazioni anche per giugno e settembre. L. sponsa è legata ad ambienti con acque ferme, come stagni, fossati con vegetazione palustre e aree con canneti ai bordi delle zone umide. La specie appare localizzata nell area di studio, per cui sono auspicabili ulteriori ricerche che permettano di definirne meglio la distribuzione.

28 LIBELLULE DI LIGURIA 323

29 324 D. OTTONELLO & F. ONETO Lestes virens (Charpentier, 1825) Questa specie è diffusa in nord Africa e dall Europa centrale e meridionale fino alla Siberia occidentale. In Italia è segnalata su tutto il territorio nazionale ad eccezione del Friuli Venezia Giulia e delle Marche. Le osservazioni in Liguria sono tutte abbastanza recenti e distribuite nelle province di Savona (loc. Valloni, Villanova d Albenga, SV: 9.VI.2012, D. Ottonello; Torbiera del Laione, Sassello, SV: 31.VII.2012, S. Fasano) e Genova (Stagno di Roccagrande, Casarza Ligure, GE: 27.VII e 25.IX.1997, L. Monego, MSNG; Pian della Badia, Tiglieto, GE: 17.IX.2012, S. Fasano). Nell area di studio L. virens sembra essere principalmente diffusa in ambienti collinari e montani con un maggior numero di osservazioni situate a quote superiori ai 400 m s.l.m per arrivare fino a circa 1000 m s.l.m.; l unica eccezione è il dato di località Valloni (Villanova d Albenga, SV) a 55 m s.l.m. Gli ambienti preferenziali sono raccolte d acqua soggette a prosciugamento stagionale con abbondante vegetazione. In Liguria le osservazioni sono associate ad aree di torbiera e stagni mediterranei temporanei con abbondante vegetazione palustre. Il periodo di volo nell Italia nord-occidentale è compreso generalmente tra luglio e la fine di ottobre (Boano et alii 2007), con osservazioni liguri limitate ai mesi di maggio, giugno, luglio e settembre. Nell area di studio è una specie molto localizzata che necessita sicuramente di ulteriori ricerche che permettano di definirne meglio la distribuzione e la fenologia.

30 LIBELLULE DI LIGURIA 325

31 326 D. OTTONELLO & F. ONETO Lestes viridis (Vander Linden, 1825) Si tratta di una specie diffusa in Europa centrale e meridionale oltre che in nord Africa, segnalata per tutte le regioni italiane. Nell area di studio è stata osservata in tutte le province, dove risulta ampiamente diffusa e abbondante soprattutto nell area costiera e in collina, mentre sembra essere rara in ambito montano e comunque al di sopra dei 400 m s.l.m., con poche eccezioni (845 m s.l.m., Stagno di Roccagrande, Casarza Ligure, GE: 1997, L. Monego, MSNG); a tal proposito va segnalato l interessante reperto di Madonna del Lago (1000 m s.l.m., Alto, CN: 23.VII.2011, D. Ottonello), stazione amministrativamente situata in Piemonte ma che ricade all interno del bacino del Fiume Centa. Salvo rare osservazioni nella seconda metà di maggio (Beverino, SP: 25.V.2011, M. Fortunato), gli adulti volano principalmente in estate inoltrata, da luglio fino a settembre con qualche osservazione fino a metà novembre (Arenzano, GE: 14.XI.2010, C. Rapetti). Abbastanza opportunista, L. viridis è osservabile in diversi ambienti con acque ferme e correnti fra cui stagni, laghi e fiumi, dove l acqua è meno rapida, fossati, lanche, oltre ad ambienti più antropizzati come parchi cittadini (Arenzano, GE: Baroni 2013). Le femmine generalmente depongono le uova su rametti sporgenti sui corpi idrici e su cui si formano tipiche galle. La specie appare diffusa e comune in Liguria dove non sembra particolarmente minacciata.

