PROGETTO DI RICERCA IN CAMPO AMBIENTALE BIENNIO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROGETTO DI RICERCA IN CAMPO AMBIENTALE BIENNIO"

Transcript

1 Allegato A Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche PROGETTO DI RICERCA IN CAMPO AMBIENTALE BIENNIO Le fasce riparie dei fontanili: un filtro naturale di nutrienti e fitofarmaci per la tutela delle acque della Lombardia 1

2 Presentazione sintetica del progetto di ricerca In Italia, come nel resto d Europa, la contaminazione da nitrati e fitofarmaci nelle acque superficiali e sotterranee è un fenomeno diffuso soprattutto nelle pianure alluvionali del Centro Nord dove l agricoltura rappresenta un importante fattore di pressione. Una strategia per la protezione degli ambienti acquatici dall inquinamento da sorgenti diffuse, consiste nel mantenere e aumentare la complessità naturale di specifiche zone del bacino idrografico, quali le fasce riparie. Da tempo è riconosciuto infatti il loro ruolo cruciale nell intercettare e attenuare i flussi di nutrienti e sostanze esogene dagli ecosistemi terrestri a quelli acquatici. Nonostante la ricca letteratura esistente sui processi biochimici attivi in questi ambienti, molti aspetti legati a questa problematica non sono ancora spiegati in modo esauriente come, ad esempio, il destino dei microinquinanti organici provenienti da flussi superficiali e/o sotterranei. In Italia, ad oggi, sono scarse le indagini sperimentali sulle aree riparie fluviali e non esistono risultati relativi al territorio lombardo da cui si possa trarre una valutazione dei benefici rappresentati dalla rinaturalizzazione delle sponde in termini di protezione delle acque. Con la realizzazione di questo progetto si intende verificare il ruolo delle fasce riparie nella riduzione dei carichi di nutrienti e fitofarmaci nel reticolo idrografico minore della Pianura Padana. Gli obiettivi specifici del progetto sono: la quantificazione dei principali processi biogeochimici attivi nel sistema suolo-acqua-pianta con particolare riferimento alla denitrificazione; lo sviluppo di un modello in grado di prevedere i flussi di azoto e pesticidi in diverse condizioni ambientali; la formulazione di un indice ambientale utile per prevedere la potenziale capacità tampone di tratti fluviali. Il progetto prevede: i) un attività sperimentale intensiva in alcune aree rappresentative allestite con piezometri per il monitoraggio della falda e il prelievo di campioni di acqua sotterranea per la determinazione analitica di composti azotati e fitofarmaci e ii) una campagna di monitoraggio estensiva per la verifica del modello e per la selezione di indicatori ambientali in grado di descrivere sinteticamente la funzionalità delle fasce riparie dei fontanili. Obiettivi del progetto di ricerca Con la realizzazione di questo progetto si intende verificare il ruolo delle fasce riparie nella riduzione dei carichi di nutrienti e fitofarmaci di origine agricola in corpi idrici rappresentativi dell'ecosistema padano. Tra i tipi fluviali presenti in Lombardia, il sistema di fontanili e risorgive sembra essere il più adatto allo scopo dell'indagine sia per la sua grande diffusione, sia per la sua stretta connessione con le aree agricole. Nella selezione delle aree di studio verrà data priorità al grado di vulnerabilità da nitrati e da fitofarmaci così come indicato nel Programma di Tutela delle Acque della Regione Lombardia (2006). Gli obiettivi specifici del progetto sono: - l identificazione e la quantificazione dei principali processi biologici, chimici e fisici attivi nel sistema suolo-acqua-pianta e il loro ruolo nella ritenzione e/o rilascio delle specie chimiche; - Il riconoscimento dei fattori ambientali (idrologici, geomorfologici, vegetazionali, pedologici) che controllano tali processi; - la misura dell efficienza di rimozione dei composti azotati e di alcuni fitofarmaci, selezionati in base al loro uso, attraverso la stima di bilanci di massa input-output; - l individuazione delle principali caratteristiche (ampiezza, morfologia, tipo di vegetazione) delle fasce riparie che consentono la massima efficienza di rimozione; 2

3 - lo sviluppo di un modello in grado di prevedere i flussi di azoto e pesticidi in diverse condizioni ambientali; - la selezione di indicatori ambientali utili per estrapolare a scala più ampia i risultati degli obiettivi sopra elencati. Descrizione del progetto di ricerca Introduzione In Italia, come nel resto d Europa, la contaminazione da nitrati e fitofarmaci nelle acque superficiali e sotterranee è un fenomeno molto diffuso in grado di compromettere l utilizzo delle riserve d acqua potabile, principalmente nelle pianure alluvionali del centro Nord del Paese. E ormai ampiamente dimostrato che l agricoltura costituisce la principale fonte antropica di azoto, come emerge anche dal Piano di stralcio per il controllo dell eutrofizzazione dell Autorità di bacino del fiume Po (2003), dove si riporta che le sorgenti diffuse relativamente ai comparti agricolo e zootecnico, contribuiscono per il 69% al carico effettivo totale di azoto gravante sul bacino del principale fiume italiano. Una recente indagine condotta dalla Provincia di Milano ha evidenziato un peggioramento soprattutto nelle aree più intensamente antropizzate e che presentano una vulnerabilità dell'acquifero elevata all'inquinante nitrato. L'analisi della situazione di contaminazione della falda milanese mostra una preoccupante tendenza all'aumento con una distribuzione areale della concentrazione dello ione nitrato che si attesta su valori medio-alti intorno ai 30 mg/l, giungendo in alcune zone a superare i 50 mg/l, limite massimo accettabile per le acque destinate al consumo umano. I fitofarmaci rappresentano, insieme ai nitrati, una delle cause principali di riduzione dell approvvigionamento idropotabile in Italia, come risulta da un recente censimento dei casi di inquinamento delle acque sotterranee destinate al consumo umano effettuato dall IRSA e dal Gruppo Nazionale per la Difesa delle Catastrofi Idrogeologiche (Gndci) del CNR. I fenomeni di contaminazione sono molto complessi e persistono a lungo anche dopo l abbandono dell uso dei composti medesimi. I rischi per la salute umana riguardano la contaminazione ambientale sia da parte dei composti parentali sia dai prodotti che si originano dalla loro degradazione che spesso possiedono tossicità più elevata dei composti medesimi. Una strategia alternativa per la protezione degli ambienti acquatici dall inquinamento da sorgenti diffuse, consiste nel mantenere e/o aumentare la complessità naturale di specifiche zone del bacino idrografico, quali le fasce riparie in quanto ritenute essenziali nel ridurre il flusso di nutrienti e sostanze esogene dal bacino verso il fiume. La preservazione di queste aree è inoltre fondamentale per il mantenimento della biodiversità considerando che esse forniscono gli habitat naturali per la vita di una varietà assai complessa di organismi sia invertebrati che vertebrati (Davis et al. 1996). Numerosi studi condotti in Europa e Stati Uniti (Lowrance et al., 1985; Hill, 1996; Haycock & Pinay, 1993; Haycock et al., 1993; Pinay & Burt, 2001), hanno dimostrato che le zone riparie possono consentire una sensibile riduzione del carico di azoto - fino al 60-90% - proveniente da fonti diffuse. I processi principali responsabili della ritenzione dell azoto nelle aree riparie fluviali sono l uptake da parte della componente vegetale e la denitrificazione batterica. Nel primo caso si ha una temporanea immobilizzazione dell azoto che ritornerà però al suolo con la morte delle piante e la decomposizione del detrito vegetale, mentre la riduzione batterica del nitrato ad azoto elementare conduce alla rimozione a lungo termine del composto dall ecosistema acquatico. Un numero di studi relativamente limitato ha esaminato l efficienza delle fasce riparie nel 3

