Seminario Quali strategie per l ecosostenibilità del Pianeta Casa? Latina, 5 ottobre 2016
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1 Seminario Quali strategie per l ecosostenibilità del Pianeta Casa? Latina, 5 ottobre 2016 Analisi delle conseguenze nell'ambito edilizio della Direttiva U.E. 2013/59 EURATOM Radioattività naturale dei materiali da costruzione e protezione dal radon Romolo Remetti, Ph.D. Dipartimento S.B.A.I Via Antonio Scarpa, Roma, Italy romolo.remetti@uniroma1.it 1
2 INDICE DIRETTIVA 2013/59 EURATOM IL FONDO NATURALE DI RADIAZIONI IL PROBLEMA RADON CONCLUSIONI
3 DIRETTIVA 2013/59 EURATOM Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa? Definisce gli ultimi Standard di Sicurezza di Base (BSS) in materia radiologica È entrata in vigore il 6 febbraio Gli Stati Membri EU devono trasporla in legge entro il 6 febbraio 2018.
4 DIRETTIVA 2013/59 EURATOM (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa? Recepisce le raccomandazioni della Pubblicazione No. 103 (2007) della International Commission on Radiological Protection, e considera le osservazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di irraggiamento esterno dai materiali da costruzione e irraggiamento interno dovuto a radon all interno di ambienti chiusi. NOVITÀ PRINCIPALI: Protezione dal radon in tutti gli ambienti chiusi (non solo nei luoghi di lavoro). Abbassamento della concentrazione di riferimento di radon da 500 Bq/m 3 a 300 Bq/m 3 L irraggiamento gamma dai materiali da costruzione non deve comportare, all interno di edifici, dosi efficaci maggiori di 1 msv/a Per i materiali da costruzione deve essere determinato l INDICE di CONCENTRAZIONE di ATTIVITÀ, che richiede la determinazione delle concentrazioni (Bq/kg) di radio-226, torio-232 e potassio-40
5 DIRETTIVA 2013/59 EURATOM (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa?
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7 ALLEGATO VI Elenco dei settori industriali che comportano l'impiego di materiali contenenti radionuclidi presenti in natura di cui all'articolo 23 Nell'applicare l'articolo 23 è si tiene conto del seguente elenco di settori industriali che comportano l'impiego di materiali contenenti radionuclidi presenti in natura, compresa la ricerca e i processi secondari pertinenti: estrazione di terre rare da monazite; produzione di composti di torio e fabbricazione di prodotti contenenti torio; lavorazione del minerale niobite-tantalite; produzione di gas e petrolio; produzione di energia geotermica; produzione del pigmento TiO 2 ; produzione di fosforo con processo termico; industria dello zircone e dello zirconio; produzione di fertilizzanti fosfatici; produzione di cemento, manutenzione di forni per la produzione di clinker; centrali elettriche a carbone, manutenzione di caldaie; produzione di acido fosforico; produzione primaria di ferro;
8 Allegato XIII: elenco dei materiali considerati Allegato VIII: determinazione della concentrazione radionuclidica
9 ALLEGATO XIII Elenco indicativo dei tipi di materiali da costruzione considerati in riferimento alle radiazioni gamma 1. Materiali naturali emesse da tali materiali di cui all'articolo 75 a) Alum-shale (cemento contenente scisti alluminosi). b) Materiali da costruzione o additivi di origine naturale ignea tra cui: granitoidi (quali graniti, sienite e ortogneiss); porfidi; tufo; pozzolana; lava. 2. Materiali che incorporano residui dalle industrie che lavorano materiali radioattivi naturali tra cui: ceneri volanti; fosfogesso;
10 ALLEGATO VIII Definizione e uso dell'indice di concentrazione di attività per le radiazioni gamma emesse dai materiali da costruzione di cui all'articolo 75 Ai sensi dell'articolo 75, paragrafo 2, per determinati tipi di materiali da costruzione sono determinate le concentrazioni di attività dei radionuclidi primordiali Ra-226, Th-232 (o il suo prodotto di decadimento Ra-228) e K-40. L'indice di concentrazione di attività I è dato dalla seguente formula: I = C Ra226 /300 Bq/kg + C Th232 /200 Bq/kg + C K40 /3000 Bq/kg L'indice si applica al materiale da costruzione e non ai suoi componenti, tranne nei casi in cui tali componenti sono anch'essi materiali da costruzione e in quanto tali sono valutati separatamente. L indice deve risultare non superiore a 1 Per la sua determinazione è richiesta almeno una spettrometria gamma ad alta risoluzione
11 DIRETTIVA 2013/59 EURATOM (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa? SPETTROMETRIA GAMMA non è il caso di fidarsi troppo di qualcuno che pretende di misurare l indice di concentrazione di attività con un semplice contatore Geiger!!!!
