Creazione di un network di gestione e controllo della specie esotica
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1 Creazione di un network di gestione e controllo della specie esotica Silurus glanis per la tutela e l incremento della biodiversita in siti Rete Natura 2000
2 Creazione di un network di gestione e controllo della specie esotica invasiva Silurus glanis per la tutela e l incremento della biodiversità in siti della Rete Natura 2000 Con il contributo della FONDAZIONE CARIPLO, nell ambito del Bando Tutelare e valorizzare la biodiversità CAPOFILA DEL PROGETTO Provincia di Varese - Settore politiche per l agricoltura e gestione faunistica-commercio. PARTNER DI PROGETTO Parco Lombardo della Valle del Ticino. COORDINAMENTO: Angelo Zilio e Danilo Baratelli (Provincia di Varese) - Adriano Bellani (Parco del Ticino). HANNO COLLABORATO: Provincia di Varese: Angelo Zilio e Danilo Baratelli. Parco del Ticino: Adriano Bellani, Marco Primavesi, Massimo Balocco, Davide Cameroni. Mutua Cooperativa dei Pescatori del Lago di Varese: il Presidente Natale Giorgetti e Gianfranco Zanetti. APD Tinella 72: Pietro Brani e Ezio Palma. GRAIA Srl: Cesare Mario Puzzi, Mauro Alessandro Bardazzi, Stefania Trasforini, Alessandra Ippoliti, Andrea Casoni. RINGRAZIAMENTI Si ringraziano gli agenti della Polizia Provinciale di Varese, Milano e Pavia per il lavoro svolto. Si ringraziano inoltre i volontari delle sezioni di pescatori affiliate FIPSAS delle Province di Milano, Varese e Pavia; i volontari e il Presidente Stefano Marconi della Riserva Somin di Abbiategrasso; i volontari del Parco Ticino Lino Villa, Giuliano Gandini; si ringrazia per la preziosa collaborazione il sig. Diego Schierato Piergiorgio e Roberto Zanetti. I testi, la grafica e l impaginazione di questo opuscolo sono stati curati da Alessandra Ippoliti e Andrea Casoni per GRAIA Srl. Maggio 2013
3 PREMESSA La Provincia di Varese, in qualità di capofila, e Il Parco del Ticino, in qualità di partner, hanno realizzato il progetto Creazione di un network di gestione e controllo della specie esotica invasiva Silurus glanis per la tutela e l incremento della biodiversità in siti della Rete Natura 2000, di durata triennale, approvato e finanziato da Fondazione Cariplo, nell ambito del bando Tutelare e valorizzare la biodiversità. Il progetto ha affrontato il problema della diffusione delle specie ittiche esotiche invasive nelle acque di una vasta area comprendente più siti della Rete Natura 2000 della Provincia interconnessi tra di loro: ZPS Lago di Varese e SIC/ZPS Palude Brabbia, dove la Provincia di Varese è responsabile delle azioni di contenimento, ZPS Boschi del Ticino e SIC Lago di Comabbio, dove il responsabile è il Parco del Ticino. Specie target del progetto è il siluro, ma anche altre specie infestanti come il gardon e il carassio, il pesce gatto, la pseudorasbora, il rodeo amaro, l abramide, il cobite di stagno orientale e l aspio. Tramite il coinvolgimento diretto anche di Associazioni di pesca sportiva e di pescatori professionisti, sono state realizzate azioni sinergiche di contrasto del siluro in questa rete di Siti Natura Obiettivo utlimo del progetto è stata la definizione di un programma operativo per contrastare nella maniera più efficace possibile tali specie a lungo termine. Contemporaneamente sono stati effettuati anche ripopolamenti annuali di luccio, specie nativa competitiva del siluro. Infine a completamento delle attività operative sono stati realizzati un Web Database ed un Sito internet dedicati. 1
4 L'introduzione delle specie esotiche Introduzioni di specie ittiche esotiche nelle nostre acque sono avvenute per motivi diversi, accidentalmente o volontariamente, e in tempi anche molto lontani: la carpa comune (Cyprinus carpio), di origine asiatica, ad esempio, è stata importata dai Romani ben 2000 anni fa come specie di interesse alimentare, tanto che oggi, da molti autori, è ritenuta una specie autoctona. Molte altre specie sono state introdotte in anni recenti per attività legate alla pesca sportiva o di professione, come ad esempio il boccalone e il lavarelloaltre per interesse legato all acquariologia, altre ancora per realizzare addirittura interventi di controllo biologico. L introduzione di una specie esotica comporta tuttavia indipendentemente dal motivo per cui è stata introdotta uno squilibrio all interno dell ecosistema che dipende sia dalle caratteristiche ecologiche sia dalle interazioni che essa instaura con gli altri organismi dell ecosistema esistente. In generale si può assistere a: Predazione: la specie esotica diventa predatore di gli adulti o le uova e gli avannotti di una specie indigena (ad esempio il siluro). Competizione: questo fenomeno si instaura quando due specie utilizzano la stessa risorsa, disponibile nell ambiente in quantità limitata. Un esempio di competizione alimentare è dato dal cobite di stagno orientale che compete fortemente con alcune specie della nostra fauna, tra cui il cobite mascherato, oggi in forte declino. Un esempio di competizione per il rifugio è invece fornito dal siluro, che compete per il controllo del territorio con la trota marmorata e il luccio. Ibridazione. Questo fenomeno accade quando due forme ittiche, prima isolate riproduttivamente, vengono a contatto, riproducendosi e ibridandosi e dando origine a prole ibrida e feconda. Le conseguenze di tale fenomeno sono la perdita di un determinato corredo genico, definito puro, e la nascita di una popolazione di individui ibridi scarsamente vitale, poiché caratterizzata da geni non selezionati per quel dato ambiente e quindi incapace di rispondere adeguatamente ad eventuali variazioni ambientali. Modificazioni ambientali: portano all insorgenza di fenomeni di alterazione ambientale come nel caso della carpa erbivora (Ctenopharyngondon idella), specie originaria dell Asia orientale, chiamata a contrastare l invasione di idrofite alloctone invasive, Patologie e parassiti. In alcuni casi le specie esotiche si possono anche rivelare veicoli di patologie e parassiti sconosciuti, pericolosi per le specie autoctone a loro non abiatuati. L impatto delle specie esotiche invasive sulla biodiversità naturale è secondo solamente a quello connesso con il degrado ambientale. Inoltre l estrema difficoltà nell eradicare una specie esotica invasiva deriva dal fatto che essa è naturalizzata nell ambiente di introduzione ed in esso si riproduce e rinnova continuamente, ribaltando gli equilibri delle catene trofiche e gli ecosistemi nel loro complesso e assicurandosi una continuità anche grazie alle proprie capacità di dispersione e movimento. 2
