PROGRAMMA DI CONTROLLO E CAMPIONAMENTO ALIMENTI E LORO INGREDIENTI TRATTATI CON RADIAZIONI IONIZZANTI

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1 PROGRAMMA DI CONTROLLO E CAMPIONAMENTO ALIMENTI E LORO INGREDIENTI TRATTATI CON RADIAZIONI IONIZZANTI Premessa L irradiazione è un trattamento fisico degli alimenti effettuato con radiazioni ionizzanti ad alta energia, in grado di inattivare gli enzimi degradativi presenti nell alimento ritardandone il deterioramento e di inibire la moltiplicazione dei microrganismi inattivando il materiale genetico. Il trattamento è utilizzato per: - ridurre la carica microbica nel prodotto alimentare; - prolungare la durata di conservazione dei prodotti; - prevenire la germinazione di patate, aglio e cipolle. Il trattamento di alimenti con radiazioni ionizzanti ha lo scopo quindi di prolungare la loro conservabilità riducendo o eliminando la carica batterica prevenendone il deterioramento e, nel caso di prodotti vegetali, inibire la loro germogliazione e fermentazione. Normativa comunitaria Il trattamento degli alimenti e dei loro ingredienti con radiazioni ionizzanti è regolamentato dalla Direttiva quadro 1999/2/CE, che definisce il campo di applicazione dell irraggiamento, le finalità e le condizioni del trattamento, le sorgenti di radiazioni che possono essere utilizzate, le dosi che possono essere applicate ed i requisiti igienici dei prodotti alimentari da sottoporre al trattamento, e dalla Direttiva di applicazione 1999/3/CE, che stabilisce un elenco comunitario di alimenti e loro ingredienti che possono essere trattati con radiazioni ionizzanti, recepita dal D.L.vo 30 gennaio 2001 n.94. Per quanto attiene le condizioni di autorizzazione al trattamento, la direttiva comunitaria prevede che il trattamento possa essere ammesso solo se: - esiste una giustificata e ragionevole necessità tecnologica, - costituisce un beneficio per il consumatore, - non presenta rischi per la salute, - non viene utilizzato per sostituire misure igieniche e sanitarie o buone prassi di fabbricazione. L atto comunitario dispone, inoltre, l adozione di un elenco positivo di prodotti che possono essere trattati con radiazioni ionizzanti. Ad oggi il Consiglio ed il Parlamento Europea hanno approvato solo una categoria di alimenti le erbe e le spezie essiccate ed i condimenti vegetali ; in attesa del completamento dell elenco, ogni Stato può mantenere le autorizzazioni nazionali vigenti purché in conformità alle norme generali comunitarie. Si riporta in allegato l elenco delle autorizzazioni degli Stati membri relative agli alimenti ed ai loro ingredienti che possono essere trattati con radiazioni ionizzanti. 1

2 Legislazione Italiana L. 30 aprile 1962, n. 283; D.M. 30 agosto 1973; D.L.vo 17 marzo 1995, n.230; D.M. 18 luglio 1996; D.L.vo 30 gennaio 2001 n.94. La normativa vigente prevede che il trattamento di prodotti alimentari con radiazioni ionizzanti possa essere effettuato solo presso impianti espressamente autorizzati per l impiego di radiazioni ionizzanti ai sensi dell art.27 del D.L.vo 230/1995e dispongano dell autorizzazione sanitaria di cui all art.2 della Legge 30/ n.283 così come previsto dall art.6 del D.L.vo 30/1/2001 n.94. In Italia risulta autorizzato solo lo stabilimento Gammarad Italia S.p.a. sito a Minerbio (BO); si rileva inoltre che nel 2012 tale Ditta non ha effettuato trattamenti su prodotti alimentari. I prodotti trattati con radiazioni ionizzanti debbono essere correttamente etichettati e devono quindi riportare, ai sensi dell art.16 del D.L.vo 109/1992 e a norma dell art.13 del D.L.vo 94/2001, l indicazione irradiato o trattato con radiazioni ionizzanti in etichetta, se venduti confezionati, o su un cartello in prossimità del contenitore che li contiene, se venduti sfusi. Lo stesso obbligo vige se un prodotto irradiato è utilizzato come ingrediente e quindi la stessa dicitura deve accompagnare la sua denominazione nell elenco degli ingredienti indipendentemente dalla percentuale con cui esso è presente. I prodotti alimentari irradiati, non destinati al consumatore finale, devono riportare inoltre, anche l indicazione della denominazione e dell indirizzo dell impianto che ha effettuato il trattamento o il numero di riferimento di autorizzazione. Tossicità I dati riportati dalla letteratura riguardo la tossicità degli alimenti irradiati è sufficientemente confortante in quanto le conclusioni degli studi di tossicità su animali sia di cancerogenesi, di tossicità subcronica e cronica, di mutagenesi e teratogenesi indicano la mancanza di un evidente effetto tossico sui prodotti irradiati al di sotto di 10 kgy, che è in effetti la dose ammessa nella legislazione vigente. Per quanto riguarda la tossicità dei prodotti radiolitici, ovvero dei prodotti che si originano per modificazione biochimica, pur considerando che molti sono simili a quelli derivanti da altri processi, quali il congelamento, e pur considerando che in termini generali non sono stati riscontrati effetti tossici, si ritengono necessari ulteriori studi sia per confermare i dati disponibili sia per una più precisa definizione del rischio. Per altro verso, si rileva che i possibili effetti negativi dell irradiazione degli alimenti sul benessere nutrizionale dell uomo sono simili a quelli conseguenti ad altre forme di conservazione degli alimenti. Attività di controllo Dai dati disponibili si rileva che nel 2011 nella UE sono stati analizzati 5397 campioni con una non conformità nel 2% (105): i prodotti più frequentemente irregolari sono stati cosce di rana (48,52%), pollame (19,89%), erbe aromatiche e spezie essiccate (14,98%). 2