4 trattenere i microinquinanti organici, utilizzati come erbicidi e insetticidi, provenienti da flussi superficiali e/o sotterranei. I primi lavori (Correl et al., 1978; Rhode et al., 1980; Asmussen et al., 1977) condotti in fasce vegetate in prossimità di bacini agricoli dimostrarono un effettiva rimozione di erbicidi quali atrazina, alachlor, trifluralin e 2,4 D. Più recentemente Schultz et al. (1994) ha confermato l efficacia di ambienti ripari ricostruiti nel trattenere l atrazina proveniente dal dilavamento di campi di mais, mentre Lin et al. (2002) ha stabilito, sulla base di un modello, un ampiezza minima di fascia riparia per la protezione delle acque superficiali e sotterranee dalla contaminazione da Fenarimol. Tra i meccanismi principalmente coinvolti nella circolazione dei pesticidi, la ritenzione dei sedimenti, ampiamente documentata nelle fasce riparie, potrebbe essere cruciale nel trattenere gli inquinanti trasportati attraverso il runoff superficiale (Harris & Forster, 1997). Nonostante la ricca letteratura prodotta recentemente sull efficienza delle fasce riparie nella protezione della qualità delle acque (Correl, 1997), molti aspetti legati a questa problematica non sono ancora spiegati in modo esauriente. L estrema variabilità degli ecotoni ripari, soprattutto in relazione ai processi biochimici e idrologici, rende difficiltose le previsioni sulla loro efficienza nel funzionare come fasce tampone. In Italia, ad oggi, sono scarse le indagini sperimentali sulle aree riparie fluviali e, a nostra conoscenza, non esistono, risultati relativi al territorio lombardo da cui si possa trarre una valutazione dei benefici rappresentati dalla rinaturalizzazione delle sponde dei corsi d acqua anche in termini di protezione delle acque. Se i numerosi studi condotti in molti Paesi dell Europa settentrionale costituiscono una preziosa base di partenza per l avvio di sperimentazioni analoghe sul territorio nazionale, essi non sono esattamente estrapolabili alla realtà italiana. I sistemi fluviali italiani non sono comparabili a quelli nord europei, soprattutto per quanto concerne gli aspetti climatici, le caratteristiche dei suoli, della vegetazione e gli aspetti idrologici. Diventa quindi necessario affrontare questo tipo di problematica anche in Italia, verificando il ruolo delle fasce riparie nei processi che modificano la struttura e le funzioni degli ecosistemi acquatici. Il controllo e la riduzione dell inquinamento derivante da fonti diffuse è tra i principali obiettivi della Comunità Europea che, soprattutto attraverso Direttiva sulle Acque 2000/60, sta cercando di migliorare la situazione attuando una strategia di tipo preventivo, tale da ridurre il rischio di contaminazione dell ambiente. La riduzione dei carichi inquinanti, soprattutto nutrienti, che pervengono ai corpi idrici superficiali da fonti diffuse risulta essere una delle priorità di intervento della Regione Lombardia, come indicato nel recente Piano di tutela ed uso delle acque (2006). Il soddisfacimento degli obiettivi di qualità previsti per ogni corpo idrico, oggetto della Direttiva Europea 2000/60 CEE, richiede interventi di riduzione degli apporti sia da ambienti urbani, con l incremento del collettamento e depurazione, sia da aree agricole, con azioni di controllo e di depurazione naturale. Obiettivi specifici in tal senso sono stati fatti propri dal Piano di Sviluppo Rurale regionale (PSR), in particolare con la Misura q.3.17 Gestione delle risorse idriche in agricoltura, e si ritrovano anche nell Accordo di Programma Quadro ( Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche ) sottoscritto, nel dicembre 2002, dalla Regione Lombardia e dai Ministeri dell Economia, dell Ambiente, delle Infrastrutture e delle Politiche Agricole. Approccio metodologico Il progetto si articola in quattro fasi principali: 1. Modellizzazione dei risultati ottenuti da un indagine sul ruolo delle fasce riparie nella circolazione dei nutrienti, condotta dall IRSA in un fontanile del Novarese (Balestrini et al., 2003). 4

5 2. Attività sperimentale finalizzata ad una esaustiva conoscenza dei processi idrologici e chimici, in siti campione (max 3) selezionati sulla base degli output del modello (punto 1.) e con caratteristiche rappresentative di tipologie di fontanili diffuse nella Pianura Lombarda. 3. Implementazione del modello per l aggiunta della componente fitofarmaci e messa a punto definitiva degli aspetti relativi ai flussi dell azoto. 4. Verifica del modello mediante una campagna di monitoraggio estensiva (fino a 20 siti) per la misura di indicatori ambientali, che emergeranno dal modello stesso, in grado di descrivere sinteticamente la funzionalità delle fasce riparie dei fontanili. Modellizzazione del comportamento di nitrati e pesticidi nelle fasce riparie Nell ambito del progetto verranno adattati alla situazione dei fontanili alcuni modelli già in uso che permettono di valutare il destino degli agrochimici (nitrati e pesticidi) nel suolo. In particolare si prevede di adattare il modello MACRO e il modello MODFLOW alle aree oggetto di studio. Il modello MACRO è un modello di tipo deterministico, monodimensionale che predice il movimento dell acqua e dei soluti reattivi attraverso la zona radicale in suoli strutturati e tiene in considerazione anche il movimento laterale nel sistema di drenaggio permettendo di ottenere un bilancio idrico completo. Per quanto riguarda il destino dei fitofarmaci il modello simula la degradazione mediante una cinetica di primo ordine e l adsorbimento mediante l isoterma di Freudlich. Il modello MODFLOWT, versione avanzata del classico modello idrologico MODFLOW, può simulare il flusso idrico in un acquifero confinato, non confinato o misto, e sottoposto a pressioni costanti o variabili, nelle 3 dimensioni (3D). Inoltre, calcola il flusso originatosi da eventi esterni, come precipitazione, evapotraspirazione, presenza di fiumi, canali, pozzi ed altro. Il modello accetta variazioni di conduttività idraulica e di trasmissività per ogni strato in cui l acquifero è diviso. Attività sperimentale intensiva L attività sperimentale intensiva che si intende svolgere in alcune aree selezionate (punto 2) si basa sull allestimento di una rete di piezometri all interno della fascia riparia, adatti a campionare l acqua sotterranea ed a monitorare il livello della falda. Il numero e la profondità dei piezometri deve essere tale da consentire la costruzione di carte isopiezometriche utili per comprendere l idrologia delle acque sotterranee (direzione di flusso, gradiente idraulico, etc). In tali aree occorre effettuare una dettagliata caratterizzazione del suolo (mediante sondaggi preferibilmente durante l installazione dei piezometri) e della vegetazione. La frequenza di campionamento deve consentire lo studio delle variazioni del regime idrologico, come pure gli effetti derivanti dalle pratiche agricole (diverse fasi di fertilizzazione). Il prelievo di campioni di acqua sotterranea da ogni piezometro e la successiva caratterizzazione chimica consentirà di seguire le trasformazioni qualitative e quantitative delle specie chimiche d interesse, durante il tragitto attraverso la fascia riparia dal campo agricolo al fontanile. Sui campioni acquosi verranno effettuate le determinazioni analitiche dei principali parametri fisico-chimici (temperatura, potenziale redox e ossigeno in situ, ph, conducibilità, alcalinità), dei principali anioni e cationi e dei nutrienti (azoto ammoniacale, azoto nitrico, azoto totale, fosforo totale e disciolto, carbonio organico disciolto). Tra i fitofarmaci verrà data la priorità agli erbicidi, che per i quantitativi usati in agricoltura nelle aree oggetto di studio, per le loro proprietà chimico-fisiche e per la loro persistenza hanno maggiore probabilità di essere soggetti a fenomeni di percolamento in falda e ruscellamento superficiale. 5