5 Il Lago di Comabbio Il Lago di Comabbio è situato nella fascia collinare che si estende ai piedi delle Prealpi Varesine, nella zona a est del Lago Maggiore e nelle vicinanze dei laghi di Varese e di Monate. È un lago di origine morenica formatosi in epoca postglaciale, che originariamente faceva parte del Lago di Varese, con un immissario proveniente dal Lago di Monate. Con l'abbassarsi delle acque restò comunicante con il Lago di Varese solo attraverso la Palude Brabbia, che assunse l'attuale aspetto dopo che il Lago di Varese venne abbassato artificialmente. 3
6 4 Famiglia Nome comune Nome scientifico Origine Abbondanza Trend Anguillidi Anguilla Anguilla anguilla autoctono 2 Ciprinidi Tinca Tinca tinca autoctono 3 Ciprinidi Scardola Scardinius erythrophthalmus autoctono 3 Ciprinidi Carpa Cyprinus carpio autoctono 4 Ciprinidi Triotto Rutilus erythrophthalmus Ciprinidi Gardon Rutilus rutilus Ciprinidi Carassio Carassius carassius autoctono 1 alloctono invasivo alloctono invasivo 5 4 Cobitidi Cobite comune Cobitis taenia autoctono 1 Siluridi Siluro Silurus glanis alloctono invasivo 4 Esocidi Luccio Esox lucius autoctono 1 Pecilidi Gambusia Gambusia holbrooki alloctono 1 Centrarchidi Persico trota Micropterus salmoides alloctono 3 Centrarchidi Persico sole Lepomis gibbosus alloctono 3 Percidi Pesce persico Perca fluviatilis autoctono 2 Percidi Lucioperca Stizostedion lucioperca alloctono 2 Gobidi Ghiozzo padano Padogobius martensii autoctono 2 STIMA DELLA COMPOSIZIONE ATTUALE DELLA COMUNITÀ ITTICA DEL LAGO DI COMABBIO, SULLA BASE DEI RISULTATI DELLE ATTIVITÀ DI PROGETTO E DELLE INFORMAZIONI FORNITE DAI PESCATORI DI PROFESSIONE (1 = RARO; 2 = SCARSA; 3 = COMUNE; 4 = ABBONDANTE; 5 = DOMINANTE). Tra le specie autoctone che compongono la comunità ittica del Lago di Comabbio si ritrovano popolazioni di scardola, carpa, tinca, anguilla, pesce persico e luccio, oltre a cobite comune, triotto e ghiozzo padano. Tra gli esotici più diffusi invece abbiamo il siluro, il carassio e il gardon a cui si accompagnano specie meno abbondanti come il lucioperca, il perscio trota, il persico sole e pochi esemplari di gambusia. La comunità ittica del Lago di Comabbio
7 Il Fiume Ticino Il Fiume Ticino ha origine in territorio svizzero, in prossimità del passo del San Gottardo e costituisce, con il Fiume Toce, il principale affluente del Lago Maggiore. Dallo sbarramento della Miorina (Sesto Calende - VA) scorre in una valle a fondo piatto, incisa nella circostante pianura e ad essa raccordata per mezzo di un terrazzo principale; l alveo è dapprima monocursale, per poi divagare formando meandri con alveo pluricursale fino alla confluenza con il Po, in corrispondenza del ponte della Becca. È arginato solo nel tratto finale, da Pavia al Po. 5
8 La comunità ittica Fiume Ticino Le caratteristiche dell habitat fluviale rendono il tratto alto del fiume più adatto ad ospitare una comunità ittica dominata da Ciprinidi reofili,amanti cioè degli ambienti con acque turbolente come il cavedano, il vairone, la sanguinerola ed il barbo. Non mancano però i Ciprinidi limnofili. Il tratto fluviale intermedio (da Turbigo a Torre d Isola) è invece vocato ad ospitare una fauna ittica particolarmente diversificata, composta da 35 specie, tra le quali dominano i Ciprinidi, sia reofili che limnofili. La vocazione del tratto è comunque mista, come attestato dalla presenza dei Salmonidi, in particolare della trota marmorata; per quanto concerne il temolo, vi sono sporadici avvistamenti sia in fiume sia in ambienti laterali, connessi a pratiche di immissione. Da notare la presenza massiccia di specie esotiche, frutto dell immissione diretta in Ticino ma anche, presumibilmente, vista la loro distribuzione in fiume, della loro diffusione dal Po. Le caratteristiche ambientali del tratto inferiore lo rendono vocato ad ospitare una comunità ittica a prevalenza di Ciprinidi limnofili cioè amanti di acque più tranquille. La comunità ittica si presenta comunque notevolmente squilibrata, numericamente ben al di sotto della capacità portante del fiume e notevolmente impattata dalla presenza massiccia di numerose specie esotiche anche invasive, come il siluro, qui abbondante e perfettamente acclimatato. Anche in termini strutturali le popolazioni ittiche presenti risultano essere fortemente sbilanciate, riconducibile alla predazione del siluro, Storione cobice Pigo Trota marmorata Luccio Vairone 6
9 7 Famiglia Specie Nome scientifico Origine Tratto Sup Medio Inf PETROMIZONTIDI Lampreda padana Lethenteron zanandreai autoctono occ. occ. ACIPENSERIDI Storione cobice Acipenser naccarii autoctono occ. occ. 1 ANGUILLIDI Anguilla Anguilla anguilla autoctono CIPRINIDI Pigo Rutilus pigo autoctono 3 Triotto Rutilus. erythrophthalmus autoctono Cavedano Leuciscus cephalus autoctono Vairone Leuciscus s.muticellus autoctono Sanguinerola Phoxinus phoxinus autoctono 4 occ. 1 Tinca Tinca tinca autoctono 3 1 Scardola Scardinius. erythrophthalmus autoctono Alborella Alburnus a. alborella autoctono Savetta Chondrostoma soetta autoctono Lasca Chondrostoma genei autoctono 1 Gobione Gobio gobio autoctono 3 Barbo Barbus b.plebejus autoctono Barbo canino Barbus meridionalis autoctono occ. Abramide Abramis brama alloctono invasivo Carassio Carassius carassius alloctono invasivo Carpa Cyprinus carpio autoctono Pseudorasbora Pseudorasbora parva alloctono invasivo Rodeo amaro Rhodeus sericeus alloctono invasivo STIMA DELLA COMPOSIZIONE ATTUALE DELLA COMUNITÀ ITTICA DEL FIUME TICINO. LEGENDA 1 = RARO; 2 = SCARSA; 3 = COMUNE; 4 = ABBONDANTE; 5 = DOMINANTE; OCC.=OCCASIONALE. TRATTO SUP: A MONTE PONTE DI TURBIGO; MEDIO: TRA PONTE DI TURBIGO E TORRE D ISOLA; INF.: TRA TORRE D ISOLA E CONFLUENZA PO (STIME ESTRATTE DA PARCO DEL TICINO, 2005)
10 8 Gardon Rutilus rutilus alloctono invasivo Ibrido triotto x gardon Ibrido pigo x gardon Barbus sp Barbus sp alloctono 1 3 Aspio Aspius aspius alloctono invasivo 1 1 COBITIDI Cobite Cobitis taenia autoctono 3 occ. 1 Cobite di stagno orientale Misgurnus anguillicaudatus alloctono invasivo SILURIDI Siluro Silurus glanis alloctono invasivo occ ESOCIDI Luccio Esox lucius autoctono SALMONIDI Trota marmorata Salmo (trutta) marmoratus autoctono 1 Trota iridea Oncorhynchus mykiss alloctono occ. Temolo Thymallus thymallus autoctono occ. GADIDI Bottatrice Lota lota autoctono occ. COTTIDI Scazzone Cottus gobio autoctono occ. CENTRARCHIDI Persico trota Micropterus salmoides alloctono 2 Persico sole Lepomis gibbosus alloctono 1 1 PERCIDI Persico reale Perca fluviatilis autoctono 4 1 occ. Lucioperca Stizostedion lucioperca alloctono BLENNIDI Cagnetta Salaria fluviatilis autoctono 1 1 GOBIDI Ghiozzo Padogobius martensii autoctono Panzarolo Knipovitschia punctatissima autoctono occ.