32 LIBELLULE DI LIGURIA 327

33 328 D. OTTONELLO & F. ONETO Platycnemis pennipes (Pallas, 1771) La specie risulta ampiamente diffusa su tutto il territorio europeo fino all Asia minore e alla Siberia. In Italia è comune in quasi tutte le regioni, compresa la Liguria dove è possibile incontrarla in tutte le province, dall estremo ponente (Lago di Varase, Ventimiglia, IM: 6.VIII.2013, D. Ottonello) all estremo levante (Molicciara, Castelnuovo Magra, SP: 2.VIII.2010, D. Ottonello). Le quote maggiori sono raggiunte in poche località, in provincia di Savona (640 m s.l.m., Lago di Osiglia, Osiglia, SV: 24.VI.2010, R. Sindaco & C. Grieco; 515 m s.l.m., Cava Ferrecchi, Millesimo, SV: 27.V.2010, D. Ottonello) e Genova (675 m s.l.m., Torrente Scrivia, Torriglia, GE: 25.VII.2010, R. Sindaco & C. Grieco), mentre la maggior parte delle osservazioni si concentra in un intervallo di quote comprese fra il livello del mare e i 400 m s.l.m. Gli adulti volano a partire da inizio maggio (Stagno di Salea, Albenga, SV: 4.V.2013, D. Ottonello) sino alla fine di agosto (Rio Gentile, Camogli, GE: 28.VIII.2013, D. Ottonello), con numeri maggiori fra giugno e agosto e con alcune osservazioni anche nel mese di aprile. P. pennipes è una specie molto adattabile, presente in ambienti anche antropizzati o in aree parzialmente urbanizzate. Frequenta acque soleggiate sia stagnanti sia correnti anche moderatamente eutrofiche, come ad esempio il Torrente Nervi (Genova: 17.VII.2012, D. Ottonello). Nell area di studio è stata osservata in laghi eutrofici, canali, lanche, foci e corsi d acqua appenninici. La specie appare comune e non minacciata all interno del territorio regionale.

34 LIBELLULE DI LIGURIA 329

35 330 D. OTTONELLO & F. ONETO Pyrrhosoma nymphula (Sulzer, 1776) Questa libellula è diffusa nell Africa del nord e dall Europa occidentale fino al nord-ovest dell Iran. In Italia è segnalata su tutto il territorio ad eccezione della Puglia, della Sardegna e della Valle d Aosta. Le informazioni riguardanti la distribuzione ligure sono state ampiamente implementate a partire dal 2004, con osservazioni in tutte le province, dal livello del mare fino ad oltre i 1000 m s.l.m., con le quote massime raggiunte nei comprensori del Parco Naturale Regionale del Beigua presso la torbiera del Laione (1003 m s.l.m., Sassello, SV: 16.VII.2013, D. Ottonello) e del Parco Naturale Regionale dell Aveto all interno della Riserva Naturale Statale Agoraie di Sopra e Moggetto (1330 m s.l.m., Rezzoaglio, GE: Baldi & Hardersen 2009). P. nymphula predilige acque ferme o debolmente correnti, scegliendo quelle con ricca vegetazione riparia, laghi artificiali, torbiere e piccoli stagni. In Liguria è osservabile in vari ambienti sia corsi d acqua (Rio Nervi, Genova: 12.VI.2012, D. Ottonello; Torrente Gromolo, Sestri Levante, GE: 7.VII.1997, L. Monego, MSNG; Torrente Borsa, Varese Ligure, SP: 2009, D. Ottonello) sia torbiere e stagni di medie dimensioni (Torbiera del Laione, Sassello, SV: 7.VII.2010, D. Ottonello; Piani d Oneto, Ne, GE: 8.VI.2012, D. Ottonello; Stagno di Roccagrande, Casarza Ligure, GE: 16.VII.2009, D. Ottonello; Pratorondanino, Campo Ligure, GE: 10.VIII.2008, D. Baroni; Riserva Naturale Statale Agoraie di Sopra e Moggetto: Baldi & Hardersen 2009) sia laghi artificiali (Lago di Giacopiane, Borzonasca, GE: 11.VI.2010, D. Ottonello; Lago di Varase, Ventimiglia, IM: 6.VIII.2013, D. Ottonello). E una specie precoce con gli adulti che nell area di studio volano da fine aprile (Stagno di Salea, Albenga, SV: 26.IV.2010, D. Ottonello) fino alla fine di agosto. La specie appare comune e non minacciata all interno del territorio regionale.

