FARADAY NEWS. L ANNO CHE VERRA! Il saluto della Preside Isabella Pinto! La Newsletter dell ITI FARADAY!

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1 FARADAY NEWS La Newsletter dell ITI FARADAY AS 2014/15 N.1 L ANNO CHE VERRA Il saluto della Preside Isabella Pinto L avvio di un nuovo anno scolastico per chi crede nella scuola, in un certo modo di fare scuola, rappresenta un momento importante. Dopo aver passato i mesi estivi a pensare, progettare, pianificare, prendere contatti, sistemare, siamo finalmente arrivati al momento fatidico: mettere in pratica i nostri progetti e le nostre idee, che è un po - come dire - realizzare la nostra idea di scuola. Pianificando e progettando le molteplici iniziative che quest anno coinvolgeranno le studentesse e gli studenti del Faraday abbiamo tenuto presenti pochi ma fondamentali obiettivi: formare dei cittadini consapevoli, fornire loro gli strumenti intellettuali e le competenze tecnologiche indispensabili per inserirsi presto e bene nel mondo del lavoro così come per proseguire proficuamente gli studi, garantire un ambiente di studio confortevole e sicuro, prevenire i disagi e le difficoltà tipiche dell età adolescenziale e predisporre tutte le strategie che una scuola può e deve mettere in campo per gestire fenomeni così delicati e complessi. La speranza, ovviamente, è di aver colto nel segno, di aver saputo intercettare bisogni e desideri dei ragazzi e di aver pensato a qualcosa che, in qualche modo, possa andare incontro alle loro esigenze. L augurio è dunque che sia per tutti noi coinvolti in questo ambizioso progetto, studenti, famiglie, docenti e personale ATA un anno scolastico sereno, ricco di soddisfazioni.

2 Il Faraday partecipa in Campidoglio alla consegna del Premio Pio La Torre per la legalità nella Pubblica Amministrazione Si è tenuta giovedì 2 ottobre alle ore 11.00, presso la sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini in Campidoglio, la cerimonia di consegna della prima edizione del Premio Pio La Torre - Per le buone pratiche amministrative, promossa dal comune di Roma Capitale insieme ad Avviso Pubblico e Libera, dedicata alle buone pratiche di amministrazione trasparente fra gli Enti locali italiani. Gli studenti del Faraday col Sindaco Ignazio Marino Invitati dall Assessore alle Periferie Paolo Masini, già ospite del Faraday in occasione dell inaugurazione della nostra Aula Magna nel mese di Maggio, alla cerimonia eravamo presenti anche noi con le classi 4 e 5 A Trasporti, insieme alla Preside Isabella Pinto. Sono intervenuti, oltre all Assessore Masini, il Sindaco di Roma Ignazio Marino, il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, il Presidente dell Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, il Direttore di Libera Enrico Fontana e Franco La Torre, figlio di Pio. Gli interventi che hanno preceduto la consegna dei premi hanno ribadito la centralità della battaglia per la legalità in Italia, soprattutto nel campo della Pubblica Amministrazione, nella gestione degli appalti, dai quartieri residenziali periferici alle aree metropolitane (come Formello, cui è andata una speciale menzione) fino alle grandi opere di EXPO 2015 a Milano. Fra i temi maggiormente richiamati, la necessità di ripartire dalla società civile, perché la battaglia per la legalità e il contrasto alle mafie ha bisogno di partecipazione, di attenzione, di tutto ciò che contrasta l indifferenza e il silenzio, che sono le condizioni ideali per chi vuole agire illegalmente. Ecco perché da parte di tutti i relatori è venuto un plauso alle due scuole presenti: il Faraday e il Kennedy di Roma. Toccante l appello agli studenti da parte del figlio di Pio La Torre, Franco, che ha esordito dicendo: Voi ragazzi

