Convegno Nazionale Prospettive di Ricomposizione
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1 Convegno Nazionale Prospettive di Ricomposizione Il contributo della valutazione e della programmazione all occupazione femminile AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA. IL PACCHETTO ANTICRISI PER LE DONNE DELLA REGIONE PUGLIA ROMA 10 NOVEMBRE 2009 a cura di Serenella Molendini Consigliera Regionale di Parità e Antonella Bisceglia Dirigente del Servizio Politiche di Benessere Sociale e Pari Opportunità 1
2 Lettura del territorio pugliese: la popolazione Progressivo invecchiamento della popolazione Incremento della percentuale delle persone che vivono in condizioni di povertà relativa Progressiva erosione delle reti di assistenza informale Crescente presenza di persone sole all interno dei nuclei familiari Si allunga la permanenza dei figli nelle famiglie di origine Decresce il tasso di natalità e il tasso di occupazione delle donne è tra i più bassi in Italia (progressiva femminilizzazione della povertà) Significativa e costante crescita della domanda di servizi di persone con disabilità permanenti, anche sopraggiunte in età adulta. 2
3 Lettura del territorio pugliese: il sistema sociale 2006 Dotazione di infrastrutture sociali e sociosanitarie insufficiente Insufficienti condizioni di accessibilità alle strutture sociosanitarie ed alle cure per la salute: inesigibili i diritti sociali Frammentazione e variabilità delle risposte assistenziali Insufficiente condizioni di accesso alle politiche di inclusione sociale ed alle politiche della salute degli immigrati, soprattutto extracomunitari Frammentazione e sostanziale debolezza del sistema regionale del Terzo Settore Sostanziale separatezza tra le politiche di inclusione sociale e altre politiche fortemente interconnesse 3
4 Alcuni dati : i servizi nel % di bambini che frequentano l asilo nido 24% di Comuni che dispongono di asilo nido 80 strutture per la prima infanzia per un totale di 2420 posti nido 5,7 euro pro capite spesa sociale extracomunale L assenza o l insufficienza di un adeguato sistema di welfare costituisce non solo un ostacolo al miglioramento delle condizioni di vita e di indipendenza delle donne, ma si configura come vera e propria azione discriminatoria che, di fatto, rende più difficile la loro partecipazione attiva al mercato del lavoro. Infatti, la domanda fondamentale delle donne è quella di una maggiore dotazione, di una maggiore efficienza e qualità e di una maggiore razionalizzazione dei servizi di distribuzione commerciale, di carattere educativo, di integrazione del lavoro di cura e di mobilità PO FESR Puglia
5 Focus di genere sul mercato del lavoro Problemi di discriminazione in tutti gli aspetti della vita economica e sociale. Nel mercato del lavoro e nel sistema di welfare: Assenza dal mercato del lavoro Difficoltà di accesso Difficoltà di permanenza Inattività Contratti deboli Basse qualifiche Presenza in settori poco innovativi Difficoltà di carriera 5
6 Alcuni dati: il mercato del lavoro FONTE ISTAT OCCUPATI 2009 (MIGLIAIA DI UNITA') DONNE UOMINI TOTALE PUGLIA ITALIA 6
7 Alcuni dati: il mercato del lavoro FONTE ISTAT 7
8 La Programmazione Con l avvio della programmazione , la ha scelto di avviare una stagione nuova per l esigibilità dei diritti sociali e del diritto al benessere e alla dignità di tutti i cittadini e le cittadine pugliesi. LA SFIDA anche nel settore sociale gli investimenti sono produttivi, generano nuova e buona occupazione, assicurano prestazioni sociali di qualità, concorrono a determinare le condizioni di attrattività del territorio regionale, accrescono il livello di qualità della vita nelle città, sostengono gli obiettivi di conciliazione vita-lavoro, concorrono all efficienza complessiva del sistema socio-sanitario. 8
9 Doppio Binario Il doppio binario che sta accompagnando il percorso di crescita del welfare pugliese è: - la programmazione ordinaria per la gestione dei servizi e l erogazione delle prestazioni, che si realizza con le risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali, con le risorse del Fondo Globale socio assistenziale e con le risorse proprie dei Comuni, seguendo il disegno della rete locale dei servizi che ciascun ambito si dà con il proprio Piano Sociale di Zona; - la programmazione straordinaria per gli interventi aggiuntivi, destinati a sostenere gli investimenti in conto capitale e le sperimentazioni di interventi innovativi, a modificare il contesto e la dotazione strutturale e strumentale atta ad accrescere l offerta complessiva dei servizi, che si realizza con le risorse dei Fondi Strutturali (FESR, FSE, FESR e cofinanziamenti con mezzi propri da parte dei soggetti pubblici e privati proponenti). 9