6 Di particolare interesse sarà la quantificazione della denitrificazione nel suolo e/o nei sedimenti che può essere effettuata mediante il metodo dell inibizione dell acetilene che consente di bloccare l ultimo passaggio del processo che porta alla produzione di N2 e quindi di misurare, per via gascromatografica, un prodotto intermedio: l N2O (Tiedje, 1989). Attività sperimentale estensiva Sulla base dei risultati delle attività relative alle fasi 1 e 2 verrà predisposta una campagna estensiva di prelievi che avrà come obiettivo principale, accanto alla verifica del modello, l inquadramento dei processi osservati nei siti intensivi a una scala più ampia. A tal fine verrà effettuata una campagna sperimentale in corrispondenza di un evento di fertilizzazione e di trattamento con fitofarmaci in un numero relativamente alto di siti (fino a 20) scelti in modo da rappresentare la variabilità ambientale caratteristica del sistema di fontanili e rogge in Lombardia. In questi siti verrà posizionato un numero minimo di piezometri e verranno misurati solo alcuni parametri ritenuti fondamentali per applicare il modello su scala più ampia. La scelta stessa dei siti così come il numero e la disposizione dei piezometri si baseranno sui requisiti richiesti dal modello in modo da garantirne la successiva applicazione. La scelta di siti rappresentativi per lo svolgimento della campagna sperimentale estensiva è fondamentale per le ricadute applicative del modello di circolazione dell azoto e dei fitofarmaci che sarà implementato nel corso del progetto. Con l obiettivo di garantire una completa rappresentatività dei siti selezionati sarà effettuata l applicazione di protocolli di valutazione delle fasce riparie dei fontanili in modo da coprire una vasta area del territorio lombardo. In particolare, saranno rilevate le caratteristiche della zona di transizione tra le aree agricole e i fontanili mediante l applicazione del Caravaggio - Core Assessment of River habitat VAlue and hydromorphological condition (Buffagni et al., 2005). Il metodo che deriva dal River Habitat Survey britannico (Raven et al., 1998), consente il rilevamento di diverse caratteristiche idromorfologiche e di habitat, relative sia al canale, che alle rive del fiume. Tali dati registrati in campo, saranno archiviate in un database messo a disposizione dell Ente finanziatore. Alcune caratteristiche ambientali integrative, definite sulla base degli esiti della campagna intensiva, saranno rilevate parallelamente al modulo CAravaggio, in modo da garantire la completezza di informazione necessaria per il processo di upscaling dei risultati dell applicazione del modello. Alla conclusione di tale campagna, si procederà all identificazione delle caratteristiche ambientali più utili per il trasferimento su larga scala dei risultati del progetto, con particolare riferimento alle implicazioni per la tutela della qualità ambientale dell ecosistema fontanile. Risultati e prodotti attesi L attuazione del progetto consentirà il raggiungimento dei seguenti risultati: - L acquisizione di una metodologia sperimentale per valutare l efficienza di rimozione di nutrienti e fitofarmaci ad opera delle fasce riparie nei fontanili. - La conoscenza dei principali meccanismi che regolano la funzionalità degli ecotoni ripari nel sistema dei fontanili. - La selezione e/o l implementazione di un modello previsionale in grado di descrivere le relazioni esistenti tra regime idrologico, vegetazione e dinamica dei nutrienti e fitofarmaci all interno di ecotoni ripari. - un metodo basato sulla formulazione di indici ambientali utile per prevedere la potenziale capacità tampone di tratti fluviali (alveo e fasce riparie) - La formulazione di criteri e linee guida per la corretta gestione e/o ri-naturalizzazione di aree umide fluviali. 6

7 La realizzazione di una ricerca sulle fasce riparie fluviali potrà costituire un modello di analisi ambientale replicabile a scale e situazioni differenti. I principali destinatari sono pertanto le Regioni, le Agenzie per l'ambiente a livello nazionale e regionale, le Autorità di Bacino, nonché la stessa Unione Europea. I prodotti del progetto costituiranno degli strumenti essenziali per chi opera nella gestione del territorio e delle risorse idriche in quanto potranno essere identificate, sul breve-medio periodo, le aree naturali maggiormente vulnerabili e quelle invece più efficaci nella protezione delle risorse idriche. Gli interventi per la tutela e la rinaturalizzazione potranno quindi essere supportati da criteri scientifici sviluppati per gli ambienti presenti sul territorio lombardo e quindi potranno orientarsi su zone specifiche e con differenti scale di priorità. Destinatari diretti saranno quindi, oltre alla Regione Lombardia, e in particolare la Direzione Agricoltura, anche i Consorzi di Bonifica ed Irrigazione, che gestiscono buona parte dei fontanili della pianura; tali enti avrebbero un beneficio a medio termine potendo disporre di precisi indirizzi di attuazione. Destinatari indiretti saranno gli agricoltori che potranno riconoscere e quantificare il valore intrinseco delle fasce vegetate, eventualmente presenti nelle loro proprietà, spendibile anche in termini di codici di buona pratica agricola. Le conoscenze scientifiche acquisite mediante questa ricerca applicata favoriranno l implementazione della Direttiva Europea sulle acque soprattutto per quanto riguarda la gestione dei bacini fluviali. Primo anno di attività Gli obiettivi principali che si intende raggiungere nel primo anno di progetto sono: - Modellizzazione dei risultati ottenuti da un indagine sul ruolo delle fasce riparie nella circolazione dei nutrienti, condotta dall IRSA in un fontanile del Novarese (Balestrini et al., 2003). - Un approfondita conoscenza dei processi idrologici e chimici attivi in ambienti ripari rappresentativi della Pianura Lombarda ottenuta dai dati raccolti durante l attività sperimentale intensiva in siti campione. Le principali attività che verranno svolte sono: 1. Selezione e successiva applicazione del modello più idoneo per studiare la circolazione dei composti azotati sulla base di dati messi a disposizione dall IRSA. La possibilità di utilizzare dati già esistenti ottenuti nello stesso tipo fluviale e con un disegno sperimentale comparabile a quello che verrà applicato nel seguente progetto, consente di anticipare un attività che altrimenti verrebbe necessariamente rinviata al termine delle attività sperimentale intensiva. 2. Raccolta di dati e letteratura riguardanti l idrologia, la pedologia, la vegetazione, le pratiche agricole, le prassi irrigue, l uso di fertilizzanti e fitofarmaci nella pianura Lombarda, per la scelta delle aree in cui svolgere l attività sperimentale. I contatti diretti previsti con il personale competente della D.G. Agricoltura ci consentirà di orientare la scelta laddove è più utile e urgente svolgere la ricerca. 7

8 3. Applicazione del metodo denominato Caravaggio nelle aree preselezionate durante l attività del punto 2 e successive ricognizioni nelle località ritenute più idonee durante il quale si misureranno alcuni parametri fondamentali (ad es. la profondità della falda, misura del contenuto di N nell acqua sotterranea mediante kit). Particolare attenzione verrà posta nel cercare di determinare la profondità del saturo al fine di comprendere, in via preliminare, l effettiva direzione del flusso sub-superficiale. 4. Per la comprensione dei processi biochimici e fisici associati alla rimozione di inquinanti e nutrienti nelle fasce riparie è indispensabile disporre di una dettagliata caratterizzazione pedologica, vegetazionale e idrologica delle aree di studio. La caratterizzazione del sito di sperimentazione prevede l esecuzione di un rilevamento dettagliato finalizzato all individuazione di unità omogenee di pedopaesaggio nell intorno del fontanile. In particolare si procederà all esecuzione di profili pedologici necessari alla definizione delle tipologie di suolo presenti e alla descrizione degli orizzonti di suolo nell insaturo e nel saturo. A carico degli orizzonti dei profili verranno eseguite le determinazioni analitiche fisiche standard e le determinazioni chimiche necessarie a classificare e caratterizzare il suolo. La caratterizzazione vegetazionale prevederà il censimento floristico delle aree e la caratterizzazione fitosociologica di una serie di parcelle distribuite lungo transetti perpendicolari all asta del fontanile con successiva classificazione ed ordinamento dei rilevi. La caratterizzazione idrologica dei siti verrà avviata simultaneamente all indagine pedologica e verranno indagati i parametri necessari alla definizione del bilancio idrologico del suolo e le principali grandezze idrauliche, in particolare si provvederà alla determinazione della conducibilità idraulica mediante permeametri o attraverso l esecuzione di test di svuotamento e/o riempimento (slug test). 5. Attività sperimentale intensiva Disegno sperimentale: area con fascia riparia > 5 m Transetto A Transetto B Piezometri a profondità 1 Transetto C Piezometri a profondità 2 Piezometri a profondità 3 Campionamento acqua superficiale 8

9 Disegno sperimentale : area con fascia riparia < 5 m Transetto A Transetto B Transetto C Numero aree: 3 Selezionate in base a morfologia, vegetazione e ampiezza fascia riparia Numero campagne: min 4 includendo: 1 evento di fertilizzazione in primavera 1 evento con piogge abbondanti in autunno e/o inverno 1 periodo asciutto (presumibilmente con falda bassa) con T alte, da scegliere tra luglio e agosto 1 periodo con T basse (e presumibilmente con falda bassa da scegliere tra novembre e gennaio. I risultati attesi al termine del primo anno di attività saranno: - Formulazione preliminare del modello di circolazione dell azoto nelle fasce riparie dei fontanili - Report relativo alle caratteristiche pedologiche, vegetazionali e idrologiche dei siti scelti per le indagini sperimentali intensive - Messa a punto di protocolli operativi di campionamento e analisi - Report preliminare relativo alle variazioni qualitative e quantitative dei nutrienti e dei fitofarmaci nelle acque sotterraneee e superficiali misurati nell ambito della campagna sperimentale intensiva. 9