3 dovete vincere dove noi abbiamo perso. La Ministra Madia - commossa per la presenza delle scuole - perché la scuola è il primo servizio pubblico - ha Franco La Torre, figlio di Pio un lavoro dal boss del quartiere. ricordato come la lotta per la legalità debba sempre congiungersi a quella per l avanzamento dei diritti. Se non c è legalità, allora i diritti ci sono solo per gli amici degli amici e chi non ha santi in paradiso rimane abbandonato a se stesso. Ma se non garantiamo i diritti, allora la gente è costretta ad elemosinare L incontro è stato per noi anche l occasione per scambiare esperienze e contatti con persone, scuole, associazioni con cui contiamo in futuro di fare percorsi, partecipare a progetti. Insomma, crescere, respirare. Pio La Torre, per saperne di più: SPECIALE Maker Faire 2014 all Auditorium Parco della Musica: noi c eravamo Venerdì 3 ottobre numerose classi del degli edifici contemporanei più belli di Roma e non solo. Triennio si sono recate all Auditorium Parco della Musica di Roma per visitare la fiera delle invenzioni tecnologiche giunta alla sua seconda edizione. Un occasione importante per annusare che aria tira nel campo delle nuove tecnologie e per trovare nuovi stimoli rispetto ai percorsi di studio che la scuola offre ogni giorno. Il tutto nella cornice di uno

4 Intervista al Prof. Filippo Rosi Si è aperta in questi giorni all Auditorium Parco della Musica di Roma la seconda edizione di Maker Faire. Di che cosa si tratta? Lo definirei l'appuntamento europeo dove si confrontano persone di tutte le età e provenienze che, attraverso l'uso delle tecnologie open source (codice sorgente aperto) e la condivisione delle conoscenze, credono nella possibilità di migliorare la vita di tutti i giorni. I Makers non sono sognatori, al Maker Faire si possono vedere realizzazioni molto originali nate per risolvere esigenze quotidiane o con fini ludici e didattici. Opere fatte con dispositivi a basso costo, anche riciclando materiali in disuso, perfettamente funzionanti, che assolvono vari compiti; realizzate da artigiani (Makers)che usano la tecnologia del XXI secolo. Una buona parte delle invenzioni dispositivi di supporto che ne semplificano l'uso. esposte a Maker Faire si basa sull uso di un mini-computer, inventato in Italia alcuni anni fa, che si chiama Arduino. Ci racconti qualcosa di questo dispositivo, di come è nato, di come funziona? Arduino è un piccolo circuito stampato 8x5 cm che integra un microcontrollore e una serie di altri In pratica il microcontrollore controlla cosa succede ai propri ingressi e, in base alle istruzioni che di volta in volta si impartiscono, attua delle decisioni che invia alle uscite. Per esempio, se si vuole irrigare un prato quando è abbastanza secco e mai in pieno sole, si userà un sensore di umidità ed uno di luminosità da applicare agli ingressi di Arduino, solo quando le due variabili si realizzano contemporaneamente, cioè il prato è asciutto e siamo in orario compreso dal tramonto all'alba, il controllore aprirà la valvola dell'acqua per il tempo giusto. Non ripeterà l'operazione finché il prato non sarà di nuovo asciutto e mai in pieno sole. Esiste già questo dispositivo, forse sì, però adesso con un po' di passione si può realizzare da soli a basso costo.