11 Il Lago di Varese Il Lago di Varese è un corpo lacustre di modeste dimensioni, collocato tra le colline moreniche della zona nord-occidentale subalpina lombarda. Di origine glaciale, esso si è formato su depositi morenici e alluvionali di vario spessore. Il suo bacino imbrifero, che si estende su di un area piuttosto eterogenea per una superficie complessiva di oltre 110 kmq, giace su rocce calcaree o comunque carbonatiche, raramente affioranti, che conferiscono al lago una buona capacità tamponante ed un elevata alcalinità. Il corso del Canale Brabbia interessa il territorio comunale di Varano Borghi e segna il confine dei comuni di Casale Litta, Ternate, Inarzo, Cazzago Brabbia e Biandronno. L ambiente fluviale è caratterizzato da acque lente, spesso quasi ferme, fondo dell alveo costituito in prevalenza da sabbia e fango, rive trattenute da radici erbose e arbusti e da una grande densità di macrofite acquatiche emergenti e sommerse. Per le sue caratteristiche morfologiche il lago è predisposto naturalmente all eutrofia. 9
12 La comunità ittica del Lago di Varese La comunità ittica del Lago di Varese ha subìto drastiche alterazioni, a seguito della permanenza di uno stato trofico eccessivo, causa diretta dei fenomeni di anossia che hanno interessato di frequente i fondali del lago. Sebbene la fase iniziale del processo di eutrofizzazione abbia determinato, durante gli anni '50 e '60, il notevole incremento della pescosità del lago, con il progredire del processo si è assistito ad un deterioramento delle condizioni ambientali tale da trasformare radicalmente la comunità ittica insediata, che attualmente risulta fortemente squilibrata, in relazione allo stato di eutrofizzazione perdurante che determina la semplificazione della comunità ittica a danno delle specie più pregiate. Dapprima si è verificato un drastico decremento dei Salmonidi, particolarmente esigenti, seguito dalla diminuzione delle specie sensibili agli stress ambientali come il pesce persico e il luccio, che svolgono il ruolo di predatori terminali, fondamentale per il mantenimento dell equilibrio della comunità ittica. Tali cambiamenti hanno, infine, contribuito alla definitiva dominanza di specie particolarmente tolleranti. Anche l anguilla è in diminuzione e, vista l imponenza ed il numero di sbarramenti tra il lago ed il mare che impediscono il reclutamento naturale, è un pesce che deve essere sostenuto dalla semina periodica di novellame. Particolarmente interessante è la presenza, seppure a livello di qualche esemplare, della trota lacustre, che pare trovare areali riproduttivi nel tratto terminale degli immissari, in particolare nel Torrente Tinella, e la sua presenza nelle acque lacustri potrebbe essere legata a qualche piccola zona di acqua di risorgenza in lago. La popolazione di trota lacustre del Lago di Varese è inoltre sostenuta da alcuni anni dall Incubatoio ittico del Tinella, gestito dall omonima associazione di pescatori sportivi che ripopolano il lago e i suoi tributari con questo particolare ceppo di trota. Con l introduzione di specie esotiche la comunità ittica del Lago di Varese è stata modificata in maniera ancora più profonda tanto che oggi esse rappresentano un terzo delle specie presenti. Particolarmente importante la presenza di specie invasive come il siluro e il gardon, ma anche il carassio, quest ultimo particolarmente resistente alle basse concentrazioni di ossigeno. Tali modificazioni rappresentano un danno ingente non solo dal punto di vista faunistico-naturalistico, ma anche dal punto di vista economico, considerato le pesanti ripercussioni subite dalla pesca professionale negli ultimi decenni. 10
13 Attualmente, quindi la comunità ittica del Lago di Varese è dominata da specie come il carassio, la carpa e il gardon, quest ultimo in forte ascesa. Costante è la popolazione del siluro mentre il pesce gatto è in leggero decremento rispetto a un paio di anni fa, anche se mostra già una tendenza alla ripresa. Buone anche le popolazioni di tinca, persico sole e lucioperca, mentre il pesce persico, nell ambito delle sue tipiche fluttuazioni annuali, pare essere in diminuzione. Uno dei risultati più di rilievo da segnalare è sicuramente il constatato aumento della popolazione di luccio, da collegarsi verosimilmente alle attività di ripopolamento con materiale prodotto in loco e di controllo del siluro, specie predatrice alloctona sua diretta competitrice, operate nell ambito del presente progetto. Famiglia Nome comune Nome scientifico Origine Abbondanza Trend Anguillidi Anguilla Anguilla anguilla autoctono 1 Ciprinidi Tinca Tinca tinca autoctono 3 Ciprinidi Cavedano Leuciscus cephalus autoctono 1 Ciprinidi Scardola Scardinius erythrophthalmus autoctono 2 Ciprinidi Carpa Cyprinus carpio autoctono 4 Ciprinidi Gardon Rutilus rutilus alloctono invasivo Ciprinidi Carassio Carassius carassius alloctono invasivo 4 4 Cobitidi Cobite comune Cobitis taenia autoctono 1 Ictaluridi Pesce gatto Ictalurus melas alloctono invasivo Siluridi Siluro Silurus glanis alloctono invasivo 3 3 Esocidi Luccio Esox lucius autoctono 3 Pecilidi Gambusia Gambusia holbrooki alloctono 1 Percidi Pesce persico Perca fluviatilis autoctono 2 Percidi Lucioperca Stizostedion lucioperca Centrarchidi Persico trota Micropterus salmoides alloctono 3 alloctono 2 Centrarchidi Persico sole Lepomis gibbosus alloctono 3 Gobidi Ghiozzo padano Padogobius martensii autoctono 1 STIMA DELLA COMPOSIZIONE ATTUALE DELLA COMUNITÀ ITTICA DEL LAGO DI VARESE, SULLA BASE DEI RISULTATI DELLE ATTIVITÀ E DELLE INFORMAZIONI FORNITE DAI PESCATORI DI PROFESSIONE (1 = RARO; 2 = SCARSA; 3 = COMUNE; 4 = ABBONDANTE; 5 = DOMINANTE). 11