10 Secondo anno di attività Gli obiettivi principali che si intende raggiungere nel secondo anno di progetto sono: - Individuazione dei principali processi biotici e abiotici che regolano la trasformazione dei nutrienti e fitofarmaci all interno della fascia riparia - Valutazione dell efficienza di rimozione dei composti azotati e dei fitofarmaci, selezionati in base al loro uso, attraverso la stima di bilanci di massa input-output. - Implementazione del modello per l aggiunta della componente fitofarmaci e messa a punto definitiva degli aspetti relativi ai flussi dell azoto. - Individuazione delle principali caratteristiche (ampiezza, morfologia, tipo di vegetazione) delle fasce riparie che consentono la massima efficienza di rimozione. - Verifica del modello mediante una campagna di monitoraggio estensiva. - Selezione di indicatori ambientali utili per valutare la potenzialità naturale di rimozione degli inquinanti delle fasce riparie. Le principali attività che verranno svolte sono: 1. Completamento della campagna sperimentale intensiva con l ultimo campionamento invernale. 2. Applicazione del modello sulla circolazione dell azoto e fitofarmaci ai dati ottenuti dalla campagna intensiva. 3. Applicazione del metodo denominato Caravaggio per la scelta delle aree per la campagna estensiva. 4. Caratterizzazione pedologica, vegetazionale e idrologica delle aree per la campagna estensiva. 5. Archiviazione dati CARAVAGGIO, realizzazione database del progetto e predisposizione di file di export dedicati 6. Analisi dei dati di idromorfologia e habitat raccolti in funzione degli obiettivi del progetto 7. Attività sperimentale estensiva Disegno sperimentale Transetto B Piezometri a profondità 2 Campionamento acqua superficiale 10

11 Numero aree: min 9, selezionate in base alla loro rappresentatività Numero campagne: 1-1 evento di fertilizzazione in primavera I risultati attesi al termine del econdo anno di attività saranno: - Report relativo alle caratteristiche pedologiche, vegetazionali e idrologiche dei siti scelti per la campagna sperimentale estensive - Report relativo all applicazione del Caravaggio in tutti i siti visitati (< 20 siti) per la selezione delle aree di studio (campagna intensiva e estensiva) - Report definitivo relativo alle variazioni qualitative e quantitative dei nutrienti e dei fitofarmaci nelle acque sotterraneee e superficiali misurati nell ambito della campagna sperimentale intensiva - Report relativo alle variazioni qualitative e quantitative dei nutrienti e dei fitofarmaci nelle acque sotterraneee e superficiali misurati nell ambito della campagna sperimentale estensiva. - Validazione conclusiva del modello in grado di predire la circolazione di nitrati e fitofarmaci nelle fasce riparie dei fontanili - Realizzazione database per l archiviazione dei dati derivanti dall applicazione del CARAVAGGIO - Report di sintesi relativo alla descrizione sommaria dei siti, l output schede CARAVAGGIO per ciascun sito, la descrizione delle caratteristiche idromorfologiche e di habitat maggiormente rilevanti per il progetto - Proposte per la realizzazione di un semplice indice per la stima della rimozione/trasporto di nutrienti nel reticolo idrografico minore dell area padana sulla base dei dati CARAVAGGIO e prime verifiche di applicabilità - Relazione finale in cui verranno sviluppati gli argomenti connessi agli obiettivi principali del progetto. 11

12 Raccolta dati per selezione area e principi attivi fitofarmaci 1 anno 2 anno set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago Raccolta e disamina dati per selezione di un modello e ricerca bibliografica Visite in loco e applicazione Caravaggio per selezione 3 aree intensive Applicazione di un modello sulla circolazione dell azoto utilizzando dati IRSA già esistenti Allestimento delle aree e installazione piezometrix campagna intensiva Caratterizzazione pedologica delle aree di studio Caratterizzazione idrologica delle aree di tudio Campagna di campionamento intensiva Analisi di laboratorio Applicazione del Caravaggio Caratterizzazione vegetazionale delle aree di studio Applicazione del modello sulla circolazione dell azoto e fitofarmaci sui dati campagna intensiva Visite in loco per selezione 20 aree estensive Allestimento delle aree e installazione piezometrix campagna estensiva Campagna di campionamento estensiva Verifica del modello Analisi finale dei dati e stesura report 12

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione Il Piano di tutela delle acque SCOPO Costituisce uno specifico piano di settore

Dettagli

Gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA

Gestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Uno dei temi afferenti alla problematica della Gestione sostenibile delle acque sotterranee e di superficie è quello dell Inquinamento

Dettagli

Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura

Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura Acque sotterranee: l analisi conoscitiva in relazione agli impianti ittici, all industria e all agricoltura DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia San Vito al Tagliamento 12 maggio 2015 Il modello

Dettagli

L applicazione del prezzo incentivante in agricoltura e l adeguato contributo al recupero dei costi Dr. Emilio Gatto

L applicazione del prezzo incentivante in agricoltura e l adeguato contributo al recupero dei costi Dr. Emilio Gatto L applicazione del prezzo incentivante in agricoltura e l adeguato contributo al recupero dei costi Dr. Emilio Gatto Direttore Generale per lo sviluppo rurale Roma, 25 Ottobre 2018 IL COSTO DELL ACQUA

Dettagli

INQUINAMENTO DA NITRATI

INQUINAMENTO DA NITRATI INQUINAMENTO DA NITRATI 1 QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE Il sistema acquifero della Pianura Padana rappresenta la fonte principale sia per l approvvigionamento idropotabile (>90%), sia per l agricoltura

Dettagli

RISCHI ED OPPORTUNITÀ DEL

RISCHI ED OPPORTUNITÀ DEL PROGETTO LIFE DERRIS I INCONTRO DI CO-DESIGN RISCHI ED OPPORTUNITÀ DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO 21 Giugno 2017 Centro Ricerche SMAT - Elisa Brussolo, PhD I cambiamenti climatici ed il ciclo idrico integrato

Dettagli

CNR - Istituto di Ricerca sulle Acque. Università di Bologna - DISTART. Laboratorio di Ricerca e Intervento Sociale. Autorità di bacino del fiume Po

CNR - Istituto di Ricerca sulle Acque. Università di Bologna - DISTART. Laboratorio di Ricerca e Intervento Sociale. Autorità di bacino del fiume Po CNR - Istituto di Ricerca sulle Acque Università di Bologna - DISTART Laboratorio di Ricerca e Intervento Sociale Autorità di bacino del fiume Po Progetto RIMEDIA: Attività e risultati R. Balestrini, F.

Dettagli

Il ruolo del monitoraggio delle acque sotterranee per l applicazione della WFD

Il ruolo del monitoraggio delle acque sotterranee per l applicazione della WFD Il ruolo del monitoraggio delle acque sotterranee per l applicazione della WFD Monitoraggio qualitativo e quantitativo dei corpi idrici sotterranei della regione Puglia 29/03/2011 ARPA - Il monitoraggio

Dettagli

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale

Distretto Idrografico dell Appennino Meridionale PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE CICLO 2015-2021 (Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo 152/06, L. 13/09) ELENCO ELABORATI ALLA RELAZIONE GENERALE Tav.1. Inquadramento territoriale Tav.2. Aggiornamento

Dettagli

Copernicus Climate Change Service (C3S) e E Servizi SNPA

Copernicus Climate Change Service (C3S) e E Servizi SNPA Copernicus Climate Change Service (C3S) e E Servizi SNPA la rete nazionale per i servizi di climatologia operativa ed il C3S È una rete di organismi pubblici (servizi meteorologici nazionale e regionali,

Dettagli

Azioni locali contro l inquinamento di aria e acqua: il ruolo dei cittadini

Azioni locali contro l inquinamento di aria e acqua: il ruolo dei cittadini Azioni locali contro l inquinamento di aria e acqua: il ruolo dei cittadini ELEMENTI DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Rosanna Bissoli Ravenna, 26 settembre 2013 Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua

Dettagli

Pressioni puntuali, diffuse e idromorfologiche determinate dal comparto agricolo sui corpi idrici del Veneto