5 Di per sé Arduino non è nulla di rivoluzionario, i vari pezzi che lo compongono già esistevano tutti; l'idea originale è stata quella di integrarli per realizzare qualcosa di facilmente fruibile dagli smanettoni di tutto il mondo. L avventura di Arduino e dei suoi creatori può essere un modello incoraggiante per i ragazzi che oggi sono seduti fra i banchi delle nostre scuole? Ai ragazzi dico che nel mondo manca sempre qualcosa; che se già fosse stato inventato tutto, allora vivremmo nel benessere e nella pace. Invece c'è ancora molto da fare per migliorare la nostra vita, un'idea geniale nasce quando ci si accorge che un dispositivo può essere utile a risolvere un problema. Dico loro di non sottovalutare l'opportunità che una scuola tecnica come la nostra offre, cioè la capacità di comprendere la tecnologia in modo critico, di non subirla. Massimo Banzi, creatore di Arduino, ha detto in una recente intervista televisiva che Arduino è la testimonianza di un approccio diverso alla tecnologia rispetto a quello a cui siamo abituati. Non si tratta della tecnologia pronta per l uso che compri e metti in tasca, come quando acquisti un nuovo telefonino. Ma della tecnologia che ti crei tu e con cui tu puoi crearti delle cose. In altre parole, non è il prodotto che determina i tuoi bisogni, ma partendo dai tuoi bisogni sei tu che ti crei la risposta. Un discorso molto interessante. Cosa ne pensi? Il Team di Ivrea, capitanato da Massimo Banzi, ha attuato il pensiero dell'open Source, già esistente nel mondo del software, nel mondo dell'hardware. Penso che l'italia con Arduino abbia avviato una rivoluzione a livello mondiale che deve renderci orgogliosi soprattutto in questo momento storico. Al Maker Faire sono state presentate decine di piattaforme open da parte di molti produttori mondiali, anche più complete e performanti, ma Arduino ormai è diventato un mito, più o meno come la Vespa o altri prodotti che hanno fatto la storia del Made in Italy.

6 La semplicità del progetto ed il prezzo, circa 20, ne hanno decretato il successo. In più è anche piacevole esteticamente. Però non credo che tutti in futuro useranno Arduino per risolvere i propri bisogni tecnologici, chi non avrà le competenze necessarie dovrà affidarsi agli artigiani del XXI secolo, appunto i Makers. Sempre Massimo Banzi diceva che Arduino è nato idealmente quando lui, ancora bambino, amava smanettare con gli oggetti elettronici che trovava dentro casa, a partire dai giocattoli. Un po come facevano Steve Jobs e altri ragazzi nei garage delle loro case in California. Smontare, rimontare, creare qualcosa di diverso. Anche se non conoscevo ancora tutta la teoria, capivo però che con quegli strumenti si potevano fare delle cose. In che misura la scuola, che si basa in larga parte sullo studio della teoria, può incoraggiare questa esperienza pratica e creativa della tecnologia? La scuola può stimolare la creatività? Cambiare l'approccio allo studio è ormai un'esigenza improrogabile. Soprattutto nella nostra scuola lo studio teorico delle materie tecniche, anche se indispensabile, risulta particolarmente gravoso se non si cala nella realtà delle applicazioni pratiche. Le esercitazioni guidate, che per anni hanno caratterizzato le attività di laboratorio, non creano quella curiosità e soddisfazione che fa dire questo l'ho ideato e realizzato io. Penso che la scuola, con le proprie attrezzature e personale docente e tecnico, debba modificare l'organizzazione dei laboratori e farli diventare simili ai Fab Lab, luoghi nati ormai in molte parti del mondo, dove gli ideatori e realizzatori trovano un supporto tecnico e logistico necessario. Partire dall esigenza per poi trovare la soluzione è il cosiddetto problem solver : questo è l'approccio didattico giusto che stimola la creatività.

7 (Grazie a Giuseppe Amoroso per le foto realizzate durante la visita) Link al sito di Che tempo che fa - incontro con Massimo Banzi ContentItem d5-4efb-4577-b0de-e1b9df42cb28.html Visita il sito di Maker Faire VUOI DIVENTARE UN CRONISTA DI FARADAY NEWS? Faraday News nasce dalla voglia di condividere con tutti, studenti, professori, genitori, personale ATA e con il nostro territorio le cose che facciamo, la vita che si respira dentro la nostra scuola. Ci piacerebbe che un po alla volta diventasse uno strumento per far crescere il senso di appartenenza a questa community. E anche per mostrare le cose belle e importanti che vi accadono. La rivista è aperta a tutti Per questo chiunque avesse voglia di dare una mano, di raccontarci un pezzo di storia (un progetto, un uscita di classe, un evento), di segnalarci un iniziativa, di mandarci una foto, lo può fare. Passando dalla Vicepresidenza o mandando una mail a alessandroromelli@yahoo.it oppure a vincenzopatella@tiscali.it. Possiamo fare tremila cose con una tastiera e una macchina fotografica