36 LIBELLULE DI LIGURIA 331

37 332 D. OTTONELLO & F. ONETO Ischnura elegans (Vander Linden, 1820) La specie, ad ampia distribuzione, è diffusa dall Europa occidentale al Giappone. In Italia è segnalata in tutte le regioni dove appare molto diffusa ad eccezione delle due isole maggiori, Sicilia e Sardegna, da cui sembra essere assente. In Liguria è facilmente osservabile in tutte le province, soprattutto a quote basse situate fra il livello del mare e i 200 m s.l.m. Molto più raramente si spinge al di sopra dei 300 m s.l.m, raggiungendo tuttavia il record altitudinale di 834 m s.l.m. presso le zone umide dei Prati di Oneto (Ne, GE: 8.VI.2012, D. Ottonello), all interno del Parco Naturale Regionale dell Aveto. Questa libellula frequenta quasi tutte le tipologie di ambienti umidi, con acque sia ferme sia correnti; in Liguria è stata osservata anche in aree peri-urbane o antropizzate (Arenzano, GE: 10.VII.2010, C. Rapetti, Baroni 2013) e in laghi artificiali (Lago di Osiglia, Osiglia, SV: 24.VI.2010, R. Sindaco & C. Grieco). Esemplari erratici sono stati osservati sull Isola del Tino (Portovenere, SP: 17.IX.2004, M. Fortunato) dove non esistono siti idonei alla riproduzione. Gli adulti sono attivi dalla fine aprile (Stagno di Salea, Albenga, SV: 26.IV.2010, D. Ottonello) alla fine di settembre (Arenzano, GE: 29.IX.2011 C. Rapetti), con un picco di osservazioni nei mesi di giugno, luglio e agosto. Nell area di studio I. elegans è una specie molto diffusa e generalmente abbondante; complessivamente non sembra minacciata.

38 LIBELLULE DI LIGURIA 333

39 334 D. OTTONELLO & F. ONETO Ischnura pumilio (Charpentier, 1825) Questa libellula è diffusa nell Africa nord-occidentale e dall Europa occidentale e centrale alla Cina settentrionale. In Italia è segnalata in tutte le regioni dove appare però generalmente meno frequente della congenere I. elegans. Si tratta di una specie pioniera, capace di colonizzare rapidamente e con popolazioni anche numerose raccolte d acqua anche di nuova formazione (Leca d Albenga, Albenga, SV: 18.VI.2010, D. Ottonello). In Liguria è ad oggi nota sia nel versante padano sia in quello tirrenico delle province di Savona e Genova, in cui colonizza soprattutto stagni di medie dimensioni (Pian della Badia, Tiglieto, GE: 12.VIII.2011, D. Ottonello; Stagno di Roccagrande, Casarza Ligure, GE: VII.2010, D. Ottonello), torbiere e corsi d acqua (Torrente Sansobbia, Albisola Superiore, SV: 20.IX.2012, D. Baroni; Torrente Petronio, Casarza Ligure, GE: 24.IX.1997, L. Monego, MSNG) ma anche ambienti antropizzati (parco cittadino, Arenzano, GE: 14.IX.2010, C. Rapetti, Baroni 2013). Nell area di studio sono stati osservati singoli esemplari, probabilmente erratici, in ambienti xerici strettamente mediterranei presso la costa alta di Capo Noli (Noli, SV: 27.VIII.2007, M. Bonifacino). Le stazioni di presenza sono distribuite fra il livello del mare e i 1300 m s.l.m. La quota massima è raggiunta nella Riserva Naturale Statale Agoraie di Sopra e Moggetto (Rezzoaglio, GE, Baldi & Hardersen 2009). Nell area di studio gli adulti volano dall inizio di giugno (Stagno Bric del Terma, Masone, GE: 9.VI.2012, D. Baroni) fino alla fine di settembre (Arenzano, GE: 29.IX.2011, C. Rapetti), con un picco di attività nei mesi di luglio e settembre. Si tratta di una specie maggiormente localizzata rispetto alla congenere ma nel complesso non sembra particolarmente minacciata.