Pressioni puntuali, diffuse e idromorfologiche determinate dal comparto agricolo sui corpi idrici del Veneto Pressioni puntuali, diffuse e idromorfologiche determinate dal comparto agricolo sui corpi idrici del Veneto dei fiumi Isonzo, Tagliamento, del fiume Adige Architettura del piano Il modello DPSIR EEA Environmental

Dettagli

La qualità delle acque superficiali nell area di sperimentazione

La qualità delle acque superficiali nell area di sperimentazione La qualità delle acque superficiali nell area di sperimentazione Dott. Stefano Lovo () Comacchio, 28-10-2015 La, all interno del progetto ZeoLife, doveva monitorare la qualità delle acque superficiali

Dettagli

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia TOLMEZZO 5 maggio 2015 Linee di indirizzo Corsi d acqua/tratti

Dettagli

STATO DI QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE IN LOMBARDIA

STATO DI QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE IN LOMBARDIA Convegno: Vizi e virtù delle acque per il consumo umano. Gestione idrica e azioni per il risanamento della falda dai principali inquinanti Milano, 17 giugno 2011 STATO DI QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Dettagli

PIANO PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO E IL RISANAMENTO DELLE ACQUE DEL BACINO IDROGRAFICO IMMEDIATAMENTE SVERSANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA

PIANO PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO E IL RISANAMENTO DELLE ACQUE DEL BACINO IDROGRAFICO IMMEDIATAMENTE SVERSANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA REGIONE VENETO SEGRETERIA REGIONALE ALL AMBIENTE DIREZIONE TUTELA DELL AMBIENTE PIANO PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO E IL RISANAMENTO DELLE ACQUE DEL BACINO IDROGRAFICO IMMEDIATAMENTE SVERSANTE NELLA

Dettagli

Piano di Tutela delle Acque

Piano di Tutela delle Acque Piano di Tutela delle Acque E lo strumento di Pianificazione territoriale attraverso il quale raggiungere gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttive Europee. In quanto Piano di valenza territoriale

Dettagli

Funzione depuratrice dei sistemi arborei di pianura. Depuration function of tree systems in the plains. Bruna Gumiero University of Bologna

Funzione depuratrice dei sistemi arborei di pianura. Depuration function of tree systems in the plains. Bruna Gumiero University of Bologna AGROFORESTRY EVENT at EXPO 2015 Saturday 12 September 2015 EU Pavillon, Milan, Italy Funzione depuratrice dei sistemi arborei di pianura. Depuration function of tree systems in the plains. Bruna Gumiero

Dettagli

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta

Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta Convegno Il comportamento di nitrati e fitofarmaci nel suolo Milano 24 novembre 9 Capacità protettiva e rischio di percolazione dell azoto nei suoli della pianura veneta Francesca Ragazzi ARPAV Servizio

Dettagli

Le iniziative dell Autorità del bacino. del fiume Po. Fitodepurazione e sostenibilità ambientale. Convegno L Acqua che Depura

Le iniziative dell Autorità del bacino. del fiume Po. Fitodepurazione e sostenibilità ambientale. Convegno L Acqua che Depura BB BB AUTORITA DI BACINO DEL FIUME PO AUTORITA DI BACINO PARMA DEL FIUME PO PARMA Fitodepurazione e sostenibilità ambientale Progetto strategico per la tutela della qualità delle risorse idriche attraverso

Dettagli

Monitoraggio dei corpi idrici fluviali

Monitoraggio dei corpi idrici fluviali Monitoraggio dei corpi idrici fluviali Decreto 14 aprile 2009, n. 56 Simone Ciadamidaro 1 e Gabriela Scanu 2 1 ENEA Centro Ricerche Saluggia 2 Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del

Dettagli

Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro

Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro Corrado Soccorso Dipartimento Difesa del Suolo Sezione Geologia e Georisorse Settore Tutela Acque Iniziativa

Dettagli

Realizzazione delle fasce tampone lungo i canali di bonifica per l'abbattimento dei nitrati

Realizzazione delle fasce tampone lungo i canali di bonifica per l'abbattimento dei nitrati Realizzazione delle fasce tampone lungo i canali di bonifica per l'abbattimento dei nitrati LA RIQUALIFICAZIONE INTEGRATA IDRAULICO-AMBIENTALE DEI CANALI DI BONIFICA Bruna Gumiero Università di Bologna

Dettagli

SuSAP. web. Uno strumento innovativo per l uso sostenibile degli agrofarmaci

SuSAP. web. Uno strumento innovativo per l uso sostenibile degli agrofarmaci SuSAP Uno strumento innovativo per l uso sostenibile degli agrofarmaci SuSAP PROTEGGERE L AMBIENTE L uso in agricoltura dei prodotti fitosanitari per la lotta a infestanti e parassiti è fonte di potenziali

Dettagli

I suoli del Friuli Venezia Giulia. nella dinamica dei nitrati: studi e valutazioni

I suoli del Friuli Venezia Giulia. nella dinamica dei nitrati: studi e valutazioni I suoli del Friuli Venezia Giulia nella dinamica dei nitrati: studi e valutazioni Stefano Barbieri Studi ERSA su azoto nei suoli Progetto SINA Carte capacità di attenuazione Progetto NetWet2 e RAZOFIN

Dettagli

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO

Dettagli

L importanza della zona iporreica e dell idromorfologia nella ritenzione dei nutrienti: esperienze condotte nel torrente Curone (LC)

L importanza della zona iporreica e dell idromorfologia nella ritenzione dei nutrienti: esperienze condotte nel torrente Curone (LC) Presentazione preparata con il contributo Europeo LIFE+ 2008 Programme (European Commission) L importanza della zona iporreica e dell idromorfologia nella ritenzione dei nutrienti: esperienze condotte

Dettagli

IL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE

IL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE IL RUOLO DEL MONITORAGGIO NELLA POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE Bari, novembre 2010 Regione Puglia Servizio Tutela delle Acque Dott.ssa M.A. Iannarelli LA TUTELA DELLE ACQUE ANALISI

Dettagli

INDAGINE IDROGEOLOGICA

INDAGINE IDROGEOLOGICA Via Berti Pichat, 2/4 BOLOGNA Oggetto: RAPPORTO FINALE INDAGINE IDROGEOLOGICA COMPARTO IMPIANTI HERA S.p.A. S.S. N. 309 Km 2,600 RAVENNA I tecnici: Dott. Geol. Michela Lavagnoli Dott. Geol. Fabrizio Morandi

Dettagli

COMUNE DI MARTINENGO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

COMUNE DI MARTINENGO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA COMUNE DI MARTINENGO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA CONFERENZA INTRODUTTIVA DEL DOCUMENTO DI SCOPING Martinengo,, 11 dicembre 2010 ASPETTI GEOAMBIENTALI DEL DOCUMENTO DI PIANO Dott. Ermanno Dolci Dott.ssa

Dettagli

ASPETTI AMBIENTALI: RAPPORTO AMBIENTALE PARTE I. σ Studio Geologico Sigma DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI

ASPETTI AMBIENTALI: RAPPORTO AMBIENTALE PARTE I. σ Studio Geologico Sigma DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI DOTT.GEOLOGO FRANCO MENETTI σ Studio Geologico Sigma DOTT.SSA BIOLOGA ANTONELLA GRAZZINI Responsabile del Procedimento DOTT.ARCH. MARIO DAMIANI (fino al 31/12/2007) DOTT.ING. ARISTIDE SERGIO BORRACCHINI

Dettagli

Indice. Approccio concettuale. Procedura operativa

Indice. Approccio concettuale. Procedura operativa Introduzione... pag. 1 Parte A Approccio concettuale 1 Tipi di monitoraggio... pag. 13 1.1 Stato attuale... pag. 13 2 Monitoraggio operativo finalizzato... pag. 19 2.1 Obiettivi del monitoraggio... pag.