14 La Palude Brabbia A Sud-Ovest del Lago di Varese si estende il bacino del Canale Brabbia, uno dei numerosi immissari del lago. Esso occupa un ampia conca, che congiunge il bacino del Lago di Comabbio con quello del Lago di Varese, attraversando una zona umida di grande importanza dal punto di vista ecologico-naturalistico, la Palude Brabbia, popolata da una grande varietà di specie animali e vegetali. Il Canale Brabbia presenta caratteristiche potamali, con acque lente, spesso quasi ferme, fondo dell alveo costituito in prevalenza da sabbia e fango, rive trattenute da radici erbose ed arbusti ed una grande densità di macrofite acquatiche emergenti e sommerse. La vocazionalità espressa dal corso d acqua è a Ciprinidi limnofili. I risultati di un campionamento condotto da GRAIA Srl nel 2004, evidenziano la presenza di specie come carassio, luccio, pesce gatto, gambusia, scardola, persico sole, persico trota e cobite. Sulla base delle segnalazioni dei pescatori che frequentano abitualmente il Canale Brabbia e delle informazioni contenute nella Carta Ittica della Provincia di Varese, nel corso d acqua risulta anche la presenza di tinca, anguilla, persico, ghiozzo padano, lucioperca, carpa e siluro. 12
15 Il Progetto Siluro Cariplo L obiettivo globale è favorire il ripristino e la salvaguardia della biodiversità nelle aree protette della Valle del Ticino, compreso il Lago di Comabbio e il Lago di Varese, idrologicamente collegato, attraverso il contrasto delle specie esotiche invasive. In particolare, le azioni e misure di controllo e di contrasto riguardano le specie ittiche naturalizzate nell area di progetto e da tempo riconosciute come invasive e quindi fortemente impattanti sulla biodiversità locale. Le azioni eseguite per attuarlo sono riportate di seguito. Azione Azione 1 - Interventi di contrasto del siluro e di altre specie ittiche invasive nelle aree: Palude Brabbia, Lago di Varese Azione 2 - Interventi di contrasto del siluro e di altre specie ittiche invasive nelle aree: Lago di Comabbio, Fiume Ticino Azione 3 - Acquisizione dati autoecologia specie infestanti per affinarne il contenimento Azione 4 Ripopolamento di specie native competitive con il siluro Azione 5 - Monitoraggio efficacia interventi sulla biodiversità dei SIC - ZPS gestiti dalla Provincia di Varese Azione 6 - Monitoraggio efficacia interventi sulla biodiversità dei SIC - ZPS gestiti dal Parco Ticino Azione 7 - Definizione protocolli di contenimento per singola area SIC - ZPS Azione 8 - Attività di realizzazione del network, divulgazione e sensibilizzazione Responsabile Azione Provincia di Varese Esecutori Provincia di Varese / Mutua Coop. Pescatori Lago di Varese / Graia srl Parco del Ticino Parco del Ticino / FIPSAS Pavia / Graia srl Provincia di Varese/ Parco del Ticino Provincia di Varese / Parco del Ticino Provincia di Varese Inizio Fine 15/10/ /09/ /10/ /09/2012 Graia srl 15/10/ /09/2012 Parco del Ticino / APD Tinella / Graia srl Mutua Coop. Pescatori Lago di Varese / Graia srl Parco del Ticino Parco del Ticino / FIPSAS Pavia / Graia srl Provincia di Varese / Parco del Ticino Provincia di Varese / Parco del Ticino 01/03/ /09/ /10/ /09/ /10/ /09/2012 Graia srl 01/10/ /05/2013 Provincia di Varese / Parco del Ticino Coordinamento Provincia di Varese/ Parco del Ticino Provincia di Varese / Parco del Ticino 13
16 Quanto pesce invasivo abbiamo rimosso dal Lago di Varese e dalla Palude Brabbia? In 3 anni di attività sono state complessivamente realizzate 147 campagne di contenimento delle specie esotiche. La gran parte delle campagne ha riguardato il L. di Varese ed una frazione minore (pari a circa il 12% dei campionamenti eseguiti) ha interessato la Palude Brabbia Totale triennio Lago di Varese Elettropesca Reti Palude Brabbia Elettropesca Reti Totale 147 RIASSUNTO DEL NUMERO DI CAMPAGNE DI CONTENIMENTO REALIZZATE Gli strumenti utilizzati sono stati l elettropesca, le reti da posta, il tramaglio al salto e i bertovelli. 14
17 In totale, sono state rimosse circa 5,5 tonnellate di specie invasive dal Lago di Varese e quasi 4 quintali dalla Palude Brabbia, per un totale di quasi 6 tonnellate e oltre 20 mila soggetti. I 5954 Kg di pesce sono così ripartiti: 3376 Kg di carassio per un totale di 4107 individui; 500 Kg di gardon per un totale di 4903 individui; 1115 Kg di pesce gatto per un totale di esemplari; 962 Kg di siluro per un totale di 286 esemplari. Lago di Varese N individui Biomassa (kg) Specie totale totale Siluro ,0 193,6 254,0 962,0 Pesce gatto ,5 186,7 498,8 952,5 Gardon ,5 348,0 77,2 496,7 Carassio ,8 1024,6 691, ,1 Totale , , , ,3 Palude Brabbia N individui Biomassa (kg) Specie totale totale Siluro ,5 30,5 117,0 163,0 Pesce gatto 2 2 0,4 0,4 Gardon ,1 3,4 3,5 Carassio ,9 80,3 126,1 217,3 Totale ,5 110,8 247,0 384,2 NUMERO DI INDIVIDUI E BIOMASSA DELLE SPECIE ESOTICHE RIMOSSE DAL LAGO DI VARESE E DALLA PALUDE BRABBIA. 15
18 Quanto pesce abbiamo rimosso dal Lago di Comabbio? Nel Lago di Comabbio ad opera di GRAIA sono state effettuate 53 campagne in 3 anni di attività. I campionamenti sono stati l occasione per raccogliere il materiale biologico ed i dati utili alla realizzazione dell azione di approfondimento sull autoecologia delle specie target. Gli strumenti utilizzati sono stati l elettropesca le reti da posta, il tramaglio al salto e i bertovelli. Lago di Comabbio Totale triennio Elettropesca Reti Totale Per quanto riguarda l elettropesca tutta la riva è stata indagata almeno per una volta così come le reti sono state collocate in diverse aree del lago dopo di che, individuate le zone di maggior resa le pescate sono state concentrate in tali aree. LOCALIZZAZIONE DELLE CAMPAGNE DI CONTENIMENTO: IN BLU ELETTROPESCA, IN GIALLO RETI. 16
19 L elettropesca è stata concentrata tra marzo e maggio, mentre la posa di reti è stata effettuata ogni mese, con un intensità di frequenza maggiore tra aprile e giugno e in settembre. Dopo 3 anni di attività nel Lago di Comabbio sono state catturate oltre 6 tonnellate di pesce così ripartiti: 4285 Kg di siluri per un totale di 590 esemplari. 637 Kg di gardon per un totale di 5054 esemplari Kg di carassi per un totale di 1494 esemplari. N individui Biomassa (kg) Specie totale totale Siluro ,2 1661,5 1021, ,5 Gardon ,6 172,1 425,9 637,5 Carassio ,1 535,8 287,4 1441,3 Totale , , , ,3 17
20 Quanto pesce invasivo abbiamo rimosso dal Fiume Ticino? Il Fiume Ticino in 3 anni di attività è stato interessato da 135 campagne di campionamento. Occorre inoltre sottolineare che, proprio per l espletamento di quest azione e per attività future di controllo delle specie ittiche del fiume, anche dopo la chiusura del progetto, il Parco ha organizzato un corso di elettropesca, con 25 partecipanti tra personale strutturato del Parco e volontari. Durante i campionamenti sono stati raccolti i dati necessari per l approfondimento dell autoecologia della varie specie esotiche. Nella gran parte dei casi si è operato manovrando l elettrostorditore da barca. Solo laddove le condizioni di portata e livello del corso d acqua lo consentivano, le operazioni di elettropesca sono state condotte guadando il fiume. 18