10 Le due programmazioni scorrono parallele: al centro c è il sistema dei bisogni sociali, per la presa in carico, per i percorsi di inclusione, di protezione sociale, di benessere e di autonomia delle persone e dei nuclei familiari. 10
11 I principali obiettivi strategici per lo sviluppo del welfare pugliese In riferimento alla conciliazione vita lavoro - Qualificare la dotazione infrastrutturale sociale e sociosanitaria, per il recepimento dei nuovi standard regionali e la garanzia di maggiori livelli di qualità per l utente finale. - Favorire iniziative e interventi di carattere sperimentale volte a promuovere l esigibilità dei diritti sociali dei soggetti svantaggiati e dei loro nuclei familiari, anche promuovendo l efficiente ed efficace gestione della rete dei servizi. Accrescere la dotazione di posti nido e di posti in strutture per la prima infanzia (centri ludici per la prima infanzia, sezioni primavera, asili nido aziendali, micro-nidi), anche promuovendo la qualificazione dell offerta esistente, per favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e sostenere il carico di cura delle giovani famiglie. Promuovere iniziative concrete per un sistema di interventi di organizzazione degli spazi, dei tempi e della mobilità nelle città volti ad accrescere la qualità della vita e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; 11
12 - Rendere sostenibile l offerta dei nuovi servizi, ed in particolare la maggiore offerta di asili nido pubblici e privati, intervenendo sui costi di gestione delle strutture pubbliche e private convenzionate con i Comuni, limitatamente ai costi connessi ad una implementazione di maggiori livelli qualitativi, e sostenendo la domanda dei servizi per la prima infanzia, con un sistema mirato di strumenti per l incentivo della domanda delle famiglie, atti a favorire l incontro tra domanda e offerta di servizi, soprattutto in riferimento alle fasce deboli della popolazione. - Promuovere il consolidamento e la diffusione della rete dei servizi domiciliari a sostegno del carico di cura delle famiglie per le persone non autosufficienti 12
13 Strumenti di Programmazione Piano Regionale Politiche Sociali I triennio Piano Politiche Sociali II triennio Il 2 Piano Regionale delle Politiche Sociali si pone, in particolare, come strumento di integrazione tra politiche di settore avviate o potenziate negli ultimi anni dalla, ma anche come strumento di connessione tra piani e programmi diversi per fonti di finanziamento e tipologia di attività, e tuttavia omogenei per finalità generale, quella di accrescere l attrattività dell intero territorio regionale in termini di qualità della vita e opportunità di inclusione sociale.
14 Il processo da cui parte il nuovo Piano Politiche Sociali Esso si muove in un contesto fortemente innovativo su: il piano normativo, perché le leggi regionali n. 13/2006, n.19/2006, n.25/2006, n.26/2006, n.7/2007 n.39/2007, i Regolamenti Regionali n. 4/2007 e smi., n. 1/2008, n. 21/2008, n. 23/2008 e n. 27/2008, hanno gettato le basi autentiche per un welfare moderno e inclusivo; il piano strategico, perché la scelta di sostenere con finanziamenti importanti, così come declinata nel PO FESR e nel PAR FAS , la crescita della dotazione infrastrutturale sociale e sociosanitaria in Puglia è destinata a cambiare il volto anche fisico o materiale del welfare pugliese, per la maggiore offerta di contenitori qualificati la cui carenza cronica ha segnato gli ultimi decenni e limitato fortemente le possibilità di sviluppo del sistema dei servizi, anche in ottica di riequilibrio dell offerta di servizi su base territoriale; il piano metodologico, perché la strategia inclusiva declinata nell Asse III del PO FSE , la centralità della qualità della vita assunta anche dai piani di riqualificazione delle città e delle periferie, la rinnovata e concreta attenzione ai sistemi territoriali di cura e di protezione sociale - che è uno dei pilastri del Piano Regionale di Salute (approvato con l.r. n. 23/2008) - hanno gettato le basi per una integrazione che dal piano teorico si sposta finalmente sul piano organizzativo e operativo.