Dettagli

PATOGENI ENTERICI: PRESSIONI E IMPATTI SULLE ACQUE DI BALNEAZIONE. ROBERTA DE ANGELIS,

PATOGENI ENTERICI: PRESSIONI E IMPATTI SULLE ACQUE DI BALNEAZIONE. ROBERTA DE ANGELIS, PATOGENI ENTERICI: PRESSIONI E IMPATTI SULLE ACQUE DI BALNEAZIONE ROBERTA DE ANGELIS, roberta.deangelis@isprambiente.it INTRODUZIONE Il rischio più facilmente associabile all uso di acqua da parte dell

Dettagli

Giornata celebrativa per il ventennale del Programma LIFE Università degli Studi di Brescia 25 maggio 2012

Giornata celebrativa per il ventennale del Programma LIFE Università degli Studi di Brescia 25 maggio 2012 Premesse, obiettivi e struttura generale del progetto INHABIT: importanza dell habitat nella definizione dello stato ecologico in fiumi e laghi del Sud Europa Giornata celebrativa per il ventennale del

Dettagli

CORSO ANALISI CHIMICA MOD Analisi terreni ITIS VIOLA A.S. 2016/2017 SUOLO LEZIONE 1: INTRODUZIONE E CAMPIONAMENTO

CORSO ANALISI CHIMICA MOD Analisi terreni ITIS VIOLA A.S. 2016/2017 SUOLO LEZIONE 1: INTRODUZIONE E CAMPIONAMENTO SUOLO LEZIONE 1: INTRODUZIONE E CAMPIONAMENTO 1 DEFINIZIONI SUOLO: Strato superficiale della crosta terrestre formatosi in seguito all alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche,

Dettagli

Convegno SIRFI Roma, 19 Maggio Convegno SIRFI Bologna 19 maggio 2009 Protezione dei corpi idrici superficiali dall inquinamento da agrofarmaci

Convegno SIRFI Roma, 19 Maggio Convegno SIRFI Bologna 19 maggio 2009 Protezione dei corpi idrici superficiali dall inquinamento da agrofarmaci Convegno SIRFI Roma, 19 Maggio 2009!! Premessa!! Corpi idrici da proteggere: quali?!! Caratterizzazione del rischio!! Ruolo del ruscellamento e della deriva nella contaminazione!! Acque superficiali: mitigazione!!

Dettagli

Le fasce riparie di fontanili e canali come filtri naturali per contenere l inquinamento da nitrati in Pianura Padana

Le fasce riparie di fontanili e canali come filtri naturali per contenere l inquinamento da nitrati in Pianura Padana Direttiva nitrati: dalla ricerca alla gestione del territorio Inquinamento diffuso e aree tampone Le fasce riparie di fontanili e canali come filtri naturali per contenere l inquinamento da nitrati in

Dettagli

Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA

Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA (NTC D.M. 14.01.2008 e la CIRCOLARE C.S.LL.PP. N 617 del 02.02.2009 Linee

Dettagli

Il ruolo delle fonti di emissione sull'inquinamento atmosferico nelle aree urbane

Il ruolo delle fonti di emissione sull'inquinamento atmosferico nelle aree urbane Giovanni Lonati DIIAR Politecnico di Milano Il ruolo delle fonti di emissione sull'inquinamento atmosferico nelle aree urbane W: www.campus-sostenibile.polimi.it E: campus-sostenibile@polimi.it Domande

Dettagli

Fiume Marecchia e torrente Ausa

Fiume Marecchia e torrente Ausa Fiume Marecchia e torrente Ausa Fiume Marecchia Lo Stato Ecologico del Corso d Acqua (SECA) è risultato nel 2003 di classe 3 per le prime due stazioni a monte (Marecchia 1 e 2) e di classe 4 nelle stazioni

Dettagli

Il percorso del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po al 2015 e le sue criticità

Il percorso del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po al 2015 e le sue criticità 2 ciclo di pianificazione 2015-2021 Workshop della Rete Ambientale I Piani di Gestione dei distretti idrografici e la qualità del corpo idrico Roma, 15 settembre 2014 Il percorso del Piano di Gestione

Dettagli

Revisione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola Acque superficiali

Revisione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola Acque superficiali Workshop Stato di avanzamento dei lavori per la revisione delle zone vulnerabili Milano, 13 febbraio 2014 Revisione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola Acque superficiali ARPA LOMBARDIA

Dettagli

13 dicembre Descrizione dell attività didattica

13 dicembre Descrizione dell attività didattica 13 dicembre 2007 Descrizione dell attività didattica 13 dicembre 2007 Modulo didattico 3 interventi per le scuole superiori (lezione frontale in aula + uscita di campo + laboratorio) 2 interventi per le

Dettagli

Valutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca

Valutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca Valutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca MariaClementina CAPUTO(**), Giuseppe GIULIANO (*), Giuseppe PASSARELLA (**), Michele VURRO (**) SOMMARIO Nelle pianure

Dettagli

Acque sotterranee. SCHEDA B1 Identificazione e delimitazione dei corpi idrici sotterranei

Acque sotterranee. SCHEDA B1 Identificazione e delimitazione dei corpi idrici sotterranei Acque sotterranee A LLEGATO B SCHEDA B1 Identificazione e delimitazione dei corpi idrici sotterranei Le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, fatta eccezione per le informazioni di cui al

Dettagli

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive agenzia regionale prevenzione e ambiente dell emilia-romagna Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara Considerazioni conclusive

Dettagli

INDICE RELAZIONE ILLUSTRATIVA. Organizzazione del lavoro ed elenco elaborati di Piano

INDICE RELAZIONE ILLUSTRATIVA. Organizzazione del lavoro ed elenco elaborati di Piano INDICE RELAZIONE ILLUSTRATIVA Presentazione Indice Organizzazione del lavoro ed elenco elaborati di Piano A.1.1 A.1.2 A.1.3 A.1.4 A.1.5 A.1.6 Il Piano di Tutela delle Acque nel quadro normativo europeo

Dettagli

Allegato 3 Analisi di fattibilità degli interventi di messa in sicurezza e bonifica, noti i profili degli inquinanti rilevati e delle relative misure

Allegato 3 Analisi di fattibilità degli interventi di messa in sicurezza e bonifica, noti i profili degli inquinanti rilevati e delle relative misure Allegato 3 Analisi di fattibilità degli interventi di messa in sicurezza e bonifica, noti i profili degli inquinanti rilevati e delle relative misure di contenimento 1 Analisi di fattibilità degli interventi

Dettagli

ALLEGATO AL PUNTO 50 a, b

ALLEGATO AL PUNTO 50 a, b Tratta AV / AC Milano Verona Lotto Funzionale Brescia - Verona R ID_ VIP: 2854 Procedura di VIA Speciale (ex artt. 166,167 comma 5 e 183 del D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii.) Progetto Definitivo opere in variante

Dettagli

DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA

DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA PRESIDENZA DIREZIONE GENERALE AGENZIA REGIONALE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA CLIMB - General Assembly Climate Change Impacts on Water and Security (in Southern

Dettagli

I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia!

I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! Obiettivi! in sintesi:! ISTITUIRE UN CONFRONTO TRA DISPONIBILITA IDRICA SUPERFICIALE E FABBISOGNO.! Definire la risorsa idrica superficiale e

Dettagli

Torrente Tavollo 117

Torrente Tavollo 117 117 Torrente Tavollo Torrente Tavollo TIl monitoraggio del torrente Tavollo, nell arco del 2003, porta alla definizione di uno Stato Ecologico del Corso d Acqua (SECA) di classe 4 nella stazione Tavollo

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Federico II

Università degli Studi di Napoli Federico II Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO

Dettagli

Aggiornamento dati. Tabella 3.1 Indicatori di stato

Aggiornamento dati. Tabella 3.1 Indicatori di stato 3 GLI INDICATORI Gli indicatori qui descritti sono, secondo il metodo DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte), indicatori di Stato, cioè descrivono, ciascuno per la propria parte, aspetti

Dettagli

Modellistica numerica avanzata a supporto dell idroecologia Scenari di impatto sulla qualità delle acque

Modellistica numerica avanzata a supporto dell idroecologia Scenari di impatto sulla qualità delle acque Modellistica numerica avanzata a supporto dell idroecologia Scenari di impatto sulla qualità delle acque Luca Dutto - Hydrodata S.p.A. Mauro Porcelli - Ente Parco Nazionale del Circeo Torino, 14-15 Ottobre

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO E LE MISURE DI PREVENZIONE DEI NITRATI NELLE ACQUE

LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO E LE MISURE DI PREVENZIONE DEI NITRATI NELLE ACQUE convegno DIRETTIVA NITRATI: DALLA RICERCA ALLA GESTIONE DEL TERRITORIO Legnaro (PD) 31-05-2011 LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO E LE MISURE DI PREVENZIONE DEI NITRATI NELLE ACQUE PAOLO PARATI, PAOLO GIANDON