21 In questi 3 anni di attività l azione di contenimento ha coperto tutto il fiume da Somma Lombardo fino a Pavia, concentrando particolarmente le attività nel tratto medio-basso, più popolato dagli esotici invasivi. Nello specifico, il Fiume Ticino è stato per convenzione suddiviso in 15 macrotratti di campionamento, di seguito elencati. Macrotratto Descrizione 1 Tratto a monte del Ponte di Oleggio 2 Tratto compreso tra il Ponte di Oleggio e la filarola del Langosco 3 Filarola del Langosco Ponte di Turbigo 4 Canale Tre salti, Roggia del mulino 5 Ponte di Turbigo Ponte di Bernate 6 Ponte di Bernate Ponte di Vigevano 7 Ramo dei prati 8 Ponte di Vigevano Confluenza Canale Nasino 9 Confluenza Canale Nasino ponte di barche Bereguardo 10 Lanca Riserva Zelata 11 Ponte di Barche Bereguardo Torre d Isola località Turbina 12 Torre d Isola località Turbina Ponte coperto Pavia 13 Gravellone 14 Dal ponte coperto di Pavia a confluenza Po In totale sono stati catturati 3677 esemplari per un totale di 2936 Kg così suddivisi: 5,1 kg di abramide per un totale di 46 individui; 1 acerina di 46 g; 14,1 kg di aspio per un totale di 6 individui 12,2 Kg di carassi per un totale di 160 individui; 4,4 kg di cobite di stagno orientale per un totale di 406 individui; 130g di gambusie per un totale di 119; 3,1 Kg di gardon per un totale di 277 individui; 1,5 Kg di pseudorasbora per un totale di 525 individui; 2 Kg di rodeo amaro distribuiti in 933 individui totali; quasi 2,9 t di siluro per un totale di 1205 esemplari catturati; 1 trota iridea del peso di 20 g. 19
22 Quali informazioni abbiamo ottenuto? Per un congruo subcampione di esemplari delle diverse specie catturate sono stati rilevati i principali caratteri morfometrici (lunghezza e peso corporeo), prelevati alcune scaglie per la determinazione dell età, esaminati contenuti stomacali e gonadi. A questi dati si aggiungono naturalmente le osservazioni dirette sulle preferenze ambientali, in relazione al momento stagionale e allo stadio vitale. I risultati relativi a ciascuna specie sono di seguito riportati, discussi ed integrati con le informazioni bibliografiche al fine di ricavare un quadro esauriente della loro ecologia. Specie N misure lunghezza Lago di Varese e Palude Brabbia N misure peso corporeo N contenuti alimentari analizzati N rilevazioni grado di maturazione gonadi Siluro Pesce gatto Gardon Carassio N letture età TOTALE Lago di Comabbio Siluro Gardon Carassio TOTALE Fiume Ticino Siluro Gardon Carassio Rodeo amaro * 33 Pseudorasbora Cobite di stagno orientale Abramide Aspio Acerina TOTALE
23 MISURA DELLA LUNGHEZZA TOTALE DI UN SILURO. CONTROLLO DEL GRADO DI MATURAZIONE DELLE GONADI UDI UN GARDON. LETTURA DELLE SCAGLIE: SCAGLIA DI GARDON
24 i dati raccolti sulle specie esotiche Approfondimenti sul Siluro Distribuzione. L areale originario del siluro, è piuttosto ampio, estendendosi in Europa dal bacino del Fiume Reno, fino a tutta l Asia Occidentale. Esso è nativo del Fiume Elba e dal corso superiore del Reno fino al bacino dell Ural, esclusi la Scandinavia e i fiumi che drenano nel Mar Glaciale Artico. È nativo negli immissari del Mar Nero (fiumi Danubio e Dnepr), del Mar d Azov (Fiume Don) e del Lago d Aral. Il Siluro è specie autoctona anche in Svizzera, dove sarebbe passato attraverso il bacino del Danubio, in seguito ai cambiamenti climatici e idrogeologici causati dalle ultime glaciazioni. In questi nuovi ambienti si è poi acclimatato solo nelle zone a lui più favorevoli come i laghi ed i fiumi di pianura. Attualmente la specie risulta introdotta in diversi paesi, come Belgio, Francia, Inghilterra e Spagna. Per quanto riguarda l Italia, la prima segnalazione del siluro risale al 1956, quando è stato catturato nel Fiume Adda presso Lecco. Ampiamente diffuso nel bacino del Po, in territorio italiano sta vivendo una vera e propria esplosione demografica, grazie all assenza di competitori e a condizioni ambientali particolarmente favorevoli. DISTRIBUZIONE ATTUALE DI SILURUS GLANIS (AREALE ORIGINARIO, IN ROSSO; AREE IN CUI LA SPECIE È STATA INTRODOTTA, IN ARANCIONE, ZONE COSTIERE IN CUI E PRESENTE, IN BLU). 22
25 Morfologia. Il siluro è un pesce dal corpo allungato e appiattito, cilindrico solo posteriormente, con una testa decisamente sproporzionata, anch essa appiattita e terminante in una grande bocca, larga quanto la testa stessa. Le ossa mascellari sono particolarmente robuste e sviluppate e la mascella inferiore è prominente. Sulle mascelle e sul vomere sono presenti numerosi piccoli denti di forma conica, adatti a trattenere la preda una volta catturata. Gli occhi sono piccolissimi, ad indicare che non è la vista il senso più sviluppato nel siluro, ma le sue capacità sensoriali sono quasi completamente affidate ad altro: in particolare al sistema della linea laterale (grazie anche, come già ricordato, alla presenza dell Apparato di Weber) e ai due lunghi barbigli posizionati tra il labbro superiore e gli occhi. Altre due paia di barbigli, molto più sottili e piccoli sono inseriti sulla mascella inferiore. Il corpo è di colore scuro sul dorso e sul capo, nei toni del nero-blu, lateralmente presenta una marmoreggiatura di colore biancastro, giallo, grigio o anche verde; il ventre è chiaro. La pelle è completamente priva di scaglie ed è ricoperta da abbondante muco, prodotto da un elevato numero di ghiandole mucipare. La pinna dorsale è piccola e poco sviluppata, come pure è piccola la pinna caudale, di forma arrotondata; è assente la pinna adiposa. Le pinne pettorali sono provviste di un robusto primo raggio spinoso. La pinna anale è lunga e si estende per circa la metà del corpo. Non esiste dimorfismo sessuale, fatta eccezione per il fatto, spesso segnalato, che i maschi sono generalmente più grandi delle femmine loro coetanee. 23