15 Le nuove leggi regionali: i principi cardine Dignità delle persone Universalità dei diritti Valorizzazione delle potenzialità e delle risorse delle persone e delle famiglie Equità nella distribuzione delle risorse, dei poteri e delle responsabilità tra i sessi Rispetto delle identità e valorizzazione delle differenze di genere, cultura, e religione L.R. 19/2006 Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere dei cittadini e delle cittadine di Puglia L.R. 7/2007 Norme per le politiche di genere e i servizi per la conciliazione vita lavoro in Puglia 15
16 Quali motivazioni per una nuova legge regionale Gli investimenti realizzati nel non si sono rivelati sufficienti per l inversione di tendenza La normativa non offriva strumenti concreti per l esigibilità dei diritti Interventi sulle politiche di contesto Interventi sui sistemi di governance territoriale integrare la dimensione di genere nella programmazione, attuazione e valutazione delle politiche di sviluppo Interventi di natura non squisitamente socio- economica e sul mercato del lavoro Nuove parole d ordine d per nuove alleanze tra generi e generazioni 16
17 Le parole chiave Tempo Servizi Condividere responsabilità e diritti Conciliare Partecipazione e decisione 17
18 La legge regionale 7/2007 I titoli della legge Coordinamento e amministrazione dei tempi delle città e promozione dell uso del tempo per fini di solidarietà sociale; Interventi a sostegno dell equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi e di promozione del valore sociale della maternità e della paternità Integrazione delle politiche di genere nella Rappresentanza e partecipazione delle donne alla vita politica, economica e sociale Disposizioni finali I pilastri Interventi sui contesti urbani Interventi sui sistemi produttivi Mainstreaming, governance e partecipazione 18
19 Gli obiettivi integrare la dimensione di genere nella programmazione, gestione e valutazione delle strategie di sviluppo regionale; favorire la qualità della vita attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro di relazione, di cura parentale, di formazione e del tempo per sé; promuovere e sostenere iniziative di sensibilizzazione, trasferimento e scambio di buone pratiche per la rimozione di ogni forma di violenza e abuso contro le donne; promuovere il valore sociale della maternità e della paternità e favorire la condivisione delle responsabilità tra i genitori nei confronti dei figli; promuovere la partecipazione delle donne nei luoghi di decisione sia in ambito pubblico che privato, nelle assemblee elettive e nei luoghi di governo, negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta regionale; promuovere l impiego qualificato delle donne nelle Pubbliche amministrazioni e nelle imprese private; promuovere iniziative di sostegno per le donne migranti o appartenenti a minoranze etniche che ne favoriscano l integrazione nella vita economica, sociale, politica, culturale e civile; promuovere e sostenere iniziative volte a superare gli stereotipi di genere; promuovere ricerche, studi e la raccolta sistematica di documentazione sulla condizione femminile, sulle discriminazioni, con particolare riguardo ai fenomeni di discriminazione multipla, nonché sui fenomeni di violenza contro le donne. 19
20 La legge regionale 7/2007 III pilastro Mainstreaming, Governance e Partecipazione 20
21 Mainstreaming di genere e Sistema di Governance Lettura di genere e valutazione di merito di tutti gli atti di governo Presidenza della Giunta - Ufficio Garante di Genere (DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 luglio 2007, n. 1267) Gruppo di Lavoro Interassessorile (Deliberazione della Giunta Regionale del 19 febbraio 2008 n. 164) Giunta Regionale e Consigliera di Parità Regionale promuovono Tavolo di concertazione con il partenariato economico e sociale (ai sensi del comma 5 dell'art. 4 della legge7) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 13 giugno 2008, n. 935 Centro Risorse Regionale per le donne (luogo di raccordo degli organismi di parità regionali) Formazione delle politiche e raccordo con il territorio 21