Dettagli

La pianificazione della risorsa idrica in Emilia-Romagna Rosanna Bissoli

La pianificazione della risorsa idrica in Emilia-Romagna Rosanna Bissoli RICARICA DELLA CONOIDE DEL MARECCHIA Rimini 15 aprile 2016 La pianificazione della risorsa idrica in Emilia-Romagna Rosanna Bissoli I Piani di gestione delle acque 2015-2021 I Piani di gestione delle acque

Dettagli

Rapporto sui dati nazionali relativi alla ricerca di fitofarmaci nelle acque Anno 2005

Rapporto sui dati nazionali relativi alla ricerca di fitofarmaci nelle acque Anno 2005 Rapporto sui dati nazionali relativi alla ricerca di fitofarmaci nelle acque Anno 2005 a cura di Alessandro Franchi, ARPA - Toscana 1 Introduzione Fin dal 1997 il Gruppo di lavoro APAT-ARPA-APAT Fitofarmaci,

Dettagli

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I INDICE 4 - RETI DI MONITORAGGIO ISTITUITE AI FINI DELL ARTICOLO 8 E DELL ALLEGATO V DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE E STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI, DELLE

Dettagli

WP1. Gestione degli apporti fertilizzanti al suolo

WP1. Gestione degli apporti fertilizzanti al suolo WP1. Gestione degli apporti fertilizzanti al suolo WP1. Gestione degli apporti fertilizzanti al suolo Il suolo come sistema aperto CO 2 νh CO 2 Labile molecules C sequestration in soil by chemical and

Dettagli

Valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque

Valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque Valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Dott. Alberto Cisotto Autorità di bacino dell Alto Adriatico L articolo 14 della direttiva

Dettagli

Fasce riparie, habitat e ritenzione dei nutrienti - Potenzialità per la gestione delle acque nei sistemi agrourbani.

Fasce riparie, habitat e ritenzione dei nutrienti - Potenzialità per la gestione delle acque nei sistemi agrourbani. Acqua e resilienza territoriale: costruire il futuro delle aree metropolitane - Milano, 4 luglio 2016 Fasce riparie, habitat e ritenzione dei nutrienti - Potenzialità per la gestione delle acque nei sistemi

Dettagli

Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente

Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività Programmazione Ambiente Estratto dalla RELAZIONE ANNUALE Dipartimento di Sanità Pubblica. Dati di Attività 2015 - Programmazione 2016 Ambiente Da tempo è noto che l ambiente in cui viviamo rappresenta un importante determinante

Dettagli

AMBIENTE E SANITA NELLA FILIERA SUINICOLA ITALIANA

AMBIENTE E SANITA NELLA FILIERA SUINICOLA ITALIANA AMBIENTE E SANITA NELLA FILIERA SUINICOLA ITALIANA La contaminazione da nitrati delle acque: applicazione di un modello isotopico nelle Regioni del Bacino del Po, della Pianura Veneta e del Friuli Venezia

Dettagli

PROGRAMMA CORSO ECOLOGIA APPLICATA Dott. Fabrizio Scialanca - Limnologo

PROGRAMMA CORSO ECOLOGIA APPLICATA Dott. Fabrizio Scialanca - Limnologo PROGRAMMA CORSO ECOLOGIA APPLICATA Dott. Fabrizio Scialanca - Limnologo 1. CENNI DI ECOLOGIA I principali cicli biogeochimici Le catene trofiche 2. FATTORI ED ELEMENTI CLIMATICI Caratteristiche chimico-fisiche

Dettagli

I RISULTATI WQI 1) BOD

I RISULTATI WQI 1) BOD WQI I RISULTATI I parametri raccolti permettono di calcolare il Il WQI; questo è un indice combinato in un singolo numero che rappresenta il livello di qualità dell acqua, eliminando le valutazioni soggettive

Dettagli

Gestione del campo, protezione delle acque. Mantova, 17 maggio 2019

Gestione del campo, protezione delle acque. Mantova, 17 maggio 2019 Gestione del campo, protezione delle acque Mantova, 17 maggio 2019 Valutazione del rischio: approccio avanzato alle analisi di monitoraggio Giovanna Azimonti, Dirigente Fisico - Centro Internazionale per

Dettagli

Dottoranda Anna Matzeu. Tutors: Prof. Gabriele Uras Prof. Giorgio Ghiglieri Cotutor: Dott.ssa Stefania Da Pelo

Dottoranda Anna Matzeu. Tutors: Prof. Gabriele Uras Prof. Giorgio Ghiglieri Cotutor: Dott.ssa Stefania Da Pelo Università degli Studi di Cagliari Dottorato in Scienze e Tecnologie della Terra e dell Ambiente XXIX Ciclo Approccio metodologico per la gestione delle RIS con particolare riferimento alle aree costiere

Dettagli

Condizionalità e attuazione direttiva nitrati in Puglia

Condizionalità e attuazione direttiva nitrati in Puglia Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Regione Puglia Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari AZORT: un nuovo progetto di ricerca per razionalizzare la concimazione azotata degli ortaggi

Dettagli

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive

Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara. Considerazioni conclusive Quadro conoscitivo relativo agli acquiferi sotterranei nei comuni di Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri e Novellara Considerazioni conclusive a cura di: Adriano Fava Arpa Sezione di Reggio Emilia

Dettagli

Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone

Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone Matteo Massara Biella, 28 settembre 2007 Il lago di Viverone è un importante

Dettagli

Stato e criticità delle acque sotterranee in Emilia-Romagna

Stato e criticità delle acque sotterranee in Emilia-Romagna Stato e criticità delle acque sotterranee in Emilia-Romagna WORKSHOP Verso il 2015: stato e prospettive nella gestione dell acqua in Emilia-Romagna Bologna, 4 giugno 2014 A. Palumbo I. Pellegrino DG Ambiente,

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente;

LA GIUNTA REGIONALE. SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente; Oggetto: Individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola in attuazione della direttiva 91/676/CEE e del D.lgs. 152/99, successivamente modificato con D.lgs. 258/2000. LA GIUNTA REGIONALE

Dettagli

CRITERI PER UNA RETE DI MONITORAGGIO DEI SUOLI IN ITALIA. Paolo Giandon ARPAV Servizio Osservatorio Suoli e Rifiuti

CRITERI PER UNA RETE DI MONITORAGGIO DEI SUOLI IN ITALIA. Paolo Giandon ARPAV Servizio Osservatorio Suoli e Rifiuti CRITERI PER UNA RETE DI MONITORAGGIO DEI SUOLI IN ITALIA Paolo Giandon ARPAV Servizio Osservatorio Suoli e Rifiuti Monitoraggio dei suoli: situazione attuale e prospettive future Piacenza, 1 ottobre 2008

Dettagli

Torrente Ventena Stato Ecologico del Corso d Acqua SECA SECA SECA Indice Biotico Esteso IBE Livello di Inquinamento da Macrodescrittori LIM LIM COD

Torrente Ventena Stato Ecologico del Corso d Acqua SECA SECA SECA Indice Biotico Esteso IBE Livello di Inquinamento da Macrodescrittori LIM LIM COD Torrente Ventena Torrente Ventena Nel 2003, il monitoraggio del torrente Ventena ha denotato per la stazione 1 un passaggio dello Stato Ecologico del Corso d Acqua (SECA) da una classe 5 ad una classe

Dettagli

Contaminazione diffusa da Sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) nel Veneto

Contaminazione diffusa da Sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) nel Veneto Gruppo consiliare Forza Italia Contaminazione diffusa da Sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) nel Veneto Gruppo consiliare Forza Italia, Consiglio regionale del Veneto - forzaitalia@consiglioveneto.it 041/2701589

Dettagli

Il Piano Cimiteriale come strumento di tutela ambientale. Marco Ghirardi

Il Piano Cimiteriale come strumento di tutela ambientale. Marco Ghirardi Marco Ghirardi FINALITA DELLA RELAZIONE GEOLOGICA DEL PIANO CIMITERIALE La relazione, partendo dallo studio generale del territorio comunale e sviluppandosi con maggiore dettaglio per i siti di interesse,

Dettagli

Indagine ecologica. 100 fontanili dall Adda al Ticino sistemi ambientali di connessione per la rete ecologica

Indagine ecologica. 100 fontanili dall Adda al Ticino sistemi ambientali di connessione per la rete ecologica Laura Marziali Fabrizio Stefani Raffaella Balestrini Franco Salerno Istituto di Ricerca sulle Acque UOS Brugherio Via del Mulino 19, 20861 Brugherio (MB) 100 fontanili dall Adda al Ticino sistemi ambientali

Dettagli

Le aree di ricarica degli acquiferi profondi. Disposizioni per l ambito agricolo

Le aree di ricarica degli acquiferi profondi. Disposizioni per l ambito agricolo Le aree di ricarica degli acquiferi profondi Disposizioni per l ambito agricolo Elena Anselmetti Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio Torino, 11 aprile 2018 1. Costruzione o ammodernamento

Dettagli

Ruolo tecnico delle Agenzie a supporto delle policy sulle acque: il caso lombardo.