26 Distribuzione delle lunghezze nei campioni. Il campione di siluro raccolto nei 3 anni di attività nei siti interessati dal progetto, presenta le distribuzioni in classi di lunghezza indicate nelle figure successive. La distribuzione del campione del Ticino, mostra una buona presenza di soggetti di piccola e media taglia con catture meno frequenti di soggetti di taglia più grande. Ciò è dovuto non tanto alla mancanza di questi ultimi, quanto alle maggiori difficoltà di cattura. Gli esemplari di grossa taglia infatti si trovano spesso nelle profonde pool presenti lungo il fiume dove l attività di cattura risulta poco efficace. LAGO DI VARESE E PALUDE BRABBIA Frequenza (n ) FIUME TICINO Classe di lunghezza (mm) LAGO DI COMABBIO 24
27 Accrescimento Ponderale. Dai dati è stata ricavata la relazione lunghezza-peso. delle popolazioni di siluro nei tre ambienti indagati. Le curve di accrescimento ponderale evidenziano un elevato tasso di crescita delle tre del tutto simili tra loro L.Varese L.Comabbio Ticino Peso (g) Lunghezza (mm) Accrescimento lineare. Le curve di crescita lineare sono state realizzate grazie all osservazione al microscopio delle vertebre. Una caratteristica della popolazioni di siluri in genere è la forte variabilità di taglia per ogni classe di età. L accrescimento della specie nel Lago di Comabbio risulta del tutto comparabile con quello rilevato per la popolazione del Lago di Varese, indagata nell ambito del presente studio. Da notatre invece un accrescimento minore nel Fiume Ticino. 25
28 Preferenze alimentari. Il siluro è un vorace predatore dal comportamento opportunista, cioè in grado di adattarsi alle diverse disponibilità alimentari. Esso si nutre delle specie più abbondanti nell ambiente in cui vive e si alimenta generalmente di notte, grazie al suo formidabile apparato sensoriale che gli permette di individuare con precisione le prede. L attività alimentare è particolarmente intensa in primaveraestate, nel periodo precedente la deposizione; diminuisce in autunno per cessare quasi completamente in inverno, quando il siluro entra in una fase di latenza. Gli avannotti si nutrono di zooplancton e piccoli invertebrati bentonici. Con l aumentare della taglia il regime alimentare cambia fino a diventare negli esemplari più grandi prettamente ittiofago, anche se a volte è possibile che occasionalmente il siluro si cibi di uccelli, anfibi, rettili e piccoli mammiferi. Per quanto riguarda l alimentazione della specie nelle acque del Lago di Comabbio, la specie sembra mostrare una predominanza della componente ittica. Il motivo di tale dieta è da ricercarsi nella tipologia dell ambiente, dove l alimento più comune è proprio costituito da altre specie ittiche, mentre il macrobenthos risulta meno abbondante. Unico rappresentante di quest ultima categoria che risulta molto comune nell alimentazione del siluro è la specie esotica Procambarus clarkii, o gambero rosso della Louisiana. La predazione, riscontrata, nei confronti di avifauna acquatica sembra appannaggio esclusivo degli esemplari di grossa taglia. L unico siluro catturato avente questo tipo di contenuto stomacale è stato un individuo di 156 cm e 30 kg, la cui azione predatoria ha colpito uno svasso maggiore. In un paio di esemplari sono stati rinvenuti resti di lucci. Relativamente ai campioni prelevati nel Lago di Varese, la maggior parte degli stomaci analizzati risultati non vuoti contenevano gamberi alloctoni (Orconectes limosus e Procambarus clarkii), diverse specie di pesci e qualche mammifero. Nel Fiume Ticino numerosi campioni sono già stati prelevati durante i Progetti Life Natura di conservazione della trota marmorata e del pigo e il relativo progetto Life di conservazione dello storione cobice. I risultati di questi studi hanno confermato la dieta quasi prettamente ittiofaga del siluro che risulta essere tale già dai fin dagli stadi giovanili. Inoltre viene confermato come sia anche un predatore opportunista che non disdegna 26
29 altre prede, in base soprattutto alla disponibilità delle stesse. Come evidenziato per il Lago di Comabbio e di Varese, anche nel Ticino il siluro di taglia grande spesso preda anche uccelli acquatici o mammiferi che frequentano l ambiente fluviale. Biologia riproduttiva. Il siluro comincia a riprodursi quando l acqua raggiunge una temperatura di almeno C. In Italia il periodo riproduttivo va da maggio a settembre. L età della maturità sessuale viene raggiunta in Italia a partire dal terzo anno di età. All approssimarsi del momento della deposizione si formano coppie di esemplari di dimensioni simili che si spostano in acque poco profonde e ricche di vegetazione. Qui il maschio costruisce il nido, pulendo un area di fondale dal fango e sporcizia all interno di un anello di vegetazione alla quale si attaccheranno le uova. Il corteggiamento è breve e poco articolato; il maschio avvolge il proprio corpo intorno alla femmina comprimendone l addome per stimolare la deposizione delle uova, di diametro di circa 3 mm e adesive, dopodiché le feconda e resta di guardia al nido, ossigenando le uova con movimenti a ventaglio della coda. La femmina può arrivare a deporre uova per kg di peso corporeo, con limiti che possono variare da a uova per kg. Ad una temperatura di circa 24 C le uova schiudono in 2-4 giorni e le larve restano attaccate alla vegetazione, tramite un filamento secreto da una ghiandola posta sulla sommità del capo, fino a quando non hanno riassorbito il sacco vitellino, dopodiché si allontanano in gruppo. Nel Lago di Varese in totale sono state osservate 211 gonadi, a cui è stato attribuito lo stadio di maturazione. Il campione analizzato è risultato composto dal 36% di femmine e dal 54% di maschi, mentre il restante 10% non è stato determinato. Dall analisi delle gonadi e dalla determinazione dell età dei soggetti del Lago di Varese, risulta che la maggior parte dei soggetti è matura raggiunta la lunghezza di cm, ovvero tra i 2 e i 3 anni di età. Oltre il 3 anno di età il 100% dei soggetti risulta aver raggiunto la maturità sessuale. 27