40 LIBELLULE DI LIGURIA 335

41 336 D. OTTONELLO & F. ONETO Enallagma cyathigerum (Charpentier, 1840) Questa specie è diffusa in nord Africa, in quasi tutto il continente europeo, dove si spinge oltre il circolo artico, e dall Asia Minore fino alla Kamchatka. In Italia è osservabile in tutte le regioni tranne la Sardegna e nel nord-ovest colonizza soprattutto aree montane a quote medio alte (Boano et alii 2007). Non mancano tuttavia segnalazioni in ambienti di pianura, soprattutto in corrispondenza di grandi corsi d acqua come il Ticino, la Stura di Demonte in Piemonte (Boano et alii 2007) e il Fiume Magra in Liguria (Molicciara, Castelnuovo Magra, SP: 2.VIII.2010, D. Ottonello). Nell area di studio sono stati osservati anche singoli esemplari, probabilmente erratici, in ambienti xerici strettamente mediterranei presso la costa alta di Capo Noli (Noli, SV: 27.VIII.2007, M. Bonifacino). In Liguria E. cyathigerum è diffusa a quote collinari fino a circa 1000 m s.l.m. in ambienti di acque ferme sia naturali (834 m s.l.m., Pian d Oneto, Ne, GE: 8.VI.2012, D. Ottonello) sia di origine artificiale ma comunque inseriti in un contesto di buona naturalità (600 m s.l.m., Rocchetta Vara, SP: 11.VII.2013, D. Ottonello). Il periodo di volo accertato è compreso tra metà maggio (Stagno della Badia di Tiglieto, Tiglieto, GE: 11.V.2012, S. Fasano) e fine agosto, con osservazioni più frequenti nei mesi di luglio e agosto. Nell area di studio è abbastanza localizzata anche se localmente può essere diffusa e numerosa.

42 LIBELLULE DI LIGURIA 337

43 338 D. OTTONELLO & F. ONETO Coenagrion mercuriale (Charpenter, 1840) È diffusa in Europa occidentale e in nord Africa, dove presenta una distribuzione discontinua. Analogamente in Italia è una specie ad areale frammentato che comprende Piemonte, Liguria, Emilia- Romagna e le regioni centro-meridionali ad esclusione della Sardegna. Nell Italia nord-occidentale esistono stazioni di presenza confermate o rinvenute di recente solo in Piemonte (Boano et alii 2007) mentre in Liguria l unico reperto noto risale agli anni 30 del secolo scorso in Valle Scrivia (Casella, GE: Capra 1945). Tale dato non è stato più confermato dalle indagini recenti e allo stesso tempo non sono state osservate altre stazioni di presenza della specie all interno del territorio regionale. Gli ambienti colonizzati nel confinante Piemonte sono fontanili e piccoli torrenti con ricca vegetazione igrofila, ma non mancano località con acque a lento corso e buona copertura di vegetazione riparia (Boano et alii 2007) mentre in Liguria il reperto storico riguarda un ambiente di fiume planiziale del versante padano (Fiume Scrivia). Da un punto di vista altitudinale l unico dato a disposizione è collocabile a circa 400 m s.l.m. Si tratta di un specie molto rara anche in Piemonte (Boano et alii 2007) e allo stato attuale in Liguria non si è a conoscenza della presenza di alcuna popolazione. Sono sicuramente necessarie e auspicabili ulteriori ricerche per verificare l effettiva presenza della specie in considerazione anche del fatto che C. mercuriale è inserita nell allegato II della direttiva 92/43/CEE.

44 LIBELLULE DI LIGURIA 339

45 340 D. OTTONELLO & F. ONETO Coenagrion puella (Linnaeus, 1758) Si tratta di una libellula ad ampio areale di distribuzione, compreso fra l Europa centrale e meridionale, il nord Africa e l Asia centrale. In Italia è presente in tutte le regioni ed è una delle specie più comuni; nel nord-ovest è distribuita in modo uniforme anche se nella fascia alpina è maggiormente localizzata (Boano et alii 2007). In Liguria C. puella colonizza soprattutto ambienti di acque ferme fra il livello del mare e gli oltre 1700 m s.l.m., con record altitudinale di 1747 m s.l.m. raggiunto sulle Alpi Liguri presso il Lago della Binda (Mendatica, IM: 4.VIII.2009, D. Ottonello). Frequenta sia ambienti ad elevata naturalità come le torbiere e gli stagni all interno della Riserva Naturale Statale Agoraie di Sopra e Moggetto (Rezzoaglio, GE: Baldi & Hardersen 2009) ma anche laghi artificiali come il Lago di Giacopiane (Borzonasca, GE: 11.VI.2010, D. Ottonello) e ambienti maggiormente urbanizzati e antropizzati tra cui parchi cittadini (Arenzano, GE: 15.VI.2011, C. Rapetti, Baroni 2013). Il periodo di volo accertato è compreso tra l inizio di maggio (Stagno di Salea, Albenga, SV: 4.V.2013, D. Ottonello) e la fine di agosto (20.VIII.2008, Baldi & Hardersen 2009). Frequenta principalmente zone con acqua ferma, paludi, laghi, stagni in aree sia aperte sia boscate. Non manca tuttavia anche in ambienti con acque debolmente correnti come rami laterali di corsi d acqua (Fiume Bormida, Altare, SV: Bordoni et alii 1980). La specie è diffusa e localmente abbondante e pertanto non sembra particolarmente minacciata.