22 Strumenti per il mainstreaming di genere Statistiche di genere, Rapporto annuale sulla condizione delle donne. Osservatorio sull Occupazione femminile e le condizioni di lavoro delle donne ( Consigliera Regionale di Parità). Piani di Azioni Positive triennali per le pari Opportunità nella Pubblica Amministrazione. Rete dei Comitati di Parità ( Consigliera regionale di Parità). Bilancio di genere Comunicazione istituzionale orientata al genere Albo delle associazioni e dei movimenti femminili Consulta delle elette 22
23 La legge regionale 7/2007 I pilastro Interventi sui contesti urbani 23
24 Gli interventi sui contesti di vita: il piano territoriale dei tempi e degli spazi Il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi è uno strumento di pianificazione territoriale, redatto a livello di Ambito territoriale, che ha l obiettivo di razionalizzare l organizzazione dei tempi della città in funzione del miglioramento della qualità della vita delle cittadine e dei cittadini pugliesi, attraverso la riqualificazione dello sviluppo urbano e dei processi di inclusione sociale, sostenendo altresì - le pari opportunità tra uomini e donne attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro, relazione, cura parentale, formazione e del tempo per sé. 24
25 MODALITA OPERATIVE Il Regolamento regionale n. 21 dell 11 novembre 2008, ha fissato criteri e modalità per la predisposizione e l attuazione dei Piani Territoriali dei Tempi e degli Spazi (PTTS), individuando due tipi di finanziamenti: per la predisposizione dei Piani Territoriali degli Orari e degli Spazi (Uffici dei tempi, rilevazione dei fabbisogni, sperimentazioni), attraverso adeguati Studi di Fattibilità; per l attuazione dei Piani Territoriali degli Orari e degli Spazi 25
26 Contributi erogabili per ambiti territoriali con popolazione inferiore a abitanti per ambiti territoriali con popolazione inferiore a abitanti per ambiti territoriali con popolazione superiore a abitanti Le risorse finanziarie disponibili ammontano a ,00 di euro. 26
27 Piano Straordinario Asili Nido e Servizi per la Prima Infanzia Avviso Pubblico ( 2008/2009) per la realizzazione di infrastrutture sociali. Per la prima volta in Puglia progetti di investimento che riguardano infrastrutture sociali, quali case di riposo, centri diurni disabili, strutture di accoglienza per minori, asili nido, iniziative sperimentali per la domiciliarità, e altre ancora, accedono a finanziamenti regionali e, in particolare, a finanziamenti del PO FESR La dotazione finanziaria iniziale di euro, a valere sulle risorse del FNPS, è già stata integrata con ulteriori 9 Meuro circa di risorse della stessa fonte. A questi quasi 22 Meuro sono state integrate le risorse FESR relative all Asse III del Programma Operativo , Sono in totale 118 gli asili nido finanziati sul territorio regionale. 27
28 Bando per gli asili nido privati Avviso pubblico PER LA CONCESSIONE DI AIUTI PER LA REALIZZAZIONE E L ADEGUAMENTO DI ASILI NIDO E STRUTTURE PER LA PRIMA INFANZIA (in corso) volto a favorire il potenziamento di una rete estesa, qualificata e differenziata su tutto il territorio regionale di servizi socio educativi per la prima infanzia ( anche nidi aziendali), al fine di promuovere e garantire il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno al ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, nonché di sostenere l iniziativa privata nell erogazione di servizi di cura. Alla base la necessità di incrementare i posti disponibili negli asili nido privati, a copertura della domanda complessiva, in una logica di piena sussidiarietà tra il ruolo di governo degli enti locali e la partecipazione al sistema integrato dei servizi sociali del sistema imprenditoriale pugliese, al fine, in particolare, di sviluppare una rete di servizi integrativi funzionali a soddisfare il bisogno di flessibilità e innovatività delle famiglie che attualmente resta largamente disatteso. In totale sono disponibili circa 14 milioni e mezzo che costituiscono parte della quota regionale di co-finanziamento della Linea 3.2 Programma di interventi per l infrastrutturazione sociale e socio-sanitaria territoriale dell Asse III Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l attrattività territoriale del PO Puglia