30 Nel Lago di Comabbio l campione analizzato è risultato composto dal 14% di femmine e dal 79% di maschi, mentre il restante 7% non è stato determinato. Oltre i 65 cm di lunghezza il 100% dei soggetti, sia maschi sia femmine, risulta aver raggiunto la maturità sessuale. Tuttavia, non è possibile individuare con certezza l età di prima maturazione poiché nel campione mancano soggetti appartenenti alla classe di lunghezza cm, ovvero tra i 2 e i 3 anni di età. Secondo dati di bibliografia nel Comabbio, per le femmine l età di prima maturazione corrisponde al terzo anno di vita mentre per i maschi esiste una certa variabilità poichè alcuni sembrano raggiungere la maturità prima, già al secondo anno di vita, mentre la maggior parte la raggiunge al terzo anno come le femmine. Per quanto riguarda la stagionalità del ciclo riproduttivo, le osservazioni hanno permesso di stabilire la ripresa dell attività riproduttiva nel mese di marzo che termina nei mesi di giugno e luglio per entrambi i sessi. FIUME TICINO. Dati relativi alla biologia riproduttiva di questa specie nel Ticino sono stati rilevati durante i sopracitati Progetti Life al termine dei quali si è arrivati a determinare che: nel Fiume Ticino il periodo riproduttivo parte verso maggio, si estende al mese di giugno, quando il fenomeno è più massiccio, fino al mese di agosto; dopo la riproduzione, la maturazione delle gonadi in vista della riproduzione dell anno successivo è un processo che inizia molto precocemente; le gonadi mature possono essere sensibilmente diverse tra loro per individui della stessa taglia catturati nel medesimo periodo. Una stessa gonade può inoltre mostrarsi variamente composta da agglomerati di oociti di diverse dimensioni. 28
31 Distribuzione e preferenze ambientali della specie nel Lago di Comabbio. Il siluro è presente con una popolazione consistente e strutturata ormai da alcuni anni. Da quanto osservato durante i monitoraggi ittici la specie è ben distribuita in tutto il lago sia lungo la costa sia a centro lago. Per quanto riguarda la zona strettamente litorale (canneto e lamineto) essa predilige aree ricche di rifugi che nel caso del Lago di Comabbio possono essere rappresentate da zone con piante in acqua, zolle di canneto galleggianti ( balisconi ) e rive scavate. Difficilmente gli esemplari medio grandi sostano nel canneto. Per quanto riguarda la fascia di lamineto essi prediligono la zona a castagna d acqua (Trapa natans) e Ludwigia sp. La zona centrale del lago è frequentata tutto l anno, vista anche le basse profondità di questo bacino (7-8 metri come massima profondità), ed in particolare nel periodo invernale dove restano fino all inizio della primavera. Dalle caratteristiche morfologiche del lago e da quelle ecologiche di questa specie si sono potute individuare in questi tre anni di monitoraggio quelle zone del lago maggiormente frequentate dai siluri. La sponda ricadente nei comuni di Ternate e Comabbio, presenta le caratteristiche ambientali favorevoli per il siluro. In questo tratto infatti la riva non degrada dolcemente e già dai primi metri il lago presenta profondità di oltre 1 metro, questa condizione unitamente al buon numero di rifugi rappresentano l habitat ideale per questa specie. Acqua bassa e canneto sono invece le caratteristiche della riva nella zona Sud del Lago (Vergiate ed in parte Mercallo), con un substrato di fondo prevalentemente sabbioso. In questa area il siluro non si spinge a ridosso della sponda a causa delle basse profondità e dell assenza dei rifugi e predilige la zona a lamineto, composta prevalentemente da castagna d acqua e nannufaro (Nuphar luthea). 29
32 Distribuzione e preferenze ambientali della specie nel Fiume Ticino. Questa specie è ormai presente nel Fiume Ticino con una popolazione ben strutturata e diffusa lungo tutta l asta del fiume e nei suoi affluenti. Il siluro trova infatti un habitat idoneo alla sua permanenza e alla riproduzione potendo quindi prosperare a scapito delle altre specie presenti. Di norma risulta presente pressoché in tutti i rifugi disponibili e in particolare nelle numerose ceppaie sommerse e nelle massicciate lungo le rive. I soggetti di maggiori dimensioni frequentano anche pool profonde mentre i soggetti più piccoli trovano un ottimo rifugio negli spazi tra i massi i e i prismi in cemento lungo le sponde. Anche le lanche e i diversi ambienti laterali sono frequentati da questa specie. In estate il siluro diventa maggiormente attivo e si sposta dai rifugi invernali per frequentare maggiormente le buche o rifugiarsi tra le piante acquatiche che in questo periodo diventano più rigogliose, portandosi anche in quelle zone più centrali del fiume con maggiore corrente. Distribuzione e preferenze ambientali della specie nel Lago di Varese. Nel Lago di Varese, il siluro è presente con una popolazione consistente, strutturata ed in fase di crescita. Da quanto osservato durante i monitoraggi ittici la specie è ben distribuita in tutto il lago. Sembra comunque prediligere le zone dove si immettono i principali tributari, quali il Valleluna e il Tinella, che con l apporto di materiale vegetale di grossi dimensioni, come tronchi, sul fondale del lago creano ottimi rifugi per questa specie. Questo pesce, attivo nelle ore notturne, durante il giorno trova zone favorevoli al rifugio e al riposo sia nella fascia riparia, in particolare tra le zolle di canneto galleggianti ( balisconi ), sia in profondità nella fascia pelagica, dove si posiziona soprattutto nel periodo invernale. 30
33 Rapporti con le specie native. Per il siluro sono disponibili molti dati relativi alla sua autoecologia, raccolti nell ambito di un Progetto Life-Natura realizzato sul Fiume Ticino, oltre a quelli raccolti nel presente studio, e tutti evidenziano l elevato potenziale invasivo della specie che, potendo avvalersi di un elevata plasticità ecologica, si situa in una posizione di netto vantaggio rispetto alle specie originarie del Bacino Padano. Ad esempio, la sua capacità di colonizzare ambienti molto diversi per caratteristiche idromorfologiche gli consente di trovarsi a suo agio sia in acque lentiche, come i laghi subalpini o le lanche fluviali, sia in un fiume a corrente veloce e substrato grossolano, come è il Ticino nel suo tratto intermedio, sia in un tratto potamale a substrato fine, come è il Po nel suo basso corso. Inoltre, le abitudini notturne pongono il siluro, in quanto predatore, in una condizione ecologica privilegiata rispetto ai pesci originari del bacino padano che hanno abitudini diurne; per di più, il raggiungimento in pochi anni una taglia enorme lo mette al sicuro, in quanto preda potenziale, dagli attacchi di altri animali. Non ultimo, il vantaggio riproduttivo datogli dal prestare cure parentali (il maschio cura il nido) e di avere una periodo riproduttivo lungo (dalla fine di maggio a tutto agosto) che, anche in caso di eventi eccezionali di natura alluvionale o siccitosa, assicura la possibilità che almeno qualche nidiata vada a buon fine, con una probabilità maggiore rispetto ad altre specie ittiche. Il siluro costituisce, dunque, una eccezionale minaccia per le specie autoctone, ma, mentre la sua introduzione in bacini estranei al suo areale originario è generalmente temuta e combattuta dai biologi per gli effetti dannosi che la sua nuova presenza potrebbe produrre o già produce sulle comunità ittiche preesistenti, in alcuni paesi dove è nativa questa specie è invece minacciata d estinzione, e dunque salvaguardata da una serie di misure di contrasto del suo declino. 31