46 LIBELLULE DI LIGURIA 341

47 342 D. OTTONELLO & F. ONETO Coenagrion pulchellum (Vander Linden, 1825) La specie è diffusa dall Europea occidentale fino alla Siberia. In Italia è presente in quasi tutte le regioni ma con popolazioni spesso molto localizzate; nell Italia nord-occidentale sembra essere abbastanza diffusa solo lungo il Fiume Ticino, mentre in Valle d Aosta ad oggi è nota in un unica località (Boano et alii 2007). Anche in Liguria, dove è stata segnalata per la prima volta nel 2010, appare molto localizzata. Ad oggi è nota per solo due località, nella Piana di Albenga (loc. Valloni, Villanova d Albenga, SV: 9.VI.2012, D. Ottonello) e in provincia di Genova presso lo stagno di Roccagrande (Casarza Ligure, GE, 6.VI.2012, D. Ottonello). Le due aree di presenza hanno caratteristiche ambientali e altimetriche molto diverse, area planiziale a circa 50 m s.l.m. la prima ed area appenninica ad oltre 800 m s.l.m. la seconda. Il sito di Villanova d Albenga è costituito da una cava di argilla pliocenica dismessa e rinaturalizzata in cui si sono venuti a creare stagni temporanei e permanenti ricchi di vegetazione palustre. Lo stagno di Roccagrande è invece una zona umida dove si accostano aspetti vegetazionali differenti legati alla diversa profondità e alla permanenza dell acqua in superficie; lo stagno si prosciuga completamente o si riduce in estate a piccole pozze per poi riempirsi nuovamente con le piogge autunnali e primaverili. All interno dell area di studio C. pulchellum è stata osservata solo nel mese di giugno. Si tratta di una specie apparentemente molto rara sul territorio regionale e per la quale sono certamente necessarie e auspicabili ulteriori ricerche.

48 LIBELLULE DI LIGURIA 343

49 344 D. OTTONELLO & F. ONETO Coenagrion scitulum (Rambur, 1842) Questa libellula è distribuita soprattutto nelle regioni meridionali dell Europa, in nord Africa e dall Asia minore fino all Iran. In Italia non è una specie comune, pur essendo segnalata in quasi tutte le regioni. Nel nord-ovest non è riportata per il Piemonte e per la Valle d Aosta (Boano et alii 2007) mentre in Liguria appare piuttosto localizzata, con osservazioni storiche risalenti alla prima metà del secolo scorso in provincia di Savona (Borghetto Santo Spirito, Cairo Montenotte e Varazze: Capra 1945) e in provincia di Genova (Pra, Genova: Capra 1945; Arenzano: Conci & Nielsen 1956; Rio Scaggetta, Torriglia: 1955, F. Capra, MSNG). Attualmente è confermata in una sola località di presenza nel savonese, in Val Varatella dove però è stato osservato un singolo esemplare erratico a circa 230 m s.l.m. (Boissano, SV: 11.VI.2011, D. Ottonello). Per la Liguria esiste inoltre una segnalazione risalente alla metà del 1900 presso il Lago delle Lame, nel comprensorio del Parco Naturale Regionale dell Aveto (Rezzoaglio, GE: 1951, F. Capra, MSNG) a circa 1000 m s.l.m., dato tuttavia non più confermato da ricerche recenti. All interno dell area di studio C. scitulum è stata osservata solo mese di giugno. Si tratta di una specie apparentemente molto rara e in rarefazione sul territorio regionale e per la quale sono certamente necessarie ulteriori ricerche.

S. CALAMANDREI (*), F. TERZANI (*)

S. CALAMANDREI (*), F. TERZANI (*) Alli Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., Serie B, 99 (1992) pagg. 23-37 S. CALAMANDREI (*), F. TERZANI (*) CATALOGHI DEL MUSEO DI STORIA NATURALE SEZIONE DI ZOOLOGIA «LA SPECOLA» DELL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE. XII.

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