29 Sezioni Primavera Si tratta di servizi socio-educativi che integrano le attuali strutture degli asili nido e delle scuole dell infanzia, ispirate a criteri di qualità pedagogica e flessibilità. Sono destinate ad accogliere bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi in presenza di strutture adeguate. Tra gli standard previsti, il contenimento del numero dei bambini (da 20 a 15 per sezione), la flessibilità degli orari, un rapporto numerico insegnanti-bambini non superiore a 10, il supporto psicopedagogico. La Puglia è la prima regione in Italia per numero di sezioni attivate e bambini frequentanti. Sono state attivate già 190 sezioni, i bambini frequentanti sono Ci sono 385 insegnanti impiegati a tempo pieno, 138 a tempo ridotto. La ha incrementato il contributo destinato all iniziativa: quasi un milione e 700mila euro. 29
30 Obiettivo Secondo il Piano di Azione Nazionale entro il 2011 dovremmo avere 6 posti nido (pubblici o convenzionati) ogni 100 bambini 0-36 mesi. Sono stati già investiti 57 milioni di euro per la creazione di nidi pubblici, gli ulteriori 14 milioni vanno a rafforzare la rete dei servizi per portare la Puglia in una posizione di eccellenza nei servizi per la prima infanzia. 30
31 I servizi nel 2005 I servizi oggi Fonte: Report Osservatorio Politiche Sociali 4% di bambini che frequentano l asilo nido 24% di Comuni che dispongono di asilo nido 80 strutture per la prima infanzia per un totale di 2420 posti 5,7 euro pro capite spesa sociale extracomunale + 325% 6% di bambini che frequentano l asilo nido 32% di Comuni che dispongono di asilo nido 261 strutture per la prima infanzia per un totale di posti 20,5 euro pro capite spesa sociale extracomunale 31
32 Realizzazione di infrastrutture sociali e sociosanitarie Il 21 settembre 2009 è stato pubblicato un altro Avviso pubblico per la realizzazione di infrastrutture sociale e sociosanitarie in Puglia, a valere sulle risorse dei fondi strutturali del PO FESR Asse III - Linea 3.2 (scadenza il 14/12/2009). Il nuovo avviso è riservato ai soggetti privati e alle IPAB Notevole la dotazione finanziaria che ammonta complessivamente a 30 milioni di euro. 32
33 Aiuti all occupazione Assessorato sviluppo economico PO FESR PROGRAMMA PLURIENNALE DI ATTUAZIONE Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione - Linea di intervento Avviso Sostegno allo start up di microimprese di nuova costituzione realizzate da soggetti svantaggiati. L Avviso non coinvolge più soltanto industria commercio e artigianato, ma si addentra nelle problematiche sociali. E stato esteso infatti alle imprese che realizzano investimenti per servizi asili nido e alle aziende che investono per servizi non residenziali rivolti ad anziani e disabili. 100 milioni di euro sono i finanziamenti messi a disposizione. 33
