Certificazione export in Lombardia

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1 Certificazione export in Lombardia L attività del servizio fitosanitario comprende diversi comparti tra i quali riveste un importanza strategica la certificazione fitosanitaria all esportazione di vegetali e prodotti vegetali. Tutte le attività fitosanitarie sono normate e regolamentate in base a protocolli FAO, emanati dall organismo preposto ovvero IPPC (International Plant Protection Convention), nello specifico la certificazione fitosanitaria è regolamentata dal protocollo NIMP (ISPM) 12. Al punto 1.1. dell ISPM 12 viene chiaramente specificato quando e per che cosa vanno rilasciati i Certificati Fitosanitari 1.1 Oggetto del certificato fitosanitario I certificati fitosanitari sono rilasciati per indicare che gli invii dei vegetali, prodotti vegetali o altri articoli regolamentati soddisfano delle prescrizioni fitosanitarie determinate dai paesi importatori e sono conformi alla dichiarazione di certificazione del modello di certificato fitosanitario corrispondente. I certificati fitosanitari non saranno rilasciati che per questo scopo. I modelli di certificato fitosanitario forniscono specifiche uniformi e una presentazione che saranno seguiti dalla preparazione di certificati fitosanitari ufficiali. Ciò è necessario per garantire la validità dei documenti, per renderli facilmente riconoscibili e per garantire che essi contengano le informazioni essenziali. I paesi importatori non chiederanno dei certificati fitosanitari che per articoli regolamentati. Questi ultimi comprendono merci come vegetali, bulbi e tuberi, sementi destinate alla moltiplicazione, frutti e legumi, fiori recisi e rami, così come semi e luoghi di coltura. I certificati f. possono parimenti essere utilizzati per certi prodotti vegetali che sono stati oggetto di una trasformazione nella misura in cui la natura di questi prodotti vegetali o la loro trasformazione presenti un rischio potenziale d introduzione di organismi nocivi regolamentati (per esempio legno, cotone). Un certificato f. può anche essere richiesto per altri articoli regolamentati per i quali sono tecnicamente giustificate delle misure fitosanitarie (per esempio contenitori vuoti, veicoli e organismi). I paesi importatori non chiederanno un certificato f. per i prodotti vegetali che sono stati oggetto di una trasformazione per cui essi non presentano alcun rischio d introduzione di organismi nocivi, né per altri articoli per i quali non sono richieste delle misure fitosanitarie. Le ONPV(Organizzazione Nazionale Protezione dei Vegetali) si accorderanno in modo bilaterale allorché ci sia una divergenza di vedute tra i paesi importatori e il paese esportatore, a soggetto delle ragioni che giustificano la domanda di certificato f. Le modifiche relative alle domande di certificati f. rispetteranno i principi della trasparenza e della nondiscriminazione. Al fine di evitare difformità nell emissione del CF il Ministero delle Politiche Agricole, a seguito di richieste di chiarimenti dei Servizi Fitosanitari delle regioni Lazio, Lombardia e Piemonte, ha emanato la circolare n Oggetto - Circolare relativa a: emissione di certificati fitosanitari destinati a paesi terzi per prodotti di origine vegetale che hanno subito una trasformazione complessa - del 7 settembre 1998 che chiarisce in modo univoco che per trasformazione semplice, relativamente ai vegetali vivi ed ai prodotti vegetali, si intende la macinazione, la segagione, l essiccazione o la compressione, con esclusione dei prodotti vegetali trasformati (succhi, conserve, polpe, liofilizzati, olii e grassi vegetali, zucchero ecc. ecc.) e delle verdure nonché dei frutti conservati mediante surgelamento. La circolare citata di seguito specifica però che Si precisa, inoltre, che il certificato fitosanitario riguardante la merce non rientrante nella normativa fitosanitaria vigente, potrà essere rilasciato solo se la normativa del paese extracomunitario di destinazione lo richieda esplicitamente; in tal caso l esportatore o la ditta esportatrice dovrà esibirne copia al servizio Fitosanitario competente.