Ruolo tecnico delle Agenzie a supporto delle policy sulle acque: il caso lombardo. Conferenza Ambiente Sano per una Alimentazione Sana Milano, lunedì 5 ottobre 2015 Ruolo tecnico delle Agenzie a supporto delle policy sulle acque: il caso lombardo. Sorgente Valmadrera (LC) Fiume Olona

Dettagli

Caratteristiche chimico-fisiche delle acque sotterranee di Roma

Caratteristiche chimico-fisiche delle acque sotterranee di Roma Caratteristiche chimico-fisiche delle acque sotterranee di Roma Luca Pizzino (INGV) Gruppo di Lavoro: Daniele Cinti (INGV), Giancarlo Ciotoli (CNR- IGAG), Monia Procesi (INGV), Alessandra Sciarra (INGV)

Dettagli

La componente geologica, idrogeologica e sismica del Documento di piano del Piano di governo del territorio ex art. 8 della Lr.

La componente geologica, idrogeologica e sismica del Documento di piano del Piano di governo del territorio ex art. 8 della Lr. Politecnico di Milano Via Bonardi, 3 - Milano Arethusa S.r.l. Via Trento, 14 Curno (BG) Comune di Martinengo Piazza Maggiore, 1 Martinengo (Bg) La componente geologica, idrogeologica e sismica del Documento

Dettagli

La Pianificazione delle acque Paolo Mancin

La Pianificazione delle acque Paolo Mancin La Pianificazione delle acque Paolo Mancin Modello DPSIR su Acqua : le risposte Lo schema della Direttiva Quadro Acque Piano di Gestione del distretto idrografico del Fiume Po STATO monitoraggi PRESSIONI

Dettagli

Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque

Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque R e g g i o E m i l i a 25 G e n n a i o 2 0 0 8 C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque Adeguamento del PTCP al Piano Regionale

Dettagli

STIMA DEI VOLUMI DI ACQUA IN UN ACQUIFERO ETEROGENEO: L ESEMPIO DELLA PROVINCIA DI MILANO.

STIMA DEI VOLUMI DI ACQUA IN UN ACQUIFERO ETEROGENEO: L ESEMPIO DELLA PROVINCIA DI MILANO. Università degli studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del Territorio STIMA DEI VOLUMI DI ACQUA IN UN ACQUIFERO ETEROGENEO: L ESEMPIO DELLA PROVINCIA DI MILANO. T. Bonomi, P.

Dettagli

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE

IL MONITORAGGIO AMBIENTALE Valorizzare la qualità ambientale dei territori IL MONITORAGGIO AMBIENTALE Modulo A introduzione al monitoraggio il caso del monitoraggio in falda Istituto Istruzione Superiore A. Spinelli 2013-2014 monitoraggio

Dettagli

Incontro di consultazione pubblica Venezia, 6 luglio 2017

Incontro di consultazione pubblica Venezia, 6 luglio 2017 Inquadramento norma-vo europeo: le linee guida europee sull ecological flow Il conceao di deflusso ecologico in Europa A Blueprint to safeguard Europe s water resources, 2012 (Piano per la salvaguardia

Dettagli

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS - GALLERIA DI SICUREZZA - LOTTO 2 OPERE CIVILI LATO ITALIA MONITORAGGIO AMBIENTALE - FASE ANTE OPERAM Componente acque sotterranee Obiettivi specifici Descrizione dell area

Dettagli

L analisi conoscitiva del Piano Regionale di Tutela delle Acque in relazione al consumo umano, al collettamento e alle acque reflue

L analisi conoscitiva del Piano Regionale di Tutela delle Acque in relazione al consumo umano, al collettamento e alle acque reflue L analisi conoscitiva del Piano Regionale di Tutela delle Acque in relazione al consumo umano, al collettamento e alle acque reflue DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia Palmanova 19 maggio 2015

Dettagli

Il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee

Il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee Seminario «Aggiornamenti sull applicazione della Direttiva Nitrati» Il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee mercoledì 14 dicembre 2016 Settore Monitoraggi Ambientali CRQA (Centro Regionale

Dettagli

I profili delle acque di balneazione nella gestione delle fioriture di cianobatteri. Roberta De Angelis, Massimo Scopelliti

I profili delle acque di balneazione nella gestione delle fioriture di cianobatteri. Roberta De Angelis, Massimo Scopelliti I profili delle acque di balneazione nella gestione delle fioriture di cianobatteri Roberta De Angelis, Massimo Scopelliti Roma, 21 Aprile 2015 Importante cambiamento nella gestione della qualità delle

Dettagli

Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici

Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Progetto SNAC Elementi per l elaborazione della Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Settore: Ecosistemi di acque interne e di transizione: biodiversità, e funzioni e servizi dell

Dettagli

Indicatore Trofico Fiumi

Indicatore Trofico Fiumi Indicatore Trofico Fiumi 2010-2017 Contesto di riferimento Il territorio regionale del Lazio contiene un ampia e diversificata varietà di ambienti fluviali, che spaziano dai territori degli apparati vulcanici

Dettagli

Individuazione dei siti idonei alla RA e caratterizzazione idrogeologica

Individuazione dei siti idonei alla RA e caratterizzazione idrogeologica LIFE Project Number FINAL Report Covering the project activities from 01/01/2012 to 31/12/2014 Reporting Date LIFE+ PROJECT NAME or Acronym

Dettagli

Il progetto LIFE+ INHABIT e il suo contributo al Sistema MacrOper

Il progetto LIFE+ INHABIT e il suo contributo al Sistema MacrOper Il progetto LIFE+ INHABIT e il suo contributo al Sistema MacrOper Antonietta Fiorenza, Teo Ferreo, Arianna Nicola, Elio Sesia ARPA Piemonte www.life-inhabit.it con la collaborazione di Stato dell arte

Dettagli

Monitoraggio biologico in popolazioni residenti nei siti inquinati

Monitoraggio biologico in popolazioni residenti nei siti inquinati Studi su ambiente e salute nei siti inquinati: prospettive di sviluppo metodologico e applicativo Monitoraggio biologico in popolazioni residenti nei siti inquinati Ivano Iavarone Istituto Superiore di

Dettagli

Bilancio e risparmio idrico per il rinnovo delle concessioni. Claudio Gandolfi Dipartimento di Ingegneria Agraria

Bilancio e risparmio idrico per il rinnovo delle concessioni. Claudio Gandolfi Dipartimento di Ingegneria Agraria Bilancio e risparmio idrico per il rinnovo delle concessioni Claudio Gandolfi Dipartimento di Ingegneria Agraria Fabbisogni irrigui delle colture RAINFALL IRRIGATION CANOPY INTERCEPTION Hoyningen-Hune

Dettagli

Caffaro e Brescia I nuovi dati. I sedimenti delle rogge

Caffaro e Brescia I nuovi dati. I sedimenti delle rogge Caffaro e Brescia I nuovi dati I sedimenti delle rogge Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Geol. Sandro Zaniboni Caratterizzazione Rogge Scopo del lavoro proposto Conferma «Modello Concettuale» Quadro dettagliato

Dettagli

LA VALLE STURA E IL SUO FIUME. note sparse di ecologia

LA VALLE STURA E IL SUO FIUME. note sparse di ecologia LA VALLE STURA E IL SUO FIUME note sparse di ecologia NEL NOVEMBRE 1992 LA COMMISSIONE INTERNAZIONALE PER LA PROTEZIONE DELLE ALPI (C.I.PR.A.), NEL RAPPORTO INTITOLATO "GLI ULTIMI FIUMI NATURALI DELLE

Dettagli