34 Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale Nel corso del 2009 sono state attivate specifiche misure a favore delle donne tra cui: Avviso n. 7/ POR Puglia ASSE II OCCUPABILITÀ - MISURE ANTI-CRISI PER LE DONNE - FORMAZIONE E ASSUNZIONI. Obiettivo: Migliorare l accesso delle donne all occupazione e ridurre le disparità di genere Le azioni finanziabili sono attivate tramite due linee di intervento: Linea 1 Progetti di formazione finalizzati all occupazione rivolti a donne disoccupate Linea 2 Incentivi all assunzione a tempo indeterminato delle donne formate negli interventi di formazione finalizzati all occupazione della linea 1 Avviso n. 8/2009 POR Puglia MISURE ANTICRISI PER LE DONNE QUALIFICAZIONE - Avviso Pubblico per la Presentazione di Progetti per Attività Formative Cofinanziate dal FSE, Dallo Stato e dalla Por Puglia Complemento Di Programmazione Asse III Risorse Umane - Mis Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro Avviso finanziato con il reimpiego delle risorse liberate a seguito della selezione di operazioni coerenti ai sensi della D.G.R. n. 1974/2008 Azione d) - Percorsi integrati e individualizzati per il recupero e la transizione al lavoro delle donne, anche in condizione di disagio sociale Avviso n. 9/2009 ASSE II OCCUPABILITÀ - MISURE ANTI-CRISI PER LE DONNE - RIENTRO AL LAVORO - Obiettivo: Migliorare l accesso delle donne all occupazione e ridurre le disparità di genere Avviso per incentivi alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full time, donne residenti in Puglia - L azione finanziabile è attivata tramite incentivi di natura economica alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full time, donne residenti in Puglia. Condizioni essenziali per accedere all incentivo sono congiuntamente le seguenti: - che nell anno 2008 la lavoratrice abbia avuto, uno o più rapporti di lavoro, per una durata complessiva non inferiore a tre mesi, nelle forme giuridiche del contratto di collaborazione a progetto (co.co.pro. ex art. 61 e seguenti d.lgs. 261/03) o del contratto a tempo determinato (ex d.lgs. 368/01) o di entrambe le fattispecie, - che il rapporto di lavoro sia cessato anteriormente alla data di pubblicazione del presente avviso. Avviso n. 10/ ASSE II OCCUPABILITA - MISURE ANTI-CRISI PER LE DONNE - ACCESSO AL LAVORO - Avviso per incentivi alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full time, donne residenti in Puglia L azione finanziabile è attivata tramite incentivi di natura economica alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full-time, donne residenti in Puglia. Condizioni specifiche ed essenziali per accedere all incentivo sono alternativamente o congiuntamente le seguenti: - essere disoccupate da non meno di dodici mesi - avere uno o più figli minori a carico, ovvero esserne affidataria - avere uno o più figli disabili a carico ovvero esserne affidataria
35 La legge regionale 7/2007 II pilastro Interventi sui sistemi produttivi 35
36 Interventi sui contesti produttivi I Patti Sociali di Genere: Art. 15 della L.R. //2007 Promuovono azioni a sostegno della maternità e paternità e sperimentazioni per introdurre formule di organizzazione del lavoro che favoriscano la conciliazione vita lavoro e l equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi. Sono in corso di elaborazione le Linee guida per la predisposizione dei Patti sociali di genere 36
37 La costituzione del Patto di Genere andrà preceduta da un intensa fase di contrattazione e concertazione fra i soggetti (istituzionali e non) locali, finalizzata a definire l area geografica di riferimento, delineare la strategia d intervento e stimolare e raccogliere i progetti di conciliazione e di supporto alla genitorialità in grado di concretizzarla. La modalità di contrattazione e concertazione territoriale diventa, quindi, lo strumento per la predisposizione dei Patti di genere e ognuno degli attori coinvolti dovrà assumere degli impegni vincolanti sulla base delle rispettive competenze e possibilità per consentire o agevolare la realizzazione del/dei progetto/i. Il lavoro di contrattazione e concertazione si tradurrà in un documento il Patto di Genere appunto che andrà firmato dai soggetti coinvolti utilizzato per accedere ai finanziamenti che verranno messi a disposizione dalla Amministrazione Regionale che effettuerà l istruttoria dei progetti per verificarne la validità e sostenibilità economico-finanziaria.