34 Che cosa abbiamo imparato sul gardon? Distribuzione. Comune in Asia e Europa, è assente però nella Penisola Iberica, nel versante adriatico dei Balcani e in Italia, dove è stato introdotto la prima volta documentata per finalità di pesca sportiva nei Fiumi Arno e Serchio e si è ben acclimatato al Nord e al Centro. Morfologia. È una specie di dimensioni medio-piccole, che al massimo raggiunge i 45 cm per 1 Kg di peso; il corpo, fusiforme nei giovani, si sviluppa in altezza negli individui adulti. La livrea è grigio-argentea, bianca sul ventre; l occhio è rossiccio a differenza del congenere autoctono Pigo, ma non dall altra specie autoctona italiana, il Triotto, da cui si differenzia però per l assenza di una banda scura sui fianchi e per avere pinne ventrali e dorsali rossastre. Distribuzione delle lunghezze. Il campione raccolto nei 3 anni di attività presenta la distribuzione in classi di lunghezza presentato nei grafici successivi. Nel Lago di Comabbio la maggior parte degli individui catturati è compresa tra 19 cm e 26 cm. LAGO DI COMABBIO 32
35 Nel Fiume Ticino il campione risulta per lo più formato d individui di taglia piccola per la maggior parte compresi tra 80 e 120 mm. 35 Frequenza (n ) FIUME TICINO Classe di lunghezza (mm) Nel Lago di Varese e nella Palude Brabbia la maggior parte diei soggetti catturati ha una taglia compresa tra 16 e 27 cm. LAGO DI VARESE PALUDE BRABBIA 33
36 Accrescimento ponderale. Dai dati è stata ricavata la relazione lunghezza-peso di questa specie nei tre ambineti oggetto del progetto. Il gardon mostra un accrescimento minore nel Ticino rispetto a quello nei due laghi, dove comunque sembra accrescersi maggiormente nel Lago di Comabbio Comabbio Ticino Varese 300 Peso (g) Lunghezza (mm) Accrescimento lineare. L analisi dei campioni di scaglie recuperati durante il progetto ha permesso di determinare la curva di accrescimento lineare di questa specie nei tre ambienti indagati. Per quanto riguarda il Lago di Comabbio, il gardon raggiunge una taglia di circa 13 cm al 1 anno di età, al 2 raggiunge circa 21 cm e al 4 misura in media 29 cm. LAGO DI COMABBIO 34
37 Per quanto riguarda il Ticino, i campioni prelevati hanno riguardato soggetti di taglia piuttosto simile, non potendo quindi fornire una completezza di informazioni tale da poter essere utilizzati per l applicazione del modello di Von Bertalanffy. Si fa riferimento quindi alla curva ottenuta dai campionamenti effettuati durante il progetto Life Natura di conservazione della trota marmorata e pigo nel Fiume Ticino svolto da GRAIA. La determinazione dell età, avvenuta tramite metodo scalimetrico, è stata effettuata su un totale di 34 campioni di scaglie ed ha permesso di ricostruire la curva di accrescimento lineare di questa specie, con l applicazione del modello di Von Bertalanffy. Nel Lago di Varese il gardon raggiunge una taglia di circa 15 cm al 1 anno di età, al 2 anno raggiunge una taglia di circa 23 cm mentre al 4 misura in media 30 cm FIUME TICINO LAGO DI VARESE PALUDE BRABBIA 35
38 Preferenze alimentari. Il gardon è una specie gregaria e onnivora: si ciba di invertebrati, macrofite e alghe; predilige fiumi a lento corso o ambienti lacustri, soprattutto le fasce litorali ricche di vegetazione. Nel Lago di Comabbio e nel Lago di Varese la dieta del gardon pare costituita principalmente macrobenthos, zooplancton e resti vegetali. In particolare gli esemplari di piccola taglia (minori di 15 cm) sono risultati prevalentemente zooplantofagi e in misura minore bentofagi mentre con l aumentare della taglia diminuisce ill contributo di zooplanton nella dieta e il macrobenthos compare in modo determinante. Biologia riproduttiva. In genere il gardon raggiunge la maturità sessuale al terzo anno di età. Il periodo riproduttivo, che va da aprile a giugno, si sovrappone sia con quello del Pigo che con quello del Triotto; la deposizione avviene in acque basse, con fondo sassoso. Sulla base della classificazione degli stadi di maturazione delle gonadi, con un osservazione macroscopica è possibile stabilire, per ogni esemplare, un momento ben preciso del suo ciclo riproduttivo e, correlando questi dati con quelli dell età, è possibile risalire all età di prima maturazione sessuale. Lago di Comabbio. In totale sono state osservate 246 gonadi, a cui è stato appunto attribuito lo stadio di maturazione. Il campione analizzato è risultato composto da circa il 65% di femmine e dal 35% di maschi. Poichè tutti i soggetti analizzati sono risultati maturi si può affermare che la maturità sessuale venga raggiunta almeno ad una lunghezza di 18 cm, ma non avendo catturato soggetti più piccoli non si può verificare se questa venga raggiunta prima. Fiume Ticino. Per quanto riguarda il campione recuperato nel Fiume Ticino la quasi totalità dei soggetti pescati erano di taglia ridotta e quindi ancora immaturi di cui non si riesce a determinare il sesso. Lago di Varese e Palude Brabbia. In totale sono state osservate 49 gonadi, a cui è stato appunto attribuito lo stadio di maturazione. Il campione analizzato è risultato composto dal 71% di femmine e dal 29% di maschi. Come per il Lago di Comabbio, tutti i soggetti analizzati sono risultati sessualmente maturi e anche in questo caso si può affermare che la maturità sessuale venga raggiunta almeno ad una lunghezza di 18 cm. 36
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