12 DIRETTIVA 2013/59 EURATOM (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa? Novità: prima, con la vigente normativa in materia di radioprotezione, D.Lgs. 230/95 ss.mm.ii., venivano presi in considerazione solo gli ambienti di lavoro, e il livello di riferimento era 500 Bq/m 3
13 DIRETTIVA 2013/59 EURATOM (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa? Avvertenza La direttiva, quando deve stabilire un valore limite, usa dei valori di dose efficace. L unica figura professionale abilitata a valutare valori di dose efficace sulla base di rilievi sperimentali, è L ESPERTO QUALIFICATO Esistono esperti qualificati di primo grado, secondo e terzo grado, con livelli crescenti di competenza. I nominativi degli esperti qualificati sono inseriti nell ELENCO NOMINATIVO NAZIONALE. Ad esempio, nell Elenco Nominativo Nazionale, io sono inserito come segue: Romolo Remetti 3717 Significa: Romolo Remetti è l E.Q. di terzo grado No. 717
14 IL FONDO NATURALE DI RADIAZIONI Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa?
15 Catena di decadimento dell uranio-238 Esistono altre due catene di decadimento: uranio-235 e torio 232 In natura troviamo l uranio e tutti i suoi prodotti di decadimento. Dove sono? In pratica DOVUNQUE
16 Fondo naturale di Radiazioni- Radionuclidi naturali 04/10/16 Pagina 16
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18 IL FONDO NATURALE DI RADIAZIONI (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa?
19 IL FONDO NATURALE DI RADIAZIONI (cont.) Quali Strategie per l Ecosostenibilità del Pianeta Casa? Secondo la vigente normativa nazionale in materia di radioprotezione, D.Lgs. 230/95 ss.mm.ii., i dipendenti degli stabilimenti termali sono considerati PROFESSIONALMENTE ESPOSTI, alla stregua dei lavoratori di industrie nucleari.
20 IL PROBLEMA RADON
21 IL PROBLEMA RADON (cont.)
22 IL PROBLEMA RADON (cont.) Abitazioni monitorate da ARPA- Lazio Dal 2003 al 2011 Zonizzazione regionale: probabilità di superare 300 Bq/m 3
23 IL PROBLEMA RADON (cont.) Emanazione specifica di radon (mbq/h/kg) Tufo rosso 252 Tufo giallo 303 Tufo nero Pozzolana Granito 135 Peperino (1) Istituto di Metodologie Chimiche, Roma, 2014 (1): Peperino è una roccia magmatica utilizzata per pavimentazioni e rivestimenti murali
24 IL PROBLEMA RADON (cont.) Tecniche di misura
25 Per ridurre la concentrazione di radon all interno di edifici esistono opportune tecniche di rimedio basate sulla depressurizzazione del suolo
26 CONCLUSIONI Sono stati dati degli highlights sulla Direttiva dell Unione Europea 2013/59 EURATOM, che dovrà essere trasposta in legge, da tutti gli Stati Membri U.E., entro il febbraio In particolare sono state fornite informazioni su ciò che è previsto per quanto riguarda la caratterizzazione radiometrica dei materiali da costruzione, sul problema radon all interno di ambienti chiusi (ambienti di lavoro o di civile abitazione), e sono stati dati cenni sulle tecniche di riduzione della concentrazione di radon. Si ricorda che il radon è considerato dall OMS come la causa più importante di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta. È stato evidenziato come l unica figura professionale autorizzata a tradurre rilievi sperimentali in termini di dose è L Esperto Qualificato.
27 Grazie per l attenzione
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