38 La finalità dei Patti Sociali di Genere Promuovere e divulgare con azioni mirate la cultura della conciliazione e la corresponsabilizzazione dei padri nella cura e nella crescita dei figli e nei lavori di cura; Promuovere e diffondere l utilizzo dei congedi di maternità e parentali in una logica territoriale di equilibrio tra la fruizione dei congedi e la disponibilità di servizi di cura; Superare la rigidità dei tempi della Legge 53/2000. Incrementare la quantità e la qualità dei servizi alla persona; Garantire il valore sociale della maternità e della paternità e sostenere la genitorialità come scelta consapevole; Promuovere processi di contrattazione decentrata per estendere alle lavoratrici e ai lavoratori precari le tutele riconosciute ai lavoratori a tempo indeterminato; Promuovere corsi di aggiornamento per donne e uomini che rientrano dopo il congedo obbligatorio e facoltativo di maternità e parentale; Favorire l utilizzo del part-time per motivi parentali anche attraverso l attivazione di meccanismi di incentivazione economica; Favorire l inserimento lavorativo delle donne in particolari condizioni di disagio, quali madri sole con figli minori di tre anni, donne immigrate, famiglie monoparentali con carichi di cura; Realizzare progetti di formazione dei lavoratori che, sulla base di accordi contrattuali, prevedano quote di riduzione dell'orario di lavoro 38
39 Linee guida per l attribuzione del marchio di genere LA PROSPETTIVA DI GENERE NEL SISTEMA IMPRENDITORIALE PUGLIESE Art. 26 Legge 21 marzo 2007, n. 7 Promozione dei piani per l uguaglianza di genere nelle imprese, in grado di declinare la responsabilità sociale secondo principi di pari opportunità Sostegno alle imprese che adottano i piani di uguaglianza di genere, mediante l attribuzione del marchio di genere 39
40 Il marchio di genere Piani per l uguaglianza di genere nelle imprese, in grado di declinare il principio di responsabilità sociale secondo principi di pari opportunità, per: favorire l inserimento e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro Sostenere i percorsi di carriera, favorendo in particolare coloro che rientrano dopo il congedo di maternità e di paternità Politiche premiali della Regione Carta per le Pari Opportunità e l uguaglianza sul lavoro Marchi di genere 40
41 I frutti della legislazione regionale: gli strumenti di attuazione Gli Interventi Piano Straordinario Asili Nido e Servizi per la Prima Infanzia (asili nido pubblici e privati, sezioni primavera, asili nido aziendali, prima dote per i nuovi nati) Piano regionale per la non autosufficienza Progetto R.O.S.A. Rete occupazione servizi assistenziali Interventi straordinari e sperimentali per l infrastrutturazione del territorio Programma Triennale per prevenire e contrastare la violenza di genere Linee Guida e Studi di Fattibilità per i Piani dei tempi Linee di Indirizzo per la Rete regionale dei consultori Le risorse 80 meuro per i servizi per l infanzia (di cui 40 meuro FESR) 15 (fondi regionali) +54 (risorse statali) meuro per la non autosufficienza 30 meuro per migliorare e innovare la rete dei servizi sociali (FNPS + FESR) 5 meuro per contrastare la violenza di genere 2 meuro per i piani dei tempi 5 meuro per il nuovo modello consultoriale (con servizi aggiuntivi per le migranti e le famiglie) 4 meuro per favorire servizi di incontro domanda offerta di servizi di cura per le famiglie 41
42 IL nuovo Piano Regionale Politiche sociali obiettivi specifici per le Politiche di genere e la conciliazione vita lavoro 1) promuovere la realizzazione di Piani dei Tempi e degli Spazi in ogni Ambito Territoriale, anche attraverso il sostegno alla realizzazione di specifici Studi di fattibilità, per favorire l organizzazione dei servizi pubblici e privati, i servizi di mobilità e le opportunità di fruizione degli spazi e dei luoghi culturali, sportivi, ludici, ecc, che consideri le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie, ed in particolare delle donne, e la condivisione del lavoro di cura familiare tra uomini e donne; 2) migliorare l accesso all occupazione e ad accrescere la partecipazione sostenibile e l avanzamento delle donne nell occupazione, principalmente rendendo più accessibili servizi educativi per la prima infanzia e altre prestazioni sociali volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; 3) potenziare la rete di strutture e servizi per la prevenzione ed il contrasto dello sfruttamento, della tratta e della violenza di donne, minori e cittadini stranieri immigrati (rete dei centri anti-violenza, rete di strutture di accoglienza d emergenza per i casi di abuso e maltrattamento); 4) incentivare la realizzazione di iniziative di mutuo-aiuto, quali le Banche del Tempo come strumento solidaristico della condivisione dei carichi di cura; 5) promuovere la stipula dei Patti Sociali di genere quali accordi territoriali interistituzionali per azioni a sostegno della maternità e della paternità e per sperimentare formule di organizzazione dell orario di lavoro nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese private che favoriscano la riconciliazione tra vita professionale e vita privata e promuovano un equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi.