2 Per poter soddisfare questa ultima condizione è necessario che la ditta importatrice presenti il permesso d importazione rilasciato dal competente Ministero e tradotto in una lingua comunitaria con traduzione asseverata. 1 - Destinazioni Vengono esportate merci in tutto il mondo mediamente in 120 paesi, il grafico Export nel mondo riporta Le 10 principali nazioni mete dell export. Export nel mondo Da una prima analisi risulta isulta interessante notare che il è stato per Russia, Turchia e Cina l anno con il Nel si rileva il maggior numero di richieste, mentre nel c è stato un notevole ridimensionamento circa 700 richieste in meno pari al : > +13% > 7% > +7% Tale fatto è dovuto: Per la Russia il divieto di importazione di gran parte dei prodotti alimentari voluta dal governo come ritorsione alle sanzioni CE per i fatti di Crimea/Ucraina; Per la Turchia l introduzione di norme più restrittive per l importazione di piante vive; Per la Cina il rallentamento della sua economia.

3 Al contrario si notano nazioni in costante crescita, Stati Uniti d America, Voivodina Voivodina-Kosovo, Kosovo, Albania, Emirati Arabi Uniti, Libano ed India. CERTIFICATI Migliaia CERTIFICAZIONI EXPORT / 5,2 5 4,8 4,6 4,4 4,2 4 Serie1 ANNO 4472 ANNO 5142 ANNO Tipologia dei trasporti Il grafico Tipologia dei trasporti mette in evidenza che non esiste un trasporto privilegiato, molto dipende dalla tipologia delle merce esportata e dalla quantità per ogni singola spedizione. le merci deperibili tipo frutta e verdura con destinazioni lontane vengono inviate via aerea, al pari di prodotti venduti on-line. I grossi quantitativi viaggiano, generalmente, via trasporti marittimi con imbarco al porto di Genova, una nave container può ò trasportare fino a container ed il viaggio per la Cina può durare, a seconda delle stagioni 40/50 giorni. Una piccola percentuale di trasporti avviene per ferrovia, generalmente in Russia, ma anche in Cina. Tipologia trasporti trasporti aerei 7 12 trasporti ferroviari trasporti marittimi trasporti stradali

4 2. Divisione provinciale A grandi andi linee si può affermare che sono province lombarde che nell apparenza sembrano più votate all export rispetto ad altre, tale distinzione viene per le tipologie produttive tipiche agricole della provincia, Pavia vuol dire riso, la Valtellina mele, Man Mantova tova piante con i centri produttivi di Canneto sull Oglio o per la vocazione storica industriale, Monza Brianza vuol dire lavorati di legname, Milano industrie di trasformazione e smistamento, l Ortomercato sintetizza tale concetto. CERTIFICAZIONI / PER PROVINCIA RIPARTIZIONE PER PROVINCE / BRESCIA 9% LODI VARESE 2% 2% LECCO 1% PAVIA 14% BERGAMO 10% MILANO 15% MANTOVA 11% COMO 9% SONDRIO 6% CREMONA 10% MONZA E DELLA BRIANZA 11%

5 3. Tipologie merci principali esportazioni / kg tipologie merci Il grafico non riporta tutte le tipologie di merci, che sono circa 50, ma solo quelle più significative. Si nota subito che la parte del leone la fa il riso, prodotto d eccellenza dell agricoltura lombarda, lombarda ma anche altre merci sono in ripresa dopo un ingrato. Totale merci Totale merci grafico Totale altre merci Kg % Totale altre merci Totale merci grafico Totale altre merci ,5 1,5 Totale altre merci Totale merci grafico Totale altre merci ,1 2,9 98,7 1,3 Risulta evidente uno sbilanciamento di queste tipologie rispetto al totale, solo nel è stata fatta una diversificazione maggiore. 4. Curiosità Tra le merci maggiormente apprezzate, ma per il loro costo elevato non vengono esportate in grandi quantità, vale la pena di citare i tartufi, i funghi secchi e freschi, le sementi ortive.