3 Le segnalazioni di allerta comunitarie sono state in tutto 31 così ripartite: prodotti della pesca (13), prodotti di carne escluso pollame (2), frutta e vegetali (1) cereali e derivati (3), erbe e spezie (1), prodotti dietetici ed integratori (9), bevande (2). Nel 2012 in Italia sono stati analizzati 415 campioni di cui 208 di alimenti di origine animale e 207 di alimenti di origine vegetale di cui poco meno del 2% sono risultati non conformi e più specificatamente 5 campioni di cosce di rana, 2 di estratto secco di riso/lievito rosso, 1 campione di calamari. Le segnalazioni di allerta comunitarie sono state in totale 48 così ripartite: prodotti della pesca (4), prodotti di carne escluso pollame (5), frutta e vegetali (1), cereali e derivati (1), erbe e spezie (3), prodotti dietetici ed integratori (31). Piani specifici di controllo e monitoraggio vengono eseguiti annualmente da diverse regioni italiane e l Italia è stata negli ultimi anni tra le più solerti nel controllo. Il Piemonte finora non ha previsto una tale attività soprattutto per il fatto che non vi sono nella Regione Laboratori ufficiali accreditati. Considerato che il Ministero della Salute ritiene utile diffondere sul territorio le attività analitiche, si è richiesto all IZS di Torino la disponibilità ad eseguire analisi di screening che nel caso di positività possono essere sottoposte a conferma da parte dell IZS della Puglia e della Basilicata, sede di Foggia, Centro di Referenza Nazionale per la ricerca di Radioattività. L IZS ha recentemente confermato la propria disponibilità ad eseguire analisi di screening sulle matrici previste dalle norme EN 13783:2001 e EN 13784:2001, rispettivamente riferite a erbe e spezie, prodotti di origine animale (carni), prodotti di origine vegetale (frutta secca, semi). Conseguentemente, si prevede un piano di campionamento su prodotti in arrivo da Paesi comunitari ed extracomunitari, considerato che diversi Stati CE dispongono di stabilimenti autorizzati per l irraggiamento. Obiettivo dell attività pianificata è di verificare l esistenza in commercio di prodotti irradiati, ma non etichettati o individuati come tali, e di verificare che lo stabilimento responsabile sia effettivamente autorizzato a tale scopo. Inoltre, si richiede un attività di controllo documentale sui prodotti alimentari/ingredienti non forniti al consumatore finale, da effettuarsi nell ambito della programmazione locale, che dovrà verificare, in presenza di alimenti che riportino in etichetta o nei documenti di accompagnamento l indicazione dell avvenuta irradiazione, accompagnata obbligatoriamente in questi casi dalla denominazione e dall indirizzo dell impianto autorizzato/riconosciuto o del suo numero di riferimento, se lo Stabilimento rientra nell elenco di quelli autorizzati/riconosciuti dalla Comunità europea, rilevabili nel sito: lingua=italiano&id=1166&area=sicurezzaalimentare&menu=microbiologica Modalità di campionamento Il campionamento è ufficiale ed eseguito ai sensi del Regolamento (CE) n.882/2004 secondo le modalità previste dal DPR 327/80. Il campionamento dovrà essere effettuato presso importatori, depositi e produzione all ingrosso. Per il prelievo occorre utilizzare il verbale appositamente predisposto dall Istituto Zooprofilattico Sperimentale allegato alla presente procedura. 3