43 Lavori in corso
44 PROGRAMMA DI INTERVENTI PER LA REALIZZAZIONE DI MISURE ECONOMICHE PER SOSTENERE LA GENITORIALITA E FAVORIRE LA CONCILIAZIONE VITA LAVORO PER LE FAMIGLIE PUGLIESI Esso si articola in tre misure economiche di intervento articolate per fasce di reddito e condizione occupazionale Linea di Intervento n. 1 Prima dote per i nuovi nati: a partire dagli esiti della prima sperimentazione dello strumento, l intervento si propone di ridurre l incidenza che i vincoli economici e il disagio derivante da reddito insufficiente possono esercitare sulla scelta e sulla capacità di un nucleo familiare di prendersi carico, per la parte di competenza, del lavoro di cura di una persona. Esso è destinato a nuclei familiari con figli di età inferiore a 36 mesi, caratterizzati da grave disagio economico, che attraverso tali risorse potranno fare fronte alle spese connesse alla crescita ed alla prima educazione del minore; ( 9 Meuro Fondo regionale) Linea di Intervento n. 2 Voucher per l acquisto di servizi di cura: in linea con esperienze sviluppate con successo in altre regioni italiane, questa linea di intervento si propone di andare incontro ai bisogni di conciliazione vita lavoro delle famiglie, ed in particolare delle donne con figli minori, che intendano entrare o migliorare la propria posizione nel mercato del lavoro. Le relative risorse sono destinate esclusivamente alla contribuzione degli oneri relativi all acquisto di servizi di cura; ( ,00 azione 3.3.1: interventi di conciliazione vita-lavoro Linea 3.3 PO FESR 2007/2013) Linea di Intervento n. 3 Integrazione al reddito per le donne occupate che intendano usufruire di strumenti di flessibilità nel lavoro: attraversi l intervento sussidiario degli Enti bilaterali, questa linea di intervento sperimentale si pone l obiettivo di integrare il reddito delle lavoratrici dipendenti (nei settori afferenti gli Enti bilaterali che riterranno di aderire all iniziativa) nel caso di astensione facoltativa per maternità, riduzione dell orario di lavoro per motivi di cura, congedi di cura familiare. ( ,00 Fondo regionale) 44
45 Il Monitoraggio e la valutazione delle politiche regionali Gli Organismi della concertazione: Consulta regionale delle Famiglie Centro Risorse regionale per le donne Tavoli Permanenti di partenariato Osservatorio Lavoro femminile Rete regionale degli Osservatori per le Politiche Sociali SISR Sistema Informativo Sociale Regionale 45
46 Conclusioni La Puglia sta cercando di valorizzare al meglio le opportunità di accesso ai finanziamenti che sono disponibili, perché si tratta di un occasione unica per la svolta del welfare e per le donne e gli uomini di Puglia: normativa aggiornata da un lato, dettagliata conoscenza dei bisogni del territorio dall altro, disponibilità di risorse finanziarie per costruire, ristrutturare, riqualificare, formare, promuovere percorsi virtuosi di inclusione, favorire la diffusione e lo scambio di buone pratiche. Tutto questo è possibile ricercando un sapiente mix di risorse FESR e di risorse FSE, di risorse nazionali (FNPS) e regionali ( nel bilancio 2010 è stato confermato lo stanziamento di , di euro per i servizi socio- assistenziali), e quindi tipologie di operazioni differenti e complementari, ma anche promuovendo le maggiori sinergie possibili. 46
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