Prevista sin dalla legge del 1942 quale pianificazione territoriale di coordinamento
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- Emilia Giordani
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1 Pianificazione regionale Prevista sin dalla legge del 1942 quale pianificazione territoriale di coordinamento I generazione di Piani regionali in seguito al trasferimento delle competenze alle regioni: Emilia Romagna, l.r. 47/78 Lombardia (1984), Piano Territoriale Regionale (PTR) II generazione seguita al varo della pianificazione paesistica L. 431/85 (legge Galasso) Il PTR della regione Lombardia (1984) Obiettivi Gerachizzazione dei centri urbani Sistema ferroviario regionale e apertura verso il sistema europeo Sistema di viabilità per alleggerire la convergenza su Milano Obiettivi di salvaguardia dell ambiente 1
2 La componente paesistica nella pianificazione regionale: il concetto di paesaggio nella legge 1497/39 La legge indica per la prima volta gli elementi da sottoporre a tutela che sono: le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica le ville, i giardini e i parchi che, non contemplati dalla legge 1089/39, si distinguono per la loro non comune bellezza i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali e così pure quei punti di vista o belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze La componente paesistica nella pianificazione regionale: gli strumenti per la tutela del paesaggio nella legge 1497/39 Elenchi delle cose e delle località da sottoporre a vincolo da redigere a cura ministeriale (poi a cura delle regioni) Piano territoriale paesistico che dovrà definire: 1. zone di rispetto 2. rapporto tra aree libere e fabbricabili 3. norme per i diversi tipi di costruzione 4. distribuzione e vario allineamento dei fabbricati 5. istruzioni per la scelta e la distribuzione della flora 2
3 Il concetto di paesaggio nella legge 431/85 La legge indica che gli elementi da sottoporre a tutela sono: i territori costieri e i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 m. dalla linea di battigia i fiumi, i torrenti e i corsi d acqua le montagne per la parte eccedente 1600 m-slm per la catena alpina e 1200 m-slm per la catena appenninica e per le isole i ghiacciai e i circhi glaciali i parchi e le riserve nazionali e regionali, nonché i territori di protezione esterna ai parchi i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici le zone umide i vulcani le zone di interesse archeologico Gli strumenti per la tutela del paesaggio nella legge 431/85 Lo strumento del vincolo non va apposto caso per caso e segnalato in elenchi ma agisce ipse iure su tutte le categorie di beni identificati dalla legge Lo strumento di pianificazione diventa il Piano paesistico o il Piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici e ambientali che è obbligatorio ed esteso al livello regionale 3
4 Il Piano Territoriale Paesistico Regionale dell Emilia Romagna (1984) La componente paesistica nella pianificazione regionale In seguito alla entrata a regime della legge 431/85 le regioni hanno optato per: Piani territoriali urbanistici con valenza paesistica Piemonte (1997), Valle d Aosta (1998), Veneto (1991), Friuli (1984, in aggiornamento), Toscana (2000) Piani territoriali urbanistici + Piani paesistici Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Sicilia In Sicilia al Piano Urbanistico Regionale (PUR) previsto dalla legge regionale 71/78 si è affiancata la formazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), le cui Linee Guida sono state pubblicate nel
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