4 Per entrambe le categorie di alimenti il campionamento dovrà essere effettuato su prodotti confezionati che non sono identificati espressamente come irradiati (documenti di accompagnamento e/o etichette). Matrici di origine vegetale. 1. prelievo con criterio della casualità di 5 o 6 aliquote di g (per erbe, spezie, semi) o di circa 500 g per altre tipologie vegetali (frutta secca). (la quinta o sesta aliquota è necessaria per l eventuale inoltro all I.Z.S. di Foggia per le analisi di conferma). 2. confezionamento delle aliquote in buste che proteggano il prodotto dalla luce 3. conservazione del prodotto a temperatura ambiente o congelato ove necessario 4. indicazioni minime per ogni campione: a) nome botanico della specie campionata b) stato di conservazione c) provenienza o nome della ditta d) quantità complessiva della partita e/o numero di lotto e) nome e indirizzo dell impresa produttrice o a cui il prodotto è destinato (importatore) 5. allegare, se possibile, l etichetta. N.B. 1. durante tutte le fasi del campionamento, ove possibile, si dovrà porre attenzione a limitare, nella maniera più efficace, l esposizione diretta del campione alla luce solare o artificiale e a fonti di calore 2. per eventuali controlli in importazione, si dovrà avere cura di prelevare il campione dalla parte centrale del contenitore non esposto a luce e/o fonti di calore. Matrici di origine animale Le matrici di origine animale che maggiormente si prestano a questo genere di ricerca sono le carni fresche di maiale, bovino e pollame e/o le loro preparazioni a base di carne. 1. prelievo con criterio della casualità di 5 o 6 aliquote di circa 500 g di prodotto (la quinta o sesta aliquota è necessaria per l eventuale inoltro all I.Z.S. di Foggia per le analisi di conferma). Se possibile, sono da prediligere i tagli anatomici con osso e i prelievi si devono effettuare prelevando la massa muscolare a ridosso della porzione ossea. Qualora non fosse possibile reperire tagli anatomici refrigerati/congelati e confezionati in porzione di massimo 500 gr. come sopra indicato, sarà possibile procedere allo sconfezionamento di pezzature maggiori ed al porzionamento delle stesse per la realizzazione delle aliquote previste. Lo sconfezionamento è da effettuarsi in presenza dell OSA con indicazione di tale procedura sul verbale di campionamento. Tale procedura verrà quindi verbalizzata e sottoscritta anche dall'o.s.a. 2. indicazioni minime per ogni campione: a) specie animale o prodotto di carne campionato; b) stato di conservazione; c) provenienza o nome della ditta; d) quantità complessiva della partita e/o numero di lotto; e) nome e indirizzo dell impresa produttrice e dell importatore. 3. allegare, se possibile, l etichetta. 4

5 In caso di positività allo screening, sarà cura dell IZS inviare il campione all Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, per la necessaria conferma diagnostica. In seguito alla conferma dell avvenuto irraggiamento, che ovviamente non sia stato adeguatamente dichiarato, si dovrà procedere a: 1) segnalazione di information; 2) irrogare sanzione amministrativa ex art. 18, comma 2, DL.vo 109/92; 3) verificare la necessità di segnalazione a A.G. per violazione art. 515 CP. Nel caso in cui i controlli documentali abbiano rilevato che un prodotto è stato irradiato in uno Stabilimento non autorizzato, si dovrà procedere a: 1) segnalazione di allerta (considerato che la dose di irraggiamento potrebbe essere stata superiore al consentito o effettuata con tecnologie non idonee); 2) verificare la necessità di segnalazione a A.G. per violazione art. 515 CP; 3) irrogare sanzione ai sensi dell art.19 del D.L.vo 30/1/2001 n.94. Si specifica che trattandosi di attività istituzionale predisposta da questa Amministrazione anche sulla base di analoga richiesta del Ministero della Salute, l attività di controllo, campionamento ed analisi non rientra nelle previsioni di cui al D.L.vo 194/2008. Nella tabella sottostante sono indicati i campioni da effettuarsi ripartiti per ASL: ASL TO3 TO5 NO CN2 AL Totale Erbe e spezie Frutta secca Carni e preparazioni a base di carne Bibliografia - C. Coniglia, S. Onori, O. Sapora: Il trattamento di prodotti alimentari con radiazioni ionizzanti Not. ISS 2003;16;3-9 - Rapporto ISTISAN 04/21 - Rapporto ISTISAN 07/4 5

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